Il 20ene californiano ha passato le qualificazioni a US Open Challenger, Copertina

Svajda il suo percorso diverso verso il mondo del tennis Pro

15/09/2023 20:15 20 commenti
Zachary Svajda
Zachary Svajda

Il 20enne statunitense Zachary Svajda la prossima settimana entrerà ufficialmente per la prima volta tra i top 200 del ranking mondiale, grazie ai quarti di finale raggiunti al Challenger di Cary. Non un fatto “clamoroso” per un giovane di discreto talento che quest’anno ha passato le qualificazioni a US Open, ma il sito ufficiale dell’ATP ha sfruttato l’occasione per interpellarlo e raccontare il suo diverso percorso da junior verso il mondo Pro. Infatti Svajda ha scelto insieme alla sua famiglia di non giocare praticamente alcun torneo junior dai 10 ai 15 anni per focalizzarsi totalmente sulla crescita tecnica e fisica, senza competere. Una decisione che potrebbe apparire bizzarra per molti esperti e coach, visto che formazione ottenuta nella competizione è considerata imprescindibile momento di crescita. Tuttavia a casa Svajda non sono esattamente dei profani o sprovveduti: la madre Anita e papà Tom sono infatti entrambi coach presso il Pacific Beach Tennis Club a San Diego, una struttura di tutto riguardo in California.

“Ci pensavamo quando avevo nove, dieci anni. Semplicemente non vedevamo il motivo di giocare questi tornei junior ogni settimana”, racconta Svajda. “Abbiamo cercato di concentrarci sul miglioramento. So che è diverso perché il gioco nei tornei è sempre differente dall’allenamento. Oltretutto non potevamo permetterci di viaggiare in giro per il mondo giocando gli ITF o altro. Ci siamo detti: tentiamo una strada diversa e proviamo a migliorare ogni giorno, speriamo che entro i 15, 16 anni io possa diventare un buon giocatore e da lì partirò per i tornei”.

Molti allenatori avrebbero storto il naso, sottolineando l’importanza della partita e dello stress della competizione in giovane età per acquisire esperienza. La famiglia Svajda ha trovato una sua soluzione, facendo allenare il piccolo Zachary ogni settimana con l’ex stella dell’Università di San Diego Uros Petronijevic, che ha vissuto con gli Svajda per due anni ed è stato fondamentale dalla crescita del piccolo. “Ovviamente è un po’ diverso dai tornei, ma è così che ho formato la mia esperienza di partita” ricorda Svajda.

Un percorso originale, davvero diverso, ma che in fondo con lui ha funzionato. Svajda infatti ha vinto due volte i Campionati nazionali USTA Boys’ 18 a Kalamazoo (2019, 2021).

La famiglia Svajda ha anche un secondo asso nella manica, il fratello minore Trevor, tre anni più giovane, che ha seguito lo stesso approccio di Zachary. Ad agosto, il diciassettenne Trevor è stato finalista a Kalamazoo e ha gareggiato nelle qualificazioni agli US Open. “Io gli dico sempre di non pensare a me, di seguire la sua strada” afferma Zack, “Qualunque cosa sia, non stressarti inutilmente. A Kalamazoo era nervoso dicendo di sentire la pressione di dover vincere perché io c’ero riuscito. Ho cercato di tranquillizzarlo e ha funzionato, visto che è arrivato in finale, è stato grandioso”.

Zachary non ha un fisico imponente, il suo punto di forza sono impatti molto puliti da ogni posizione di campo e con ogni colpo, la conferma di quanto abbiamo lavorato sulla tecnica di gioco in giovane età. Colpisce anche per la sua calma e comportamento irreprensibile nel corso delle partite, non mostrando alcuna emozione sia nei momenti buoni che in quelli difficili. “Ogni partita, sia che vinca o che perda, tengo sempre lo stesso comportamento, non mi sento affatto frustrato. Fin da bambino sono sempre stato un tipo tranquillo dentro e fuori dal campo, magari anche per timidezza. Immagino che in un certo senso questo si sia tradotto nel lato tennistico. Non urlo mai niente o non esterno molto. Sto cercando di lavorare per mostrare un po’ più di energia positiva, ma ci vorrà del tempo perché è un comportamento che non mi appartiene. Mi piace semplicemente rimanere calmo e presente, passare al punto successivo. Forse è perché vengo da San Diego, un posto dove si vive in grande relax. Niente mi stressa davvero. Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho alzato la voce“.

Serenità e autocontrollo sono certamente due punti a favore per la sua crescita nel mondo del tennis. Seguiremo con curiosità i risultati di Svajda, a partire dai quarti di finale che lo vedono oggi impegnato a Cary contro il britannico Toby Samuel. Nel live ranking è già n.194 con 314 punti, in caso di vittoria odierna potrebbe avvicinarsi alla posizione n.185.

Marco Mazzoni


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20 commenti. Lasciane uno!

Andreas Seppi 16-09-2023 12:10

Scritto da Mauro74
Finalmente qualcuno che evita di buttar soldi nel business che circonda questo mondo.
Grande grande

Concordo

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Antonio Gallucci (Guest) 16-09-2023 11:24

@ alberto (#3764741)

Interessante. Però lo trovo un giudizio troppo negativo nel complesso.

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GIALAPPA SBANDY REMIX 15-09-2023 21:40

Pensavo fosse figlio di MArian Svajda, forse è suo zio.

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ovidio (Guest) 15-09-2023 18:26

nonno vittorio leggi e impara

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Mauro74 (Guest) 15-09-2023 17:25

Finalmente qualcuno che evita di buttar soldi nel business che circonda questo mondo.
Grande grande

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alberto (Guest) 15-09-2023 15:44

Giocatore limitato dal fisico e dalla testa. Conosco bene un suo “collega” americano top100 e testuali parole: “non è particolarmente intelligente nelle scelte sul campo, ma di rovescio a due mani probabilmente è tra i 3 migliori del circuito. La può mettere ovunque da qualsiasi punto del campo”. Dritto e servizio però sono gravi handicap. Ricorda un po’ la parabola di Kozlov (che invece di tornei junior ne giocava molti), che sul dritto era ancora più deficitario.

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Ivan (Guest) 15-09-2023 15:14

La prima esperienza di Sinner in USa, ce stato un incontro vinto da Sinner in.un Chalenger.

Primo set molto tirato, poi ha sopravalso Jannik.

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madmarat (Guest) 15-09-2023 14:25

Beh per giocare i campionati under18 statunitensi deve aver giocato da qualche parte anche solo per qualificarsi…
Magari ecco non ha fatto la trafila solita under 12 – 14, ma a 15 anni giocava già i Futures e nel 2019, a 16 anni, ha giocato ben 16 tornei pro!

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Brufen (Guest) 15-09-2023 14:02

Scritto da cataflic

Scritto da brunodalla
me lo ricordo a 16 anni, al primo turno degli USopen portare al quinto set il nostro Paolino Lorenzi. vinse Lorenzi, ma mi colpì molto questo ragazzo.
la sua storia vuol dire solo una cosa: che ogni ragazzo ha il suo percorso, e se e quando emergerà sarà soltanto per il lavoro svolto e le caratteristiche personali.
con buona pace di quelli che pronosticano carriere luminose a chi diventa n.1 juniores. si può anche fare pur non giocando i tornei juniores.

Il “nostro” Darderi sta facendo la stessa cosa e speriamo con risultati anche migliori di Zac….

Veramente Darderi gioca tutte le settimane, a giro nei posti più improbabili. Quest’anno ha già vinto una vagonata di tornei ITF.

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Il mio personalissimo cartellino (Guest) 15-09-2023 13:52

In questi casi, manca la controprova. Dove sarebbe ora se avesse seguito un percorso “normale”? Non si può erigere la propria esperienza personale a regola.

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Purple rain (Guest) 15-09-2023 13:42

Scritto da compagno di cella di Becker
…. La parte dove dice che niente lo stressa e mantiene sempre la calma è lodevole….Girate questo articolo a Musetti please

Peccato che Musetti gli può insegnare un po’ come si gioca a tennis tutti i colpi fondamentali e speciali

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+1: Marco M.
ilpallettaro (Guest) 15-09-2023 13:08

Scritto da Pavlyuchenkov
Approvo. Ho sempre pensato che i giovani che si impegnano troppo nel circuito junior finiscono per esaurire lì tutta la loro energia mentale e forza nervosa, poi arrivano suonati al circuito maggiore. Sono ragazzini che vengono bombardati di complimenti e falsi successi, e poi crescono con le frustrazioni una volta adulti (Quinzi, Musetti, Vondrousova, Young, Wild, ce ne sono millemila). Alcuni poi si perdono completamente (vedi la Zhuk).
Mi piace molto il suo tennis “poco americano” e il suo approccio alle partite.

musetti è stato condotto in modo quasi perfetto da tartarini, che è riuscito a trasformare un giocatore talentosissimo in un pro che ambisce a stare tra i migliori 20 del mondo.
quinzi è stato condotto in modo scellerato, con una iperspecializzazione anticipata utile a scalare il circuito junior ma esiziale nella possibilità di essere competitivo tra i pro.
sono uno l’opposto dell’altro.

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+1: bxldav, Marco M.
biglebo (Guest) 15-09-2023 12:50

Scritto da cataflic

Scritto da brunodalla
me lo ricordo a 16 anni, al primo turno degli USopen portare al quinto set il nostro Paolino Lorenzi. vinse Lorenzi, ma mi colpì molto questo ragazzo.
la sua storia vuol dire solo una cosa: che ogni ragazzo ha il suo percorso, e se e quando emergerà sarà soltanto per il lavoro svolto e le caratteristiche personali.
con buona pace di quelli che pronosticano carriere luminose a chi diventa n.1 juniores. si può anche fare pur non giocando i tornei juniores.

Il “nostro” Darderi sta facendo la stessa cosa e speriamo con risultati anche migliori di Zac….

Sergio e Camila Giorgi lo hanno fatto 20 anni fa.
Personalmente lo ritengo un errore, come coloro che scelgono l’istruzione ad personam con un tutor; si perde la parte più bella del percorso.

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Pavlyuchenkov (Guest) 15-09-2023 12:01

Approvo. Ho sempre pensato che i giovani che si impegnano troppo nel circuito junior finiscono per esaurire lì tutta la loro energia mentale e forza nervosa, poi arrivano suonati al circuito maggiore. Sono ragazzini che vengono bombardati di complimenti e falsi successi, e poi crescono con le frustrazioni una volta adulti (Quinzi, Musetti, Vondrousova, Young, Wild, ce ne sono millemila). Alcuni poi si perdono completamente (vedi la Zhuk).

Mi piace molto il suo tennis “poco americano” e il suo approccio alle partite.

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Molto Pollo 15-09-2023 11:15

Non e’ una brutta idea tenersi lontani dai tornei under 15, talvolta oltremodo pieni di genitori ansianti e maleducati.

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+1: Bernardino Lamis, Racchetta
ilpallettaro (Guest) 15-09-2023 11:13

mi sembra un po’ estremo, ma condivisibile nei principi: la competizione junior serve a pochissimo, e va dosata con sapienza altrimenti se va bene fa pochi danni e se va male fa più danni della grandine ossia, anche solo dal punto di vista tecnico tattico, alla iperspecializzazione dei colpi.
la cosa che mi stupisce sempre è il comportamento della fitp su questo tema: pubblicamente ammonisce i maestri e gli allenatori rispetto al rischio di specializzazione anticipata descrivendolo per quello che è, un errore madornale che ha come risultato lo stroncare le qualità dell’allievo. poi però premia le scuole e i maestri che vincono il trofeo topolino, con tanto di convocazioni ai macroarea e poi ai raduni nazionali senza alcuna valutazione diversa dai risultati sul campo.

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cataflic (Guest) 15-09-2023 10:47

Scritto da brunodalla
me lo ricordo a 16 anni, al primo turno degli USopen portare al quinto set il nostro Paolino Lorenzi. vinse Lorenzi, ma mi colpì molto questo ragazzo.
la sua storia vuol dire solo una cosa: che ogni ragazzo ha il suo percorso, e se e quando emergerà sarà soltanto per il lavoro svolto e le caratteristiche personali.
con buona pace di quelli che pronosticano carriere luminose a chi diventa n.1 juniores. si può anche fare pur non giocando i tornei juniores.

Il “nostro” Darderi sta facendo la stessa cosa e speriamo con risultati anche migliori di Zac….

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ragazzodiferro 15-09-2023 10:44

Discreto talento? E poi dobbiamo leggere lodi esagerate a tennisti italiani che non hanno un rovescio?

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-1: Detuqueridapresencia, Marco M.
brunodalla 15-09-2023 10:32

me lo ricordo a 16 anni, al primo turno degli USopen portare al quinto set il nostro Paolino Lorenzi. vinse Lorenzi, ma mi colpì molto questo ragazzo.

la sua storia vuol dire solo una cosa: che ogni ragazzo ha il suo percorso, e se e quando emergerà sarà soltanto per il lavoro svolto e le caratteristiche personali.
con buona pace di quelli che pronosticano carriere luminose a chi diventa n.1 juniores. si può anche fare pur non giocando i tornei juniores.

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+1: walden, Lory99, Marco M.
compagno di cella di Becker (Guest) 15-09-2023 10:29

…. La parte dove dice che niente lo stressa e mantiene sempre la calma è lodevole….Girate questo articolo a Musetti please

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-1: Detuqueridapresencia, Adrianooo, Racchetta, Marco M.