
Fritz alza la voce: “Il calendario ATP è troppo lungo, nessuno ascolta i giocatori”


C’è qualcosa che non funziona nel mondo del tennis e, a dirlo senza mezzi termini, è uno dei protagonisti del circuito: Taylor Fritz. Il numero 4 del ranking ATP, reduce da una brillante semifinale a Wimbledon e pronto ad affrontare il torneo ATP 500 di Washington da principale testa di serie, ha espresso tutta la sua frustrazione per un calendario sempre più fitto e una comunicazione praticamente assente tra giocatori e chi prende le decisioni.
“Probabilmente quasi tutti i giocatori chiedono da tempo che la stagione sia più corta… e invece tutto quello che si fa è allungarla ancora di più, aggiungendo tornei, nuove tappe e persino estendendo la durata dei Masters 1000 a due settimane”, afferma Fritz, lanciando un messaggio chiaro ai vertici del circuito.
Il caso della Hopman Cup, rientrata nel calendario subito dopo Wimbledon ma praticamente passata inosservata, è emblematico: “Non sapevo nemmeno che si stesse giocando quest’estate! Hanno partecipato giocatori come Auger-Aliassime o Cobolli, appena usciti da uno Slam. Se ci pensi, è una follia: continuiamo ad aggiungere cose senza sosta”, ha sottolineato l’americano, facendo notare come la pressione sugli atleti sia ormai al limite.
L’effetto domino sul Masters 1000 di Toronto
La saturazione del calendario, secondo Fritz, porta alle inevitabili rinunce dei top player, con il Masters 1000 di Toronto (ormai su due settimane) che sarà orfano di grandi nomi come Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Jack Draper. “Si voleva dare più valore a questi tornei, ma il risultato è l’effetto opposto: i migliori saltano appuntamenti importanti perché semplicemente non ce la fanno più. È un format che genera stanchezza”.
Nonostante qualche piccolo tentativo di ridurre le pause tra un torneo e l’altro, la soluzione per Fritz è un’altra: “Bisognerebbe davvero ridurre il numero delle settimane di gara e lasciare più spazio ai giocatori per recuperare. Invece ci sono ancora tantissimi tornei davanti a noi, la stagione è lunghissima e nessuno sembra ascoltare la nostra voce. Mi piacerebbe avere più settimane di stop, ma ormai non so nemmeno io perché giochiamo così tanto”, ha concluso l’americano.
Il suo sfogo, condiviso da tanti colleghi, riapre il dibattito su un calendario ATP che, tra nuove esigenze commerciali e tradizione, sembra faticare a trovare un equilibrio davvero sostenibile per i veri protagonisti: i giocatori.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Taylor Fritz
È solo parzialmente vero che pissono saltare dei tornei (è già stato detto dei 1000, per esempio). Per i non top 5-10, il problema non si pone: giocano pichi turni dei 1000 e degli slams e così hanno tutto il tempi di riposarsu, allenarsi, giocare dei 250 …
I top 5(-10) arrivano spesso in fondo, quindi 1) si stancano molto di più e 2) hanno pochissimo tempi tra un tirneo importante e il successivo per recuperare e allenarsi (cambi di superfici, evoluzione del proprio gioco e … riposo!).
In più hanno una classifica da curare e accordi contrattuali da rispettare.
Ritornare ai 1000 su una sola settimana e mai consecutivi se a ridosso di uno slam mi pare saggio.
E limitare le competizioni a squadre, specialmente tipo Laver cup (esibizione).
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#4444167)
scusami vorrei capire cosa vuol dire aggiungere zero in classifica, ringrazio chi puo spiegarmelo, ciao
Ha ragione. Così come ha ragione sul coaching.
Quoto. Non è obbligatorio partecipare a tutti i tornei. Il calendario atp non è come il calendario della F1 o della MotoGp. Valgono i migliori X risultati e stop. Piuttosto togliere il vincolo sui 1000 e lascerei ancora più possibilità di scelta.
Potrebbe saltare il Six King Slam o come si chiama tanto per iniziare …
Fritz ha ragione ma poiché il tennis sta assumendo contorni di stampo calcistico la reazione è stata il noto coro “Non si sente…non si sente niente!”.
E così tutto cade nel dimenticatoio accompagnato da commenti non sempre pertinenti.
Sai che così, sinceramente, non si capisce con chi c’è l’hai?
Il calendario non è troppo lungo.
I top players devono sapersi gestire, a costo di saltare certi tornei se si sentono stanchi, o con problemi fisici, in una determinata parte della stagione.
Mentre i non top players, che guadagnano molti meno soldi e sono quindi “costretti” a giocare più tornei possibili, in modo da trovarne il più possibile nei quali contemporaneamente loro siano in una forma accettabile e non ci siano troppi top nel draw, sono felici di avere un maggior numero di tornei tra cui scegliere.
Insomma: nel 90% dei casi si lamentano di questa situazione o i “perdenti” o chi non è capace di programmarsi…
onestamente non comprendo la lamentela di Fritz. i top player il calendario se lo gestiscono a proprio piacimento giocando quanto vogliono. Anzi per i top player i super montepremi Slam consentono di rinunciare a parecchi altri tornei, perchè di soldi ne tirano su a bizzeffe già lì. quindi la questione non si pone. tutti gli altri giocatori hanno bisogno di un calendario fitto e di tornei ben remunerati per poter fare un po’di cassa. poi, al solito, gli stessi che si lamentano viaggiano per i 5 continenti per giocare ricche esibizioni…
che ne giochi meno, dove sta il problema? alcaraz si è ritirato da toronto dicendo che accusa dolori muscolari, c’è qualcuno che può dirgli che non è vero ? che lo deve giocare per forza ?
più tornei è anche l’occasione per giocatori chiamiamo “minori” di vincere qualcosa
Ma non giocassero e basta,senza spaccare i gabbasisi, perdirindindina!
e invece li obbligano eccome. tutti i 1000 sono obbligatori eccetto montecarlo. e se non li giochi prendi un bel 0 come punti validi per la classifica. senza contare che l’assenza senza una valida giustificazione porta a sanzioni da parte dell’atp.
ma al di là di tutto ciò, questo folle calendario penalizza tutti i torni minori, a cominciare dai 250. basti pensare a umago, che molto probabilmetne sparirà nel giro di qualche anno, quando 3 anni fa ha ospitato una finale sinner alcaraz. ma tanti altri tornei saranno schiacciati da questa folle logica portata avanti da gaudenzi e sodali.
Diciamo una volta per tutte qual è il vero problema: l’anno dura solo 365 giorni, sarebbe meglio allungarlo a 500 giorni almeno. E non capisco perché nessuno ci abbia ancora pensato.
Tanta gente che commenta ha letto a fatica il titolo, che tristezza.
Con gente così potranno fare ciò che vogliono.
Sicuramente potrebbero non giocare i tornei quando sono troppo stanchi. Invece oggi tutti giocano tutti i tornei.
Chi ama questo sport si diverte anche vedendo una finale tra un top ten e un top 20… Oppure tra 2 top 20.
Per esempio mi piacque molto la finale tra musetti e Cerundolo a Umago dello scorso anno (partita insignificante nella storia complessiva del tennis ma pur sempre divertente)
Se non partecipano aggiungono degli ZERO in classifica e non tutti sono JS che può permetterselo…
Detto da uno che gioca ogni settimana,sull’erba non ne ha saltato uno di torneo,è anche arrivato in fondo a questi tornei e adesso si sciropperà Washington,Toronto e Cincinnati no stop con il rischio di arrivare cotto agli Us Open,non si lamenti poi.Come ha detto Sinner l’anno scorso quando gli hanno chiesto la sua opinione su questo tema lui ha risposto in maniera molto tranquillamente che ognuno è libero di giocare quando vuole,se salti qualche torneo importante perdi i bonus ma non ti costringono a giocarlo ad ogni costo
Caro Fritz, sei 4 del mondo, puoi tranquillamente permetterti di saltare qualcosa e riposare se ne senti il bisogno.
Anche per Draper non piange nessuno!
Penso che un grosso miglioramento potrebbe arrivare da un compattamento degli eventi obbligatori, in modo che i tennisti top possano gestire la loro preparazione al meglio.
Attualmente vedo i seguenti aspetti problematici:
– Astralian Open troppo staccato dagli altri eventi top. Forse meglio avvicinare i 1000 (o addirittua metterne uno a gennaio).
-Poco stacco in marzo-aprile fra la stagione sul duro e quella sulla terra.
– Masters di fine anno troppo lontano dagli US Open
– Master1000 a 96 troppo lunghi. Se si vuole mantenere la dimensione del tabellone, comunque le prime 32 teste di serie dovrebbero essere impegnate non prima del sabato.
Per questo bisognerebbe raggruppare dei 1000 attorno all’Australian Open. A gennaio ci starebbe bene Shanghai o il nuovo 1000 arabo. I 1000 americani andrebbero anticipati a febbraio.
Nel mese di marzo lascerei la finestra multi-superficie. Ognuno sceglie che tornei giocare o se dedicarsi alla preparazione.
Terra ed erba non possono cambiare molto (anche se una settimana in più sull’erba non dispiacerebbe).
I 1000 estivi li riporterei ad una settimana (come detto sopra).
Dopo gli US Open lascerei solo un 1000 ed anticiperei il Master.
Poi ognuno fa quel che vuole. Esibizioni, vacanze, ATP250 su terra in Sudamerica, tornei sull’erba in Australia, sul duro in Asia…
Lo troverei più razionale e gestibile.
Le cose più effiaci potre
Basta prendere uno come Berdych ed ha sempre giocato più di 70 match per anno, sono polemiche sterili ed inutili.
Quello che pesa è il fatto che sono diventati strapompati gli Slam(colpa dei Fabs)e tutte le attività extracampo.
Basta selezionare i tornei gestendo quelli obbligatori pianificando anche le settimane libere per rifiatare come fa il nostro Re… E Fritz tutto sommato è nella condizione privilegiata di poterlo fare.. Avere più tornei può magari essere d’aiuto ai giocatori di seconda fascia che vogliono emergere e guadagnare qualcosa in più
Io abbasserei i montepremi del 70%. Esibizioni tolte. Va che non si lamenterebbe più nessuno
Ma niente gli impedisce anche di rinunciare a un torneo. Credo che agli altri iscritti a Toronto non dispiaccia l’assenza dei primi 2 e di djokovic. Più possibilità per loro di vincere. Poi mentre è normale che chi è arrivato in finale rinunci al torneo dopo, è anche normale che chi è uscito al primo turno sia ben contento di avere un’altra occasione per rifarsi presto. Infatti non mi pare che lamenti giungano mai dai giocatori con classifica più debole, segno che questa organizzazione va bene per loro
Se non ricordo male lui è uno dei protagonisti di Laver Cup.
(*-^)
Vengo anch’io!!!
(*-*)
se giocate le esibizioni e i tornei privati super pagati è normale che la stagione è ancora più lunga il calendario è così da sempre anzi nei primi anni ‘00 i mille duravano una sola settimana e quelli nordamericani erano una settimana dietro l’altra ma capisco sia difficile dire no ai 6milioni che offrono a Jeddah
Che lagna Taylor! Prima le palle, poi il coaching, adesso il calendario. Se non sei il numero uno le cause sono altre. Se non sei contento del tour puoi sempre andare a piantar carote. Ma con il tuo fisico e la tua voce potresti fare benissimo a Hollywood. Ma chissà, forse troveresti il modo di lamentarti anche nell’industria cinematografica. Stai sereno e pensa a buttare la pallina oltre la rete un volta in più dell’avversario. Questo è tutto ciò che conta. Un caro saluto.
@ Rhyme (#4444089)
non lo so… fino all’anno scorso si giocava in Canada, poi la settimana dopo a Cincinnati e poi tutti a Flushing Meadows.. e su terra era la stessa cosa… io non la vedo così malvagia l’idea dei mille in due settimane, che poi ci perdono solo i tornei minori, in particolare i 250 che stanno sparendo
Ma se non giocate mai! Questo mese alcaraz e Sinner avranno fatto una decina di partite
A memoria è sempre stato così… basta programmarsi, se si saltano 2-3 mille non è un dramma
“Non so nemmeno io perché giochiamo così tanto”, davvero Taylor? La risposta è sempre soldi, soldi, soldi!
Comunque sta ai giocatori far sentire la propria voce. Niente impedisce di fare uno sciopero generale, peccato che non ci sia un fronte unito tra i giocatori.
Il multimilionario Taylor Fritz farebbe meglio a stare zitto, perché è ridicolo chi come lui vivendo una vita dorata si lamenta di qualche partita in più giocata a tennis quando ci sono milioni di lavoratori in tutto il mondo che si spaccano la schiena in fabbrica e non solo per pochi euro e in un anno, con 3 / 4 settembre scarse di ferie guadagnano quanto lui in un pomeriggio a giocare a tennis!!!! Che poi nessuno li obbliga a partecipare a nulla, a loro la scelta. E tra l’altro appena sono liberi li trovi tutti a giocare improponibili tornei con carte Pokemon, spade laser o qualunque altra cavolata che si vede in giro!!!
Tranquilli al Six Kings ci saranno tutti, Fritz compreso
L’opinione dei giocatori dovrebbe contare di più .
Un altro che percepisce il problema ma non riesce identificarlo..
Il calendario non è troppo lungo, è troppo denso
Il calendario è lungo ma poi vanno a giocare esibizioni in Arabia
Una follia ma piace a chi vuole sempre guardare qualcosa , come nel calcio, senza soste , senza senso .
Così perde tutto di qualità.
Eppure basterebbe fare poche cose con criterio , ma la paura di guadagnare meno spinge ad una crescita infinita.
prima cosa da fare master 1000 a una settimana: tutti.
si recuperano 7/8 settimane di botto che si possono destinare alla preparazione fisica, al riposo o semplicemente allungare la off season.
si arriverà a un punto che i top player sacrificheranno tutti i 1000 per giocare gli slam.
E comunque.. perchè fritz gioca washington? dopotutto è un semifinalista slam, come dice Sinner mica ti puntano la pistola alla tempia se nn giochi!
Io ascolto i giocatori ma sono un Signor Nessuno, il buon Fritz ha ragione da vendere purtroppo.
i giocatori si lamentano che il calendario dei tornei è troppo lungo, poi appena c’è una pausa, come in dicembre, sono tutti impegnati in esibizioni ben remunerate.
Mi pare che il desirerio dei giocatori sia di fare meno tornei ufficiali per avere più tempo per fare esibizioni
Ieri ho postato il fatto che i Fab 4 giocarono tutti e 4 il torneo di Toronto l’ultima volta nel 2011. Dopo di allora, fino al 2019, ultimo anno effettivo di Federer, in tre occasione ne mancò uno (2 volte Federer, approfittando della norma “ad personam”, avendo superato i 30 anni, ed una volta Nadal, che cominciava a ridurre il suo calendario), ed in tutte le altre ve ne furono al massimo 2, Murray dopo il 2015 non partecipò più e Djokovic dopo il 2018. A parte il caso di Federer, stiamo parlando di tennisti al massimo trentenni. Quindi smettiamola con questa tiritera sul calendario troppo lungo, Sinner è stato molto chiaro, quando non se la sente non si fa problemi a saltare un torneo, senza tattiche (vedo prima cosa fanno gli altri), Fritz ha giocato tre tornei fra cui due 250 fra RG e W, li è arrivato in semifinale ed adesso gioca a Washington, chi glielo ha fatto fare? Vuole essere il numero 4 anche se combina poco nei grandi tornei (a parte W)? Ed allora giochi quanto gli pare ma non rompa più le scatole!
Ma che problema è? stia a casa quando vuole, così dà anche spazio a qualche suo collega
Ormai quasi tutti i giocatori hanno ribadito più volte che questa nuova formula dei Master 1000 non aiuta per nulla i tennisti ma anzi complica le cose. Aumentando la stanchezza invece che ridurla. Perché quindi continuare? Perché estendere ogni volta a più tornei questa formula? Atteggiamento folle e autolesionista dei programmatori. Il risultato è che a Toronto 4 dei primi 6 al mondo non ci saranno (e arriveranno altre rinunce). “Sembra un 500” in questo caso ha più senso dirlo. E accadrà sempre di più anche in altri 1000. Contenti loro…
Non son sicuro di aver capito il concetto espresso da Fritz.
“Bisognerebbe ridurre il numero di settimane di gara” e “continuano ad aggiungere cose senza sosta” sono 2 affermazioni che hanno un significato diametralmente opposto.
Il numero di settimane di gara è l’intervallo tra il primo torneo stagionale e l’ultimo: qui non cambia mai nulla negli anni, salvo il Next Gen che è un caso a sé stante.
Il numero degli impegni all’interno di questo intervallo di tempo, non aumentando il numero dei tornei “obbligatori” (non so come si porrà il Master 1000 di Ryad in questo contesto), è sempre lo stesso. Guardo Jannik e vedo un pattern: il nostro atleta cerca di non fare mai sessioni più lunghe di 2 tornei, quindi AO e Rotterdam, Double Sunshine, Roma e RG, Halle e Wimbledon, Cincinnati e Us Open etc: quindi volendo c’è modo di giocare relativamente poco. Ovvio: se uno non si rende conto dei propri limiti e guarda al meglio pensando di poter far lo stesso, chiaramente dovrà giocare il doppio dei tornei senza comunque raggiungere l’obiettivo.
Ecco un altro multimilionario che piajne….sembra che li obbligano a fare tornei
La soluzione è semplice: dare forfait un po’ di più.
Vogliono più soldi, una percentuale maggiore sugli incassi. Ma per fare incassi i tornei e il calendario deve essere più fitto possibile.
E’ come nell’NBA dove giocano 100 partite per avere un fiume di diritti televisivi da spartirsi tra giocatori e proprietari di franchigie. Col risultato che sono anni che i playoff sono mutilati dagli infortuni dei migliori giocatori e così vince la squadra che ha meno infortunati dopo 100 partite.
Nel tennis per fortuna i giocatori possono rifiutarsi di giocare e prendersi pause, però così ne perdono i tornei. Perchè un master 1000 senza i 3 migliori giocatori è depauperato.
Se si insegue solo il business e il massimizzare i guadagni, non ci sono altre vie che giocare il più possibile. ne guadagnano le tasche di tutti, ne perde lo sport.
E’ pazzesco che questo personaggio si butta in COMPETIZIONI pagliacciate tremende, dannose , stupide, come la “laver cup” e poi ha la faccia di bronzo di lamentarsi dell’ eccessiva lunghezza del calendario, inesistenti periodi di riposo che portano a “spaccarsi”, ecc.
La smetta di sperperare energie e tempo in COMPETIZIONI PAGLIACCIATE, come la pseudo-davis, e poi magari apra la bocca
Mi raccomando mandatemi a nero.
Basterebbe tornare ai 1000 ad 1 settimana, come Montecarlo e Parigi. Tutti i 1000, inclusi IW e Miami, così da ridare il giusto spazio alla tournée sudamericana sul rosso.
Caro Villarico,scrivete articoli su articoli e riportate sempre più il malcontento generale degli UNICI PROTAGONISTI del nostro(??????) sport,ma non dite mai chi sono i responsabili di tutto questo.