Nel 2025 ci saranno molte novità in calendario ATP, Copertina

Nel 2025 non ci sarà il 250 di Cordoba, in America Latina restano solo tre tornei

06/03/2024 12:10 31 commenti
L'impianto di Cordoba, Argentina
L'impianto di Cordoba, Argentina

In molti chiedono un rafforzamento della breve leg di tornei in America Latina, inclusi gli stessi tennisti, ma la realtà è diametralmente opposta. Secondo quanto afferma Jorge Salkeld, vicepresidente di Octagon, società che detiene i diritti di vari tornei nella stagione, nel calendario ATP 2025 scompare il primo torneo sul rosso in Argentina, quello di Cordoba. 

“Nel tour sudamericano, l’anno prossimo Cordoba esce dal calendario e rimane quello che abbiamo adesso, ovvero Buenos Aires, Rio e Santiago” afferma Salkeld, come riporta il quotidiano cileno El Deportivo. “L’ATP ha iniziato a promuovere cinque Masters 1000, Madrid, Roma, Toronto, Cincinnati e Shanghai, che sono stati allungati a 12 o 13 giorni, il che ha cambiato il calendario ed è nata la necessità rimodulare il mese di luglio, per far spazio agli eventi di Toronto e Cincinnati. Inoltre, ci saranno diversi movimenti per gli ATP 250, alcuni sono diventati 500, saranno disponibili nelle stesse settimane. Questa è la motivazione del tour, proporre un prodotto, se si può dire, più alto. Per i giocatori questo significa qualche obbligo in più a giocare i 500, non sono obblighi così difficili dal mio punto di vista, perché sono buoni tornei sotto ogni aspetto; premi e punti interessanti.”

Non a tutti i giocatori piace questa sistemazione con i 1000 “lunghi”: quando ce ne sono due di fila (vedi Madrid – Roma), se perdi due volte al primo turno significa giocare due partite in un mese… Così Salkeld: “Sento lamentele dai giocatori, a loro non piace passare due settimane nello stesso posto, perché se perdono al primo o al secondo turno, devono aspettare 12 giorni per il torneo successivo. In termini di salute, è meglio. È così che riposano, si rigenerano, si allenano. Ma psicologicamente, ai giocatori piace giocare. Sono molto competitivi. In altre parole, non gli piace fermarsi… In più, quando si infortunano, quello che desiderano di più è tornare in competizione prima possibile”.

Nonostante le tremende polemiche per la scarsa qualità dei campi, sembra salvo il torneo di Santiago: “Abbiamo appena rinnovato i diritti per altri 4 anni. L’evento sta crescendo. Quest’anno è migliorata l’infrastruttura, le tribune, la gente è molto contenta perché prima quando stavi quassù non si vedeva bene. Abbiamo avuto un incontro con l’ATP per discutere come possiamo continuare a far crescere il torneo. Credo che opereremo costruendo un centrale ancora più capiente, perché il pubblico c’è. Le vendite erano al 95% il mercoledì sera. Martedì eravamo già all’80. I campi? Beh, ci sono stati problemi, l’ATP può multarci come da contratto, vedremo cosa succederà. Con l’ATP parliamo quotidianamente. Hanno visto come siamo intervenuti sui campi, è per questo che ci hanno permesso di giocare. Sì, questa reazione e miglioramento del manto in terra dovevamo farla 10 giorni prima del torneo. Non è stato fatto, e questo è stato l’errore, poter avere quei 10 giorni per ritoccarlo. Campo vecchio? Assolutamente no, era nuovo ma non si era assestato. Il campo era nuovo, fatto tre mesi fa, ma era necessario giocarci di più”.

Restiamo in attesa di vedere che ne sarà del calendario ATP 2025, con le molte novità annunciate. Un punto di domanda resta il possibile Masters 1000 in Arabia Saudita prima degli Australian Open (mentre girano voci sempre più insistenti che le WTA Finals dal 2025 saranno a Jeddah, manca solo la conferma da parte della WTA), ma la “gira latina” così ridotta a soli tre tornei avrà molte difficoltà ad attrarre i migliori giocatori. È un vero peccato, poiché nei maggiori paesi sudamericani la passione per il tennis è forte e radicata, e anche a livello di risultati negli ultimi tre anni abbiamo assistito ad una crescita importante del livello medio dei tennisti argentini, cileni, brasiliani e non solo, grazie ai lungimiranti investimenti nel circuito Challenger, con molti tornei in paesi vicini che hanno creato un movimento solido e incrementato l’interesse generale.

Pur non avendo più un Del Porto o un Kuerten, questa settimana Baez è n.19 ATP, Cerundolo n.22 e Jarry n.24. L’Argentina ha 8 tennisti in top 100, il Cile 3, e il brasiliano Joao Fonseca promette moltissimo. La stagione tennistica copre 46 settimane; che all’America Latina ne siano destinate solo 3 è francamente ingiusto e sbagliato.

Marco Mazzoni 

 

 


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31 commenti. Lasciane uno!

Luigi (Guest) 11-03-2024 16:13
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Eddys 12345 (Guest) 07-03-2024 11:00

Murray dice che bisognerebbe offrirgli un master 1000 a questa parte del mondo, a me sembra che attragga zero i non sudamericani e onestamente penso che così questi tornei non abbiano futuro e a mio parere penso che rio valga solo 500 come punti, ma non come campo partecipanti

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Nevskij (Guest) 07-03-2024 09:24

Darderi per sempre!

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2024 21:10

Scritto da Luigi
Quest’ anno ho notato che ci sarà ancora Newport su erba,anche nel 2025?

No,questo purtroppo sarà l’ultimo anno.Altra follia cancellare dal calendario un torneo storico come questo.

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Losvizzero 06-03-2024 18:46

Fate qualcosa in Italia magari a Milano con tutto lo spazio che c’è!
Più che Europacentrico il tennis, è tutto in Francia Germania Inghilterra ormai

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Luigi (Guest) 06-03-2024 16:56

Quest’ anno ho notato che ci sarà ancora Newport su erba,anche nel 2025?

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2024 16:28

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it

Scritto da walden

Scritto da zedarioz

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

La coperta dei Masters è piuttosto stretta, se pensi che tempo fa si vociferava di uno sull’erba…si potrebbe invece aumentare il numero dei 500, che per la posta in gioco anche dal punto di vista economico possono essere interessanti anche per i top 10, che infatti li frequentano, compreso il vituperato RIO, dove c’era Alacaraz. Non capisco il problema dei Master su due settimane: prima si lamentano che concentrare 5 o 6 partite iun una settimana è troppo impegnativo, adesso che giuocano tropo poco: i Challenger 175 sono nati proprio con questo obbiettivo, consentire a chi viene eliminato subito di poter disputare un torneo impegnativo e che permetta di recuperare punti persi. Dovrebbe però essere permesso di poter escludere il peggior punteggio di un Master.
Sul fatto che sia troppo legato all’area OCSE sono d’accordo anch’io, il sudamerica verrebbe penalizzato dalla cancellazione di Cordoba (anche se qui c’è qualcuno che sostiene che ci sono troppi sudamericani in classifica a causa del fatto che in sudamerica ci giocano solo sudamericani), ma, senza entrare nel merito di come vengono organizzati, che se ci fosse stato un torneo da cancellare è quello di Santiago, va anche notato che uno swing sulla terra battuta, in quei canai, è veramente poco invitante.

Se oltre ai tornei Atp,ci aggiungi i challenger e i tornei itf,(oltre ai tornei che si disputano in tutto il resto del globo ndr),hanno tantissime opportunità rispetto alla maggior parte degli altri giocatori.
P.S.: consiglio a tutti di dare un’occhiata a tutti i tabelloni challenger ed itf e vedere quanti sono e che festival di derby c’e’ ogni giorno da quelle parti!!!

Ah,dimenticavo di dirti,dai un’occhiata al tabellone dell’itf di questa settimana in Croazia M15 (Porec),e dimmi se ti piace il tabellone!!!

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2024 16:15

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
Redazione chiedo un’informazione,la parte finale dell’articolo è una riflessione di Marco Mazzoni?

Per la serie,domandare è lecito,rispondere è cortesia!!!

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2024 16:13

Scritto da walden

Scritto da zedarioz

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

La coperta dei Masters è piuttosto stretta, se pensi che tempo fa si vociferava di uno sull’erba…si potrebbe invece aumentare il numero dei 500, che per la posta in gioco anche dal punto di vista economico possono essere interessanti anche per i top 10, che infatti li frequentano, compreso il vituperato RIO, dove c’era Alacaraz. Non capisco il problema dei Master su due settimane: prima si lamentano che concentrare 5 o 6 partite iun una settimana è troppo impegnativo, adesso che giuocano tropo poco: i Challenger 175 sono nati proprio con questo obbiettivo, consentire a chi viene eliminato subito di poter disputare un torneo impegnativo e che permetta di recuperare punti persi. Dovrebbe però essere permesso di poter escludere il peggior punteggio di un Master.
Sul fatto che sia troppo legato all’area OCSE sono d’accordo anch’io, il sudamerica verrebbe penalizzato dalla cancellazione di Cordoba (anche se qui c’è qualcuno che sostiene che ci sono troppi sudamericani in classifica a causa del fatto che in sudamerica ci giocano solo sudamericani), ma, senza entrare nel merito di come vengono organizzati, che se ci fosse stato un torneo da cancellare è quello di Santiago, va anche notato che uno swing sulla terra battuta, in quei canai, è veramente poco invitante.

Se oltre ai tornei Atp,ci aggiungi i challenger e i tornei itf,(oltre ai tornei che si disputano in tutto il resto del globo ndr),hanno tantissime opportunità rispetto alla maggior parte degli altri giocatori.
P.S.: consiglio a tutti di dare un’occhiata a tutti i tabelloni challenger ed itf e vedere quanti sono e che festival di derby c’e’ ogni giorno da quelle parti!!!

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Sottile 06-03-2024 14:59

Come farà il povero Darderi a riconfermarsi?

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espertodipallacorda 06-03-2024 14:04

Resta, per tutta la stagione sudamericana, il problema della posizione in calendario, assolutamente irrazionale. Personalmente la risolverei (nella debita premessa che se non lo si è ancora fatto ci saranno dei motivi a me ignoti) concentrando la stagione su hard euroasiatica, anticipando i due 1000 americani e inserendo lo swing sudamericano prima della stagione europea sul rosso. L’ideale sarebbe rendere almeno un torneo un Masters 1000, ma credo che anche con l’assetto attuale, divenendo i tornei effettivamente di preparazione, potrebbero avere una maggior partecipazione. Ora come ora servono solo, ahimè, a far fare punti a chi sa che su cemento raccoglierebbe poco (e infatti ci giocano sempre gli stessi).

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Born in the U.S.A. 06-03-2024 13:28

Scritto da ospite
Dice ” In termini di salute è meglio.. ma i giocatori sono competitivi” = ma che razza di discorso! Allora non lamentatevi per gli infortuni e non chiedete cambiamenti del calendario!
@Sudamerica: il problema è che, per mantenere quella collocazione temporale, dovrebbero accettare di cambiare la terra con superfici veloci. A quel punto, secondo me, avrebbero pure tutto il “diritto” ad avere un mille o, male che vada, a mantenere gli altri tornei. In caso contrario, spero che questi tornei alla fine vengano sostituiti dal veloce….
Invece, per conservare la terra, dovrebbero accettare di cambiare collocazione temporale, sempre che, nel periodo dei tornei europei su terra, lì il clima lo consenta…

Il clima sarebbe il meno, anzi, sarebbe meglio perché l’inverno è la stagione più secca ed eviteresti la rottura di scatole della pioggia, che a Rio ad esempio è sempre stata un problema. Il vero problema è che se lo fai ad esempio dopo Wimbledon cosa cambia?? Nulla. Ci andrebbe chi ci va ora, anzi, forse anche meno gente. Il problema è che se non metti un torneo veramente importante che crea l’esclusiva di calendario un po’ come c’è in Asia, non gliene frega niente a nessuno…

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GIALAPPA SBANDY REMIX 06-03-2024 13:27

Scritto da walden

Scritto da zedarioz

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

La coperta dei Masters è piuttosto stretta, se pensi che tempo fa si vociferava di uno sull’erba…si potrebbe invece aumentare il numero dei 500, che per la posta in gioco anche dal punto di vista economico possono essere interessanti anche per i top 10, che infatti li frequentano, compreso il vituperato RIO, dove c’era Alacaraz. Non capisco il problema dei Master su due settimane: prima si lamentano che concentrare 5 o 6 partite iun una settimana è troppo impegnativo, adesso che giuocano tropo poco: i Challenger 175 sono nati proprio con questo obbiettivo, consentire a chi viene eliminato subito di poter disputare un torneo impegnativo e che permetta di recuperare punti persi. Dovrebbe però essere permesso di poter escludere il peggior punteggio di un Master.
Sul fatto che sia troppo legato all’area OCSE sono d’accordo anch’io, il sudamerica verrebbe penalizzato dalla cancellazione di Cordoba (anche se qui c’è qualcuno che sostiene che ci sono troppi sudamericani in classifica a causa del fatto che in sudamerica ci giocano solo sudamericani), ma, senza entrare nel merito di come vengono organizzati, che se ci fosse stato un torneo da cancellare è quello di Santiago, va anche notato che uno swing sulla terra battuta, in quei canai, è veramente poco invitante.

Ma infatti è una grande palla fantasiosa quella dei tennisti che giocanon solo 2 partite in caso di eliminazione all’esordio.
Non è vero affatto.
L’hanno già cambiata la regola. Se controlli i BEST 19 ( ex Best 18 ) quasi nessuno ha in classifica i 9 ATP 1000 compreso Monte-Carlo.
I primi turni con 10 punti ATP sono fuori dal conteggio, siccome inferiori al 19mo risultato molto spesso.
Ora la regola è che anche i 100 entrano a far parte dei 15 risultati conteggiabili, oltre ai 4 Grandi Slam se vi si entra.
Ovviamente in caso di assenza, entrando obbligatoriamente tramite il ranking, lo 0 rimane tra i 19 punteggi conteggiabili, mentre se si gioca e si perde subito i 10 punti se non rientrano tra i 19 sono esclusi dal bottino totale ATP.

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pablito 06-03-2024 12:18

Il Dardo ultimo “eroe” di Còrdoba (250). 😉

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Taigo 06-03-2024 12:11

“Avrà molte difficolta ad attrarre i migliori giocatori”? Mi deve essere sfuggito qualcosa, perché quest’anno l’unico top 10 che ha messo i piedi in AL è stato Alcaraz per il modesto cachet di 900.00 dollari solo a Buenos Aires.
A Santiago poi le partite erano divertenti come quelle che giocavano Fantozzi con Filini. Possono programmarne anche 15 di tornei in sudamerica, ma in quel periodo nessuno di quelli che contano si prende la briga di fare un viaggio simile per qualche punto in più.
Magari giusto Medvedev, perché gli piace la terra!

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+1: Sinner@Raducanu
ospite (Guest) 06-03-2024 11:43

Dice ” In termini di salute è meglio.. ma i giocatori sono competitivi” = ma che razza di discorso! Allora non lamentatevi per gli infortuni e non chiedete cambiamenti del calendario!
@Sudamerica: il problema è che, per mantenere quella collocazione temporale, dovrebbero accettare di cambiare la terra con superfici veloci. A quel punto, secondo me, avrebbero pure tutto il “diritto” ad avere un mille o, male che vada, a mantenere gli altri tornei. In caso contrario, spero che questi tornei alla fine vengano sostituiti dal veloce….
Invece, per conservare la terra, dovrebbero accettare di cambiare collocazione temporale, sempre che, nel periodo dei tornei europei su terra, lì il clima lo consenta…

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carlos (Guest) 06-03-2024 11:28

Scritto da zedarioz

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

ottima la tua idea di fare un 1000 per continente.
Lo proporrei su erba, in Australia poco dopo lo slam aussie.
Inserire un secondo mini circuito erbivoro a inizio anno coinvolgendo in eventi minori 250 paesi di tradizione come Sudafrica, Zimbabwe e India, che poi logisticamente possono precedere gli eventi di Doha e Dubai.
Insomma un circuito che affiancherebbe quello sudamericano sul rosso e quello indoor europeo.

Per quanto riguardo l’europacentrismo l’utente un pò ha ragione..
Guarda la classifica dei top 10, abbiamo il solo De minaur, i campioni poi fanno da traino ai movimenti dei paesi o addiritura dei continenti.
Per questo spero che Juncheng Shang e Joao Fonseca diventino top players, sarebbe un modo per globalizzare il nostro sport.

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walden 06-03-2024 10:28

Scritto da zedarioz

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

La coperta dei Masters è piuttosto stretta, se pensi che tempo fa si vociferava di uno sull’erba…si potrebbe invece aumentare il numero dei 500, che per la posta in gioco anche dal punto di vista economico possono essere interessanti anche per i top 10, che infatti li frequentano, compreso il vituperato RIO, dove c’era Alacaraz. Non capisco il problema dei Master su due settimane: prima si lamentano che concentrare 5 o 6 partite iun una settimana è troppo impegnativo, adesso che giuocano tropo poco: i Challenger 175 sono nati proprio con questo obbiettivo, consentire a chi viene eliminato subito di poter disputare un torneo impegnativo e che permetta di recuperare punti persi. Dovrebbe però essere permesso di poter escludere il peggior punteggio di un Master.
Sul fatto che sia troppo legato all’area OCSE sono d’accordo anch’io, il sudamerica verrebbe penalizzato dalla cancellazione di Cordoba (anche se qui c’è qualcuno che sostiene che ci sono troppi sudamericani in classifica a causa del fatto che in sudamerica ci giocano solo sudamericani), ma, senza entrare nel merito di come vengono organizzati, che se ci fosse stato un torneo da cancellare è quello di Santiago, va anche notato che uno swing sulla terra battuta, in quei canai, è veramente poco invitante.

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GIALAPPA SBANDY REMIX 06-03-2024 10:27

Scritto da zedarioz
Arabi quanti ce ne sono nei top 1500? Eppure avranno un 1000 e hanno pure Nadal come ambasciatore….

Siamo tutti Arabi ! Se organizzano i 1000 in Arabia, Super Coppe d’Italia e di Spagna, mondiali di calcio, ormai faranno pure i campionati mondiali di sci alpino costruendo montagne coprendole indoor innevandole …
… è perchè siamo noi che gironzoliamo a vanvera in automobile e gli portiamo la camionate di dindini ma camionate enormi. Utilizzando i loro prodotti combustibili.
Siamo noi in pratica gli arabi che organizzano gli eventi sportivi importanti nel deserto.

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GIALAPPA SBANDY REMIX 06-03-2024 10:24

Scritto da Guido
In realtà l’eliminazione di cordoba penalizza soprattutto i giocatori sudamericani. Molti europei e americani che giocano lì a febbraio spesso saltavano il primo torneo, troppo vicino all’Australia, per fare gli altri 3 o addirittura 2.

Lo retrocedereanno sicuramente ad ATP almeno 100, se non 125 o 175.
Qualche punto in meno ATP, ma non credo sparirà del tutto.

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GIALAPPA SBANDY REMIX 06-03-2024 10:23

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Vabbè, se sparirà il tennis in Sud America facciamo sempre a tempo a naturalizzare Cerundolo, Tabilo e compagnia varia.
I francesi possono sempre arruolare Baez.
” nessun problema quindi … “.
Ai tempi di Panatta il tennis era iuesseizzato. Una marea di tornei negli USA. Pure su terra verde o su erba. Ed infatti 40 USA nei top 100, 6 nei top 10 addirittura !
Oggi in top 10 un solo giocatore non è europeo.
Anzi : nessuno addiirittura ! Fritz è uscito dai top 10 !

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Guido (Guest) 06-03-2024 10:21

In realtà l’eliminazione di cordoba penalizza soprattutto i giocatori sudamericani. Molti europei e americani che giocano lì a febbraio spesso saltavano il primo torneo, troppo vicino all’Australia, per fare gli altri 3 o addirittura 2.

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GIALAPPA SBANDY REMIX 06-03-2024 10:19

Questa dei giocatori che giochino solo 2 partite nelle 4 settimane – un mese in pratica – dei tornei ATP 1000 allungati mi fa veramente ridere e riflettere.
Analizzando tutti i top 100, intanto i primi non escono quasi mai al primo turno due volte di fila, anzi. Vanno fino in fondo.
Chi viene eliminato due volte al primo turno al massimo può essere un top 10 ma è un caso rarissimo, quindi non tutti i top 30 o tutti i giocatori.
Poi, non è vero, visto che la settimana prossima ci sarà lo ” SPECIAL ” Challenger di Phoenix che praticamente è un ATP 240 ma anche superiore all’ATP 250 di Santiago come entry list. Molti top 100 lo giocano. E pure top 30.
Analizzando i primi 50, moltissimi giocatori, pure i top 30, giocano se escono al primo turno nei tornei ATP 1000 i challenger di Phoenix, Buenos Aires, Caglari, Torino, Aix-En-Provence, Bordeaux.
A Wimbledon c’è pure il Challenger su erba di Surbiton che giocò pure San Guinetti ai suoi tempi.
Quindi NON E’ ASSOLUTAMENTE vero che se ne stanno un mese giocando solo due partite. Non succede quasi mai. Sono pochi casi rarissimi.
Detto questo : se sparisce Cordoba, cioè sparendo Cordoba, è facile pensare che verrà sostituito da un altro ATP 250 magari in Colombia o in Ecuador, che ne so io ? O Venezuela ?
Il fato invece di creare un ATP 1000 in Arabia danneggia appunto il tennis, era meglio creare un ATP 1000 Buenos Aires, ma saranno 20 anni che se ne parla ma nisba.

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Sparring partner (Guest) 06-03-2024 10:17

Poi peró a Santiago lasciano le buche perché i cattivi rimbalzi rendono le partite piú spettacolari…

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Calvin (Guest) 06-03-2024 09:57

Scritto da zedarioz

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

Culturalmente da loro si gioca sul rosso ed è normale che i circoli abbiano il rosso come superficie.

Il punto è che se si accetta che solo i soldi muovano le scelte del circuito poi non ci si potrà lamentare quando i tornei si sposteranno in grande quantità in Asia (la vicina e la lontana).

Resta il fatto che il calendario è già strapieno e che i tornei in uno sport ricco di storia come il tennis sono difficili da spostare perché molti hanno tradizioni importanti…però come l’asia ha un suo swing di livello con tra settembre ed ottobre settimana di 250 – settimana di 500 e 1000 di shangai così più o meno dovrebbe avere il sud america

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2024 09:46

Redazione chiedo un’informazione,la parte finale dell’articolo è una riflessione di Marco Mazzoni?

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tinapica 06-03-2024 09:42

Per me lo scempio massimo ultimamente deliberato resta l’abolizione del torneo del Famedio (o sala delle celebrità, che dir si voglia), a Niuport.

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Antonio (Guest) 06-03-2024 09:42

certo se hanno dovuto pagare 800mila dollari a Alcaraz per la partecipazione a Rio non è rimasto più nulla per organizzare il prossimo anno

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+1: Sottile
zedarioz 06-03-2024 09:39

Scritto da italia
Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

Eppure ci sono sempre stati tanti australiani, anche se da loro si gioca solo a gennaio. E ci sono sempre stati tanti sudamericani. Non è che la differenza la fa la cultura tennnistica? Il tour va dove ci sono i soldi, c’è poco da fare. L’unica cosa che mi viene in mente è che per regolamento dovrebbero mettere un 1000 in ogni continente, dovrebbero fare RIO su cemento. In Sudamerica dovrebbero convertirsi ai campi hard per attrarre giocatori. Stessi campi e stesso continente del double sunshine, avrebbe più senso. Se ci aggiungi un 1000, magari a discapito dell’inutile bercy…

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zedarioz 06-03-2024 09:34

Arabi quanti ce ne sono nei top 1500? Eppure avranno un 1000 e hanno pure Nadal come ambasciatore….

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+1: walden, Sottile
italia (Guest) 06-03-2024 09:17

Che il tennis sia troppo europacentrico non lo scopriamo oggi.
Anche in Asia il circuito dura troppo poco, per non parlare dell’Africa.
Poi non stupiamoci che molti giocatori, come Darderi, cambiano nazionalità per convenienza.
L’ultimo caso è del giovane classe 2006 Camus, passato dall’australia alla Francia

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