Il russo, di origine armena, sostiene la lotta degli indipendentisti Copertina, Generica

La Federazione dell’Azerbaijan ha chiesto all’ITF sanzioni contro Khachanov, schierato con il popolo dell’Artsakh

24/01/2023 11:10 38 commenti
Il messaggio scritto da Khachanov a Melbourne
Il messaggio scritto da Khachanov a Melbourne

La Federazione Tennis dell’Azerbaijan ha inviato una nota ufficiale all’ITF chiedendo sanzioni contro il neo semifinalista dell’Australian Open Karen Khachanov. Il russo, al termine della sua vittoria di secondo turno a Melbourne, nel “classico” saluto scritto sulla telecamera ha lanciato un messaggio strettamente politico: “Continua a crederci fino alla fine! Artsakh sii forte!”. Karen è al 100% un tennista russo, tuttavia rivendica e sostiene le origini armene della sua famiglia, e ha utilizzato la visibilità internazionale dell’Australian Open per inviare il proprio supporto all’Artsakh, colpito da alcune settimane da un durissimo blocco da parte delle truppe dell’Azerbaijan.

La situazione in quell’area asiatica è piuttosto complessa. L’Artsakh (o Nagorno Karabakh), è de facto uno Stato a riconoscimento limitato, autoproclamatosi indipendente dall’Azerbaigian e riconosciuto solo da tre Stati non appartenenti all’ONU. Situato nel Caucaso meridionale, nella regione del Nagorno Karabakh, aveva i precedenti confini territoriali (a ovest con l’Armenia, a sud con l’Iran, a nord e ad est con l’Azerbaigian) determinati al termine del conflitto scoppiato nel gennaio del 1992, dopo l’avvenuta proclamazione di indipendenza; tali confini corrispondevano, grosso modo, a quelli dell’antica regione armena di Artsakh. Alcune porzioni del territorio erano rimasti comunque sotto controllo azero pur essendo rivendicate dagli armeni come parte integrante del loro Stato. A seguito della Guerra del Nagorno Karabakh del 2020, buona parte del territorio della repubblica di Artsakh è finito sotto controllo dell’Azerbaigian sia per le conquiste militari nel corso del conflitto sia per quanto stabilito dall’accordo di cessate il fuoco. Di fatto, la repubblica di Artsakh è interamente circondata dall’Azerbaigian eccezion fatta per lo stretto collegamento garantito dal Corridoio di Laçın che la unisce all’Armenia e che si trova sotto controllo e vigilanza della forza russa per il mantenimento della pace. Con le proprie forze schierate nel conflitto con l’Ucraina, il controllo russo sul corridoio si è allenato fino all’occupazione attuale.

La situazione si è molto aggravata dallo scorso dicembre. Come riporta infatti il portale Osservatorio Diritti, “dal 12 dicembre 2022 centinaia di attivisti azeri hanno bloccato il corridoio di Lachin, l’unica arteria che mette in comunicazione l’autoproclamata Repubblica dell’Artsakh con l’Armenia, impedendo in questo modo il transito di uomini, mezzi, viveri e medicinali. Oltre 120.000 cittadini armeni che vivono nella regione contesa del Caucaso meridionale, che quotidianamente importa 400 tonnellate di beni di prima necessità da Yerevan, da quasi un mese sono isolati dal resto del mondo: i mercati e i negozi sono vuoti, le merci ormai mancano, le scuole sono chiuse, gli ospedali funzionano con difficoltà, 18 persone in terapia intensiva necessitano un trasferimento urgente e già si registra la prima vittima a causa del blocco stradale. Stando a quanto riportato dai media azeri, l’interruzione dell’unico collegamento tra la regione armena del Nagorno Karabakh e l’Armenia sarebbe dovuta a una protesta condotta da ambientalisti azeri contro le attività estrattive che avvengono nella regione. Questa spiegazione, però, è stata messa in dubbio dalla stampa internazionale e dai report pubblicati dai difensori dei diritti umani dell’Artsakh e dell’Armenia, che hanno presentato prove del fatto che le manifestazioni sono condotte da «attivisti appartenenti ad organizzazioni finanziate dal governo azero o direttamente riconducibili a fondazioni della famiglia del premier Aliyev». Il report, inoltre, aggiunge che tra i dimostranti sono riconoscibili «numerosi appartenenti ai servizi speciali di sicurezza azeri». A conferma di questa affermazione ci sono numerosi video che ritraggono i dimostranti intonare canti nazionalistici e inneggiare ai Lupi Grigi, l’organizzazione di estrema destra turca di cui faceva parte anche Ali Agca, l’attentatore di Giovanni Paolo II.

Quanto sta avvenendo in queste ore nel Caucaso meridionale è una nuova fase del conflitto che contrappone la popolazione armena che vive nel territorio del Nagorno Karabakh con il governo di Baku (Azerbaijian). Dopo la guerra scoppiata negli anni Novanta e terminata con la vittoria delle truppe armene, che hanno poi proclamato la nascita della Repubblica dell’Artsakh, non riconosciuta ad oggi da alcuno stato al mondo, a settembre 2020 un nuovo conflitto ha infiammato la regione. Le forze di Baku hanno aggredito il territorio armeno e dopo 44 giorni di scontri, costati la vita a 7.000 persone e lo sfollamento di 100.000 civili, si è arrivati a un cessate il fuoco firmato da Armenia, Azerbaijan e Russia. Dal 9 novembre 2020 ad oggi molteplici sono state le violazioni della tregua nelle aree di contatto tra l’esercito armeno e quello azerbaigiano. Inoltre, sono state numerose le interruzioni delle forniture di elettricità, gas e acqua potabile al territorio armeno. Ma quanto sta avvenendo ora, con la presa in ostaggio di 120.000 civili, non si era mai verificato e porta lo scontro a un livello senza precedenti.

Incuriositi dall’insolito messaggio, Khachanov aveva così spiegato alla stampa le motivazioni del gesto. “Ho detto molte volte che rispetto e apprezzo le mie radici armene. Sono un cittadino russo, rappresento la Russia, ma ho sangue armeno da parte di mio padre e di mia madre”, confessa Khachanov. “Voglio sostenerli in ogni modo, per dare loro fede e forza vista la difficile situazione”.

La Federazione Tennis dell’Azerbaigian non ha affatto gradito questa presa di posizione, tanto da aver richiesto all’ITF delle sanzioni per il tennista russo.

“Karen Khachanov ha attirato l’attenzione con il suo atto odioso”, si legge in una dichiarazione proveniente dall’Azerbaigian. “La lettera della Azerbaijan Tennis Federation ha presentato fatti e documenti legali riguardanti la provocazione contro l’Azerbaigian. L’ATF ha condannato questo atto e chiede che il tennista sia punito, esortando l’ITF ad adottare misure severe per prevenire tali incidenti in futuro”.

Dopo la vittoria nei quarti di finale su Korda, a Khachanov è stato chiesto specificamente della lettera dell’ATF. “Non ne so niente”, ha risposto Khachanov, confermando che nessuno gli ha comunicato di smettere di scrivere il proprio pensiero sulle telecamere dopo le sue partite.

Come sempre, quando la politica e ancor più fatti bellici entrano nello sport, la situazione si fa molto complessa. L’attenzione dei media mondiali è tutta concentrata sulla dura invasione russa in Ucraina, ma quell’area del Caucaso è interessata da fortissima tensione da molti anni, e non è una situazione di facile soluzione visti i grandi interessi economici nell’area, ricca di gas e risorse naturali.

Marco Mazzoni


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38 commenti. Lasciane uno!

Foxtrot (Guest) 25-01-2023 02:50

@ AriforJannik (#3416211)

[odio la guerra perché ne fanno le spese i bambini le donne e i vecchi e sono sempre loro a pagare il prezzo più alto…]

Vero. Sappiamo infatti che i giovani maschi arruolati obbligatoriamente e spediti al fronte se la spassano.

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Kenobi 24-01-2023 21:30

Scritto da You can’t be serious, YOU CANNOT BE SERIOUS!!!!!

Scritto da Kenobi

Scritto da Sinner@Raducanu
Non è questo il luogo per parlare di geopolitica ma per difendere Khachanov,ingiustamente attaccato, si.
Quello che sta accadendo nel Caucaso, che così chiaramente Marco Mazzoni ci ha spiegato, è un fatto sconvolgente e bene hanno fatto, sia il tennista che il giornalista, a portarlo alla nostra attenzione.
Forse se l’opinione pubblica si preoccupava anche di ciò che succedeva, negli anni scorsi, alle popolazioni del Donbass, non si sarebbe arrivati alla guerra e all’invasione in Ucraina.
Ma nel mondo ci sono decine e decine di guerre che non hanno campioni dello sport a rappresentarle, di conseguenza dobbiamo andare avanti con le carneficine?

Del Donbas ne abbiamo parlato molto prima che Putin lo invadesse con gli omini verdi, così com’è successo in Crimea.
Alla guerra ci è arrivato Putin, sempre per imperialismo.
Se le persone non accedono ai media internazionali , come l’Associated Press , la colpa è sua.
Basta scorrere gli articoli degli ultimi 8 anni per farsi un’idea della documentazione prodotta .

Si si ci è proprio arrivato solo Putin, è dal 2014 che stavano sterminando un popolo col placido consenso di noi occidentali, ma si sa che in quanto a ipocrisia siamo secondi a nessuno

Perfino i bimbi dell’asilo dopo 1 anno di conflitto sanno come sono andate le cose.
Non c’è stato nessuno sterminio, solo nella vostra testa tra i neuroni.
Mi stupisco che vi facciano pubblicare ancora queste cose.
Lo dice l’OCSE, non Orsini o il Cremlino, l’Ocse che è riconosciuta da Putin.
Il Donbas era governato dalla mafia di Yanukovich, poi è salito al potere e fu sfiduciato dal parlamento dopo le proteste del popolo e dopo che centinaia di ragazzi e ragazze furono uccisi da FSB del Cremlino richiesti da Yanukovich.
Dopo venne sfiduciato e fuggì in Russia, portandosi via carte e denaro rubato.
Mentre si aspettava il nuovo governo Putin invase ed annesse la Crimea con gli omini verdi (cioè militari privi di mostrine) e terroristi nazisti, tipo Girkin che buttò giù un aereo con 300 persone a bordo diretto in Malesya.
Stessa cosa provarono ad Odessa ma gli andò male e ci morirono dei ragazzi aizzati sempre dai servii segreti russi.
Dal 2014 al 2022 ci furono migliaia di morti in ambo i fronti, di civili ne morirono il primo anno soprattutto a causa delle mine lasciate dai filorussi.
Negli ultimi 3 anni se son morti 100 civili (sempre per mine), è già tanto.
Il report delle Nazioni unite parla di 3.404 morti civili dal 14 aprile 2014 al 31 dicembre 2021, 1.242 causati
da mine, tenendo conto dei 298 morti a bordo della Volo della Malaysian Airlines MH17 del 17 luglio 2014. Ed i morti sono ucraini.
Ripeto, dati OCSE e smettetela di veicolare falsità.
Solo a Mariupol in 11 mesi di conflitto si parla di decine di migliaia di morti e la città è stata rasa al suolo, Donesk è integra.

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Tennisinneriano (Guest) 24-01-2023 19:11

E chi sapeva della situazione in Armenia? Perché si hanno notizie solo di alcuni conflitti?

Perché la narrazione dominante è sempre unilaterale?

https://m.youtube.com/watch?v=pBTB-C3lXKs&t=378s&pp=2AH6ApACAQ%3D%3D

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pablito 24-01-2023 16:37

Nessun tennista kosovaro ? 🙂

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pablito 24-01-2023 16:31

Scritto da Donkey Kong
Bravo khachanov, e dietro le persecuzioni agli armeni ci sono anche la dittatura della turchia. L’Italia dovrebbe vergognarsi a stare nella nato insieme alla Turchia.

E dovrebbe anche vergognarsi di commercializzare fregate con l’Egitto di Al Sisi…
(e… importare tegoline 🙂 )

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MansourBahrami (Guest) 24-01-2023 16:15

Scritto da IlCera
Attendo con ansia una o un tennista che prenda le difese del popolo curdo…..

Ci vorrebbe un o una tennista di origine curda. Khachanov ha origini armene e bene ha fatto a puntare il dito sulla questione armena, che ha radici ben più remote della disgregazione dell’ unione sovietica.

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Betafasan 24-01-2023 15:33

La ragione! Chi ha in assoluto ragione ?? Chi può oggettivamente saperlo? Una verità di oggi può essere una menzogna domani. La storia insegna…

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biglebo 24-01-2023 14:48

Scritto da Pier
Mi permetto di suggerire la, trasmissione radiofonica “nessun luogo è lontano” di Radio24 per avere uno sguardo sul mondo ed i conflitti attuali.
P.S. confondere le “infiltrazioni” politiche nello sport con le infiltrazioni mafiose nelle e istituzioni è da circoletto rosso. Ma non quello di Tommasi Rino ma di un qualunque insegnante delle elementari.

Una gallina è più intelligente di chi ha scritto quella frase

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Maga (Guest) 24-01-2023 14:42

Scritto da Losvizzero
Siamo ai livelli del Codacons ogni volta che respira Fedez. Se avessero taciuto sarebbe stato meglio, così hanno fato solo un favore a Khachanov.

Aggiungo: e sicuramente non ha spostato di una virgola i problemi di quel popolo.

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You can’t be serious, YOU CANNOT BE SERIOUS!!!!! (Guest) 24-01-2023 14:13

Scritto da Kenobi

Scritto da Sinner@Raducanu
Non è questo il luogo per parlare di geopolitica ma per difendere Khachanov,ingiustamente attaccato, si.
Quello che sta accadendo nel Caucaso, che così chiaramente Marco Mazzoni ci ha spiegato, è un fatto sconvolgente e bene hanno fatto, sia il tennista che il giornalista, a portarlo alla nostra attenzione.
Forse se l’opinione pubblica si preoccupava anche di ciò che succedeva, negli anni scorsi, alle popolazioni del Donbass, non si sarebbe arrivati alla guerra e all’invasione in Ucraina.
Ma nel mondo ci sono decine e decine di guerre che non hanno campioni dello sport a rappresentarle, di conseguenza dobbiamo andare avanti con le carneficine?

Del Donbas ne abbiamo parlato molto prima che Putin lo invadesse con gli omini verdi, così com’è successo in Crimea.
Alla guerra ci è arrivato Putin, sempre per imperialismo.
Se le persone non accedono ai media internazionali , come l’Associated Press , la colpa è sua.
Basta scorrere gli articoli degli ultimi 8 anni per farsi un’idea della documentazione prodotta .

Si si ci è proprio arrivato solo Putin, è dal 2014 che stavano sterminando un popolo col placido consenso di noi occidentali, ma si sa che in quanto a ipocrisia siamo secondi a nessuno

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+1: Sinner@Raducanu, il capitano, Marcus91
-1: Kenobi
IlCera (Guest) 24-01-2023 14:12

Attendo con ansia una o un tennista che prenda le difese del popolo curdo…..

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+1: Sinner@Raducanu, tinapica, Marcus91
MD (Guest) 24-01-2023 14:08

Scritto da Markux
Le infiltrazioni Politiche nello Sport,come le infiltrazioni Mafiose nelle istituzioni,vanno combattute.

Giusto. Su sta così bene con la testa sotto la sabbia.

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AriforJannik 24-01-2023 14:05

Non ho la conoscenza né politica né sociologica per esprimere un’opinione su chi abbia ragione o abbia torto
Però, personalmente, io odio la guerra, qualsiasi guerra, anche quelle che apparentemente potrebbero avere una ragione di esistere, come quelle di dichiarazione di indipendenza.
odio la guerra perché ne fanno le spese i bambini le donne e i vecchi e sono sempre loro a pagare il prezzo più alto..
e sono sicura che se venisse chiesto a molti di loro che cosa vorrebbero fare, mi sostiene la speranza di pensare che direbbero: no! no, tutto ma non la guerra.
Fratelli uccidono fratelli Cugini nipoti…
queste sono guerre fratricide, guerre da porta a porta, da balcone a balcone, da terrazzo a terrazzo, da giardino a giardino, dove il confine non c’è perché si spara da una casa all’altra…
e questo è terribile. Ammiro Kachianov che si espone in prima persona:lui sostiene le sue radici e questo è comprensibile e obiettivamente supportabile.
però io vorrei che Kachanov dicesse, invece: Basta smettetela di uccidervi a vicenda!
questo io vorrei che Kachanov dicesse, non forza, all’uno o forza all’altro…
lui dovrebbe dire, secondo il mio modestissimo parere: basta!! basta!!

ora ci sono, se ho letto bene, centinaia di migliaia di civili, persone prese in ostaggio senza cibo medicinali acqua pulita e ogni genere di prima necessità.

Ma questa è una cosa tremenda!!
è perché noi siamo qua, al calduccio e tutto ci scivola addosso.
ma ora ci fa freddo, là, e i bambini hanno fame e piangono: io li sento piangere da qui, li vedo morire da qui, anche se da qui non vedo nulla se non un campo da tennis dove due ragazzi si divertono a rincorrere una pallina..

chi mi legge sa quanto io ami il tennis ma di fronte a questo il tennis scompare, tutto scompare…

E tutti quanti dovremmo d uscire dalle nostre case gridare: basta basta, fermate la guerra, ogni ,guerra Basta!!!

Purtroppo io sono la prima che non lo fa e ne sento il peso di questa omertà silenziosa di noi che siamo qui sui nostri divani – Io veramente su una sedia a rotelle ma facciamo finta che io pure possa stare su un divano – e stiamo al caldo e abbiamo la pancia piena e guardiamo il tennis mentre ci sono innocenti che sono uguali a noi muoiono per interessi economici.
il Dio denaro che ci ha rubato tutto, ci asservisce e ci fa vivere come schiavi…
e molto spesso ci uccide.

perdonate lo sfogo che col tennis non c’entra niente.
questo è un sito di tennis ed io tornerò a parlare di tennis.
Ma stamattina non ho potuto fare a meno leggendo questo fatto accaduto, di esprimere questi miei sentimenti..

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+1: Sinner@Raducanu, Betafasan, Emma_Woodhouse, Marcus91
Kenobi 24-01-2023 13:58

Scritto da Sinner@Raducanu
Non è questo il luogo per parlare di geopolitica ma per difendere Khachanov,ingiustamente attaccato, si.
Quello che sta accadendo nel Caucaso, che così chiaramente Marco Mazzoni ci ha spiegato, è un fatto sconvolgente e bene hanno fatto, sia il tennista che il giornalista, a portarlo alla nostra attenzione.
Forse se l’opinione pubblica si preoccupava anche di ciò che succedeva, negli anni scorsi, alle popolazioni del Donbass, non si sarebbe arrivati alla guerra e all’invasione in Ucraina.
Ma nel mondo ci sono decine e decine di guerre che non hanno campioni dello sport a rappresentarle, di conseguenza dobbiamo andare avanti con le carneficine?

Del Donbas ne abbiamo parlato molto prima che Putin lo invadesse con gli omini verdi, così com’è successo in Crimea.
Alla guerra ci è arrivato Putin, sempre per imperialismo.
Se le persone non accedono ai media internazionali , come l’Associated Press , la colpa è sua.
Basta scorrere gli articoli degli ultimi 8 anni per farsi un’idea della documentazione prodotta .

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Pier (Guest) 24-01-2023 13:54

Mi permetto di suggerire la, trasmissione radiofonica “nessun luogo è lontano” di Radio24 per avere uno sguardo sul mondo ed i conflitti attuali.
P.S. confondere le “infiltrazioni” politiche nello sport con le infiltrazioni mafiose nelle e istituzioni è da circoletto rosso. Ma non quello di Tommasi Rino ma di un qualunque insegnante delle elementari.

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Sinner@Raducanu 24-01-2023 13:40

Non è questo il luogo per parlare di geopolitica ma per difendere Khachanov,ingiustamente attaccato, si.
Quello che sta accadendo nel Caucaso, che così chiaramente Marco Mazzoni ci ha spiegato, è un fatto sconvolgente e bene hanno fatto, sia il tennista che il giornalista, a portarlo alla nostra attenzione.
Forse se l’opinione pubblica si preoccupava anche di ciò che succedeva, negli anni scorsi, alle popolazioni del Donbass, non si sarebbe arrivati alla guerra e all’invasione in Ucraina.
Ma nel mondo ci sono decine e decine di guerre che non hanno campioni dello sport a rappresentarle, di conseguenza dobbiamo andare avanti con le carneficine?

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+1: il capitano, Marcus91
Kenobi 24-01-2023 13:08

Scritto da Pace e bene a tutti

Scritto da Kenobi

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

Questa è la tua opinione, ben poco oggettiva, in quanto è notorio che Foreign Affairs è dichiaratamente uno strumento di propaganda dell’Imperialismo Usa e non può essere paragonata a una rivista di geopolitica come Limes che si propone (quanto poi ci riesca è un altro discorso) con un approccio super partes.
Nello specifico poi ho ancora il numero di Limes di aprile scorso di cui si può dire effettivamente a posteriori che hanno azzeccato poco, ma per l’esatto contrario di quel che scrivi, ovvero avevano dipinto un quadro da Putin coi giorni scontati e Russia spacciata, ben lontano dalla realtà attuale ma anche di allora

CIA? Imperialismo USA?
Ma finiamola , sta paragonando una rivista di caratura internazionale con una rivista che conoscono solo gli italiani
Gli analisti e menti che scrivono su FA hanno un curriculum eccezionale.
Ma comunque se non piace c’è Foreign Policy, CNN politics, o il CSIS.
Inoltre pure Limes avrà da rendere conto a qualcuno .
La geopolitica poi è una pseudoscienza .

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Arthur Ashe (Guest) 24-01-2023 13:08

Grande Karen!

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kas (Guest) 24-01-2023 13:06

Scritto da Kenobi

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

Hai legittimamente espresso un’opinione, ma ritengo che potevi farlo meglio evitando di sberleffare Limes, che non mi pare proprio un megafono putiniano. Il problema Ucraina è estremamente complesso, e in definitiva rappresenta un’espressione del grande conflitto economico mondiale che si è avviato: lo spostamento dell’egemonia dal blocco “occidentale” all’area BRICS. Sul lungo termine l’esito del nuovo conflitto è scontato, bisognerà vedere quanti e quali disastri il pianeta dovrà sopportare da qui al punto di arrivo.

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+1: Mando, Marcus91
Luca Martin (Guest) 24-01-2023 13:01

Scritto da Kenobi

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

Il professor Caracciolo, pur essendo schierato per l’Ucraina/Unione europea/Stati Uniti d’America, è senza una persona di rarissimo equilibrio e integrità morale.
Non rappresenta appieno la mia posizione, ma non posso che ammirare tale persona.
Per quel che mi riguarda ho fatto parte di una organizzazione internazionale. Ho conosciuto gente di tutto il mondo. Ho un legame forte con i russi, che risale a decenni di anni fa. Il mio amico Genia, di S. Pietroburgo, reduce dell’Afghanistan (era saltato per aria per una mina e buttato assieme ad altri corpi su un camion pensandolo morto) mi ha dimostrato una tale amicizia, che manco i miei fratelli di carne hanno saputo offrirmi in un periodo drammatico della mia vita.
Lo ricorderò sempre nelle mie preghiere (era tornato in Russia per fare la guardia del corpo di una miliardaria).
Un saluto.

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+1: il capitano
Donkey Kong (Guest) 24-01-2023 12:57

Bravo khachanov, e dietro le persecuzioni agli armeni ci sono anche la dittatura della turchia. L’Italia dovrebbe vergognarsi a stare nella nato insieme alla Turchia.

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Tim Mayotte 24-01-2023 12:57

Scritto da Pace e bene a tutti

Scritto da Kenobi

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

Questa è la tua opinione, ben poco oggettiva, in quanto è notorio che Foreign Affairs è dichiaratamente uno strumento di propaganda dell’Imperialismo Usa e non può essere paragonata a una rivista di geopolitica come Limes che si propone (quanto poi ci riesca è un altro discorso) con un approccio super partes.
Nello specifico poi ho ancora il numero di Limes di aprile scorso di cui si può dire effettivamente a posteriori che hanno azzeccato poco, ma per l’esatto contrario di quel che scrivi, ovvero avevano dipinto un quadro da Putin coi giorni scontati e Russia spacciata, ben lontano dalla realtà attuale ma anche di allora

Pace e bene mi ha anticipato.
Foreign Affairs è edito dal Council on Foreign Reletions, un think tank made in USA composto da banchieri, politici e pezzi grossi della CIA. Attendersi imparzialità da questa rivista sarebbe un po’ utopistico. Mazzoni ha sintetizzato una situazione che definire molto complessa è riduttivo e che affonda le radici nel lontanissimo passato. Bravo Marco e coraggioso Karen ad alzare l’asticella dell’attenzione sulle grandi tragedie del nostro pianeta che vanno ben oltre al Donbass.

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+1: Sinner@Raducanu, Marcus91
walden 24-01-2023 12:48

Scritto da Kenobi

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

buona quella, il bollettino del Governo USA

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Pace e bene a tutti (Guest) 24-01-2023 12:46

Scritto da Kenobi

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

Questa è la tua opinione, ben poco oggettiva, in quanto è notorio che Foreign Affairs è dichiaratamente uno strumento di propaganda dell’Imperialismo Usa e non può essere paragonata a una rivista di geopolitica come Limes che si propone (quanto poi ci riesca è un altro discorso) con un approccio super partes.
Nello specifico poi ho ancora il numero di Limes di aprile scorso di cui si può dire effettivamente a posteriori che hanno azzeccato poco, ma per l’esatto contrario di quel che scrivi, ovvero avevano dipinto un quadro da Putin coi giorni scontati e Russia spacciata, ben lontano dalla realtà attuale ma anche di allora

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Losvizzero 24-01-2023 12:44

Siamo ai livelli del Codacons ogni volta che respira Fedez. Se avessero taciuto sarebbe stato meglio, così hanno fato solo un favore a Khachanov.

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Pace e bene a tutti (Guest) 24-01-2023 12:38

Sono stato in Nagorno Karabakh con un amico italiano che si è preso a cuore la causa, sono tutti armeni.

Si può discutere se sia opportuno mandare messaggi politici su una telecamera (il problema secondo me è l’esistenza del doppio standard per cui si tende a negare questa possibilità quando il messaggio è in linea con la volontà del paese ospitante), ma la richiesta della federazione azera di sanzioni è ridicola

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+1: AriforJannik, Sinner@Raducanu, MarcoP, sergiot, Marcus91
kas (Guest) 24-01-2023 12:28

In questi casi devo e voglio ringraziare Marco Mazzoni per le preziose informazioni che ci ha dato su questa eterna guerra dimenticata (così come parecchie altre sparse per il mondo, delle quali ben pochi parlano…). Purtroppo la geografia del Caucaso lo pone come crocevia obbligato per chiunque abbia intenzioni bellicose verso est, ovest, sud, nord. I numerosi staterelli dell’area sono tutti relitti e/o creazioni dove hanno sistemato i superstiti di guerre, deportazioni e peggio ancora (vedi ad esempio il popolo dei circassi).

Kachanov, al pari di Rublev e di altri, non ha alcun timore di prendere posizioni che siano pericolosamente scomode. Ci mette la sua faccia e rischia del suo. Al di là del merito dei problemi, questi ragazzi sono altamente encomiabili per il metodo: sottolineano un problema, prendono posizione e alzano il livello di attenzione. Altro che sanzioni ITF…

Tornando al tennis, lo stile globale spaccatutto di Kachanov difficilmente lo porterà nei primi cinque, troppo dispendioso, richiede una condizione fisica sempre al top. Serve&volley, veroniche, scambi da 70 colpi e tutto il resto. Però una semi slam in carriera è il giusto premio per questo orco grande e grosso che si sente tanto russo quanto armeno.

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+1: AriforJannik, Sinner@Raducanu, MarcoP, sergiot, Marcus91
Kenobi 24-01-2023 12:22

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Limes è una barzelletta, dall’inizio della guerra non ne ha presa una, tra l’altro Caracciolo ha una funzione demoralizzante verso i sostenitori ucraini , con terrorismo mediatico preso in prestito dalla propaganda filo-russa.
Se si vuole parlare seriamente di relazioni internazionali e temi complessi bisogna rivolgersi a riviste internazionali come Foreign Affairs.

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-1: Sinner@Raducanu, MarcoP, Paolo Papa, sergiot
frank53 (Guest) 24-01-2023 12:13

anch’io sono con Kachanov. L’Azerbaigian sta letteralmente strangolando questo piccolo popolo indifeso (perchè la Russia ha problemi più grandi) e un giocatore non può esprimere il suo pensiero?

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+1: Marcus91
puffo65 24-01-2023 12:11

Scritto da marco.mazzoni
@ pablito (#3416114)
ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

Grande risposta! Un abbraccio. E continua così, grazie

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+1: Paolo Papa, sergiot
marco.mazzoni 24-01-2023 12:08

@ pablito (#3416114)

ciao, lo prendo come un grande complimento. Limes è una rivista straordinaria per capacità di analisi e aprirsi al mondo, con competenza e profondità, andando a scovare temi per niente banali.

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+1: Molto Pollo, Paolo Papa, pablito, walden, GiboTango, MarcoP, Sinner@Raducanu, sergiot
-1: Kenobi
puffo65 24-01-2023 11:52

Per quello che conta Khachanov mi avrà sempre come suo tifoso. Nutro molta simpatia per il popolo armeno. Opinione personale, ovviamente.

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+1: Sinner@Raducanu
Antonio (Guest) 24-01-2023 11:48

Ma basta sempre polemiche! Io invece chiedo sanzioni per chi chiede sanzioni. La politica sta rovinando questo sport come mai negli ultimi 12 mesi

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pablito 24-01-2023 11:44

Ma è LiveTennis o… Limes ? 🙂

“Approfondimento”…
molto profondo di geopolitica.

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+1: marco.mazzoni, Paolo Papa
Kenobi 24-01-2023 11:36

Anche il Nagorno Karabakh è una regione sconvolta dopo la dissoluzione dell’URSS.
Pochi conoscono la storia, ma son sicuro che se si innescherà un conflitto su vasta scala nasceranno come funghi gli analisti militari armeni che sanno tutti i nomi dei paesini nella regione separatista.
Khachanov non deve essere mobilitato per “liberare” Soledar ?

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r.a.c. (Guest) 24-01-2023 11:26

I criminali che fanno morire di stenti una popolazione, parlano di atto odioso per 4 righe scritte su una telecamera. Ormai il mondo va al contrario. Stiamo sprofondando in tempi molto bui, ma molto, e purtroppo vedo che molti anche in Italia ormai sono palesemente schierati a favore di terroristi, oligarchi, regimi disumani.

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+1: AriforJannik, GiboTango, Sottile, Marcus91
Markux (Guest) 24-01-2023 11:24

Le infiltrazioni Politiche nello Sport,come le infiltrazioni Mafiose nelle istituzioni,vanno combattute.

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+1: Marcus91
-1: sergiot
walden 24-01-2023 11:22

Lo sport non può rimanere estraneo ai fatti che riguardano la nostra Società, piaccia o no. Ignoravo questo interessamento di Khachanov per il conflitto Armeno/Azero, al di la delle proprie convinzioni, ha avuto il merito di mettere in luce uno dei tanti “conflitti dimenticati” dei quali spesso si scopre l’esistenza solo quando ci toccano da vicino, come quello in Ucraina.

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