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Challenger San Benedetto del Tronto: Matteo Berrettini è ai quarti di finale (Video)

19/07/2017 22:36 69 commenti
Matteo Berrettini classe 1996
Matteo Berrettini classe 1996

Matteo Berrettini conquista i quarti di finale nel torneo challenger di San Benedetto del Tronto.

Il 21enne romano nel match clou serale ha sconfitto il colombiano Santiago Giraldo, primo favorito del seeding che si è ritirato ad inizio del secondo set.
Ai quarti di finale, che si svolgeranno venerdì, affronterà Pedro Sousa, classe 1988 e n.150 ATP.

Il programma di domani
CENTRALE – Ora italiana: 16:00 (ora locale: 4:00 pm)
1. Federico Coria ARG vs [8] Federico Gaio ITA
2. [3/WC] Luca Vanni ITA vs Jose Hernandez-Fernandez DOM (non prima ore: 17:30)
3. [7] Stefano Travaglia ITA vs Carlos Taberner ESP (non prima ore: 19:30)
4. [WC] Gianluca Mager ITA vs [2] Marcel Granollers ESP (non prima ore: 21:30)

COURT 3 – Ora italiana: 16:00 (ora locale: 4:00 pm)
1. Pietro Licciardi ITA / Gian Marco Moroni ITA vs Gabor Borsos HUN / Lorenzo Giustino ITA
2. Benjamin Bonzi FRA / Maxime Janvier FRA vs Flavio Cipolla ITA / Adrian Ungur ROU (non prima ore: 18:30)




ITA Challenger San Benedetto CH | Terra | e64.000 – 2° Turno


CENTRALE – Ora italiana: 16:00 (ora locale: 4:00 pm)
1. [5] Roberto Carballes Baena ESP vs Benjamin Bonzi FRA

CH San Benedetto
Roberto Carballes Baena [5]
0
0
1
Benjamin Bonzi
40
6
2
Vincitore: B. BONZI per ritiro

2. [1] Luca Margaroli SUI / Tristan-Samuel Weissborn AUT vs Stefano Travaglia ITA / Luca Vanni ITA (non prima ore: 17:30)

CH San Benedetto
Javier Marti
3
1
Pedro Sousa [6]
6
6
Vincitore: P. SOUSA

3. [PR] Javier Marti ESP vs [6] Pedro Sousa POR (non prima ore: 19:30)

CH San Benedetto
Javier Marti
3
1
Pedro Sousa [6]
6
6
Vincitore: P. SOUSA

4. [1] Santiago Giraldo COL vs Matteo Berrettini ITA (non prima ore: 21:30)

CH San Benedetto
Santiago Giraldo [1]
0
3
0
Matteo Berrettini
15
6
2
Vincitore: M. BERRETTINI per ritiro






COURT 3 – Ora italiana: 16:00 (ora locale: 4:00 pm)
1. Gabor Borsos HUN / Lorenzo Giustino ITA vs [4] Gonzalo Escobar ECU / Mark Vervoort NED

CH San Benedetto
Gabor Borsos / Lorenzo Giustino
0
6
4
Gonzalo Escobar / Mark Vervoort [4]
0
3
1
Vincitori: BORSOS / GIUSTINO per ritiro

2. Danilo Petrovic SRB vs [4/SE] Laslo Djere SRB (non prima ore: 17:30)

CH San Benedetto
Danilo Petrovic
4
6
6
Laslo Djere [4]
6
2
7
Vincitore: L. DJERE

4. [3] Romain Arneodo MON / Riccardo Ghedin ITA vs Carlos Taberner ESP / Pol Toledo Bague ESP (non prima ore: 20:00)

CH San Benedetto
Romain Arneodo / Riccardo Ghedin [3]
3
2
Carlos Taberner / Pol Toledo Bague
6
6
Vincitori: TABERNER / TOLEDO BAGUE




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69 commenti. Lasciane uno!

Gabriele da Firenze 20-07-2017 21:14

Scritto da IlCera

Scritto da Gabriele da Firenze
Vorrei chiedere alla gentile Redazione il perchè di questi pollice su e pollice giù: questo è un forum e quindi un luogo dove vari utenti si incontrano e scambiano opinioni, io credo tutte legittime anche se tutte differenti fra loro, in piena libertà.
Ora, concepire un segno di gradimento o di non gradimento per giudicare delle opinioni è come svilire la natura stessa di un forum, bello perché luogo dove si discute e non dove si giudica volendo chiudere la bocca a chi ha un pensiero diverso o comunque fuori dal coro.
In pratica, il pollice su o giù inventato per oscurare un messaggio sgradito ai più (come avviene dopo 5 pollici negativi), è come una sottile forma di censura. Il fatto che un post sia sgradito ai più non è detto che sia comunque sbagliato, è solo un’opinione diversa. Trovo molto più democratico un forum libero da questa invenzione inutile, dove gli utenti possano discutere anche animatamente ma discutere, ma se proprio la volete tenere almeno togliete l’oscuramento dopo 5 pollici negativi, l’oscuramento di un’opinione è davvero una gran brutta cosa e ricorda molto da vicino tempi molto bui della nostra Storia nella prima metà del secolo scorso…

Sono d’accordo con il senso del tuo post. Per me censurare un insulto, una bestemmia un’aggressione violenta può al limite avere un senso. Censurare un parere diverso è invece terribilmente pericoloso.

Ottimo. Anche se la gentile Redazione manco mi ha cagato di striscio…

69
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+1: Gabriele da Firenze
bYE (Guest) 20-07-2017 20:02

Scritto da Gabriele da Firenze
Vorrei chiedere alla gentile Redazione il perchè di questi pollice su e pollice giù: questo è un forum e quindi un luogo dove vari utenti si incontrano e scambiano opinioni, io credo tutte legittime anche se tutte differenti fra loro, in piena libertà.
Ora, concepire un segno di gradimento o di non gradimento per giudicare delle opinioni è come svilire la natura stessa di un forum, bello perché luogo dove si discute e non dove si giudica volendo chiudere la bocca a chi ha un pensiero diverso o comunque fuori dal coro.
In pratica, il pollice su o giù inventato per oscurare un messaggio sgradito ai più (come avviene dopo 5 pollici negativi), è come una sottile forma di censura. Il fatto che un post sia sgradito ai più non è detto che sia comunque sbagliato, è solo un’opinione diversa. Trovo molto più democratico un forum libero da questa invenzione inutile, dove gli utenti possano discutere anche animatamente ma discutere, ma se proprio la volete tenere almeno togliete l’oscuramento dopo 5 pollici negativi, l’oscuramento di un’opinione è davvero una gran brutta cosa e ricorda molto da vicino tempi molto bui della nostra Storia nella prima metà del secolo scorso…

Ben detto

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IlCera (Guest) 20-07-2017 17:57

Scritto da Gabriele da Firenze
Vorrei chiedere alla gentile Redazione il perchè di questi pollice su e pollice giù: questo è un forum e quindi un luogo dove vari utenti si incontrano e scambiano opinioni, io credo tutte legittime anche se tutte differenti fra loro, in piena libertà.
Ora, concepire un segno di gradimento o di non gradimento per giudicare delle opinioni è come svilire la natura stessa di un forum, bello perché luogo dove si discute e non dove si giudica volendo chiudere la bocca a chi ha un pensiero diverso o comunque fuori dal coro.
In pratica, il pollice su o giù inventato per oscurare un messaggio sgradito ai più (come avviene dopo 5 pollici negativi), è come una sottile forma di censura. Il fatto che un post sia sgradito ai più non è detto che sia comunque sbagliato, è solo un’opinione diversa. Trovo molto più democratico un forum libero da questa invenzione inutile, dove gli utenti possano discutere anche animatamente ma discutere, ma se proprio la volete tenere almeno togliete l’oscuramento dopo 5 pollici negativi, l’oscuramento di un’opinione è davvero una gran brutta cosa e ricorda molto da vicino tempi molto bui della nostra Storia nella prima metà del secolo scorso…

Sono d’accordo con il senso del tuo post. Per me censurare un insulto, una bestemmia un’aggressione violenta può al limite avere un senso. Censurare un parere diverso è invece terribilmente pericoloso.

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+1: Gabriele da Firenze
-1: ASHTONEATON
Luciano.N94 20-07-2017 14:30

Scritto da Serve and volley

Scritto da Luciano.N94

Scritto da Serve and volley

Scritto da Luciano.N94

Scritto da giuly97top10
Ieri è stato molto interessante il dibattito a margine tra rovescio bimane e non, sarebbe bello leggere più commenti così rispetto ai “Forza x !! ”
E lo dico soprattutto a me stessa.
Contributo da ignorante : io avevo iniziato ad una mano perché amavo Wawrinka e la Vinci, lo vedevo come il colpo più armonioso di questo sport. Poi il mio master mi ha “obbligato” al bimane perché era un colpo troppo debole come potenza (non il back ovviamente).
Quindi ha scelto la potenza rispetto al controllo, che sentivo migliore. Giusto ? Chi lo sa.

Io sono stato proprio impostato con il rovescio bimane, il mio maestro non ha preso mai in considerazione il rovescio ad una mano, ma con nessuno degli alunni non solo con me

Io ho cominciato a giocare in spiaggia.
All’inizio provavo a giocare il rovescio a una mano perché era più bello esteticamente, ma non mi riusciva bene, quindi ho provato quello a due mani e sono andato molto meglio, quindi poi ho detto ai miei maestri che volevo giocare il rovescio a due mani che è diventato anche il mio colpo migliore, o almeno quello con cui faccio la differenza quando sono in forma.

Io ti dico la verità, mi ha sempre attratto il rovescio a due mani, inoltre è sempre stato il mio colpo migliore proprio come te. Ti dirò, nei primi giorni in cui frequentati una scuola tennis, facevo tanta fatica a colpire di dritto, mentre con il rovescio sin dalla prima volta in cui lo usai, dimostra di avere in lui un mio punto di forza e soprattutto, che fosse un colpo naturale.

Il rovescio per me è un colpo un po’ strano.
Ci sono giornate in cui la stecco sempre e altre in cui lo gioco benissimo.

No guarda il mio rovescio è un colpo che raramente non funziona proprio. Di più il dritto a volte funziona mentre altre volte lo stecco sempre

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pibla (Guest) 20-07-2017 13:05

Sdottorate quanto vi pare, rimane il dato oggettivo che, nell’attuale tennis professionistico, il 75 % dei punti vengono distribuiti su superfici dure o erba e solo il rimanente 25 % sulla terra (ovviamente più lenta delle altre).

Da ciò ne consegue che, nonostante alcune superfici negli ultimi dieci anni circa siano state un pochino rallentate, i colpi di inizio gioco (non il solo servizio si badi bene), hanno assunto un’importanza preponderante, dato che, statistiche alla mano, ormai la gran parte degli scambi si conclude nei primi 3-4 colpi e questo al di là del fatto che piaccia o meno, si sta parlando di tennis professionistico e così è.

Va da sé che, se si gioca ed insegna tennis quasi solo sulla terra rossa, dove i colpi di inizio gioco incidono meno che sulle altre superfici, si tende inevitabilmente, come è successo da noi fino a qualche anno fa, a curarli ed insegnarli in modo meno efficace e così facendo mano mano si diventa meno competitivi a livello professionistico ed i risultati maschili stanno lì a ricordarcelo ogni giorno.

Solo due piccolissime aggiunte; 1) insegnare a rispondere non è come insegnare un diritto o un rovescio e sopratutto rispondere sulla terra è completamente diverso che rispondere sulle altre superfici ed anche qui si ritorna alla distribuzione attuale dei punti a livello ATP;
2) data la preponderante importanza della risposta nel tennis moderno, valutate voi se in media, fuori dalla terra, sia più vantaggioso rispondere con il rovescio bimane o con quello ad una mano, in media, ripeto, e quindi al netto dei fenomeni e di chi è naturalmente più portato per un colpo o per un altro.

Il resto, scusate se mi permetto, è un po’ tutta fuffa e darsela ad intendere.

65
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Fabio Russo (Guest) 20-07-2017 12:57

Scritto da Ska
@ Gabriele da Firenze (#1901615)
Caro mio, se qua do scrivi di tennis non ci troviamo d accordo spesso, quello che hai scritto esprime il mio pensiero al 100%.
99%… Questo non è un forum, ma un blog di notizie nei quali gli utenti commentano
Ergo uno stupido idiota nazista approccio falsamente democratico come questoun usato messo in atto dalla redazione ha senso di esistere.

Niente che abbia il minimo sentore di censura può essere giustificato o portare bene in un forum o blog che si dica democratico, e l’oscuramento del messaggio dopo cinque pollice verso negativi è come l’odioso marchio dell’appestato che veniva apposto all’abitazione del malato affinché fosse isolato. Anche per me andrebbe evitato, non serve a nessuno né tanto meno ai gestori del sito creare degli utenti sani e degli utenti appestati.

64
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+1: Gabriele da Firenze
al (Guest) 20-07-2017 11:35

Beh hai ragione, però al posto del dritto Berasategui aveva un “cannone” che colpiva con la presa del rovescio…a suo modo originale..e finalista del Rolando alla fine.

63
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Koko (Guest) 20-07-2017 11:04

Comunque da quando i video dei match li puoi rivedere quando vuoi non ha molto senso lamentarsi per essersi persi qualcosa!

62
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IlCera (Guest) 20-07-2017 10:46

Piccolo contributo sul dibattito sul rovescio.
Premetto che sono della vecchia scuola, 3 cat medio/scarso da più o meno sempre. Lo gioco ad una mano, è il mio colpo migliore e lo adoro perchè riesco a variarlo molto, a differenza del dritto.
Vedendo giocatori al mio livello ma anche a livello più alto, il vantaggio del rovescio bimane non mi sembra sulla potenza, piuttosto sul controllo. In particolare due fattori:
1) lavorando con la mano sinistra (per un destro) si stringe tanto l’angolo sull’incrociato
2) Si riesce a giocare un lungolinea, spesso risolutivo, in avanzamento, anche su una palla alta e liftata.
Ambedue le cose sono molto complesse per chi gioca ad una mano.
Chi gioca ad una mano invece, di solito, ha più sensibilità ed un migliore back, che può avere mille variazioni, incluso il lungolinea e la smorza.
Mio figlio è ambidestro, non sono ancora riuscito a capire quale sia la sua parte forte e l’occhio dominante (chi conosce la storia di Nadal saprà di cosa parlo) e per il momento gioca con i due colpi a due mani. Non è stato indirizzato dal maestro in questo modo, è lui che ha deciso. Che strano.

61
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Serve and volley (Guest) 20-07-2017 10:33

Scritto da Luciano.N94

Scritto da Serve and volley

Scritto da Luciano.N94

Scritto da giuly97top10
Ieri è stato molto interessante il dibattito a margine tra rovescio bimane e non, sarebbe bello leggere più commenti così rispetto ai “Forza x !! ”
E lo dico soprattutto a me stessa.
Contributo da ignorante : io avevo iniziato ad una mano perché amavo Wawrinka e la Vinci, lo vedevo come il colpo più armonioso di questo sport. Poi il mio master mi ha “obbligato” al bimane perché era un colpo troppo debole come potenza (non il back ovviamente).
Quindi ha scelto la potenza rispetto al controllo, che sentivo migliore. Giusto ? Chi lo sa.

Io sono stato proprio impostato con il rovescio bimane, il mio maestro non ha preso mai in considerazione il rovescio ad una mano, ma con nessuno degli alunni non solo con me

Io ho cominciato a giocare in spiaggia.
All’inizio provavo a giocare il rovescio a una mano perché era più bello esteticamente, ma non mi riusciva bene, quindi ho provato quello a due mani e sono andato molto meglio, quindi poi ho detto ai miei maestri che volevo giocare il rovescio a due mani che è diventato anche il mio colpo migliore, o almeno quello con cui faccio la differenza quando sono in forma.

Io ti dico la verità, mi ha sempre attratto il rovescio a due mani, inoltre è sempre stato il mio colpo migliore proprio come te. Ti dirò, nei primi giorni in cui frequentati una scuola tennis, facevo tanta fatica a colpire di dritto, mentre con il rovescio sin dalla prima volta in cui lo usai, dimostra di avere in lui un mio punto di forza e soprattutto, che fosse un colpo naturale.

Il rovescio per me è un colpo un po’ strano.
Ci sono giornate in cui la stecco sempre e altre in cui lo gioco benissimo.

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Sissi (Guest) 20-07-2017 10:33

Il rovescio più brutto che abbia mai visto è di gran lunga quello di Albert Berasategui, che ancora ricordo in una noiosissima finale del Roland garros contro Sergi Bruguera….
E dire che c’è anche chi ha nostalgia della terra battuta anni 90!

59
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Effetto Roger 20-07-2017 10:11

Scritto da albcors84
Finale Travaglia BErrettini!

per Matteo mi pare di capire che sarà dura, contro questo Pedro Sousa che non ho mai visto..

58
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Ska (Guest) 20-07-2017 05:02

@ Gabriele da Firenze (#1901615)

Caro mio, se qua do scrivi di tennis non ci troviamo d accordo spesso, quello che hai scritto esprime il mio pensiero al 100%.

99%… Questo non è un forum, ma un blog di notizie nei quali gli utenti commentano
Ergo uno stupido idiota nazista approccio falsamente democratico come questoun usato messo in atto dalla redazione ha senso di esistere.

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Luciano.N94 20-07-2017 00:59

Scritto da Serve and volley

Scritto da Luciano.N94

Scritto da giuly97top10
Ieri è stato molto interessante il dibattito a margine tra rovescio bimane e non, sarebbe bello leggere più commenti così rispetto ai “Forza x !! ”
E lo dico soprattutto a me stessa.
Contributo da ignorante : io avevo iniziato ad una mano perché amavo Wawrinka e la Vinci, lo vedevo come il colpo più armonioso di questo sport. Poi il mio master mi ha “obbligato” al bimane perché era un colpo troppo debole come potenza (non il back ovviamente).
Quindi ha scelto la potenza rispetto al controllo, che sentivo migliore. Giusto ? Chi lo sa.

Io sono stato proprio impostato con il rovescio bimane, il mio maestro non ha preso mai in considerazione il rovescio ad una mano, ma con nessuno degli alunni non solo con me

Io ho cominciato a giocare in spiaggia.
All’inizio provavo a giocare il rovescio a una mano perché era più bello esteticamente, ma non mi riusciva bene, quindi ho provato quello a due mani e sono andato molto meglio, quindi poi ho detto ai miei maestri che volevo giocare il rovescio a due mani che è diventato anche il mio colpo migliore, o almeno quello con cui faccio la differenza quando sono in forma.

Io ti dico la verità, mi ha sempre attratto il rovescio a due mani, inoltre è sempre stato il mio colpo migliore proprio come te. Ti dirò, nei primi giorni in cui frequentati una scuola tennis, facevo tanta fatica a colpire di dritto, mentre con il rovescio sin dalla prima volta in cui lo usai, dimostra di avere in lui un mio punto di forza e soprattutto, che fosse un colpo naturale.

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albcors84 (Guest) 20-07-2017 00:04

Finale Travaglia BErrettini!

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+1: NexGenItaly, Gabriele da Firenze
Ermanno (Guest) 19-07-2017 23:56

@ ASHTONEATON (#1901610)

Si vabbe, viva le racchette di legno e le corde di budello, i pantaloni lunghi e i golfini bianchi. E magari le gonnelle al ginocchio e i corpetti di pizzo.

54
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+1: gattone
-1: giuly97top10
Santopadre(dei forum) (Guest) 19-07-2017 23:41

Berrettini nei quarti è un segno del destino, venerdi sono a San Benedetto, se c’è anche Santopadre mi commuovo. Se qualcuno è presente si segnali, mi fa piacere incontrarvi, un saluto

53
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+1: Fede-rer, NexGenItaly
Dancas (Guest) 19-07-2017 23:24

Scritto da Insalatiera76
Come anticipato ieri, seconda puntata di “le 3 affermazioni da cui si vede l’incompetente” di tennis: il rovescio bimane è sempre e comunque superiore a quello ad una mano? (per chi volesse recuperare la puntata precedente, http://www.livetennis.it/post/275338/challenger-san-benedetto-del-tronto-quattro-azzurri-al-secondo-turno-luca-vanni-supera-adelchi-virgili-nel-derby-italiano-video/
Commento n. 73)
La storia comincia (o meglio, la facciamo cominciare) da un nome poco noto ai più: Giorgio De Stefani, primo italiano a raggiungere una finale slam: Parigi 1932. Veronese nato nel 1904 De Stefani nasce mancino e viene – come tutti i bambini dell’epoca – forzosamente corretto: a scuola gli legano la mano sinistra al passante dei calzoni per costringerlo a scrivere con la destra.
Nel tennis fu autodidatta e, poiché gli risultava oltremodo scomodo colpire di rovescio (giocava con impostazione destrorsa) si risolse a giocare con due dritti: uno con la mano destra ed uno con la sinistra! Questo curioso particolare risulta anche dalla versione in inglese di Wikipedia dove si legge: “Plays: Ambidextrous (forehand both sides). Non ho avuto modo di parlare con nessuno che abbia visto giocare De Stefani, ma è facile immaginare che nel momento del passaggio della racchetta da una mano all’altra vi fosse una presa bimane, e che solo nella parte conclusiva del colpo la mano destra si staccasse dall’impugnatura trasformando un rovescio a due mani in un dritto mancino.
Facendo un salto di una ventina d’anni c’è un altro italiano fondamentale nella storia del rovescio bimane, ed è Beppe Merlo, la cui storia è molto più nota. Valido giocatore di ping pong sin da bambino, quando provò il tennis in età ancora acerba trovo insostenibile il peso della racchetta (allora di legno) e rimediò spostando in alto l’impugnatura e contemporaneamente afferrando il fondo del manico con la mano sinistra. Il suo movimento in realtà non era un rovescio bimane come oggi lo conosciamo, perché la mano sinistra accompagnava la prima fase del movimento ma lasciava la presa nella parte conclusiva del gesto, ed il colpo veniva chiuso con una normale presa destra, ma spostata molto più in alto del normale.
Altri 20 anni, ed il primo numero 1 (ma direi anche “personaggio” a tutto tondo) ad usare il rovescio a due mani, e quindi a renderlo conosciuto anche ai non addetti ai lavori, è Jimmy Connors. L’americano deve molto ai due italiani, anche se forse non lo sa. Apprende ancora bambino dalla madre il gioco del tennis e come Merlo ha bisogno di due mani per sostenere la racchetta. E come De Stefani gioca più un secondo dritto piatto con la mano meno abile (la destra, essendo anch’egli mancino) che un rovescio. Per tale motivo nessuno ha mai visto Jimbo mollare la mano destra sul rovescio, neanche in allungo o nella voleée. Perché destro era il braccio che prevalentemente indirizzava quel colpo, limitandosi la sinistra a sostenere e dare forza al movimento.
Il primato del primo rovescio bimane “moderno” (cioè utilizzato per enfatizzare il top spin e “coprire” meglio la direzione di uscita della palla) spetta però senz’altro al quasi contemporaneo (solo 4 anni più giovane) Bjorn Borg. Lo svedese non fa un movimento da tennis, sport cui arriva relativamente tardi. Borg nasce figlio di un giocatore di ping pong (altra affinità con gli italiani) ed ha una racchetta tra i suoi primi giocattoli, poi però si appassiona all’hockey. Quando adolescente scopre la passione per il tennis trova molto più agevole manovrare la racchetta – ben più pesante rispetto a quella da ping pong – con due mani (sia dritto che rovescio) come fosse una mazza da hockey. Ben presto però adotterà sul dritto una tecnica convenzionale, mentre sul rovescio affinerà sempre più un movimento simile a quello di un giocatore di hockey destrorso che voglia scagliare un violento tiro colpendo una palla alla sua sinistra. Un’esecuzione che gli consente di avere molta forza applicata alla palla, di imprimere uno spin esasperato che permette cross strettissimi con una traiettoria che letteralmente “precipita” appena superata la rete e ricade in campo, e di mascherare col polso destro la direzione della palla, particolarmente nell’esecuzione del passante.
Due numeri uno con rovescio bimane in pochi anni, e da lì in poi velocemente si inverte la tendenza e quella che era anomalia diventa regola, complici anche alcune blasonate scuole di tennis. Addirittura per alcuni anni ci sono tennisti (ma solo un paio in top ten) che giocano a due mani da entrambi i lati. Poi i “quadrumani” (cit. Clerici) scompaiono, ma rimangono numerosi i “bimani”.
Quali insegnamenti possiamo trarre dalla storia?
Prima di tutto, nessuno mangia gli spaghetti usando la forchetta a due mani. L’uomo usa entrambi gli arti se deve fare un lavoro particolarmente pesante: per piantare un chiodo con un martello no, per dissodare il terreno con un grosso piccone si. Ed infatti gli uomini che si sono cimentati a manovrare una racchetta da tennis con entrambe le braccia lo hanno fatto quando erano bambini e le forze non erano sufficienti, magari agevolati dal confronto con sport che prevedono attrezzi più piccoli (ping pong) o più grandi (hockey). Poi SI SONO TROVATI BENE e CRESCENDO HANNO CONTINUATO. Certamente ce ne sono stati altri che invece crescendo sono tornati ad un’impugnatura convenzionale, perché la trovavano più efficace.
Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto: un giocatore che naturalmente riesce a far viaggiare la palla anche di rovescio ma è lento e tendente a perdere la coordinazione non dovrebbe trovare gran giovamento dalle due mani, al contrario di uno rapido ma poco forte. Lo stesso si potrebbe dire, ma solo in linea di principio, per gli atleti molto alti (meglio una mano) in contrapposizione a quelli compatti (meglio due).
Ma questo è solo un aspetto. Si può anche dire – per esempio – che le due mani sono uno svantaggio in allungo e nel gioco di volo, cioè in quelle circostanze in cui il tennista è spinto (o obbligato) a lasciare la presa che gli è abituale. Ma sono certamente un vantaggio in termini di potenza e nella copertura del colpo. Quindi anche lo stile di gioco influisce sulla scelta dell’impostazione tecnica del rovescio.
Poi ci sono le infinite caratteristiche di ogni individuo che possono fare pendere la bilancia da una parte o dall’altra. E ciò è dimostrato anche dal fatto che ci sono (stati) top players dalla struttura fisica omologabile e dallo stile di gioco non dissimile con rovesci di entrambi i tipi ugualmente efficaci.
In conclusione, mi pare che l’unica posizione insostenibile sia quella secondo la quale un sistema sarebbe sempre più performante dell’altro. Chi lo sostiene è un semplificatore, un facilone che vorrebbe ridurre a 3 o 4 formulette un gioco complesso come il tennis. In questo trovo il parallelismo con i monomaniaci del servizio: pensare che nel tennis un solo fondamentale sia determinante più degli altri e per qualunque giocatore non è diverso che dire che il rovescio a due (o a uno) è SEMPRE meglio di quello a uno (o a due). In ogni sport esistono giocate che affascinano il pubblico più delle altre: la schiacciata del basket, il muro del volley, il dribbling nel calcio. Se sono sport di cui hai competenza sai che ci sono giocate meno appariscenti ma ben più redditizie in termini di punti. Le croci di noi appassionati di tennis sono i patiti del “con quel servizio Tizio sarà sempre un mezzo giocatore” e “Caio con quel rovescio ad una mano non andrà mai da nessuna parte”.
Credo che i maestri farebbero bene ad impostare i tennisti per giocare tutti i colpi con una sola mano, che è più semplice, e poi consigliare i ragazzi poco performanti sul rovescio a provare a due mani. Tanto lo farebbero ugualmente, no?
Domani terza ed ultima puntata, sempre per chi ha voglia di leggere (e se avrò voglia di scrivere): la terra rossa.
Grazie a Figologo per il sostegno.

Grazie. Molto interessante ed esaustiva la storia del rovescio a due mani. A dirla tutta potrebbe essere un capitolo di un bel libro sul tennis.

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+1: Ken_Rosewall
Marcomp (Guest) 19-07-2017 23:20

Scritto da ASHTONEATON
Viva il rovescio ad una mano…. abbasso i giocatori di baseball!!!

Infatti il rovescio bimane lo associo all’americano Jim Courier, sembrava proprio impugnasse una mazza da baseball! 😀

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Serve and volley (Guest) 19-07-2017 23:12

Scritto da Luciano.N94

Scritto da giuly97top10
Ieri è stato molto interessante il dibattito a margine tra rovescio bimane e non, sarebbe bello leggere più commenti così rispetto ai “Forza x !! ”
E lo dico soprattutto a me stessa.
Contributo da ignorante : io avevo iniziato ad una mano perché amavo Wawrinka e la Vinci, lo vedevo come il colpo più armonioso di questo sport. Poi il mio master mi ha “obbligato” al bimane perché era un colpo troppo debole come potenza (non il back ovviamente).
Quindi ha scelto la potenza rispetto al controllo, che sentivo migliore. Giusto ? Chi lo sa.

Io sono stato proprio impostato con il rovescio bimane, il mio maestro non ha preso mai in considerazione il rovescio ad una mano, ma con nessuno degli alunni non solo con me

Io ho cominciato a giocare in spiaggia.
All’inizio provavo a giocare il rovescio a una mano perché era più bello esteticamente, ma non mi riusciva bene, quindi ho provato quello a due mani e sono andato molto meglio, quindi poi ho detto ai miei maestri che volevo giocare il rovescio a due mani che è diventato anche il mio colpo migliore, o almeno quello con cui faccio la differenza quando sono in forma.

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e-team (Guest) 19-07-2017 23:12

Giraldo si ritira ma Berrettini è comunque in buona condizione…..prossimo test con il portoghese è un bel banco di prova

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bYE (Guest) 19-07-2017 23:12

Scritto da ASHTONEATON
Viva il rovescio ad una mano…. abbasso i giocatori di baseball!!!

Rovescio a due mani stilisticamente più pulito..xò se si ri diffondesse quello a una sarebbe meglio..più varietá e meglio è

48
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bYE (Guest) 19-07-2017 23:10

Scritto da LiveTennis.it Staff
@ bYE (#1901567)
Risultati punto per punto, LiveVideo e non va bene.
Ok, faremo meglio

É dalle 21 che entro costantemente su livetennis e mi sono accorto alle 22.32 che stasera giocava berretto

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-1: Fabiofogna
Gabriele da Firenze 19-07-2017 23:06

Vorrei chiedere alla gentile Redazione il perchè di questi pollice su e pollice giù: questo è un forum e quindi un luogo dove vari utenti si incontrano e scambiano opinioni, io credo tutte legittime anche se tutte differenti fra loro, in piena libertà.
Ora, concepire un segno di gradimento o di non gradimento per giudicare delle opinioni è come svilire la natura stessa di un forum, bello perché luogo dove si discute e non dove si giudica volendo chiudere la bocca a chi ha un pensiero diverso o comunque fuori dal coro.
In pratica, il pollice su o giù inventato per oscurare un messaggio sgradito ai più (come avviene dopo 5 pollici negativi), è come una sottile forma di censura. Il fatto che un post sia sgradito ai più non è detto che sia comunque sbagliato, è solo un’opinione diversa. Trovo molto più democratico un forum libero da questa invenzione inutile, dove gli utenti possano discutere anche animatamente ma discutere, ma se proprio la volete tenere almeno togliete l’oscuramento dopo 5 pollici negativi, l’oscuramento di un’opinione è davvero una gran brutta cosa e ricorda molto da vicino tempi molto bui della nostra Storia nella prima metà del secolo scorso…

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+1: Gabriele da Firenze, grandepaci, sasuzzo
-1: ibson, giuly97top10, El92
Serve and volley (Guest) 19-07-2017 23:05

Scritto da Italian_Tennis
@ bYE (#1901573)
Dai, capita, ma non si può attaccare la redazione per una cosa del genere dopo tutto quello che ci offre e propone..

Ma poi scusami tanto, c’è l’immagine di Berrettini all’inizio!

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ASHTONEATON 19-07-2017 22:59

Viva il rovescio ad una mano…. abbasso i giocatori di baseball!!!

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-1: gattone, Luciano.N94
Luciano.N94 19-07-2017 22:58

Scritto da MicciniGaioColella
Ho letto tante di quelle polemiche in questo forum da non poterne più. Ormai il mondo del tennis è intasato da “professionisti” che si arrogano il diritto di sapere ogni cosa. I giocatori non professionisti sono dei presuntuosi che avanzano ogni tipo di scusa per giustificare una sconfitta, non ci sono personaggi paragonabili ai tennisti. Si spendono soldi e ci si crede dei campioni quando si riesce a malapena a buttare la palla nel campo avversario. Basta boria, basta protagonismi. Lo sport che amo è infestato da giocatori insopportabili, partecipare ai tornei non è più un divertimento. Dulcis in fundo sono arrivato a leggere anche delle critiche all’angelico Adelchi Virgili, ragazzo di una correttezza e di una purezza fuori dal comune. Abbiamo raggiunto l’apoteosi, specchiatevi in Adelchi e non criticatelo, lui è il modello al quale tutti dovremmo tendere. Che poi non riuscirà mai a vincere uno Slam a causa dei problemi che ha avuto da ragazzo è un altro discrso. Abbandonate le polemiche inutile e tifate i nostri ragazzi. Provate a tornare con le mente a quell’annata d’oro del 1992 nella quale venivano alla luce tre brillantissime speranze del nostro tennis, il mio auspicio è che possano nascere ancora tre giocatori simili. Ravvedetevi

Quali polemiche? Guarda lo sappiamo tutti che Adelchi è un bravo ragazzo ed ha del talento, però ora non è che va elogiato anche quando gioca male, se ha fatto schifo è giusto che si dica come per tutti gli altri. Poi lui è un pazzo in campo, e questa cosa non basta minimamente per poter diventare campioni, poi lui fisicamente è messo malissimo, anche a causa di una preparazione fisica poco adeguata,secondo me. E smettetela di trattarlo come vengono trattati i top50, che lui con questa categoria di tennisti non ha e non avrà mai nulla a che fare.

43
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Ska (Guest) 19-07-2017 22:55

@ bYE (#1901573)

La foto è di berrettini. L ordine degli articoli segue ovviamente un ordine cronologico.
Muovi il ditino e scorri, in alternativa scrivi su Google Matteo berrettini e ti dà il risultato in tempo reale. Accedi e paga gazzanews e ti mandano degli sms con i risultati

42
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Giambi. (Guest) 19-07-2017 22:53

Non ho visto l’incontro. Giraldo che infortunio ha avuto?

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Alex81 19-07-2017 22:53

Ottimo Berretto anche se non mi convince la sua preparazione

40
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-1: ibson
Italian_Tennis 19-07-2017 22:51

@ bYE (#1901573)

Dai, capita, ma non si può attaccare la redazione per una cosa del genere dopo tutto quello che ci offre e propone..

39
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Luciano.N94 19-07-2017 22:51

Scritto da Wat
@ giuly97top10 (#1901211)
Solo io faccio il diritto a due mani?

No lo gioco anche io, solo che molte volte stacco la mano e lo gioco ad una. A me come colpo piace tanto, non so perché. Poi lo trovo comodo per giocare le palle corte di dritto senza essere “letto” (la stacco mentre sto per colpire) , infatti quelli con cui gioco non la leggono quasi mai, inoltre aiuta nel trovare angoli migliori.

38
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Pablo08 19-07-2017 22:47

@ LiveTennis.it Staff (#1901579)

ahahahhaha

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Gabriele da Firenze 19-07-2017 22:47

Ottimo che domani i due singolari più attesi di Travaglia e Mager siano la sera 🙂

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-1: ibson
Luciano.N94 19-07-2017 22:47

Scritto da giuly97top10
Ieri è stato molto interessante il dibattito a margine tra rovescio bimane e non, sarebbe bello leggere più commenti così rispetto ai “Forza x !! ”
E lo dico soprattutto a me stessa.
Contributo da ignorante : io avevo iniziato ad una mano perché amavo Wawrinka e la Vinci, lo vedevo come il colpo più armonioso di questo sport. Poi il mio master mi ha “obbligato” al bimane perché era un colpo troppo debole come potenza (non il back ovviamente).
Quindi ha scelto la potenza rispetto al controllo, che sentivo migliore. Giusto ? Chi lo sa.

Io sono stato proprio impostato con il rovescio bimane, il mio maestro non ha preso mai in considerazione il rovescio ad una mano, ma con nessuno degli alunni non solo con me

35
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LiveTennis.it Staff 19-07-2017 22:42

@ bYE (#1901567)

Risultati punto per punto, LiveVideo e non va bene.
Ok, faremo meglio 🙂

34
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+1: ibson, DelPo Fan, Andrea not Petkovic, Fabiofogna
Sottile 19-07-2017 22:38

Scritto da gianni
Giraldo si ritira ma oggi avrebbe perso in 2 set

Infatti per questo si ė ritirato, aveva capito che era inutile perdere tempo…. 😉

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bYE (Guest) 19-07-2017 22:34

Ci sono 8 articoli prima di questo live del berretto..

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+1: Gabriele da Firenze
-1: circ80, Fabiofogna, Elio, Andrea not Petkovic, Ken_Rosewall
Becuzzi_style (Guest) 19-07-2017 22:33

Ritirato Giraldo, Matteo cmq stava giocando bene

31
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Gabriele da Firenze 19-07-2017 22:33

Giraldo ritirato per problemi fisici (e per manifesta inferiorità), Berretto ai quarti contro Sousa…meglio così, venerdì ci arriverà più riposato 🙂

30
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gianni (Guest) 19-07-2017 22:32

Giraldo si ritira ma oggi avrebbe perso in 2 set

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+1: NexGenItaly
bYE (Guest) 19-07-2017 22:32

Gioca il nostro giovane più forte contro la tds nr 1 e ovviamente la redazione scaraventa il live in decimo piano, senza scrivere nel titolo che sta giocando berretto e entrando nell’articolo so scopre che gioca solo leggendo i commenti xk il livescore è nel mezzo di un sacco di risultati di singolo e doppio.
Ci si chiede xk gli organizzatori talvolta mettano italiani sul campo 2 ma la redazoione mi pare peggio..ci siete??

28
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+1: Gabriele da Firenze
-1: circ80, DelPo Fan, Elio, Andrea not Petkovic, Ken_Rosewall
Gabriele da Firenze 19-07-2017 22:19

E il primo set l’abbiamo portato a casa 🙂
Ci vorrebbero più ace per Berretto… :mrgreen:

27
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+1: NexGenItaly
-1: TtAle5, ibson
albcors84 (Guest) 19-07-2017 22:19

Vaiiiii BERRETTO

26
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+1: Lolli
-1: Giuseppespartano
Sottile 19-07-2017 22:19

Berrettini-spettacolo finora 😛

25
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+1: NexGenItaly, Lolli
sasuzzo 19-07-2017 22:13

Giraldo vestito da Pinocchio non può mai vincere.

24
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Gattone (Guest) 19-07-2017 22:05

Scritto da Insalatiera76
@ Pierre herme the Picasso of pastry (#1901329)
Ciao Pierre, condivido e ricambio l’apprezzamento.
Non intendo dire che il servizio non è importante, ma che se sei solo servizio non vai lontano (al massimo al… tie-break ), che i fondamentali sono tutti importanti, o meglio ancora che si deve costruire il proprio gioco sui propri punti di forza e che i maestri comunque dovrebbero perseguire l’obiettivo di creare giocatori equilibrati. E ancora, che se uno per limiti fisici non può avere un gran servizio (vedi Schwartzmann) questo non gli impedisce una ottima carriera pro se riesce a mettere in campo una battuta non velocissima ma lavorata in modo da essere poco attaccabile.
Semplificando, una buona prima ti mette in condizione di governare lo scambio, ti dà quindi una posizione di vantaggio. Una prima (o seconda) non incisiva ma neanche attaccabile non ti dà quel vantaggio, ma parti pari nello scambio. Un prima (o seconda) attaccabile ti mette in condizione di svantaggio già dall’avvio del gioco, è un disastro. Nei primi due casi, se non fai un ace (ma se non sei Karlovic quanti ne puoi fare?), poi devi essere capace di scambiare efficacemente, anche quando la tua buona prima ti ha messo in condizione di privilegio. Non mi pare un ragionamento astruso o non condivisibile.
Ovviamente condivido che sul 15-40 è bello avere nelle proprie corde una prima potente o una seconda profonda, e ci mancherebbe!
Io sono ostile solo verso quelli che banalizzano un gioco che è un meraviglioso mix di tecnica, sensibilità, sagacia tattica, doti fisiche e di tenuta mentale e lo riducono a sola battuta.

Cioè tutta la tirata contro quegli ignoranti a tua detta che affermano la priorità del servizio su altri colpi per convenire che, si’, effettivamente è un’arma utile quando sei sotto e che se invece sei alto un barattolo allora è meglio che sei bravo sugli spostamenti laterali?!

Comunque il vero problema è che in Italia il colpo non lo si insegna bene, non c’è la cultura anche perché si gioca troppo su terra e quindi ti puoi permettere un servizio sempre lavorato in kick a medie basse. Vent’anni fa sono dovuto finire in mano a mosche bianche (ovviamente non in federazione) perché finalmente qualcuno mi perfezionasse il movimento. La scuola americana pure oggi produce su servizio-dritto-cemento una sfilza di giocatori infinita a livello college che se andassero a fare futures con la stessa costanza con cui i nostri vanno a Pula ne avrebbero a decine nei primi 500 del mondo senza ovviamente considerare che continuano a produrre giocatori stabilmente nei primi 50.

23
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+1: gattone
-1: Insalatiera76
Cris (Guest) 19-07-2017 21:03

Berrettini Giraldo 7-6 6-4

22
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Pierre herme the Picasso of pastry (Guest) 19-07-2017 19:06

Scritto da Ermanno
@ MicciniGaioColella (#1901268)
Non so a quali polemiche “da non poterne più” ti riferisci. Le discussioni se mantengono il giusto equilibrio e non sono offensive devono essere benvenute. Comunque chi non ne può più non è obbligato a leggere. Per quanto riguarda l’”angelico” Adelchi Virgili, vorrei solo segnalare che uno sportivo professionista viene giudicato per i risultati che ottiene. In tutti gli sport. Mennea aveva un caratteraccio e non era certo angelico ma era un grande campione. Ora quando leggo che Virgili è un campione mi viene sommessamente da sorridere. E’ un bravo ragazzo?, sicuramente si, ama il tennis?, sicuramente si, è un campione? sicuramente no. E se qualcuno ritiene di sentirsi offeso perchè la penso così me ne dispiaccio ma sono proprio affari suoi. poi ci sono tanti se… se non si fosse infortunato … se avesse la giusta costanza … se … se… ma coi SE non si fanno i CAMPIONI. E nemmeno con una decina di colpi deliziosi si vincono le partite.

Q U O T O N E

21
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reo78 (Guest) 19-07-2017 18:35

Scritto da Massarinomazzarino
@ Ermanno (#1901341)
Evidentemente sei molto meno bello di lui.. Non so più cosa dirti.. Tutta questa acrimonia

sicuramente qualcosa c è, però quello che dice è vero.

20
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Pierre herme the Picasso of pastry (Guest) 19-07-2017 18:30

Scritto da Insalatiera76
@ Pierre herme the Picasso of pastry (#1901329)
Ciao Pierre, condivido e ricambio l’apprezzamento.
Non intendo dire che il servizio non è importante, ma che se sei solo servizio non vai lontano (al massimo al… tie-break ), che i fondamentali sono tutti importanti, o meglio ancora che si deve costruire il proprio gioco sui propri punti di forza e che i maestri comunque dovrebbero perseguire l’obiettivo di creare giocatori equilibrati. E ancora, che se uno per limiti fisici non può avere un gran servizio (vedi Schwartzmann) questo non gli impedisce una ottima carriera pro se riesce a mettere in campo una battuta non velocissima ma lavorata in modo da essere poco attaccabile.
Semplificando, una buona prima ti mette in condizione di governare lo scambio, ti dà quindi una posizione di vantaggio. Una prima (o seconda) non incisiva ma neanche attaccabile non ti dà quel vantaggio, ma parti pari nello scambio. Un prima (o seconda) attaccabile ti mette in condizione di svantaggio già dall’avvio del gioco, è un disastro. Nei primi due casi, se non fai un ace (ma se non sei Karlovic quanti ne puoi fare?), poi devi essere capace di scambiare efficacemente, anche quando la tua buona prima ti ha messo in condizione di privilegio. Non mi pare un ragionamento astruso o non condivisibile.
Ovviamente condivido che sul 15-40 è bello avere nelle proprie corde una prima potente o una seconda profonda, e ci mancherebbe!
Io sono ostile solo verso quelli che banalizzano un gioco che è un meraviglioso mix di tecnica, sensibilità, sagacia tattica, doti fisiche e di tenuta mentale e lo riducono a sola battuta.

Certo , ottima risposta ( sul mio servizio ) e ….break Insalatiera 76′ :-)))
OK d’ accordo , tutto chiaro…. piu’ che i Karlovic , Raonic , Isner che vincono tornei ( anche grazie ad un servizio devastante ) ma mai uno slam e’ interessante vedere l’ uso che del servizio fanno i grandi campioni ( Nole, Rafa, Murray….) che ” scelgono” i momenti ” topici ” per fare l ace che serve e 2 servizi vincenti e cosi facendo tengono battuta trasmettendo all ‘ avversario un senso di forza che li porta nel game successivo a fare spesso break e a far girare il match.
Un ottimo servizio porta tanti punti ma non vinci mai solo grazie al servizio

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Massarinomazzarino (Guest) 19-07-2017 18:22

@ Ermanno (#1901341)

Evidentemente sei molto meno bello di lui.. Non so più cosa dirti.. Tutta questa acrimonia

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Insalatiera76 19-07-2017 18:01

Scritto da mac

Scritto da Insalatiera76

mi unisco a figologo e tanti altri nel sostegno. 50 righe e neanche una fesseria ,da queste parti, è inusuale abituati come siamo a leggere 50 fesserie in una riga da parte di tanti.

🙂

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Insalatiera76 19-07-2017 17:56

@ Pierre herme the Picasso of pastry (#1901329)

Ciao Pierre, condivido e ricambio l’apprezzamento.
Non intendo dire che il servizio non è importante, ma che se sei solo servizio non vai lontano (al massimo al… tie-break :mrgreen: ), che i fondamentali sono tutti importanti, o meglio ancora che si deve costruire il proprio gioco sui propri punti di forza e che i maestri comunque dovrebbero perseguire l’obiettivo di creare giocatori equilibrati. E ancora, che se uno per limiti fisici non può avere un gran servizio (vedi Schwartzmann) questo non gli impedisce una ottima carriera pro se riesce a mettere in campo una battuta non velocissima ma lavorata in modo da essere poco attaccabile.
Semplificando, una buona prima ti mette in condizione di governare lo scambio, ti dà quindi una posizione di vantaggio. Una prima (o seconda) non incisiva ma neanche attaccabile non ti dà quel vantaggio, ma parti pari nello scambio. Un prima (o seconda) attaccabile ti mette in condizione di svantaggio già dall’avvio del gioco, è un disastro. Nei primi due casi, se non fai un ace (ma se non sei Karlovic quanti ne puoi fare?), poi devi essere capace di scambiare efficacemente, anche quando la tua buona prima ti ha messo in condizione di privilegio. Non mi pare un ragionamento astruso o non condivisibile.
Ovviamente condivido che sul 15-40 è bello avere nelle proprie corde una prima potente o una seconda profonda, e ci mancherebbe!
Io sono ostile solo verso quelli che banalizzano un gioco che è un meraviglioso mix di tecnica, sensibilità, sagacia tattica, doti fisiche e di tenuta mentale e lo riducono a sola battuta.

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mac (Guest) 19-07-2017 17:39

Scritto da Insalatiera76
Come anticipato ieri, seconda puntata di “le 3 affermazioni da cui si vede l’incompetente” di tennis: il rovescio bimane è sempre e comunque superiore a quello ad una mano? (per chi volesse recuperare la puntata precedente, http://www.livetennis.it/post/275338/challenger-san-benedetto-del-tronto-quattro-azzurri-al-secondo-turno-luca-vanni-supera-adelchi-virgili-nel-derby-italiano-video/
Commento n. 73)
La storia comincia (o meglio, la facciamo cominciare) da un nome poco noto ai più: Giorgio De Stefani, primo italiano a raggiungere una finale slam: Parigi 1932. Veronese nato nel 1904 De Stefani nasce mancino e viene – come tutti i bambini dell’epoca – forzosamente corretto: a scuola gli legano la mano sinistra al passante dei calzoni per costringerlo a scrivere con la destra.
Nel tennis fu autodidatta e, poiché gli risultava oltremodo scomodo colpire di rovescio (giocava con impostazione destrorsa) si risolse a giocare con due dritti: uno con la mano destra ed uno con la sinistra! Questo curioso particolare risulta anche dalla versione in inglese di Wikipedia dove si legge: “Plays: Ambidextrous (forehand both sides). Non ho avuto modo di parlare con nessuno che abbia visto giocare De Stefani, ma è facile immaginare che nel momento del passaggio della racchetta da una mano all’altra vi fosse una presa bimane, e che solo nella parte conclusiva del colpo la mano destra si staccasse dall’impugnatura trasformando un rovescio a due mani in un dritto mancino.
Facendo un salto di una ventina d’anni c’è un altro italiano fondamentale nella storia del rovescio bimane, ed è Beppe Merlo, la cui storia è molto più nota. Valido giocatore di ping pong sin da bambino, quando provò il tennis in età ancora acerba trovo insostenibile il peso della racchetta (allora di legno) e rimediò spostando in alto l’impugnatura e contemporaneamente afferrando il fondo del manico con la mano sinistra. Il suo movimento in realtà non era un rovescio bimane come oggi lo conosciamo, perché la mano sinistra accompagnava la prima fase del movimento ma lasciava la presa nella parte conclusiva del gesto, ed il colpo veniva chiuso con una normale presa destra, ma spostata molto più in alto del normale.
Altri 20 anni, ed il primo numero 1 (ma direi anche “personaggio” a tutto tondo) ad usare il rovescio a due mani, e quindi a renderlo conosciuto anche ai non addetti ai lavori, è Jimmy Connors. L’americano deve molto ai due italiani, anche se forse non lo sa. Apprende ancora bambino dalla madre il gioco del tennis e come Merlo ha bisogno di due mani per sostenere la racchetta. E come De Stefani gioca più un secondo dritto piatto con la mano meno abile (la destra, essendo anch’egli mancino) che un rovescio. Per tale motivo nessuno ha mai visto Jimbo mollare la mano destra sul rovescio, neanche in allungo o nella voleée. Perché destro era il braccio che prevalentemente indirizzava quel colpo, limitandosi la sinistra a sostenere e dare forza al movimento.
Il primato del primo rovescio bimane “moderno” (cioè utilizzato per enfatizzare il top spin e “coprire” meglio la direzione di uscita della palla) spetta però senz’altro al quasi contemporaneo (solo 4 anni più giovane) Bjorn Borg. Lo svedese non fa un movimento da tennis, sport cui arriva relativamente tardi. Borg nasce figlio di un giocatore di ping pong (altra affinità con gli italiani) ed ha una racchetta tra i suoi primi giocattoli, poi però si appassiona all’hockey. Quando adolescente scopre la passione per il tennis trova molto più agevole manovrare la racchetta – ben più pesante rispetto a quella da ping pong – con due mani (sia dritto che rovescio) come fosse una mazza da hockey. Ben presto però adotterà sul dritto una tecnica convenzionale, mentre sul rovescio affinerà sempre più un movimento simile a quello di un giocatore di hockey destrorso che voglia scagliare un violento tiro colpendo una palla alla sua sinistra. Un’esecuzione che gli consente di avere molta forza applicata alla palla, di imprimere uno spin esasperato che permette cross strettissimi con una traiettoria che letteralmente “precipita” appena superata la rete e ricade in campo, e di mascherare col polso destro la direzione della palla, particolarmente nell’esecuzione del passante.
Due numeri uno con rovescio bimane in pochi anni, e da lì in poi velocemente si inverte la tendenza e quella che era anomalia diventa regola, complici anche alcune blasonate scuole di tennis. Addirittura per alcuni anni ci sono tennisti (ma solo un paio in top ten) che giocano a due mani da entrambi i lati. Poi i “quadrumani” (cit. Clerici) scompaiono, ma rimangono numerosi i “bimani”.
Quali insegnamenti possiamo trarre dalla storia?
Prima di tutto, nessuno mangia gli spaghetti usando la forchetta a due mani. L’uomo usa entrambi gli arti se deve fare un lavoro particolarmente pesante: per piantare un chiodo con un martello no, per dissodare il terreno con un grosso piccone si. Ed infatti gli uomini che si sono cimentati a manovrare una racchetta da tennis con entrambe le braccia lo hanno fatto quando erano bambini e le forze non erano sufficienti, magari agevolati dal confronto con sport che prevedono attrezzi più piccoli (ping pong) o più grandi (hockey). Poi SI SONO TROVATI BENE e CRESCENDO HANNO CONTINUATO. Certamente ce ne sono stati altri che invece crescendo sono tornati ad un’impugnatura convenzionale, perché la trovavano più efficace.
Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto: un giocatore che naturalmente riesce a far viaggiare la palla anche di rovescio ma è lento e tendente a perdere la coordinazione non dovrebbe trovare gran giovamento dalle due mani, al contrario di uno rapido ma poco forte. Lo stesso si potrebbe dire, ma solo in linea di principio, per gli atleti molto alti (meglio una mano) in contrapposizione a quelli compatti (meglio due).
Ma questo è solo un aspetto. Si può anche dire – per esempio – che le due mani sono uno svantaggio in allungo e nel gioco di volo, cioè in quelle circostanze in cui il tennista è spinto (o obbligato) a lasciare la presa che gli è abituale. Ma sono certamente un vantaggio in termini di potenza e nella copertura del colpo. Quindi anche lo stile di gioco influisce sulla scelta dell’impostazione tecnica del rovescio.
Poi ci sono le infinite caratteristiche di ogni individuo che possono fare pendere la bilancia da una parte o dall’altra. E ciò è dimostrato anche dal fatto che ci sono (stati) top players dalla struttura fisica omologabile e dallo stile di gioco non dissimile con rovesci di entrambi i tipi ugualmente efficaci.
In conclusione, mi pare che l’unica posizione insostenibile sia quella secondo la quale un sistema sarebbe sempre più performante dell’altro. Chi lo sostiene è un semplificatore, un facilone che vorrebbe ridurre a 3 o 4 formulette un gioco complesso come il tennis. In questo trovo il parallelismo con i monomaniaci del servizio: pensare che nel tennis un solo fondamentale sia determinante più degli altri e per qualunque giocatore non è diverso che dire che il rovescio a due (o a uno) è SEMPRE meglio di quello a uno (o a due). In ogni sport esistono giocate che affascinano il pubblico più delle altre: la schiacciata del basket, il muro del volley, il dribbling nel calcio. Se sono sport di cui hai competenza sai che ci sono giocate meno appariscenti ma ben più redditizie in termini di punti. Le croci di noi appassionati di tennis sono i patiti del “con quel servizio Tizio sarà sempre un mezzo giocatore” e “Caio con quel rovescio ad una mano non andrà mai da nessuna parte”.
Credo che i maestri farebbero bene ad impostare i tennisti per giocare tutti i colpi con una sola mano, che è più semplice, e poi consigliare i ragazzi poco performanti sul rovescio a provare a due mani. Tanto lo farebbero ugualmente, no?
Domani terza ed ultima puntata, sempre per chi ha voglia di leggere (e se avrò voglia di scrivere): la terra rossa.
Grazie a Figologo per il sostegno.

mi unisco a figologo e tanti altri nel sostegno. 50 righe e neanche una fesseria ,da queste parti, è inusuale abituati come siamo a leggere 50 fesserie in una riga da parte di tanti.

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Ermanno (Guest) 19-07-2017 17:34

@ MicciniGaioColella (#1901268)

Non so a quali polemiche “da non poterne più” ti riferisci. Le discussioni se mantengono il giusto equilibrio e non sono offensive devono essere benvenute. Comunque chi non ne può più non è obbligato a leggere. Per quanto riguarda l'”angelico” Adelchi Virgili, vorrei solo segnalare che uno sportivo professionista viene giudicato per i risultati che ottiene. In tutti gli sport. Mennea aveva un caratteraccio e non era certo angelico ma era un grande campione. Ora quando leggo che Virgili è un campione mi viene sommessamente da sorridere. E’ un bravo ragazzo?, sicuramente si, ama il tennis?, sicuramente si, è un campione? sicuramente no. E se qualcuno ritiene di sentirsi offeso perchè la penso così me ne dispiaccio ma sono proprio affari suoi. poi ci sono tanti se… se non si fosse infortunato … se avesse la giusta costanza … se … se… ma coi SE non si fanno i CAMPIONI. E nemmeno con una decina di colpi deliziosi si vincono le partite.

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Pierre herme the Picasso of pastry (Guest) 19-07-2017 17:21

Scritto da Insalatiera76
Come anticipato ieri, seconda puntata di “le 3 affermazioni da cui si vede l’incompetente” di tennis: il rovescio bimane è sempre e comunque superiore a quello ad una mano? (per chi volesse recuperare la puntata precedente, http://www.livetennis.it/post/275338/challenger-san-benedetto-del-tronto-quattro-azzurri-al-secondo-turno-luca-vanni-supera-adelchi-virgili-nel-derby-italiano-video/
Commento n. 73)
La storia comincia (o meglio, la facciamo cominciare) da un nome poco noto ai più: Giorgio De Stefani, primo italiano a raggiungere una finale slam: Parigi 1932. Veronese nato nel 1904 De Stefani nasce mancino e viene – come tutti i bambini dell’epoca – forzosamente corretto: a scuola gli legano la mano sinistra al passante dei calzoni per costringerlo a scrivere con la destra.
Nel tennis fu autodidatta e, poiché gli risultava oltremodo scomodo colpire di rovescio (giocava con impostazione destrorsa) si risolse a giocare con due dritti: uno con la mano destra ed uno con la sinistra! Questo curioso particolare risulta anche dalla versione in inglese di Wikipedia dove si legge: “Plays: Ambidextrous (forehand both sides). Non ho avuto modo di parlare con nessuno che abbia visto giocare De Stefani, ma è facile immaginare che nel momento del passaggio della racchetta da una mano all’altra vi fosse una presa bimane, e che solo nella parte conclusiva del colpo la mano destra si staccasse dall’impugnatura trasformando un rovescio a due mani in un dritto mancino.
Facendo un salto di una ventina d’anni c’è un altro italiano fondamentale nella storia del rovescio bimane, ed è Beppe Merlo, la cui storia è molto più nota. Valido giocatore di ping pong sin da bambino, quando provò il tennis in età ancora acerba trovo insostenibile il peso della racchetta (allora di legno) e rimediò spostando in alto l’impugnatura e contemporaneamente afferrando il fondo del manico con la mano sinistra. Il suo movimento in realtà non era un rovescio bimane come oggi lo conosciamo, perché la mano sinistra accompagnava la prima fase del movimento ma lasciava la presa nella parte conclusiva del gesto, ed il colpo veniva chiuso con una normale presa destra, ma spostata molto più in alto del normale.
Altri 20 anni, ed il primo numero 1 (ma direi anche “personaggio” a tutto tondo) ad usare il rovescio a due mani, e quindi a renderlo conosciuto anche ai non addetti ai lavori, è Jimmy Connors. L’americano deve molto ai due italiani, anche se forse non lo sa. Apprende ancora bambino dalla madre il gioco del tennis e come Merlo ha bisogno di due mani per sostenere la racchetta. E come De Stefani gioca più un secondo dritto piatto con la mano meno abile (la destra, essendo anch’egli mancino) che un rovescio. Per tale motivo nessuno ha mai visto Jimbo mollare la mano destra sul rovescio, neanche in allungo o nella voleée. Perché destro era il braccio che prevalentemente indirizzava quel colpo, limitandosi la sinistra a sostenere e dare forza al movimento.
Il primato del primo rovescio bimane “moderno” (cioè utilizzato per enfatizzare il top spin e “coprire” meglio la direzione di uscita della palla) spetta però senz’altro al quasi contemporaneo (solo 4 anni più giovane) Bjorn Borg. Lo svedese non fa un movimento da tennis, sport cui arriva relativamente tardi. Borg nasce figlio di un giocatore di ping pong (altra affinità con gli italiani) ed ha una racchetta tra i suoi primi giocattoli, poi però si appassiona all’hockey. Quando adolescente scopre la passione per il tennis trova molto più agevole manovrare la racchetta – ben più pesante rispetto a quella da ping pong – con due mani (sia dritto che rovescio) come fosse una mazza da hockey. Ben presto però adotterà sul dritto una tecnica convenzionale, mentre sul rovescio affinerà sempre più un movimento simile a quello di un giocatore di hockey destrorso che voglia scagliare un violento tiro colpendo una palla alla sua sinistra. Un’esecuzione che gli consente di avere molta forza applicata alla palla, di imprimere uno spin esasperato che permette cross strettissimi con una traiettoria che letteralmente “precipita” appena superata la rete e ricade in campo, e di mascherare col polso destro la direzione della palla, particolarmente nell’esecuzione del passante.
Due numeri uno con rovescio bimane in pochi anni, e da lì in poi velocemente si inverte la tendenza e quella che era anomalia diventa regola, complici anche alcune blasonate scuole di tennis. Addirittura per alcuni anni ci sono tennisti (ma solo un paio in top ten) che giocano a due mani da entrambi i lati. Poi i “quadrumani” (cit. Clerici) scompaiono, ma rimangono numerosi i “bimani”.
Quali insegnamenti possiamo trarre dalla storia?
Prima di tutto, nessuno mangia gli spaghetti usando la forchetta a due mani. L’uomo usa entrambi gli arti se deve fare un lavoro particolarmente pesante: per piantare un chiodo con un martello no, per dissodare il terreno con un grosso piccone si. Ed infatti gli uomini che si sono cimentati a manovrare una racchetta da tennis con entrambe le braccia lo hanno fatto quando erano bambini e le forze non erano sufficienti, magari agevolati dal confronto con sport che prevedono attrezzi più piccoli (ping pong) o più grandi (hockey). Poi SI SONO TROVATI BENE e CRESCENDO HANNO CONTINUATO. Certamente ce ne sono stati altri che invece crescendo sono tornati ad un’impugnatura convenzionale, perché la trovavano più efficace.
Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto: un giocatore che naturalmente riesce a far viaggiare la palla anche di rovescio ma è lento e tendente a perdere la coordinazione non dovrebbe trovare gran giovamento dalle due mani, al contrario di uno rapido ma poco forte. Lo stesso si potrebbe dire, ma solo in linea di principio, per gli atleti molto alti (meglio una mano) in contrapposizione a quelli compatti (meglio due).
Ma questo è solo un aspetto. Si può anche dire – per esempio – che le due mani sono uno svantaggio in allungo e nel gioco di volo, cioè in quelle circostanze in cui il tennista è spinto (o obbligato) a lasciare la presa che gli è abituale. Ma sono certamente un vantaggio in termini di potenza e nella copertura del colpo. Quindi anche lo stile di gioco influisce sulla scelta dell’impostazione tecnica del rovescio.
Poi ci sono le infinite caratteristiche di ogni individuo che possono fare pendere la bilancia da una parte o dall’altra. E ciò è dimostrato anche dal fatto che ci sono (stati) top players dalla struttura fisica omologabile e dallo stile di gioco non dissimile con rovesci di entrambi i tipi ugualmente efficaci.
In conclusione, mi pare che l’unica posizione insostenibile sia quella secondo la quale un sistema sarebbe sempre più performante dell’altro. Chi lo sostiene è un semplificatore, un facilone che vorrebbe ridurre a 3 o 4 formulette un gioco complesso come il tennis. In questo trovo il parallelismo con i monomaniaci del servizio: pensare che nel tennis un solo fondamentale sia determinante più degli altri e per qualunque giocatore non è diverso che dire che il rovescio a due (o a uno) è SEMPRE meglio di quello a uno (o a due). In ogni sport esistono giocate che affascinano il pubblico più delle altre: la schiacciata del basket, il muro del volley, il dribbling nel calcio. Se sono sport di cui hai competenza sai che ci sono giocate meno appariscenti ma ben più redditizie in termini di punti. Le croci di noi appassionati di tennis sono i patiti del “con quel servizio Tizio sarà sempre un mezzo giocatore” e “Caio con quel rovescio ad una mano non andrà mai da nessuna parte”.
Credo che i maestri farebbero bene ad impostare i tennisti per giocare tutti i colpi con una sola mano, che è più semplice, e poi consigliare i ragazzi poco performanti sul rovescio a provare a due mani. Tanto lo farebbero ugualmente, no?
Domani terza ed ultima puntata, sempre per chi ha voglia di leggere (e se avrò voglia di scrivere): la terra rossa.
Grazie a Figologo per il sostegno.

Ciao ,
Ti leggo spesso , trovo i tuoi commenti sempre interessanti, ho letto anche gli scambi precedenti , mi piaciono le tue argomentazioni e ho tanto rispetto per la tua cultura tennistica
Mi piace questo post , sul rovescio ci troviamo d ‘accordo ma dissento da te sul servizio, il servizio e’ importantissimo , non tanto per numero aces ma come arma da giocare ad inizio scambio per prendere il pallino dello scambio stesso o per procurarsi il ” vincente” al colpo successivo.
Tennisti con la ” rimessa in gioco” non sono piu competitivi, oggi dei top 30 penso che il peggior servizio sia quello di Fognini che infatti e’ spesso penalizzAto nei momenti clou quando una bella 1ma o una 2nda profonda ti tolgono dai guai sul 15-40 o 30-40
Aspetto il tuo prossimo post quando troverai il tempo 🙂

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Insalatiera76 19-07-2017 17:15

Scritto da ilpallettaro

Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto:

evidentemente non comprendi che la muscolatura di un bambino di 6-10 anni non è in grado di reggere il rovescio a una mano.
ce ne faremo una ragione.

Immagino allora che non possa fare neanche il servizio ad una mano: poveraccio, che fatica sollevare quella racchettona sin lassù!

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Tony_65 (Guest) 19-07-2017 17:04

Scritto da ilpallettaro

Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto:

evidentemente non comprendi che la muscolatura di un bambino di 6-10 anni non è in grado di reggere il rovescio a una mano.
ce ne faremo una ragione.

Ma come ti permetti di estrapolare una frase da un discorso così articolato e giudicare gli altri?!…Ma abbi rispetto di chi sicuramente ne capisce più di te di tennis e di anatomia!

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Obione (Guest) 19-07-2017 16:51

Apperò sto Bonzi che qualcuno ha definito scarso…..quando ha battuto Gaio.

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Tony_65 (Guest) 19-07-2017 16:35

@ Insalatiera76 (#1901264)

GRAZIE PER LA LEZIONE DI STORIA DEL TENNIS. E’ bello sapere che nella storia di un fondamentale come il rovescio bimane ci siano due italiani…per quanto io non sia amante del rovescio a due mani sono d’accordo con te sul fatto che ognuno deve trovare da solo la sua impugnatura ideale la dove questa possa servire a migliorare il colpo e direi più che la potenza “l’efficacia”

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ilpallettaro (Guest) 19-07-2017 16:29

Scritto da MicciniGaioColella
Dulcis in fundo sono arrivato a leggere anche delle critiche all’angelico Adelchi Virgili, ragazzo di una correttezza e di una purezza fuori dal comune. Abbiamo raggiunto l’apoteosi, specchiatevi in Adelchi e non criticatelo, lui è il modello al quale tutti dovremmo tendere.

adelchi, come la giorgi, non sa giocare a tennis. talento sprecato per la presunzione che giocando sul proprio colpo naturale, che è completamente orizzontale, si vince.
da imparare da questi giocatori non c’è proprio nulla.

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ilpallettaro (Guest) 19-07-2017 16:26

Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto:

evidentemente non comprendi che la muscolatura di un bambino di 6-10 anni non è in grado di reggere il rovescio a una mano.
ce ne faremo una ragione.

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Mik (Guest) 19-07-2017 16:16

Scritto da MicciniGaioColella
Ho letto tante di quelle polemiche in questo forum da non poterne più. Ormai il mondo del tennis è intasato da “professionisti” che si arrogano il diritto di sapere ogni cosa. I giocatori non professionisti sono dei presuntuosi che avanzano ogni tipo di scusa per giustificare una sconfitta, non ci sono personaggi paragonabili ai tennisti. Si spendono soldi e ci si crede dei campioni quando si riesce a malapena a buttare la palla nel campo avversario. Basta boria, basta protagonismi. Lo sport che amo è infestato da giocatori insopportabili, partecipare ai tornei non è più un divertimento. Dulcis in fundo sono arrivato a leggere anche delle critiche all’angelico Adelchi Virgili, ragazzo di una correttezza e di una purezza fuori dal comune. Abbiamo raggiunto l’apoteosi, specchiatevi in Adelchi e non criticatelo, lui è il modello al quale tutti dovremmo tendere. Che poi non riuscirà mai a vincere uno Slam a causa dei problemi che ha avuto da ragazzo è un altro discrso. Abbandonate le polemiche inutile e tifate i nostri ragazzi. Provate a tornare con le mente a quell’annata d’oro del 1992 nella quale venivano alla luce tre brillantissime speranze del nostro tennis, il mio auspicio è che possano nascere ancora tre giocatori simili. Ravvedetevi

Ma sei serio?

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MicciniGaioColella (Guest) 19-07-2017 15:59

Ho letto tante di quelle polemiche in questo forum da non poterne più. Ormai il mondo del tennis è intasato da “professionisti” che si arrogano il diritto di sapere ogni cosa. I giocatori non professionisti sono dei presuntuosi che avanzano ogni tipo di scusa per giustificare una sconfitta, non ci sono personaggi paragonabili ai tennisti. Si spendono soldi e ci si crede dei campioni quando si riesce a malapena a buttare la palla nel campo avversario. Basta boria, basta protagonismi. Lo sport che amo è infestato da giocatori insopportabili, partecipare ai tornei non è più un divertimento. Dulcis in fundo sono arrivato a leggere anche delle critiche all’angelico Adelchi Virgili, ragazzo di una correttezza e di una purezza fuori dal comune. Abbiamo raggiunto l’apoteosi, specchiatevi in Adelchi e non criticatelo, lui è il modello al quale tutti dovremmo tendere. Che poi non riuscirà mai a vincere uno Slam a causa dei problemi che ha avuto da ragazzo è un altro discrso. Abbandonate le polemiche inutile e tifate i nostri ragazzi. Provate a tornare con le mente a quell’annata d’oro del 1992 nella quale venivano alla luce tre brillantissime speranze del nostro tennis, il mio auspicio è che possano nascere ancora tre giocatori simili. Ravvedetevi

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Wat (Guest) 19-07-2017 15:55

@ giuly97top10 (#1901211)

Solo io faccio il diritto a due mani?

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Insalatiera76 19-07-2017 15:55

Come anticipato ieri, seconda puntata di “le 3 affermazioni da cui si vede l’incompetente” di tennis: il rovescio bimane è sempre e comunque superiore a quello ad una mano? (per chi volesse recuperare la puntata precedente, http://www.livetennis.it/post/275338/challenger-san-benedetto-del-tronto-quattro-azzurri-al-secondo-turno-luca-vanni-supera-adelchi-virgili-nel-derby-italiano-video/
Commento n. 73)
La storia comincia (o meglio, la facciamo cominciare) da un nome poco noto ai più: Giorgio De Stefani, primo italiano a raggiungere una finale slam: Parigi 1932. Veronese nato nel 1904 De Stefani nasce mancino e viene – come tutti i bambini dell’epoca – forzosamente corretto: a scuola gli legano la mano sinistra al passante dei calzoni per costringerlo a scrivere con la destra.
Nel tennis fu autodidatta e, poiché gli risultava oltremodo scomodo colpire di rovescio (giocava con impostazione destrorsa) si risolse a giocare con due dritti: uno con la mano destra ed uno con la sinistra! Questo curioso particolare risulta anche dalla versione in inglese di Wikipedia dove si legge: “Plays: Ambidextrous (forehand both sides). Non ho avuto modo di parlare con nessuno che abbia visto giocare De Stefani, ma è facile immaginare che nel momento del passaggio della racchetta da una mano all’altra vi fosse una presa bimane, e che solo nella parte conclusiva del colpo la mano destra si staccasse dall’impugnatura trasformando un rovescio a due mani in un dritto mancino.
Facendo un salto di una ventina d’anni c’è un altro italiano fondamentale nella storia del rovescio bimane, ed è Beppe Merlo, la cui storia è molto più nota. Valido giocatore di ping pong sin da bambino, quando provò il tennis in età ancora acerba trovo insostenibile il peso della racchetta (allora di legno) e rimediò spostando in alto l’impugnatura e contemporaneamente afferrando il fondo del manico con la mano sinistra. Il suo movimento in realtà non era un rovescio bimane come oggi lo conosciamo, perché la mano sinistra accompagnava la prima fase del movimento ma lasciava la presa nella parte conclusiva del gesto, ed il colpo veniva chiuso con una normale presa destra, ma spostata molto più in alto del normale.
Altri 20 anni, ed il primo numero 1 (ma direi anche “personaggio” a tutto tondo) ad usare il rovescio a due mani, e quindi a renderlo conosciuto anche ai non addetti ai lavori, è Jimmy Connors. L’americano deve molto ai due italiani, anche se forse non lo sa. Apprende ancora bambino dalla madre il gioco del tennis e come Merlo ha bisogno di due mani per sostenere la racchetta. E come De Stefani gioca più un secondo dritto piatto con la mano meno abile (la destra, essendo anch’egli mancino) che un rovescio. Per tale motivo nessuno ha mai visto Jimbo mollare la mano destra sul rovescio, neanche in allungo o nella voleée. Perché destro era il braccio che prevalentemente indirizzava quel colpo, limitandosi la sinistra a sostenere e dare forza al movimento.
Il primato del primo rovescio bimane “moderno” (cioè utilizzato per enfatizzare il top spin e “coprire” meglio la direzione di uscita della palla) spetta però senz’altro al quasi contemporaneo (solo 4 anni più giovane) Bjorn Borg. Lo svedese non fa un movimento da tennis, sport cui arriva relativamente tardi. Borg nasce figlio di un giocatore di ping pong (altra affinità con gli italiani) ed ha una racchetta tra i suoi primi giocattoli, poi però si appassiona all’hockey. Quando adolescente scopre la passione per il tennis trova molto più agevole manovrare la racchetta – ben più pesante rispetto a quella da ping pong – con due mani (sia dritto che rovescio) come fosse una mazza da hockey. Ben presto però adotterà sul dritto una tecnica convenzionale, mentre sul rovescio affinerà sempre più un movimento simile a quello di un giocatore di hockey destrorso che voglia scagliare un violento tiro colpendo una palla alla sua sinistra. Un’esecuzione che gli consente di avere molta forza applicata alla palla, di imprimere uno spin esasperato che permette cross strettissimi con una traiettoria che letteralmente “precipita” appena superata la rete e ricade in campo, e di mascherare col polso destro la direzione della palla, particolarmente nell’esecuzione del passante.
Due numeri uno con rovescio bimane in pochi anni, e da lì in poi velocemente si inverte la tendenza e quella che era anomalia diventa regola, complici anche alcune blasonate scuole di tennis. Addirittura per alcuni anni ci sono tennisti (ma solo un paio in top ten) che giocano a due mani da entrambi i lati. Poi i “quadrumani” (cit. Clerici) scompaiono, ma rimangono numerosi i “bimani”.
Quali insegnamenti possiamo trarre dalla storia?
Prima di tutto, nessuno mangia gli spaghetti usando la forchetta a due mani. L’uomo usa entrambi gli arti se deve fare un lavoro particolarmente pesante: per piantare un chiodo con un martello no, per dissodare il terreno con un grosso piccone si. Ed infatti gli uomini che si sono cimentati a manovrare una racchetta da tennis con entrambe le braccia lo hanno fatto quando erano bambini e le forze non erano sufficienti, magari agevolati dal confronto con sport che prevedono attrezzi più piccoli (ping pong) o più grandi (hockey). Poi SI SONO TROVATI BENE e CRESCENDO HANNO CONTINUATO. Certamente ce ne sono stati altri che invece crescendo sono tornati ad un’impugnatura convenzionale, perché la trovavano più efficace.
Guardando alla pura meccanica del gesto non c’è dubbio che utilizzando le due mani si mettono in movimento molti più muscoli che nel rovescio ad una mano. Più muscoli significa più forza potenziale, ma l’effettiva messa a terra di questa forza comporta una maggiore complessità, più tempo e maggiore coordinazione. Già quindi a livello biomeccanico (o, da altro punto di vista, neuromuscolare) non esiste una soluzione migliore in assoluto: un giocatore che naturalmente riesce a far viaggiare la palla anche di rovescio ma è lento e tendente a perdere la coordinazione non dovrebbe trovare gran giovamento dalle due mani, al contrario di uno rapido ma poco forte. Lo stesso si potrebbe dire, ma solo in linea di principio, per gli atleti molto alti (meglio una mano) in contrapposizione a quelli compatti (meglio due).
Ma questo è solo un aspetto. Si può anche dire – per esempio – che le due mani sono uno svantaggio in allungo e nel gioco di volo, cioè in quelle circostanze in cui il tennista è spinto (o obbligato) a lasciare la presa che gli è abituale. Ma sono certamente un vantaggio in termini di potenza e nella copertura del colpo. Quindi anche lo stile di gioco influisce sulla scelta dell’impostazione tecnica del rovescio.
Poi ci sono le infinite caratteristiche di ogni individuo che possono fare pendere la bilancia da una parte o dall’altra. E ciò è dimostrato anche dal fatto che ci sono (stati) top players dalla struttura fisica omologabile e dallo stile di gioco non dissimile con rovesci di entrambi i tipi ugualmente efficaci.
In conclusione, mi pare che l’unica posizione insostenibile sia quella secondo la quale un sistema sarebbe sempre più performante dell’altro. Chi lo sostiene è un semplificatore, un facilone che vorrebbe ridurre a 3 o 4 formulette un gioco complesso come il tennis. In questo trovo il parallelismo con i monomaniaci del servizio: pensare che nel tennis un solo fondamentale sia determinante più degli altri e per qualunque giocatore non è diverso che dire che il rovescio a due (o a uno) è SEMPRE meglio di quello a uno (o a due). In ogni sport esistono giocate che affascinano il pubblico più delle altre: la schiacciata del basket, il muro del volley, il dribbling nel calcio. Se sono sport di cui hai competenza sai che ci sono giocate meno appariscenti ma ben più redditizie in termini di punti. Le croci di noi appassionati di tennis sono i patiti del “con quel servizio Tizio sarà sempre un mezzo giocatore” e “Caio con quel rovescio ad una mano non andrà mai da nessuna parte”.
Credo che i maestri farebbero bene ad impostare i tennisti per giocare tutti i colpi con una sola mano, che è più semplice, e poi consigliare i ragazzi poco performanti sul rovescio a provare a due mani. Tanto lo farebbero ugualmente, no?
Domani terza ed ultima puntata, sempre per chi ha voglia di leggere (e se avrò voglia di scrivere): la terra rossa.
Grazie a Figologo per il sostegno.

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Nic (Guest) 19-07-2017 14:56

Forza Berretto!

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giuly97top10 19-07-2017 13:39

Ieri è stato molto interessante il dibattito a margine tra rovescio bimane e non, sarebbe bello leggere più commenti così rispetto ai “Forza x !! ”
E lo dico soprattutto a me stessa.
Contributo da ignorante : io avevo iniziato ad una mano perché amavo Wawrinka e la Vinci, lo vedevo come il colpo più armonioso di questo sport. Poi il mio master mi ha “obbligato” al bimane perché era un colpo troppo debole come potenza (non il back ovviamente).
Quindi ha scelto la potenza rispetto al controllo, che sentivo migliore. Giusto ? Chi lo sa.

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