Intervista a Gianluca Mager e commento del nostro Andrea Ignazzi

19/04/2016 08:20 6 commenti
Gianluca Mager con Diego Nargiso
Gianluca Mager con Diego Nargiso

Se parli di Mager, automaticamente devi soffermarti a parlare di Diego Nargiso. Il coach napoletano per il sanremese è un secondo padre ed un mentore, ed è stato l’unico a credere in lui. Lo ha visto giocare ad un Open 3 anni fa e ne rimase folgorato, capì subito che aveva talento ma che ci sarebbe stato molto da lavorare. Gianluca è creta fra le sue mani, lo sta modellando e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in pochi si sarebbero aspettati una crescita così repentina, ma sostanzialmente credo che, con il talento che si ritrova i risultati fin qui ottenuti debbano essere un punto di partenza e non di arrivo.

Ho atteso l’incontro con Gianluca dal lontano 2013, quando per la prima volta lo vidi giocare al challenger di Genova nel lontano 2013. L’avversario di turno era il russo Gabashvili. A mio avviso quel match rientra nei 5 migliori match fin qui disputati da Gianluca nella sua pur breve carriera. Riuscì malgrado pochissimo background, a mettere in mostra un talento grezzo di primissimo ordine, nonostante poche partite sul groppone e la mancanza totale di esperienza nel tennis professionistico, ha tenuto testa a un Top 100. Mager è un giocatore che ha nel servizio il colpo più incisivo ed il più importante almeno per ora. Ha un lancio palla molto particolare in quanto con il rilascio della pallina la mano sinistra finisce per disegnare una “L” rovesciata. Questa è una peculiarità unica, in quanto quasi tutti, anche se con movimenti al servizio completamente differenti nel rilascio palla, tendono a puntare con le dita verso l’alto e non come Mager verso il lato sinistro del campo. Altro aspetto importante sono i colpi da fondo e sia il dritto ‪‬ che il ‪ rovescio sono colpi abbastanza solidi, tuttavia nel dritto ha maggior fiducia ed è il colpo maggiormente performante. Ha un notevole punch e i suoi colpi sono leggermente “anticipati”. Deve giocare piedi dentro il campo e comandare il gioco, in quanto al momento le maggiori lacune sono rappresentate dalla velocità e dalla rapidità negli spostamenti laterali. Altra caratteristica del suo gioco è la risposta sulla seconda di servizio dell’avversario, tende a fare diversi passi dentro il campo per poi impattare e cercare un vincente o un colpo che metta in grossa crisi l’avversario, inducendo magari anche a commettere un doppio fallo. Ritengo il suo “body language” un aspetto da migliorare, visto che tra un punto e l’altro sembra quasi “sfiduciato” a volte.

Credo che la programmazione di inizio anno sia stata sbagliata, sia stata troppo audace. Giocare per la prima volta su cemento ad un livello così alto, gli avrà dato sicuramente esperienza, ma alla fine i punti raccolti e i match disputati sono stati oggettivamente ben sotto le aspettative. Per molti la prestazione a Bergamo contro Sisjling era stata pregevole, ma a mio avviso c’era molti punti critici sui quali lavorare, come la risposta sulle prime e maggior freddezza nel chiudere i punti nei pressi della rete. Tuttavia in quel match giocò un tie-break “extra lusso” concentrando in 12 punti il meglio del suo repertorio, malgrado fosse riuscito nel primo punto a mettere in rete un dritto abbastanza comodo, tira fuori il Mager che vedresti per ore, cinico e concreto. Nella trasferta messicana non è mai riuscito ad arrivare al terzo turno di qualificazioni. E negli unici due ITF (25.000 $) giocati su cemento ha perso una volta al primo turno (Bossel) e successivamente è stato estromesso a Lille dal n° 762 al mondo. A mio avviso al momento Mager su cemento deve giocare ITF da 10.000 $, è questo il suo livello attuale.

Di seguito la mia breve intervista:

Quest’anno stai provando ad alzare il livello di gioco, non solo giocando più challenger che futures, ma facendo nuove esperienze su superfici con cui hai al momento poca “familiarità”. Tracceresti un bilancio di questa prima parte del 2016, sotto il profilo tecnico, dei risultati e umano ?

Allora, iniziamo col dire che, quest’anno abbiamo deciso di cominciare l’anno su cemento, ed ho fatto tutta la preparazione invernale sul cemento, per dei motivi fondamentali. Io ho sempre giocato su terra battuta fin da bambino e quindi ho bisogno di acquisire esperienza su cemento perché come dice anche il mio coach, il mio gioco sarà da veloce, veloce indoor. Al momento sento ancora troppa pressione, nel senso che sulla terra ho più tempo di ragionare mentre sul veloce mi è capitato di perdere due punti stupidi e di perdere il match, quindi è tutta un’altra cosa. Ho notato che in questi match avevo dei momenti a vuoto che sulla terra non mi capitano. Sotto il profilo umano mi sento molto cresciuto anche per l’esperienza fatta in Messico, sotto il profilo di gioco mi sento migliorato. Quest’anno è più difficile perché gioco tornei più difficili.




A mio avviso i maggiori passi avanti sono stati a livello mentale. Ricordo nei primi anni (2013-2014)che sei riuscito a perdere molti match già vinti. Ma ad oggi questo sembra un lontano ricordo, sei più solido e cattivo. Come sei riuscito a migliorare sotto questo aspetto ?

Giocando partite, allenandomi, ma soprattutto giocando partite, io ho sempre avuto bisogno di giocare quante più partite possibili, perché perdendo due anni ho perso tanta esperienza, più partite gioco e meno avrò il braccino e meglio riuscirò a gestire i momenti difficili.




A inizi Febbraio avete scelto di giocare Bergamo e Trimbach (ITF 25.000 svizzero) perchè non giocare i due ITF da 10.000 in Gran Bretagna ? Nell’ ITF di Lille sei riuscito a perdere anche da Reboul. Ti chiedo questo perché secondo me ci sono due Mager con due livelli di tennis differenti. L’errore è stato sopravvalutarti su superfici veloci.

Non abbiam voluto giocare i 10.000, abbiam voluto giocare due 25.000 e poi challenger. Al momento è così, si sta piano piano a furia di giocare, cercando di livellare i “due Mager”. Contro Reboul ero avanti set e break, ma lui non ha più sbagliato una palla e di li mi sono innervosito. Ero anche con la testa in Messico, non sapevo cosa fare, perchè se perdevo dovevo andare se vincevo non partivo, era una situazione non facile.




Quale ruolo ha avuto e tutt’ora ha la tua famiglia nella tua crescita tennistica ? Hobby ?

Mio padre e mia madre sono persone fantastiche perchè non mi hanno mai messo pressione di nessun genere nella mia breve carriera, i miei genitori non hanno mai esitato. Mia madre è da poco che ha imparato a conoscere le regole del tennis. Mio padre invece mi ha messo sui campi da tennis. E’ una persona che non mi mette pressioni di nessun genere, io sono molto fortunato sotto questo punto di vista. Neanche la mia ragazza o mia sorella mi mettono pressioni del resto e quindi sono molto tranquillo. Sono un ragazzo tranquillissimo, mi piace giocare a calcetto, o andare al cinema. Ma soprattutto tifo Milan.




Prima che Nargiso ti prendesse con se, in molti ti etichettavano come un ragazzo non “allenabile”, come mai ?

Ero ragazzo, quindi davo priorità ad altre cose, uscire con gli amici, piuttosto che la mattina presto andare in campo ad allenarmi

Che obiettivi ti sei posto per questo 2016 ? Quali sono i tuoi piani ? E non parlo solo a livello di ranking, ma di gioco e a livello personale.




I miei piani sono più che a livello di ranking sono a livello di gioco, io vorrei migliorare il mio tennis e poter giocare diverse partite ad un certo livello continuativamente, sopratutto migliorare la continuità di rendimento, poi ovvio che sicuramente mi piacerebbe salire di ranking, però in primis la continuità dei risultati, giocare tante partite ad un certo livello.


Andrea Ignazzi


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6 commenti

Remida (Guest) 19-04-2016 18:58

Mager per me e’ come un quadro di Picasso senza firma per ora.Tanto talento ma la sua classifica di fronte al potenziale che ha fa ridere.La speranza e’ che esploda al piu’ presto e che non rimanga il solito grande talento inespresso 😈

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Andrea Ignazzi 19-04-2016 18:07

Mager è stato il tennista che ha saputo ricucire il rapporto fra me e il tennis. Prima di Mager non avevo mai tifato nessun tennista, seguivo il tennis molto da vicino ma per altri motivi. Poi vedendolo giocare ho capito che avrebbe sfondato e incominciavo a parlare di lui già dal 2013. Ma ora il cuore tennistico appartiere a Eremin

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sasuzzo 19-04-2016 16:16

Da uno che dice di un certo “reboul” non Djokovic, “non ha più sbagliato una palla” che cosa ci si può aspettare a livello di testa?? Mmah

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quandosmetterogervendolatv (Guest) 19-04-2016 15:07

@ Remida (#1577919)

Scusa non ho capito il paragone con Picasso… me lo spieghi?

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Remida (Guest) 19-04-2016 12:38

Se troveranno un buon psicologo per me Mager tra non molto top 100.Ripeto che a mio parere e’ il miglior prospetto giovanile italiano vuoi per il fisico ma soprattutto per un talento innato.Altrimenti giocatore da esibizione.Sta a lui capire la parola professionismo che e’ frutto di sacrifici veri e concreti.Divertirsi col talento non basta,bisogna saperlo sfruttare.Un Picasso senza firma non vale nulla,firmato vale un patrimonio.Speriamo che Nargiso lo assecondi in questo ed avremo un vero professionista da combattimento 😛

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Polly (Guest) 19-04-2016 12:08

Complimenti Andrea, lo conosci davvero bene a Mager! Articolo di gran livello..

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