Il reportage di Marco Mazzoni del 2019 sul tennis in Cina ATP, Copertina, Generica

Lunedì prossimo la Cina avrà due tennisti in Top100. Analisi di una crescita lenta, con fattori tecnici, culturiali e sociali (di Marco Mazzoni)

05/02/2023 11:29 27 commenti
Yibing Wu
Yibing Wu

In attesa che il tour maggiore riparta con un tris di ATP 250 in tre diversi continenti (Cordoba, Montpellier e Dallas), la classifica mondiale lunedì 6 febbraio avrà una piccola ma interessante novità. Per la prima volta infatti la Cina avrà due giocatori tra i migliori 100 al mondo. Guardando il live ranking infatti, oltre a Zhizheng Zhang al best ranking di n.91, si aggiunge in top 100 Yibing Wu, almeno al n.97 grazie alla finale raggiunta al Challenger di Cleveland. In caso di vittoria, si isserà al n.94. Il cinese per il titolo sfiderà lo statunitense Aleksandar Kovacevic.

Piccoli grandi passi per il gigante asiatico nel tennis maschile, in attesa della sicura (e probabilmente rapida) ascesa del talentoso Juncheng Shang, 17enne che si allena da anni negli USA, attualmente al n.167 ATP.

Il rapporto tra tennis maschile & tennis in Cina è molto complesso. A fronte di incredibili investimenti in strutture e tecnici, la crescita è assai lenta, al di sotto delle prospettive, ma finalmente qualcosa inizia a muoversi. Riportiamo un reportage di Marco Mazzoni del 2019 (ma ancora estremamente attuale come contenuti), nel quale analizzava molti aspetti del tennis maschile in Cina, tra investimenti, prospettive, fattori culturali e sociali, e l’enorme differenza con la ragazze, da anni ad alto livello sul tour WTA. Da quando è stato scritto questo reportage, la pandemia ha molto complicato le cose, visto le stringenti norme sanitarie che hanno di fatto chiuso il paese per oltre due anni, impedendo anche la disputa dei tornei internazionali. Con le recenti nuove aperture, e il previsto ritorno dei tornei ATP (per ila WTA il tutto è ancora incerto), il prossimo autunno vedremo quanto questo blocco ha pesato e rallentato la crescita tennistica nel paese. Avere dei tennisti tra i migliori 100, e con il talento Juncheng Shang in rampa di lancio, potrebbe essere un acceleratore formidabile. Segue l’articolo di Marco.

 

Un pizzico di storia
Il rapporto tra Cina e tennis è storicamente complicato. Considerato uno sport “elitario”, non è stato affatto promosso nel dopoguerra dopo l’avvento al potere del partito comunista (1949). L’interesse per il nostro sport si risvegliò con il ritorno alle Olimpiadi di Seoul nel 1988, e soprattutto con l’assegnazione dei giochi olimpici a Pechino 2008. Per trovare traccia di un tennista cinese nel ranking ATP dobbiamo tornare a metà anni ’80, con i primissimi teenager a disputare qualche torneo ITF, senza risultati apprezzabili. Nel 1993 fu lanciato l’ATP di Pechino, con varie vittorie di Michael Chang, un idolo in Cina nonostante sia statunitense. Dal 1996 si disputò un torneo anche a Shanghai, ma il salto di qualità si ebbe nel 2002, quando per la prima volta nella metropoli furono organizzate le ATP Finals, che tornarono dal 2005 al 2008. Dal 2009 nel bellissimo Qizhong Tennis Center si disputa il Masters 1000 cinese, premiato “miglior torneo dell’anno” dal 2009 al 2013 dai giocatori. Nel 1996 si disputò il primo il torneo WTA a Pechino, quindi alcuni eventi “rosa” entry level fino all’esplosione negli anni 2000. Quest’anno (2019, ndr) sono in calendario 8 tornei femminili in Cina oltre alle Shiseido WTA Finals a Shenzhen, dotate di un montepremi faraonico di 14 milioni di dollari (le ATP Finals vantano “solo” 9 milioni) e sulle quali si è puntato moltissimo per la crescita del movimento nell’area asiatica.

 

L’avvento delle tenniste cinesi
I primissimi risultati cinesi sul tour Pro risalgono al 2003, quando all’Open di Shanghai le wild card Zeng Shaoxuan e Zhu Benqiang raggiunsero la finale in doppio. La prima vittoria arrivò nel 2004, ancora in doppio, con Li Ting e Sun Tiantian medaglia d’oro nel torneo olimpico di Atene, segno evidente di come si spingesse per vittorie del paese rispetto a quelle individuali. Il treno del tennis femminile cinese era partito, tanto che nel 2006 arrivarono i primi grandi successi. Zheng Jie e Yan Zi vinsero il doppio agli Australian Open ed a Wimbledon; Li Na sempre ai Championships divenne la prima tennista cinese a raggiungere i quarti in uno Slam, entrando tra le top 20 del ranking. Inoltre Li Na e Zheng Jie disputarono ad Estoril la prima finale tutta cinese del WTA tour. A Wimbledon 2008 Zheng Jie fu la prima semifinalista cinese in uno Slam. Nel 2011 la consacrazione di Li Na: perse la finale degli Australian Open ma vinse il Roland Garros (su Francesca Schiavone in finale), diventando la prima cinese ed asiatica campionessa Slam. Li Na raggiunse anche la semifinale a US Open 2013 e vinse gli Australian Open nel 2014, prima del suo ritiro per gravi problemi al ginocchio.

 

Perché gli uomini stentano ad affermarsi
C’è un abisso tra il livello ed i successi del tennis cinese femminile rispetto a quello maschile. Complesse sono le motivazioni, ascoltando le parole di giocatori, tecnici ed osservatori. Il “sistema tennis” del gigante asiatico ha puntato da subito sulle donne, soprattutto dai primi anni 2000, quando al governo dello sport nazionale arriva l’ex pallavolista Sun Jinfang. Il suo avvento è stato una rivoluzione: ha progressivamente acconsentito alle richieste delle migliori tenniste del paese, dando loro una libertà di viaggiare ed allenarsi fino a quel momento sconosciuta (oltre a trattenere una percentuale minore dei guadagni), e vengono ingaggiati coach internazionali. Inoltre si raddoppia il numero dei tornei femminili organizzati in Cina. La somma dei fattori porta a risultati storici. E gli uomini? È corretto sottolineare che quando si trova un’atleta dotata di mezzi fisici importanti, almeno un colpo forte tra i fondamentali e l’attitudine giusta, la scalata nel tennis femminile è meno complicata rispetto al tour maschile, dove la competizione è feroce. Non è un caso che le migliori tenniste cinesi siano accomunate da un gran fisico e determinazione. Molto interessante a proposito l’opinione di Peter McNamara (purtroppo scomparso), ex ottimo tennista australiano e collaboratore della Chinese Tennis Association per vari anni: “Perché le donne cinesi sono più forti degli uomini? Attitudine e cultura. I ragazzi nella società cinese sono molto avvantaggiati rispetto alle donne, che invece devono lottare duramente per ottenere quel che vogliono. Questo si riflette in campo con una mentalità, carattere, determinazione ed intensità nella lotta e negli allenamenti sconosciuta agli uomini. Inoltre ai maschi manca una figura di riferimento, come è stata Li Na”. Parere confermato dalla giovane promessa Wu Yibing: “Sentiamo la pressione del confronto con le ragazze. Mi auguro di poter raggiungere ottimi risultati e diventare fonte d’ispirazione per altri tennisti del mio paese. Allenandomi anche in Spagna sto scoprendo uno stile di vita diverso, una mentalità che può aiutarmi a crescere”.

 

Mentalità e metodologie, parola di Rafa e Novak
Sull’importanza dell’aspetto culturale e dell’apprendimento al di fuori della Cina hanno parlato anche i due migliori tennisti al mondo. Djokovic: “Stanno facendo grandi investimenti, ma serve un programma di sviluppo strutturato che porti i ragazzi, fin da molto giovani, ad approcciare il tennis e la vita in modo professionale ed aperto al mondo”. Nadal: “La Cina ha un potenziale enorme, ma per esplodere è necessario che i migliori talenti possano viaggiare ed imparare fin da giovani nelle migliori accademie del mondo; allo stesso tempo nuove accademie con tecnici preparati devono crescere in Cina, portando metodologie vincenti in queste bellissime e moderne strutture”. Ecco un altro punto focale della questione: strutture stupefacenti, ma…

 

Cattedrali nel deserto
Le immagini che arrivano dalla Cina di stadi e strutture tennistiche sono impressionanti. Nel giro di pochi anni sono stati costruiti impianti bellissimi, ma conoscendo queste realtà dal di dentro le sensazioni che si ricavano sono contrastanti, un mix di stupore e “tristezza”. Ecco le parole di Stefano de Pirro, nel 2019 fisioterapista di Denis Shapovalov e con lui impegnato nella trasferta asiatica: “Ogni volta che torno in Cina sono stupito dagli investimenti, dalla modernità delle strutture e dall’accoglienza, di un’efficienza e gentilezza incredibili. Però si avverte un senso di vuoto, di come i grandi sforzi non siano recepiti e non trovino il favore dei cittadini, in mancanza dei turisti. A differenza di Dubai, dove si copia lo stile occidentale ed i progetti hanno successo, in Cina ancora siamo lontani anni luce, nonostante le ottime intenzioni. Gli hotel sono incredibili, ma poche le presenze. La stessa cosa succede per i centri sportivi… A Chengdu siamo stati in un impianto enorme ma senza anima, tantissimi campi, stadio stupendo, ma tutto abbandonato a se stesso. Così era anche a Shenzhen e lo stesso vale per Shanghai, che si riempie solo nel weekend. Il problema è che di turisti ne arrivano ancora pochi, e il popolo mediamente è povero. Dalla finestra del mio hotel, al di là della piscina, vedo le baraccopoli. Il traffico è infernale, una giungla di motorini con la gente che cerca di sopravvivere…”. A rafforzare le parole di Stefano, ecco quelle dell’imprenditore ed appassionato di tennis Franco Pardini, che per lavoro viaggia spesso in Cina ed ha assistito più volte al Masters 1000 di Shanghai: “Un ricordo del 2011, primo anno in cui mi recai al torneo. Fu curioso che il tassista non aveva idea che in città ci fosse un torneo importante e non sapeva dove portarmi! Trovo che anno dopo anno l’interesse per il tennis sia cresciuto, la gente segue Federer e compagnia in tv, ma lo sport resta ancora distante dalla popolazione, in gran parte povera e ai margini di eventi internazionali di livello. La classe media quasi non esiste e la gente comune vive separata dalla modernità che è arrivata in modo prorompente”. L’aspetto sociale ed il rapporto con gli investimenti e programmi tennistici è l’altra chiave di lettura da analizzare.

 

Investimenti e programmi di crescita
Un interessante articolo della rivista Forbes di pochi mesi fa (2019, ndr) riportava alcuni dati relativi agli enormi investimenti della Chinese Tennis Association, in primis per organizzare grandi eventi e focalizzare l’attenzione sulla disciplina. Quando nacque il torneo di Wuhan furono investiti 225 milioni di dollari per costruire in pochi mesi uno stadio da 15mila posti, gioiello di un impianto modernissimo, grazie anche al supporto delle più importanti imprese di hi-tech del paese che vedono nel tennis un veicolo per arrivare a milioni di consumatori. Per la prima edizione del torneo arrivarono 7000 richieste di giovani per i 700 posti da volontari, molti erano studenti delle 80 università dell’area, dove esistono corsi di laurea che includono anche l’insegnamento del tennis come atleta, coach e manager. La Federazione cinese ha ingaggiato un gran numero di allenatori stranieri, per popolare le decine di strutture create nei maggiori centri del paese. Vari i programmi di crescita per i giovani: “Swing For The Stars” fu lanciato nel 2007 per gli scolari di dodici anni; “The Road to Wimbledon” un evento per gli under14 lanciato nel 2015, con la supervisione di Dan Bloxham, head coach dell’All England Club; dal 2009 è attivo il “China Open Rating Tour”, una sorta di lega per amatori, con iniziative collegate ai tornei Pro. Questi alcuni esempi.

 

Cultura e società, lontana dal tennis
Iniziative importanti, ma la società cinese è molto particolare e questo non aiuta la diffusione del tennis. Interessante l’opinione di Michael Chang, uno dei primissimi ad investire in Cina già nel 2008 con la sua “Mission Hills Tennis Academy”, dotata di ben 50 campi a Shenzhen: “Il tennis nel mondo si è alimentato grazie alla classe media, quella che ha mandato i figli a giocare potendo supportare la loro attività negli anni della crescita e poi in giro per i tornei. In Cina manca una vera classe media… la società è complicata, molto competitiva. C’è una una larga fetta di popolazione povera che al tennis non arriva affatto; mentre quella più ricca adesso privilegia il tennis per il proprio figlio/a, ma solo come attività collaterale”. Infatti secondo recenti studi di mercato, il tennis in Cina sta avendo un boom tra i giovani poiché è considerato sport ideale per far “staccare la spina” dallo stress di una vita già indirizzata verso una carriera da business man, medico o legale, e allo stesso tempo disciplina formativa perché competitiva ed autonoma. Difficile tuttavia che questi praticanti abbandonino l’investimento fatto dalla famiglia per costruire una professione lavorativa di alto livello a favore di un’incerta carriera tennistica, culturalmente agli antipodi da quella locale. “È necessario viaggiare molto, ed i cinesi non lo fanno”, afferma Carlos Rodriguez, ex coach della Henin e poi di Li Na, che nel 2011 è sbarcato in Cina “per condividere i nostri metodi avanzati di allenamento. Qua c’è un grande potenziale per eccellere, talento, soldi e strutture. Quello che manca sono coach con esperienza. La formazione degli allenatori cinesi sarà la priorità del nostro lavoro, anche per diffondere la cultura tennistica nella società, ancora troppo chiusa per una disciplina internazionale come il tennis”. Stessa missione per l’accademia Sanchez Casal, sbarcata da Barcellona a Nanjing nel 2016: “Porteremo in Cina la nostra professionalità, sviluppata in Spagna ed America in oltre 20 anni di attività. I nostri tecnici hanno girato il mondo ed aiutato campioni come Murray e Kuznetsova a vincere, lavoreremo per formare i giovani tecnici locali e tanti ragazzi”.

 

I campioni arriveranno, ma serve tempo
Il tennis in Cina è ormai una realtà. Gli ultimi studi dicono che è il terzo sport più visto in tv, dopo il calcio ed il basket NBA. Nelle grandi aree urbane non è un problema trovare campi da gioco, e le iniziative promozionali per gli studenti sono molte. Si stima che nel 1988 in Cina i praticanti fossero intorno al milione, oggi si parla di circa 14 milioni di giocatori. Crescita esponenziale. Tuttavia serve ancora tempo perché il movimento cinese possa crescere come sistema, creando maestri adeguati, conoscenza della disciplina e quindi tennisti. Fabrizio Calderone, tecnico italiano tra i primi ad arrivare in Cina, sostiene che “è necessario focalizzarsi sulla strategia e sui fondamentali di gioco, elementi cruciali per la crescita dei giocatori. Per questo i migliori junior devono giocare molti tornei in Europa, dove il livello è alto e possono capire quel che serve per competere da grandi”.

 


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27 commenti. Lasciane uno!

Luca Martin 06-02-2023 12:19

Scritto da tinapica

Scritto da Luca Martin
La Cina ha una popolazione immensa, anche se non ha più il primato assoluto (l’India, ora, ha 5 milioni di abitanti in più).
Per ora tutt’e due i giganti asiatici sono un po’ carenti negli Sport. Non hanno una grande riuscita.
Negli anni ’90 ero a Bombay. All’epoca ero tecnico FIDAL. Mi sono recato al campo di atletica a vedere gli allenamenti.
Credevo che scherzassero. Forse qui, si allenano in quel modo i bambini delle scuole materne. Ma già alle elementari sono sicuramente più impegnati.
Non so adesso come vadano le cose. Forse è cambiato tutto.
Glielo auguro.

@ Luca Martin (#3423334)
Se ci sì riferisce solo alla “regina delle discipline” il discorso sta abbastanza in piedi (anche se, andando a memoria, mi ricordo di un forte velocista cinese, roba da finali olimpiche/mondiali, mi pare nei 110hs).
Ma se si allarga lo sguardo alle discipline atletico/artistiche (ginnastica, tuffi…), ad alcune tra quelle di combattimento, all’ atletica pesante, ad alcuni giochi di squadra (pallavolo, pallacanestro…) e soprattutto al nuoto (pur con tutte le riserve sui metodi di allenamento e formazione, che restano sullo sfondo), l’affermazione che la Cina non sappia condurre e valorizzare fino ai vertici mondiali il proprio movimento agonistico mi pare proprio infondata. Basti verificare il medagliere olimpico.
Discorso diverso per l’India, a cui effettivamente sembrano interessare solo il cricket e l’hockey (oltre ai 2 o 3 giochi per loro tradizionali, che rivestono un significato simile a quello che da noi hanno tamburello e pallone elastico, ma con decine di milioni di praticanti)

Liu Xiang è stato un signor ostacolista, oro olimpico e record mondiale (poi battuto).
Quanto a Sun Yang, nuotatore, grande (ma fino a quanto è impossibile a dirsi), parlano i tribunali per lui.
Comunque stiamo parlando di un popolo di 1 miliardo e 400 milioni di esseri viventi, che non ha vinto nulla nel Calcio, nella Pallavolo maschile, nella Pallacanestro maschile, nel Tennis maschile (a parte M. Chang che però è nato negli USA), nella Boxe professionistica, nella Atletica Leggera, insomma negli Sport popolari!

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Pier (Guest) 06-02-2023 11:55

Scritto da Maykel Osorbo

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

Senti visto che conosci così bene la realtà dal basso della Cina, che mi dici dei treni, arrivano ancora sempre in orario?

Yesss. Sui treni la cina e’ ( assieme al giappone ) n1 al mondo .
Treni nuovi , puliti , sempre in orario , silenziosi e super veloci.
Prezzi abbordabilissimi.
Due settimane fa ho fatto 1,300 KM in meno di 7 ore.

Quando c’era Lui…

Quindi “anche” i cinesi hanno fatto cose buone…

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Maykel Osorbo (Guest) 06-02-2023 11:33

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

Senti visto che conosci così bene la realtà dal basso della Cina, che mi dici dei treni, arrivano ancora sempre in orario?

Yesss. Sui treni la cina e’ ( assieme al giappone ) n1 al mondo .
Treni nuovi , puliti , sempre in orario , silenziosi e super veloci.
Prezzi abbordabilissimi.
Due settimane fa ho fatto 1,300 KM in meno di 7 ore.

Quando c’era Lui…

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tinapica 06-02-2023 08:10

Scritto da tinapica

Scritto da Luca Martin
La Cina ha una popolazione immensa, anche se non ha più il primato assoluto (l’India, ora, ha 5 milioni di abitanti in più).
Per ora tutt’e due i giganti asiatici sono un po’ carenti negli Sport. Non hanno una grande riuscita.
Negli anni ’90 ero a Bombay. All’epoca ero tecnico FIDAL. Mi sono recato al campo di atletica a vedere gli allenamenti.
Credevo che scherzassero. Forse qui, si allenano in quel modo i bambini delle scuole materne. Ma già alle elementari sono sicuramente più impegnati.
Non so adesso come vadano le cose. Forse è cambiato tutto.
Glielo auguro.

@ Luca Martin (#3423334)
Se ci sì riferisce solo alla “regina delle discipline” il discorso sta abbastanza in piedi (anche se, andando a memoria, mi ricordo di un forte velocista cinese, roba da finali olimpiche/mondiali, mi pare nei 110hs).
Ma se si allarga lo sguardo alle discipline atletico/artistiche (ginnastica, tuffi…), ad alcune tra quelle di combattimento, all’ atletica pesante, ad alcuni giochi di squadra (pallavolo, pallacanestro…) e soprattutto al nuoto (pur con tutte le riserve sui metodi di allenamento e formazione, che restano sullo sfondo), l’affermazione che la Cina non sappia condurre e valorizzare fino ai vertici mondiali il proprio movimento agonistico mi pare proprio infondata. Basti verificare il medagliere olimpico.
Discorso diverso per l’India, a cui effettivamente sembrano interessare solo il cricket e l’hockey (oltre ai 2 o 3 giochi per loro tradizionali, che rivestono un significato simile a quello che da noi hanno tamburello e pallone elastico, ma con decine di milioni di praticanti)

E, riferendomi alla Cina, ho dimenticato di includere il tennis…tavolo!

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tinapica 06-02-2023 08:06

Scritto da Luca Martin
La Cina ha una popolazione immensa, anche se non ha più il primato assoluto (l’India, ora, ha 5 milioni di abitanti in più).
Per ora tutt’e due i giganti asiatici sono un po’ carenti negli Sport. Non hanno una grande riuscita.
Negli anni ’90 ero a Bombay. All’epoca ero tecnico FIDAL. Mi sono recato al campo di atletica a vedere gli allenamenti.
Credevo che scherzassero. Forse qui, si allenano in quel modo i bambini delle scuole materne. Ma già alle elementari sono sicuramente più impegnati.
Non so adesso come vadano le cose. Forse è cambiato tutto.
Glielo auguro.

@ Luca Martin (#3423334)

Se ci sì riferisce solo alla “regina delle discipline” il discorso sta abbastanza in piedi (anche se, andando a memoria, mi ricordo di un forte velocista cinese, roba da finali olimpiche/mondiali, mi pare nei 110hs).
Ma se si allarga lo sguardo alle discipline atletico/artistiche (ginnastica, tuffi…), ad alcune tra quelle di combattimento, all’ atletica pesante, ad alcuni giochi di squadra (pallavolo, pallacanestro…) e soprattutto al nuoto (pur con tutte le riserve sui metodi di allenamento e formazione, che restano sullo sfondo), l’affermazione che la Cina non sappia condurre e valorizzare fino ai vertici mondiali il proprio movimento agonistico mi pare proprio infondata. Basti verificare il medagliere olimpico.
Discorso diverso per l’India, a cui effettivamente sembrano interessare solo il cricket e l’hockey (oltre ai 2 o 3 giochi per loro tradizionali, che rivestono un significato simile a quello che da noi hanno tamburello e pallone elastico, ma con decine di milioni di praticanti)

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Pierre Herme’ the Picasso of Pastry (Guest) 06-02-2023 00:17

Scritto da Maykel Osorbo

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

Senti visto che conosci così bene la realtà dal basso della Cina, che mi dici dei treni, arrivano ancora sempre in orario?

Yesss. Sui treni la cina e’ ( assieme al giappone ) n1 al mondo .
Treni nuovi , puliti , sempre in orario , silenziosi e super veloci.
Prezzi abbordabilissimi.
Due settimane fa ho fatto 1,300 KM in meno di 7 ore.

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febo1000 (Guest) 05-02-2023 23:25

@ Luca Martin (#3423334)

Davvero l’India ha superato la Cina? Questi sono matti. E il loro territorio è circa 1/3 della Cina.

Comunque tennisticamente qualcosa hanno ottenuto, soprattutto in doppio e misto con Paes e Mirza e un po con Bopanna …

La Cina ha avuto la Li Na capace di vincere 2 slam e di salire al n2 e la stessa Peng Shuai è stata n1 nel doppio con un paio di slam di vinti.

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Luca Martin 05-02-2023 21:09

La Cina ha una popolazione immensa, anche se non ha più il primato assoluto (l’India, ora, ha 5 milioni di abitanti in più).
Per ora tutt’e due i giganti asiatici sono un po’ carenti negli Sport. Non hanno una grande riuscita.
Negli anni ’90 ero a Bombay. All’epoca ero tecnico FIDAL. Mi sono recato al campo di atletica a vedere gli allenamenti.
Credevo che scherzassero. Forse qui, si allenano in quel modo i bambini delle scuole materne. Ma già alle elementari sono sicuramente più impegnati.
Non so adesso come vadano le cose. Forse è cambiato tutto.
Glielo auguro.

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Maykel Osorbo (Guest) 05-02-2023 20:18

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

Senti visto che conosci così bene la realtà dal basso della Cina, che mi dici dei treni, arrivano ancora sempre in orario?

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Maykel Osorbo (Guest) 05-02-2023 20:08

Scritto da Giampi

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

È che alcuni parlano senza mai essere usciti dal paesello…

È il paese del bengodi allora!
Come Cuba, Corea del Nord, Nicaragua.
È che gli amanti del comunismo sono tutti comunisti col c..o degli altri!

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Giampi 05-02-2023 19:15

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

È che alcuni parlano senza mai essere usciti dal paesello…

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Sancio Sorcio (Guest) 05-02-2023 18:49

Ma la Peng Shuai era dentro il pallone?

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Matte (Guest) 05-02-2023 17:30

@ Tennisti Friulani (#3423034)

Esatto, il mercato cinese è enorme, per il tennis può essere solo che positivo che ci siano giocatori cinesi nei tornei importanti.

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+1: il capitano
Matte (Guest) 05-02-2023 17:27

@ Mario Blu (#3423128)

Michael Chang è cresciuto negli Stati Uniti, non è un prodotto tennistico della Cina.

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+1: il capitano, Marcus91
Mario Blu (Guest) 05-02-2023 17:05

Avete dimenticato Michael Chang che ha vinto il Roland Garros e fatto altre finali slam. Raggiungendo il N2.

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Pierre Herme’ the Picasso of Pastry (Guest) 05-02-2023 16:38

Scritto da Maykel Osorbo
Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

Non e’ proprio cosi , c e anche una classe media abbastanza numerosa in mezzo tra i ricchi e i “ poveri “ , cmq in Cina c e cibo in abbondanza anche i meno abbienti mangiano 3 volte al gg , credimi stanno meglio dei poveri in Italia che fanno la fila alle Caritas .

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Maykel Osorbo (Guest) 05-02-2023 16:05

Meraviglia parlando di una dittatura comunista che ci siano masse intere di poveri preoccupati solo di sopravvivere, vicino a strutture faraoniche in mano ad elites molto ricche?

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Oh, Reilly? (Guest) 05-02-2023 15:59

“i due tennisti migliori al mondo, Rafa e Novak”.
Impreciso, Al mondo “.. e di sempre”.

10
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Matte (Guest) 05-02-2023 15:57

Bellissimo articolo, vengono riportate opinioni molto interessanti

9
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Koko (Guest) 05-02-2023 15:24

Scritto da Martufello
Aspettando Cinà

Appunto avevo letto Cinà avrà due top 100 come allenatore! 😆

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Tennisti Friulani (Guest) 05-02-2023 14:38

Bene per il movimento avere tennisti cinesi nei top 100! La Cina è un mercato importante

7
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Brufen (Guest) 05-02-2023 14:33

Scritto da Kenobi
Questo è solo un bene, spero non ne facciano sparire altri.
Si è più saputo nulla di Peng Shuai?

Pare che sia stata avvistata sopra i cieli del Montana.

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Lo Scriba 05-02-2023 14:18

Finalmente dei tennisti che possono essere definiti correttamente dei panda.

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+1: Marcus91
Martufello (Guest) 05-02-2023 13:51

Aspettando Cinà

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+1: Lo Scriba, Sottile, Lory99, Marcus91
Pierre Herme’ the Picasso of Pastry (Guest) 05-02-2023 12:51

Da “ esperto “ di cina ti faccio i complimenti MM per il pezzo scritto anni fa e ancora attuale.
Il vero deal sara’ il ragazzino Juncheng Shang, potrebbe avere un effetto traino importante.
Anche Yibing wu e’ molto forte
Zhizheng Zhang potrà stare nei 100 x cui questo e’ il momento migliore in assoluto per il tennis maschile cinese.

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Kenobi 05-02-2023 12:25

Questo è solo un bene, spero non ne facciano sparire altri.
Si è più saputo nulla di Peng Shuai?

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+1: Marcus91
Brufen (Guest) 05-02-2023 12:09

Non è male neanche questo Bu Yangchuote o qualcosa del genere.

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+1: Marcus91