Wimbledon - Resoconto Day 5 ATP, Copertina, WTA

Goodbye Na Li, welcome back Petra Kvitova. Wimbledon. Day 5

28/06/2014 00:32 3 commenti
Petra Kvitova classe 1990, n.6 del mondo
Petra Kvitova classe 1990, n.6 del mondo

Giornata intensa a Wimbledon. Giornata di grandi emozioni. Giornata di risultati importanti sfiorati e di graditi ritorni ad alti livelli.

Giornata soprattutto in cui la numero 2 del mondo (nonché tds n°2 qui sull’erba di Londra) Na Li ha ceduto in 2 tie break alla ceca Zahlavova Strycova: tante occasioni mancate, sia nel primo che nel secondo parziale e un’avversaria a suo agio sull’erba e con uno spirito da fighter, a differenza della cinese che è apparsa in picchiata libera proprio sul piano della lotta. Causa infortuni, dopo il successo di inizio anno a Melbourne, la Li non ne ha imbroccata una, con le due ultime eliminazioni nelle 2 prove Slam (oltre a questo 3T un clamoroso 1T a Parigi sulla ben più amata terra) che dimostrano quanto un successo meritato e importante possa divenire un’arma a doppia taglio, generando un appagamento solo poco tempo prima impensabile.

Oltre Na Li nel singolare femminile ha salutato il torneo la testa di serie numero 10, la slovacca Cibulkova, incappata contro il muro ceco della Safarova, tennista versatile dal gioco imprevedibile che se in giornata, riesce a dare fastidio quasi a tutte, migliori comprese. Se la Halep e la Bencic hanno vinto i loro match di 2T, la prima soffrendo contro l’ucraina Tsurenko, la seconda vittoriosa contro il buon prospetto americano Duval, se la Wozniacki, la Peng e la Makarova hanno staccato il pass per gli ottavi rispettivamente contro la Konjuh (nettamente con soli 3 games lasciati), faticando contro la Davis (con primo set perso 6/0) e dimostrando autorevolezza contro la giovane promessa Garcia (7/5 – 6/3 i parziali a favore della russa), ad attirare l’attenzione di giornata di tutti i nostalgici (ma non solo…) è stato il match fra Venus Williams e Petra Kvitova, due vincitrici di Wimbledon che non hanno lesinato sforzi sul centrale: ad avere la meglio alla fine di una lunga battaglia è stata la ceca, imponendosi 5/7 – 7/6 – 7/5, dimostrando soprattutto una solidità mentale in una lotta durata 2h29m, in cui ci sono state appena 3 palle break (1/2 per la ceca, 1 su 1 per l’americana), dove il saldo vincenti/errori non forzati è stato positivo per entrambe (+14 per la Kvitova) e dove a giocare il ruolo principale sono stati i nervi. Stupisce la solidità della ceca, soprattutto mentale: se dovesse riuscire a mantenere questo standard, potrebbe essere la vera “sorpresa” di questo Slam, soprattutto perché la parte bassa di tabellone appare relativamente “libera” da grosse insidie. Dispiace per la più grande delle Williams, tornata competitiva anche ad alti livelli e in match così di spessore, ma l’avversario oggi è stato insormontabile.

A completare gli incontri di giornata la maratona vinta dalla Smitkova 10/8 al 3° set sulla Jovanovski in 2h50m più una convincente Radwanska lasciare le briciole alla Larcher de Brito, sconfitta 6/2 – 6/0 in soli 56 minuti.

Nel maschile Djokovic ha regolato in 3 set senza alcuna fatica il francese Simon (già sul viale del tramonto?) con l’unico momento di pathos rappresentato da una sua caduta per fortuna senza conseguenze; il francese Tsonga ha finalmente vinto il suo primo match londinese in modo netto, 3/0 a Wang per guadagnarsi una sfida agli ottavi di finale proprio contro il serbo. Andy Murray era opposto allo spagnolo Bautista Agut, tennista in forma sul manto erboso, ma lo scozzese ha concluso la pratica in 3 set sbrigativi, concedendo appena le briciole al suo avversario: un buon Murray contro un avversario apparso impotente di fronte alle sue accelerazioni, con la cura Mauresmo che sembra realmente averlo rigenerato. Per il titolo c’è anche (o soprattutto?) lui, l’eroe britannico di Dunblane.

Non ha deluso le aspettative la sfida fra i talenti Dimitrov (tds n°11) e l’ucraino Dolgopolov (tds n°21): equilibrio fino al 5° set quando il bulgaro ha cambiato marcia in maniera autoritaria conquistando il parziale decisivo con un netto 6/1. Per l’ucraino 19 aces ma anche la statistica impietosa di sole 2 palle break convertite sulle 11 concesse dal bulgaro.
Il ceco Thomas Berdych (tds n°6) ha lottato contro il croato Cilic ma ha finito per cedere in soli 3 set (con due tie break): una brutta perdita per il torneo, poiché Berdych in passato è stato in grado di arrivare all’atto conclusivo di questo torneo ma il Cilic visto oggi si è dimostrato avversario tosto e dal servizio veramente solido.

Si sono conclusi i match non terminati ieri per pioggia: il polacco Janowicz si è fatto rimontare 2 set dall’australiano Hewitt ma ha poi chiuso per 6/3 al 5°, Granollers (tds n°30) ha perso la sua maratona (spezzata in due) contro il colombiano Giraldo per 7/5 al quinto mentre Feliciano Lopez ha vinto agevolmente il suo match (giocato interamente oggi) contro Pavic.
Chardy ha chiuso invece il suo match di 3T sconfiggendo l’ucraino Stakhovsky (non riesce mai a confermare i grandi exploit del turno precedente qui a Wimbledon…) in 4 set e chiudendo il quarto parziale con un eloquente 6/0. Infine Leonardo Mayer ha confermato di essere in fiducia superando in 3 set netti Kuznetsov. Un bel risultato per l’argentino, arrivato alla seconda settimana di Wimbledon con pieno merito.

Purtroppo un’altra testa di serie a uscire è stata quella del nostro Fabio Fognini: partiamo subito col dire che Fabio ha giocato (finché ne ha avuto) un buon match contro un tennista temibile su erba come il sudafricano Anderson. Avanti 2 set a 1, con un solo passaggio a vuoto nel secondo set in cui ha consegnato all’avversario il parziale con uno sciagurato doppio fallo, Fabio ha messo la testa avanti anche nel quarto, dando l’impressione di poter arrivare al break e portare a casa il match. Purtroppo le partite contro un giocatore dal servizio disarmante come l’avversario odierno, non permettono di mancare occasioni preziose e al minimo calo di attenzione (o di forma fisica) si viene puniti. 6/2 – 6/1 gli ultimi 2 parziali a favore di Anderson, per un match chiuso con un saldo comunque in attivo: 49 vincenti e 41 errori non forzati, conditi da 6 aces (ma anche 11 doppi falli). Di più da Fabio sinceramente non ci si poteva aspettare oggi: ha donato lampi di classe, dimenticato le arcinote scenette comiche e dimostrato di poter essere competitivo anche su erba.

Alcune nostri rappresentanti sono scesi in campo per i loro match di doppio: nel tabellone femminile la coppia Pennetta/Stosur ha vinto contro quella formata da Hradecka/Krajicek, mentre la Schiavone insieme alla Soler – Espinosa ha ceduto il passo in 3 set alle australiane Gajdosova/Rodionova.

Il duo composto dalla Knapp e dalla rumena Begu ha combattuto contro l’affiatato team russo Makarova/Vesnina, perdendo però sul filo di lana per 7/6 – 4/6 – 4/6. Nel maschile Bolelli e Fognini hanno infine lottato contro i collaudati spagnoli Granollers/Lopez, recuperato 2 set di svantaggio ma perso 6/3 al quinto: non un gran giornata per Fognini, autore di due maratone di cinque set ciascuna ma uscito da entrambi gli scontri sconfitto.


Alessandro Orecchio


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3 commenti

calandra 66 (Guest) 28-06-2014 09:19

encomiabile il tuo lavoro apprezzabilissimo nella descrizione si vede dal tuo articolo l’amore che provi per questo sport continua sempre così non lasciarti influenzare dai commenti negativi è invidia.

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ragazzodiferro 28-06-2014 03:21

In effetti come hanno già affermato molti utenti il doppio giocato al meglio dei 5 ė molto dispendioso e sei hai anche il singolare da portare avanti diventa davvero dura fisicamente quindi forse il Bole poteva evitare di giocarlo oggi visto ciò che lo attende domani. E in tal proposito credo che Marrero abbia partecipato con Cuevas e non Verdasco proprio perché quest’ultimo volesse concentrare tutte le energie sul doppio!!

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Lo zio d’America (Guest) 28-06-2014 01:35

Bel resoconto…io punto sulla kvitova!

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