"Numeri di Vitas" Copertina, Generica

Numeri di Vitas: La Jungla dei Challenger

17/06/2009 08:00 15 commenti
Rodolphe Gilbert classe 1968, n.955 del mondo
Rodolphe Gilbert classe 1968, n.955 del mondo

Si, è vero! Vincere un torneo ATP, un FUTURES o un torneo del circolo è impresa difficile per chiunque si tratti. Per il numero 76 ATP, per il n.568 così come per il classificato che si fa strada tra pensionati ed arbitri di sedia improvvisati, nonché di parte. Invece, uscire vincitori da un torneo CHALLENGER è un po’ come accorciare i tempi di percorrenza della SALERNO-REGGIO CALABRIA nel tratto compreso tra…….SALERNO e REGGIO CALABRIA, appunto.

Diciamo che anche partecipare ad un torneo del circuito CHALLENGER è un po’ come percorrerla, suddetta autostrada: può essere un’esperienza un pizzico BORDER LINE e sconfinare talvolta nel paranormale. Si possono incontrare infiniti personaggi ed incredibili storie, tutte pronte a sorprenderti, proprio come sono sorprendenti le deviazioni “itineranti” della più famosa autostrada del sud ITALIA. Ma chi si può incontrare in un torneo CHALLENGER ??? A cosa si può andare incontro percorrendo gli impervi sentieri della SAVANA del tennis ??? Al primo turno (e solo al primo, o massimo al secondo) potresti incappare in RODOLPHE GILBERT, 41 anni, francese. Si direbbe un vecchietto in cerca del passato. Peccato che il passato in questione sia quasi preistoria : best ranking n.61 nel 1992. Alla vigilia del torneo di RENNES (Ottobre 2008) il francese aveva dichiarato : “a 40 anni sono in piena forma, gioco molto col braccio”. E quel braccio gli bastò contro ENRICO BURZI al primo turno. Al secondo turno si potrebbe incontrare uno di quei giocatori che dei CHALLENGER ne han fatto una ragione di vita, ne distinguono l’odore e il sapore. Uno di quei tennisti troppo poco incisivi e costanti per gli ATP e troppo “volponi” per i FUTURES. Gente tipo ERIC PRODON,altro francese. Un match ATP vinto nel circuito maggiore sui 10 disputati ed una carriera intera (oggi PRODON ha quasi 28 anni) spesa nell’ inferno della SERIE B del tennis.

Battere uno come PRODON, in uno di questi tornei è un po’ come andare a vincere sul campo della JUVE STABIA: difficile. Se si ha la fortuna di essere sopravvissuti fino a questo punto nei quarti di finale il gioco diventa sempre più duro e rimanere in gara diventa un’ impresa improba. Nei quarti non si nega a nessuno un giocatore come MARIANO PUERTA, ed una storia controversa come la sua. Si perché questo giocatore, finalista al R.GARROS nel 2005 e trovato positivo prima e dopo quella impresa ha fatto parlare molto di se, evidentemente. Ora , l’ argentino alla soglia dei 31 anni, ha trovato rifugio nel circuito challenger dove la sua faccia è meno esposta e il suo passato desta meno scalpore, almeno all’ apparenza. Ha sfruttato la “dottrina PUERTA” (da quella MITTERAND), grazie alla quale ex dopati, tennisti in cerca di identità o non arresi al passare del tempo si rintanano nella JUNGLA cadetta. Tennisti di cui nessuno dell’ ATP ne chiede l’ estradizione. Siamo in semifinale ed incontriamo uno di quei tennisti dal nome affascinante e dalla nazionalità “beneaugurante” : KONSTANTINOS ECONOMIDIS, greco e per definizione, quindi, non troppo avvezzo al tennis, ma pur sempre il numero 1 ellenico o giù di lì. Superati questi ostacoli, all’ atto finale ci troviamo di fronte GASTON GAUDIO, campione del R.GARROS 2004.

Nobile decaduto e durato soltanto 2 stagioni. Ritirato e ritornato, come capita a tutti gli sportivi, compresi i tennisti ……aimè. Ora, mettiamoci che tutto ciò potrebbe accadere in mezzo al PACIFICO (NOUMEA, NUOVA CALEDONIA), tra i villaggi di KOHRAT (THAILANDIA) o sugli altopiani messicani di SAN LUIS POTOSI e capiremo come, anche gli scenari concorrono a rendere questi tornei unici e imprevedibili, difficili, insidiosi e a volte davvero inimmaginabili. Come spesso è inimmaginabile il nome del vincitore. Provate voi a indovinare chi vincerà il torneo di BUCARAMANGA, in COLOMBIA. Tra giocatori di casa (o quasi) agguerriti, ambienti sconosciuti, atmosfere originali e aeroporti smarriti.

Per tutti questi motivi è difficile vincere questi tornei. Negli ATP devi battere i tennisti più forti, nel torneo del circolo devi battere i tuoi amici o arbitri “corrotti” cui è stata promessa una birra ghiacciata, ma nei tornei del circuito challenger devi battere i tennisti e le loro storie, le più disparate e controverse. Nei tornei challenger non giochi contro il tennista ma contro il personaggio, che il più delle volte sembra essere uscito da un film di TIM BURTON.

“VITAS GERULAITIS”


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Arridatecci Vassallo!!!! (Guest) 18-06-2009 04:32

Originally Posted By vitas
grazie a massimo ed andrea per i complimenti. io scrivo solo per passione, mi piace farlo.
siete sempre molto gentili. GRAZIE. 😀

I complimenti te li faccio pure io.. veramente bell’articolo, davvero 😉

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vitas (Guest) 17-06-2009 21:18

Originally Posted By fabio adora Maria Kirilenko
bell’articolo come al solito!si sentiva la mancanza dei tuoi articoli ultimamente..

grazie fabio. ultimamente non ho molto tempo a disposizione. faccio quel che posso per esercitare la mia passione……..GRAZIE ancora. saluti. LUCA

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( sbandieratore registrato ) (Guest) 17-06-2009 20:25

Originally Posted By Arna numero 1

Originally Posted By ( sbandieratore registrato )

Originally Posted By Massimo

Originally Posted By ( sbandieratore registrato )
e i numeri ? :mrgreen:

Niente numeri Gabri, perché forse sa che ci sei già tu a darli… :mrgreen:
Vitas, a parte qualche errore passato sui “numeri” appunto e qualche sbavatura(minima) di forma, è sempre piacevole leggerti! Errori e sbavature che si possono facilmente correggere.
Ripeto, hai del talento giornalistico!
à bientot 😀

qualche errore ? sbavature ?
Uguale : trasformare la storia del torneo di Barcellona
rifacendo tutto l’albo d’oro ? 😆

Ovvio che ha del talento giornalistico. Su questo non ho dubbi.

Dimmi un giornalista che scrive qualcosa di corretto ed inerente alla realtà !!! 😆

eh eh ! 😉

ma sarai bravo te? :mrgreen:

Si, ma al limone. Alla pesca è troppo dolce ! :mrgreen:

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fabio adora Maria Kirilenko (Guest) 17-06-2009 17:14

bell’articolo come al solito!si sentiva la mancanza dei tuoi articoli ultimamente..

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Koko (Guest) 17-06-2009 16:54

Originally Posted By Adriatikaos

Originally Posted By innominato

Originally Posted By Adriatikaos

Originally Posted By Koko
Ci si può sentire campioni anche solo vincendo challengers? Questa annosa domanda ha arrovellato per anni le menti dei filosofi dello sport. A mio avviso è possibile essere campioni in minore ma pur sempre campioni vincendo a 28 anni challengers esotici.Milton farebbe dire a Lucifero “Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso” (vero Seppi? 😈 ).
Negli atp si possono fare lauti guadagni con carriere da perdenti con ZERU tituli ma forse sarebbe preferibile vincere molti titoli anche solo nella B del tennis, Mitrope cup non disprezzabili per chi non è il Milan.

Io proprio ieri facevo un ragionamento simile: se uno prova a fare un elenco dei 100 calciatori più forti al mondo, il meno bravo di quei 100 è sicuramente un grande campione, famoso, pieno di soldi, spesso al centro delle cronache sportive. Nel tennis il numero 100 è considerato un bravo giocatore, ma mai un campione. Questo perchè nel calcio puoi essere considerato fortissimo per le doti tecniche, non è necessario che tu vinca qualcosa, come invece è nel tennis. Tuttavia il paragone con il calcio mi ha fatto pensare che molto probabilmente anche il numero 100 del ranking tennistico è un campione, anche se magari vince poco, ma come lui ce ne sono pochi al mondo in ogni caso (sono milioni coloro che giocano a qualsiasi livello).

per quest’aspetto dello sport è un po’ azzardato fare paragoni tra il calcio e il tennis….uno è uno sport di squadra, l’altro no

Si ma appunto. Essendo il calcio di squadra, ho detto che lì il campione si giudica dalle capacità, mentre nel tennis, vista l’individualità della disciplina, si ragiona in termini di risultati. Quello che dicevo io, è che comunque, in termini di capacità, il numero 100 del tennis può essere considerato un campione.

Sarebbe una traccia proponibile da tema all’ ISEF! 🙂

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Adriatikaos (Guest) 17-06-2009 15:37

Originally Posted By innominato

Originally Posted By Adriatikaos

Originally Posted By Koko
Ci si può sentire campioni anche solo vincendo challengers? Questa annosa domanda ha arrovellato per anni le menti dei filosofi dello sport. A mio avviso è possibile essere campioni in minore ma pur sempre campioni vincendo a 28 anni challengers esotici.Milton farebbe dire a Lucifero “Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso” (vero Seppi? 😈 ).
Negli atp si possono fare lauti guadagni con carriere da perdenti con ZERU tituli ma forse sarebbe preferibile vincere molti titoli anche solo nella B del tennis, Mitrope cup non disprezzabili per chi non è il Milan.

Io proprio ieri facevo un ragionamento simile: se uno prova a fare un elenco dei 100 calciatori più forti al mondo, il meno bravo di quei 100 è sicuramente un grande campione, famoso, pieno di soldi, spesso al centro delle cronache sportive. Nel tennis il numero 100 è considerato un bravo giocatore, ma mai un campione. Questo perchè nel calcio puoi essere considerato fortissimo per le doti tecniche, non è necessario che tu vinca qualcosa, come invece è nel tennis. Tuttavia il paragone con il calcio mi ha fatto pensare che molto probabilmente anche il numero 100 del ranking tennistico è un campione, anche se magari vince poco, ma come lui ce ne sono pochi al mondo in ogni caso (sono milioni coloro che giocano a qualsiasi livello).

per quest’aspetto dello sport è un po’ azzardato fare paragoni tra il calcio e il tennis….uno è uno sport di squadra, l’altro no

Si ma appunto. Essendo il calcio di squadra, ho detto che lì il campione si giudica dalle capacità, mentre nel tennis, vista l’individualità della disciplina, si ragiona in termini di risultati. Quello che dicevo io, è che comunque, in termini di capacità, il numero 100 del tennis può essere considerato un campione.

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innominato (Guest) 17-06-2009 15:05

Originally Posted By Adriatikaos

Originally Posted By Koko
Ci si può sentire campioni anche solo vincendo challengers? Questa annosa domanda ha arrovellato per anni le menti dei filosofi dello sport. A mio avviso è possibile essere campioni in minore ma pur sempre campioni vincendo a 28 anni challengers esotici.Milton farebbe dire a Lucifero “Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso” (vero Seppi? 😈 ).
Negli atp si possono fare lauti guadagni con carriere da perdenti con ZERU tituli ma forse sarebbe preferibile vincere molti titoli anche solo nella B del tennis, Mitrope cup non disprezzabili per chi non è il Milan.

Io proprio ieri facevo un ragionamento simile: se uno prova a fare un elenco dei 100 calciatori più forti al mondo, il meno bravo di quei 100 è sicuramente un grande campione, famoso, pieno di soldi, spesso al centro delle cronache sportive. Nel tennis il numero 100 è considerato un bravo giocatore, ma mai un campione. Questo perchè nel calcio puoi essere considerato fortissimo per le doti tecniche, non è necessario che tu vinca qualcosa, come invece è nel tennis. Tuttavia il paragone con il calcio mi ha fatto pensare che molto probabilmente anche il numero 100 del ranking tennistico è un campione, anche se magari vince poco, ma come lui ce ne sono pochi al mondo in ogni caso (sono milioni coloro che giocano a qualsiasi livello).

per quest’aspetto dello sport è un po’ azzardato fare paragoni tra il calcio e il tennis….uno è uno sport di squadra, l’altro no

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Adriatikaos (Guest) 17-06-2009 14:59

Originally Posted By Koko
Ci si può sentire campioni anche solo vincendo challengers? Questa annosa domanda ha arrovellato per anni le menti dei filosofi dello sport. A mio avviso è possibile essere campioni in minore ma pur sempre campioni vincendo a 28 anni challengers esotici.Milton farebbe dire a Lucifero “Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso” (vero Seppi? 😈 ).
Negli atp si possono fare lauti guadagni con carriere da perdenti con ZERU tituli ma forse sarebbe preferibile vincere molti titoli anche solo nella B del tennis, Mitrope cup non disprezzabili per chi non è il Milan.

Io proprio ieri facevo un ragionamento simile: se uno prova a fare un elenco dei 100 calciatori più forti al mondo, il meno bravo di quei 100 è sicuramente un grande campione, famoso, pieno di soldi, spesso al centro delle cronache sportive. Nel tennis il numero 100 è considerato un bravo giocatore, ma mai un campione. Questo perchè nel calcio puoi essere considerato fortissimo per le doti tecniche, non è necessario che tu vinca qualcosa, come invece è nel tennis. Tuttavia il paragone con il calcio mi ha fatto pensare che molto probabilmente anche il numero 100 del ranking tennistico è un campione, anche se magari vince poco, ma come lui ce ne sono pochi al mondo in ogni caso (sono milioni coloro che giocano a qualsiasi livello).

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vitas (Guest) 17-06-2009 14:35

grazie a massimo ed andrea per i complimenti. io scrivo solo per passione, mi piace farlo.
siete sempre molto gentili. GRAZIE. 😀

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Koko (Guest) 17-06-2009 13:40

Ci si può sentire campioni anche solo vincendo challengers? Questa annosa domanda ha arrovellato per anni le menti dei filosofi dello sport. A mio avviso è possibile essere campioni in minore ma pur sempre campioni vincendo a 28 anni challengers esotici.Milton farebbe dire a Lucifero “Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso” (vero Seppi? 😈 ).
Negli atp si possono fare lauti guadagni con carriere da perdenti con ZERU tituli ma forse sarebbe preferibile vincere molti titoli anche solo nella B del tennis, Mitrope cup non disprezzabili per chi non è il Milan.

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Arna numero 1 (Guest) 17-06-2009 12:55

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Originally Posted By Massimo

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e i numeri ? :mrgreen:

Niente numeri Gabri, perché forse sa che ci sei già tu a darli… :mrgreen:
Vitas, a parte qualche errore passato sui “numeri” appunto e qualche sbavatura(minima) di forma, è sempre piacevole leggerti! Errori e sbavature che si possono facilmente correggere.
Ripeto, hai del talento giornalistico!
à bientot 😀

qualche errore ? sbavature ?
Uguale : trasformare la storia del torneo di Barcellona
rifacendo tutto l’albo d’oro ? 😆

Ovvio che ha del talento giornalistico. Su questo non ho dubbi.

Dimmi un giornalista che scrive qualcosa di corretto ed inerente alla realtà !!! 😆

eh eh ! 😉

ma sarai bravo te? :mrgreen:

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( sbandieratore registrato ) (Guest) 17-06-2009 12:42

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e i numeri ? :mrgreen:

Niente numeri Gabri, perché forse sa che ci sei già tu a darli… :mrgreen:
Vitas, a parte qualche errore passato sui “numeri” appunto e qualche sbavatura(minima) di forma, è sempre piacevole leggerti! Errori e sbavature che si possono facilmente correggere.
Ripeto, hai del talento giornalistico!
à bientot 😀

qualche errore ? sbavature ?
Uguale : trasformare la storia del torneo di Barcellona
rifacendo tutto l’albo d’oro ? 😆

Ovvio che ha del talento giornalistico. Su questo non ho dubbi.

Dimmi un giornalista che scrive qualcosa di corretto ed inerente alla realtà !!! 😆

eh eh ! 😉

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Massimo 17-06-2009 10:08

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e i numeri ? :mrgreen:

Niente numeri Gabri, perché forse sa che ci sei già tu a darli… :mrgreen:
Vitas, a parte qualche errore passato sui “numeri” appunto e qualche sbavatura(minima) di forma, è sempre piacevole leggerti! Errori e sbavature che si possono facilmente correggere.
Ripeto, hai del talento giornalistico!
à bientot 😀

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andrea (Guest) 17-06-2009 09:58

bell’articolo, complimenti. Ma quanto a guadagni i giocatori che fanno praticamente solo CHALLENGER come stanno?

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( sbandieratore registrato ) (Guest) 17-06-2009 08:17

e i numeri ? :mrgreen:

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