Allena Musetti da quando Lorenzo aveva 8 anni Altro, Copertina

Tartarini si racconta: “Dopo le prime sconfitte, la gente diceva ‘non è un vero allenatore, non ha esperienza’. Abbiamo combattuto contro queste critiche”

21/06/2025 10:11 45 commenti
Simone Tartarini
Simone Tartarini

Coach Tartarini, o Maestro Tartarini? Ai meno avvezzi alle dinamiche del tennis questa può sembrare una domanda priva di senso, invece la differenza è tutt’altro che sottile. Simone Tartarini, mentore, guida sicura, amico e “secondo padre” di Lorenzo Musetti, si considera un maestro che è diventato coach facendo esperienze passo dopo passo con quel ragazzino sbarcato a 8 anni nel suo tennis club e portato sino al n.6 del ranking mondiale, forte di un talento cristallino e di un percorso di crescita molto importante, tecnico agonistico e soprattutto umano. Tra i due c’è un legame fortissimo, di stima e amicizia. Hanno attraversato anche mari agitati, sono cresciuti insieme facendo grandi esperienze ed imparando l’uno dall’altro. Tartarini è stato intervistato da ATP.com e ha parlato a 360° della sua vita e di come abbia scelto di dedicarsi totalmente al progetto di questo ragazzo che aveva qualcosa di speciale. Simone è partito dalla provincia e si è “fatto da solo”, imparando con tanti viaggi e osservando metodi e consigli, fino a tracciare con il suo giovane talento un percorso che li ha portati a due semifinali Slam, al bronzo Olimpico, a vincere tornei e diventare uno dei migliori tennisti al mondo. Sicuramente uno dei più apprezzati per quel tennis classico, fatto di sostanza e colpi spettacolari che elettrizza il pubblico di tutto il mondo.

“Una svolta davvero importante è arrivata quando Lorenzo aveva 14 anni”, racconta Tartarini. “È stato allora che ho deciso di investire su di lui professionalmente e finanziariamente. Ho lasciato il mio circolo tennistico e ho iniziato a viaggiare per il mondo con lui per aiutarlo a crescere. Avevo un circolo dove lavoravo e mi guadagnavo da vivere, ma l’ho lasciato per viaggiare con questo ragazzino, andando spesso in Francia a cercare compagni di allenamento, preparatori atletici, persone che potessero aiutarci… Quello è stato il primo passo di questo grande progetto che è cresciuto sempre di più nel tempo.”

Sebbene venga definito “allenatore”, Tartarini preferisce definirsi come “maestro”, un ruolo che ricopre con orgoglio. “Non sono nato allenatore, ma maestro di tennis. Lorenzo è venuto da me a otto anni nella mia scuola di tennis e da lì ho iniziato un percorso di insegnamento. Partendo da maestro di tennis, ho preso un bambino di otto anni e mezzo e l’ho portato al numero 6 del mondo. Abbiamo viaggiato in tutto il mondo insieme. Lorenzo è passato da ragazzino ad adolescente, e ora ad adulto e padre. È un percorso che abbiamo percorso insieme: siamo cresciuti insieme in ogni senso della parola negli ultimi 15 anni.”

Ho affinato le mie competenze nel corso degli anni” continua Tartarini. “Ho avuto la fortuna di lavorare in ambienti importanti, con allenatori importanti, e questo mi ha permesso di crescere professionalmente. Penso di aver avuto l’umiltà e la fortuna di essere stato al fianco di persone competenti lungo il mio percorso, che mi hanno formato come allenatore, ma rimango dell’idea di essere un maestro di tennis”.

Nonostante la sua umiltà, Tartarini ha dovuto affrontare pesanti critiche nel corso degli anni, periodi nei quali Musetti stentava a fare importanti passi di crescita e da più parti si invocava una svolta tecnica. Musetti e Tartarini si sono supportati l’un con l’altro, sicuri di potercela fare anche se Simone non rientrava nei canoni dell’allenatore tradizionale, non essendo un ex giocatore e non avendo avuto precedenti esperienze tra i vertici della disciplina. “C’è stato un altro ostacolo importante, forse il più importante da quando è diventato un giocatore professionista”, riflette Tartarini. “È legato allo stigma di essere l’allenatore che ha portato via il ragazzo da scuola. Secondo una certa parte dei media e del mondo del tennis, aleggiava un senso di… inadeguatezza. Dopo le prime sconfitte, la gente diceva ‘Non è un vero allenatore’, oppure ‘Non ha esperienza’. Abbiamo dovuto combattere contro queste critiche. Ovviamente la forza è stata il forte rapporto che io e Lorenzo abbiamo, costruito su valori solidi. Quindi abbiamo dovuto chiudere il cerchio e concentrarci su ciò che è importante.”

La crescita di Musetti è arrivata con un percorso fatto di momenti eccellenti e poi frenate, come è normale che sia, anche se per troppo tempo l’ambiente del tennis ha messo “fretta” a Lorenzo, che invece ha avuto bisogno del suo tempo per imparare e crescere, anche come persona. Dopo aver vinto due titoli ATP nel 2022 ed essere entrato nella Top 3o, è stato necessario compiere un passo ulteriore, la sfida di mantenere la costanza di rendimento. “Ora, come giocatore, è uno che accetta di più le cose”, afferma Tartarini sulla crescita del suo pupillo. “In passato, quando le cose non andavano bene, faceva fatica ad adattarsi. Faceva fatica ad accettare di giocare male o di colpire male la palla. È molto legato all’aspetto tecnico del gioco, ed essendo un giocatore basato sulle sensazioni, quando non sentiva bene la palla, perdeva completamente la partita. Quest’anno, a poco a poco, quella maturità fuori dal campo ha iniziato a mostrarsi in campo. Ha iniziato ad accettarsi di più – come dice lui, sta imparando a sporcarsi le mani un po’ di più. Quindi, partite che prima perdeva, ora riesce a vincere. Ma è ancora un percorso tutt’altro che finito. Forse ci vorrà un altro anno o due, ma credo davvero che il suo successo sia legato soprattutto a ciò che accade fuori dal campo, più di ogni altra cosa”.

Musetti è alle prese con il recupero dal problema muscolare che l’ha costretto a saltare i primi tornei su erba, proprio quelli che l’anno scorso l’avevano portato ad un importantissimo salto di qualità, “costringendolo” a velocizzare i tempi di gioco e delle sue esecuzioni per affrontare meglio le prerogative e unicità della superficie. Fu una sorta di palestra “brutale ma necessaria”, che lo convinse su quanto potesse giocare bene restando aggressivo. Input poi stabilizzati nel suo gioco e che l’hanno portato quest’anno ad essere il miglior tennista su terra battuta dopo Alcaraz. Speriamo che possa presentarsi a Wimbledon in perfette condizioni fisiche anche se il non aver giocato nemmeno una partita competitiva sui prati sarà un handicap molto importante. Tartarini sarà lì a suo fianco, come sempre.

Marco Mazzoni


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45 commenti. Lasciane uno!

Markux (Guest) 21-06-2025 18:01

Allora sull’altezza ho sentito sciocchezze inaudite. I più grandi giocatori della Storia Djokovic, Federer, Nadal erano 1.85 Roger 185 Rafa e 188 Novak. Poi se qualcuno mi obietta che il Tennis sta’ cambiando io gli rispondo che Alcaraz è 1.83 cioè ancora più basso. Poi la sciocchezza che per avere una grande battuta bisogna essere oltre il 1.90 è smentita dalle statistiche visto che il più grande servitore della Storia ATP statistiche alla mano è stato Tanner alto 1.83. ciao

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andrewthefirst (Guest) 21-06-2025 17:50

È effettivamente una bella storia ma non mi piacciono i protagonisti…

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Pippolivetennis 21-06-2025 17:17

Scritto da Marco M.
Tartarini lo abbiamo criticato in molti e lo hanno denigrato in tantissimi che oggi magari o sono saliti sul carro o se ne guardano bene dal commentare.
Le critiche in alcuni momenti ci stavano tutte, dimenticare gli integratori e persino le banane in hotel quando vai ad affrontare Nole al R.G. non può passare senza critiche.
Però molti di noi lo hanno anche sempre elogiato per aver preso un bimbo in cui vedeva qualcosa di unico e averlo portato prima al professionismo, poi in Top100, quindi in Top20 e adesso ben dentro la TopTen.
Se anche fosse ancora “solo” un maestro di tennis chi si sentirebbe di dire che non è il Numero Uno dei Maestri?
Si può quantificare quanti bambini dotatissimi abbiamo perso in 50 anni per maestri sbagliati?
Musetti, a meno di cataclismi, non farà mai a meno del suo mentore e quando si invocava il supercoach io e qualche altro abbiamo sempre scritto che un allenatore Top sarebbe servito più a Simone che a Lorenzo e la scelta di Barazzutti nel team mi vide ottimista per l’esperienza che avrebbe portato, con delle perplessità legate all’età di Barazza e al fatto che fosse part-time.
Parrebbe che avessero ragione loro e, secondo me, dopo questo salto in classifica e caratteriale potrebbe stupirci sul cemento americano e canadese, già prima della trasferta orientale.
Ora manca ancora un livello: vincere un torneo.
Belle le semifinali e le finali, ma alzare una coppa gli darebbe una spinta notevole, una coppa che può essere 250-500-1000, non importa, l’importante e scrollarsi di dosso la fama di bello da vedere, ma mai vincente.
Ci riuscirà con Tartarini? Beh, a quanto pare se non sarà con lui non sarà con nessun altro, quindi SI, ci riuscirà con Simone nel box allenatori.

Hai scritto un bel commento.
A me piace la storia di un uomo che ama il tennis, lo vogliamo chiamare coach, allenatore, maestro o istruttore? Chiamiamolo come vogliamo… lui è stato uno che ha creduto in un bambino di 8 anni e l’ha portato da solo o con l’aiuto di qualcun altro nella top 10… Avrà commesso errori? Tantissimi. Ma non possono essere stati solo errori, avrà fatto anche tante cose giuste. Ma il filo conduttore che ha fatto ottenere i risultati a Lorenzo qual’è stato? La passione. La passione guida le persone come Tartarini che umilmente sono cresciuti contestualmente al loro allievo dando tutto.
Ha creduto in lui e si è messo in gioco facendo un percorso da favola, ma nel vero senso della parola.
Noi, mi ci metto anche io, esponiamo le nostre opinioni a volte in modo un pò troppo “cattivo” da “saccenti”…
In questa chat non sappiamo chi è ognuno di noi e probabilmente scrivono tennisti di un tutti i livelli, amatori o esperti, incompetenti e competenti (non me di sicuro), io sono un amatore, appassionato che da’ il suo contributo per un piccolo circolo tennistico, ma a parte qualche raro caso, chi può permettersi di puntare il dito su Simone Tartarini come Coach o Allenatore o Maestro ecc…ecc…?
Ha dato tutto se stesso per un bambino di 8 anni e lo ha portato ad essere n.6 al mondo!!!
Quest’uomo è sicuramente una grande persona e solo pochi possono dire veramente dove può aver sbagliato, per competenze e per conoscenza dei fatti e delle sue caratteristiche. Gli altri devono solo dirgli bravo.
A Lorenzo mancano vittorie importanti, vero, ma ha almeno 10/12 anni davanti e non è escluso che, come per alla Pennetta, arrivi un grande risultato fra 10 anni. Ma al di la di tutto io l’ho sempre ammirato per il suo gioco a prescindere dalle vittorie. Non che io sia sempre ammirato dal suo gioco, ma quando gira è veramente uno spettacolo. Sembra essersi messo sulla strada giusta.
Se non vincerà niente rimarrà nella storia del tennis italiano una bella favola di due persone che nonostante tutto hanno deciso di proseguire questo percorso assieme nel bene e nel male.
Oramai tutto viene paragonato ai Big3 e ora a Sinner e Alcaraz, quelli sono di un altro mondo. Io paragono tutto ai decenni precedenti le vittorie di Fognini (Montecarlo) e Berrettini.
A Musetti riconosciamo un talento enorme, ma siamo sicuri che con un altro Maestro, Allenatore, Coach sarebbe diventato quello che è diventato? Altri avrebbero creduto in lui come ha fatto Tartarini quando Lorenzo aveva 8/10 anni? Avrebbero avuto lo stesso approccio, la stessa pazienza e la stessa empatia? Non si può dire.
Facile prendere un top-20 e dire ma se cambia coach diventa un top-5. E chi lo dice? Si dovrebbero misurare sempre le valutazioni.
Il nostro sport in questa chat è sempre quello di esprimere opinioni dal divano ma dovremo sempre misurarle.
Scusa lo sfogo.
Ma il tuo giustissimo commento mi ha portato ad esprimere la mia ammirazione per entrambi, sia per Tartarini che per Musetti.
Meritano il meglio.

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+1: Marco Tullio Cicerone, Marco M.
walden 21-06-2025 17:14

Scritto da cataflic

Scritto da walden
La fortuna di Simone Tartarini è stata quella d’incontrare Lorenzo Musetti, questo bambino di origine proletaria, e, proprio perchè non garantiva nulla dal punto di vista economico, ha avuto il merito di crederci. Quindi capisco il debito di riconoscenza di Lorenzo (e dei suoi genitori, che gliel’hanno affidato) nei suoi confronti, in un’epoca in cui il patrimonio contava ancora molto nelle scelte di chi far andare avanti. L’altro merito di Simone, è stato trasmettere una cultura del lavoro che è, assieme al suo enorme talento, il capitale umano del quale Musetti dispone.
Tartarini, come ammette lui stesso, ha dovuto prima imparare lui, e per questo ci sono voluti quattro anni, da quel RG dove mise sotto di due sets Djokovic, per poratrlo dov’è adesso. Ma non dimentichiamo gli errori compiuti nei mesi successivi, la preparazione a W sul campo da calcio di Spezia, l’inutile partecipazione alle Olimpiadi di Tokio, l’esclusione dalle qualificazioni di Toronto per non aver rispettato le regole anti Covid, la preparazione sbagliata ai NG del 2021, dove era il favorito, la preparazione sbagliata al tour in sudamerica nel 2022, gli errori su errori che rischiarono di farlo uscire dai 100, costringendolo a giocare dei challengers, e così via.
Mi viene spontaneo un accostamento con gli altri due tennisti italiani da me stimati sopra tutti gli altri, Sinner e Nardi. Il primo, con la stessa origine sociale e anche lui con la stessa cultura del lavoro, ma che ha avuto la fortuna, o la lungimiranza, di avere sin dall’inizio un grande coach, anzi un grande staff, che, pur con minore talento, gli ha permesso di raggiungere gli stessi risultati con tre anni di anticipo. Il secondo, di famiglia borghese nella provincia ricca della terza italia, figlio di un pallanuotista (cioè lo sport di squadra da ricchi, perchè non ci si guadagna), dotato anche lui di un grande talento, che non ha saputo/potuto incontrare lo staff che lo facesse crescere tecnicamente e professionalmente.
Diciamo quindi a che Lorenzo, tutto sommato, è andata bene così.

A me sembra estremamente educativa e evocativa la storia di un maestro di provincia che si trova tra le mani un talento smisurato, ci crede e rischia del proprio per scommettere in un futuro professionistico.
Rimane cosí una luce in fondo al tunnel per tutti quelli che vivono di tennis ma sperano un giorno di poter vivere di grande tennis.
Gipo, Santopadre, Sani, Piatti, tutte storie simili e diverse di percorsi di crescita da uovo ad aquila.
Quando poi un’aquila vola alta nel cielo, il vento può anche cambiare, ma sempre aquila rimane.

Non metterei un coach come Piatti che ha allenato dei top1 con altri, sicuramente bravi, maestri di circoli di provincia.

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 21-06-2025 17:04

Scritto da sander

Scritto da walden
La fortuna di Simone Tartarini è stata quella d’incontrare Lorenzo Musetti, questo bambino di origine proletaria, e, proprio perchè non garantiva nulla dal punto di vista economico, ha avuto il merito di crederci. Quindi capisco il debito di riconoscenza di Lorenzo (e dei suoi genitori, che gliel’hanno affidato) nei suoi confronti, in un’epoca in cui il patrimonio contava ancora molto nelle scelte di chi far andare avanti. L’altro merito di Simone, è stato trasmettere una cultura del lavoro che è, assieme al suo enorme talento, il capitale umano del quale Musetti dispone.
Tartarini, come ammette lui stesso, ha dovuto prima imparare lui, e per questo ci sono voluti quattro anni, da quel RG dove mise sotto di due sets Djokovic, per poratrlo dov’è adesso. Ma non dimentichiamo gli errori compiuti nei mesi successivi, la preparazione a W sul campo da calcio di Spezia, l’inutile partecipazione alle Olimpiadi di Tokio, l’esclusione dalle qualificazioni di Toronto per non aver rispettato le regole anti Covid, la preparazione sbagliata ai NG del 2021, dove era il favorito, la preparazione sbagliata al tour in sudamerica nel 2022, gli errori su errori che rischiarono di farlo uscire dai 100, costringendolo a giocare dei challengers, e così via.
Mi viene spontaneo un accostamento con gli altri due tennisti italiani da me stimati sopra tutti gli altri, Sinner e Nardi. Il primo, con la stessa origine sociale e anche lui con la stessa cultura del lavoro, ma che ha avuto la fortuna, o la lungimiranza, di avere sin dall’inizio un grande coach, anzi un grande staff, che, pur con minore talento, gli ha permesso di raggiungere gli stessi risultati con tre anni di anticipo. Il secondo, di famiglia borghese nella provincia ricca della terza italia, figlio di un pallanuotista (cioè lo sport di squadra da ricchi, perchè non ci si guadagna), dotato anche lui di un grande talento, che non ha saputo/potuto incontrare lo staff che lo facesse crescere tecnicamente e professionalmente.
Diciamo quindi a che Lorenzo, tutto sommato, è andata bene così.

Musetti dopo anni di black out sta facendo molto bene. Vediamo adesso se riuscirà nei prossimi tornei a dare tutto se stesso fino all’ultimo senza a un certo punto gettare la spugna. Credo che Tartarini sia un bravo maestro di tennis che ha molte cose in comune con Musetti. Una di queste gli chiederei se anche lui bestemmia nel quotidiano come il suo allievo. Perchè reputo difficile che se un coach ti insegna per anni il valore del rispetto e che bestemmiare è una brutta cosa poi invece tu faccia il contrario in campo. Ma la bestemmia ovviamente è un sintono di un disagio interiore quindi puà darsi che sia solo un problema di Musetti dove Tartarini si è mosso aniama e corpo ma dove non è riuscito ancora a migliorarlo. Detto questo Tartarini, ottimo tecnico che ritengo non abile dal punto di vista della gestione emotiva e psicologica oltre che su certi aspetti tattici, a pelle non mi sta simpatico, è normale e umano, non tutti ci aggradano. Il motivo è che negli anni ha rilasciato interviste non belle contro Sinner quando non aveva partecipato alle Olimpiadi e altre situazione dove un bel tacer non fu mai scritto soprattutto da parte di un addetto ai lavori, quindi in questi casi professionalità dove sei andata….
Però il problema è che se tu scrivi quello che pensi anche se in modo civile sei catalogato da terzi “social performer” come troll o odiatore. Gli stessi però poi utilizzano i commenti che non aggradano alla loro psiche e alle loro credenze limitanti per categorizzare il loro prossimo come topo di fogna, inetto ecc.ecc…quindi bisognerebbe stigmatizzare un’altra figura social che al momento non è stata ancora ben individuata ovvero i fenomeni social ” Quelli che… Io sono migliore di te, brutto inetto e topo di fogna che non sei altro” Facendo così questi fenomeni da baraccone riescono a espellere il loro fango interiore gettandolo al prossimo come se fosse un merito, un riconoscimento sociale…io stigmatizzo l’inferiorità di quello che configuro come un hater…..la realtà è che ci sono tante persone che non sono haters ma esprimono solo una semplice opinione che però se non accettata dai fenomeni social da baraccone viene stigmatizzata come cialtroneria o cosa miserabile”. Voglio complimentarmi con voi siete bravi a nascondere la vostra maachera egoica quasi a tutti…ma non a tutti…dovete farvene una ragione…
P.S.: vediamo quanti social performer da baraccone mettono la loro firma per identificarsi…. con il dislike

Nulla fa aggiungere su quello che hai scritto Semplicemente PERFETTO.

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-1: Marco M.
Detuqueridapresencia 21-06-2025 16:57

Scritto da Marco M.
@ sander (#4418700)
Se frigni ancora un po’ mettono allerta per piogge diffuse..

😆 LOLLISSIMO

40
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Marco M. 21-06-2025 16:57

@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#4418669)

Ma il libro? La grande sorpresa che avremmo avuto a Roma?
Hai veramente la faccia che se batte in terra si rompe il lastrico!

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Marco M. 21-06-2025 16:54

Scritto da walden

Scritto da tonino
@ walden (#4418619)
Pallanuoto sport di squadra da ricchi? Ma sei serio???

Se vuoi ti faccio parlare con il mio amico che allena la squadra ragazzi di un club di serie A della Riviera…forse non hai capito la mia battuta, dicevo che bisogna avere un lavoro per giocarci…

Ricchi per la pallanuoto magari no, ma benestanti sicuramente.
Ho amici che per mantenere la passione dei figli in categorie minori (non tutti arrivano al Recco o al Brescia) fanno parecchi sacrifici.
Poi se uno è fenomeno e poveraccio trova sicuramente chi lo aiuta, ma la realtà è questa.

38
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Marco M. 21-06-2025 16:51

@ sander (#4418700)

Se frigni ancora un po’ mettono allerta per piogge diffuse..

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+1: Detuqueridapresencia, Marco Tullio Cicerone
Yannick Noah (Guest) 21-06-2025 16:44

Ho criticato in passato lo staff di Lorenzo per un livello potenziale che non riusciva a raggiungere… però poi mi sono reso conto che il livello potenziale lo stavano raggiungendo e mi sono ricreduto…ho comunque sempre ammirato il rapporto umano tra Lorenzo e Simone che anche nei momenti difficili non si é mai incrinato e si è invece rafforzato…inoltre Lorenzo mi ha sempre dato l’impressione di essere un bravo ragazzo oltre che un bravo tennista…

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Detuqueridapresencia 21-06-2025 16:35

Scritto da enzo2
Agli allenatori non ho mai creduto, così come non credo che Gattuso farò il miracolo. Tutto diende dal materiale umano che hanno per le mani. Anni fa Cestimir Wispalek, l’allenatore boemo, zio di Zeman, di stanza a Palermo, era alla ricerca disperata di una squadretta da allenare per poter sbarcare il lunario. Aveva provato tante squadre, sempre licenziato. Improvvisamente lo chiamano alla Juventus. Ci vince due scudetti consecutivi! Era la Juve di Causio, Bettega, Benetti, Zoff, Furino, Gentile, Scirea! Lo stesso vale per gli allenatori di tennis. Oggi molti di loro si ritrovano ad allenare giocatori in declino. Compito improbo. Non ho mai pensato per un solo attimo che Tartarini non sia un ottimo allenatore. Musetti è migliorato per il maggiore impegno, non certo per la bacchetta magica di Tartarini. Se solo fosse pià alto di 10 cm enzo

I 10 cm mancano anche ad altri…

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+1: Marco M.
Detuqueridapresencia 21-06-2025 16:32

Scritto da walden
E’ curioso che tal Sporadico, che forse oggi dovremmo chiamare Sparito, accusava me ed un manipolo di amici,”quelli che aspettavano sulla riva”, di essere gli unici illusi sul fatto che Musetti potesse entrare in top 10. E mi ricordo che, allora, eravamo pochi, ma si sa che in Italia lo sport dove siamo campioni olimpici, mondiali, europei e giù a scendere è il salto sul carro (del vincitore).
Allo stesso tempo altri figuri che ci tocca sopportare in questo consesso, mi accusano di aver sostenuto che con Tartarini non sarebbe andato da nessuna parte.
Capisco che certi pensieri troppo sofisticati mandino in pappa il cervello di gente ossessionata da complotti o di altri che sono analfabeti funzionali, ma, come ho spiegato in un precedente post che non ho nessuna intenzione di ripetere, si può essere allo stesso tempo convinto della grande capacità di un tennista di essere un top 10 ma di poter anche migliorare. Ho anche fatto due esempi vicini. E con ciò passo e chiudo.

Beh non sei da solo.

Almeno un fesso che capisce le tue critiche costruttive su Tartarini c’è anche se non è al 100% d’accordo, su questo argomento specifico.

Gli altri? Che s’i…..o! Compresi i frati priori e le loro lagne da Savonarola de noantri.

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+1: Marco M.
Detuqueridapresencia 21-06-2025 16:29

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
Caro M.M.,su LT è presente il suo primo denigratore(sosteneva che con Tartarini,il toscano non sarebbe andato da nessuna parte)tale walden,nonché suo grande estimatore.

Chaltron Easton non si smentisce

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+1: Marco M.
Kenobi 21-06-2025 16:01

Scritto da Baleta Sgunfia

Scritto da Kenobi
L’invidia e l’effetto Dunning-Kruger che colpisce gli incompetenti ci sono sempre stati , ma come diceva Eco è grazie ad internet che questa fogna arriva a diventare una vera e propria slavina di merda con ripercussioni sulla psiche del singolo o su reazioni sbagliate.
È da questo punto di vista che mi bisognerebbe fosse identificabile alla fonte l’odiatore ed estromesso dalla rete come una specie di Daspo.
Ci dovrebbe essere più controllo e responsabilità dei gestori.
Abbiamo due campioni che si sono trovati per regalarci divertimento e sogni.

Mi trovo d’accordo tranne riguardo il “Daspo” ai fenomeni del commento per due motivi :
1- La libertà di parola in un paese democratico deve rimanere sacrosanta, anche per il metro di giudizio che rappresenta la libera espressione del pensiero.
2 – Premesso che chi commenta dal divano (incluso il sottoscritto) non conta un beneamato c…o non vedo quale condizionamento pratico possa esserci, se non nella mente dell’atleta che può evitare di ascoltare e leggere castronerie al suo riguardo.
Infine temo che possa rivelarsi deleterio togliere l’unica possibilità di espressione a questa umanità avvelenata, ma spesso fragile.

Sono dell’idea che la libertà di parola come la vediamo adesso sia una deformazione della nobiltà della sua origine, un principio voluto e conseguito con il sangue e che oggi ci ritroviamo abusandone.

Oggi grazie al free speech le persone si suicidano, le donne vengono marchiate a vita, le aziende falliscono, etc…
Non c’è responsabilità sociale da parte di nessuno, oggi milioni di persone possono dire la loro ed indirizzare l’odio verso un target. Ieri poteva succedere nel quartiere con lo scemo del paese al bar, oggi è un marchio che ti porti a vita ed ovunque.

Ieri Tartarini veniva deriso e così Musetti, ci dicono che era per i risultati, era perché obiettivamente non “avrebbero pensato ” che sarebbe andata diversamente, ma perché semplicemente ne fanno un vanto della loro ignoranza (intesa anche nel non conoscere la situazione tra i due ed il lavoro svolto nei dettagli) e ragionano per biases , perché così sentono.
Oggi siccome i risultati sono visibili dicono che Musetti avrebbe fatto meglio e più velocemente con un altro sfruttando un altro biases.

Alla fine se vieni marchiato in un certo modo non hai la possibilità con certi figuri di redimerti, ignoranza e pregiudizi i due disvalori più antichi dell’umanità.
Con questi avvelenatori di pozzi bisogna limitare l’accesso ad un palco di milioni di persone in luoghi accessibili a tutti.

Lo chiamo Daspo, facciamo una patente a punti, facciamo un obbligo di scuola per commentare , sanzioniamo i gestori , ma la libertà di parola deve avere delle regole un po’ come altri principi essenziali , come la trasparenza o la privacy.

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Ging89 (Guest) 21-06-2025 15:47

Scritto da Luce nella notte

Scritto da enzo2
Agli allenatori non ho mai creduto, così come non credo che Gattuso farò il miracolo. Tutto diende dal materiale umano che hanno per le mani. Anni fa Cestimir Wispalek, l’allenatore boemo, zio di Zeman, di stanza a Palermo, era alla ricerca disperata di una squadretta da allenare per poter sbarcare il lunario. Aveva provato tante squadre, sempre licenziato. Improvvisamente lo chiamano alla Juventus. Ci vince due scudetti consecutivi! Era la Juve di Causio, Bettega, Benetti, Zoff, Furino, Gentile, Scirea! Lo stesso vale per gli allenatori di tennis. Oggi molti di loro si ritrovano ad allenare giocatori in declino. Compito improbo. Non ho mai pensato per un solo attimo che Tartarini non sia un ottimo allenatore. Musetti è migliorato per il maggiore impegno, non certo per la bacchetta magica di Tartarini. Se solo fosse pià alto di 10 cm enzo

Questa dell’ altezza è un po’ da verificare…
Sopra 1,90 gli infortuni sono piú facili, i piegamenti indispensabili per colpire bene piú faticosi, ecc.
Certo il servizio è agevolato ma poi tutto il resto, spostamenti ecc. si fa meglio da 185 che da oltre 190.
Al momento c’é un grande, imperiale, ritorno ai vertici proprio di un 185, Alcaraz, e Wimbledon sará assai importante per capire se Sinner ha delle profonde crepe psicologiche, tali da fare tre gratuiti da fondo campo, uno peggio dell’ altro, su tre Match Point consecutivi … mai visti, mai, in una finale Slam, e neanche in semi-finale.
Quindi potrebbe essere un tarlo e una forma di stanchezza difficile da rimuovere.
Sicuramente con Bublik non l’ aveva ancora rimossa ed era in confusione, stanchezza psicologica.
Magari fare meno “boccellate”, comparsate, e puttanate varie puó aiutare.
Adesso Sinner potrebbe avere un Handicap nella altezza al di sopra dei 190 (193 ?) che lo mette in situazione piu’ “faticosa” negli scambi, regalandogli peró un certo vantaggio al servizio, per cui non dovrebbe MAI farsi brekkare…

Sinner è 195 cm e non ha alcun problema negli spostamenti

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Marco M. 21-06-2025 15:24

Tartarini lo abbiamo criticato in molti e lo hanno denigrato in tantissimi che oggi magari o sono saliti sul carro o se ne guardano bene dal commentare.
Le critiche in alcuni momenti ci stavano tutte, dimenticare gli integratori e persino le banane in hotel quando vai ad affrontare Nole al R.G. non può passare senza critiche.
Però molti di noi lo hanno anche sempre elogiato per aver preso un bimbo in cui vedeva qualcosa di unico e averlo portato prima al professionismo, poi in Top100, quindi in Top20 e adesso ben dentro la TopTen.
Se anche fosse ancora “solo” un maestro di tennis chi si sentirebbe di dire che non è il Numero Uno dei Maestri?
Si può quantificare quanti bambini dotatissimi abbiamo perso in 50 anni per maestri sbagliati?

Musetti, a meno di cataclismi, non farà mai a meno del suo mentore e quando si invocava il supercoach io e qualche altro abbiamo sempre scritto che un allenatore Top sarebbe servito più a Simone che a Lorenzo e la scelta di Barazzutti nel team mi vide ottimista per l’esperienza che avrebbe portato, con delle perplessità legate all’età di Barazza e al fatto che fosse part-time.
Parrebbe che avessero ragione loro e, secondo me, dopo questo salto in classifica e caratteriale potrebbe stupirci sul cemento americano e canadese, già prima della trasferta orientale.

Ora manca ancora un livello: vincere un torneo.
Belle le semifinali e le finali, ma alzare una coppa gli darebbe una spinta notevole, una coppa che può essere 250-500-1000, non importa, l’importante e scrollarsi di dosso la fama di bello da vedere, ma mai vincente.
Ci riuscirà con Tartarini? Beh, a quanto pare se non sarà con lui non sarà con nessun altro, quindi SI, ci riuscirà con Simone nel box allenatori.

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+1: DANCAS, Detuqueridapresencia, Pippolivetennis
gisva 21-06-2025 14:58

Il fatto è che Musetti ha caratteristiche tecniche che lo rendono unico a livello di strategia del match e di gestione atletica. Tartarini è stato in grado di condurre Lorenzo per mano, senza commettere tanti errori.
Partendo dai 18 anni abbiamo visto un tennista di grande tocco, con buona mobilità e rovescio ad una mano.
Nei primi contatti con il circuito si è lavorato sulla possibilità di preparare un evento al meglio e si sono avuti vari picchi molto validi.
Poi si è puntato sulla continuità. Sulla capacità di avere un livello medio nel corso dell’anno e sull’arricchimento delle soluzioni tecniche.

Dallo scorso anno ha mostrato anche una grandissima condizione fisica e continuità di gioco nel momento clou della stagione.
Quest’anno ha confermato questo trend riuscendo a gestire quasi tutti gli avversari su terra. Contenere chi è aggressivo, per poi vincere alla lunga, riuscire a vincere match tiratissimi…

Tartarini sarà stato fortunato, ma gli ha evitato molti errori. Per ora ha lavorato aggiungendo un po’ di Barazzutti. Ora ci vorrebbe un po’ di Edberg…

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+1: Pippolivetennis, Marco M.
Pippolivetennis 21-06-2025 14:53

Un grande coa.., no no, un grande all…, no no un grande uo…
UN GRANDE.

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+1: gisva
Luce nella notte 21-06-2025 14:09

Scritto da enzo2
Agli allenatori non ho mai creduto, così come non credo che Gattuso farò il miracolo. Tutto diende dal materiale umano che hanno per le mani. Anni fa Cestimir Wispalek, l’allenatore boemo, zio di Zeman, di stanza a Palermo, era alla ricerca disperata di una squadretta da allenare per poter sbarcare il lunario. Aveva provato tante squadre, sempre licenziato. Improvvisamente lo chiamano alla Juventus. Ci vince due scudetti consecutivi! Era la Juve di Causio, Bettega, Benetti, Zoff, Furino, Gentile, Scirea! Lo stesso vale per gli allenatori di tennis. Oggi molti di loro si ritrovano ad allenare giocatori in declino. Compito improbo. Non ho mai pensato per un solo attimo che Tartarini non sia un ottimo allenatore. Musetti è migliorato per il maggiore impegno, non certo per la bacchetta magica di Tartarini. Se solo fosse pià alto di 10 cm enzo

Questa dell’ altezza è un po’ da verificare…
Sopra 1,90 gli infortuni sono piú facili, i piegamenti indispensabili per colpire bene piú faticosi, ecc.
Certo il servizio è agevolato ma poi tutto il resto, spostamenti ecc. si fa meglio da 185 che da oltre 190.
Al momento c’é un grande, imperiale, ritorno ai vertici proprio di un 185, Alcaraz, e Wimbledon sará assai importante per capire se Sinner ha delle profonde crepe psicologiche, tali da fare tre gratuiti da fondo campo, uno peggio dell’ altro, su tre Match Point consecutivi … mai visti, mai, in una finale Slam, e neanche in semi-finale.
Quindi potrebbe essere un tarlo e una forma di stanchezza difficile da rimuovere.
Sicuramente con Bublik non l’ aveva ancora rimossa ed era in confusione, stanchezza psicologica.
Magari fare meno “boccellate”, comparsate, e puttanate varie puó aiutare.
Adesso Sinner potrebbe avere un Handicap nella altezza al di sopra dei 190 (193 ?) che lo mette in situazione piu’ “faticosa” negli scambi, regalandogli peró un certo vantaggio al servizio, per cui non dovrebbe MAI farsi brekkare…

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-1: Sonj
Koko (Guest) 21-06-2025 14:09

Il mito che Musetti non abbia fatto ricorso al supercoach fa sfatato: Barazzutti seppur in maniera ruspante e nostrana non può essere considerato meno di questo dato che con lui almeno nel femminile si è vinto parecchio anche a livello slam con Schiavone. Non è detto che il supercoach debba avere un nome esotico per essere accreditato come tale!

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+1: ACL, Marco Tullio Cicerone, gisva
sander (Guest) 21-06-2025 14:07

Scritto da walden
La fortuna di Simone Tartarini è stata quella d’incontrare Lorenzo Musetti, questo bambino di origine proletaria, e, proprio perchè non garantiva nulla dal punto di vista economico, ha avuto il merito di crederci. Quindi capisco il debito di riconoscenza di Lorenzo (e dei suoi genitori, che gliel’hanno affidato) nei suoi confronti, in un’epoca in cui il patrimonio contava ancora molto nelle scelte di chi far andare avanti. L’altro merito di Simone, è stato trasmettere una cultura del lavoro che è, assieme al suo enorme talento, il capitale umano del quale Musetti dispone.
Tartarini, come ammette lui stesso, ha dovuto prima imparare lui, e per questo ci sono voluti quattro anni, da quel RG dove mise sotto di due sets Djokovic, per poratrlo dov’è adesso. Ma non dimentichiamo gli errori compiuti nei mesi successivi, la preparazione a W sul campo da calcio di Spezia, l’inutile partecipazione alle Olimpiadi di Tokio, l’esclusione dalle qualificazioni di Toronto per non aver rispettato le regole anti Covid, la preparazione sbagliata ai NG del 2021, dove era il favorito, la preparazione sbagliata al tour in sudamerica nel 2022, gli errori su errori che rischiarono di farlo uscire dai 100, costringendolo a giocare dei challengers, e così via.
Mi viene spontaneo un accostamento con gli altri due tennisti italiani da me stimati sopra tutti gli altri, Sinner e Nardi. Il primo, con la stessa origine sociale e anche lui con la stessa cultura del lavoro, ma che ha avuto la fortuna, o la lungimiranza, di avere sin dall’inizio un grande coach, anzi un grande staff, che, pur con minore talento, gli ha permesso di raggiungere gli stessi risultati con tre anni di anticipo. Il secondo, di famiglia borghese nella provincia ricca della terza italia, figlio di un pallanuotista (cioè lo sport di squadra da ricchi, perchè non ci si guadagna), dotato anche lui di un grande talento, che non ha saputo/potuto incontrare lo staff che lo facesse crescere tecnicamente e professionalmente.
Diciamo quindi a che Lorenzo, tutto sommato, è andata bene così.

Musetti dopo anni di black out sta facendo molto bene. Vediamo adesso se riuscirà nei prossimi tornei a dare tutto se stesso fino all’ultimo senza a un certo punto gettare la spugna. Credo che Tartarini sia un bravo maestro di tennis che ha molte cose in comune con Musetti. Una di queste gli chiederei se anche lui bestemmia nel quotidiano come il suo allievo. Perchè reputo difficile che se un coach ti insegna per anni il valore del rispetto e che bestemmiare è una brutta cosa poi invece tu faccia il contrario in campo. Ma la bestemmia ovviamente è un sintono di un disagio interiore quindi puà darsi che sia solo un problema di Musetti dove Tartarini si è mosso aniama e corpo ma dove non è riuscito ancora a migliorarlo. Detto questo Tartarini, ottimo tecnico che ritengo non abile dal punto di vista della gestione emotiva e psicologica oltre che su certi aspetti tattici, a pelle non mi sta simpatico, è normale e umano, non tutti ci aggradano. Il motivo è che negli anni ha rilasciato interviste non belle contro Sinner quando non aveva partecipato alle Olimpiadi e altre situazione dove un bel tacer non fu mai scritto soprattutto da parte di un addetto ai lavori, quindi in questi casi professionalità dove sei andata….
Però il problema è che se tu scrivi quello che pensi anche se in modo civile sei catalogato da terzi “social performer” come troll o odiatore. Gli stessi però poi utilizzano i commenti che non aggradano alla loro psiche e alle loro credenze limitanti per categorizzare il loro prossimo come topo di fogna, inetto ecc.ecc…quindi bisognerebbe stigmatizzare un’altra figura social che al momento non è stata ancora ben individuata ovvero i fenomeni social ” Quelli che… Io sono migliore di te, brutto inetto e topo di fogna che non sei altro” Facendo così questi fenomeni da baraccone riescono a espellere il loro fango interiore gettandolo al prossimo come se fosse un merito, un riconoscimento sociale…io stigmatizzo l’inferiorità di quello che configuro come un hater…..la realtà è che ci sono tante persone che non sono haters ma esprimono solo una semplice opinione che però se non accettata dai fenomeni social da baraccone viene stigmatizzata come cialtroneria o cosa miserabile”. Voglio complimentarmi con voi siete bravi a nascondere la vostra maachera egoica quasi a tutti…ma non a tutti…dovete farvene una ragione…
P.S.: vediamo quanti social performer da baraccone mettono la loro firma per identificarsi…. con il dislike

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-1: DANCAS, Detuqueridapresencia, Marco M., ACL
cataflic (Guest) 21-06-2025 13:55

Scritto da walden
La fortuna di Simone Tartarini è stata quella d’incontrare Lorenzo Musetti, questo bambino di origine proletaria, e, proprio perchè non garantiva nulla dal punto di vista economico, ha avuto il merito di crederci. Quindi capisco il debito di riconoscenza di Lorenzo (e dei suoi genitori, che gliel’hanno affidato) nei suoi confronti, in un’epoca in cui il patrimonio contava ancora molto nelle scelte di chi far andare avanti. L’altro merito di Simone, è stato trasmettere una cultura del lavoro che è, assieme al suo enorme talento, il capitale umano del quale Musetti dispone.
Tartarini, come ammette lui stesso, ha dovuto prima imparare lui, e per questo ci sono voluti quattro anni, da quel RG dove mise sotto di due sets Djokovic, per poratrlo dov’è adesso. Ma non dimentichiamo gli errori compiuti nei mesi successivi, la preparazione a W sul campo da calcio di Spezia, l’inutile partecipazione alle Olimpiadi di Tokio, l’esclusione dalle qualificazioni di Toronto per non aver rispettato le regole anti Covid, la preparazione sbagliata ai NG del 2021, dove era il favorito, la preparazione sbagliata al tour in sudamerica nel 2022, gli errori su errori che rischiarono di farlo uscire dai 100, costringendolo a giocare dei challengers, e così via.
Mi viene spontaneo un accostamento con gli altri due tennisti italiani da me stimati sopra tutti gli altri, Sinner e Nardi. Il primo, con la stessa origine sociale e anche lui con la stessa cultura del lavoro, ma che ha avuto la fortuna, o la lungimiranza, di avere sin dall’inizio un grande coach, anzi un grande staff, che, pur con minore talento, gli ha permesso di raggiungere gli stessi risultati con tre anni di anticipo. Il secondo, di famiglia borghese nella provincia ricca della terza italia, figlio di un pallanuotista (cioè lo sport di squadra da ricchi, perchè non ci si guadagna), dotato anche lui di un grande talento, che non ha saputo/potuto incontrare lo staff che lo facesse crescere tecnicamente e professionalmente.
Diciamo quindi a che Lorenzo, tutto sommato, è andata bene così.

A me sembra estremamente educativa e evocativa la storia di un maestro di provincia che si trova tra le mani un talento smisurato, ci crede e rischia del proprio per scommettere in un futuro professionistico.
Rimane cosí una luce in fondo al tunnel per tutti quelli che vivono di tennis ma sperano un giorno di poter vivere di grande tennis.
Gipo, Santopadre, Sani, Piatti, tutte storie simili e diverse di percorsi di crescita da uovo ad aquila.
Quando poi un’aquila vola alta nel cielo, il vento può anche cambiare, ma sempre aquila rimane.

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+1: Marco Tullio Cicerone, Pippolivetennis, Marco M.
walden 21-06-2025 13:43

E’ curioso che tal Sporadico, che forse oggi dovremmo chiamare Sparito, accusava me ed un manipolo di amici,”quelli che aspettavano sulla riva”, di essere gli unici illusi sul fatto che Musetti potesse entrare in top 10. E mi ricordo che, allora, eravamo pochi, ma si sa che in Italia lo sport dove siamo campioni olimpici, mondiali, europei e giù a scendere è il salto sul carro (del vincitore).
Allo stesso tempo altri figuri che ci tocca sopportare in questo consesso, mi accusano di aver sostenuto che con Tartarini non sarebbe andato da nessuna parte.
Capisco che certi pensieri troppo sofisticati mandino in pappa il cervello di gente ossessionata da complotti o di altri che sono analfabeti funzionali, ma, come ho spiegato in un precedente post che non ho nessuna intenzione di ripetere, si può essere allo stesso tempo convinto della grande capacità di un tennista di essere un top 10 ma di poter anche migliorare. Ho anche fatto due esempi vicini. E con ciò passo e chiudo.

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+1: Detuqueridapresencia, Marco M.
walden 21-06-2025 13:27

Scritto da tonino
@ walden (#4418619)
Pallanuoto sport di squadra da ricchi? Ma sei serio???

Se vuoi ti faccio parlare con il mio amico che allena la squadra ragazzi di un club di serie A della Riviera…forse non hai capito la mia battuta, dicevo che bisogna avere un lavoro per giocarci…

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 21-06-2025 13:15

Scritto da walden
La fortuna di Simone Tartarini è stata quella d’incontrare Lorenzo Musetti, questo bambino di origine proletaria, e, proprio perchè non garantiva nulla dal punto di vista economico, ha avuto il merito di crederci. Quindi capisco il debito di riconoscenza di Lorenzo (e dei suoi genitori, che gliel’hanno affidato) nei suoi confronti, in un’epoca in cui il patrimonio contava ancora molto nelle scelte di chi far andare avanti. L’altro merito di Simone, è stato trasmettere una cultura del lavoro che è, assieme al suo enorme talento, il capitale umano del quale Musetti dispone.
Tartarini, come ammette lui stesso, ha dovuto prima imparare lui, e per questo ci sono voluti quattro anni, da quel RG dove mise sotto di due sets Djokovic, per poratrlo dov’è adesso. Ma non dimentichiamo gli errori compiuti nei mesi successivi, la preparazione a W sul campo da calcio di Spezia, l’inutile partecipazione alle Olimpiadi di Tokio, l’esclusione dalle qualificazioni di Toronto per non aver rispettato le regole anti Covid, la preparazione sbagliata ai NG del 2021, dove era il favorito, la preparazione sbagliata al tour in sudamerica nel 2022, gli errori su errori che rischiarono di farlo uscire dai 100, costringendolo a giocare dei challengers, e così via.
Mi viene spontaneo un accostamento con gli altri due tennisti italiani da me stimati sopra tutti gli altri, Sinner e Nardi. Il primo, con la stessa origine sociale e anche lui con la stessa cultura del lavoro, ma che ha avuto la fortuna, o la lungimiranza, di avere sin dall’inizio un grande coach, anzi un grande staff, che, pur con minore talento, gli ha permesso di raggiungere gli stessi risultati con tre anni di anticipo. Il secondo, di famiglia borghese nella provincia ricca della terza italia, figlio di un pallanuotista (cioè lo sport di squadra da ricchi, perchè non ci si guadagna), dotato anche lui di un grande talento, che non ha saputo/potuto incontrare lo staff che lo facesse crescere tecnicamente e professionalmente.
Diciamo quindi a che Lorenzo, tutto sommato, è andata bene così.

Sei sempre più il GOAT di LT.
Saluti da San Remo!!!

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-1: Marco M., Detuqueridapresencia
Ozzastru (Guest) 21-06-2025 13:02

Io, solo una cosa contesto a Tartarini, la tintura dei capelli!!!

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Paolo Paladini (Guest) 21-06-2025 12:58

Enzo, Musetti mi risulta sia alto 1.85…con 10 cm in più, non avrebbe certo l’attuale esplosività fisica, che gli consentono dei recuperi ed una velocità fenomenali, aggiunti al “tocco” innato che conosciamo.
Sul resto, concordo in tutto con te.

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+1: gisva
tonino (Guest) 21-06-2025 12:49

@ walden (#4418619)

Pallanuoto sport di squadra da ricchi? Ma sei serio???

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Purple Rain 21-06-2025 12:39

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
Caro M.M.,su LT è presente il suo primo denigratore(sosteneva che con Tartarini,il toscano non sarebbe andato da nessuna parte)tale walden,nonché suo grande estimatore.

Ahahah ma parli del grande esperto W, colui che vedeva anche Sonego favorito x Wimbledon. Il Massimo Esperto del sito

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-1: Detuqueridapresencia, Marco M.
enzo2 (Guest) 21-06-2025 12:36

Agli allenatori non ho mai creduto, così come non credo che Gattuso farò il miracolo. Tutto diende dal materiale umano che hanno per le mani. Anni fa Cestimir Wispalek, l’allenatore boemo, zio di Zeman, di stanza a Palermo, era alla ricerca disperata di una squadretta da allenare per poter sbarcare il lunario. Aveva provato tante squadre, sempre licenziato. Improvvisamente lo chiamano alla Juventus. Ci vince due scudetti consecutivi! Era la Juve di Causio, Bettega, Benetti, Zoff, Furino, Gentile, Scirea! Lo stesso vale per gli allenatori di tennis. Oggi molti di loro si ritrovano ad allenare giocatori in declino. Compito improbo. Non ho mai pensato per un solo attimo che Tartarini non sia un ottimo allenatore. Musetti è migliorato per il maggiore impegno, non certo per la bacchetta magica di Tartarini. Se solo fosse pià alto di 10 cm enzo

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-1: Detuqueridapresencia
Tifoso degli italiani (Guest) 21-06-2025 12:35

Scritto da Tomax
Strana scelta di musetti di andare in America subito dopo Wimbledon…. Speriamo non diventi pesante stare quasi 2 mesi lontano da casa. Obiettivo ormai quest’anno deve essere Torino e forse era più facile facendo i 250 su terra

A me sembra una scelta molto sensata invece, anche considerando che non c’è più Amburgo perché anticipato di qualche settimana.
Il calendario è molto fitto, fare due tornei su terra e poi passare direttamente ai master1000 americani sarebbe controproducente.
Meglio arrivare pronti ai grandi appuntamenti, specialmente ora che può sfruttare una tds alta… E poi non è affatto detto che tra Los Cabos e Washington non possa raccogliere quanto avrebbe potuto raccogliere nei 2 atp250 su terra.

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+1: gisva, Marco M.
Lorenzo (Guest) 21-06-2025 12:30

Grande Simone .
Da spezzino ricordo quando giocavi in doppio con il mio amico Andrea .
Eri già un allenatore in campo .

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Tony_65 (Guest) 21-06-2025 12:26

Non sta scritto da nessuna parte che con un allenatore più preparato avrebbe potuto ottenere migliori risultati (prima) nel tempo. L’aspetto umano che ha sicuramente curato Tartarini, probabilmente era la cosa principale di cui Musetti aveva bisogno e i risultati ottenuti lo dimostrano. Non tutti hanno il carattere di Sinner e la capacità di fronteggiare i problemi con assoluta padronanza ed autonomia, c’è chi ha più bisogno di sostegno e Musetti è uno di questi.

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+1: gisva, puffo65
Markux (Guest) 21-06-2025 12:22

Tartarini ha investito tutto su Lollo e Lollo ha grande stima del suo Maestro, il loro rapporto è perfetto cosi e i grandi risultati sono li a dimostrarlo.

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+1: Pippolivetennis, tacchino freddo
Baleta Sgunfia (Guest) 21-06-2025 12:16

Scritto da Kenobi
L’invidia e l’effetto Dunning-Kruger che colpisce gli incompetenti ci sono sempre stati , ma come diceva Eco è grazie ad internet che questa fogna arriva a diventare una vera e propria slavina di merda con ripercussioni sulla psiche del singolo o su reazioni sbagliate.
È da questo punto di vista che mi bisognerebbe fosse identificabile alla fonte l’odiatore ed estromesso dalla rete come una specie di Daspo.
Ci dovrebbe essere più controllo e responsabilità dei gestori.
Abbiamo due campioni che si sono trovati per regalarci divertimento e sogni.

Mi trovo d’accordo tranne riguardo il “Daspo” ai fenomeni del commento per due motivi :
1- La libertà di parola in un paese democratico deve rimanere sacrosanta, anche per il metro di giudizio che rappresenta la libera espressione del pensiero.
2 – Premesso che chi commenta dal divano (incluso il sottoscritto) non conta un beneamato c…o non vedo quale condizionamento pratico possa esserci, se non nella mente dell’atleta che può evitare di ascoltare e leggere castronerie al suo riguardo.
Infine temo che possa rivelarsi deleterio togliere l’unica possibilità di espressione a questa umanità avvelenata, ma spesso fragile.

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biglebo (Guest) 21-06-2025 12:06

Ammiro le vostre sicurezze e so per certo che non è possibile stabilire che cosa sarebbe successo, nel tennis e nella vita, se ….
Potrebbe anche essere che mantenendo la guida di Piatti e company, Sinner avrebbe vinto più slam di quanti ne abbia poi vinti, magari non avrebbe perso i 5 match consecutivi contro Alcaraz, non avrebbe vissuto la vicenda clostebol, chi lo può dire? così come avrebbe potuto ottenere una crescita e dei risultati inferiori.
Stessa cosa naturalmente per Musetti.
Entrambi hanno fatto quello che si sentivano di fare e credo che entrambi non abbiano recriminazioni di sorta.
Certo la riconoscenza è un valore importante, nella vita e nel tennis.
Per cui leggo più volentieri la fiaba di Lorenzo che quella di Jannik.

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+1: Ram
Carlos_TOP (Guest) 21-06-2025 11:54

@ mandrax75 (#4418616)

Sarebbe diventato n.1 anche con Piatti… la crescita ha coinciso col cambio di allenatore ma in realtà e’ dovuta alla crescita mentale e di esperienza, normale per un giocatore che cresce dai 20 anni in avanti

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walden 21-06-2025 11:11

La fortuna di Simone Tartarini è stata quella d’incontrare Lorenzo Musetti, questo bambino di origine proletaria, e, proprio perchè non garantiva nulla dal punto di vista economico, ha avuto il merito di crederci. Quindi capisco il debito di riconoscenza di Lorenzo (e dei suoi genitori, che gliel’hanno affidato) nei suoi confronti, in un’epoca in cui il patrimonio contava ancora molto nelle scelte di chi far andare avanti. L’altro merito di Simone, è stato trasmettere una cultura del lavoro che è, assieme al suo enorme talento, il capitale umano del quale Musetti dispone.
Tartarini, come ammette lui stesso, ha dovuto prima imparare lui, e per questo ci sono voluti quattro anni, da quel RG dove mise sotto di due sets Djokovic, per poratrlo dov’è adesso. Ma non dimentichiamo gli errori compiuti nei mesi successivi, la preparazione a W sul campo da calcio di Spezia, l’inutile partecipazione alle Olimpiadi di Tokio, l’esclusione dalle qualificazioni di Toronto per non aver rispettato le regole anti Covid, la preparazione sbagliata ai NG del 2021, dove era il favorito, la preparazione sbagliata al tour in sudamerica nel 2022, gli errori su errori che rischiarono di farlo uscire dai 100, costringendolo a giocare dei challengers, e così via.
Mi viene spontaneo un accostamento con gli altri due tennisti italiani da me stimati sopra tutti gli altri, Sinner e Nardi. Il primo, con la stessa origine sociale e anche lui con la stessa cultura del lavoro, ma che ha avuto la fortuna, o la lungimiranza, di avere sin dall’inizio un grande coach, anzi un grande staff, che, pur con minore talento, gli ha permesso di raggiungere gli stessi risultati con tre anni di anticipo. Il secondo, di famiglia borghese nella provincia ricca della terza italia, figlio di un pallanuotista (cioè lo sport di squadra da ricchi, perchè non ci si guadagna), dotato anche lui di un grande talento, che non ha saputo/potuto incontrare lo staff che lo facesse crescere tecnicamente e professionalmente.
Diciamo quindi a che Lorenzo, tutto sommato, è andata bene così.

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-1: tacchino freddo
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 21-06-2025 11:01

Caro M.M.,su LT è presente il suo primo denigratore(sosteneva che con Tartarini,il toscano non sarebbe andato da nessuna parte)tale walden,nonché suo grande estimatore.

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-1: Marco M., Detuqueridapresencia, Maurantonio
mandrax75 (Guest) 21-06-2025 11:00

sinner con vagnozzi e cahill è diventato n1, musetti con tartarini e un’altra figura potrebbe migliorare ulteriormente gli splendidi risultati che sta conseguendo

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Baleta Sgunfia (Guest) 21-06-2025 10:55

Quella di Musetti e Tartarini e una storia piuttosto clamorosa che smonta luoghi comuni e facili deduzioni riguardo il coaching. Stimo Lorenzo per non aver perso la fiducia nel suo maestro cedendo alla tentazione del “supercoach”, e Tartarini per la dedizione e l’umiltà con cui ha portato Lorenzo ai vertici del ranking.

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+1: gisva, DANCAS, tacchino freddo
Kenobi 21-06-2025 10:45

L’invidia e l’effetto Dunning-Kruger che colpisce gli incompetenti ci sono sempre stati , ma come diceva Eco è grazie ad internet che questa fogna arriva a diventare una vera e propria slavina di merda con ripercussioni sulla psiche del singolo o su reazioni sbagliate.

È da questo punto di vista che mi bisognerebbe fosse identificabile alla fonte l’odiatore ed estromesso dalla rete come una specie di Daspo.

Ci dovrebbe essere più controllo e responsabilità dei gestori.

Abbiamo due campioni che si sono trovati per regalarci divertimento e sogni.

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+1: Detuqueridapresencia
Maurantonio 21-06-2025 10:44

Bella intervista
Bello l’aspetto umano che esce fuori, una persona umile, consapevole dei propri limiti, e non un obiettivo di troll frustrati

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+1: Pippolivetennis, Detuqueridapresencia, tacchino freddo
Tomax (Guest) 21-06-2025 10:41

Strana scelta di musetti di andare in America subito dopo Wimbledon…. Speriamo non diventi pesante stare quasi 2 mesi lontano da casa. Obiettivo ormai quest’anno deve essere Torino e forse era più facile facendo i 250 su terra

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-1: Manu09, tacchino freddo
Groucho (Guest) 21-06-2025 10:40

Tartarini sei un grande allenatore! Quando si è grandi, ci si infischia dei pollici versi.

1
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-1: Detuqueridapresencia