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Caso Cecchinato: Presentato il ricorso. Il procuratore generale dello Sport e la Procura Federale della FIT chiedono la radiazione o almeno una squalifica di 3 anni

17/11/2016 12:14 56 commenti
Marco Cecchinato classe 1992
Marco Cecchinato classe 1992

Ancora non è conclusa la vicenda di Marco Cecchinato, infatti il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato dalla Procura Generale dello Sport, a firma del procuratore generale Enrico Cataldi e del procuratore nazionale dello sport Marco Giontella, congiuntamente alla procura federale Fit, rappresentata dal procuratore federale aggiunto Guido Cipriani, nei confronti dello stesso Marco Cecchinato, Riccardo Accardi ed Antonio Campo, contro la decisione della Corte Federale d’Appello del 29 ottobre.

Quella sentenza, in parziale riforma della decisione di primo grado, aveva condannato Cecchinato a una squalifica di 12 mesi anziche’ 18 (e ammenda ridotta da 40 a 20 mila euro), Accardi ad una sospensione di 10 mesi e non 12 (ammenda ridotta da 20 a 10 mila euro) mentre per quanto riguarda Campo, pur confermando la sospensione di 4 mesi, aveva ridotto la sanzione pecuniaria da 10 a 5 mila euro.

Le due Procure chiedono invece per Cecchinato e Accardi “la condanna per illecito sportivo, con conseguente sanzione della radiazione dalla Federazione ovvero, in subordine, in considerazione della funzione riabilitativa della sanzione, la condanna alla sanzione inibitiva nella misura non inferiore a 3 anni”.


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56 commenti. Lasciane uno!

LuchinoVisconti (Guest) 18-11-2016 14:40

Scritto da Ekin l’irlandese
@ LuchinoVisconti (#1731868)
Alitalia puoi fare la prenotazione ed è valida per 12 ore, ed è solo un esempio! Informatevi prima di parlare

Ma sì, giochiamo pure ad arrampicarci sugli specchi, però l’Uomo Ragno lo fa meglio!
Tu che sei informato, Cecchinato aveva prenotato con la carissima Alitalia o con una compagnia Low Cost che non permette le prenotazioni senza sborsare quattrini?
A parte che questo è solo un indizio di colpevolezza (e ovviamente fra i più lievi) fra le decine scritti nella sentenza.

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Ekin l’irlandese (Guest) 18-11-2016 13:33

@ LuchinoVisconti (#1731871)

Caro Luchino Visconti, secondo la giustizia sportiva, come tra l’altro detto anche da @insalatiera76, ti può condannare anche solo per il sospetto. Come si evince dalla sentenza emessa dal giudice (non sportivo) il fatto non sussiste per mancanza di prove. Detto ciò, secondo la giustizia sportiva potresti anche tu aver commesso un illecito solo perché l’accusa, e il giudice sportivo pensano che tu l’abbia commesso. Oltretutto non so se sei a conoscenza che chi ti accusa, e il giudice del processo sono tutti e due facenti parte dello stesso apparato giuridico, per farti un esempio, è come se io ti accusassi di qualcosa (non reale ma solo perché lo sospetto), e chi decreta ovvero il giudice fosse il mio miglior amico. Come pensi che ne usciresti? Attendo tue risposte! Buona giornata 🙂

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Ekin l’irlandese (Guest) 18-11-2016 13:25

@ LuchinoVisconti (#1731868)

Alitalia puoi fare la prenotazione ed è valida per 12 ore, ed è solo un esempio! Informatevi prima di parlare

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Insalatiera76 18-11-2016 11:12

Scritto da Ago
@ ilpallettaro (#1731745)
A me piacerebbe semplicemente che un tennista che ha fatto scommettere un suo amico contro di lui sapendo che avrebbe perso al fine di guadagnare soldi e recuperare quelli che ha perso scommettendo non mettesse più piede in nessun campo di nessuno sport. Non ci vedo niente di staliniano. Poi se te pensi che Berlusconi credesse davvero che Ruby era figlia di Mubarak non è un problema mio. Amche in quel caso non si hanno evidenze che non lo pensasse davvero, infatti non è successo niente. Se a te piace questa idea di giustizia me ne rallegro e spero di non avere mai bisogno di una decisione di un giudice.

Caro Ago, immagino che a tutti noi piacerebbe che uno sportivo scorretto fosse radiato. A me certamente si. Il punto che ci vede divergere è la certezza, e non il sospetto e neanche la plausibilità, della scorrettezza.
Il caso Ruby è ben diverso sotto molteplici aspetti, e come dici tu “se tu non lo pensi non è un problema mio”.

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LuchinoVisconti (Guest) 18-11-2016 11:08

Scritto da Ekin l’irlandese
@ Ago (#1731791)
Per favore potresti inviare il link dove c’è scritto quello che hai appena detto in una sentenza?! Perché proprio l’illecito sportivo, ovvero quello di cui stai parlando se ben conosci l’ultima sentenza è stato totalmente eliminato perché il fatto non sussiste. Quindi siccome vorrei fare chiarezza e capirne di più, se sei più informato del giudice porta le prove, se prove non ne hai allora rimane la sentenza del giudice… OVVERO IL FATTO NON SUSSISTE.
Buona giornata AGO

Caro irlandese, l’illecito sportivo, come reato in se stesso, potrà anche essere stato eliminato dalla giustizia ordinaria, ma non certo da quella sportiva, non credi? :mrgreen:

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LuchinoVisconti (Guest) 18-11-2016 11:05

Scritto da Ekin l’irlandese
@ ago (#1731609)
Ciao ago, non so se lo sai ma tra prenotare (come c’è scritto nel verbale) e comprare c’è una gran bella differenza. Il 70% dei tennisti fa questo prima di ogni partita per bloccare la tariffa che fino a quel momento ovviamente è più conveniente. Poi a fine partita se si perde si compra il biglietto prenotato con la tariffa bloccata se si vince si cancella tutto e si fa la stessa operazione il giorno dopo. Per molti è anche una sorta di scaramanzia.
Buona giornata

Scusa mi puoi indicare il nome della compagnia aerea che ti riserva un posto senza pagare? A me non capita mai.

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Ekin l’irlandese (Guest) 18-11-2016 10:51

@ Ago (#1731791)

Per favore potresti inviare il link dove c’è scritto quello che hai appena detto in una sentenza?! Perché proprio l’illecito sportivo, ovvero quello di cui stai parlando se ben conosci l’ultima sentenza è stato totalmente eliminato perché il fatto non sussiste. Quindi siccome vorrei fare chiarezza e capirne di più, se sei più informato del giudice porta le prove, se prove non ne hai allora rimane la sentenza del giudice… OVVERO IL FATTO NON SUSSISTE.
Buona giornata AGO 🙂

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Ekin l’irlandese (Guest) 18-11-2016 10:43

@ ago (#1731609)

Ciao ago, non so se lo sai ma tra prenotare (come c’è scritto nel verbale) e comprare c’è una gran bella differenza. Il 70% dei tennisti fa questo prima di ogni partita per bloccare la tariffa che fino a quel momento ovviamente è più conveniente. Poi a fine partita se si perde si compra il biglietto prenotato con la tariffa bloccata se si vince si cancella tutto e si fa la stessa operazione il giorno dopo. Per molti è anche una sorta di scaramanzia.
Buona giornata

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Huckleberry (Guest) 18-11-2016 08:59

radiazione

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Ago (Guest) 18-11-2016 00:43

@ ilpallettaro (#1731745)

A me piacerebbe semplicemente che un tennista che ha fatto scommettere un suo amico contro di lui sapendo che avrebbe perso al fine di guadagnare soldi e recuperare quelli che ha perso scommettendo non mettesse più piede in nessun campo di nessuno sport. Non ci vedo niente di staliniano. Poi se te pensi che Berlusconi credesse davvero che Ruby era figlia di Mubarak non è un problema mio. Amche in quel caso non si hanno evidenze che non lo pensasse davvero, infatti non è successo niente. Se a te piace questa idea di giustizia me ne rallegro e spero di non avere mai bisogno di una decisione di un giudice.

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ilpallettaro (Guest) 17-11-2016 22:19

Scritto da ago
@ Insalatiera76 (#1731451)
Il tuo al di la di ogni ragionevole dubbio mi fa rabbrividire.
Se dobbiamo fare così allora viva l anarchia e il disordine. Se per condannare cecchinato serviva che scrivesse chiaramente che aveva combinato le partite non ne usciamo più. Quindi un mafioso che da intercettato non parla di mazzetta ma di regalino è al di fuori di ogni ragionevole dubbio????

non sai di cosa parli. l’idea di giustizia che piace a te, ma non credo che te ne renda conto, è stato felicemente applicato ad esempio da polpot e da stalin.

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ilpallettaro (Guest) 17-11-2016 22:17

ho letto la sentenza. non c’è nessun elemento di prova, neanche uno, rispetto all’esistenza di una alterazione di un risultato sportivo per vincere una scommessa. la richiesta di radiazione è ridicola.

45
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Luca Supporter Del Tennis Italiano (Guest) 17-11-2016 20:45

Ma radiatelo e non fategli più mettere piede in campo!!!

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Insalatiera76 17-11-2016 20:41

Scritto da ago
@ Insalatiera76 (#1731451)
E, tanto così per sapere, il fatto di prenotare il biglietto aereo prima di scendere in campo con il polacco come lo reputi? Perché non credo ci siano regole che lo impediscano chiaramente ma magari il sospetto che avesse già deciso di perdere potrebbe venire… Potrebbe eh…. Sia mai detto che aveva avuto una premonizione….

Tentando di fare il sagace finisci con l’apparire, oltre che ignorante di diritto ed insensibile ai più elementari principi di civiltà, anche a digiuno di tennis.
Nessun giocatore rischia di restare bloccato, prenota prima e poi casomai disdice. Non se gioca a Wimbledon, che voli da Londra ne partono a centinaia, ma magari se sta in Marocco…

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Insalatiera76 17-11-2016 20:34

Scritto da Figologo

Scritto da Insalatiera76
Adesso si scateneranno i soliti 100 commenti tra chi ritiene sufficiente una squalifica di 15 minuti e chi invoca la pena di morte (morte sportiva, s’intende).
Mi pare che stiamo già cominciando.
La mia posizione, che ribadisco fino alla noia, è che dalla sentenza (che ho letto integralmente) non si evince “al di là di ogni ragionevole dubbio” la colpevolezza di Cecchinato: emergono indizi, si legittimano i sospetti, ma prove niente.
Si tratta di una sentenza, e lo scrive nero su bianco il giudicante, fondata sull’idea che la giustizia sportiva deve essere meno puntuale di quella penale nel valutare il quadro probatorio e che le debba essere sufficiente una plausibilità dell’illecito sportivo per giungere alla condanna.
Mi perdoneranno – spero – i colleghi giuristi se semplifico per il grande pubblico: con il venire meno dell’assoluzione per insufficienza di prove per la legge se la prova della colpevolezza non è pienamente raggiunta l’imputato va assolto. Lo dice in modo chiaro e comprensibile il codice penale del 1989: “il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato…”.
Per la giustizia sportiva invece basterebbe il solo fondato e plausibile sospetto (almeno così il giudicante si è espresso per il caso di Cecchinato).
Questo anche per rispondere alla legittima domanda (Gabriele da Ragusa) sul perché la giustizia ordinaria non si sia mossa: probabilmente lo ha fatto, ma ha archiviato rapidamente perché non c’erano i presupposti minimi per portare avanti un’azione penale. In questi casi se il diretto interessato non divulga di essere oggetto di un’indagine può accadere che non se ne sappia nulla (più precisamente la discrezione dovrebbe essere la regola, purtroppo le fughe di notizie sono all’ordine del giorno).
Tutto ciò precisato, io sono turbato dalla superficialità con la quale si gioca con la vita (non solo sportiva) di un ragazzo. Pare anche a me che Ceck & Company non abbiano saputo spiegare adeguatamente certi fatti, e che ci siano delle loro dichiarazioni poco credibili. Però credo che sarebbe giusto avere qualcosa di più solido prima di gettare nel fango l’onorabilità e la reputazione di una persona (tanto più di chi è anche un personaggio pubblico) ed anche di causargli un danno economico difficilmente quantificabile ma certamente non banale.
Mi pare un tema di civiltà.

Ci trovammo d’accordo in passato, non so se ricordi.
Mi trovo, ovviamente, d’accordo anche ora.
Da un punto di vista squisitamente giuridico la vicenda Cecchinato getta lunghissime ombre sul funzionamento della giustizia sportiva, qualitativamente un apparato di serie C.

Peraltro una giustizia sportiva con la singolarità di avere a capo un carabiniere in pensione, cioè uno che per tutta la vita ha fatto l’inquirente. Una deformazione professionale in senso aprioristicamente colpevolista è inevitabile, temo.

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Insalatiera76 17-11-2016 20:31

@ ago (#1731609)

Nel nostro sistema penale se vieni visto uscire da un condominio con un sacco sulla spalla, ed in quel condominio si è verificato un furto, non vieni condannato. Quello si chiama indizio, e da solo non basta. Se in casa tua viene ritrovata tutta la refurtiva, quella si chiama prova e segue condanna.
Ciò che ti fa rabbrividire non lo dico io, ma una tradizione giuridica millenaria (e peraltro la formulazione “al di là di ogni ragionevole dubbio” non è neanche italiana, è del diritto anglosassone che per molti aspetti è fortemente divergente rispetto a quello dell’Europa continentale, mentre sotto questo profilo è omologato. Ho usato questa espressione proprio perché riecheggia spesso nei film americani e pertanto è popolare).
Per tua fortuna le cose vanno così nei paesi civili, diversamente avresti ottime probabilità di stare in galera per aver fatto qualcosa che, a guardarlo con occhio malevolo, poteva sembrare un reato.

41
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Insalatiera76 17-11-2016 20:20

Scritto da Figologo

Scritto da Insalatiera76
Adesso si scateneranno i soliti 100 commenti tra chi ritiene sufficiente una squalifica di 15 minuti e chi invoca la pena di morte (morte sportiva, s’intende).
Mi pare che stiamo già cominciando.
La mia posizione, che ribadisco fino alla noia, è che dalla sentenza (che ho letto integralmente) non si evince “al di là di ogni ragionevole dubbio” la colpevolezza di Cecchinato: emergono indizi, si legittimano i sospetti, ma prove niente.
Si tratta di una sentenza, e lo scrive nero su bianco il giudicante, fondata sull’idea che la giustizia sportiva deve essere meno puntuale di quella penale nel valutare il quadro probatorio e che le debba essere sufficiente una plausibilità dell’illecito sportivo per giungere alla condanna.
Mi perdoneranno – spero – i colleghi giuristi se semplifico per il grande pubblico: con il venire meno dell’assoluzione per insufficienza di prove per la legge se la prova della colpevolezza non è pienamente raggiunta l’imputato va assolto. Lo dice in modo chiaro e comprensibile il codice penale del 1989: “il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato…”.
Per la giustizia sportiva invece basterebbe il solo fondato e plausibile sospetto (almeno così il giudicante si è espresso per il caso di Cecchinato).
Questo anche per rispondere alla legittima domanda (Gabriele da Ragusa) sul perché la giustizia ordinaria non si sia mossa: probabilmente lo ha fatto, ma ha archiviato rapidamente perché non c’erano i presupposti minimi per portare avanti un’azione penale. In questi casi se il diretto interessato non divulga di essere oggetto di un’indagine può accadere che non se ne sappia nulla (più precisamente la discrezione dovrebbe essere la regola, purtroppo le fughe di notizie sono all’ordine del giorno).
Tutto ciò precisato, io sono turbato dalla superficialità con la quale si gioca con la vita (non solo sportiva) di un ragazzo. Pare anche a me che Ceck & Company non abbiano saputo spiegare adeguatamente certi fatti, e che ci siano delle loro dichiarazioni poco credibili. Però credo che sarebbe giusto avere qualcosa di più solido prima di gettare nel fango l’onorabilità e la reputazione di una persona (tanto più di chi è anche un personaggio pubblico) ed anche di causargli un danno economico difficilmente quantificabile ma certamente non banale.
Mi pare un tema di civiltà.

Ci trovammo d’accordo in passato, non so se ricordi.
Mi trovo, ovviamente, d’accordo anche ora.
Da un punto di vista squisitamente giuridico la vicenda Cecchinato getta lunghissime ombre sul funzionamento della giustizia sportiva, qualitativamente un apparato di serie C.

Ricordo, certamente.
Piacere di ritrovarti

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marco sr (Guest) 17-11-2016 19:38

cecchinato se ha sbagliato è giustissimo che debba pagare. Sicuramente il mondo del tennis è facilmente corruttibile e chissà quanti casi peggiori di quello di Cecchinato non vengono neanche presi in considerazione o perché si tratta di psci piccoli o al contrario perché si tratta di top 100. Comunque vi ricordo che la giustizia non è uguale per tutti. Al mio amico Alessio Di Mauro hanno letteralmente stroncato la carriera (era circa al 70esimo posto del ranking) solamente per aver scommesso pochi euro su partite di tennis giocate dall’altra parte del pianeta. Sicuramente è stato ingenuo, ma ritengo che in quel periodo abbia pagato troppo e per tutti.

39
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ago (Guest) 17-11-2016 18:42

@ Insalatiera76 (#1731451)

E, tanto così per sapere, il fatto di prenotare il biglietto aereo prima di scendere in campo con il polacco come lo reputi? Perché non credo ci siano regole che lo impediscano chiaramente ma magari il sospetto che avesse già deciso di perdere potrebbe venire… Potrebbe eh…. Sia mai detto che aveva avuto una premonizione….

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ago (Guest) 17-11-2016 18:35

@ Insalatiera76 (#1731451)

Il tuo al di la di ogni ragionevole dubbio mi fa rabbrividire.

Se dobbiamo fare così allora viva l anarchia e il disordine. Se per condannare cecchinato serviva che scrivesse chiaramente che aveva combinato le partite non ne usciamo più. Quindi un mafioso che da intercettato non parla di mazzetta ma di regalino è al di fuori di ogni ragionevole dubbio????

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Figologo (Guest) 17-11-2016 17:47

Scritto da Insalatiera76
Adesso si scateneranno i soliti 100 commenti tra chi ritiene sufficiente una squalifica di 15 minuti e chi invoca la pena di morte (morte sportiva, s’intende).
Mi pare che stiamo già cominciando.
La mia posizione, che ribadisco fino alla noia, è che dalla sentenza (che ho letto integralmente) non si evince “al di là di ogni ragionevole dubbio” la colpevolezza di Cecchinato: emergono indizi, si legittimano i sospetti, ma prove niente.
Si tratta di una sentenza, e lo scrive nero su bianco il giudicante, fondata sull’idea che la giustizia sportiva deve essere meno puntuale di quella penale nel valutare il quadro probatorio e che le debba essere sufficiente una plausibilità dell’illecito sportivo per giungere alla condanna.
Mi perdoneranno – spero – i colleghi giuristi se semplifico per il grande pubblico: con il venire meno dell’assoluzione per insufficienza di prove per la legge se la prova della colpevolezza non è pienamente raggiunta l’imputato va assolto. Lo dice in modo chiaro e comprensibile il codice penale del 1989: “il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato…”.
Per la giustizia sportiva invece basterebbe il solo fondato e plausibile sospetto (almeno così il giudicante si è espresso per il caso di Cecchinato).
Questo anche per rispondere alla legittima domanda (Gabriele da Ragusa) sul perché la giustizia ordinaria non si sia mossa: probabilmente lo ha fatto, ma ha archiviato rapidamente perché non c’erano i presupposti minimi per portare avanti un’azione penale. In questi casi se il diretto interessato non divulga di essere oggetto di un’indagine può accadere che non se ne sappia nulla (più precisamente la discrezione dovrebbe essere la regola, purtroppo le fughe di notizie sono all’ordine del giorno).
Tutto ciò precisato, io sono turbato dalla superficialità con la quale si gioca con la vita (non solo sportiva) di un ragazzo. Pare anche a me che Ceck & Company non abbiano saputo spiegare adeguatamente certi fatti, e che ci siano delle loro dichiarazioni poco credibili. Però credo che sarebbe giusto avere qualcosa di più solido prima di gettare nel fango l’onorabilità e la reputazione di una persona (tanto più di chi è anche un personaggio pubblico) ed anche di causargli un danno economico difficilmente quantificabile ma certamente non banale.
Mi pare un tema di civiltà.

Ci trovammo d’accordo in passato, non so se ricordi.

Mi trovo, ovviamente, d’accordo anche ora.

Da un punto di vista squisitamente giuridico la vicenda Cecchinato getta lunghissime ombre sul funzionamento della giustizia sportiva, qualitativamente un apparato di serie C.

36
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Insalatiera76 (Guest) 17-11-2016 17:26

Scritto da Ken_Rosewall
@ Insalatiera76 (#1731451)
mi hai convinto

😆

35
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Insalatiera76 (Guest) 17-11-2016 17:26

Scritto da Buon Rob
@ Insalatiera76 (#1731451)
Post preciso, con cui sono d’accordo.
Apprezzo soprattutto il discorso sulla superficialità.
E’ rarissimo leggere post così, però “crea speranza”.

Grazie.
Avendoti letto più volte il tuo appoggio non mi stupisce, ma proprio per questo è ancor più gradito.

34
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Anni80 17-11-2016 17:24

Scritto da Insalatiera76
Adesso si scateneranno i soliti 100 commenti tra chi ritiene sufficiente una squalifica di 15 minuti e chi invoca la pena di morte (morte sportiva, s’intende).
Mi pare che stiamo già cominciando.
La mia posizione, che ribadisco fino alla noia, è che dalla sentenza (che ho letto integralmente) non si evince “al di là di ogni ragionevole dubbio” la colpevolezza di Cecchinato: emergono indizi, si legittimano i sospetti, ma prove niente.
Si tratta di una sentenza, e lo scrive nero su bianco il giudicante, fondata sull’idea che la giustizia sportiva deve essere meno puntuale di quella penale nel valutare il quadro probatorio e che le debba essere sufficiente una plausibilità dell’illecito sportivo per giungere alla condanna.
Mi perdoneranno – spero – i colleghi giuristi se semplifico per il grande pubblico: con il venire meno dell’assoluzione per insufficienza di prove per la legge se la prova della colpevolezza non è pienamente raggiunta l’imputato va assolto. Lo dice in modo chiaro e comprensibile il codice penale del 1989: “il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato…”.
Per la giustizia sportiva invece basterebbe il solo fondato e plausibile sospetto (almeno così il giudicante si è espresso per il caso di Cecchinato).
Questo anche per rispondere alla legittima domanda (Gabriele da Ragusa) sul perché la giustizia ordinaria non si sia mossa: probabilmente lo ha fatto, ma ha archiviato rapidamente perché non c’erano i presupposti minimi per portare avanti un’azione penale. In questi casi se il diretto interessato non divulga di essere oggetto di un’indagine può accadere che non se ne sappia nulla (più precisamente la discrezione dovrebbe essere la regola, purtroppo le fughe di notizie sono all’ordine del giorno).
Tutto ciò precisato, io sono turbato dalla superficialità con la quale si gioca con la vita (non solo sportiva) di un ragazzo. Pare anche a me che Ceck & Company non abbiano saputo spiegare adeguatamente certi fatti, e che ci siano delle loro dichiarazioni poco credibili. Però credo che sarebbe giusto avere qualcosa di più solido prima di gettare nel fango l’onorabilità e la reputazione di una persona (tanto più di chi è anche un personaggio pubblico) ed anche di causargli un danno economico difficilmente quantificabile ma certamente non banale.
Mi pare un tema di civiltà.

STRAQUOTO…
cmq mi meraviglio che nessuno abbia chiesto il taglio di 3 dita di una mano per l’assssassssino Cecchinato :mrgreen:

33
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Gianni (Guest) 17-11-2016 17:12

Comunque uno scellerato….

32
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Buon Rob (Guest) 17-11-2016 16:41

Scritto da Insalatiera76

Scritto da eunosio
@ Roberto (#1731419)
Al primo anno di giurisprudenza spiegano che senza una sanzione (credibile) non esiste la norma

Magari aspetta di fare gli altri 3 prima di esprimerti!

E anche una professione giuridica.
Immagino le competenze di chi sta scrivendo sanzioni a caso, o che discetta di prove palesi.
La giustizia sportiva in questi casi andrebbe riformata in toto, con principi riformati sulla legge ordinaria, se non addirittura abolita e demandata a arbitrati basati sulla legge ordinaria stessa.

31
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Insalatiera76 (Guest) 17-11-2016 16:17

Scritto da eunosio
@ Roberto (#1731419)
Al primo anno di giurisprudenza spiegano che senza una sanzione (credibile) non esiste la norma

Magari aspetta di fare gli altri 3 prima di esprimerti! 🙄

30
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Buon Rob (Guest) 17-11-2016 16:17

@ Insalatiera76 (#1731451)

Post preciso, con cui sono d’accordo.
Apprezzo soprattutto il discorso sulla superficialità.
E’ rarissimo leggere post così, però “crea speranza”.

29
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il marione 17-11-2016 15:52

due anni e mezzo —è questa la pena giusta x Cecchinato…..

28
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Ken_Rosewall 17-11-2016 15:51

@ Insalatiera76 (#1731451)

mi hai convinto 😉

27
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giuly97top10 17-11-2016 15:35

Scritto da Guido
Incredibile come ha saputo buttare al cesso la carriera Cecchinato. Comunque vada a finire, non sarà più come prima. Gli sponsor lo guarderanno in modo diverso, la gente anche. E lui perderà sicuramente tanta tranquillità e voglia di lavorare. Se penso che pochi anni fa era più o meno ai livelli di Napolitano adesso e pur con alcuni limiti evidenti, avrebbe potuto sicuramente essere un punto di riferimento per la squadra di Davis e fare una dignitosa carriera nei top 100, forse anche top 50. E invece ha buttato tutto all’aria.

Quoto, oltre all’ aspetto giudiziario riflettiamo su come ha buttato via una più che promettente carriera.
E già che ci siamo : guarda che lo stai sottovalutando, il Ceck ha vinto il primo ch (S.Marino) quando era più giovane di Napo, ed era arrivato ad avere una costanza nei ch che tutti i nostri giovani si sognano, basti pensare che era arrivato al numero 82 SOLO con i ch !!

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Guido (Guest) 17-11-2016 15:35

Scritto da ska
@ Antony (#1731489)
Aspe, in un paese civile in cui l’ergastolo è dato in caso di assassinio, tu daresti una squalifica a vita a qualcuno che se fosse vero, ma non è stato provato, ha scommesso su se stesso guadagnando 1760 € ?

Ma qua non è in discussione quanto ha giocato e quanto ha vinto. A parte il fatto che ha giocato contro se stesso e non è proprio la stessa cosa di giocare su se stessi vincenti. Ma qua si rischia di rovinare ben più della carriera di Cecchinato. Qua è tutto il sistema tennis e il sistema scommesse che rischia di essere messo in discussione. E se non sono molto preoccupato dal sistema scommesse, sarei molto dispiaciuto se il tennis tutto perdesse credibilità. Un po come è successo al ciclismo per altri motivi.

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ska (Guest) 17-11-2016 15:14

@ Antony (#1731489)

Aspe, in un paese civile in cui l’ergastolo è dato in caso di assassinio, tu daresti una squalifica a vita a qualcuno che se fosse vero, ma non è stato provato, ha scommesso su se stesso guadagnando 1760 € ?

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Antony (Guest) 17-11-2016 14:47

Sinceramente mi ha deluso deve pagare perché se ha alterato un risultato x me deve essere squalificato a vita

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Luca da Sondrio (Guest) 17-11-2016 14:40

Scritto da Il duca
Già che stiamo proporrei la crocifissione, assurdo…

Eh sì. Assurdo. Hai proprio ragione. Bisognerebbe dargli un premio. Un bel premio, grosso, importante, in modo che Cecchinato diventi per tutti un esempio da seguire.

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makko (Guest) 17-11-2016 14:39

che schifo: prima lo convocano in Davis, poi l’indomani lo processano: ipocriti…

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Gabriele da Ragusa 17-11-2016 14:31

Scritto da Guido
Incredibile come ha saputo buttare al cesso la carriera Cecchinato. Comunque vada a finire, non sarà più come prima. Gli sponsor lo guarderanno in modo diverso, la gente anche. E lui perderà sicuramente tanta tranquillità e voglia di lavorare. Se penso che pochi anni fa era più o meno ai livelli di Napolitano adesso e pur con alcuni limiti evidenti, avrebbe potuto sicuramente essere un punto di riferimento per la squadra di Davis e fare una dignitosa carriera nei top 100, forse anche top 50. E invece ha buttato tutto all’aria.

Sn abbastanza d’accordo cn te. Al di la di cm vada, qst rimangono agli occhi di tutti delle macchie indelebili.

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ska (Guest) 17-11-2016 14:07

Mi vien da pensare che il problema è che…. ex Generale dei carabinieri ora in pensione, ed ora strapagato Superprocuratore dello sport voluto da Malago e Tavecchio deve giustificare la sua esistenza nell’organigramma e il suo lauto stipendio. Come se non bastassero i tre gradi di giudizio, ne hanno aggiunto un quarto, che ovviamente non esiste, ma che permette di “riaprire” i casi quando il procuratore ha gia “perso” nei gradi inferiori di giudizio buttando soldi e tempo dei contribuenti.
Ma se l’organismo mondiale del tennis si è chiamato fuori, ci sarà stato pure un perchè

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Ekin l’irlandese (Guest) 17-11-2016 13:54

Io sto con Cecch! Pena assolutamente inadeguata quella che chiedono solo per farsi della pubblicità e farsi belli. Lasciate in pace chi ha già sofferto per questa vicenda e merita un po’ di serenità…! Perugino doc spero che tu quando Cecchinato sarà in Davis nei prossimi anni o giocherà il torneo di Roma non sia presente a nessuna sua partita…ma tanto essendo il classico italiano incoerente andrai a supportarlo e dirai che è un fenomeno! Buona giornata a tutti dalla fresca irlanda!

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mauro (Guest) 17-11-2016 13:53

La radiazione e’ l’ unica pena che andrebbe inflitta e vedrete che in futuro di episodi analogi non ne accadranno più.

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Il duca (Guest) 17-11-2016 13:45

Già che stiamo proporrei la crocifissione, assurdo…

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Guido (Guest) 17-11-2016 13:31

Incredibile come ha saputo buttare al cesso la carriera Cecchinato. Comunque vada a finire, non sarà più come prima. Gli sponsor lo guarderanno in modo diverso, la gente anche. E lui perderà sicuramente tanta tranquillità e voglia di lavorare. Se penso che pochi anni fa era più o meno ai livelli di Napolitano adesso e pur con alcuni limiti evidenti, avrebbe potuto sicuramente essere un punto di riferimento per la squadra di Davis e fare una dignitosa carriera nei top 100, forse anche top 50. E invece ha buttato tutto all’aria.

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Insalatiera76 (Guest) 17-11-2016 13:29

Adesso si scateneranno i soliti 100 commenti tra chi ritiene sufficiente una squalifica di 15 minuti e chi invoca la pena di morte (morte sportiva, s’intende).
Mi pare che stiamo già cominciando.

La mia posizione, che ribadisco fino alla noia, è che dalla sentenza (che ho letto integralmente) non si evince “al di là di ogni ragionevole dubbio” la colpevolezza di Cecchinato: emergono indizi, si legittimano i sospetti, ma prove niente.
Si tratta di una sentenza, e lo scrive nero su bianco il giudicante, fondata sull’idea che la giustizia sportiva deve essere meno puntuale di quella penale nel valutare il quadro probatorio e che le debba essere sufficiente una plausibilità dell’illecito sportivo per giungere alla condanna.
Mi perdoneranno – spero – i colleghi giuristi se semplifico per il grande pubblico: con il venire meno dell’assoluzione per insufficienza di prove per la legge se la prova della colpevolezza non è pienamente raggiunta l’imputato va assolto. Lo dice in modo chiaro e comprensibile il codice penale del 1989: “il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato…”.
Per la giustizia sportiva invece basterebbe il solo fondato e plausibile sospetto (almeno così il giudicante si è espresso per il caso di Cecchinato).
Questo anche per rispondere alla legittima domanda (Gabriele da Ragusa) sul perché la giustizia ordinaria non si sia mossa: probabilmente lo ha fatto, ma ha archiviato rapidamente perché non c’erano i presupposti minimi per portare avanti un’azione penale. In questi casi se il diretto interessato non divulga di essere oggetto di un’indagine può accadere che non se ne sappia nulla (più precisamente la discrezione dovrebbe essere la regola, purtroppo le fughe di notizie sono all’ordine del giorno).

Tutto ciò precisato, io sono turbato dalla superficialità con la quale si gioca con la vita (non solo sportiva) di un ragazzo. Pare anche a me che Ceck & Company non abbiano saputo spiegare adeguatamente certi fatti, e che ci siano delle loro dichiarazioni poco credibili. Però credo che sarebbe giusto avere qualcosa di più solido prima di gettare nel fango l’onorabilità e la reputazione di una persona (tanto più di chi è anche un personaggio pubblico) ed anche di causargli un danno economico difficilmente quantificabile ma certamente non banale.
Mi pare un tema di civiltà.

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eunosio (Guest) 17-11-2016 13:25

@ Roberto (#1731419)

Al primo anno di giurisprudenza spiegano che senza una sanzione (credibile) non esiste la norma

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ago (Guest) 17-11-2016 13:22

Va radiato, sarebbe giusto. Quello che ha fatto è ignobile.

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valter (Guest) 17-11-2016 13:13

ergastolo no ?

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Gigetto (Guest) 17-11-2016 13:01

Solite buffonate all’italiana

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giuly97top10 17-11-2016 12:59

proprio evidente che si usano 2 pesi e 2 misure !
IL SISTEMA TENNIS È MARCIO.

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giuly97top10 17-11-2016 12:58

RADIAZIONE ?! ma dai così ek

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magilla (Guest) 17-11-2016 12:56

Scritto da Roberto
Qui sono tutti fuori di testa… 3 anni e la radiazione nn stanno in piedi così pure l’assoluzione.. cecchinato deve pagare, x me la pena equilibrata è 6 mesi, ma li deve scontare senza sospensiva

anche a me la radiazione sembra una pena esagerata……anche perché’ non ha precedenti!

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Perugino doc (Guest) 17-11-2016 12:44

Scritto da LuchinoVisconti
Cecchinato radiato e Starace assolto?

Che male c’è scusa

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Gabriele da Ragusa 17-11-2016 12:40

Scritto da Roberto
Qui sono tutti fuori di testa… 3 anni e la radiazione nn stanno in piedi così pure l’assoluzione.. cecchinato deve pagare, x me la pena equilibrata è 6 mesi, ma li deve scontare senza sospensiva

Cm fai a dirlo? Io mi chiedo anche come trattadosi di illecito sportivo e, almeno x l’accusa, di aver volutamente alterato un risultato sportivo non si sia mossa la giustizia ordinaria

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Perugino doc (Guest) 17-11-2016 12:39

Non sarebbe una brutta idea

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LuchinoVisconti (Guest) 17-11-2016 12:39

Cecchinato radiato e Starace assolto?

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Marco (Guest) 17-11-2016 12:30

Scritto da Roberto
Qui sono tutti fuori di testa… 3 anni e la radiazione nn stanno in piedi così pure l’assoluzione.. cecchinato deve pagare, x me la pena equilibrata è 6 mesi, ma li deve scontare senza sospensiva

perché dici 6 mesi, e non invece 5, oppure 8, oppure 12, oppure soltanto 3 mesi, oppure 3 anni?
vai a blocchi di 6 mesi tanto per ragionare a “cifre tonde”?

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Roberto (Guest) 17-11-2016 12:22

Qui sono tutti fuori di testa… 3 anni e la radiazione nn stanno in piedi così pure l’assoluzione.. cecchinato deve pagare, x me la pena equilibrata è 6 mesi, ma li deve scontare senza sospensiva

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