L'australiano era uno degli allenatori più stimati ATP, Copertina, Generica

Bob Brett, storico coach di Becker e Ivanisevic, ci lascia a 67 anni

05/01/2021 12:48 10 commenti
Bob Brett con Boris Becker
Bob Brett con Boris Becker

Il mondo della racchetta oggi piange Bob Brett, scomparso a 67 anni. Da tempo lottava contro un tumore. Nel corso di una longeva e fortunata carriera lunga 46 anni, l’australiano ha lavorato con campioni come Johan Kriek, Boris Becker, Goran Ivanisevic e Marin Cilic, oltre a molte federazioni nazionali. La sua serietà e metodologia l’hanno elevato a vero mentore per centinaia di allenatori a livello internazonale. Ha lavorato per molti anni in liguria, fondando a Sanremo la Bob Brett Tennis Academy nel 2002.

Nel novembre 2020, è stato premiato all’unanimità dai suoi colleghi del “Tim Gullikson Career Coach Award”.

Brett spiccava tra i colleghi per la sua notevole devozione al lavoro e attenzione per i suoi assistiti, che guidava con grande maestria e pazienza. Si è dedicato alla professione entrando nel mondo del tennis di alto livello sin da giovane età, da devoto allievo del leggendario allenatore australiano Hopman, suo mentore fino alla sua morte nel 1985. Di Hompan disse: “Ho tratto enorme beneficio dalla mia collaborazione con Harry Hopman. Non l’ho copiato, ma molto mi ha ispirato. Il lavoro e la ripetizione sono la chiave di una partnership giocatore-allenatore. Un giocatore deve essere mentalmente duro, con la capacità di eseguire i suoi migliori colpi sotto pressione. È sempre una battaglia tra la testa del tuo giocatore contro la personalità dell’altro. Puoi quindi guidare, fornire loro esempi e parlare di storia, ma alla fine devi tirare fuori le qualità di un giocatore, non solo tecniche ma soprattutto morali. Inoltre, devi avere un occhio che attento ai dettagli, al massimo livello sono le piccole cose a fare la differenza”.

Brett era una persona premurosa, se ne stava sempre composto in panchina durante i match dei propri giocatori, guidandoli con fair play e classe, tanto da mantenere relazioni positive con ciascuno dei suoi assistiti anche al termine delle loro collaborazioni.

Moltissime sono state le partnerships di Brett: ha condotto Andrei Medvedev alla finale del Roland Garros del 1999, ha portato Nicolas Kiefer al numero 4 del mondo partendo dalle retrovie, ha formato Mario Ancic, ospitandolo nella sua accademia, quindi Marin Cilic. Ha lavorato in precedenza con Harold Solomon, John Lloyd, Peter McNamara e Paul McNamee.

Di lui Boris Becker ha scritto nella propria autobiografia: “Quando Bosch ha lasciato il mio angolo, ho dovuto trovare un nuovo allenatore, ma Tiriac era contro la mia scelta, l’australiano Bob Brett. ‘Lui? Cosa ha di cui potresti aver bisogno? Non è mai stato in una finale di Wimbledon! Come potresti avere rispetto per lui?’ Ma invece Brett era un duro, esattamente quello di cui avevo bisogno. Mi ha fatto capire molto chiaramente cosa si aspettava da me: disponibilità, disciplina, forza di volontà, puntualità. Tre ore di allenamento al mattino, tre ore al pomeriggio. ‘Quello che fai dopo non mi interessa.’ Era un puro rapporto tra professionisti. Brett mi ha trattato come un adulto, anche se ero molto giovane, mi ha dato rispetto e responsabilizzato. Fu importantissimo per me”.

Moltissimi i messaggi di cordoglio dal mondo del tennis. Scegliamo quello di Riccardo Piatti, che lo ricorda con affetto: Really saddened to hear about the passing of a great tennis coach but mostly of a mentor and friend. It’s been an honor and a pleasure to meet you. You’ll be missed. Rest in peace Bob. All my condolences to Caroline and Katarina”.

Marco Mazzoni

 


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10 commenti. Lasciane uno!

Giorgio il mitico (Guest) 06-01-2021 22:45

@ Mc o’Jones (#2675475)

Caro Mc o’Jones,
parto da un presupposto :”Le leggi perfette le fa soltanto Dio.”
ma è meglio una legge imperfetta alla situazione attuale in cui molti talenti non sbocciano per problemi finanziari.
C’è chi tira a campare oggi ? Verissimo ma tu non pensi a cosa succederebbe con quanto propongo : i giocatori di seconda fascia intanto salirebbero di livello tecnico e atletico e … i giocatori di terza fascia vedendo che se arrivi già nei top 500 prendi discretamente moltiplicherebbero i loro sforzi intanto per entrare nei primi 500.
Chi oggi vivacchia al n.356 o da l’anima pure lui per migliorare oppure nel giro di una o al massimo due stagioni diventa n.856 al mondo !

In sintesi si mette in moto un meccanismo virtuoso per cui aumenterebbe a dismisura il numero di chi è bene allenato da tecnici bravi con la dovuta continuità e presenza in campo che oggi non tutti si possono permettere.

Rifletti : oggi oltre al Covid l’economia soffre per l’impoverimento della “middle class”, nel tennis la “middle class” è sempre stata povera e così non va.

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Mc o’Jones (Guest) 06-01-2021 10:07

Scritto da Giorgio il mitico
“Inoltre devi avere un occhio attento ai dettagli, al massimo livello sono le piccole cose che fanno la differenza.”
Condivido al 100% il suo pensiero e mi permetto umilmente di ripetere il mio solito tormentone : chi punta in alto deve avere un bravo allenatore personale a TEMPO PIENO o al massimo da condividere con 2 o 3 atleti per poter lavorare con l’attenzione e la pignoleria necessaria per un tennis professionale, Quanti giocatori/ici 101/500 al mondo sono tali perchè non hanno i soldi per finanziare quest’ultimo step della loro crescita tennistica ?
Per questo i giocatori di seconda fascia fanno la fame sia di soldi che di preparazione tennistica ad altissimo livello, per me questo NON finanziare i giocatori di seconda fascia è quasi una forma raffinata di “doping finanziario alla rovescia” .
A chiacchiere ci preoccupiamo di voi ma nei fatti…. lunga vita al Re Erode !

In realtà la stragrande maggioranza di quei giocatori di seconda fascia è lì proprio perché a differenza di chi non poteva permettersi di giocare da giovane e ha dovuto mollare l’ipotesi professionismo, loro hanno sfruttato la grana di paparino pagandosi accademie, maestri, campi, tornei e trasferte e potendo permettersi di correre dietro una pallina tutti i giorni anziché 2 volte la settimana… L’ “assistenzialismo” va ai giovanissimi, alle scuole tennis e perché no ai Maestri alla Piatti che allevano i giovani, non agli scarsoni alla gicu che sono arrivati lì solo proprio grazie ai soldi di papà…

Comunque, onore a BobBrett, certamente un grande tecnico.

Ecco, ATP/ITF potrebbero individuare un certo numero di tecnici di livello, quando non impegnati coi professionisti, che si prendano sotto la propria ala dei giovanissimi, finanziandone l’attività, in modo che cos’ le Federazioni dei Paesi possano aver più risorse per allargare la base, aumentano la sinergia tra pubblico e privato. Altro che soldi a pioggia al numero 356 al mondo 28enne… Che se ne vada a lavorare e magari anziché uno scarso giocatore dante ossigeno al settore turismo coi soldi di papà, potrebbe diventare un buon tecnico e magari tirare su qualcuno di veramente valido ma povero in canna grazie ai 20/30 milioni di dollari sottratti ai vincitore di GS e M1000. Altro che regalare 9000 dollari a un trentenne che fa 80 punti con 40 tornei…

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pibla 06-01-2021 06:55

Un Grande.

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Steffifan 05-01-2021 22:20

Lo ricordo accanto ai miei amati Boris e Goran, mai un gesto o una parola fuori posto, riusciva a trasmettere fiducia ed entusiasmo solo con uno sguardo.
Grande carisma.

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Alberto Bonimba (Guest) 05-01-2021 21:19

R.I.P. Bob !

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Giorgio il mitico (Guest) 05-01-2021 20:05

“Inoltre devi avere un occhio attento ai dettagli, al massimo livello sono le piccole cose che fanno la differenza.”

Condivido al 100% il suo pensiero e mi permetto umilmente di ripetere il mio solito tormentone : chi punta in alto deve avere un bravo allenatore personale a TEMPO PIENO o al massimo da condividere con 2 o 3 atleti per poter lavorare con l’attenzione e la pignoleria necessaria per un tennis professionale, Quanti giocatori/ici 101/500 al mondo sono tali perchè non hanno i soldi per finanziare quest’ultimo step della loro crescita tennistica ?

Per questo i giocatori di seconda fascia fanno la fame sia di soldi che di preparazione tennistica ad altissimo livello, per me questo NON finanziare i giocatori di seconda fascia è quasi una forma raffinata di “doping finanziario alla rovescia” .

A chiacchiere ci preoccupiamo di voi ma nei fatti…. lunga vita al Re Erode !

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Safinette 05-01-2021 20:04

😥

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fabrizio (Guest) 05-01-2021 16:56

Da grande tifoso di Boris non posso non ricordare Bob Brett grandissimo coach.

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Aldair (Guest) 05-01-2021 15:50

un grandissimo coach e una bravissima persona.

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07Ancy 05-01-2021 13:36

😥 R.I.P. a un vero maestro di tennis.

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