L'Angolo del Nize - 12 Copertina, Generica, WTA

L’Angolo del Nize: Martina e i pezzi del puzzle

11/11/2015 08:04 36 commenti
Martina Caregaro classe 1992, n.278 WTA
Martina Caregaro classe 1992, n.278 WTA

Marzo 2008. Al circolo Real di Roma si sta svolgendo un torneo Itf femminile da 10.000$. I miei occhi sono puntati su una ragazza valdostana di 15 anni che, su un campo particolarmente ostico per gli spettatori (si riesce a vedere qualcosa soltanto attraverso le grate della porta di ingresso), affronta una giocatrice polacca Top-350 di cui in questo momento faccio fatica a ricordare il nome.

Non ho mai vista Martina Caregaro in vita mia, ma dopo soli due colpi mi innamoro. Ecco cosa scrivevo all’epoca:

“Non avevo mai visto giocare Martina Caregaro. L’unico termine che mi viene sovviene, a poche ore dal suo incontro con la Kisczczynska (ah, ecco quale era il nome!), è IMPRESSIONANTE. Rovescio a due mani naturale che, soprattutto lungolinea, diventa devastante; diritto arrotato, molto lavorato, sempre profondo; quando lo spinge lo fa soprattutto dal centro o da sinistra con il diritto a sventaglio. Ottimo il servizio, con una buona prima (oggi però bassa la percentuale) ed una buonissima seconda, spesso giocata in kick. Da sottolineare anche l’ottima velocità di piedi e la buonissima preparazione fisica, che le permettono di arrivare sempre alla giusta distanza dalla palla”

Sono sincero, mi aspettavo Martina nelle Top-100 già da un paio di anni, ma nel tennis le variabili sono infinite e, nel caso specifico della Caregaro, sfortuna e scelte sbagliate hanno fatto sì che sia ancora fuori dalla Top-200.

Nel periodo del Roma-Real era seguita da Francesco Elia e Silvia Farina e stava crescendo a vista d’occhio. Alla fine di quel connubio Martina non ha trovato immediatamente la strada giusta e gli infortuni (e le consguenti operazioni chirgurgiche) non hanno certamente aiutato. Il progetto Over della FIT, e in particolare la figura di Tathiana Garbin, le hanno permesso di rientrare, mentalmente ancor più che tecnicamente, nel mood corretto. Ha ritrovato fiducia, motivazioni e, soprattutto, consapevolezza. Perché senza quella, anche la più promettente delle ragazze finisce per perdersi.

Ieri ha perso a Dubai contro una signora giocatrice come Alexandra Dulgheru, ma solamente 6-7 6-3 6-2, in un match che può darle fiducia e una grande iniezione di fiducia per la preparazione invernale e un grande 2016. Martina potenzialmente può mettere in fila risultati anche a livello Wta, e qualche qualificazione in tornei del circuito maggiore potrebbero darle ancor più stimoli. I colpi sono sempre stati devastanti, ma non sempre eseguiti con criterio. La Caregaro potrebbe anche non arrivare mai in alto, ma, allo stesso tempo, potremmo ritrovarcela in un main draw dello Slam all’improvviso. Sogno che accada da quel marzo del 2008. Ma è non è un sogno irrealizzabile, non è soltanto una flebile speranza. E chi l’ha vista giocare anche soltanto una volta, anche se nella circostanza ha preso i teloni per 45 minuti, non potrà che essere d’accordo.

Vedo giornalmente giocatrici nella Top-100 con metà del tennis di Martina Caregaro. Oltre al tennis, però, servono fisico, tattica e, soprattutto, la testa. Ora sta alla valdostana mettere insieme i pezzi del puzzle definitivamente. Un puzzle potenzialmente meraviglioso.



Alessandro Nizegorodcew è direttore di SpazioTennis e telecronista per Supertennis Tv. Editorialista per Tennis Italiano e SuperTennis Magazine, segue il tennis come inviato da anni sia nel circuito maggiore che in challenger, futures e tornei giovanili.

@Alenize82


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36 commenti. Lasciane uno!

Alessandro Nizegorodcew (Guest) 12-11-2015 11:18

@ mirko.dllm (#1488044)

Il discorso è complesso. Da una parte c’è l’ansia dei ricambi di Vinci, Pennetta, Schiavone che obiettivamente tardano ad arrivare. E quindi appena ce n’è una buona la si vole subito in alto. Dobbiamo rassegnarci all’idea che nel femminile potremo avere a breve alcune buone/buonissime giocatrici ma difficilmente una nuova Pennetta o nuova Vinci. D’altra parte bisognerebbe analizzare anche le carriere delle stesse Vinci, Pennetta, Schiavone. Dove erano a 20 anni? Sicuramente a 18 avevano fatto molto poco e a 20 non erano ancora affermate. Nel maschile forse si giustifica un percorso che è un po’ più complicato. In media è palese che il numero 300 uomo si più forte, facendo un parallelo, con la 300 donna. Quindi nel femminile dovrebbe essere un pochino più semplice arrivare. La verità ultima è che il tennis è uno sport individuale e dovremmo riuscire a viverlo e commentarlo come tale, analizzando il singolo giocatore a livello di risultati, potenzialità, errori, scelte, tornei, ecc… e non un movimento. Il discorso sul movimentodi base si, ma su quello professionistico no. Questa la mia opinione, molto molto in breve

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antonios (Guest) 12-11-2015 03:25

@ antonios (#1488161)

Il correttore automatico fa danni. “traumi e infortuni possono essere più dannosi di sindromi sistemiche”

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antonios (Guest) 12-11-2015 03:23

Scritto da pallettaro
@ antonios (#1488022)
E chi ha detto questo? Qui non si ruba niente a nessuno, magari i tennisti hanno di meglio da fare che leggere noi.
C’è chi è scettico e chi non lo è. Secondo il tuo discordo allora Vanna Marchi era innocente perchè vendeva solo sogni.
Si sottolineava solo il fatto che tanti tennisti che fanno e hanno fatto ottime carriere erano rotti o hanno avuto grossi infortuni.
Dolgopolov ha la sindrome di Gilbert.
Sampras aveva l’anemia mediterranea.
Venus Williams sindrome di Sjogren.
Finiamola con i sogni e con le balle. Se sei forte vinci se no sei più debole di altri. Come in tutte le professioni o carriere.

Coda di paglia grossa come una casa e argomenti imprecisi e confusi. Sindrome di Gilbert e anemia mediterranea non sono incompatibili con l’attività agonistica, pur essendo malattie ematologicbe significative. Altra cosa è la malattia immunitaria da cui è affetta Venus, che non a caso le ha condizionato la carriera. In ogni caso per un agonista traumi e infortuni possono essere più da nodi di sindromi siate oche. Per uno sportivo una lesione ai legamenti crociati, per esempio, è molto più condizionante la carriera del diabete, per una persona comune no. Vanna Marchi era una truffatrice e non vendeva sogni ma imbrogli, il paragone è imbarazzante. Io parlavo, ma si capiva benissimo, dei sogni della Cadregaro come di quelli di qualsiasi tennista che per età o per limiti tecnici, è lontana dal palcoscenico o dalle vette di classifica, ma non per questo non può continuare a sognare di arrivarci, senza che arrivi uno come te a dirgli che è scarsa.

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Pazzodicamila (Guest) 11-11-2015 23:46

Scritto da manu

Scritto da pazzodicamila
Alessandro, non credi che uno degli errori di fondo della Caregaro e delle tante altre italiane sia quello di restare ancorate ai maledetti 10k di Pula? Con rare eccezioni quasi mai le vedo nei 50k né tantomeno provare qualificazioni in 100k etc. Ai WTA non ci si arriva altrimenti.

Si vede proprio che non segui il circuito ITF , ultimamente la Caregaro ha giocato tantissimi tornei di alto livello.

Strano concetto di alto livello, amico. Detto questo faccio i miei migliori auguri alla Caregaro. Spero che entri in top 100 quanto prima. Per ora la vedo distante, ma magari vince 4/5 tornei di alto livello e ce la ritroviamo su! Incrociamo le dita! FORZA MARTINAAAAA!!!!

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leopoldoeugenio (Guest) 11-11-2015 18:47

non ho alcuna esperienza dei settori giovanili che dovrebbero fare da rampa di lancio per le nostri giovani tenniste;certo è che se la Cekia continua a sfornare tenniste di altissimo livello e noi no,un qualche deficit nostro ci deve pur essere,volontà ed impegno delle interessate a parte!

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pallettaro (Guest) 11-11-2015 18:34

@ antonios (#1488022)

E chi ha detto questo? Qui non si ruba niente a nessuno, magari i tennisti hanno di meglio da fare che leggere noi.
C’è chi è scettico e chi non lo è. Secondo il tuo discordo allora Vanna Marchi era innocente perchè vendeva solo sogni.
Si sottolineava solo il fatto che tanti tennisti che fanno e hanno fatto ottime carriere erano rotti o hanno avuto grossi infortuni.
Dolgopolov ha la sindrome di Gilbert.
Sampras aveva l’anemia mediterranea.
Venus Williams sindrome di Sjogren.
Finiamola con i sogni e con le balle. Se sei forte vinci se no sei più debole di altri. Come in tutte le professioni o carriere.

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ArielBunawski (Guest) 11-11-2015 18:17

sto per lanciare una gufata terribile, lo so, ma… anche a me capitò di vederla allora, e da allora l’ho sempre seguita. è tornata (benissimo) da un infortunio (assai grave): per me non è tanto meno brava della prossima #1 WTA, muguruza. mi preoccupa il servizio, che mi sembra regredito moltissimo, morbido e (abbastanza) falloso…

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manu (Guest) 11-11-2015 15:12

Scritto da pazzodicamila
Alessandro, non credi che uno degli errori di fondo della Caregaro e delle tante altre italiane sia quello di restare ancorate ai maledetti 10k di Pula? Con rare eccezioni quasi mai le vedo nei 50k né tantomeno provare qualificazioni in 100k etc. Ai WTA non ci si arriva altrimenti.

Si vede proprio che non segui il circuito ITF , ultimamente la Caregaro ha giocato tantissimi tornei di alto livello.

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mirko.dllm (Guest) 11-11-2015 15:10

Scritto da Alessandro Nizegorodcew
@ mirko.dllm (#1487949)
Alcuni di loro magari hanno già fatto tanto ad arrivare lì. Altri avrebbero invece le potenzialità per fare meglio. Lorenzi e Vanni insegnano che non è mai troppo tardi… Che poi ci sia gente che spreca il proprio talento è altrettanto vero

Grazie per la risposta Alessandro,mi fa piacere perchè ti apprezzo e ho seguito su varie fonti in internet i tuoi articoli e le tue opinioni,sul nostro tennis specialmente,da diverso tempo.Mi puoi dire,perchè,secondo te, verso queste ragazze c’è così tanta severità nei giudizi,e soprattutto se è giustificata? Una delle diverse giustificazioni che si usano per il settore maschile,riguardo al ritardo con cui i più giovani dei nostri ottengono risultati,è che hanno la scuola.Però le stesse giustificazioni ovviamente,secondo certi spietati critici di livetennis,non valgono per le ragazze,che,al contrario,secondo certi saccenti,devono assolutamente bruciare le tappe,altrimenti per loro è finita,e una carriera tennistica di un certo livello se la possono pure scordare.Come giudichi questi atteggiamenti verso il settore maschile e femminile del nostro tennis.Li condividi? Inutile dire che io assolutamente non li condivido proprio per niente.

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mittler831 11-11-2015 14:57

@ pazzodicamila (#1487986)

Ma se è appena tornata dal Messico; ieri era a Dubai; le prossime settimane andrà in Giappone; e non parlo di 10000 ovviamente!
A Santa Margherita è da aprile che non ci gioca… 😎

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antonios (Guest) 11-11-2015 14:20

Non capisco questa acredine di alcuni commenti. L’articolista ha messo in risalto il percorso della Caregaro e, da esperto di tennis, ne ha valutato il potenziale tecnico. Perché non sperare che possa guadagnare posizioni ed entrare tra le prime 100? Ma se anche non dovesse riuscirci, è giusto fargliene una colpa ironizzando o scrivendo battute sarcastiche? Centinaia di migliaia di giocatori e giocatrici ogni anno nel mondo giocano a tennis sognando di arrivare in alto. E’ una colpa? Vogliamo occuparci solo dei primi 100? O meglio ancora dei primi 20? Oppure giochiamo solo Master e Slam, aboliamo tutti i tornei e chiudiamo gli ITF. Un po’ come Rino Tommasi che ad ogni Olimpiade si chiedeva che ci facessero gli atleti del Belize o del Togo. Arianizziamo lo sportE’ questo quello che vogliamo? Qualcuno ha scritto “Guai a chi ruba i sogni” e non credo avesse torto, perché ognuno di noi ne ha e nessuno viene a scriverci su un blog che è meglio cambiare mestiere.

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Pelandrone (Guest) 11-11-2015 12:59

Mirko.dlm, credimi, aspetto sempre con un sorriso i tuoi interventi perche’ sono come i titoli di alcune testate apertamente schierate verso determinate parti politiche: spesso banali, ma a volte esilaranti. Ci spieghi una volte per tutte cosa ti ha fatto il settore maschile? E’ criticabile (come quello femminile), e’ messo male (come quello femminile), non abbiamo particolari prospettive (ma di pietrangeli o panatta ne nascono uno a generazione, se dobbiamo gustarci un se per buon fognini non e’ colpa nostra), non siamo una nazione con enorme storia tennistica antica o recente alle spalle (come Australia, USA, Francia, Spagna), perche’ continui a combattere e a coinvolgerci nella tua battaglia contro non so che cosa?

Scritto da mirko.dllm

Scritto da becuzzi_style
23 anni e bazzica intorno alla 300 posizione…vederla nei 100 al momento è utopia..alibi su alibi ogni volta….il campo alla fine dice sempre la verità….

Copia questa tua frase,e prova ad usarla ogni volta per commentare le prestazioni dei nostri “fenomeni parastatali” del settore maschile.A mio avviso risulterà decisamente più vera. Guarda quanti nostri tennisti si trovano tra il n.200 e il n.300 ATP.Per la maggior parte di essi,è vero che è pura utopia immaginarseli un giorno nei top 100.

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Pelandrone (Guest) 11-11-2015 12:43

Si, il mio intervento stava a dire che difficilmente la vedo sostituire in classifica generale le nostre attuali top five, cioe’ per intenderci attorno alla 50 posizione mondiale. Puo’ arrivare intorno alla 100 come seconda o terza italiana, ma da tifoso e’ un po’ una tristezza

Scritto da Alessandro Nizegorodcew
@ Pelandrone (#1487934)
Ma infatti non parlo di Top-10… Parla di una carriera da professionista, che le permetta di giocare sempre gli slam in main draw, ecc…

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pazzodicamila 11-11-2015 12:39

Alessandro, non credi che uno degli errori di fondo della Caregaro e delle tante altre italiane sia quello di restare ancorate ai maledetti 10k di Pula? Con rare eccezioni quasi mai le vedo nei 50k né tantomeno provare qualificazioni in 100k etc. Ai WTA non ci si arriva altrimenti.

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cataflic (Guest) 11-11-2015 12:37

Io credo che il fraintendimento nasca dal fatto che seguendo le italiane, non ci accorgiamo delle altre centinaia che come le nostre sembravano essere in rampa di lancio e poi invece sono rimaste lì nella melma..
….una per infortunio, una perchè tradita dal coach-ragazzo con la collega, una perchè i genitori non hanno più soldi, una perchè era già stato un miracolo arrivare 300, una perchè non ha fatto preparazione fisica a 14 anni, blablabla

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pallettaro (Guest) 11-11-2015 12:22

@ Alessandro Nizegorodcew (#1487964)

Ci sono ragazzi che a 14 sono già come saranno a 18, altri a 14 sono come se ne avessero 12.
Il grande problema è che a basso livello non c’è possibilità di avere preparazione e recuperi differenziati, di avere strutture adeguate che permettano di fare palestra per rafforzare i muscoli preservando tendini e legamenti. Dico strutture ma anche personale formato.
Eppure vedo nelle palestre ragazzi delle giovanili che si prendono il bilanciere per fare esercizi come lo squat dove 90 su cento ti giochi la schiena tra un anno o due. E soprattutto quando hai la possibilità di rafforzarti con esercizi molto più tranquilli e mirati come il rematore o esercizi fatti con la lat machine che ti consente di non avere improvvisi sovraccarichi o sbilanciamenti alla schiena.
Ci vuole competenza e preparazione per formare i ragazzi, ma se questi poi non ne hanno voglia allora è un altro discorso.

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pallettaro (Guest) 11-11-2015 12:12

@ Fede-rer (#1487970)

per quello che è la mia esperienza a livello giovanile, in tutti gli sport, non si deve MAI giocare da infortunati.
La mia generazione ha sempre giocato su terra: dei miei compagni di calcio NESSUNO si è mai infortunato.
Adesso li fanno giocare sul sintetico: già a 10 anni ci sono bambini operati di crociato.
Questa è la differenza, per ridurre i costi roviniamo i nostri figli.

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Fede-rer 11-11-2015 11:58

Scritto da Alessandro Nizegorodcew
@ Fede-rer (#1487959)
Possibile che a volte si sia sbagliato qualcosa nel recupero, così come nel voler giocare con dei problemi fisici poi peggiorati. Ancor di più, credo, è forse mancata prevenzione agli infortuni. Poi ogni caso ovviamente fa storia a sè. La Caregaro nello specifico ha avuto varie situazioni particolarmente sfigate. Non entro nel dettaglio anche per questioni di priacy, ma sappiate che è stata anche sfortunata. E poi, ovviamente, ha anche commesso degli errori. Ripeto: non voglio dare alibi

Alessandro… Grazie per la risposta, è veramente un piacere poter discorrere direttamente con te! Speriamo che certi errori, come quelli da te elencati, non vengano più commessi, perchè stiamo rischiando di bruciare un’intera leva di buone tenniste. Non dico che tutte sarebbero diventate Top-100, ma su Caregaro e Burnett ci avrei scommesso ad occhi chiusi. E su altre, come Paolini e Rosatello, ho aspettative di una buona carriera perchè la potenzialità c’è eccome!
E speriamo che almeno Matteucci e Ferrando, che oggi si sfideranno, rimangano sane per poter continuare il proprio promettente percorso di crescita!

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pallettaro (Guest) 11-11-2015 11:55

@ becuzzi_style (#1487936)

ma sì. A parte rari casi, tutti i tennisti hanno avuto nel corso della carriera degli infortuni.
Poi ti dico io ho giocato a calcio fino a 35 anni e non mi sono mai infortunato arrivando al massimo in CND.
Tanti miei compagni di squadra sono arrivati anche in serie C e in serie B e non so sinceramente come facessero a stare in piedi tanto erano rotti.

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 11:40

@ Fede-rer (#1487959)

Possibile che a volte si sia sbagliato qualcosa nel recupero, così come nel voler giocare con dei problemi fisici poi peggiorati. Ancor di più, credo, è forse mancata prevenzione agli infortuni. Poi ogni caso ovviamente fa storia a sè. La Caregaro nello specifico ha avuto varie situazioni particolarmente sfigate. Non entro nel dettaglio anche per questioni di priacy, ma sappiate che è stata anche sfortunata. E poi, ovviamente, ha anche commesso degli errori. Ripeto: non voglio dare alibi

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 11:36

@ mirko.dllm (#1487949)

Alcuni di loro magari hanno già fatto tanto ad arrivare lì. Altri avrebbero invece le potenzialità per fare meglio. Lorenzi e Vanni insegnano che non è mai troppo tardi… Che poi ci sia gente che spreca il proprio talento è altrettanto vero

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Fede-rer 11-11-2015 11:35

Scritto da pallettaro
Mah. Io credo poco agli infortuni e alle decisioni sbagliate.
Denis Istomin a 15 anni si è disintegrato in un indicente stradale. Fermo 2 anni. Quindi, in un periodo di massima crescita fisica e tecnica saltato non avrebbe potuto diventare un pro. Invece è arrivato al 33 atp.
Al contrario Haas a 24 anni arriva al numero 2. Si sfascia e sta fermo 2 anni, riprende nel 2004 e con grande fatica nel 2007 ritorna nei primi 10. Poi nel 2010 si disintegra la spalla. Tutto il 2010 fermo ad eccezione degli Aus Open. Fa una ventina di partite nel 2011 perchè è sempre rotto. Ad inizio 2012 è fuori dai 100 ma ad ottobre è numero 12!!! Lasciamo stare queste balle degli infortuni.

@ Alessandro Nizegorodcew (#1487952)

Sono d’accordo con la tua disamina, ma vorrei anche sentire il parere di Alessandro Nizegorodcew sul tema… Mi spiego: mi sembra che però, a livello di infortuni ci sia un trait d’union tra le nostre giovani giocatrici (cosa che accade ma molto meno al maschile). Molte nostre giovani portacolori hanno avuto delle bellissime e promettentissime scalate di classifica e sembravano in rampa di lancio verso una buona carriera pro: mi riferisco a Burnett, Paolini, Rosatello, Moratelli, Caregaro…. Tutte, all’apice della scalata, quando ormai sembravano pronte al salto di qualità e di tipologia di programmazione sono cadute in infortuni vari e di diverse entità, ma tutte sono state lontane dal campo per alcuni mesi. Ecco, per tutte però il rientro in campo è stato traumatico. Io capisco che al rientro sia difficile risalire la china, ritrovare la fiducia ed i risultati. Ma perchè fino a questo punto? Perchè anche diversi mesi dopo il rientro le nostre faticano tremendamente a ritrovare un livello di gioco decoroso e consono al talento di ciascuna? Caspita, la Burnett battè la Cornet al foro italico e mise in difficoltà Robertina Vinci! Sembrava veramente pronta a spiccare il volo! La Moratelli sembrava competitiva nei 50k ed anche la Paolini! Ora perdono contro giocatrici che prima si sarebbero divorate! Si sbaglia qualcosa nel recupero dagli infortuni? Non vengono seguite correttamente a livello psicologico? Sono più fragili fisicamente? Capitasse ad una sola atleta non mi stupirebbe, ma che capiti quasi a tutte crea un curioso trend!

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 11:22

@ Anni80 (#1487948)

Il tennis è il mio lavoro ma è prima di tutto una grande passione. Inoltre tutti i ragazzi di cui parlo li ho conosciuti, seguiti, ho parlato tante volte con loro (per interviste e fuori dai microfoni), ad alcuni sono molto affezionato. Come a Martina per esempio… Grazie comunque per questo tuo bel commento, buon tennis

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mirko.dllm (Guest) 11-11-2015 11:10

Scritto da becuzzi_style
23 anni e bazzica intorno alla 300 posizione…vederla nei 100 al momento è utopia..alibi su alibi ogni volta….il campo alla fine dice sempre la verità….

Copia questa tua frase,e prova ad usarla ogni volta per commentare le prestazioni dei nostri “fenomeni parastatali” del settore maschile.A mio avviso risulterà decisamente più vera. 🙄 Guarda quanti nostri tennisti si trovano tra il n.200 e il n.300 ATP.Per la maggior parte di essi,è vero che è pura utopia immaginarseli un giorno nei top 100. 🙄

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Anni80 (Guest) 11-11-2015 11:08

Alessandro volevo ringraziarti per aver ancora una volta partecipato con noi appassionati di tennis alle discussioni che sono scaturite dal tuo articolo (l’avevo notato sui precedenti tuoi articoli sui miei prediletti Arna e Lorenzo!!)…Per me sono sintomo che oltre alla professionalità c’è tanta passione; per cui, pur non avendo niente da aggiungere al dibattito ed al tuo articolo, mi sono sentito in dovere di scrivere qualcosa anche solo per ringraziarti.

12
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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 10:29

@ Pelandrone (#1487934)

Ma infatti non parlo di Top-10… Parla di una carriera da professionista, che le permetta di giocare sempre gli slam in main draw, ecc…

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 10:27

@ ska (#1487914)

Hai pienamente ragione ahahahahahaha

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 10:26

@ becuzzi_style (#1487936)

Difficile si, possibile si, utopia no. Ritengo che tu l’abbia vista più volte giocare per dare questi giudizi. Io credo abbia il tennis necessario per arrivare 100 (dove ci sono giocatrici che può battere tranquillamente), ma serve continuità

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 10:22

Aggiungo mia dimenticanza. Quando parlo di ripresa tennistica non solo legata alla Fit faccio riferimento al circolo tennis viterbo e in particolare a Gino D’Angelo che la segue nei tornei

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becuzzi_style (Guest) 11-11-2015 10:11

23 anni e bazzica intorno alla 300 posizione…vederla nei 100 al momento è utopia..alibi su alibi ogni volta….il campo alla fine dice sempre la verità….

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Pelandrone (Guest) 11-11-2015 10:01

In concreto, la Caregaro e’ un’annata dopo la Giorgi. Un anno fa la Giorgi era attorno al 30 (quest’anno non e’ cresciuta, ma e’ un altro discorso), lei e’ piu’ vicina ai 300 che ai 200, vederla come erede nei fasti delle nostre magnifiche senatrici (ma anche della knapp) mi sembra azzardato, poi che tra 5 anni sia tra le prime 3 italiane ci sta, ma attorno alla posizione 100 e con le aspirazioni italiche nettamente ridimensionate rispetto ai giorni nostri

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Alessandro Nizegorodcew (Guest) 11-11-2015 10:00

@ pallettaro (#1487926)

Infatti li ritengo dei rallenamenti, non degli alibi.

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cataflic (Guest) 11-11-2015 09:30

dai Martina…tu ce la puoi fare davvero!

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pallettaro (Guest) 11-11-2015 09:22

Mah. Io credo poco agli infortuni e alle decisioni sbagliate.
Denis Istomin a 15 anni si è disintegrato in un indicente stradale. Fermo 2 anni. Quindi, in un periodo di massima crescita fisica e tecnica saltato non avrebbe potuto diventare un pro. Invece è arrivato al 33 atp.
Al contrario Haas a 24 anni arriva al numero 2. Si sfascia e sta fermo 2 anni, riprende nel 2004 e con grande fatica nel 2007 ritorna nei primi 10. Poi nel 2010 si disintegra la spalla. Tutto il 2010 fermo ad eccezione degli Aus Open. Fa una ventina di partite nel 2011 perchè è sempre rotto. Ad inizio 2012 è fuori dai 100 ma ad ottobre è numero 12!!! Lasciamo stare queste balle degli infortuni.

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Fede-rer 11-11-2015 08:59

“Oltre al tennis, però, servono fisico, tattica e, soprattutto, la testa”

Con la chiosa finale Nize, si è auto-risposto! Martina Caregaro in primis deve decidere interiormente di fare appieno la vita della sportiva al 100%, con tutte le rinunce annesse e connesse.
Sicuramente, come da lei accennato, manca lucidità tattica per mettere a frutto i suoi colpi meravigliosi ed evitare troppe palle che finiscono sui teloni. Ma soprattutto, onestamente, più ancora che testa e tattica, deve lavorare sul lato atletico e gli spostamenti, soprattutto laterali. Con quella lentezza di piedi in fase difensiva è troppo limitata.
Io prevedevo per lei e per la Burnett una rapida scalata verso la Top 100. Entrambe hanno una struttura fisica affine, che consente un’ottima potenza ed un grande peso di palla ma entrambe erano troppo penalizzate negli spostamenti. La Burnett ce la stava facendo, anche se un po’ a singhiozzo, ma dopo l’infortunio se ne stanno tristemente perdendo le tracce. La Caregaro, invece, sembrava perduta e si è invece parzialmente ritrovando quest’anno. Sono abbastanza ottimista, ma il suo staff dovrà lavorare davvero bene su di lei.

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ska (Guest) 11-11-2015 08:35

Uno che si chiama Nizegorodcew come fa a non ricordarsi di una che si chiama Kisczczynska ? :mrgreen: :mrgreen:

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