Australian Open 2015 - Day 11 ATP, Copertina, WTA

AUS2015 DAY11: arriva la finale più attesa

29/01/2015 16:05 6 commenti
Fabio Fognini e Simone Bolelli in finale all'Australian Open
Fabio Fognini e Simone Bolelli in finale all'Australian Open

Simone Bolelli e Fabio Fognini sono a un passo dalla vittoria in uno Slam nel torneo di doppio: se è pur vero che non si tratta di un grande risultato in singolare va comunque messa in risalto l’eccezionalità dell’impresa. Una finale Slam è pur sempre una finale Slam e il proprio nome è destinato a rimanere impresso nella mente e negli annali del grande tennis: il doppio sarà pure una disciplina spesso snobbata dai top player ma Bolelli e Fognini hanno giocato un ottimo torneo di coppia, sfruttando un tabellone che lentamente vedeva soccombere i favoriti della vigilia e offriva un’opportunità irrinunciabile. Bolelli è stato il trascinatore ma Fognini ha offerto grandi spunti nei momenti topici del match, nonostante un servizio ormai molto lento come velocità di palla. Avversari di giornata e battuti sono stati l’olandese Rojer e il rumeno Tecau, insigniti qui a Melbourne della testa di serie numero 6, regolati 6/4 – 3/6 – 6/3: in una finale inattesa dai protagonisti inusuali, Simone e Fabio avranno una ghiotta occasione per conquistare il loro primo titolo Slam della carriera (con ambizioni di approdare al Master di fine anno), affrontando un’altra sorpresa di questo torneo, i francesi Pierre – Hugues Herbert e Nicolas Mahut che hanno eliminato in semi la coppia ben più esperta Dodig/Melo (qui tds 4) 7/6 al set decisivo. Avversari alla portata, non di certo i Bryan, che come loro condividono una curiosa statistica: nessuno dei 4 tennisti che scenderanno in campo per quest’atto finale che mancava all’Italia dai tempi di Sirola e Pietrangeli, è fra i miglior top20 della specialità, con i francesi messi meglio degli italiani in quanto Nicolas Mahut è numero 21, Pierre – Hugues Herbert 64 mentre i nostri si assestano con Fognini al numero 55 della classifica e addirittura Bolelli al 134esimo posto del ranking. Valori che probabilmente non rispecchiano la reale attitudine dei giocatori che si affronteranno per alzare la coppa al cielo, con gli italiani che possono continuare a stupire (e stupirci). Il relativizzare la loro impresa è diffuso ma mi pare solo come un’abitudine prettamente italica nel non sapere apprezzare gli ottimi risultati dei nostri atleti, tanto invocati ma poi stranamente non apprezzati.

In una giornata quindi a tinte azzurre, il tabellone femminile ha eletto le sue ultime sfidanti: le più forti e le più attese, con gli addetti ai lavori e gli appassionati che speravano proprio in una finale fra le prime due teste di serie e prime giocatrici della classifica mondiale, con la statunitense Serena Williams (1) che sfiderà la russa Sharapova (2). Nelle loro rispettive semi fra connazionali, Serena ha sconfitto 7/6 – 6/2 la giovane Madison Keys vendicando la sorella Venus mentre Maria ha battuto in maniera più agevole Ekaterina Makarova (10) con un duplice 6/2. I confronti passati raccontano di un head2head impietoso per la russa, con la più piccola delle sorelle pigliatutto Williams che può vantare uno schiacciante score di 16 vittorie a 2. C’è però un ma, decisamente importante: la versione ammirata in questi Australian Open della Sharapova, eccezion fatta per il pauroso match contro la Panova dove Maria ha dovuto annullare addirittura palle match, è stata quella di una giocatrice schiaccia avversarie, con una condizione che è andata nettamente in crescendo. Tolto quell’unico match thrilling, la russa ha letteralmente annichilito le avversarie che le si sono poste sulla strada: un rullo compressore centrato sul match e una versione di sé più sicura al servizio, vero indicatore dello stato di salute del suo tennis.

Di contro la Williams è sembrata salire di livello solo negli ultimi due match: il suo torneo è stato contraddistinto da partite spesso in salita, con partenze difficili e tenniste da inseguire. A mio avviso non è una questione di assenza di motivazioni o di appagamento: Serena non può giocare al top per l’interezza di un torneo così lungo e dispendioso, presentandosi a quest’atto conclusivo con alcune incertezze, di fronte a una tennista che nel corso della sua carriera ha stra dominato ma che oggi sembra esserle più vicina del solito. Vedo una finale molto equilibrata, con una leggera preferenza per la russa: 55% Sharapova – 45% Serena.

L’undicesimo giorno di questo Australian Open è stato però anche quello della prima semi finale al maschile: Andy Murray (6) e Thomas Berdych (7) hanno dato vita a un match dai parziali altalenanti e non sempre spettacolare, comprensibilmente per l’importanza della posta in palio. Il ceco ha portato a casa un primo set giocato punto a punto condito di break e contro break ma conclusosi solo al gioco decisivo, con la fatica mentale di un primo set così logorante che in un attimo viene dimenticata col 6/0 inanellato velocemente dallo scozzese nel secondo. Il terzo parziale ha mantenuto standard alti con i due duellanti che almeno inizialmente hanno poco faticato a mantenere i propri servizi: è arrivata però puntuale l’accelerazione di Murray, bravo ad approfittare della crisi e dei dubbi di Berdych. Il ceco è sembrato sciogliersi ulteriormente sul più bello: se l’avversario sale di livello lui puntualmente scende, non riuscendo a battagliare soprattutto a livello psicologico. 6/3 a favore ancora dello scozzese e un quarto set da giocare con lo spettro di un nuovo treno che passa per il ceco: e in effetti i dopo primi games relativamente tranquilli, Murray piazza la nuova zampata vincente sul 5 pari per chiudere 7/5 parziale e incontro. Di nuovo in finale, di nuovo fra i migliori. Forse questa partita mette in luce una grande verità: se Murray è tornato magari Berdych non arriverà mai.


Alessandro Orecchio


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6 commenti

Luis (Guest) 30-01-2015 15:00

Spero Masha e Dioko ma non credo. Serena più forte e Murray più in forma

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da.ferretti93 29-01-2015 21:54

Eurosport farà vedere la finale di bolelli fognini ?

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Mats (Guest) 29-01-2015 17:48

E’ dal 2004 che la Sharapova non riesce a battere Serena. Ed in 15 partite è riuscita a racimolare 3 set. Una vittoria della russa accenderebbe un po’ una rivalità che non è mai decollata tra queste due numeri 1.

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Phoedrus (Guest) 29-01-2015 17:33

Scritto da myslice
Credo nei miracoli e spero in una vittoria di Maria Sharapova. Se vincesse la russa, si metterebbe in dubbio la prima posizione mondiale di Serena

Serena resterebbe prima, anche se di poco.

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myslice 29-01-2015 17:15

Credo nei miracoli e spero in una vittoria di Maria Sharapova. :mrgreen: Se vincesse la russa, si metterebbe in dubbio la prima posizione mondiale di Serena

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Phoedrus (Guest) 29-01-2015 16:21

Sarà dura con i francesi.

Serena è ancora favorita, non credo al 55% per Sharapova.

Murray è già in finale e si può rilassare guardando l’altra semifinale, che, pur con Nole favorito, sarà durissima. Potrebbe avvantaggiarsene lo scozzese, per colmare il gap con avversari in teoria più forti.

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