
McEnroe scuote il futuro di Djokovic dopo la sconfitta con Sinner: “Il Tempo è imbattibile”


L’eco della eliminazione di Novak Djokovic nella semifinale di Wimbledon 2025 per mano di Jannik Sinner continua a farsi sentire, e tra le voci più autorevoli spicca quella di John McEnroe. Lo storico campione americano, oggi stimato opinionista, non ha usato mezzi termini nel giudicare sia la prestazione di Nole sia il suo futuro nel tennis ai massimi livelli.
Djokovic, apparso chiaramente limitato da un infortunio rimediato contro Flavio Cobolli nei quarti di finale, ha ceduto nettamente contro Sinner con il punteggio di 6-3 6-3 6-4, incapace di opporre la solita resistenza e, soprattutto, di ribaltare il copione di una partita sempre in salita. Il serbo, 38 anni da poco compiuti, aveva già dato segnali di difficoltà anche agli ottavi contro Alex De Minaur, perdendo il primo set per 6-1: un risultato che mai gli era capitato a Wimbledon.
Durante la telecronaca, McEnroe non ha nascosto la propria sorpresa e ha lanciato riflessioni profonde:
“Non ricordo di aver mai visto Djokovic giocare un set peggiore di questo. Sono letteralmente anni che non succedeva,” ha dichiarato l’ex numero uno del mondo, aggiungendo: “È completamente disgustato da sé stesso. Se dovesse continuare a giocare così male ancora per due set, si ritirerebbe sul momento. Se giocasse così per altri due set, prevedo che smetterebbe.”
Ma il giudizio più duro arriva sulle prospettive del fuoriclasse serbo:
“Ha sfidato il tempo per anni, ma oggi il tempo lo ha raggiunto. È la prima volta che lo vedo e penso: ‘Non sono sicuro che possa tornare ai suoi livelli.’ Non so se accetterà di essere un gradino o due sotto ragazzi come Sinner e Alcaraz. Il Tempo è imbattibile, e credo che sia questo quello che stiamo vedendo ora.”
McEnroe ha poi sottolineato come tutti i grandi campioni, prima o poi, si trovino a dover affrontare il momento in cui il meglio è alle spalle:
“È entrato a far parte di quella cerchia di vecchi campioni che si rendono conto che il meglio è alle spalle, e devono fare i conti con questa realtà. Non so quanto sia stato determinante l’infortunio o l’accumulo di partite difficili, ma il tempo non si ferma per nessuno. Onestamente, è straordinario che sia arrivato fin qui, è davvero incredibile.”
Secondo McEnroe, Djokovic dovrà ora riflettere sul proprio futuro e capire se la battuta d’arresto è stata solo frutto di un infortunio, o se il fisico ormai non gli permette più di essere competitivo ai massimi livelli:
“Novak avrà molto su cui riflettere nei prossimi mesi. Si chiederà se è stato solo per l’infortunio o se il suo corpo ormai è troppo logorato. Vedremo quale sarà la sua risposta.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: John McEnroe, Novak Djokovic
Se mi limitassi alla mera lettura dei numeri dovrei pensare che Djokovic ha avuto un’ importanza superiore nella storia del tennis rispetto a Federer e francamente mi risulta difficile. Djokovic è stato sicuramente un fuoriclasse ma Federer e Nadal a mio parere hanno rappresentato in maniera più significativa l’ essenza di questo meraviglioso sport
@ Jimi Hendrix (#4437366)
Alcaraz è “decadent” e Sinner “crepuscolare”. Che buontempone…
Limitati alla matematica, anzi, all’aritmetica. Ti dovrebbe essere sufficiente per capire chi è il migliore
Perdonami, ma credo che tu abbia le idee un po’ confuse sul periodo romantico. Per i romantici l’immaginazione e la creatività vengono viste come facoltà superiori, in grado di trascendere la realtà e di creare mondi fantastici. Le emozioni, la bellezza, lo stile, l’ eleganza sono elementi cruciali.I romantici sono affascinati da ciò che è misterioso,inspiegabile e trascendente, ricercando un contatto con l’infinito e l’assoluto. Il tennis di Federer è certamente più creativo di quello di Nole ergo più affascinante per le personalità romantiche. Djokovic è l’ emblema dell’ atleta razionale. Ha basato la sua carriera esclusivamente sui numeri, alla ricerca spamsmodica di record che anche una volta ottenuti non gli hanno permesso di acquisire l’ aura magnetica di un Federer o di un Nadal
@ brunodalla (#4437189)
Ma guarda, credo che sia l’unica dipendenza derivante dall’essere storicamente dei n.1, senza la quale non si diventa tali, contemporaneamente causa ed effetto di questa avventura non per tutti ma riservata a rari atleti/uomini che vivono con intensità globale il loro bisogno di affermarsi…e stiamo vedendo anche adesso, come in passato, quanti talenti non riescono a entrare in questa modalità pur volendolo…è il prezzo che devono pagare, che comunque provoca dolore al distacco ma che poi, quando l’età diventerà limite invalicabile, verrà cancellato dagli affetti che l’impegno agonistico, almeno per quanto vediamo dei 3 big, non ha loro impedito di costruirsi stabilmente e serenamente
@ Jimi Hendrix (#4437167)
Ma per carità! E perdonami, ma il romanticismo nasce proprio come reazione al culto dell’estetismo classico, rivediti il periodo…e comunque si parla di sentimenti forti, patriottici, che non ho mai visto nel monotono personaggio Roger, mai sentito esprimersi o segnalarsi fuori dal campo, mentre amo Novak proprio per temperamento, personalità anche polemica, che è sempre sintomo di coraggio anche contro la tendenza generalizzata…e il campo? Ha parlato pure questo, il netto prevalere di Novak negli h2h e nel numero di Slam e 1000 e Finals vinti completano la mia totale ammirazione e predilezione per lui, mi sembra persino superflua questa spiegazione a una tua ipotesi totalmente campata in aria, oltre alle altre considerazioni che dimostrano il tuo, invece, scarso approfondimento su Novak, tennista e persona
E non ci sono più le mezze stagioni.
Ah come si stava meglio quando si stava peggio!!!
Karatsev durò una sola estate (altro emisfero) ma facciamo l’elenco? Medvedev,Tsitsi, Zverev, Ruud, Rublev,Aliassime ecc? Giocatori su cui francamente puntare su una semi da parte loro è ad alto rischio,De Minaur che ha un bilancio imbarazzante coi top 10,Rune che che non viene fuori da un lungo periodo e non abbiamo notizie di problemi fisici particolari.
Fritz ok ma non è che puoi dire sia un semifinalista sicuro sempre.
Poi se tiriamo fuori Lorenzi (tutt’altro livello) o Jas nel femminile significato darmi ragione,il livello è basso perché con la maturità sono entrati in crisi tecnica,fisica,motivazionale.
Sono ricchi e temo che il lavoro sul campo non sia stato all’altezza e vale pure per Berrettini di cui ho notizie piuttosto sicure sulla sua non eccelsa dedizione al lavoro (beato lui che può farlo però…insomma,poteva anche rimandare…).
Secondo me Fritz gioca meglio adesso di quando aveva 23-24 anni. Ogni atleta ha una sua storia. Karatsev divenne competitivo a 27 anni. Lorenzi a 29. Per non parlare di Jas. Insomma, non ci sono regole, né certezze.
Rafa fece la stessa cosa con Novak a Parigi, lo scorso anno alle Olimpiadi. Fra grandi campioni questo è normale.
@ Pier no guest (#4437164)
Dimentichi il fattore money+figga…
Si ritrovano oggi a 25 anni con vagonate di milioni e stupende femmine….si possono togliere ogni desiderio, x questo scoppiano.
Pure Djokovic ebbe i suo momenti di “cedimento” alle prelibatezza della vita e crollò in classifica
Questo è un aspetto secondo me sottovalutato e lo dico da non tifoso di Djokovic, lui è parte della storia del tennis e nutre grande rispetto per esso, per i tornei storici e i fuoriclasse di questo sport, secondo me ha anche mostrato “rispetto” al numero 1 del mondo in quel modo, alla fine lui lo è stato per oltre 400 settime e capisce meglio di chiunque il peso, lo status e il rispetto che si deve in queste circostanze.
Forse negli US Open, più probabilmente in Australia, ma a Wimbledon non credo.
Ha semplicemente detto la verità.
ecco, un’altra delle scemenze più totali che vanno per la maggiore è questa: pensare che se l’ha fatto due anni fa, lo possa rifare. a quella età, in tutti gli sport, bastano anche sei mesi e le prestazioni crollano. nel tennis ovviamente non conta solo il fisico, ma anche la testa e l’esperienza, soprattutto negli slam, ma come si è visto, dopo due anni da quel 2023, fisicamente non regge più come prima.
casomai, invece delle solite e ovvie considerazioni sull’imminente ritiro, sarebbe da sviscerare un altro argomento, che ha e sta accomunando i big four (ci metto dentro anche murray con gli altri tre), ma non solo, pensiamo a wawrinka, cilic, fognini, nishikori e moltri altri:
che cosa spinge signori attempati (sportivamente partando) multimilionari, o anche miliardari come nel caso dei big3, a “trascinarsi” (termine anche provocatorio, prendetelo con le pinze) sui campi da tennis, e che non devono dimostrare niente a nessuno, sia al mondo intero che a se stessi?
alcune cose sono state dette, la passione, la voglia di competizione e via dicendo.
io però penso che la principale ragione sia un’altra, e non esattamente positiva: la dipendenza dall’adrenalina della competizione. badate bene, non la voglia di competere, ma la DIPENDENZA da “quelle” sensazioni, che portano a non accettare, e la ritengo una cosa non positiva, che sfiora il limite del patologico, l’inevitabile passare del tempo.
hanno una famiglia, dei figli, delle attività, si spera che si siano costruiti una vita al di fuori dei campi da tennis (perchè anche questo è da considerare, e non è una cosa banale) e non vogliono mollare. il caso più eclatante secondo me è stato Verdasco, ma nessuno di quelli citati ne è stato esente.
una dipendenza quindi, e come tutte le dipendenze non è una cosa positiva.
Ultimo slam vinto
Federer a 36 anni e 5 mesi
Nadal a 36 anni
Djokovic a 36 anni e 4 mesi
Hanno continuato ancora ad alto livello per un po’ ma a 38 devi mollare
Conclusione piuttosto ovvia.
Attenzione che il 2023 e’ stato il migliore anno (o il secondo migliore) di Nole. Tre slam e finals, Cincinnati etc… per cui di anni ne aveva 36, non 28. A 38 perde solo dai due alieni, se sta bene ripassa tutti gli altri.
Nota di merito, e premetto che non c’è alcuna vena ironica nelle mie parole a scanso di inutili equivoci, per Novak. Credo che altri atleti dopo l’andamento dei primi 2 set avrebbero alzato bandiera bianca per non prolungare agonia. Lui no, non solo è rimasto in campo ma ha mostrato 20 minuti del tennis a cui eravamo abituati tirando vincenti da ogni lato. Il crollo finale era quasi inevitabile però è stato esemplare per come lo ha affrontato. E questo dimostra l’amore e la passione che ancora nutre verso il tennis,motivo principale per cui ancora non ha appeso la racchetta al chiodo
Djokovic può tranquillamente competere fino ai 50 anni
Tra il dedicarsi al “tennis professionistico” e la “panchina ai giardinetti” c’è una via di mezzo. Certamente lo “spirto guerrier” di Djokovic ( da un’ estimatrice del Foscolo mi sarei aspettato una predilezione per il tennis classico e romantico di Federer) troverà presto qualcosa in grado di appagarlo lontano dai campi da tennis
Sempre amato Mac quando giocava,sempre rimasto perplesso quando commenta.
A fronte dell’ovvio,ovvero del logorio di un tennista di 38 anni con tanti chilometri sulle gambe c’è da interrogarsi sul come ancora arriva davanti ai giovani e, soprattutto,del perché dei giocatori di 27/28 anni giochino peggio di quando ne avevano 23/24,in un’era in cui alimentazione e metodologia di allenamento oltre all’esperienza dovrebbero raggiungere l’apice proprio verso i 30 anni.
Oggi discutevo di un’innovazione, ovvero dei parastinchi con sensori (dovrei farli avere a mia figlia) in grado di avere tramite una app una serie enorme di informazioni sulle prestazioni,la gestione delle stesse,il processo per migliorarle.
I professionisti usano questi sistemi ma serve un elemento in più “la motivazione” che,spinta dal cuore,dall’orgoglio,dalla voglia più che di vincere di non perdere fa andare oltre.
Nole ce l’ha,altri no.
@ Annie3 (#4437132)
Sì, in effetti, la visione esistenziale ci sta.
Ma ogni giorno devono ripetere tutti queste ovvietà??
Mi sembra ovvio che per uno sportivo di 38 anni il suo meglio sia alle spalle! Farà quello che si sente e basta, che stress!
John! Fatti li azzi tua!
resta eternamente il numero 1 come giocatore e ancora di più come uomo nel mommeto del covid e l’unico che ha mostarto le palle
@ brunodalla (#4437091)
Ma perché l’aspetto “negativo” del ritiro, in realtà inesistente essendo cosa normale e inevitabile come giustamente hai detto, è utilizzato dai “non simpatizzanti”, stupidamente, come giustamente hai detto, come spunto per dare sfogo a beceri affossamenti e commenti
senza senso, oltretutto ridicoli visto che, anche in questa fase, Novak riesce a fare semi e finali Slam, a battere i giovani “rampanti”, addirittura quello che recentemente si è imposto sul n.1… che poi ha battuto lui, ma le soddisfazioni rimangono in uno sport dove non varrà la proprietà transitiva ma dove permane il “valore assoluto” di prestazioni che, al netto di una perfetta forma fisica non più sempre garantita, continuano a stimolarne la prosecuzione e il viscerale attaccamento
Vabbé, queste contro Alcaraz e Sinner sono rivalità di fine carriera che anche se non ne vincesse più una non toglierebbero nulla alla sua carriera. Fa bene a provarci finché é ancora il terzo più forte. Il tennis é strano e un torneo lo possono sbagliare anche gli alieni
@ Givaldo Barbosa (#4437102)
Perdonami, ma “lo spingano ancora a sacrificarsi” non mi torna…è proprio perché per Novak giocare non è “sacrificio” ma “bisogno esistenziale” che continua…per lui il sacrificio sarebbe la rinuncia a competere, sarebbe la panchina ai giardinetti, insomma, finché gli rugge dentro lo “spirto guerrier”, continuerà a provarci, per questa finalità non c’è sacrificio, solo necessità, motivazione, scopo
@ Givaldo Barbosa (#4437102)
Stavolta ti quoto… Commento esemplare
Il futuro non si scuote. Semmai si scruta
Lo sa solo Novak cosa ha dentro e quali motivazioni lo spingano ancora a sacrificarsi. Inutile giudicare, da fuori.
Del resto, sono tempi in cui ognuno deve mettere bocca su tutto. Che si chiami McEnroe o Enzo e il Barbera, tutti devono impicciarsi di tutto.
John, prima lo davi favorito contro L’Alieno, ora si deve ritirare…fai pace almeno adesso con la tua testa!!!
Terzo nella race, quest’anno in alto si è piegato solo ad Alcaraz ma ha meno continuità dello spagnolo.
Vincere uno slam è un’impresa impossibile ma a tutto il resto l’impresa è praticabile, deve solo accettarlo e non pregare in un allineamento cosmico che metta fuori il duo e lui contemporaneamente riesca a fare finale con un tabellone di giocatori che ancora soffrono di una sudditanza psicologica e non peschi un infortunio.
Lasciamo perdere va…
E la Morte è inevitabile. John banale fuori dal campo è l’ossimoro del John Geniale in campo, pazienza.
tutte cose ovvie.
ma davvero ci si stupisce se un qualsiasi atleta, a 38 anni, non riesca ad essere allo stesso livello di 10 anni fa? ma siete seri?
si continuano a scrivere articoli, con opinioni di svariati personaggi, su cose ovvie.
la scoperta dell’acqua calda.
è chiaro che la prospettiva futura di djokovic è il ritiro, è semplicemente inevitabile. però ci si stupisce sempre.
la cosa strana è stupirsi che prima o poi accadrà.
La verità è che se Djokovic si fosse trovato dalla parte di Alcaraz, oggi assisteremmo a una finale diversa
Addio Alieno.