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Roger Federer: “La dinamicità è diventata un fattore determinante. Se non ci si muove correttamente non si riescono ad eseguire certi colpi”

02/09/2014 16:52 1 commento
Roger Federer classe 1981, n.3 del mondo
Roger Federer classe 1981, n.3 del mondo

Roger Federer parla del suo incontro con Marcel Granollers agli Us Open e alle difficoltà dell’incontro dovute soprattutto alle cattive condizioni meteo.

“Beh, ho sicuramente giocato meglio dopo quel momento. Ancora una volta però, nei primi sette game, tutto è accaduto molto rapidamente. Penso che il vento abbia costituito la maggiore differenza. Era davvero forte quando siamo scesi in campo. Al contrario, quando abbiamo ripreso era praticamente sparito”.

“E’ stato anche abbastanza disorientante per noi in campo, perchè il vento stesso provoca un effetto simile all’aria condizionata; normalmente, invece, l’umidità ed il calore si percepiscono facilmente.
Penso sia stato un cambiamento sostanziale. Il campo poteva risultare leggermente più lento, a causa del raffreddamento generato dalla pioggia.
Personalmente, comunque, ho cercato di esprimere un tennis solido e prendere in mano la situazione, perchè lui ha iniziato in modo molto aggressivo. Ha servito bene. Ha fatto bene molte cose, a dire il vero.
Si è trattato, per me, di capire se avrebbe potuto mantenere invariato il livello e se io avrei innalzato il mio, per vedere cosa ne sarebbe scaturito. Alla fine, penso che tutto abbia funzionato alla perfezione”.

“Non so. Non ricordo l’ultima volta ad aver giocato su un campo vuoto. Potrebbe essere stato non troppo tempo fa, ma non ricordo. In quelle circostanze non ci si preoccupa molto che ci siano cinque spettatori, o ventimila. Si tratta soprattutto di riconcentrarsi sulla partita. In finale, credo che tutto sia andato per il meglio per i tifosi, la TV, ed anche per noi in campo.
La sensazione è stata singolare, ma ho apprezzato il modo in cui gli spalti siano tornati a riempirsi, subito dopo. E’ venuto naturale. Senza neanche alcuna interruzione. A dire la verità, non ci sono stati particolari problemi”.

“Avevo letto sul radar di una possibilità di pioggia pari al 50%. Il cielo è poi improvvisamente cambiato, quindi ho capito che sarebbe successo qualcosa. Non pensavo ci avrebbero fatto abbandonare il campo sul 5-2. Non mi era quasi mai capitato, che mi facessero uscire prima dell’inizio vero e proprio delle precipitazioni, ma la scelta si è rivelata giusta”.

“Mi trovo in un buono stato di forma da un po’ di tempo. Specialmente gli ultimi tre match degli U.S. Open, penso siano stati davvero soddisfacenti. Mi sento esplosivo, rapido. Come mi hai detto tu stesso, posso contare anche sulla coordinazione”.

“Oramai, penso di essermi abituato alle superfici più dure. Le cose stanno funzionando. Mi fa piacere. Il clima è stato davvero umido, questo ci avrebbe potuto rendere un po’ “scarichi”, ma non è stato il caso.
Sono riuscito a non farmi condizionare. Cioè, sono davvero felice di svegliarmi ogni mattina e poter essere competitivo. E’ stato bellissimo vedere anche Robredo, alla fine del suo match, in perfetta condizione.
Mi è parso davvero impressionante. Ha la mia età. Penso che si tratti di mantenersi sempre in forma ed allenarsi al massimo. Non è poi una sorpresa, per se stessi.
Sono comunque contento, perchè la dinamicità è diventata un fattore determinante. Se non ci si muove correttamente non si riescono ad eseguire certi colpi. Alla lunga, non funziona”.


Edoardo Gamacchio


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1 commento

mauro (Guest) 02-09-2014 17:31

Ma va’?

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