Commento sull'impresa di Grigor Dimitrov ATP, Copertina, Generica

Quando una partita può cambiare una carriera (di Marco Mazzoni)

08/05/2013 12:16 19 commenti
Grigor Dimitrov classe 1991, n.28 del mondo
Grigor Dimitrov classe 1991, n.28 del mondo

Le partite di tennis non sono tutte uguali. Certi momenti in una vita sportiva rappresentano un crocevia, un passo in avanti, una svolta. Oppure un crollo, una discesa. La fine. Per capirlo basta ascoltare le parole dei vari big della racchetta, che rispondendo a precisa domanda su quando hanno capito di “potercela fare”, di potersi sedere al banchetto dei grandi, rispondono sempre con una data precisa, un match scolpito nella memoria. Magari anche perso, ma che ha segnato la vita sportiva in modo indelebile. Sono quelle partite in cui il giovane è riuscito per la prima volta in modo consapevole a tirar fuori dalla propria racchetta tutto il proprio potenziale, a volte anche ad andare oltre, giocando con la lucidità e serenità che deriva dalla consapevolezza. La conferma di uno scatto di crescita, e che il domani sarà diverso.

Questo per esempio accadde a Federer il 2 luglio 2001. Sul centrale di Wimbledon, quello che diventerà il “suo” campo, quel giorno un 19enne Roger sfidò il Re dei Championships, Pete Sampras. In un match passato alla storia il campione americano fu superato dal talentuoso svizzero in 5 set. Federer scoppiò in lacrime, mentre Sampras uscendo dal campo con volto scuro intuì immediatamente che si era chiusa un’era, e che a breve si sarebbe aperta quella del suo giovane rivale.

Ieri sera Grigor Dimitrov ha sconfitto in match epico, segnato da mille episodi e colpi di scena, il n.1 Novak Djokovic. Perché la similitudine con il match Federer – Sampras? E’ la prima sensazione che ho avuto, appena terminato il match. Non sarà questa volta un passaggio di consegne. Intanto Madrid non è Wimbledon; Djokovic è tutt’altro che sul viale del tramonto, anzi… ha un’occasione forse irripetibile quest’anno di lottare per un clamoroso Grande Slam, se mai riuscirà a battere Nadal sulla terra parigina. E Dimitrov ha ancora parecchia strada da fare per crescere e potersi sedere a quel famoso banchetto tennistico vip. Però la vittoria del talento bulgaro di ieri sera in terra iberica pare proprio esser uno di quei match turning point, quello che ti può cambiare una carriera. E non solo per la vittoria.

Recentemente avevo già parlato di Dimitrov, dopo i due Master 1000 Usa di primavera, in cui il bulgaro aveva affrontato con coraggio Nole e Murray, dando segnali di grande tennis ma anche di non riuscire a giocare il suo miglior tennis per più di un’oretta, e crollando nei tiebreak per eccesso di voglia di vincere. Dopo un mese a Monte Carlo altro test coi fiocchi, Nadal sulla sua terra preferita, dove era di fatto imbattuto. Aver assistito dal vivo a quell’incontro è stato un privilegio, un’orgia di momenti tennistici alti, di giocate stupende e di emozioni. Nadal se la cavò, ma il modo in cui Dimitrov riuscì ad imporre il suo gioco per un’ora al più grande terraiolo dell’era moderna non lasciò indifferenti. Fu un altro segnale importante della crescita di Dimitrov, che il ragazzo stava imboccando la strada giusta, che i vari tasselli di un talento cristallino stavano trovando il loro posto.

La partita di ieri sera contro Djokovic è stata la conferma definitiva dello scatto di crescita di Dimitrov. Non solo per la vittoria, ma per come è arrivata. Vero che le condizioni a Madrid sono molto particolari, che in altura la palla viaggia di più, che quel campo seppur non blu è a dir poco veloce e instabile, mettendo in difficoltà uno come Nole che scarica a terra un’enorme potenza; ma queste condizioni c’erano per tutti e due i contendenti, e l’esperienza e maggior “cattiveria” agonistica del n.1 avrebbero dovuto aiutarlo nelle difficoltà. Invece Dimitrov ha giocato una partita stupenda sul piano tecnico, generosa su quello fisico e straordinaria sul piano mentale.

Tecnicamente Dimitrov è stato superbo nel tenere sulla diagonale del rovescio, contro quello che è oggi il miglior rovescio del circuito. Bravo a reggere lo scambio con rovesci in top quasi mai cortissimi, incredibile il bulgaro per l’uso del back, vera arma che ha spesso destabilizzato il piano tattico di Djokovic. Erano anni che vedevo un rovescio tagliato ad una mano così efficace come quello di Dimitrov: una rasoiata secca, in assoluto controllo, con la palla che galleggia maligna depositandosi senza peso nei pressi della riga, difficilissima da rimandare con forza e da raccogliere sotto con un classico top spin. Inoltre la meccanica esecutiva, così snella e con un uso del polso strepitoso, consente a Grigor di mascherare fino all’ultimo la traiettoria, tanto da sorprendere Djokovic alternando cross tagliati lunghissimi, tagli lungolinea millimetrici che quasi non rimbalzano, e improvvisi back stretti a tagliare le gambe del rivale. Enciclopedico. Era da tempi di Edberg che forse non si vedeva ad alto livello un rovescio in back così efficace.

Inoltre Dimitrov è stato superbo per la capacità di tenere il palleggio in forcing del n.1, non buttando quasi mai via lo scambio, anche nelle condizioni di massima fatica, e riuscendo anzi spesso ad accelerare col dritto con botte lungolinea improvvise, spesso vincenti o capaci di ribaltare l’inerzia dello scambio. Capacità quindi tecnica ma anche fisica (enormemente cresciuta la sua resistenza in campo e il footwork è notevolmente migliorato) e mentale, per la applicazione, la capacità di soffrire restando lucido e concentrato.

Non ingannino i crampi che ancora una volta l’hanno colpito sul finire del 2° set: sono soprattutto crampi da stress, da tensione. Un aspetto che migliorerà con l’esperienza, anche se consiglierei di rivedere in parte quegli insistiti allunghi in recupero, che tendono a scatenare proprio la meccanica dei crampi.
E’ stato il classico match che può davvero segnare la carriera di Dimitrov. Attenzione: da giovedì non vi aspettate vittorie continue. Sarà forse naturale un periodo di assestamento, con altri alti e bassi, magari qualcuno pure clamoroso. E come scritto recentemente, sulle spalle del talento dell’est pesano moltissimi dei tifosi di Federer, che atterriti dal prossimo ritiro del loro idolo aspettano l’arrivo di Grigor come quello di un Messia, a salvarli da un tennis troppo arrotato e monocorde.

Però il match di ieri ha certamente dato a Dimitrov non solo una vittoria prestigiosa, ma la conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Che il momento è d’oro e deve continuare a spingere sull’acceleratore per aumentare la cilindrata del suo tennis, ossia il “minutaggio” in cui riesce a giocare al top. Che il suo tennis è tutt’altro che antico e “superato”. Che il suo talento cristallino può portarlo a vincere contro i grandi campioni nei grandi palcoscenici. E, detto da un amante dei “gesti bianchi”, che si può ancora vincere con tennis classico, vario e offensivo, portando un pizzico di diversità in un mondo troppo standardizzato.


Marco Mazzoni


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Marco Mazzoni (Guest) 12-05-2013 09:35

@ mariano (#844098)

ciao Mariano, grazie per i complimenti 🙂 scrivimi pure in privato su facebook (il mio profilo ha il mio nome-cognome e come foto una t-shirt di Stefan Edberg) o twitter ( @marcomazz ) e ti faccio sapere 🙂

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biglebowsky (Guest) 09-05-2013 01:48

sempre piacevoli da leggere i tuoi articoli.
nel merito: nel tennis maschile sono, a mio parere e non solo, i tornei dello slam con la formula 3 su 5 a determinare il reale valore dei giocatori di vertice.
il resto conta molto meno.
e in quel contesto siamo a 5 vinte 10 perse, miglior risultato secondo turno.
con tutto questo la quota attuale di 80 contro 1 come vincente di wimbledon che viene riservata a dimitrov potrebbe giustificare un modesto investimento e credo non renda giustizia al suo possibile livello sull’erba.

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Marcus91 (Guest) 08-05-2013 23:20

Ottimo articolo, il Sig. Mazzoni mi stupisce ogni settimana per l’analisi lucida, realistica e dettagliata del tema dell’articolo! 😛

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groucho (Guest) 08-05-2013 22:28

Marco Mazzoni ha una penna davvero splendida, mossa da una sensibilità rara. Spero per lui che diventi un grande scrittore.

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Carlo (Guest) 08-05-2013 22:09

Complimenti vivissimi per la qualità dell’articolo, questo si che è “giornalismo sportivo” degno di questo nome !!

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Mariush (Guest) 08-05-2013 19:37

Bello

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fantasista (Guest) 08-05-2013 17:37

grande articolo complimenti mazzoni 😀 e complimenti anche al grande Dimitrov talento cristallino rovescio sublime 😆 😆

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giovanni liotta (Guest) 08-05-2013 15:59

dimitrov signor giocatore
e
mazzoni signor giornalista/scrittore

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Slobodan Zivojinovic 08-05-2013 15:39

Ricordo il match di 12 anni fà (lo diederò su Stream con telecronaca di Mangiante e Bertolucci…Paolo si prenotò dal giorno che si seppe che c’era la possibilità di un ottavo di finale FEDERER VS SAMPRAS…disse LUNEDI’ PROSSIMO PER QUEL MATCH CI VOGLIO ESSERE IO A FARE LA TELECRONACA…SENTO CHE SARA’ UN MATCH STORICO!!!…ci prese in pieno Paolo)…fù un match bellissimo ed a parer mio ancora il migliore degli ultimi anni perchè i 2 giocarono un bel match di tennis sù erba e non uno dei match FEDERER VS NADAL a Wimbledon che erano dei match da erba battuta…Federer perse il turno dopo da Ancic se non ricordo male quindi non iniziò proprio in quel torneo l’epopea dello svizzero…può anche darsi che Dimitrov sia il nuovo Federer (ci assomiglia pure fisicamente oltre che tecnicamente…solo che a differenza dallo svizzero potrebbe avere delle distrazioni extra-tennistiche eccessive…c’è una certa differenza tra Mirka e Maria eheheheh)…però non credo che il match di ieri sia paragonabile a quello di Wimbledon…non c’è paragone tra l’importanza dei 2 match dai…capisco la forzatura ma ci vorrebbe una vittoria del genere al Roland Garros per Dimitrov per avere un rapporto di grandezza simile…comunque il bulgaro è molto forte e solo la vicinanza alla Sharapova può distruggerlo…certo che però diventare numero 1 al mondo di tennis ed avere come fidanzata Maria Sharapova mi pare troppo…eh…ma è probabile che quando diventerà numero 1 Masha si sia accasata da altre parti!!! :mrgreen:

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zedarioz 08-05-2013 14:20

Scritto da Patoschi
@ zedarioz (#844111)
E dai, che qua si scherza, non c’è bisogno di prendersela. Dimitrov è un talento cristallino, nessuno lo discute. Anche i vari Gasquet, Gulbis, Dolgopolov e Fognini lo sono. Ferrer invece è meno dotato di tutti quelli appena citati, eppure li batte regolarmente, tant’è vero che in classifica è il primo degli “umani”. Anche se GQ ha meno talento puro di altri, non vuol dire che non sia più forte, o meglio, più competitivo. Magari continuo a non capire una mazza di quello che hai detto…

Non volevo tirare in ballo Quinzi in un articolo su Dimitrov, ma sottolineare che riconoscere il talento e la classe quando ci sono è un piacere. Mentre qui molti si fanno ottenebrare dal nazionalismo o dal tifo. Mi avevano detto che siccome Dimitrov non sa rispondere bene (?) non ha talento. Il tennis è poi bello anche perchè col solo talento ma senza testa e/o fisico non si arriva molto lontano. Fognini ieri purtroppo ci ha fatto vedere cosa vuol dire non avere testa 🙁

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Patoschi (Guest) 08-05-2013 14:01

@ zedarioz (#844111)

E dai, che qua si scherza, non c’è bisogno di prendersela. Dimitrov è un talento cristallino, nessuno lo discute. Anche i vari Gasquet, Gulbis, Dolgopolov e Fognini lo sono. Ferrer invece è meno dotato di tutti quelli appena citati, eppure li batte regolarmente, tant’è vero che in classifica è il primo degli “umani”. Anche se GQ ha meno talento puro di altri, non vuol dire che non sia più forte, o meglio, più competitivo. Magari continuo a non capire una mazza di quello che hai detto… 😉

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Koko (Guest) 08-05-2013 13:30

In realtà ogni discorso del genere andrebbe rinviato ad una grandissima partita vinta o persa di poco in uno slam in un 3 su 5. Non è che Dimitrov potrebbe continuare a sciorinare questo tennis zompettando sempre in preda ai crampi reggendo per 5 set! E’ un qualcosa di molto diverso. Li lo vedo assai più fragile rispetto ai big attuali che non fai fuori facilmente, se stanno bene, in 5 set. Lo zompettamento cramposo che avviene sempre non mi convince affatto.

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zedarioz 08-05-2013 13:03

Scritto da Patoschi
@ zedarioz (#844029)
Applausi a scena aperta per Dimitrov, ma il discorso su Quinzi non c’entra niente. Per cortesia.

Non hai capito una mazza del mio post ma pazienza. Buona giornata.

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mariano (Guest) 08-05-2013 12:58

Altro che grande Dimitrov, io direi grande Mazzoni. Un articolo di altissimo livello. Potrei per favore sapere, se è possibile da lui personalmente, se scrive anche su quotidiani o riviste?

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Patoschi (Guest) 08-05-2013 12:43

@ zedarioz (#844029)

Applausi a scena aperta per Dimitrov, ma il discorso su Quinzi non c’entra niente. Per cortesia.

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lucio (Guest) 08-05-2013 11:30

complimenti mazzoni per il tuo articolo.quello che hai visto tu lo abbiamo visto tutti noi appassionati:l’inizio di una nuova era

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zedarioz 08-05-2013 11:26

Io qui sono stato deriso un anno fa quando ho detto a livello di talento purtroppo il nostro Quinzi si sogna quello di Dimitrov. Non per sminuire Quinzi ma anzi per fargli i complimenti maggiori se mai arriverà ad essere un top player. La costanza di rendimento e la forza mentale per reggere a lungo quel livello si raggiunge con l’esperienza. Dimitrov sta seguendo le orme di Federer in tutto. Federer a 22 anni è esploso, Dimitrov sta facendo lo stesso. Forse un filo indietro rispetto a Roger ma in 10 anni il tennis è cambiato ulteriormente, il livello fisico è ancora aumentato quindi darei a Dimitrov ancora un anno per vederlo definitivamente al top. Comunque a livello di gioco sulla singola partita ormai non teme più nessuno.

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RogerRoger 08-05-2013 11:06

Eccellente articolo ed altrettanto eccellente analisi del grande Grigor.
Ben fatto Mazzoni !

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pampurio 08-05-2013 10:32

Solito gran pezzo di Mazzoni. Complimenti.

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