Break Point - Numero 30 Copertina, Generica

Qualcosa che non va

26/09/2013 08:52

34 commenti

Fabio Fognini classe 1987, n.19 del mondo

Dopo un Luglio indimenticabile per l’Italtennis e soprattutto per Fabio Fognini, l’estate americana e in generale gli ultimi risultati, uniti alle ultime prestazioni e alle ultime prove di immaturità, sia tennistica che caratteriale, sono stati davvero scoraggianti per il numero diciannove del mondo, cominciando dalla sconfitta a Montreal al terzo set contro Gulbis, passando poi per le figuracce fatte a Cincinnati contro Stepanek, allo Us Open contro Ram e a San Pietroburgo contro Przysieszny, perdendo sempre in maniera molto netta e con un atteggiamento dimesso, oltre che con scenate fuori luogo per qualsiasi persona, ancor di più per un atleta del suo calibro.

Se a ciò si aggiunge il fatto che l’attitudine di gioco e di testa nei tornei al di fuori dell’amata terra battuta è di un livello inaccettabile non solo per un top 20, ma forse anche per un top 100, si capisce come il momento sia uno dei peggiori dell’ultimo anno.

Sì perché,se il talento non si discute, ci sono dei difetti tecnici che sul veloce diventano ancora più evidenti, come un servizio troppo ballerino e un palleggio troppo incostante, che varia da ritmi elevatissimi e forsennati ad una passività che anche solo a livelli medi si paga.

Ciò nonostante per il momento il ligure non vuole curare questi aspetti del suo gioco né tanto meno cerca di offuscarli con le sue armi migliori, che potrebbero perlomeno fargli vincere partite ampiamente alla sua portata. Questo non avviene per il semplice fatto che la sua concentrazione e la sua stabilità emotiva non c’è dall’inizio fino alla fine della partita o almeno per gran parte di essa.

Considerando anche la poca fiducia che tutto ciò porta nella sua testa fin troppo traballante,si capisce perfettamente come i risultati non siano deludenti,ma molto peggio.

Ciò che è peggio è che Fabio sembra quasi che cerchi scuse riguardo il suo atteggiamento ,dicendo che è normale per il suo carattere, che gli fa bene sfogarsi anche se, almeno in parte, sta cercando di disciplinarsi. Purtroppo, questa transigenza verso se stesso non può portare lontano uno che aspira a grandi traguardi, e soprattutto per chi come lui ha un incredibile bisogno di crescere, maturare e di cambiare rotta, magari prendendo esempio da grandi campioni come Nadal e Djokovic, molto severi con se stessi e che sul campo sono sempre concentrati al 100%, oppure uno come Federer che, quando aveva circa dieci anni meno di quelli che Fabio ha ora, era forse anche peggio del tennista di Arma di Taggia.

Da qui alla fine del 2013 ci saranno comunque almeno altri tre o quattro tornei, dove potrà cercare di far vedere qualche passo avanti e sarà fondamentale ed indispensabile nel 2014 avere un atteggiamento diverso, che di certo segnerà un crocevia nella carriera di un tennista che, con una testa che non “va”, non ci potrà di certo regalare grandi soddisfazioni come sarebbe in grado di fare, e questo sarebbe per noi italiani, e non solo, un gran peccato.

Gabriele Ferrara

TAG: Break Point, Fabio Fognini, Fognini

jeanlolita (Guest) 27-09-2013 10:33

Purtroppo, e l’ ho già detto in precedenza, quando a 30 anni sarà il 12imo giocatore al mondo al massimo della forma psicofisica si dirà:
Ma quanto sono stato cog….e.
Una parola sola per giustificare il suo atteggiamento: motivazioni!
Poi le giustificazioni possono essere tante: la famiglia è molto ricca,
La bulgara lo spompa, non ha il fisico, non ha abbastanza fame, e quanto di altro. Io non lo so, ma quando penso ai sacrifici della famiglia Djoko o di altre, penso che i bambini, crescendo,conservino nella loro memoria la consapevolezza dei sacrifici fatti dai genitori e li riportino nella vita sportiva….non scopro l’acqua calda….
Ripeto, se Monfils non gioca come deve, sa di finire a fare il professore dei borghesi parigini per il resto della sua vita, dunque si automotiva per ritornare competitivo e non fare troppo il gaga notturno per evitare infortuni…ma Gulbis, Fognini, ricchi di soldi e di talento avranno un solido materasso a fine carriera. E purtroppo lo sanno…

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