
Berrettini, ancora uno stop: niente Gstaad e Kitzbühel, ora rischio crollo in classifica


Il momento complicato di Matteo Berrettini non accenna a risolversi. Dopo la precoce eliminazione al primo turno di Wimbledon, il tennista romano ha deciso di rinunciare sia all’ATP 250 di Gstaad che a quello di Kitzbühel, i due tornei che aveva vinto nella passata stagione. La notizia, riportata dall’esperto giornalista polacco Michal Samulski, segna un ulteriore passo indietro nella stagione dell’azzurro, ancora lontano dalla migliore condizione fisica e mentale.
Berrettini, che aveva già saltato Gstaad, rinuncia ora anche a Kitzbühel, torneo che nel 2024 gli aveva regalato soddisfazioni e punti preziosi per il ranking. Dopo l’infortunio di Roma, infatti, Matteo è riuscito a giocare una sola partita ufficiale: quella sfortunata e sofferta contro Kamil Majchrzak al primo turno dei Championships, persa al quinto set. In quel match si sono visti non solo i limiti di condizione fisica, ma anche una certa sfiducia e difficoltà psicologica.
Un crollo in classifica già scritto
Con questa doppia rinuncia, Berrettini perderà ben 500 punti ATP guadagnati nella scorsa estate e si prepara a scendere sensibilmente in classifica. Se oggi è ancora al 36° posto ATP, già dal prossimo lunedì l’azzurro calerà a quota 1225 punti (attualmente 44°), per poi scendere ulteriormente a 975 punti e rischiare di uscire dai primi 60 (59° posizione provvisoria). Nessun punto recuperato nei tornei di Brisbane e Rotterdam quest’anno, un dettaglio che aggrava il bilancio della stagione.
La speranza è ora quella di rivedere Berrettini in campo per il Masters 1000 di Toronto a fine luglio, appuntamento fondamentale anche in ottica ranking e fiducia. Dopo i successi a Gstaad e Kitzbühel nel 2024, e una stagione poi segnata da nuovi problemi fisici, Berrettini ha più che mai bisogno di tempo, serenità e fiducia per ripartire.
Serve tempo, più della forma
Lo ha detto lui stesso dopo Wimbledon: la priorità non è solo ritrovare la forma tennistica, ma recuperare serenità e motivazione. I tifosi italiani sperano che questa pausa possa davvero servire a ritrovare il vero Matteo, quello capace di far sognare un Paese intero. L’obiettivo, adesso, è lasciarsi alle spalle un periodo difficile e guardare avanti con rinnovata fiducia.
Marco Rossi
TAG: Italiani, Matteo Berrettini
Purtroppo nessuno di noi può spiegare cosa succede al proprio fisico dopo una storia con Melissa Satta
Con Zverev alle Finals aveva perso il primo set al tb, in partita assolutamente. Con Fils, vinto il primo set al tb, in partita e pure favorito. Con Ruud a Roma perso il primo set al tb, quando si era già infortunato, in partita e favorito. Con Draper perso il primo set al tb (‘sti cacchio di tb !), assolutamente in partita. Alcune le ha vinte addirittura da infortunato: Khachanov agli AO, Cerundolo forte a Montecarlo, Giron a Madrid. Giusto con Rune e Rinderknech mi sento di darti ragione. A memoria, almeno.
Sulle separazioni da Roig prima (3 titoli e rientro in top 50) e Ferrara poi (buona stagione primaverile sul duro e rientro nei 30) non si sono conosciuti i motivi. Lo scoramento del post Wimbledon mi è sembrato più totalizzante anche delle lacrime con Sonego a Stoccarda e di quello a Phoenix del “Che ci faccio qua?!”. Le stagioni sulla terra (dove non difendeva punti) ed erba sono andate male e da queste pensava di prendere lo slancio decisivo verso le “sue” posizioni, ricominciare daccapo avendo davanti la parte più difficile della stagione lo ha depresso come non mai.
Ha avuto un numero incredibile di infortuni ma non mi viene in mente un solo ritiro per infortunio in cui desse l’impressione di poter vincere la partita
Un grande tennista su erba e su terra, specie in altura. Poi si è trovato per alcuni anni nel posto giusto al momento giusto. Ha fatto una finale e 2 semifinali slam senza mai battere un top 10 a livello slam
Dispiace, ma è ormai non ha più la testa, né il fisico, né lo spirito, per fare l’atleta ad altissimi livelli. Capolinea!
@ zedarioz (#4436489)
Anche.Diciamo che mai come in questi casi uno staff ed una “direzione” dello stesso è fondamentale.
Il problema psicologico è conseguente a quello fisico. Se vedi che il corpo non risponde, è normale che ti avvilisci. È successo ieri a Djiokovic. Spiace dirlo, ma Berrettini è un tennista al tramonto. enzo
Secondo me invece è stufo di giocare con la paura di farsi male. Sente il bisogno di resettare. Però lo fa nel modo sbagliato. Perchè questa primavera tutti gli facevano i complimenti per la forma fisica sotto la preparazione di Ferrara, e invece l’ha licenziato. Penso che oltre a ripartire con nuove convinzioni gli manchi anche un consulente che lo aiuti a prendere le giuste decisioni. Un po’ un mentore come è Alex Vittur per Sinner.
Dopo la sconfitta di Wimbledon ha palesato uno sconforto che non mi è parso riferito all’infortunio in sé ma alla situazione.Diciamo che è come se in ciclista di fronte a pendenze toste ha continui problemi alle tacchette degli scarpini:si alza sui pedali e non vanno;smonta,sistema,riparte,sforzo e quando sembra riprendere fluidità nella pedalata…si blocca di nuovo.
Per lui è così,deve ritrovare il “piacere” di soffrire per raggiungere nuovi traguardi.
Ragazzo fortunatissimo, ms che ormai non credo sia più in grado di fare risultati eclatanti. Rimarrà certamente nei 50/100 a lungo di più non credo
Mi piacerebbe vincesse un 1000, più che il ranking, deve solo ritrovare serenità, ha tutto il tempo.
Ho paura che sia il preludio a un ritiro anticipato. Berrettini dopo essere uscito a Wimbledon ha detto che i problemi fisici erano passati, era più una questione mentale. Forse è meglio prendersi una pausa di un mese piuttosto che costringersi a difendere 500 punti, se questo gli restituirà le energie per competere anche a costo di rinunciare ai bye riservati alle teste di serie nei Masters 1000.
Purtroppo c’entra lo stato mentale. Che ormai e’ ai minimi termini con la consapevolezza che ogni rientro dura pochissimo tempo. Valuti bene per il suo BENE/BENESSERE.
Es. Marco Van Basten.
Se come pare il problema non è solo fisico ma psicologico la questione diventa molto complicata.Personalmente io ho avuto questa sensazione da molto tempo un equilibrio paradossalmente infranto con la finale di Wimbledon.
Che disastro. Psicologicamente è stressante ripartire ogni volta da zero, sinceramente non so cosa dire.
Ma che infortunio. C’è altro, manca la voglia, la forma. Dispiace
Forza matte
Svela e fonte.
Fine.
Credo non sia solo una questione di infortuni fisici, stavolta temo ci sia altro
Qualcuno conosce lo storico infortuni di Matteo?
Forza Matteo!!!!
Ragazzi psicologicamente quello che ha avuto e sta avendo ti distrugge è anche troppo bravo
Ora basta, è un accanimento terapeutico ormai.
Daje Mattè
Cadi sette vorte e riarzete otto
In bocca al lupo a Matteo. La classifica non conta. Se tornasse in salute e ben allenato tornerebbe nei 30 in sei mesi.