Elis Calegari ripercorre gli anni del post Davis '76 Copertina, Davis/FedCup

Davis, 47 anni sono passati in un lampo e ora non sono che un ricordo

01/12/2023 11:16 32 commenti
Gaudenzi e Nargiso in Davis (foto FITP)
Gaudenzi e Nargiso in Davis (foto FITP)

Un po’ di tempo ce n’è proprio voluto. Di solito è per elaborare un dolore, un lutto che si cerca di frapporre giorni per lasciar decantare, per farsene una ragione. Questa volta, no. Questa volta è stato per elaborare gioia e incredulità che ho dovuto attendere per realizzare che sì, era proprio vero che dopo 47 anni l’avevamo finalmente rivinta la Coppa Davis. Ecchisenefrega se è una Davis che non è più la Davis d’una volta, signora mia, se è una Coppa dimezzata e ha perso il fascino d’antan.
Dopo averne viste tante, attraversate altrettante, mi ero persuaso che in sempiterno le mani su quella che qualcuno continua a volerla vedere come “un’insalatiera” non le avremo più messe.
Sì, la crescita esponenziale di Sinner, il poter contare su un gruppo finalmente coeso, speranze ne dava, ma l’aver perso Berrettini faceva sì che la coperta rimanesse sempre un po’ corta.
E quindi… Sì, in fondo in fondo, ma proprio in fondo, il sogno di poter rivivere quella stagione magica che fu il ’76 c’era sempre, ma rimaneva sogno.
La mia generazione, quella che è arrivata la tennis quando questo è diventato “pop” grazie alle gesta di Panatta , è cresciuta avendo nella Davis un caposaldo.
Chi c’era, come fa a non provare ancora un fremito ripensando a quel pomeriggio in cui Adriano e Bertolucci fecero neri Newcombe e Roche, riducendo gli aussies a povere comparse. “Pasta Kid” volleava come nessuno al mondo, esibì colpi dietro la schiena e giravolte, mentre Panatta fu semplicemente incanto.

La favola bella della “squadra” durò ancora qualche anno e si spense, a mio ricordo e avviso, a Praga, in un momento preciso: quando il più gaglioffo dei giudici di sedia non chiamò un secondo rimbalzo a Tomas Smid, condannando di fatto Panatta alla sconfitta, Panatta che aveva già conosciuto nel corso del match angherie e l’ineffabilità dei giudici di linea cecoslovacchi.
Per me la favola si spense lì. Fossimo andati, come era giusto, sull’1 a 0 per noi, forse l’avremmo potuta rivincere la Coppa, ma così non fu e cominciò il nostro inesorabile declino.
Pesco così a caso tra i ricordi, che vengono a galla come tortelli in un’acqua bollente e spumosa, e rivivo come un discreto incubo una figuraccia rimediata a Cervia nell’82 contro la Nuova Zelanda di Chris Lewis – che l’anno dopo avrebbe sì fatto finale a Wimbledon ma che sulla terra battuta non era proprio un fulmine di guerra – e ancora peggio quello che ci fecero Vilas e Clerc nei quattro singolari dodici mesi dopo al Foro Italico.

L’era, la generazione di Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli era da tempo avviata al capolinea, si era fatta troppa fatica a capire e accettare che il tennis fosse cambiato, e dietro di loro s’era costruito poco o nulla. Francesco Cancellotti, fisico da paura, sembrava poter essere il “nuovo che avanza” ma, per mille problemi, durò poche e non sempre fortunate stagioni e così in Davis prendemmo a consolarci con parziali soddisfazioni, con Ocleppo che divenne “l’eroe di Telford” per aver portato alla causa due punti cruciali in un incontro indoor contro l’Inghilterra.
Venne poi il tempo di Paolo Canè, ma dietro di lui c’era ben poco: Cancellotti presto sfiorito, Simone Colombo che, ad alti livelli, poteva quel che poteva, Claudio Panatta bravino mai del tutto bravo, tanto che a un certo punto, e lo dico con tutto il rispetto del mondo nei confronti di un più che onesto giocatore, la nostra punta più avanzata sembrò essere Massimiliano Narducci, mentre Iaio Baldoni, per qualche mese, parve la nostra risposta al tennis muscolare di Bollettieri.

Anni grami, mitigati da una mezza bella figura fatta dai nostri a Malmoe contro la Svezia di Pernfors, dove nella prima giornata ci fu l’esordio vincente di Omar Camporese. Ma alla fin fin fine si lottava sempre e solo per…perdere bene, perché di più proprio non si poteva.
Il nostro tennis versava in condizioni quasi disperate. Ricordo edizioni degli Internazionali con spalti semivuoti anche durante le fasi finali, coi campionati femminili esportati in Puglia e in Umbria: una roba tristissima. Tanto che a un certo punto la panacea di tutti i mali sembrò trovarsi nel riconvertire i campi da tennis in campi da calcetto.

Furono pochissimi quelli che si ribellarono alla tendenza. Alberto Castellani continuò la sua mirabile e infaticabile lotta contro tutto e tutti a Perugia, mentre dalle parti del Po quello straordinario visionario di Carlo Bucciero, a Moncalieri, al Circolo Le Pleiadi, poco lontano da Torino, prendendo sotto la sua ala protettrice Riccardo Piatti e i suoi “boys” – Cristiano Caratti, Renzo Furlan, Federico Mordegan e di lì a poco si sarebbe aggregato pure il “quarto fratello” Cristian Brandi…- dette inizio alla cosiddetta “iniziativa privata” che nel breve volgere di pochissimo tempo avrebbe sconvolto come un turbine il sonnolento mondo tennistico italiano.

Il presidente della FIT Paolo Galgani, appena eletto, s’era ritrovato, senza merito alcuno, la Coppa Davis tra le braccia e per anni avrebbe proseguito un’anemica politica di sviluppo, tanto da ridurre a poca cosa tutto il nostro movimento tennistico.
A poco o nulla servì l’esperimento del Centro Tecnico di Riano, la famosa “cattedrale nel deserto”, e ancor meno incaponirsi nel voler contrastare i privati sino a volerli far scomparire e insistere su modelli che di evolutivo nulla avevano: scuola nazionale maestri con linee didattiche vecchie, nullo il supporto dato ai giocatori over 18…

Ma il nuovo questa volta sì che stava avanzando. Carlo Bucciero e Riccardo Piatti insieme dettero una spallata significativa e ruppero gli schemi: da lì in avanti nulla sarebbe più stato come prima, visto che tutto il movimento prese a rialzare la testa e a proporsi come non era più abituato a fare.
La vittoria del ’90 a Cagliari contro la Svezia, quando Canè battè Mats Wilander in un match memorabile, fu forse l’ultimo incontro del vecchio conio. E che si doveva cambiare lo capì capitan Panatta quando, per stessa ammissione sua, sbagliò nello schierare, nel turno successivo a Vienna, contro l’Austria di Thomas Muster e “Limone” Skoff , Diego Nargiso, evitando di riconsiderare Omar Camporese, rinato alla corte de Le Pleiadi sotto le cure di Piatti prima e Infantino poi, e di ascoltare chi gli proponeva di provare Furlan o Caratti.
Ma carta cantava e di lì a poco Panatta dovette prendere atto del cambiamento, anche se “la bella stagione” de Le Pleiadi durò poco, soffocata da qualche errore e dal sistema, che ci mise tanto del suo. Esemplare fu come tolsero a Bucciero il Trofeo “Colombo”, grazie a una “sanzione atipica accessoria”, per punirlo d’aver ospitato e poi fatto competere ragazzi fuggiti dalla guerra balcanica tra i quali c’era un giovanissimo Ivan Ljubicic. La ridicola sentenza ce l’ho ancora in qualche cassetto.

 


(Italia vs. Australia nel 1993 a Firenze)

Ci fu però il tempo di vedere un Camporese stellare in quel di Dusseldorf abbattere Stich e arrendersi poi di nuovo al quinto con Becker, come era già accaduto poche settimane prima agli Australian Open, giocando persin meglio di quanto fatto nell’epico match chiuso per 14-12 nel set decisivo; un Omar straripante, l’anno dopo a Bolzano, dare la più dura delle lezioni a Emilio Sanchez per due set e mezzo, godere dell’esordio di Caratti, prima che apparisse sul nostro cammino la triste spiaggia di Maceiò. Opposti al Brasile, su un campo realizzato sull’arenile, che più umido non si poteva, tornammo spezzati: Stefano “Pesco” Pescosolido finì per essere portato fuori dal campo incrampato dalla punta dei capelli sino agli alluci, prosciugato da un clima infame mentre stava lottando contro Oncins, e Camporese compromise così tanto il suo gomito destro che dovettero poi operarlo aprendogli l’articolazione, l’ortopedico dixit, “come un’arancia”. Da quel momento Omar non fu più il vero Camporese, anche se nel 1997 a Pesaro, contro la Spagna, ci regalò ancora una delle migliori versioni di se stesso, battendo praticamente da solo (con Furlan e Nargiso in doppio…) gli iberici. L’ultimo lampo targato Le Pleiadi fu la soddisfazione di vedere Cristian Brandi schierato a Palermo contro gli USA, ma, come detto “la bella stagione” era già volta al termine.

Tutto però sembrava promettere finalmente bene, visto che all’orizzonte era apparso Andrea Gaudenzi, che per imparare il mestiere al meglio era approdato alla scuderia di Ronnie Leitgeb, mentore e manager di Muster.
Il periodo di Gaudenzi in Davis ci vide più vicini al riprenderci la Coppa, ma per più d’un motivo il destino ce la negò sempre.
Nel ’96 battemmo i Russi sul campo all’apparenza da loro preferito: giocammo fuori, nel gelo del Foro Italico in un febbraio ghiacciato. Vedere Renzo Furlan battere Chesnokov in una delle più gelide serate romane nel match decisivo, in condizioni oltre il limite, fu una goduria. Molto meno – ma ve lo ricordate?- vedere i nostri poi bistrattati dai giudici a Nantes: il seggiolone dell’arbitro strattonato da Panatta secondo me trema ancora adesso ed equivaleva, ai miei occhi, alla sedia sollevata da Mondonico ad Amesterdam: ribellarsi, seppur inascoltati, a una evidentissima, enorme ingiustizia.
L’anno dopo raggiungemmo giustamente la finale contro la Svezia e chissà come sarebbe andata se il tendine della spalla di Gaudenzi non avesse fatto crack contro Norman… Anche questo boccone amaro, purtroppo, ce lo ricordiamo, eccome se ce lo ricordiamo.

Da lì in avanti, nuovi anni grami col doversi accontentare sempre e comunque, con un cammino in Davis che si sapeva fin da subito che si sarebbe arenato presto.
Ci toccò pure l’onta della serie C, perdendo dallo Zimbawe nel 2003.
Qualche lampo qua e là dopo ci fu. Ricordo un Volandri battere Ivanisevic sul rosso del Foro Italico, Seppi sconfiggere Ferrero sulla terra battuta di Torre del Greco; l’esordio al cardiopalma del povero Federico Luzzi contro la Finlandia a inizio secolo, e poi tanta gente di buona volontà schierata in ordine sparso alla ricerca d’una quadratura difficile da trovare: Mosè Navarra, Vinz Santopadre, Giorgio Galimberti, Stefano Galvani, Alessio Di Mauro…
Una presa di posizione, una querelle mal composta sottrasse a Simone Bolelli forse il suo tempo migliore come singolarista in Davis e dovemmo aspettare un po’ prima che il più talentuoso di tutti – ma anche il più balzano-, Fabio Fognini, ci regalasse un giorno da campione indiscusso in quel di Napoli schiantando in tre set capolavoro Andy Murray. Però, ripeto, erano vittorie molto parziali, perché ci mancava sempre ben più di qualcosa per aspirare a poter tornare a vincere.
Nel ’19 la formula della Davis è cambiata e anche non siamo cambiati. In meglio.

Nel corso dell’ultimo decennio, soprattutto, c’è stato un deciso cambio di rotta nella politica federale riguardo ai giocatori di vertice, con collaborazioni, supporto e sovvenzioni che finalmente hanno permesso a un generazione intera di raccogliere frutti, una generazione che ha potuto continuare a forgiarsi nei propri club, senza remore o avversioni.
Senza questo gente come Sonego e Arnaldi, tanto per citarne due che le mani sulla Coppa ora le hanno messe, con ogni probabilità si sarebbe persa. Ricordo ancora la disperazione di Gipo Arbino quando non riusciva a darsi pace, sentendo d’avere tra le mani un possibile campione, e vederne mortificate le ambizioni, perché non riusciva a trovare credito per avviarlo all’attività internazionale che necessitava. Per fortuna poi le porte si sono schiuse.

E adesso siamo qui, ancora discretamente increduli che sia davvero successo, che sia tutto vero.
Dai, si dica la verità, quando Sinner è scivolato sotto per 0-40, con tre match point a sfavore, cosa abbiamo pensato? Può mai essere che Nole non riesca a trasformarne neppure uno? E invece… Quando sulla prima palla-partita gli è scappato via quel back di rovescio, non so perché, ma ho creduto d’aver avuto e visto un segno, che qualcosa potesse succedere. Sì, la Coppa l’abbiamo rivinta lì. Proprio in quell’istante. D’accordo, d’accordo, si deve sottolineare come Sonego sia stato decisivo nei due doppi contro Olanda e Serbia, come Arnaldi, pur giocando non bene, abbia strappato col cuore e col morso il primo singolo della finale, ma se si vuole indicare un momento, un momento solo per dire quando e come la nostra storia è cambiata, non si può che indicare quanto avvenuto nel decimo game del terzo set nel match tra Sinner e Djokovic. Lì, proprio lì è iniziato e finito tutto.
La cosa ancor più straordinaria. E che non smette di sorprendermi, è che con ogni probabilità per avere un tris non dovremo attendere altri 47 anni: c’è un Italia bella e diversa, giovane e forte, capace di regalarci a piene mani, nel tempo che verrà, ciò che siamo stati costretti a elemosinare per decenni.
Gli occhi ben più che umidi di domenica 26 Novembre 2023 li abbiamo desiderati a lungo, in un’era che pareva non finire mai; in una terra inaridita, che un destino malevolo sembrava aver reso incapace di ridare frutti. Invece, in tre giorni è cambiato tutto, 47 anni anni sono passati in un lampo e ora non sono che un ricordo.

Elis Calegari


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32 commenti. Lasciane uno!

Zagor 02-01-2024 09:28

Complimenti per il bellissimo articolo. Ho rivissuto in qualche minuto le vicende che ho seguito nel corso della mia vita. Tutta la cronaca narrata corrisponde al vero.

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becu rules (Not Bec_Style) è come confondere Nadal con Nagal (Guest) 01-01-2024 12:04

Scritto da quarantaquindici
@ GIOTAD (#3861755)
Per gio tad post 15 – Te lo spiego subito ingenuone: perchè forse l’agenda di una presidenza della repubblica è un pò più importante di quella di una federazione sportiva. — In ogni caso è sufficiente l’incipit del tuo commento per capirne il livello.

In ogni caso forse non sai che i tennisti professionisti fanno vacanza tra fine novembre e metà dicembre – programmata già da inizio anno, mica la settimana prima – perchè a inizio gennaio (proprio ieri è cominciato a giocare) ci sono gli Australian Open – ai quali non si arriva con il panettone e il cenone sul gozzo – ma con settimane di preparazione che guarda a caso nel 90% dei casi si fanno o direttamente in Australia (vedi Arnaldi) o in posti con condizioni climatiche simili (Dubai, emirati arabi, dove si sono esibiti Alcaraz e Nole nel mezzo della preparazione), quindi il fatto di non poter andare, è che le vacanza non le fanno a San Pellegrino Terme o al Terminillo come un ragionier Fantozzi qualunque, ma dall’altra parte del globo, quindi l fare “la scappata” a Roma diventa un po’ complicato…

31
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NICK (Guest) 02-12-2023 12:46

Scritto da luigi Maurizio Badiali

Scritto da grinta

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Concordo pienamente.
Non mi riesce fino in fondo di gioire per le vittorie di Sinner per alcuni, credo giustificati, motivi:
– residenza fiscale a Montecarlo (evidente elusione) per cui non contribuisce alle entrate fiscali italiane (in questo è in ottima compagnia tra i suoi amici e colleghi tennisti)
– l’impressione (magari mi sbaglio) che quando parla in italiano stia traducendo dal suo dialetto più simile al tedesco che al nostro idioma: ho avuto l’impressione che sia più sciolto e disinvolto quando parla in inglese piuttosto che in italico
-last but non least non accogliere con riconoscenza il grande onore che il Presidente della nostra Repubblica gli concedeva (non capita a tutti e non tutti i giorni)
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
In ogni caso l’articolo è assolutamente godibile anche se vorrei ricordare che nel ’76 il Cile arrivò in finale a causa di più che giustificate rinunce di squadre più forti per motivi politici e che andammo a giocare anche ragionando sul fatto che difficilmente ci sarebbe toccata di nuovo in finale una squadra così poco competitiva

La mia opinione è che hai scritto dei luoghi comuni e che è evidente che non ti è simpatico Sinner.
Primo non sappiamo se l’indisponibile era lui, anzi con molta probabilità lui era il più disponibile visto che da programma va in Spagna per allenarsi e molto probabilmente tornava in Italia per Natale.
Secondo quasi tutti i tennisti e gli sportivi Top in Italia hanno ed avevano la residenza a Montecarlo per i ben noti motivi, guarda caso proprio su di lui si concentra questa critica (anche legittima, ma se è possibile farlo non vedo perchè lui dovrebbe fare il contrario degli altri).
Terzo, quando fanno i servizi da Napoli io da milanese non capisco una cippa quando parlano ma non mi permetterei mai di dire che sono meno Italiani.
Quarto e forse il più importante ,forse non ti rendi bene conto che senza questo qui la coppa Davis quest’anno la si sognava.

Concordo al 100%, poi quella sulle tasse mi pare pura invidia, se può ridurle con una residenza più conveniente é ovvio che lo faccia come molti altri, compreso imprenditori che fanno pure i saccenti.

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grinta2 (Guest) 02-12-2023 09:16

Scritto da Rovescio al tramonto
“Tu sei l’Eletto (…) io è una vita, una vita intera che ti cerco”.
L’Italia tennistica verso Jannik Sinner.
Credo che tutti riusciate a cogliere il film della citazione.

Scritto da Rovescio al tramonto
“Tu sei l’Eletto (…) io è una vita, una vita intera che ti cerco”.
L’Italia tennistica verso Jannik Sinner.
Credo che tutti riusciate a cogliere il film della citazione.

troppo facile: Matrix

Comunque non esageriamo con la devozione per Jannik

29
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luigi Maurizio Badiali (Guest) 02-12-2023 08:46

Scritto da grinta

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Concordo pienamente.
Non mi riesce fino in fondo di gioire per le vittorie di Sinner per alcuni, credo giustificati, motivi:
– residenza fiscale a Montecarlo (evidente elusione) per cui non contribuisce alle entrate fiscali italiane (in questo è in ottima compagnia tra i suoi amici e colleghi tennisti)
– l’impressione (magari mi sbaglio) che quando parla in italiano stia traducendo dal suo dialetto più simile al tedesco che al nostro idioma: ho avuto l’impressione che sia più sciolto e disinvolto quando parla in inglese piuttosto che in italico
-last but non least non accogliere con riconoscenza il grande onore che il Presidente della nostra Repubblica gli concedeva (non capita a tutti e non tutti i giorni)
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
In ogni caso l’articolo è assolutamente godibile anche se vorrei ricordare che nel ’76 il Cile arrivò in finale a causa di più che giustificate rinunce di squadre più forti per motivi politici e che andammo a giocare anche ragionando sul fatto che difficilmente ci sarebbe toccata di nuovo in finale una squadra così poco competitiva

La mia opinione è che hai scritto dei luoghi comuni e che è evidente che non ti è simpatico Sinner.
Primo non sappiamo se l’indisponibile era lui, anzi con molta probabilità lui era il più disponibile visto che da programma va in Spagna per allenarsi e molto probabilmente tornava in Italia per Natale.
Secondo quasi tutti i tennisti e gli sportivi Top in Italia hanno ed avevano la residenza a Montecarlo per i ben noti motivi, guarda caso proprio su di lui si concentra questa critica (anche legittima, ma se è possibile farlo non vedo perchè lui dovrebbe fare il contrario degli altri).
Terzo, quando fanno i servizi da Napoli io da milanese non capisco una cippa quando parlano ma non mi permetterei mai di dire che sono meno Italiani.
Quarto e forse il più importante ,forse non ti rendi bene conto che senza questo qui la coppa Davis quest’anno la si sognava.

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AndyZebra1896 (Guest) 02-12-2023 02:35

Chapeau per l’articolo!
Ero bambino quando nel 1976 vincevamo la Davis
Ho rivissuto 47anni di tennis italiano
…capite perché sto godendo come un caimano per queste nostre vittorie e questi nostri campioni?

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Ciupaciupa 01-12-2023 22:23

Scritto da grinta

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Concordo pienamente.
Non mi riesce fino in fondo di gioire per le vittorie di Sinner per alcuni, credo giustificati, motivi:
– residenza fiscale a Montecarlo (evidente elusione) per cui non contribuisce alle entrate fiscali italiane (in questo è in ottima compagnia tra i suoi amici e colleghi tennisti)
– l’impressione (magari mi sbaglio) che quando parla in italiano stia traducendo dal suo dialetto più simile al tedesco che al nostro idioma: ho avuto l’impressione che sia più sciolto e disinvolto quando parla in inglese piuttosto che in italico
-last but non least non accogliere con riconoscenza il grande onore che il Presidente della nostra Repubblica gli concedeva (non capita a tutti e non tutti i giorni)
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
In ogni caso l’articolo è assolutamente godibile anche se vorrei ricordare che nel ’76 il Cile arrivò in finale a causa di più che giustificate rinunce di squadre più forti per motivi politici e che andammo a giocare anche ragionando sul fatto che difficilmente ci sarebbe toccata di nuovo in finale una squadra così poco competitiva

Scritto da Franco66

Scritto da italo
Sono sliding doors, punti che danno punti che tolgono, che a volte possono cambiare una carriera.
X Sinner : il match point che gli ha annullato Alcaraz a New york
(se trasformato sono sicuro al 100% che avrebbe vinto lo slam l’altoatesino)
X djokovic : I 2 match annullati a Federer nella finale di Wimbledon.
(se trasformati sono sicuro al 100% che Roger avrebbe annunciato il ritiro il giorno dopo)
Eppoi Sono sincero, dopo quel back di rovescio buttato via da djokovic, nella conferenza stampa post match mi sarei aspettato, preso dallo sconforto, addiritura l’annuncio di ritiro del serbo.

Annibale Barca(primo presidente del Barcellona,ricordiamolo)diceva Finché le cose vanno bene non ci si rende conto di quanto sia importante la fortuna Piaccia o meno anche nel tennis conta la fortuna Entro certi limiti però Sinner poteva tranquillamente perdere con Djokovic a Malaga Ma se cominci a giocartela alla pari con i più forti anche annullare 3 match point non è solo fortuna Comunque la Davis è arrivata dopo 47 anni Lo Slam potrebbe arrivare dopo 48 Io nel mio piccolo non lo escludo
Annibale Barca non era un condottiero cartaginese e quella citata non è una citazione di Tito Livio? (vecchie remiscenze scolastiche)

Visto che non riesci a gioire per i successi di Sinner che ti frega se va o meno da quel vecchio rimbambito di Mattarella… sei un po’ come la volpe e l’uva, Sinner ha la possibilità di prendere la residenza a Montecarlo e tu rosichi… beato lui che butta nel cesso soldi pagando le tasse in questo paese ormai fallito… tasse che ormai servono solo per pagare lo stipendio di qualche dipendente statale nullafacente…

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quarantaquindici (Guest) 01-12-2023 21:23

@ GIOTAD (#3861755)

Per gio tad post 15 – Te lo spiego subito ingenuone: perchè forse l’agenda di una presidenza della repubblica è un pò più importante di quella di una federazione sportiva. — In ogni caso è sufficiente l’incipit del tuo commento per capirne il livello.

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grinta (Guest) 01-12-2023 18:29

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Concordo pienamente.

Non mi riesce fino in fondo di gioire per le vittorie di Sinner per alcuni, credo giustificati, motivi:
– residenza fiscale a Montecarlo (evidente elusione) per cui non contribuisce alle entrate fiscali italiane (in questo è in ottima compagnia tra i suoi amici e colleghi tennisti)
– l’impressione (magari mi sbaglio) che quando parla in italiano stia traducendo dal suo dialetto più simile al tedesco che al nostro idioma: ho avuto l’impressione che sia più sciolto e disinvolto quando parla in inglese piuttosto che in italico
-last but non least non accogliere con riconoscenza il grande onore che il Presidente della nostra Repubblica gli concedeva (non capita a tutti e non tutti i giorni)
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
In ogni caso l’articolo è assolutamente godibile anche se vorrei ricordare che nel ’76 il Cile arrivò in finale a causa di più che giustificate rinunce di squadre più forti per motivi politici e che andammo a giocare anche ragionando sul fatto che difficilmente ci sarebbe toccata di nuovo in finale una squadra così poco competitiva

Scritto da Franco66

Scritto da italo
Sono sliding doors, punti che danno punti che tolgono, che a volte possono cambiare una carriera.
X Sinner : il match point che gli ha annullato Alcaraz a New york
(se trasformato sono sicuro al 100% che avrebbe vinto lo slam l’altoatesino)
X djokovic : I 2 match annullati a Federer nella finale di Wimbledon.
(se trasformati sono sicuro al 100% che Roger avrebbe annunciato il ritiro il giorno dopo)
Eppoi Sono sincero, dopo quel back di rovescio buttato via da djokovic, nella conferenza stampa post match mi sarei aspettato, preso dallo sconforto, addiritura l’annuncio di ritiro del serbo.

Annibale Barca(primo presidente del Barcellona,ricordiamolo)diceva Finché le cose vanno bene non ci si rende conto di quanto sia importante la fortuna Piaccia o meno anche nel tennis conta la fortuna Entro certi limiti però Sinner poteva tranquillamente perdere con Djokovic a Malaga Ma se cominci a giocartela alla pari con i più forti anche annullare 3 match point non è solo fortuna Comunque la Davis è arrivata dopo 47 anni Lo Slam potrebbe arrivare dopo 48 Io nel mio piccolo non lo escludo

Annibale Barca non era un condottiero cartaginese e quella citata non è una citazione di Tito Livio? (vecchie remiscenze scolastiche)

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-1: lele83, brunodalla
grinta (Guest) 01-12-2023 18:22

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Concordo pienamente.

Non mi riesce fino in fondo di gioire per le vittorie di Sinner per alcuni, credo giustificati, motivi:
– residenza fiscale a Montecarlo (evidente elusione) per cui non contribuisce alle entrate fiscali italiane (in questo è in ottima compagnia tra i suoi amici e colleghi tennisti)
– l’impressione (magari mi sbaglio) che quando parla in italiano stia traducendo dal suo dialetto più simile al tedesco che al nostro idioma: ho avuto l’impressione che sia più sciolto e disinvolto quando parla in inglese piuttosto che in italico
-last but non least non accogliere con riconoscenza il grande onore che il Presidente della nostra Repubblica gli concedeva (non capita a tutti e non tutti i giorni)
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
In ogni caso l’articolo è assolutamente godibile anche se vorrei ricordare che nel ’76 il Cile arrivò in finale a causa di più che giustificate rinunce di squadre più forti per motivi politici e che andammo a giocare anche ragionando sul fatto che difficilmente ci sarebbe toccata di nuovo in finale una squadra così poco competitiva

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-1: lele83, brunodalla
Rovescio al tramonto 01-12-2023 18:04

“Tu sei l’Eletto (…) io è una vita, una vita intera che ti cerco”.
L’Italia tennistica verso Jannik Sinner.
Credo che tutti riusciate a cogliere il film della citazione.

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Pier no guest 01-12-2023 17:40

Scritto da PingPong

Scritto da Adriano non Panatta
@ Markux (#3861558)
La cara vecchia Lira era una merda…

Cosi merda che la gente ci si è comprata le case e i figli e i nipoti e i figli dei nipoti campano ancora oggi su quegli investimenti e su quei risparmi (ormai all’osso). Studiate, che non sapete niente.

Si, ma coi tassi oltre il 20% ed i mutui al 60% .Nel bene o nel male con la lira compravano casa i benestanti, chi aveva un’eredità o chi vinceva la lotteria. Gli altri in affitto, ovvero una rata col 100% di interessi.
I pregi semmai erano altri ma quando i tassi erano sotto zero non ho visto grandi lamentele.

21
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Svanga (Guest) 01-12-2023 17:26

@ Adriano non Panatta (#3861695)

Concordo

20
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Svanga (Guest) 01-12-2023 17:25

@ PingPong (#3861783)

Concordo

19
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PingPong 01-12-2023 16:44

Scritto da Adriano non Panatta
@ Markux (#3861558)
La cara vecchia Lira era una merda…

Cosi merda che la gente ci si è comprata le case e i figli e i nipoti e i figli dei nipoti campano ancora oggi su quegli investimenti e su quei risparmi (ormai all’osso). Studiate, che non sapete niente.

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-1: Marco M.
io (Guest) 01-12-2023 16:44

Complimenti per l’ottimo articolo, molto evocativo.

17
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PingPong 01-12-2023 16:43

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Mattarella se ne frega del tennis vita natural durante. Queste cose lasciano il tempo ce trovano.

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GIOTAD 01-12-2023 16:11

Scritto da quarantaquindici
Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

Certo che un commento così potevi scriverlo su whatsapp ad un tuo conoscente. Qui dimostri davvero di capire poco in senso assoluto, non solo di tennis.
La questione non è il rifiuto ad andare dal Presidente, la questione è fare comunicazioni pubbliche senza aver prima contattato l’altra parte!
Chi segue un po’ il tennis sa Benissimo che tra fine novembre e metà dicembre i tennisti di alto livello prendono una quindicina di giorni di riposo per poi iniziare la nuova stagione spostandosi per il mondo.
Vista la Tua indignazione, spiegami perché dal Quirinale, autonomamente, hanno invitato la squadra di Davis a Roma il 21 dicembre (quasi un mese dopo la vittoria), senza chiedere alla Federazione (Binaghi) la disponibilità di qualche data per l’invito.
Che sia stata davvero suggerita da Malagò inferocito per le parole di Binaghi?
Comunque, a mio modesto avviso, hanno fatto bene e se al Quirinale hanno un po’ di sale in zucca presenteranno un nuovo invito durante gli Internazionali d’Italia 2024. Buon tennis

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+1: il capitano, brunodalla
Marco M. 01-12-2023 15:45

Bellissimo articolo, grazie.
Non ricordavo Panatta che strattona la sedia dell’arbitro e ricordo bene Gaudenzi fermarsi per la spalla, in quel momento ho pensato che le emozioni di me quattordicenne nel 1976 contro l’Australia (col Cile la seguimmo via radio, una sofferenza) non le avrei più riprovate, e invece…
Non passeranno altri 47 anni e di Slam qualcuno ne porterà a casa ben più di uno 🙂

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+1: DavidAce
Adriano non Panatta 01-12-2023 15:13

@ Markux (#3861558)

La cara vecchia Lira era una merda…

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+1: Marco M., MirkoPO
Adriano non Panatta 01-12-2023 15:12

@ Franco66 (#3861576)

Non era del Barcellona! Ti confondi era un ammiraglio…altrimenti perché si chiamava Barca?

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Ozzastru (Guest) 01-12-2023 14:29

Spero per il prossimo anno giochino Berrettini e fatemelo dire anche Fognini: chi più di lui la merita?

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etberit 01-12-2023 14:01

Sono commosso… ma ho quasi sessantanove anni e seguo il tennis da quando Pietrangeli giocava contro Manolo Santana; ci sarebbero altri episodi da raccontare, ma il succo è quello, sono passati 47 anni bui, e probabilmente avremo, dopo Malaga, qualche anno di godimento!

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Lapatty (Guest) 01-12-2023 13:55

Che bello! L’ho letto con piacere anche se non so molto di tennis.
Ricordo però il tifo alla Davis a Bolzano e la rosa regalata a cena da Emilio Sanchez alle signore presenti in sala

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quarantaquindici (Guest) 01-12-2023 13:43

Trovo vergognoso che Sinner &c rifiutino l’invito di Mattarella. Il motivo? dice Binaghi perchè sono in vacanza. IN VACANZA?!? Capisco sei ammalato, ma in vacanza? Non devi stare a Roma una settimana, dovunque sei vai e torni. Fottersene così del presidente per “…le nostre abitudini” dice Binaghi. Per le tue “abitudini” dimentichi il rispetto?

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+1: Losvizzero
-1: Scaino, Marco M., GIOTAD, Giampi, Lory99, brunodalla, DavidAce, Sinner the Winner, il capitano
Erminia (Guest) 01-12-2023 13:39

Complimenti! Interessante anche per chi non conosce molto il mondo del tennis.
Piacevole lettura

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Franco66 (Guest) 01-12-2023 12:42

Scritto da italo
Sono sliding doors, punti che danno punti che tolgono, che a volte possono cambiare una carriera.
X Sinner : il match point che gli ha annullato Alcaraz a New york
(se trasformato sono sicuro al 100% che avrebbe vinto lo slam l’altoatesino)
X djokovic : I 2 match annullati a Federer nella finale di Wimbledon.
(se trasformati sono sicuro al 100% che Roger avrebbe annunciato il ritiro il giorno dopo)
Eppoi Sono sincero, dopo quel back di rovescio buttato via da djokovic, nella conferenza stampa post match mi sarei aspettato, preso dallo sconforto, addiritura l’annuncio di ritiro del serbo.

Annibale Barca(primo presidente del Barcellona,ricordiamolo)diceva Finché le cose vanno bene non ci si rende conto di quanto sia importante la fortuna Piaccia o meno anche nel tennis conta la fortuna Entro certi limiti però Sinner poteva tranquillamente perdere con Djokovic a Malaga Ma se cominci a giocartela alla pari con i più forti anche annullare 3 match point non è solo fortuna Comunque la Davis è arrivata dopo 47 anni Lo Slam potrebbe arrivare dopo 48 Io nel mio piccolo non lo escludo

6
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+1: GIOTAD
Markux (Guest) 01-12-2023 12:27

Rimpiangon la Davis con Narducci o il Mitico vola Colombo. Magari si vinceva meno ma c’era ancora la cara vecchia Lira e non inbiancavo inesorabilmente come ora

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-1: sergiot, Adriano non Panatta, Lory99
Tennis555 (Guest) 01-12-2023 11:56

E’ stata davvero una lunga attesa, nel 1976 avevo 7 anni e non percepii niente di quanto fatto allora e poi del tennis sapevo solo che si giocava con racchetta e palline… Dagli anni ’80 in poi conobbi davvero il tennis e fino a domenica scorsa non mi mancarono mai le delusioni. Ma ora siamo sul tetto del mondo di nuovo e spero che stavolta ci resteremo a lungo. Grazie ragazzi e ITALIA forever!!!

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Fabio (Guest) 01-12-2023 11:45

Io tifavo anche quando i numeri uno erano Narducci e Colombo…

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MansourBahrami (Guest) 01-12-2023 11:44

Bell’ articolo, con tanti ricordi annessi.
Ho vissuto il periodo buio e concordo che il rovescio in back di Nole, finito malamente out, sia stato il simbolo del nostro cambio di rotta, partito da lontano.
Speriamo che si continui così.

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italo (Guest) 01-12-2023 11:32

Sono sliding doors, punti che danno punti che tolgono, che a volte possono cambiare una carriera.

X Sinner : il match point che gli ha annullato Alcaraz a New york
(se trasformato sono sicuro al 100% che avrebbe vinto lo slam l’altoatesino)

X djokovic : I 2 match annullati a Federer nella finale di Wimbledon.
(se trasformati sono sicuro al 100% che Roger avrebbe annunciato il ritiro il giorno dopo)

Eppoi Sono sincero, dopo quel back di rovescio buttato via da djokovic, nella conferenza stampa post match mi sarei aspettato, preso dallo sconforto, addiritura l’annuncio di ritiro del serbo.

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