Medvedev: “I campi a Miami sono veloci, non mi lamenterò stavolta”
24/03/2023 10:00 
25 commenti
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Daniil Medevev
Daniil Medvedev in Florida ha le idee chiare: cancellare la sconfitta patita nella finale di Indian Wells e riprendere a vincere. La splendida corsa del russo in questa prima parte di stagione si è interrotta a 19 successi consecutivi, stoppato nella finale del primo 1000 del 2023 da un Alcaraz a tratti straripante. Medvedev, nonostante la discreta batosta rimediata nell’atto conclusivo, si è detto comunque soddisfatto dell’ottimo torneo disputato in California, dove non aveva mai brillato. Non ha mai amato le condizioni del deserto, tanto che anche nel torneo appena concluso è giunto sì in finale ma lagnandosi continuamente per le condizioni di gioco, troppo lente, e per le palle di pessima resa. Tra conferenze stampa e cambi di campo ha battibeccato con tutti, arrivando addirittura a minacciare un toilette break infinito, lento come le palle da gioco…
Sbarcato a Miami, il moscovita è parso assai rinfrancato dopo aver provato palle e campi, finalmente più rapidi e di suo gusto. “I campi qua sono veloci, così non avrò niente da lamentarmi” afferma Medvedev nel corso del Media Day. “Aspetterò una vera partita su questo cemento per vedere se la mia posizione sul campo funziona quando la palla vola più velocemente in aria e l’avversario non ha tanto tempo per servire e colpire di volo o giocare dalla linea di fondo. Qui i campi sono davvero veloci, quindi non ho intenzione di lagnarmi. Nella finale di Indian Wells, c’è stato un momento in cui ho cercato di giocare un po’ più aggressivo, più vicino alla linea di fondo, ma proprio in quei due game Alcaraz stava servendo delle vere e proprie bombe, non mi ha aiutato. Non è così facile cambiare le dinamiche di una partita, dall’esterno può sembrare diverso”.
Nel caso in cui si arrivasse ad una rivincita contro Carlos. Daniil la vede così: “Se ci incontriamo di nuovo questa settimana, chissà, forse non dovrei giocare da una posizione così arretrata, anche se non sono sicuro che alla fine lo farei. Sicuramente se perdo due partite consecutive contro Carlos rimanendo dietro al campo, e in entrambe vengo sconfitto con la stessa facilità, allora è chiaro che devo cambiare qualcosa. Ma è ancora troppo presto per dirlo”.
Il 2023 sembra nato sotto una buona stella per il russo, dopo un 2022 non così buono: “In un modo o nell’altro sono riuscito a tornare dove voglio stare, a ritrovare quelle sensazioni che non ho avuto in tutta la stagione 2022, dove sono stato assai poco costante. Ho avuto delle belle vittorie, ho disputato alcuni bei tornei, finché all’improvviso è arrivata una brutta partita, dal nulla, e ho perso. Sono ugualmente molto felice e voglio continuare su questa strada”.
A Miami Medvedev è la quarta testa di serie, inserito nella parte bassa del tabellone. All’esordio trova lo spagnolo Carballes Baena, mentre negli ottavi potrebbe incrociare Berrettini o De Minaur. Nei quarti il suo potenziale avversario potrebbe essere Hurkacz, vincitore dell’edizione 2021 (in finale contro Sinner) e suo carnefice l’anno scorso nei quarti. I quarti sono il miglior risultato del russo nelle sue precedenti quattro partecipazioni (2021, 2022). L’eventuale rivincita contro Alcaraz sarebbe la finale, ma la strada è molto, molto lunga.
Marco Mazzoni
TAG: Daniil Medvedev, Masters 1000 Miami 2023
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Si vero, ho visto i video di Moon quando metteva i petardi nella batteria all’insaputa dei compagni di band. O con i pesci rossi vivi nella grancassa. Pazzo è dir poco… Adesso con gli Who suona il figlio di Ringo Starr.
Keith explosive drumming:
https://www.youtube.com/watch?v=-bgJC4YSNF4&t=30s
@ Cooper (#3461797)
Moon “the loon” lo chiamavano. Ossia un pazzo totale. Ma il buon Medvedev è simpatico pure a me. Ed è un eccellente giocatore.
A me ricorda il magro, sfacciato, infantile mattocchio e buffo, Stan Laurel (Stanlio)
@ simposio (#3461648)
Jannik ha dovuto solo imparare a muoversi e trovare gli appoggi giusti. L’anno scorso all’inizio dei tornei su erba sembrava pattinare come sul ghiaccio. Poi quando ha preso dimestichezza con gli appoggi e i movimenti, è stato devastante. Uno che gioca così d’anticipo e così veloce su erba è per forza un giocatore destinato a far bene. E’ la stessa cosa del veloce indoor dove è uno dei più forti. Mentre è uno dei più forti su terra perchè paga meno l’handicap del servizio e riesce a spingere anche palle lente. Insomma è il nostro piccolo fenomeno 🙂
Per giocare bene su erba dovrebbe cambiare molto il suo modo di giocare. A 27 anni la vedo dura. E’ talmente forte che può fare almeno quarti di finale con un buon tabellone. Ma i suoi colpi e la sua posizione in campo sono un handicap. Idem sulla terra dove il servizio è meno efficace i colpi bisogna spingerli molto di più mentre lui è un maestro a sfruttare la velocità di palla altrui.
Ancora più lente, sorry fluffy, delle Dunlop del cui uso nell’ultimo AO Medvedev si era già lamentato, seguendo Tsitsipas.
Che le Penn siano fluffy rispetto ad altre marche oltre ad averlo sperimentato di persona, è una necessità che è diretta conseguenza del clima desertico di Indian Wells.
Non è che sull’erba è scarso ma sicuramente su quella superficie non vale la top 10 ed anche sulla terra non è da top 10 come sul cemento,ecco anche perché sta facendo questo tour de force sul cemento,vuole mantenere una buona posizione di vertice ora perché sa che poi si deve difendere nella stagione su terra battuta e sull’erba
. .. e John “Bonzo” Bonham. Però pensa : qui ci si “scanna” sul GOAT (blah che termine) ma chissà che accade sui siti musicali. Il miglior batterista? Bassista? Tastierista? Suonatore di nacchere??? And the Best Maracas players is….
@ simposio (#3461648)
Lo sai benissimo, sù, che nel 2018, dopo aver battuto un Wawrinka ancora ai tempi al top, la sconfitta di Danil fu più dovuta a motivi di collera che di gioco, col suo famoso lancio (orribile gesto) di pence al giudice di sedia… Anche se non ti ho letto spesso, mi meraviglio di te 🙂
Ma quindi 3 finali negli ultimi 6 tornei su erba significa essere scarsi su erba? Boh io certa gente non la capisco… non sarà così forte come sul cemento, ma mica è scarso!!!!
Risultati di Medvedev a Wimbledon:
2016: Q 1t
2017: 1t
2018: 3t
2019: 3t
2020: nd
2021: 4t
2022: A
Eslcudendo le due edizioni in cui non ha potuto giocare ( covid 2020 ed esclusione nel 2022 ) ha giocato a Wimbledon 5 volte. In 5 apparizioni ha raggiunto una sola volta gli ottavi di finale.
Ma questo discorso, vale per Zverev e Tsitsipas. Dei top players di adesso, sono in pochi a sapersi muovere bene su erba.
Jannik ha avuto un pessimo inizio, ma l’anno scorso ha dimostrato di avere trovato la quadra. Se finisce nel lato opposto a Djokovic, puo pure arrivare in finale.
I forti su erba, tolto Nole, sono Berrettini, Kyrgios, Hurckacz, Aliassime, Norrie. E il Sinner che l’anno scorso ha portato Nole ( il piu grande erbivoro di sempre insieme a Sampras a Federer ) al quinto set, se la puo’ giocare con questi…
Allora uscirà prima della finale
Il Keith John Moon del tennis.
@ simposio (#3461485)
Secondo me su erba invece non è così malvagio come si vuole farlo passare.
Chiaro che non è la sua superficie però non lo vedo proprio male.
Fossi in lui mi preparerei bene per Wimbledon tanto sulla terra anche lui sa a cosa va incontro
@ Oh, Reilly? (#3461469)
A IW le palle erano Penn
Mi sta simpatico. È come certe star del rock d’un tempo, faccia buffa, simpatia e poi sbarella completamente.
Non so perché ma mi ricorda un paio di batteristi anni ’70…
può anche non andare, ma si tiene lo zero e non può scartarlo
@ Viri (#3461464)
I mille sono obbligatori.
Salvo infortuni non può non andare.
Medvedev è talmente antipatico che diventa quasi simpatico 😉
Medvedev e’ come la Osaka. Gioca bene solo sul cemento. Meglio ancora se indoor. Ed e’ pessimo su terra ed erba,
Sinner e Alcaraz sono molto piu completi. E in futuro potrebbero fare molto bene anche su erba ( jannik ha gia un buonissimo livello, avendo portato Nole al quinto set in QF a Wimbledon ).
Premesso che Danil ne sa immensamente più del sottoscritto, ad esempio piuttosto la scorsa edizione di doppio femminile l’ha vinta in coppia la Siegemund, che sicuramente predilige un campo lento, e ieri ha dato del filo da torcere alla specialista da veloce Badosa Gilbert, persino un ritorno agli onori di Guido Pella, che nasce agonisticamente sulla terra rossa, pur avendo disputato lui un buon Wimbledon, é avvenuto due sere fa proprio a Miami; secondo me i campi al vecchio Key Biscane erano più veloci a giudicare dai risultati allora maturati…
@ Viri (#3461464)
Ci sta, ma un po’ lo capisco. A lui la terra non piace, lo dice apertamente, ci gioca e prova a fare del suo meglio, ma sa cosa aspettarsi. Andare a giocare su cemento e trovarlo più lento della terra un po’ ti fa girare le balle, proprio perchè per definizione il CEMENTO non dovrebbe essere lento come la terra o anche di più. Io sono molto contrario al rallentamento delle superfici veloci (forse sarò di parte perchè io stesso preferisco giocare su una superficie veloce), quindi gli perdono le esternazioni di frustrazione di IW. Poteva evitarle? Assolutamente si. Però lo apprezzo perchè dice sempre quel che pensa e non fa il finto diplomatico come molti nel tour
I campi sono veloci.. rispetto a IW (big news è così da decenni), ma le palle sono sempre le lentissime Dunlop che ora non creano più problemi, visto che il campo è veloce. Invece a Rotterdam i campi lenti ( senza palle lente) non hanno creato nessun problema al vincitore Medvedev. Insomma il problema non era le palle lente.
Comunque se non gli piacciono i campi lenti puo’ anche non andarci a Indian Wells eh? Così come sulla terra rossa. Alcuni giocatori rinunciano a determinate superfici perchè non gli piacciono o non sono compatibili con il loro gioco
Lo adoro ahahahah e un pochino lo capisco sulla lentezza dei campi (un pochino eh)