Il giovane argentino è la sorpresa a Milano ATP, Copertina

Gutierrez (coach di Baez): “Al primo posto viene la persona, non il giocatore”

12/11/2021 12:30 18 commenti
Sebastian Baez
Sebastian Baez

La rivelazione delle NextGen finals di Milano è Sebastian Gutierrez. L’argentino è approdato alle “semi” del torneo milanese senza esser mai entrato finora in carriera nel main draw di un torneo sul veloce. Nel pre torneo aveva dichiarato di aver giocato da ragazzo sui campi in cemento e che il suo tennis si sarebbe adattato velocemente. Aveva ampiamente ragione, e proprio una sua ottima prestazione ha sorpreso nella prima giornata Musetti, per una sconfitta amara che è costata l’eliminazione all’italiano.

Il coach dell’argentino, Sebastian Gutierrez, ha raccontato al sito ATP alcuni momenti del suo percorso con Baez, con spunti interessanti. Ne riportiamo alcuni passaggi, che ci aiutano a scoprire il giovane albiceleste.

Baez ti considera come il suo padre sportivo?
“Per me è una grande motivazione e responsabilità. Tutto l’abbiamo costruito col lavoro insieme negli ultimi anni. Lui sa che io sono una persona molto diretta, che voglio il meglio per lui. Ho sempre messo lui come priorità, anche sopra a me stesso in certi momenti della mia vita. Sono orgoglioso di come “Seba” sta crescendo, un’ottima persona, equilibrata, che sa come ringraziare non solo il coach ma tutti coloro che lavorano intorno a noi, dagli addetti al campo agli incordatori. Quando vivi così, sei una persona più serena e più felice. Il tennis è oggi la parte più grande della tua vita, ma un giorno non sarà più e devi essere preparato a restare quella persona anche in futuro”.

Quest’anno Baez è salito dalla top 300 ad un passo dalla top 100, come hai gestito questo importante progresso?
“Abbiamo ancora una lunga via da percorrere per arrivare dove vogliamo. Un anno fa eravamo in un appartamento di Praga cucinando e incordando le racchette. E ci siamo divertiti in quel momento. Ora ci troviamo in un altro momento delle nostre vite, e non sappiamo dove saremo in futuro. L’unica cosa che conta è quello di essere felici ed equilibrati il più possibile, godere di quello che abbiamo e di quello che avremo. Stare nel presente, come si dice oggigiorno, è difficile. Sappiamo che la carriera di Sebastian è molto lunga, così come la sua strada da fare. Dobbiamo fare bene le cose nel lungo periodo per avere una chance di successo”.

Come gestite l’attenzione che sta ricevendo?
“Penso che sia molto focalizzato sul suo team, le sue persone, che lo consigliano su come andando, se va bene o se ha bisogni di aiuto. Sappiamo che la gente ha delle aspettative, ma non ci perdiamo troppo tempo dietro. Noi lavoriamo perché sia focalizzato sulle partite, sul suo gioco, con l’aggiunta che Daniel Orsanic e spesso col team, anche Mati Caceres. È importante, l’opinione delle tue persone vicine. Più ci isoliamo dall’eccesso di attenzioni e critiche, meglio è per lui”.

Di cosa sei più orgoglioso nell’essere il suo coach?
“Che cerca di migliorare ogni giorno, di essere una persona migliore, di fare meglio in ogni singola cosa. Prova a studiare il gioco, a muoversi meglio. In lui vedo una persona onesta, in salute, con un grande desiderio di crescere, questo mi rende orgoglioso”

Cosa può imparare da un torneo come quello di Milano?
“Intanto ci fornisce la possibilità di confrontarci contro ottimi giocatori, non ne abbiamo avuto la chance nei grandi tornei. È stato il n.1 junior, ha giocato la finale di Roland Garros giovanile e non ha mai ricevuto una wild card. Questo significa che non puoi giocare contro i migliori e questo è anche parte della curva di apprendimento. Qua siamo a giocare indoor su di un campo veloce, non abbiamo questa chance in Argentina. Qua può allenarsi con questi ragazzi, valutare a che livello si trova rispetto a loro, e tutto ciò per noi ha una grande importanza. Ricordo che quando giocavamo i Futures, speravo prima possibile di passare ai Challenger perché vedevo che aveva già il livello adeguato. Appena ha potuto farlo, ne ha vinti quattro. Non dico che appena al secondo torneo indoor in carriera sia già pronto per vincere anche qua, ma à un momento di verifica importante e così potrà imparare e migliorare su questo tipo di campi”.


TAG: ,

18 commenti. Lasciane uno!

Costante principe (Guest) 12-11-2021 16:17

@ Scaino (#2974373)

Caro Scaino, per il match Monzon vs Benvenuti c’è stata una sottovalutazione immensa di Bruno Amaduzzi (Maneger di Benvenuti) (che nel match di rivincita glielo ha letteralmente levato da sotto– con un Benvenuti furente per l’arresto del macht… ma Amaduzzi ha fatto quello che fa un buon padre in questi frangenti) e di chi curava gli interessi di Benvenuti.
Monzon era un Killer… nel vero senso della parola. (Personalmente non credo che nessuno non conoscesse l’argentino… poi in un ambiente diciamocosì pericoloso come quello della Boxe) Dopo aver battuto prima del limite Benvenuti ha spazzato via altri 18 pretendenti al titolo e poi si è ritirato da Campione Mondiale. E’ Impressionante rimanere indiscusso campione in uno sport come la Boxe e nella Categoria dei Pesi Medi per 7 anni. L’unico che dopo lo ha avvicinato e forse superato è stato il GRANDE Marvin Hagler. Marvin Hagler Grande pugile e grande Uomo. Monzon ha avuto una vita fuori dal ring discutibile e tremenda. Dalla nascita ha sempre dovuto combattere. Sono storie pesanti che possono portarti a sbagliare facilmente. Come dice il Buon Tommasi “La boxe è uno sport che salva più vite di quelle che perde.” Tanti ragazzi nati in quartieri tremendi sarebbero sicuramente morti negli ingranaggi della illegalità invece di essere salvati dalla boxe. Disciplina in cui il rispetto di chi ha il coraggio di sfidarti sul ring è vero. E, nella vita normale, senza il rispetto dell’altro non si va da nessuna parte.

18
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Koko (Guest) 12-11-2021 15:46

Direi che l’Argentina è sempre stata fucina di notevoli talenti nel tennis anche se in alcuni periodi qualcosa ha offuscato con sospetti fondati questa indubitabile capacità di sfornare talenti. Dopo Del Potro è anche logico che comincino ad uscire altri giocatori in grado di attaccare anche la top ten (non in uno scatto di grado come nei militari che si avviano alla pensione -Fogna, Diego etc.- ma da giovani) come fecero loro connazionali nei decenni passati. Ma il talento per essere comparabile con quelli del passato dovrebbe essere adeguato addirittura per ottenere uno o più Slam. Un nuovo Gaudio,un Nalbandian magro, un nuovo Coria etc. Quindi da un lato è un giocatore che riporta l’Argentina a livelli più consoni al suo passato nel tennis ma dall’altro ha degli esempi comunque ingombranti e difficili da emulare. Tanto lavoro ancora lo aspetta ma i presupposti per un livello vicino al top potrebbero esserci.

17
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Carlos (Guest) 12-11-2021 15:38

È stato numero 1 junior e finalista al Roland Garros e non ha mai ricevuto wild card…
Tra le righe afferma che i sudamericani non vengono molto considerati nel circuito ai piani alti. E credo abbia ragione.
D’altronde lo stesso Darderi ha preso (temporaneamente) la nazionalità italiana perché al momento siamo una potenza tennistica e politica ( visto tutto quello che organizziamo)
Francamente non è il massimo per lo sviluppo del tennis a livello mondiale questo eccessivo europacentrismo

16
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Luca Martin (Guest) 12-11-2021 15:24

Scritto da Scaino
Dopo il sorteggio dei gironi delle NextGen quasi tutti hanno pensato che a Musetti fosse toccato il girone leggermente più facile: dall’altra parte c’erano Alcaraz, Nakashima e l’emergente Rune, oltre al terraiolo argentino Cerundolo cui non venivano accreditate possibilità di passaggio del turno.
Dalla parte di Musetti Korda, il suo alter ego francese Gaston, che era però generalmente ritenuto inferiore a Lorenzo, nonostante i recenti exploit casalinghi, e l’altro argentino Baez, considerato però, in quanto meno famoso, forse inferiore allo stesso Cerundolo.
Qui si innesta un mio ricordo.
Nel 1970 era campione mondiale dei pesi medi, sia per la WBA che per la WBC, il grande Nino Benvenuti.
Decide per una difesa volontaria del titolo e sceglie un argentino che, pur dotato di un palmares molto buono (67 vittorie, 3 sconfitte, 9 no-contest), non ha mai messo piede fuori dall’Argentina (farà fatica anche a pagarsi il volo per Roma) ed è quasi uno sconosciuto (“un oggetto misterioso” lo definirà Benvenuti).
Negli anni ’60-’70 andava in onda, prima del Telegiornale, il Telegiornale Sport, quello che aveva nella sigla la vittoriosa finale dei 200 metri di Berruti ai Giochi Olimpici di Roma.
All’epoca non ci si occupava solo di calcio, ma anche degli altri sport.
Era usanza mostrare l’arrivo in Italia dei pugili che venivano a combattere per un titolo, e mostrarono ovviamente anche l’arrivo di Monzon.
Come ne vidi la faccia alla TV pensai subito “Benvenuti è matto, questo lo ammazza!”: aveva una faccia da assassino (anni dopo finì in galera per l’omicidio della moglie).
Per fortuna non lo ammazzò, ma gonfiò il pur grandissimo Benvenuti di botte.
Ecco, si parva licet…, Baez, visto per la prima volta contro Musetti, mi ha subito fatto pensare alle vicende del suo connazionale Monzon.Advertisement

Ottimo ricordo. Benvenuti però era un pugile ormai a fine carriera dopo aver battuto per il titolo mondiale Emile Griffith al Madison Square Garden di New York e aver fatto incontri rovinosi come contro il connazionale Mazzinghi. Dal punto di vista mediatico nessuno come lui e Primo Carnera.

15
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Nicki (Guest) 12-11-2021 15:02

Scritto da Frate francescano in pensione
La prima risposta mi ha veramente colpito. Non ho mai sentito dire da nessun allenatore simili parole. Sempre prima i risultati, le 150 partite, la top 10 e via dicendo. Soffermarsi sulla crescita personale e sul rapporto umano per me vale di più. Vuol dire che hai a che fare con un amico, con un sostegno, non con una relazione dettata unicamente da un pagamento. Belle parole davvero.

Devi essere un appassionato di tennis dell’ultima ora, quello che dice questo allenatore Piatti e Sinner lo dicevano già 2 anni fa e forse ripetere lo stesso mantra ad uso e consumo del lettore di turno senza background magari potrebbe stancare. Detto questo bravo Baez, mi è piaciuto vederlo dal vivo, lo credevo un terraiolo, invece…vedremo dove riuscirà ad arrivare

14
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
johnny-be-good (Guest) 12-11-2021 14:53

Scritto da Giampi

Scritto da Giampi

Scritto da Frate francescano in pensione
La prima risposta mi ha veramente colpito. Non ho mai sentito dire da nessun allenatore simili parole. Sempre prima i risultati, le 150 partite, la top 10 e via dicendo. Soffermarsi sulla crescita personale e sul rapporto umano per me vale di più. Vuol dire che hai a che fare con un amico, con un sostegno, non con una relazione dettata unicamente da un pagamento. Belle parole davvero.

Per il semplice motivo che Jannik è già così…la persona per la serietà, l’umiltà è già un campione e non c’è bisogno di ribadirlo continuamente….

E Piatti è più un padre o un nonno per Sinner prima che un allenatore….

Piatti non è né il padre né il nonno ma ha l’obblido nei confronto di Sinner di farlo crescere tennisticamente supportarlo psicologicamente e difenderlo quando è necessario in un mondo di squali (con tutto il grande rispetto per questi stupendi esseri).
spremerlo come un limone (come fatto con precedenti emergenti tipo Coric) non servirà che a bruciare un vero talento sportivo
buongiorno e buon tennis a tutti

13
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Oldcot@66 12-11-2021 14:49

La rivelazione è Gutierrez? Baez semmai..

12
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Giampi 12-11-2021 14:10

Scritto da Giampi

Scritto da Frate francescano in pensione
La prima risposta mi ha veramente colpito. Non ho mai sentito dire da nessun allenatore simili parole. Sempre prima i risultati, le 150 partite, la top 10 e via dicendo. Soffermarsi sulla crescita personale e sul rapporto umano per me vale di più. Vuol dire che hai a che fare con un amico, con un sostegno, non con una relazione dettata unicamente da un pagamento. Belle parole davvero.

Per il semplice motivo che Jannik è già così…la persona per la serietà, l’umiltà è già un campione e non c’è bisogno di ribadirlo continuamente….

E Piatti è più un padre o un nonno per Sinner prima che un allenatore….

11
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Giampi 12-11-2021 14:08

Scritto da Frate francescano in pensione
La prima risposta mi ha veramente colpito. Non ho mai sentito dire da nessun allenatore simili parole. Sempre prima i risultati, le 150 partite, la top 10 e via dicendo. Soffermarsi sulla crescita personale e sul rapporto umano per me vale di più. Vuol dire che hai a che fare con un amico, con un sostegno, non con una relazione dettata unicamente da un pagamento. Belle parole davvero.

Per il semplice motivo che Jannik è già così…la persona per la serietà, l’umiltà è già un campione e non c’è bisogno di ribadirlo continuamente….

10
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: il capitano
Scaino (Guest) 12-11-2021 13:58

Dopo il sorteggio dei gironi delle NextGen quasi tutti hanno pensato che a Musetti fosse toccato il girone leggermente più facile: dall’altra parte c’erano Alcaraz, Nakashima e l’emergente Rune, oltre al terraiolo argentino Cerundolo cui non venivano accreditate possibilità di passaggio del turno.
Dalla parte di Musetti Korda, il suo alter ego francese Gaston, che era però generalmente ritenuto inferiore a Lorenzo, nonostante i recenti exploit casalinghi, e l’altro argentino Baez, considerato però, in quanto meno famoso, forse inferiore allo stesso Cerundolo.
Qui si innesta un mio ricordo.
Nel 1970 era campione mondiale dei pesi medi, sia per la WBA che per la WBC, il grande Nino Benvenuti.
Decide per una difesa volontaria del titolo e sceglie un argentino che, pur dotato di un palmares molto buono (67 vittorie, 3 sconfitte, 9 no-contest), non ha mai messo piede fuori dall’Argentina (farà fatica anche a pagarsi il volo per Roma) ed è quasi uno sconosciuto (“un oggetto misterioso” lo definirà Benvenuti).
Negli anni ’60-’70 andava in onda, prima del Telegiornale, il Telegiornale Sport, quello che aveva nella sigla la vittoriosa finale dei 200 metri di Berruti ai Giochi Olimpici di Roma.
All’epoca non ci si occupava solo di calcio, ma anche degli altri sport.
Era usanza mostrare l’arrivo in Italia dei pugili che venivano a combattere per un titolo, e mostrarono ovviamente anche l’arrivo di Monzon.
Come ne vidi la faccia alla TV pensai subito “Benvenuti è matto, questo lo ammazza!”: aveva una faccia da assassino (anni dopo finì in galera per l’omicidio della moglie).
Per fortuna non lo ammazzò, ma gonfiò il pur grandissimo Benvenuti di botte.
Ecco, si parva licet…, Baez, visto per la prima volta contro Musetti, mi ha subito fatto pensare alle vicende del suo connazionale Monzon.

9
Replica | Quota | 4
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: zawix, Ken_Rosewall, pablito, il capitano
Paperopoli (Guest) 12-11-2021 13:27

…non ha mai ricevuto una Wild Card… Capito? Il resto è solo una conseguenza… Bravo continua così.

8
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: zawix
Steffifan 12-11-2021 13:27

Ottime parole da parte di questo allenatore, complimenti!

7
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Ken_Rosewall
yuja (Guest) 12-11-2021 13:25

Se è vero che non gli hanno dato mai una wild card è una vera e propria vergogna. Forse Jannik no, ma Lorenzo Musetti senza averne era ancora a spazzare le righe dalla terra rossa in qualche campetto periferico.

6
Replica | Quota | -4
Bisogna essere registrati per votare un commento!
-1: Ken_Rosewall, nicola.pupi, il capitano, Etor
Cicala (Guest) 12-11-2021 13:11

Gutierrez gioca adesso ?

5
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
johnny-be-good (Guest) 12-11-2021 13:03

Scritto da Frate francescano in pensione
La prima risposta mi ha veramente colpito. Non ho mai sentito dire da nessun allenatore simili parole. Sempre prima i risultati, le 150 partite, la top 10 e via dicendo. Soffermarsi sulla crescita personale e sul rapporto umano per me vale di più. Vuol dire che hai a che fare con un amico, con un sostegno, non con una relazione dettata unicamente da un pagamento. Belle parole davvero.

parole sante caro Frate
credo che Sinner dovrebbe affidarsi più a Uomini di fiducia che a contratti d’affari (per lo staff)

4
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Luca Martin (Guest) 12-11-2021 12:50

Una grande rivelazione.
A maggior ragione dopo aver letto questa intervista.
P.S. Sono dell’era di Joan Baez e Bob Dylan. 🙂

3
Replica | Quota | 2
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Ken_Rosewall, il capitano
Frate francescano in pensione (Guest) 12-11-2021 12:49

La prima risposta mi ha veramente colpito. Non ho mai sentito dire da nessun allenatore simili parole. Sempre prima i risultati, le 150 partite, la top 10 e via dicendo. Soffermarsi sulla crescita personale e sul rapporto umano per me vale di più. Vuol dire che hai a che fare con un amico, con un sostegno, non con una relazione dettata unicamente da un pagamento. Belle parole davvero.

2
Replica | Quota | 3
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Vasco90, zawix, Ken_Rosewall
Dr Ivo (Guest) 12-11-2021 12:47

Se fisicamente ricorda el peque Schwartzman, quando prepare il dritto ricorda di più un altro argentino, tal Juan Martin

1
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: il capitano