Il torneo di Roma ATP, Copertina, WTA

Il torneo di Roma punta all’uguaglianza dei premi tra uomini e donne entro il 2025

04/04/2023 16:43 8 commenti
Il torneo di Roma punta all'uguaglianza dei premi tra uomini e donne entro il 2025
Il torneo di Roma punta all'uguaglianza dei premi tra uomini e donne entro il 2025

L’edizione 2023 del torneo di tennis di Roma ha annunciato importanti cambiamenti nella durata del torneo e nella distribuzione dei premi economici. Tra le novità più rilevanti, il prestigioso torneo di terra rossa, che si svolge nella capitale italiana, vedrà un’estensione della durata da una settimana a 12 giorni, garantendo maggiore spazio per le competizioni e per gli appassionati di tennis.

Una delle principali modifiche riguarda i premi in denaro destinati ai vincitori e alle vincitrici del torneo. Il comitato organizzatore ha infatti deciso di avviare un processo per raggiungere la parità di premi tra gli atleti uomini e donne entro la stagione 2025, iniziando già con l’edizione di quest’anno.

Questa decisione segue l’esempio dei tornei del Grande Slam, che hanno già raggiunto l’uguaglianza dei premi tra uomini e donne, riconoscendo il valore e il talento degli atleti indipendentemente dal loro genere. Il torneo di Roma si propone quindi di diventare uno dei principali eventi della stagione su terra battuta a promuovere l’equità e a sostenere lo sviluppo del tennis femminile.


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8 commenti

Guidobaldo Maria Riccardelli già Franco 66 (Guest) 05-04-2023 15:33

Scritto da giorgione

Scritto da Brufen

Scritto da Queever
Visto il livello della wta assolutamente contrario

Sono contrario a priori, e non e’ questione di livello ne’ di sessismo o quello che sia. Il prize money nel tennis e’ una funzione del mercato, e se quello femminile vale una frazione di quello maschile, non vedo nessuna ragione perche’ ci debba essere questa ideologizzatissima uguaglianza nei premi. Nel momento in cui il tennis femminile sara’ piu’ seguito – e piu’ redditizio – di quello maschile, allora sara’ giusto che le tenniste guadagnino piu’ dei tennisti, cosi’ come gia’ adesso, per esempio, le modelle guadagnano piu’ dei modelli. E’ una semplice questione di domanda/offerta, tutto il resto e’ distopia comunista…
Le vere disparita’ su cui focalizzarsi, nell’ambito dei guadagni tennistici, sono quelle fra i/le migliori e quelli/e oltre la centesima posizione, atleti e atlete di qualita’ assoluta che faticano a pagare le bollette, pur giocando ad altissimi livelli uno sport globale dagli introiti miliardari.
Anche nel basket femminile, che non ha un decimo del seguito del tennis femminile a livello globale, ci sono svariate centinaia di atlete che guadagnano bene – e comunque non si sognano di esigere gli stessi salari delle star NBA… Non e’ possibile che il calcio, ma anche il basket o il baseball o l’hockey, paghi le ville e le Porsche a decine di migliaia di giocatori, mentre il trecentesimo tennista piu’ forte al mondo non arriva a fine mese.

in quello che scrivi scorgo una palese contraddizione. Posso capire che un persona che crede alla mano invisibile del mercato, un neoliberista, un soggettivista e via dicendo affermi che deve essere pagato di più colui il quale viene premiato dal mercato. Di fatto, rendendo lo stipendio o il prize money un fenomeno legato esclusivamente al successo commerciale che uno sport o persona può avere. Non è il mio modo di vedere, ma lo capisco. In questo senso, il tennis maschile genera più interesse e profitto di quello femminile e viene remunerato di più. Mi cascano però le braccia quando 2 righe sotto quando affermi che bisogna intervenire per limare le differenze tra i top players e la massa che naviga nei challenger. Ma come?! Se fossi una donna ti direi che il mercato premia i tornei più importanti, e tra quelli più importanti le partite che valgono di più e che destano più interesse sono quelle tra i top players. Perché allora bisogna intervenire per diminuire lo squilibrio degli stipendi tra i giocatori maschi, andando contro alla semplice legge domanda/offerta? Non mi pare ci sia molta coerenza nel tuo ragionamento insomma

Il problema è che rispetto al calcio al basket etc nel tennis di soldi ne girano pochi E la gran parte di quei pochi finisce nelle tasche dei giocatori delle giocatrici più forti Non ci si può fare niente Per quanto riguarda la parità nei premi tra uomini e donne bisogna dire che queste ultime a livello sindacale sono state brave a metterla su di un piano politico insistendo sul principio di parità tra i sessi Però questa parità economica c’è solo nel tennis Direi Forse proprio perché nel tennis le giocatrici che guadagnano grandi cifre sono poche Esattamente come tra i maschi In poche parole il tennis piaccia o meno è uno sport di nicchia

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giorgione (Guest) 05-04-2023 13:43

Scritto da Brufen

Scritto da Queever
Visto il livello della wta assolutamente contrario

Sono contrario a priori, e non e’ questione di livello ne’ di sessismo o quello che sia. Il prize money nel tennis e’ una funzione del mercato, e se quello femminile vale una frazione di quello maschile, non vedo nessuna ragione perche’ ci debba essere questa ideologizzatissima uguaglianza nei premi. Nel momento in cui il tennis femminile sara’ piu’ seguito – e piu’ redditizio – di quello maschile, allora sara’ giusto che le tenniste guadagnino piu’ dei tennisti, cosi’ come gia’ adesso, per esempio, le modelle guadagnano piu’ dei modelli. E’ una semplice questione di domanda/offerta, tutto il resto e’ distopia comunista…
Le vere disparita’ su cui focalizzarsi, nell’ambito dei guadagni tennistici, sono quelle fra i/le migliori e quelli/e oltre la centesima posizione, atleti e atlete di qualita’ assoluta che faticano a pagare le bollette, pur giocando ad altissimi livelli uno sport globale dagli introiti miliardari.
Anche nel basket femminile, che non ha un decimo del seguito del tennis femminile a livello globale, ci sono svariate centinaia di atlete che guadagnano bene – e comunque non si sognano di esigere gli stessi salari delle star NBA… Non e’ possibile che il calcio, ma anche il basket o il baseball o l’hockey, paghi le ville e le Porsche a decine di migliaia di giocatori, mentre il trecentesimo tennista piu’ forte al mondo non arriva a fine mese.

in quello che scrivi scorgo una palese contraddizione. Posso capire che un persona che crede alla mano invisibile del mercato, un neoliberista, un soggettivista e via dicendo affermi che deve essere pagato di più colui il quale viene premiato dal mercato. Di fatto, rendendo lo stipendio o il prize money un fenomeno legato esclusivamente al successo commerciale che uno sport o persona può avere. Non è il mio modo di vedere, ma lo capisco. In questo senso, il tennis maschile genera più interesse e profitto di quello femminile e viene remunerato di più. Mi cascano però le braccia quando 2 righe sotto quando affermi che bisogna intervenire per limare le differenze tra i top players e la massa che naviga nei challenger. Ma come?! Se fossi una donna ti direi che il mercato premia i tornei più importanti, e tra quelli più importanti le partite che valgono di più e che destano più interesse sono quelle tra i top players. Perché allora bisogna intervenire per diminuire lo squilibrio degli stipendi tra i giocatori maschi, andando contro alla semplice legge domanda/offerta? Non mi pare ci sia molta coerenza nel tuo ragionamento insomma

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nick1964 (Guest) 05-04-2023 01:09

@ Brufen (#3474810)

Sottoscrivo tutto quello che hai scritto.

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Iltennis (Guest) 04-04-2023 23:20

Io sono favorevole a pagare lo stesso prezzo di una partita wta per vedere una partita atp

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Brufen (Guest) 04-04-2023 22:25

Scritto da Queever
Visto il livello della wta assolutamente contrario

Sono contrario a priori, e non e’ questione di livello ne’ di sessismo o quello che sia. Il prize money nel tennis e’ una funzione del mercato, e se quello femminile vale una frazione di quello maschile, non vedo nessuna ragione perche’ ci debba essere questa ideologizzatissima uguaglianza nei premi. Nel momento in cui il tennis femminile sara’ piu’ seguito – e piu’ redditizio – di quello maschile, allora sara’ giusto che le tenniste guadagnino piu’ dei tennisti, cosi’ come gia’ adesso, per esempio, le modelle guadagnano piu’ dei modelli. E’ una semplice questione di domanda/offerta, tutto il resto e’ distopia comunista…

Le vere disparita’ su cui focalizzarsi, nell’ambito dei guadagni tennistici, sono quelle fra i/le migliori e quelli/e oltre la centesima posizione, atleti e atlete di qualita’ assoluta che faticano a pagare le bollette, pur giocando ad altissimi livelli uno sport globale dagli introiti miliardari.

Anche nel basket femminile, che non ha un decimo del seguito del tennis femminile a livello globale, ci sono svariate centinaia di atlete che guadagnano bene – e comunque non si sognano di esigere gli stessi salari delle star NBA… Non e’ possibile che il calcio, ma anche il basket o il baseball o l’hockey, paghi le ville e le Porsche a decine di migliaia di giocatori, mentre il trecentesimo tennista piu’ forte al mondo non arriva a fine mese.

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Urcaz! (Guest) 04-04-2023 19:40

Certo, l’interesse e il giro d’affari WTA è assolutamente in linea con quello ATP… Ma per favore.

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nicknole1964 (Guest) 04-04-2023 17:24

Parità di premi x un torneo che non caga quasi nessuno ?
Ma andate affan….!

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-1: j
Queever (Guest) 04-04-2023 17:16

Visto il livello della wta assolutamente contrario

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