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Tennisti in rivolta per il cambio costante di palline nei tornei ATP

02/01/2024 09:19 2 commenti

Il mondo del tennis professionistico si trova di fronte a un problema crescente: la costante variazione delle palline utilizzate nei diversi tornei. Questa problematica è stata sollevata da figure di spicco come Stan Wawrinka e Novak Djokovic, con quest’ultimo che ha portato all’attenzione la questione al suo ritorno dalla tournée asiatica. La discussione ha guadagnato ulteriore rilievo alle ATP Finals, dove Djokovic ha rivelato di aver parlato con Andrea Gaudenzi, direttore della ATP, proponendo future riunioni per affrontare il problema.

Sebbene non siano ancora state attuate soluzioni ufficiali, la Professional Tennis Players Association (PTPA) offre un’anticipazione su ciò che potrebbe accadere nel circuito maschile. Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA, ha condiviso con Express UK lo stato attuale della discussione: “Secondo quanto mi risulta, presto si terranno alcune riunioni da parte del consiglio di amministrazione per discutere le diverse opzioni e misure possibili”, ha detto. “I giocatori passano da un torneo su campo duro all’altro e si trovano di fronte a tre tipi diversi di palline. Alcune sono pesanti, altre leggere, e questo può causare danni al braccio e al gomito. Se organizzi una serie di tornei frammentati, non dai importanza a quest’aspetto. Ti limiti a pensare: ‘Venderò il mio sponsor di palline a chiunque’”, avverte Nassar.

Una delle soluzioni proposte mira a mantenere gli accordi di sponsorizzazione pur standardizzando le palline: “Abbiamo scoperto che molte delle palline di tennis del mondo sono prodotte nelle stesse strutture e alla fine del processo vengono semplicemente marchiate con un logo diverso. Questo significa che i tornei possono continuare a vendere i loro sponsor, ma potremmo almeno avere le stesse specifiche per le palline su una determinata superficie di gioco. Credo che avremo queste specifiche, se non l’anno prossimo, ma poco di più “, spiega Nassar. Secondo lui, l’opzione più convincente per i direttori del circuito sarebbe quella di uniformare le specifiche delle palline su una stessa superficie, rispettando però le diverse marche per non impattare negativamente sugli accordi di sponsorizzazione. Tuttavia, le riunioni sono ancora in corso e non si è ancora giunti a una soluzione definitiva.


Francesco Paolo Villarico


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2 commenti

Betafasan 02-01-2024 20:01

Ma CHE PALLE!!!

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Pier no guest 02-01-2024 10:32

Hanno ragione tutti. Confermo la mia opinione che spetta al tennista gestire l’adattamento, correggendo il setup a seconda delle palle (ma anche del loro adattamento alle condizioni climatiche) ma uniformarle per superficie male non sarebbe anche per condizionarne il rimbalzo per favorire il gioco.
Certo che se in un tennis di spinta, di servizi sopra i 200 anche di seconda poi ci si lamenta che palle e campi sono lenti allora torniamo agli anni ’90, tensioni estreme, palle durissime, superfici tipo ghiaccio e durata degli scambi sotto i 10 secondi (ricordo sempre 4 set tra Becker e Korda indoor con durata effettiva di 19(!) minuti)… Se gli piace così…

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+1: il capitano, MarcoP