Da Milano: Moroni non si pone limiti: “Tutto può accadere” (con il programma di domani)

22/06/2021 21:49 7 commenti
Gian Marco Moroni ITA, 1998.02.13 - Foto Francesco Peluso
Gian Marco Moroni ITA, 1998.02.13 - Foto Francesco Peluso

Un buon successo contro Galovic apre il percorso milanese di “Jimbo” Moroni. “Ho impiegato un po’ a metabolizzare alcuni nuovi concetti, ma era previsto. So di poter fare ottime cose”. Prosegue l’avventura di un ottimo Giulio Zeppieri, esordio super per Federico Coria.

In un grande momento per il vertice, è importante osservare le seconde linee e capire chi spinge alle spalle dei nostri Magici 10 (gli attuali top-100 azzurri). Uno dei primi rincalzi, sia per qualità per ragioni anagrafiche, è Gian Marco Moroni. Il romano ha compiuto 23 anni a febbraio ed è l’unico azzurro nel seeding all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (44.820€, terra battuta). L’esordio è stato decisamente positivo, un rapido 6-2 6-3 contro Viktor Galovic. “Un po’ più facile del previsto, considerando che Viktor gioca molto bene e ha un gran servizio. A parte il punteggio, tuttavia, è stata una bella lotta”. Moroni si è presentato a Milano da numero 257 ATP, dopo che lo scorso agosto era stato a ridosso dei primi 200. La pandemia ha complicato le cose, fino a convincerlo a tornare in Italia. “Nel 2021 mi sarei aspettato qualcosa di più – dice Moroni – però vengo da importanti cambiamenti, sto cambiando tante cose nel mio gioco e l’assestamento non è stato facile. Avrei voluto metabolizzare tutto più velocemente, ma sapevo a cosa sarei andato incontro. Per fortuna adesso ho trovato continuità: nella seconda parte della stagione posso fare ottime cose, a patto di mantenerla”. Tifoso di Rafa Nadal, ma con uno stile di gioco che ricorda vagamente quello di Dominic Thiem, da ragazzo aveva grandi ambizioni. Quando gli chiediamo quali possono essere gli obiettivi realistici dopo aver vissuto qualche anno nel circuito, preferisce non precludersi nulla. “Credo che tutto sia possibile, non mi piace pensare che qualcosa si possa fare e qualcos’altro no – dice Moroni – basti pensare a Karatsev, che quest’anno è improvvisamente diventato un top-player. Io cerco di dare il massimo ogni volta e fare le cose nel miglior modo possibile. Ho diverse qualità: gioco, fisico, testa… Posso ottenere grandi cose e preferisco non pormi limiti”.

NUOVO CORSO A FOLIGNO
Per perseguire i suoi obiettivi, ha scelto di tornare in Italia dopo qualche anno a Madrid, laddove aveva raggiunto la sorella. “Sono ancora innamorato della Spagna, ma le problematiche legate al virus hanno creato qualche dubbio – racconta – ero un po’ in rottura con il coach precedente Oscar Burrieza, e non è stata una separazione facile: avevamo un legame importante sia sul piano tennistico che umano. Dopo di lui, ho faticato a fidarmi al 100% di un altro coach. Ho provato per un periodo con Francesco Aldi, a Roma, ma per un romano è molto complicato allenarsi nella propria città. Adesso ho trovato la soluzione giusta alla Tennis Training School di Foligno: c’è un ottimo equilibrio, a partire dal rapporto con i coach Fabio Gorietti e Federico Torresi”. Moroni è seguito prevalentemente da Torresi, ma all’ASPRIA Harbour Club c’è Gorietti. “E poi ci sono anche i miei genitori, mi sto trovando davvero bene. Più in generale, mi trovo benissimo con tutto lo staff di Foligno”. Passato professionista nel 2018, Moroni ha vinto un solo titolo in carriera, un Futures in Spagna. E se tornare a sollevare un trofeo potesse rappresentare una svolta? “Penso di sì, anche perché non ho mai vinto parecchi tornei, nemmeno da junior. Ho avuto un percorso travagliato, tra infortuni (il primo a 9 anni) e cambi di allenatori e progetti. Questo mi ha tolto continuità, impedendomi di ottenere certi risultati. Personalmente credo di avere il livello per vincere anche 5-6 tornei all’anno, ma mi è mancata la continuità nel giocare tante partite in un certo modo. Ma va bene così, mi sono meritato quello che ho avuto fino a oggi: so che posso fare di più, a patto di mantenere la dovuta continuità”. Proverà a trovarla a Milano contro Orlando Luz. Il brasiliano è suo coetaneo, e viene da un ottimo periodo: ha appena vinto un titolo in doppio e ha già vinto tre match all’ASPRIA Harbour Club. “Mi aspetto una bella lotta: con lui ha vinto l’unico match tra i professionisti, ma ci ho giocato una volta al Roland Garros junior e mi aveva massacrato alla distanza… nel terzo set ero davvero morto! Sarà battaglia, ma sono pronto ad affrontarla”.

PASSA ZEPPIERI, KO BRANCACCIO, ARNABOLDI, VANNI E BONADIO
La giornata milanese ha regalato un’altra soddisfazione agli appassionati italiani, col terzo successo consecutivo di Giulio Zeppieri. Dopo aver superato le qualificazioni, ha raggiunto gli ottavi battendo Teymuraz Gabashvili col punteggio di 6-1 7-6. “Sto effettuando un importante processo di maturazione” ha detto Zeppieri, bravo a chiudere in due set dopo aver rischiato qualcosa nel secondo (si è fatto rimontare da 5-3 a 5-5). Zeppieri ha giocato un tie-break impeccabile e conferma una crescita mentale parsa già evidente nei turni precedenti. Per centrare un posto nei quarti se la vedrà con il francese Hugo Grenier. Il resto della giornata ha raccontato le sconfitte di Andrea Arnaboldi, Raul Brancaccio e Luca Vanni. Peccato per Arnaboldi: contro il francese Tristan Lamasine (accompagnato a Milano dall’ex top-100 Stephane Robert) è stato a due punti dal match: sul 5-4 al terzo set, si è trovato 0-30 sul servizio di Lamasine. Si è imposto il francese col punteggio di 3-6 6-1 7-5 ed è un peccato, perché Arnaboldi era riuscito a mandarlo in confusione con il suo tennis denso di variazioni. Sul Grandstand, Brancaccio ha commesso qualche errore di troppo contro il pedalatore argentino Pedro Cachin (è finita 7-5 6-3), mentre il convalescente Luca Vanni ha fatto il possibile contro il ceco Jiri Lehecka, ma si è riuscito a prolungare il match al terzo. A 36 anni ha bisogno di ancora un po’ di tempo per ritrovare la giusta forma. Per fortuna, la motivazione sembra essere intatta. Tra gli altri match di giornata, si segnala il successo del giovanissimo Holger Rune (n.2 del tabellone). Il danese, ex n.1 junior, ha incontrato più difficoltà del previsto per battere il coriaceo Tung-Lin Wu. Adesso è atteso da un affascinante scontro generazionale contro Malek Jaziri. Nell’ultimo match di giornata, esordio vincente per la prima testa di serie, l’argentino Federico Coria. Il n.89 ATP non ha lasciato molto spazio a Riccardo Bonadio, che pure sta attraversando un discreto periodo di forma. Coria si è imposto con un doppio 6-2 e ha confermato – alla prova del campo – lo status di favorito del torneo.

Centre Court – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 11:00 am)
1. [6] Tristan Lamasine FRA vs Pedro Cachin ARG
2. Hugo Grenier FRA vs [Q] Giulio Zeppieri ITA
3. Malek Jaziri TUN vs [2] Holger Vitus Nodskov Rune DEN
4. [WC] Raul Brancaccio ITA / Giulio Zeppieri ITA vs Szymon Walkow POL / Jan Zielinski POL (non prima ore: 17:00)

Grandstand – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 11:00 am)
1. Sergio Galdos PER / Orlando Luz BRA vs [4] Sadio Doumbia FRA / Fabien Reboul FRA
2. Pedja Krstin SRB vs [SE] Manuel Guinard FRA (non prima ore: 13:00)
3. [3] Evan King USA / Hunter Reese USA vs Riccardo Bonadio ITA / Teymuraz Gabashvili RUS

Court 13 – Ora italiana: 13:00 (ora locale: 13:00)
1. Vit Kopriva CZE / Jiri Lehecka CZE vs [2] Robert Galloway USA / Alex Lawson USA
2. Guillermo Duran ARG / Gastao Elias POR vs [Alt] Pedja Krstin SRB / Tung-Lin Wu TPE (non prima ore: 15:00)


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7 commenti

Markuxo. Siamo seri (Guest) 23-06-2021 18:37

Sì tutto può accadere tranne che Jimbo Moroni vince due partite di fila. Siamo seri.

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Ponzio Pilato (Guest) 23-06-2021 09:53

Scritto da Mex
Non ho mai capito come mai Vanni non si sia dedicato al doppio

Con le caviglie e ginocchia che si ritrova al massimo reggeva solo il singolare

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gisva (Guest) 23-06-2021 09:51

Scritto da Stefano
Mi piacerebbe tanto tornasse a Milano almeno un ATP 250 su rapido, come era una volta. E’ qui che Federer iniziò la sua meravigliosa carriera (forse era l’ultima edizione ?). Milano ha bisogno di grande tennis, è il tennis ha bisogno di una location come Milano.

L’ultima edizione fu quella vinta da Sanguinetti in finale su Federer (che aveva vinto l’edizione precedente.

Ma era un torneo in fase calante. I fasti degli anni precedenti (dove era al livello paragonabile agli attuali 500) si erano persi.

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Mex (Guest) 23-06-2021 00:07

Non ho mai capito come mai Vanni non si sia dedicato al doppio

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Mario (Guest) 22-06-2021 22:53

Alto livello quasi tutti i match, Guinard e Rune i due migliori prospetti

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Morbidone (Guest) 22-06-2021 22:48

Anche se non è un progetto green io un finanziamento all’ Asfalti Moroni lo darei!

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Stefano (Guest) 22-06-2021 22:32

Mi piacerebbe tanto tornasse a Milano almeno un ATP 250 su rapido, come era una volta. E’ qui che Federer iniziò la sua meravigliosa carriera (forse era l’ultima edizione ?). Milano ha bisogno di grande tennis, è il tennis ha bisogno di una location come Milano.

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