Il russo racconta la svolta a Rotterdam ATP, Copertina

Medvedev: “I campi di Indian Wells sono i più lenti del mondo. A Rotterdam ho cambiato il set up delle corde, mi ha aiutato molto”

10/03/2023 12:49 15 commenti
Daniil Medvedev, in striscia positiva da tre tornei
Daniil Medvedev, in striscia positiva da tre tornei

C’è grande attesa per rivedere in campo ad Indian Wells Daniil Medvedev, il tennista più in forma, capace di vincere uno dietro l’altro tre tornei e tornare in auge uscendo da un periodo tutt’altro che positivo. Vista l’assenza di Djokovic e Nadal, le condizioni incerte di Tsitsipas ed Alcaraz e il pessimo inizio di stagione di Ruud, il moscovita è nettamente il favorito del primo Masters 1000 in stagione. Nella press conference pre torneo, non nasconde le proprie ambizioni ma soprattutto parla delle condizioni di gioco, a suo dire le più lente dell’intera annata tennistica, e di un cambio nel proprio materiale che l’ha aiutato a ritrovare il suo gioco.

“Prima di gareggiare a Rotterdam ero in uno dei peggiori momenti della mia carriera, la mia fiducia era a terra” afferma Daniil, “Ho capito che si trattava di un problema mentale e il mio allenatore mi ha incoraggiato a continuare ad insistere. È andata bene. So che questa serie di vittorie può finire a qualsiasi momento, ma avendo vinto tre tornei di fila, adattandomi a contesti di gioco molto diversi, facendo lunghi viaggi e superando il jet lag, so di aver trovato il ritmo giusto. In questo momento mi sento pronto per fare molto bene a Indian Wells”.

Interessante la riflessione sulla media delle sue stagioni: “I più grandi successi della mia carriera sono sempre arrivati ​​nella seconda metà dell’anno, il che è logico perché i campi del tour americano prima degli US Open sono quelli che meglio si adattano al mio tennis. Comunque penso che anche qui posso fare bene. I miei scarsi risultati nei due anni precedenti erano dovuti allo stress fisico e mentale derivato dall’essere stato finalista in Australia. Non ero preparato per gareggiare al massimo nei mesi successivi al primo Slam. Quest’anno, perdendo presto, sono riuscito a prendermi una settimana di pausa e poi mi sono allenato duramente. I risultati ora si vedono. Stanchezza? Mi sento molto bene, con un’enorme fiducia dopo i tornei vinti e la verità è che non mi sento stanco. Ogni nuovo torneo è una sfida, tutto parte da zero e voglio approfittare di questo momento per migliorare i miei risultati qui, che storicamente non sono stati affatto buoni”.

Ecco il punto sulla lentezza dei campi in California: “La palla e la superficie rendono questo torneo uno dei più lenti al mondo. A volte sembra di giocare sulla terra battuta… Non sono entusiasta di queste condizioni, ma sento di poter giocare bene ovunque visto come sono riuscito ad adattarmi a Doha, dove i campi sono simili a quelli che troviamo qui. Per vincere partite su questo tipo di superficie devo giocare la mia partita migliore, mentre quando trovo condizioni più rapide posso permettermi di alzare il livello e con uno strappo vincere partite senza giocare al mio massimo, come ad esempio a Rotterdam”

Non sentendo bene la palla, un diverso set up della racchetta l’aiutato molto: “È in Olanda che è cambiato tutto. Non avevo fiducia, ma ho deciso di apportare una regolazione alle corde della mia racchetta che mi permette di mantenere maggiormente il controllo dello scambio e mi offre più profondità nei miei colpi, cosa molto importante per me poiché mi dà la possibilità di giocare dietro la linea di fondo e quindi poi contrattaccare avanzando“.

Uno spunto questo molto interessante, che ci permette di capire come anche per un tennista complesso, con un gioco molto particolare come Medvedev, la combinazione di fiducia e sensazioni in campo risulta decisiva.

Marco Mazzoni 


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15 commenti. Lasciane uno!

Pier (Guest) 11-03-2023 18:38

Scritto da Matte
È una meraviglia giocare con corde a tensione più alta

Dipende.

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Matte (Guest) 11-03-2023 13:54

È una meraviglia giocare con corde a tensione più alta 😀

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Tennis_8090 (Guest) 11-03-2023 10:52

Queste superifici sempre lente, assieme alle palle favoriscono, come sempre, i grandi pallettari da fondo campo, detti top-spinner (o arrotini). Già un pallettaro che colpisce con poca rotazione come DM va in difficoltà. IW è solo la punta estrema di questa tendenza. Se non si interviene sulla combinazione superficie-palle il tennis si impoverirà sempre più tecnicamente.

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Vesciche e polline!! (Guest) 11-03-2023 00:05

Addirittura a Rottherdam non era al massimo….che sbruffone…quando si vince caro Danilo …ma se ti riaccbiappo stavolta sono cazzi amari chiedilo a TSItsipas che ancora ha male alla spalla….

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Pier (Guest) 10-03-2023 23:56

Pare, e dico pare, abbia fatto solo una modifica di tensione. A Doha ha provato un ibrido Black/Razor Code per poi tornare al full Razor (corda molto di controllo). Se poi TF gli abbia dato qualcosa di diverso non si sa, novità in uscita pare non ne abbia, più controllo di quella non c’è quindi resta la tensione. Certo ora cambia la situazione atmosferica quindi alcuni parametri potrebbero nuovamente mutare.

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Oh, Reilly? (Guest) 10-03-2023 22:53

Scritto da MaiDireTennis
Per piacere qualcuno può spiegarmi la cosa delle corde di Medvedev?
Dice che le corte attuali gli permettevano di controllare meglio i colpi e quindi di riuscire ad esempio a tirare la palla più in profondità. Ma a scapito di cosa? Deve esserci uno scapito altrimenti perché non lo avrebbe fatto prima? Sapete dirmi quale sia lo scapito?
Forse che la palla viaggia meno forte? Ma se ora Medvedev si ritrova con maggior controllo della palla ha la possibilità di muovere più violentemente il braccio, aumentando quindi la forza del colpo, compensando la meno potenza delle corde. E allora ancora la domanda: perché non lo ha fatto prima?In fondo parliamo di un tennista di oltre i 25 anni d’età, non di uno sprovveduto.

Corde con tensioni più alte aumentano il controllo, a parità di superficie del piatto corde, ma non la velocità della palla dopo l’impatto. O la profondità delle palle. Tuttavia se riesce a controllare meglio le palle riesce anche a stabilire a che profondità vuole giocarle.
A scapito di cosa? Del suo braccio, che fatica molto di più per conservare con un attrezzo del genere una velocità di palla simile a quella che produce normalmente con racchette a tensione più bassa. Non lo può fare sempre perché il rischio infortuni aumenta notevolmente.

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Duccio (Guest) 10-03-2023 20:05

Ma tu guarda un giocatore, settando le corde, come tensione e/o spessore ( o cambiando il telaio….in questo caso in peggio per me) COME CAMBIA

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Shuzo 10-03-2023 19:48

Ho l’impressione che se Medvedev riuscisse a giocare un torneo anche a IW e magari anche a vincere, questo potrebbe candidarlo anche per una eventuale vittoria al RG. Sulla terra il rendimento è sempre calato ma l’anno scorso fu capace, se non erro, di raggiungere i quarti. Inoltre al RG c’è una terra velocizzata con palle tutt’altro che “fluffy”.
Inoltre è sempre più in fiducia e questo è un grande sprono per andare oltre i suoi limiti attuali come mai fatto prima!

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Eddys 12345 guest (Guest) 10-03-2023 16:59

Sono molto convinto che medvedev farà fatica a vincere e queste dichiarazioni me l han confermato come per lui le condizioni qua a IW sono comunque complicate a prescindere dall’esito finale del torneo.

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MaiDireTennis (Guest) 10-03-2023 16:54

Per piacere qualcuno può spiegarmi la cosa delle corde di Medvedev?
Dice che le corte attuali gli permettevano di controllare meglio i colpi e quindi di riuscire ad esempio a tirare la palla più in profondità. Ma a scapito di cosa? Deve esserci uno scapito altrimenti perché non lo avrebbe fatto prima? Sapete dirmi quale sia lo scapito?

Forse che la palla viaggia meno forte? Ma se ora Medvedev si ritrova con maggior controllo della palla ha la possibilità di muovere più violentemente il braccio, aumentando quindi la forza del colpo, compensando la meno potenza delle corde. E allora ancora la domanda: perché non lo ha fatto prima?In fondo parliamo di un tennista di oltre i 25 anni d’età, non di uno sprovveduto.

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Giorgione (Guest) 10-03-2023 16:11

Non solo superficie di iw è lenta, ma le palline rimbalzano incredibilmente alte. Ho visto un po’ fognini ieri e più di una volta ha colpito la pallina sopra la testa, cosa veramente rara su superfici diverse dalla terra

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Oh, Reilly? (Guest) 10-03-2023 14:47

La differenza con i tre precedenti tornei è che IW è una superficie, (mettiamo da parte le condizioni desertiche di gioco), dove bisogna essere tecnicamente degli specialisti per spingere meglio la palla, e il multi-uso swing di Medvedev soffre di più
Per cui, sì, Medvedev ha ragione, IW è lento.. per come gioca lui. Se poi si vanno a guardare incontri di tennisti americani, più abituati a questa superficie, o anche quello di un Pella, si vede come le palle viaggino comunque veloci, avendo una tecnica di gioco che meglio si adatta a IW.

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Pier (Guest) 10-03-2023 14:34

Ah il tennis… Non dubito che Daniil possa aver apportato una modifica ma chissà quante occasioni ha avuto per farlo. Poi capita un nuovo setup nel giorno in cui sei centrato e tutto sembra correlato. Intendo che è capitato che un professionista neppure si fosse reso conto di giocare con un piatto corde diverso anche di molto (magari alcuni kg in meno di tensione), se non erro lo diceva Gasquet. In certi casi, quando tutto va storto, il tennista cambia racchetta per disperazione e tutto cambia… Ma in realtà era la stessa.
A memoria capitò a Courier: la Wilson gli preparò la Pro Staff Stars&Stripes, puntando sul gioco “americano” (Baseball) di Jim;chissà quante volte l’avrà provata prima di usarla in torneo… Esordio, sconfitta, rifiuto di usarla ancora… Contenzioso con lo sponsor.
Scusate la digressione… Chissà che avrà scoperto Medvedev a questo punto!

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Kramerprostaff 10-03-2023 14:21

Probabilmente ha alzato di un poco la tensione delle corde per avere più controllo.

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Kenobi 10-03-2023 14:14

Intervista molto interessante, è uno dei pochi nel circuito che sembra avere un pensiero,per questo lo apprezzo .

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+1: Betafasan