Da Keith-Patrick Crowley, giocatore sudafricano, sta partendo la protesta dei giocatori del circuito ATP per la questione montepremi dei Challenger e Future: “L’Atp si è scordato che senza il 90% dei giocatori nel mondo, questo gioco non esisterebbe”

20/01/2014 10:20 7 commenti
<strong>Keith Patrick Crowley</strong> sta attivando la protesta nel circuito ATP
Keith Patrick Crowley sta attivando la protesta nel circuito ATP

Espansione e razionalizzazione. Nelle intenzioni queste saranno le direttrici dell’ATP per il circuito challenger, che da questa settimana, dopo il prologo con i due tornei di inizio anno, entra nel vivo.
Dell’espansione, specialmente nell’Est asiatico, si comincia a vedere il tracciato: l’India, emergente come potenza economica con crescita del PIL costante e che secondo le stime di crescita arriverà a sfiorare l’8% nel 2014, mette sul piatto dell’ATP i dollari per tre tornei nel mese di febbraio. Sono i primi (Chennai, Calcutta e New Delhi) di una presenza che si annuncia sempre più continua e solida, in considerazione della tradizione tennistica del paese e in previsione di una formazione di giovani leve, già oggi particolarmente interessanti. Yuki Bhambri è soltanto uno dei nomi in rampa di lancio. India, Cina e Asia in generale sono le frontiere, dichiarate dall’ATP.

Il calendario dei primi tre mesi è sufficientemente indicativo delle tendenze del board del tennis mondiale. Per il resto il primo trimestre, che lo scorso anno era stato falcidiato da rinunce e cancellazioni, non pare mostrare innovazioni.
L’estate australe dominerà la fine di gennaio e la prima metà di febbraio, fermando il circus nel Pacifico (Australia e Hawai), prima di prendere il volo per la terra sudamericana. Per i tennisti europei i costi alti delle trasferte oltre oceano, obbligheranno ad una preparazione più lunga o, se specialisti, permetteranno di tentare la carta dei palazzetti, dove peraltro una forte concorrenza selezionerà il campo dei partecipanti. I main draws di questi tornei, a partire da Heilbronn, saranno di primissimo livello. Il cemento Open propone le novità dei tornei messicani e panamensi per i mesi di febbraio e marzo. Con la fine di febbraio i tornei indoor lasceranno spazio alla terra in Europa e nel continente Sudamericano, così come proseguiranno le tappe del pro-circuit USTA.

Razionalizzazione era la parola d’ordine con cui organizzare al meglio l’intera stagione. Concetto difficile da declinare, quando alcune delle idee espresse vengono immediatamente smentite: se difatti si era annunciata la regola di un torneo su una superficie diversa per continente, la successiva mossa è stata quella di inserire comunque tornei in concorrenza tra loro. Ne sanno qualcosa gli organizzatori di Bergamo, che nella stessa settimana si sono visti affiancare la presenza ingombrante del torneo di Quimper in Francia.
In realtà la regola tanto strombazzata, già in passato era impraticabile per l’affollarsi nel periodo primaverile ed estivo di numerosi tornei per settimana, spesso giocati in contemporanea, con identica superficie, nello stesso continente.
Insomma più una boutade che un vero proposito, in un momento in cui molti tornei, sebbene inseriti in calendario, non vedranno la disputa. E’ di queste ore la cancellazione dei tornei sul cemento open in Turchia, a Istanbul (stessa settimana del torneo di Bergamo) e a Trebisonda, che sarebbe stato all’esordio.
Vedremo nel corso dei mesi se le parole pronunciate saranno coniugate diversamente e in quale maniera; pur supponendo, come per le passate annate, che il versante razionalizzazione dovrà leggersi esclusivamente come porte aperte a chi vuole finanziare tennis, in qualunque posto del mondo, purché in possesso del denaro.

Ci si aspettava più coraggio sulla vera questione del tennis “challengeristico”, argomento che si sta nascondendo come il peggiore dei tabù: l’aumento dei montepremi e una diversa distribuzione della torta tra circuito maggiore e tornei challenger, uniformata a criteri solidaristici. Per questa via ancora non sono maturi i tempi e i conseguenti vantaggi di crescita di interesse del fenomeno tennis, non si vogliono riconoscere. Pertanto, le novità introdotte sono sicuramente l’opzione di minor rischio e di maggiore conservazione: l’aumento dei montepremi minimi da 30.000 euro / 35.000 dollari a 35.000 euro / 40.000 dollari con obbligo di ospitalità, e (la seconda novità) la fissazione di un montepremi minimo di 42,50 euro / 50.000 dollari per i tornei new entry.
La decisione non muta di una virgola le scarse possibilità di crescita e di conquista dei punti, necessari a movimentare i ranking entro i top 100. Anzi è possibile che lo sforzo richiesto, in un momento economico non florido per il maggior finanziatore mondiale (il vecchio continente), provochi ulteriori defezioni e archiviazioni di esperienze felici, che nel tempo avevano dato e offerto molto al tennis. I tornei di Roma Rai e l’oscura sorte del challenger di Napoli, attualmente ignota, dopo il disastroso 2013 per gli organizzatori italiani, sta li a testimoniare la sanguinosa perdita.

In questo momento di difficoltà economica, entra in gioco il personaggio di Keith Patrick Crowley,numero 1156 del ranking atp, che ha deciso, tramite il noto Social Network( Facebook), di creare un gruppo in cui chiede aiuto a tennisti,allenatori e persone che abbiano contatti importanti nel mondo del tennis per creare una sorta di petizione da mandare ai dirigenti dei due organi tennistici più importanti (Atp e Itf).

Parola quindi al tennista sudafricano che afferma: ”Ho creato il gruppo su Facebook per un paio di ragioni. Ho giocato per quasi 2 anni, ho viaggiato in più di 10 diversi stati ed è stata una vera e propria battaglia finanziare questo. Sono stato abbastanza fortunato ad avere l’aiuto dei miei genitori, sorelle e anche del fratello dei miei suoceri. Lo scorso anno sono stato capace di arrivare al numero 770 in singolare e 440 in doppio del ranking e mentre viaggiavo ho notato che non importava se i giocatori fossero posizionati nella 200 posizione o nella 2000, tutti i giocatori avevano problemi economici a causa della mancanza di montepremi e avevano un programma di viaggio che richiedeva un grande budget”.

“Tutti parlano della mancanza di montepremi nei challenger e nei futures ma nessuno prova a fare realmente qualcosa. So che ci sono alcune federazioni che sono guidate da persone che hanno provato a chiedere all’Atp e all’ Itf di rivedere e cambiare il sistema. Conosco uno di essi personalmente, l’ex CEO del tennis sudafricano, Ian Smith, dimessosi lo scorso Novembre. Dopo aver letto un paio di articoli su un tennista inglese e uno irlandese e guardando la mia situazione economica ho deciso di creare il gruppo per spargere la voce a più tennisti possibili. I social media hanno i loro vantaggi. Ian Smith ha visto il post e ha fatto un commento, segnando alcuni punti molto validi. Abbiamo discusso su un paio di cose e lui mi ha detto come l’Atp e l’Itf non vogliono dargli una possibilità per cambiare le cose in positivo per molti giocatori del circuito Atp. Loro sono concentrati sul denaro e sul lasciare i top player felici. Infatti negli ultimi 15 anni i montepremi degli Slam sono stati incrementati del 480% mentre quelli dei challenger e dei futures dello 0%”.

L’Atp si è scordato che senza il 90% dei giocatori nel mondo, questo gioco non esisterebbe. I giovani tennisti hanno poche o nessuna ragione di provare a sfondare nell’Atp. Prendiamo un giocatore che passa da essere uno dei “top” a livello junior e arriva ad essere numero 250 nel ranking pro al suo primo anno professionistico. Questo giocatore dovrebbe guadagnare denaro ma in realtà non è così. La maggior parte dei giocatori che smettono sono quelli che spendono tutti i loro soldi, i soldi della famiglia e altro, per arrivare al numero 250 del mondo e quando arrivano qui, si ritrovano ancora senza soldi e decidono di smettere. L’Atp deve iniziare ad aiutare i tennisti con un ranking minore. L’Atp deve favorire anche loro, dare a loro ogni tipo di incentivo per continuare a giocare a tennis e mostrare che possono cambiare le cose. Solitamente nel tennis, un giocatore posizionato al numero 200 è considerato un giocatore di minore livello ma noi dobbiamo ricordare che lui è numero 200 nel mondo, risultato assolutamente brillante. La mia domanda è come possano l’Atp e l’Itf sedersi sapendo che sono in grado di pagare solo il 5% dei tennisti? Tutti sappiamo che loro sono pagati milioni per sedersi e guidare l’Atp, cosa giusta ma ora dovrebbero muoversi e iniziare a lavorare. Operare un cambiamento per questo sport!”

Anche l’Itf deve intervenire, devono lavorare insieme per operare un simile cambiamento. Ho avuto veramente delle buone risposte da centinaia di giocatori via e-mail e su Facebook. Giocatori posizionati nella top 30 del ranking di doppio o nella top 200 del ranking di singolare. L’obiettivo è quello di prendere alcuni dei “tennisti top” a dire qualcosa, perché alla fine sono loro che “governano” l’Atp. Vorrei avere delle risposte da più tennisti possibile. Sto per prendere tutti i suggerimenti ricevuti dai giocatori che mi hanno contattato per creare una lettera per l’Atp e l’Itf. Invierò una mail a tutti i giocatori che mi hanno contattato per farla firmare. A questo punto invierò una lettera all’Atp con le firme di, spero, più di 500 giocatori e dopo aspettare la loro risposta. Penso che nel caso in cui tutti i giocatori stiano insieme e con l’aiuto di ex giocatori e allenatori si possa ottenere un cambiamento reale nel bene. I giocatori fuori dalla top 200 non hanno niente da perdere, l’unica cosa che hanno è una buona credenziale per il loro curriculum ma sono lasciati con 0$ e questo è sbagliato”.

Di seguito vi proponiamo un elenco dei montepremi attuali per il circuito Challenger e Futures. Il montepremi del doppio indicato è relativo al guadagno del singolo giocatore, non del team.

Futures 10k- Singolare / Doppio.
Winner 1300$ / 315$
Finalista 900$/ 165$
Semifinalista 480$/130$
Quartista 290$/90$
16esimi 200$/0
32esimi 117.50$/-

Futures 15k- Singolare/Doppio
Winner 1950$/ 472.50$
Finalista 1350$/ 247.50$
Semifinalista 720$/ 195$
Quartista 435$/ 135$
16esimi 300$/ 0
32esimi 176.25$/-

Challenger 50k- Singolare / Doppio.
Winner 7200$ / 1550$
Finalista 4240$/ 900$
Semifinalista 2510$/540$
Quartista 1460$/320$
16esimi 860$/180$
32esimi 520$/-

Challenger 75k- Singolare / Doppio.
Winner 10800$ / 2325$
Finalista 6380$/ 1350$
Semifinalista 3765$/810$
Quartista 2190$/480$
16esimi 1290$/270$
32esimi 780$/-

Challenger 100k- Singolare / Doppio.
Winner 14400$ / 3100$
Finalista 8480$/ 1800$
Semifinalista 5020$/1080$
Quartista 2920$/640$
16esimi 1720$/360$
32esimi 1040$/-

Vi invitiamo di conseguenza, nel caso siate tennisti o allenatori a contattare il sudafricano sul social o ad iscrivervi nel gruppo Atp and Itf- Time for change.


Alessandro C.
Daniele Sforza


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7 commenti

El92 20-01-2014 17:42

Ha ragione Crowley secondo me, i tennisti che dovrebbero vivere in maniera quanto meno discreta devono essere molti di più, e intendo vivere di solo tennis!

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LaVerità (Guest) 20-01-2014 14:55

Quando inizi a giocare (seriamente) questa cosa si sa. È una scommessa su te stesso, se arrivi hai vinto, se rimani 200/ 300/500/1000 hai perso. Avrai guadagnato esperienze ma hai perso la tua scommessa. Questo si sa,così è sempre stato e spero sempre lo sarà.

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timio 20-01-2014 14:43

creare un fondo di Solidarietà dove depositare il 5% del Montepremi di ogni torneo dal 250 allo Slam. E utilizzare queste risorse per finanziare viaggi e ospitalità nei future e chellenger per quei tennisti che non hanno la possibilità di affrontare le spese da soli.

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Alfredo 20-01-2014 13:53

Spero che questa presa di posizione porti buoni frutti, bastasse che dai montepremi dei 4 slam che e’ complessivamente non meno di 100 milioni di dollari, venisse dirottato 1 % sui futures e 1 % sui Challenger, e si sistemerebbero le cose…

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bernie (Guest) 20-01-2014 12:08

Pienamente ragione il giocatore sudafricano e anche voi.

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Kriss69forever 20-01-2014 11:59

E poi quando lo dico io mi prendo di gretto commerciale del tennis…
Ripeto: lo sport è questione di passione, lo sport pro è questione di soldi.
Obiettivi possibili:
– nutrire “bene” i giocatori fino al 300
– permettere di continuare ad investire agli under 21 fino al 6-700
– riequilibrare i montepremi portandolo a 50% dei ricavi, come in altri sport (vedi sciopero del basket)
– prendere soldi dove ci sono, Asia Asia Asia e ancora Asia, perfetta proposta di Newcombe per 1 miliardo per il quinto slam in Cina (tanto lo metteranno lo stesso)

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Marco Mazzoni (Guest) 20-01-2014 09:36

Questo è un problema enorme oggi nel mondo del tennis, credo il più importante insieme alla lentezza delle condizioni di gioco. Purtroppo pare non esserci alcuna volontà di cambiare le cose, perché il mercato si è bloccato verso l’alto, visto che sono pochissimi i giocatori che realmente smuovono & a molti zeri, e i guru pensano soltanto a loro.
Ci sono diversi circuiti J a livello mondiale che sono difficoltà o stanno chiudendo, sempre per problemi economici visto che gli storici sponsor hanno chiuso i rubinetti.

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