Vivere di tennis in India: La complessa storia di Sumit Nagal
21/09/2023 15:20 
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Sumit Nagal IND, 1997.08.16 397 397
Vivere di tennis non è certamente un’impresa da poco, specialmente fuori dalla cerchia del Top 100 mondiale. Lontano dai riflettori, molti atleti combattono ogni giorno non solo per la vittoria in campo, ma anche per mantenere una vita dignitosa fuori da esso. Sumit Nagal, attualmente al numero 159 della classifica ATP, offre una prospettiva unica sulla questione delle assistenze e sponsorizzazioni nel panorama tennistico indiano.
Durante un’intervista rilasciata al Times of India, Nagal ha rivelato: “Se guardo il mio conto in banca, ho la stessa cifra che avevo all’inizio dell’anno, circa 900 euro. Ho ricevuto qualche aiuto: una fondazione tennistica mi ha sostenuto e percepisco uno stipendio mensile dalla IOCL (una compagnia petrolifera indiana), ma non ho grandi sponsor alle spalle.”
Nagal prosegue descrivendo la realtà dei suoi investimenti: “Reinvesto tutto quello che guadagno. Mi muovo solo con un allenatore al mio fianco, senza fisioterapista. Nonostante sia il miglior tennista indiano da anni, sento che mi manca un sostegno concreto. Sono l’unico giocatore indiano a qualificarsi per i Grand Slam e l’unico a vincere un match alle Olimpiadi.”
La discussione si sposta rapidamente sulla mancanza di un vero e proprio sistema di supporto in India. Nagal lamenta: “Quando il mio ranking ha iniziato a scendere, nessuno ha voluto aiutarmi o credere in un mio ritorno. È stato demoralizzante. Sentivo che, non importa quanto mi impegnassi, non era mai abbastanza. È estremamente difficile ottenere sostegno finanziario in India. Onestamente, mi sento perso, quasi al punto di arrendermi.”
La strada per Nagal non è stata facile: “La riabilitazione è durata sei mesi e altrettanto tempo mi è servito per tornare in forma. Direi che ci sono voluti circa un anno e mezzo per sentirmi di nuovo bene. Ho perso match che avrei dovuto vincere e ho contratto il COVID due volte nella stagione scorsa. Sono stati due anni duri. Non ho risparmi e non posso dire di vivere in agio. Almeno sono in pari. Non sto dicendo che desidero lussi come alberghi a cinque stelle, ma ci mancano fondi e un sistema strutturato. La Cina ha risorse economiche e noi abbiamo lo stesso potenziale di loro.”
Questo struggente racconto di Sumit Nagal getta luce sull’ardua realtà di molti atleti in nazioni dove lo sport non riceve il dovuto sostegno, economico e strutturale. La speranza è che storie come questa possano sensibilizzare le istituzioni e gli enti a investire di più nel futuro dello sport e dei suoi atleti.
Francesco Paolo Villarico
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grazie, molto interessante. per giocatori di seconda fascia che cosa intendi? oltre la 200° posizione o anche prima?
Indiano non italiano..scusate.
Mahhh ….alcune affermazioni sono un po’ esagerate,forse per mettere il focus sulla pochezza del movimento tennistico italiano, non dimentichiamo che gli stipendi e i costi in India non sono gli stessi che nel mondo occidentale, guadagnare 130/150 mila euro annui da noi tra costi e problematiche varie può non essere così tanto, ma se ti avanzano 10 o 20 mila dollari l’anno non hanno lo stesso potere d’acquisto che in Danimarca..per dire.
Come poi ha specificato veniva da infortunio e doppio Covid, quello si che è un vero problema e dove serviva l’aiuto della federazione, stare fermi per problemi fisici per un tennista vuol dire molti mancati guadagni.
Gli indiani si sono spesso specializzati nel doppio, un po’ per tradizione, ma se ci vivono ( bene) con i montepremi ridotti del doppio vuol dire che qualcosina l’ha un po’ esagerata.
Il PIL non conta nulla
Gli spostamenti in viaggi e gli alberghi costano di più per tutti non c’è niente da fare .
Ma anche chi lavora in banca in talia ..
Anche loro fanno fatica ad arrivare a fine del mese .
Non so se risparmiano o abbiano più soldi di gennaio (soprattutto se andati in ferie ad agosto).
ho pagato per andare da Milano a Palermo lo stesso costo del biglietto aereo che ho pagato per andare a Miami pochi mesi prima.
Non e’ facile per i tennisti dai 100 in su soprattutto quelli che stanno 1 mese a casa e 10 /11 in giro per il mondo risparmiare
Ma per quasi ogni categoria lavorativa e’ così a livello globale .
Non credo che Nagal possa guadagnare meglio che a fare il tennista cambiando lavoro in India .di sicuro spenderebbe di meno..
Ne conosco di tennisti che prima di smettere avevano già un lavoro nuovo perché nella stragrande maggioranza dei casi avevano poco più a fine carriera di quanto avevano all’ inizio della stessa 15 anni prima.
Non possono pensare di vivere di rendita a 35 anni con quello guadagnato nel tennis come Becker!!
Forse Becker no..
Come Borg!!
No neanche lui..
Come Volandri?
Ha fatto carte false pee riuscirci ma neanche lui ..
Forse Ferrer.
Si lavora,in Italia, fino a 67 anni per avere una pensione ridicola con gente che nel frattempo la sta prendendo da 30/40 anni esattamente come quando lavoravano .
Nagal se ce la fa lavorerà fino a 70 anni come tutti adesso e ,
purtroppo, se vuole andare al cinema al ristorante o avere una casa sua alla fine dell’ anno avrà sempre 900 euro.
Tipico di chi pensa di essere l’unico ad avere argomenti.
Fegerer?
@ Spigolo (#3774883)
tipico di chi non ha argomenti.
Occhio a sparare certe cifre a caso: brunodalla sa quelle giuste, le ha studiate a geopolitica all’università; parla solo se ha esperienza diretta, lui.
Nei vari canali social che parlano di tennis, sono gli stessi giocatori/giocatrici a dare come stima di spese annuali per una stagione piena fatta bene (con coach a carico) circa 100k USD. Ad esempion, un coach per un giocatore di seconda fascia prende – da quanto leggo – anche 1000 USD/settimana. Ma ci sono altre spese come le settimane di allenamento (che costano), i materiali (le corde), le iscrizioni ai tornei, la fisioterapia. La maggioranza dei giocatori/giocatrici posizionati oltre la 200esima posizione ovviamente cerca di risparmiare ovunque (e non viaggia con coach) e quindi spende meno – ovvero 30-40.000 a stagione. Se volete più dettagli, i canali social che parlano di tennis ed economie varie per giocatori di seconda/terza fascia sono sempre più numerosi.
Figurati, la stima è reciproca!
Naturalmente mi rendo disponibile per la medesima cortesia: gentilezza, prima di qualsiasi astio personale.
Interessante coacervo di “nozioni” buttate lì per darsi un tono.
Io guardo in casa mia e mi guardo intorno e, se qualcosa non mi piace, lo dico.
Se non ti piace puoi ripiegare sul vedere il tuo idolo che sbeffeggia i colpi migliori degli avversari dicendo che “hanno solo culo”.
Ciao
Eh sì perché poverini stanno sempre a piangere, capisco che devi viaggiare ogni settimana e hai le spese (come tutti), però fai una “lavoro” che ti piace, il guadagno lo hai (perché 159 al mondo, non 800-900), non vedo il perché bisogna lamentarsi sempre e comunque, un vincente trova sempre la soluzione. Poi mi sembra di aver capito che ha uno stipendio fisso mensile grazie ad un’azienda petrolifera oltre al tennis.
@ Pavlyuchenkov (#3774757)
il numero 200 del mondo questa settimana è Francone Agamenone. ad oggi ha portato a casa, di premi, 132000 dollari. e la stagione non è finita. e mancano altre entrate, come supporto del suo club pugliese, campionati tipo quello italiano e la bundesliga, eventuali sponsor personali. a fine stagione potrebbe anche arrivare a 200000 dollari. sono sufficienti? c’è qualcuno che sa esattamente quali e quante spese ha un giocatore come lui? a mio avviso il caso di nagal è un pò particolare e fuorviante rispetto al resto dei giocatori.
Il tentativo che si sta facendo, e che richiederà un decennio almeno (come dire, chissà cosa sarà di noi fra un decennio… Keynes diceva che esistono solo previsioni di breve o al massimo medio, perchè nel lungo siamo tutti morti), è quello di allargare la “base produttiva” (come si diceva negli anni ’70), portando a 400/500 il numero di tennisti “affluenti”, dagli attuali 200/250. Qiesto potrebbe avere effetti anche negli altri continenti, in particolare Asia. Vedo al momento difficile la situazione dell’Africa, anche perchè, anche se non se ne parla quasi mai, si tratta di un continenete con ampie zone di instabilità, e se togliamo alcuni paesi, come Sudafrica (che in realtà è africano a metà), Egitto e Marocco (che non reputo i migliori, peraltro) pochi altri hanno garanzie economico-sociali per entrae in questo mondo.
È una media, non la situazione specifica del giocatore.
In generale per il n.200 al mondo più o meno sono queste le cifre. Ovviamente impossibile farle con certezza, ma ci si può fare un’idea
eccolo qua, era solo questione di tempo che arrivassero i numeri sparati a casaccio.
domanda: sei assolutamente certo delle cifre che scrivi? perchè scrivi quei soldi spesi per viaggi, quando Nagal è da 6 mesi che è di stanza in europa, soprattutto in italia e dintorni, e che quindi non spende di certo 1500 dollari al mese di viaggi? sei sicuro che paga 1500 dollari all’allenatore? che tipo di contratto ha l’allenatore di nagal? un fisso o una percentuale sui premi vinti?
Già Stakhovsky parlò anni fa della questione. C’è uno sbilanciamento pazzesco tra i top 10 e anche solo giocatori che navigano attorno ai 100. E stiamo parlando di tennisti dall’ottima carriera, figurarsi quelli che sono tra i 400 o 600. Questi sicuramente hanno altre entrate, viaggiano poco, zero sponsor etc. E infatti è pieno di match fixer, che hanno vite appaganti e bei team al seguito e magari vincono un Challenger ogni 8 mesi. Un po’ come gli attori che fanno un film all’anno – devono avere un altro lavoro; oppure come le modelle che hanno vite da lusso e fanno uno shooting al mese, poi le vedi a Dubai e capisci tutto. Questi tennisti non possono continuare a essere pagati così poco mentre il vincitore dello US Open prende 3 miliardi.
mi sembrano conti un po’ ottimistici…
I conti sono presto fatti
10.000$ al mese lordi, al netto saranno circa 7000$ o poco meno.
Mettiamo 1500$ all’allenatore, con vitto e alloggio a spese del giocatore, siamo a 5500$.
Viaggi direi circa 1500$ al mese, vitto e alloggio per due altri 1500$. Siamo a 2500$ in tasca. Immagino non abbia grandi sponsor, ma sicuramente 1000$ al mese complessivi anche in quel campo li farà .
In conclusione direi che almeno 3000$ al mese in banca gli rimangono
Considerazioni interessanti da parte di Nagal. L’India sta iniziando a mobilitarsi su nuovi fronti sportivi, seguendo l’esempio della Cina. Interessante osservare anche come si sono mossi recentemente i paesi del Golfo (e in particolare più recentemente l’Arabia Saudita). Nel mondo dell’atletica si iniziano a vedere i primi risultati di rilievo mondiale per atleti indiani. Chissà che nel tennis non possa accadere qualcosa di simile…
90.000 lordi e siamo a metà settembre, ergo può superare tranquillamente i 100.000 dollari in un anno. Gioca challenger e Atp ha l’ospitalità gratuita, tra l’altro sta vincendo discretamente quest’anno quindi ha quasi tutta la settimana coperta. Poi abbiamo i campionati a squadre nei vari paesi che ti fanno guadagnare dei gettoni molti importanti ai fini dei guadagni annuali.
Tra l’altro lui non dice che sono bassi i guadagni col tennis, ma che non ha aiuti dalla federazione indiana, che non è esattamente la stessa cosa…
Spigolo,non ti preoccupare sei in buona compagnia.
Per esempio
c’è chi ha tirato in mezzo le caste…ahahaha fantastici (come sempre).
Ti volevo presentare un certo Palamara,ex capo del CSM. A suo dire
altro che casta abbiamo in itaglja, noi gli intoccabili ,pergiunta eversivi,
ce li abbiamo e sono nelle nostre stesse istituzioni. E tutti sanno,dal presidente della repubblica fino all’ultimo dei passacarte di P.Chigi. Ma fanno finta di non vedere.
Il che è uno scandalo assoluto ,ma siccome i media hanno finito di parlarne (anzi ne hanno parlato davvero poco in rapporto all’entità dello scandalo,maggiore di tangentopoli) allora il problema non si pone più.
Mi si perdoni l’OT,ma è una risposta all’utente a cui voglio dire… prima di andare a guardare i casini degli altri guarda a quelli in casa tua.
Sono 90mila dollari lordi da cui devi togliere tasse (dubito risieda a Montecarlo), spese per allenatore, spostamenti e permanenza nei vari Paesi. Quando dice che è giusto in pari, dubito stia mentendo
detto da uno come te, è una medaglia al valore. ti ringrazio moltissimo. sono onorato. a disposizione per qualsiasi cosa.
@ Lo smadonnatore senza TESTAH!! di taggia (#3774675)
Tu sei privo di gusti? Ho specificato apposta che è un mio parere personale, ma ovviamente i più scaltri non perdono occasione di spostare l’aria con le dita.
non ci credo.. naNdal 😆 😆 😆 !!!
Intuito.
E c’è molto, moltissimo altro, tutto condensato in un’unico uomo!
Praticamente potresti scriverti e risponderti da solo sul forum: c’è solo da imparare da gente come te 😀
Apprendo dai sempre sagaci, commenti che in India le genti con-vivono assieme ad enormi animali.
Inoltre,fanno anche il bagno nei fiumi inquinati! (ma saranno cazzi loro dove andare a crepare/farsi il bagno?)
No questo è troppo,non posso sopportarlo!
Ohibò!
Che scandaaalooooo!!!1 O maaaii guud!!1! Che schifo !!1
Sfregio alla civiltà!
Ah no ,aspetta ,loro sono la più antica civiltà sul pianeta…
Al che sorge una considerazione: al netto dei gusti degli altri popoli,di cui non me ne importa un bel fico secco, non potreste sfruttare questi ultimi giorni d’estate per andare a sciacquarvi il deretano a mare?
Sempre meglio di scrivere cag…insomma i ricordini che lasciano i giganteschi animali in India (ma cagano anche qui, posso assicurarvelo…sul fatto che siano grossi quanto quelli indiani,no,in effetti a parte giuliano ferrara di un tempo cosi grossi non ne ho mai visti qui da noi ).
E cosa c’entra tutto questo con Nagal ?
🙄
E puntuale come la morte arriva il commento della serie “e allora quelli che lavorano in miniera?”. Ci mancherebbe altro che un tennista possa portare all’attenzione pubblica un tema che può essere interessante, quantomeno da ascoltare. No, gioca a tennis e se non ti va bene, stai a casa. Santa santa pazienza
bravo. come hai fatto ad indovinare?
prova a immaginare come si chiama di cognome il miglior tennista indiano juniores… 😆
Il tennis, è triste ammetterlo non è uno sport di livello globale.
Se si toglie il nord america e l’australia, dove esiste uno slam e un circuito e soprattutto una tradizione, per il resto, soprattutto dopo il covid, lo sport della racchetta è divenuto troppo europacentrico.
E purtroppo in india, come in Cina, non c’è interesse per il tennis.
E lo si vede dagli spalti vuoti di questa settimana; nonostante i 3 anni di assenza del circuito asiatico, sono convinto che anche negli altri tornei ci sarà poca gente.
Lo stesso sudamerica ha dovuto crearsi un circuito challenger altrimenti anche li’ i giocatori medi non avrebbero potuto mantenersi.
Senza contare l’africa, dove non esiste un giocatore di livello dai tempi di El aynaoui.
Tocca a Gaudenzi provare ad aiutare lo sviluppo mondiale della disciplina, le esibizioni dei campioni aiutano ma ci vogliono investimenti che in questo momento non ci sono e non si vogliono fare
@ brunodalla (#3774551)
Quest’uomo ha studiato economia e geopolitica nelle migliori università, ha soggiornato per anni in India e dice regolarmente ai musulmani che credono in un amico immaginario: siamo fortunati a leggere i suoi commenti!
pensa ai milioni che avresti in banca se invece che con la g fossi nato con la d nel cognome.
Ricordo un match degli Us.Open in cui Nagal riusci’ a strappare un set a Federer. Il primo set per l’esattezza. Fu surreale leggere Nagal-Federer 64 😀 come se fosse una partita del multi-verso con lo svizzero alle prese con la versione indiana di Nadal 😆
Puoi sempre andare a lavorare come magazziniere, per 1000€ al mese, facendo i turni, come fanno tanti tuoi connazionali qui in Italia. Avere una fortuna e non apprezzarla, che disagio, sembra quasi un obbligo giocare a tennis.
L’India ha il quinto PIL del mondo, con una crescita prevista per quest’anno del 7% (in Italia è dello 0,8%…).
È un Paese con grandi contraddizioni e grandi squilibri sociali, a Mumbay ci sono i quartieri dei grattacieli e ci sono gli slum, diversi ma non troppo da certe periferie nostrane di pochi decenni fa (e forse anche di adesso).
Il discorso di Nagal mi pare voglia evidenziare la mancanza di supporto da parte della federazione tennistica e delle autorità sportive ed è un discorso del tutto legittimo.
o mio dio, questa discussione rischia di diventare la fiera delle banalità e dei luoghi comuni. gente che non è mai stata in india e che ha studiato geopolitica ed economia su topolino che dispensa commenti ad minchiam.
In realtà le caste non sono classi sociali, possono esserci persone appartenenti alla casta Braminica, la più elevata, ma avere delle occupazioni e quindi un tenore di vita medi o medio bassi, così come essere un Paria e ricco allo stesso tempo. L’India è un paese al confine fra la l’ipermodernità (industrie, finanza, elevati standardi di istruzione, è il terzo paese al mondo per numero di ricercatori) e quello che noi chiamiamo società premoderna (appunto le caste, che esistono sempre anche se sono state ufficialmnete abolite ai tempi del “Dominion”).
Non è così semplice. Nagal è un Jat, un gruppo etnico indo-ariano-europeo la cui casta è sempre oggetto di discussione, essendo arrivati dopo la “sanscritizzazione” dell’India. Oggi sono negli OBC, cioè nel gruppo più povero e bisognoso di aiuti, perché sono storicamente legati alla terra, ma alcuni sono anche stati guerrieri e rientravano nella casta aristocratica, un po’ come dei nobili decaduti.
Ma che dici?
Il padre è insegnante e la mamma è casalinga. Non sono ricchi.
Quest’anno di solo prize money ha guadagnato $89,577, finora…
Io mi preoccuperei dei giovani tra il 300 e il 1000 del mondo, che magari non riescono a far quadrare i conti.
Proviene da un paese che, nonostante un numero di abitanti esorbitante, produce pochissimi atleti di livello Olimpionico. Aggiungo che, per il mio gusto personale, vivere con bestie enormi ed escrementi in strada e farcisi bagno ed abluzioni contribuisce a rendermi l’India non particolarmente simpatica.
Auguro a Nagal di trovare qualche tipo di sostegno ma temo sia nato nel posto sbagliato.
Famiglia “ricchissima” secondo i parametri dell’India, dove il reddito medio ANNUO pro capite è di 2500 dollari
Ho conosciuto Sumit Nagal diversi anni fa presso un Future in cui stavo lavorando. A meno che allora non raccontasse frottole, lui è proveniente dalla casta indiana più privilegiata (al punto che durante il torneo non gli “era permesso”, o non voleva, rivolgere la parola a determinate persone che riteneva, secondo il suo metro di giudizio, di ceto inferiore) e da una famiglia ricchissima. Per tutti questi motivi trovo il suo intervento assolutamente fuori luogo e di conseguenza l’articolo dedicato a lui totalmente forviante. La tesi sostenuta nell’articolo vale per il 90 per cento dei giocatori, ma non certo per Nagal…
credo volesse dire che in Cina il sostegno delle strutture ufficiali è sicuramente più puntuale ed efficace per gli atleti rappresentativi negli sport con ampia risonanza internazionale
inoltre credo che in India il tennis abbia una importante tradizione, di lunga data
credo volesse dire che in Cina il sostegno delle strutture ufficiali è sicuramente più puntuale ed efficace per gli atleti rappresentativi negli sport con ampia risonanza internazionale
inoltre credo che in India il tennis abbia una importante tradizione, di lunga data
In che senso?
“la Cina ha risorse economiche e noi India abbiamo lo stesso potenziale” dice il povero Nagal, è una barzelletta che non fa ridere.