Da Milano: Il giapponese con la maglia del Milan (con il programma di domani)

22/06/2022 22:34 8 commenti
Shintaro Mochizuki - Foto Francesco Peluso
Shintaro Mochizuki - Foto Francesco Peluso

Il giorno dopo aver acquistato la maglia di Ibrahimovic, il 19enne Shintaro Mochizuki centra per la prima volta i quarti in un Challenger, superando in tre set Gianmarco Ferrari. “Ho sempre pensato di poter battere tutti. E la superficie non è un problema”. Luciano Darderi approfitta del ritiro di Gulbis e centra i quarti, Fonio esce con onore.

Chi lo aveva visto vincere Wimbledon junior ne ricorda la timidezza. Da allora sono passati tre anni e Shintaro Mochizuki è decisamente cambiato. Rimane un po’ gracilino, ma l’occhio attento capisce che è un giocatore di passaggio nel circuito Challenger. D’altra parte ha scommesso su di lui un certo Kei Nishikori, che per anni gli ha fatto da chioccia presso l’IMG Academy di Bradenton, laddove si è trasferito all’età di 12 anni, persino in anticipo rispetto al celebre connazionale. Oggi Mochizuki ha 19 anni e ha acquisito una notevole autostima, necessaria per affrontare le (tante) difficoltà del circuito mondiale. Quello all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (45.730€, terra) è il suo primo quarto di finale in un Challenger. Arriva al momento giusto, o forse pensava di farcela prima? “Sapevo di poter giocare alla pari contro chiunque, ma di recente ho perso diversi match equilibrati, in tre set o in due combattuti – racconta il giapponese – ho sempre avuto fiducia, so che se mi esprimo al meglio e non abbasso il mio livello posso battere ottimi giocatori, o almeno avere la chance di farlo. Non è facile, ma ne sono convinto”. Lo ha detto dopo aver battuto Gianmarco Ferrari sul Centrale dell’ASPRIA Harbour Club, al termine di una lunga battaglia (6-4 4-6 6-2 lo score) in cui il toscano – generosamente sostenuto da coach Diego Nargiso – ha avuto le sue chance, soprattutto nel terzo set. Sotto 6-4 3-1, Ferrari era riuscito a girare la partita, ma sul 2-2 nel terzo ha avuto un calo d’energia, subito sfruttato da Mochizuki (n.386 ATP).

TERRA AMICA
“Mi sentivo pronto per giocare questo tipo di match – ha detto il 19enne di Kawasaki – sapevo che sarebbe stata dura, avrei voluto chiudere in due set ma lui nel secondo è stato molto bravo. L’inizio del terzo set è stato duro, ma avevo grande fiducia sulla mia parte atletica. Ho fatto del mio meglio fino alla fine e questo ha pagato”. Sull’1-1, Ferrari ha vinto un eterno game al servizio (22 punti e 7 palle break annullate): sembrava il momento chiave, specie quando saliva 0-30 nel game successivo. A quel punto si spegneva la luce e con otto punti di fila Mochizuki prendeva il largo. L’ultima chance arrivava sul 4-2, con una palla break per rimettere tutto in discussione: Mochizuki la giocava da campione, accarezzando la palla con una splendida smorzata di rovescio, in salto, al termine di uno scambio prolungato: quel punto ha definitivamente tagliato le gambe a Ferrari. Gli manca ancora qualcosa sul piano muscolare e deve essere più regolare con il dritto, ma possiede qualità importanti. “Per quest’anno non ho veri obiettivi di classifica. Sarò contento se migliorerà, ma voglio concentrarmi solo sulla prossima partita. Non voglio pensare troppo al futuro, ma fare soltanto del mio meglio”. Nato in Giappone, cresciuto negli Stati Uniti e adesso di base (provvisoria) in Francia, Shintaro ha giocato 149 partite da professionista. Di queste, ben 56 sulla terra battuta. Strano, per uno con il suo background. “In questo periodo avrei dovuto essere in Inghilterra a giocare i tornei sull’erba, ma fino alla scorsa settimana ho viaggiato con un tecnico dell’accademia francese in cui mi sto allenando, allora abbiamo giocato due tornei in Francia. La terra battuta non mi dispiace: amo anche erba e cemento, ma non ho mai pensato di non poter vincere sulla terra. Ho la fiducia necessaria per poter battere anche gli specialisti. La superficie non mi crea alcuna preoccupazione”. Mochizuki è il tipico giapponese: sguardo gentile e viva cordialità, ma è molto sicuro di sé. E sembra aver assimilato al meglio il bagno di popolarità dopo il successo a Wimbledon junior, traguardo che non sempre ha portato fortuna a chi l’ha ottenuto. E in Italia ne sappiamo qualcosa.

LA STESSA ACCADEMIA DI MEDVEDEV
Gli abbiamo chiesto quanto la sua vita sia cambiata dopo quel successo. “Pretendevo di non avere troppa pressione, invece un po’ si sente – racconta – ma non perché abbia vinto Wimbledon, bensì perché ho l’intima convinzione di poter fare grandi cose, ma non è facile. Non credo che quel successo abbia cambiato molto in me, ma suppongo che a volte abbia a che fare con la pressione che mi metto addosso”. È normale averne, specie se vieni da un Paese il cui miglior tennista (Kei Nishikori) era costretto a prenotare più voli per depistare i giornalisti, o girare camuffato per le strade di Tokyo. Il Paese che, qualche anno dopo, ha prodotto la sportiva più pagata di tutte (Naomi Osaka). E allora lui si è organizzato: chiuso il rapporto con lo storico coach Natsuo Tamanaka, adesso ha un triplo sostegno. “Non ho un coach a tempo pieno, cerco di essere flessibile in base alla programmazione. La federazione giapponese prova ad aiutarmi nel migliore dei modi e li apprezzo molto, poi ho una base negli Stati Uniti e di recente mi sono avvicinato all’Elite Tennis Center di Cannes, la stessa accademia in cui lavora Daniil Medvedev. Nelle tre settimane precedenti a questa ho viaggiato con un loro coach e mi sono trovato bene. Credo che a un certo punto inizierò a viaggiare più spesso con loro, ma non avendo il visto per restare fisso in Europa devo restare flessibile. La mia base dipenderà dalla programmazione”. Con un Nishikori a fine carriera e travolto dagli infortuni, i giapponesi non vedevano l’ora di trovare un prospetto importante. Forse l’hanno trovato in questo ragazzo che gira per l’ASPRIA Harbour Club con la maglia del Milan, quella con il numero 11 di Zlatan Ibrahimovic. “Veramente non seguo il calcio – racconta, quasi imbarazzato – del Milan conosco solo Ibra. Al contrario, l’amico che è qui con me a Milano ama molto il calcio. Ha scoperto che il club è vicino allo stadio, allora ieri siamo andati allo store ufficiale del Milan e lui ha fatto acquisti. Già che c’ero, ho comprato la maglia di Ibrahimovic. Magari adesso inizierò a seguire il calcio”. Specie se Milano dovesse dargli una gioia sul campo da tennis.

NEI QUARTI SARÀ DARDERI-CORIA
Forse non sperava di vincere così, ma ciò che conta per Luciano Darderi è l’aver ottenuto un piazzamento nei quarti, unico italiano a farcela nella giornata di mercoledì. L’italoargentino ha usufruito del ritiro di Ernests Gulbis quando il match era ormai indirizzato a suo favore. 6-3 e 4-2 per Darderi, 0-40 sul servizio del lèttone. L’ultimo punto della partita è stato un doppio fallo, poi Gulbis ha alzato bandiera bianca per un dolore alla spalla che gli impediva di servire e lo condizionava anche nei movimenti. Si tratta di un risultato importante per un ragazzo che fa il professionista da meno di due anni e si è già garantito la possibilità di partecipare alle qualificazioni dello Us Open. È la quinta volta che Darderi raggiunge (almeno) i quarti in un Challenger, e a Milano conta di migliorare i suoi migliori piazzamenti: la finale a San Paolo dello scorso autunno e la semifinale giocata un paio di settimane fa a Perugia. Giocatore di temperamento ed esuberanza atletica, ha strappato il servizio a Gulbis nel sesto game e ha chiuso il set evitando complicazioni nel nono gioco, in cui ha cancellato una palla break. Subito avanti 3-0 nel secondo, ha contenuto la mini-rimonta del lèttone, poi ne ha raccolto i cocci. Venerdì se la vedrà con Federico Coria, che continua a vincere con agio i suoi incontri. Dopo aver lasciato un game a Pedja Krstin, è stato implacabile anche contro Joris De Loore, battuto con un netto 6-2 6-0 in un match durato meno di un’ora e concluso sotto una fitta pioggerellina, col campo diventato all’improvviso molto pesante. Troppo regolare e preciso il tennis dell’argentino, che è sempre più favorito per la vittoria finale. E che sembra particolarmente motivato, specie dopo la sconfitta in finale dell’anno scorso, che faticò ad accettare. Perdere così nettamente contro Gian Marco Moroni l’aveva particolarmente abbattuto.

FONIO LOTTA MA CEDE A SHEVCHENKO
Termina al secondo turno la bella avventura di Giovanni Fonio, che pure ha avuto le sue chance contro Alexander Shevchenko, testa di serie numero 5 e giocatore dal serbatoio fisico inesauribile. È finita 6-3 7-6 e c’è qualche rimpianto per il ragazzo di Novara: tra i due è quello che gioca meglio, ma ha pagato l’esuberanza atletica del suo avversario, oltre a qualche indecisione di troppo nei pressi della rete. Peccato, perché Fonio è piacevole da osservare e spesso azzecca alcuni vincenti straordinari, peraltro con una tecnica piuttosto raffinata. Senza dimenticare che tira il rovescio a una mano, colpo sempre meno utilizzato nel circuito. Se nel primo set ha perso per tre volte il servizio, avrebbe potuto fare meglio nel secondo. Avanti 3-1, ha avuto una palla per il doppio break, ma li è stato bravo il russo a vincere uno scambio prolungato. Riagganciato, ha tenuto fino al tie-break ma lo ha un po’ bruciato nei primi due punti, nei quali aveva lo scambio in mano ma non è riuscito a chiudere delle volèe piuttosto comode, facendosi infilare in entrambe le occasioni. Sotto 2-0, non è più riuscito ad agganciare un avversario che ha comunque meritato di vincere, se non altro per una vivace presenza agonistica. Nei quarti, Shevchenko se la vedrà proprio con Mochizuki: il giapponese con la maglia del Milan… opposto all’omonimo di una leggenda rossonera. Altri quattro azzurri in campo giovedì: l’attesa è soprattutto per il derby generazionale tra Marco Cecchinato e Matteo Gigante, ma è da seguire anche l’impegno di Francesco Passaro, chiamato a confermare il buon momento contro Alexis Galarneau, e l’impegno di Raul Brancaccio, che a Milano cerca punti preziosi per rimettere in sesto la propria classifica. Il campano se la vedrà con il norvegese Viktor Durasovic. I match inizieranno alle ore 11, ingresso libero fino a venerdì. Per il weekend finale, i tagliandi si possono acquistare sul circuito TicketOne, a un indirizzo raggiungibile direttamente dal sito del torneo, www.aspriatenniscup.it

ASPRIA TENNIS CUP – TROFEO BCS (45.730€, terra battuta)
Secondo Turno Singolare

Shintaro Mochizuki (GIA) b. Gianmarco Ferrari (ITA) 6-4 4-6 6-2

Luciano Darderi (ITA) b. Ernests Gulbis (LET) 6-3 4-2 ritiro

Alexander Shevchenko (RUS) b. Giovanni Fonio (ITA) 6-3 7-6(3)

Federico Coria (ARG) b. Joris De Loore (BEL) 6-2 6-0

Primo Turno Doppio
Matuszewski / Paulson (POL-CZE) b. Durasovic / Setkic (NOR-BIH) 6-3 6-1
Arneodo / Eysseric (MON-FRA) b. Martineau / Torres (FRA-ARG) 6-3 6-7(4) 10-6
Hidalgo / Rodriguez (ECU-COL) b. Gigante / Maestrelli (ITA-ITA) 6-4 6-2
Vatutin / Weissborn (RUS-AUT) b. Babic / Fallert (CRO-GER) 6-2 6-2
Arnaboldi / Ferrari (ITA-ITA) b. Brancaccio / Cervantes (ITA-SPA) 6-2 6-3
Darderi / Romboli (ITA-BRA) b. Merino / Nouza (PER-CZE) 6-1 6-4

Center Court – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 11:00 am)
1. [Q] Fabian Marozsan HUN vs Alexey Vatutin
2. Raul Brancaccio ITA vs Viktor Durasovic NOR
3. [6] Marco Cecchinato ITA vs [WC] Matteo Gigante ITA (non prima ore: 14:30)
4. [8/Alt] Francesco Passaro ITA vs Alexis Galarneau CAN (non prima ore: 17:00)

Grandstand – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 11:00 am)
1. Treat Huey PHI / Franko Skugor CRO vs [2] Diego Hidalgo ECU / Cristian Rodriguez COL
2. [WC] Federico Arnaboldi ITA / Gianmarco Ferrari ITA vs [3] Romain Arneodo MON / Jonathan Eysseric FRA
3. [4] Luciano Darderi ITA / Fernando Romboli BRA vs Piotr Matuszewski POL / Andrew Paulson CZE
4. Grigoriy Lomakin KAZ / Vladyslav Manafov UKR vs Alexey Vatutin / Tristan-Samuel Weissborn AUT

8 commenti

sicania69 (Guest) 23-06-2022 12:58

@ Markuxo. Siamo seri (#3235941)

ma che stai a dire .il campionato italiano era sempre il piu seguito in giappone sopratutto grazie a Baggio

8
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Lollo99 23-06-2022 11:55

Scritto da No Way
Complimenti a chi scrive questi articoli, molto interessanti. Posso sapere di chi si tratta?

dovrebbe essere riccardo bisti

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Markuxo. Siamo seri (Guest) 23-06-2022 08:52

Un JAP tifoso del Diavolo? È come uno del Congo tifoso del Caltanissetta. Più che raro direi stravagante.

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Dr Ivo (Guest) 23-06-2022 07:51

Bisogna subito presentarlo a Donato Cavallo, il ras della fossa

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tinapica 23-06-2022 07:34

Scritto da No Way
Complimenti a chi scrive questi articoli, molto interessanti. Posso sapere di chi si tratta?

@ No Way (#3235714)

…secondo me si tratta dell’ufficio stampa dell’Aspria, il circolo dove si svolge il torneo

4
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No Way (Guest) 23-06-2022 00:11

Complimenti a chi scrive questi articoli, molto interessanti. Posso sapere di chi si tratta?

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Losvizzero 22-06-2022 23:49

Honda sarà felice

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Lucio68 (Guest) 22-06-2022 23:21

ma se era stato eliminato nelle quali!! Per il momento questi quarti di finale sono solo una botta di..fortuna! È stato ripescato poi ha battuto Pauwlson e adesso Ferrari più che un challenger sembra un torneo itf

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