Emergenza Coronavirus Copertina, Generica, WTA

Per la WTA si giocherà solo quando sarà cessata la pandemia e non c’è alcuna data per il ritorno in campo (e scarica le tenniste bisognose)

31/03/2020 14:32 7 commenti
L'Emergenza Coronavirus continua
L'Emergenza Coronavirus continua

La WTA vuole estendere il calendario anche nei mesi di Novembre e Dicembre a causa dell’attuale interruzione dei circuiti per colpa della pandemia di coronavirus.

Sia ATP che WTA vogliono tornare in campo il più presto possibile, ma una scadenza non può essere fissata: «Speriamo di tornare in campo il più presto possibile. Non lo faremo fino a quando la sicurezza non sarà totale per tutti i giocatori, gli spettatori e tutto lo staff che lavora nei tornei e che non rischi di essere infettato dal coronavirus “, ha affermato la WTA.

L’organizzazione si rammarica di non aver la possibilità di aiutare le tenniste che non ricevono denaro perché non ci sono tornei da affrontare:
“Sarebbe stato positivo trovare un modo in cui le tenniste maggiormente in difficoltà potessero essere ricompensate come meritano, ma purtroppo ci sono troppe tenniste coinvolte e sfortunatamente, la WTA non ha risorse sufficienti per occuparsene direttamente”.

Fonte: Reuters


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7 commenti

Milanese 01-04-2020 15:47

Scritto da Carl
La WTA, più esattamente WTA Tour Inc, con sede a St. Petersburg Florida, incassa ogni anno oltre 50 milioni di dollari, provenienti da sponsors e dagli organizzatori dei tornei, che pagano per essere inseriti nel circuito.
Ha circa 100 dipendenti, con un board quasi esclusivamente statunitense.
Quest’anno probabilmente il loro fatturato sarà ridotto, ma non credo che i compensi dei membri del board, Simon in primis, verranno ridimensionati.
Peraltro la WTA ha sempre perseguito una politica di grande disparità tra le primissime del ranking e tutte le altre, molto più squilibrata dell’ATP.
Difatti, a parte gli slam che non sono di loro competenza, il money prize dei tornei più importanti da loro organizzati, rispettivamente Premier Mandatory e 1000, sono circa equivalenti, mentre quelli dei tornei minori sono molto sbilanciati, circa 600.000 USD per il 250 ATP ed invece 250.000 USD per i corrispondenti International WTA.
Vero che il “prodotto” tennis femminile tira meno di quello maschile, ma resta una distribuzione decisamente sfavorevole per i livelli inferiori, anche troppo generosa per i massimi livelli.
E la WTA non solo non fa niente per migliorare questo aspetto ma anzi lo peggiora, come quando ha fatto sì che per le Finals di Shenzhen ci fosse un premio molto più alto del Master ATP, oltraggiosamente alto, Barty ha incassato quasi il doppio di Tsitsipas.

i ricchi sempre più ricchi, i poveri ancora più poveri.

Il classico modello statunitense.

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Fabblack 01-04-2020 14:10

Il tennis professionistico (?).
Se non giochi almeno uno Slam l’anno le spese non le copri, per guadaganrci li devi giocare regolarmente.
Poi, bisognerebbe sapere di preciso come stanno le cose in realtà.
Ad esempio, so che associarsi alla WTA non è obbligatorio per partecipare ai tornei (basta avere la classifica), però chi è socio effettivo ha dei benefit che le altre non hanno (e mi sembra anche giusto), specie a fine attività, credo.
Per l’ATP sarà lo stesso.
Prize money giocatrici italiane 2020 (dati WTA):
– Giorgi 142 K (match W/L 10-6)
– Paolini 74 K (1-5)
– Trevisan 71 K (6-5)
– Cocciaretto 68 K (5-5)
– Gatto Monticone 44 K (7-5)
– Di Giuseppe 27 K(1-7)
– Errani 25 K (5-6)
le altre da 2 K in giù.
Consideriamo pure che tra Oceania (tutte), Medio Oriente/Francia (Giorgi) e Messico (le altre), su due mesi saranno state a casa dieci giorni.
Meglio gli uomini con una decina sopra 83 K, ma sono tutti top 100 e a parte gli Slam che pagano uguale, i tornei degli uomini pagano molto di più.
Come riferimento, Jessica Pieri, tennista italiana n.10, classifica assoluta nr. 312, 23 anni tra meno di un mese, prize money 2020 $ 2.006, meno di 110.000 in carriera; attività svolta nel 2020: 25.000 di Malibù (California) dal 14 al 19 Gennaio, 25.000 di Vero Beach (Florida) dal 21 al 26 Gennaio, 25.000 di Trnava (Slovacchia) dal 4 al 9 Febbraio e 25.000 di Grenoble (Francia) dall’11 al 16 Febbraio, 23 punti in tutto.
Posso capire la passione, gli anni spesi dietro al tennis (non gioca neanche male, per la verità), ma se uno si fa due conti (aerei Italia-California, California-Florida, Florida-Slovacchia, Slovacchia-Francia, Francia-rientro a casa, un mese di alberghi senza ospitalità), vuoi che non abbia speso almeno 5.000 dollari?
La WTA le può dire: non giocando, hai guadagnato; stai bene come stai.
Un nome a caso, ma più o meno stanno tutte in una di queste due situazioni:
– fai gli Slam = non ti serve aiuto;
– non fai gli Slam = stavi comunque in perdita anche prima della crisi.
In quest’ottica, l’unica cosa che la WTA potrebbe “sentirsi in obbligo” di fare, sarebbe anticipare parte delle quote maturate dalle associate e che potrebbero essere riscosse credo al cinquantesimo anno e che, qualora non reintegrate, andrebbero a diminuire la “pensione”, visto e considerato che neanche le costerebbe niente o quasi.

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Maxi2 (Guest) 01-04-2020 11:15

@ Carl (#2542601)

Tutto vero, soprattutto in riferimento alle finals, ma riguardo ai tornei il discorso è dovuto soprattutto alla parità di prize money nei combined tipo indian Wells o Miami.
Hanno preteso la parità (tanto pagano gli organizzatori…) in nome del politically correct e delle accuse sessiste tanto sentite soprattutto negli Usa, lucrando di fatto sulla maggior attrattiva del tennis maschile.
Nei tornei non combined la storia è ben diversa semplicemente perché gli introiti sono assai minori e la differenza tra maschi e femmine non può essere livellata.
Fanno eccezione i tornei asiatici, soprattutto cinesi, che pagano molto anche con stadi praticamente vuoti, e lavorano palesemente in perdita ma grazie alla disponibilità economica che si ritrovano vanno avanti lo stesso investendo per il futuro nell’ottica di costruire un seguito nel Paese (e probabilmente anche per una sorta di prestigio nazionale).
Ma in Europa o in Usa, i tornei solo femminili non possono permettersi di pagare come nel maschile.
Ecco perché molti tornei femminili si sono spostati in oriente, in occidente fallivano e hanno venduto le date a chi ha i soldi…
Quindi è vero che c’è disequilibrio, ma non è del tutto “colpa” della Wta, loro hanno ottenuto il massimo dei guadagni dove possibile, ma pretendere più soldi ai piccoli tornei significa farli chiudere.
E nemmeno possono chiedere ai “grandi” di dare parte del loro prize money per alzare quello dei piccoli…i tornei sono in competizione tra di loro e ognuno vuole garantirsi la partecipazione delle giocatrici più importanti che attirano pubblico e sponsor.
Sarebbe anche scorretto da un punto di vista commerciale: in fondo parliamo di lavoro, impresa, libero mercato.
L’unica cosa che si potrebbe fare è una distribuzione più soft tra chi esce ai primi turni e chi arriva alle fasi finali, ma le disparità tra i vari tornei mi sembrano più difficili da eliminare.

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Carl 01-04-2020 01:31

La WTA, più esattamente WTA Tour Inc, con sede a St. Petersburg Florida, incassa ogni anno oltre 50 milioni di dollari, provenienti da sponsors e dagli organizzatori dei tornei, che pagano per essere inseriti nel circuito.

Ha circa 100 dipendenti, con un board quasi esclusivamente statunitense.

Quest’anno probabilmente il loro fatturato sarà ridotto, ma non credo che i compensi dei membri del board, Simon in primis, verranno ridimensionati.

Peraltro la WTA ha sempre perseguito una politica di grande disparità tra le primissime del ranking e tutte le altre, molto più squilibrata dell’ATP.
Difatti, a parte gli slam che non sono di loro competenza, il money prize dei tornei più importanti da loro organizzati, rispettivamente Premier Mandatory e 1000, sono circa equivalenti, mentre quelli dei tornei minori sono molto sbilanciati, circa 600.000 USD per il 250 ATP ed invece 250.000 USD per i corrispondenti International WTA.

Vero che il “prodotto” tennis femminile tira meno di quello maschile, ma resta una distribuzione decisamente sfavorevole per i livelli inferiori, anche troppo generosa per i massimi livelli.

E la WTA non solo non fa niente per migliorare questo aspetto ma anzi lo peggiora, come quando ha fatto sì che per le Finals di Shenzhen ci fosse un premio molto più alto del Master ATP, oltraggiosamente alto, Barty ha incassato quasi il doppio di Tsitsipas.

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Nico (Guest) 31-03-2020 17:30

La wta ha scopo organizzativo, non prende lei i soldi dei tornei ma chi li possiede.
Avrebbe più senso una cassa integrazione dei singoli stati in cui le giocatrici vivono, ma non vedo cosa possa fare la wta se effettivamente non ha le risorse.
Per quanto dura capita comunque spesso ai giocatori di fermarsi qualche mese per un infortunio, molte secondo me ci marciano

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Diego (Guest) 31-03-2020 15:55

Ragazzi, senza cattiveria ma occhio…
1. Manca la fonte (Reuters)
2. Titolo fin troppo duro per quella che è la realtà dei fatti, e sono state accidentalmente omesse due parti chiave.
La prima: “Professional tennis players are independent contractors and not employees of the WTA. As a result, a player’s compensation is based on on-court competition and when tournaments are not held this puts a pause on their principal revenue flow”. Nessuna giocatrice, di alto/medio/basso ranking, è ufficialmente una dipendente della WTA e i suoi ricavi non derivano da un fisso mensile (che non ha) ma dai risultati in campo. Può servire, forse, un’azione collettiva delle giocatrici del board per trovare una via sebbene Pavlyuchenkova per prima (in un’intervista a gotennis.ru) dice che bisogna anzitutto capire che pausa sarà/quanto durerà. Nessuno/a è in una situazione comoda da gestire, in questo aspetto.
La seconda: “The WTA is diligently working with our tournaments to maximize the earnings possibilities when the professional tennis circuit is able to resume and is considering an extension of the 44-week season to enable more tournaments to take place”. È da capire cosa intendano per ‘massimizzare le possibilità di guadagno’, ma la seconda parte può dare un primo indizio nel fatto che considerino la possibilità di inserire tornei del circuito maggiore negli ultimi due mesi dell’anno (solitamente occupati da soli ITF) nel caso si possa ripartire in tempo.

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+1: Gualtiero
Markux (Guest) 31-03-2020 14:56

La WTA non ha risorse x le tenniste povere… ma x quelle ricche qualcosa si trova!!

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