
Jannik Sinner: “Non penso più a Parigi, ora voglio solo godermi un’altra finale contro Alcaraz”. Alcaraz carico verso la finale: “Non credo di avere vantaggio mentale dopo Parigi. Jannik sarà ancora più forte” (Video sintesi partite)


Jannik Sinner è in finale a Wimbledon per la prima volta in carriera, e lo fa con una prestazione da campione assoluto: 6-3, 6-3, 6-4 a Novak Djokovic, un risultato che certifica tutto il percorso di crescita dell’azzurro. In conferenza stampa, Sinner si è raccontato con sincerità e lucidità, parlando del match appena vinto, del suo rapporto con Alcaraz e delle prospettive per la finale di domenica.
Sensazioni dopo la semifinale
“Mi sento benissimo, oggi ho giocato una partita davvero molto solida. Sono molto felice e non vedo l’ora che arrivi domenica. Vediamo cosa succederà.”
Parigi nella testa?
Gli chiedono subito quanto pesa ancora la finale persa cinque settimane fa al Roland Garros contro Alcaraz:
“Se ci pensassi ancora tanto, non sarei nella situazione di giocare un’altra finale, credo (sorride). Sono molto felice di condividere ancora il campo con Carlos. Sarà difficile, lo so, ma è una sfida che aspetto con entusiasmo. Cerco sempre di mettermi in queste situazioni che amo. Le domeniche dei tornei sono speciali.”
Il valore della rivalità con Alcaraz
Quando gli chiedono se sente di star vivendo una “nuova era” del tennis insieme allo spagnolo:
“Non c’è ancora un nome per la nostra era, non si può paragonare a ciò che hanno fatto Federer, Nadal e Djokovic per oltre 15 anni. Sei Slam in un anno e mezzo sono pochi. Però siamo di nuovo in questa posizione, è la seconda finale Slam consecutiva che giochiamo l’uno contro l’altro. Questo fa bene allo sport: più rivalità giovani ci saranno, meglio sarà, perché la gente vuole vedere nuovi duelli. Sono felice di essere parte di tutto questo, vedremo se continueremo così per i prossimi anni.”
Cosa serve per battere Alcaraz?
“Credo che entrambi stiamo crescendo come tennisti e come competitor. Ovviamente bisogna provare qualcosa di diverso, non puoi essere prevedibile in campo, quindi prepareremo la partita nel miglior modo possibile. Quando il livello e il ritmo sono così alti, conta anche l’istinto. La superficie è diversa, lui è il favorito: ha vinto qui due volte di fila, è di nuovo in finale. Batterlo sull’erba è molto difficile, ma mi piacciono queste sfide. Amo il faccia a faccia, vedere cosa posso fare e fin dove posso arrivare.”
Come si supera una sconfitta importante come quella di Parigi?
“In ogni Slam spendi tante energie, sia mentali che fisiche. Quello che amo è tornare a casa, stare con la famiglia e gli amici, rilassarmi, giocare a ping-pong, fare un barbecue. Questo è ciò che ho fatto dopo Parigi: due-tre giorni di stop, poi ho ricominciato a lavorare duro per prepararmi. Halle non è andata come speravo, ma la settimana di preparazione che ho avuto dopo è stata fondamentale per arrivare a questo livello.”
Il gomito e la condizione fisica
“Non ci sono problemi per domenica. Dopo il match con Shelton ero molto più preoccupato, ma ora gestiamo bene questa piccola noia. Oggi mi sono sentito bene già dal riscaldamento.”
Come si diventa competitivi contro Djokovic?
“Ho iniziato a giocare con Novak molto giovane. L’esperienza che accumuli in partita non la impari in allenamento. Ogni sfida con lui, e con altri giocatori che mi hanno messo in difficoltà all’inizio, mi ha aiutato a capire cosa fanno bene e dove si può metterli in difficoltà. Con Djokovic è difficilissimo trovare punti deboli. Essere migliorato fisicamente mi aiuta: ora mi sento a mio agio anche negli scambi lunghi, non ho più fretta di chiuderli. Ma è sempre complicato: la tensione prima di entrare in campo si sente, anche oggi è stato così. Però bisogna anche godersi questi momenti, sono speciali.”
Verso la finale
Sinner conclude con uno sguardo al futuro: “Se il ciclo tra me e Alcaraz continuerà per anni, lo vedremo. Intanto mi godo il presente, e domenica un’altra finale con Carlos.”
Carlos Alcaraz domenica giocherà la sua terza finale consecutiva a Wimbledon: un risultato straordinario per un giocatore di appena 22 anni, già capace di conquistare cinque Slam e inanellare 24 vittorie di fila nel circuito maggiore. Ma dopo aver superato Taylor Fritz in una semifinale tiratissima (6-4, 5-7, 6-3, 7-6), lo spagnolo si prepara all’ennesima sfida di altissimo livello, contro Jannik Sinner, in una finale che promette scintille e che riaccende la rivalità più avvincente degli ultimi anni.
“Non vedo l’ora, sarà una finale fantastica”
Nella conferenza stampa post-match, Alcaraz non nasconde la soddisfazione: “Non potrei essere più orgoglioso. Sono felicissimo di raggiungere la mia terza finale consecutiva qui, a Wimbledon, giocando un tennis così buono. Non vedo l’ora che arrivi domenica.”
Ritorna la super sfida con Sinner, ma nessun vantaggio psicologico
Naturalmente, tutti chiedono a Carlitos se si sente “avvantaggiato” dopo la storica maratona vinta a Parigi contro Sinner. La risposta è chiarissima: “Non credo proprio di avere un vantaggio mentale per la finale di domenica, dopo la finale del Roland Garros. Quello che Jannik ha, come tutti i grandi campioni, è la capacità di imparare da ogni esperienza. Sono certo che dalla finale di Parigi abbia tratto delle lezioni che lo renderanno ancora più forte fisicamente e mentalmente. Sarà pronto per dare il 100%.”
“Quello che stiamo facendo insieme è stupendo per il tennis”
Alcaraz celebra anche la rivalità con Sinner come motore di spettacolo e crescita per tutto il movimento: “Quello che stiamo facendo io e Jannik è davvero speciale per il tennis. Condividere i grandi tornei con lui, giocare finali e le fasi decisive dei tornei più importanti è qualcosa di fantastico, almeno per me. Siamo entrambi molto giovani e spero che potremo costruire una rivalità lunga anni, magari da mettere allo stesso livello di quelle tra i grandi del passato.”
Partita diversa rispetto al 2022
Riguardo all’unico precedente a Wimbledon, nel 2022, lo spagnolo chiarisce: “Siamo due giocatori completamente diversi oggi, su erba e sulle altre superfici. Jannik oggi si muove in modo incredibile, scivola sull’erba come sulla terra battuta. Sarà una sfida interessante. Non guarderò il match del 2022, perché siamo cambiati molto.”
Il servizio come chiave del suo successo
Carlos rivela di sentirsi molto sicuro nei fondamentali della “sua” erba: “Sto servendo molto bene e sono molto a mio agio nel serve\&volley. Penso che qui si possa usare questa tattica più spesso, e mi sento pronto a farlo.”
Obiettivo: rendere il tennis sempre più grande
Infine, uno sguardo al futuro: “L’obiettivo è quello di continuare così, divertendomi e facendo crescere il tennis. Spero che questa rivalità con Sinner diventi una delle più belle di sempre.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Wimbledon, Wimbledon 2025
7 commenti
Ad oggi la finale col meglio che il tennis mondiale possa proporre.
Mi spiace che Novak non se la sia potuta giocare al suo meglio fisico e che molti ostinatamente screditino Jannik per la “probabile” sconfitta contro Dimitrov, quando la partita non era tuttavia ancora finita e chiusa ..
Se non sbaglio la finale AO 2024 vedeva Sinner sotto 2 a 0 e poi la ribaltò, mentre l’ultima a Parigi al contrario lo vedeva in vantaggio ed è stata ribaltata.
Per cui mettetevi il cuore in pace, purtroppo non si saprà mai se Dimitrov avrebbe vinto con certezza..
Come diceva il grande Enzo: “gli italiani perdonano tutto, tranne il successo” e con Jannik purtroppo lo si sta vedendo!
In ogni caso, giusto per farmi un’ idea, ho dato uno sguardo all’estero su come viene vista questa finale. In Francia si rosica alla grande e si spera in Alcaraz, mentre in Spagna… bè, oltre a percularlo (Sinner) ha già vinto Carlos. Non vi è il minimo dubbio sul fatto che domenica vincerà il suo terzo Wimbledon passando alla storia come e più di Borg.
Al massimo sul come, ossia o soccombendo al suo genio e al tennis totale come Novak lo scorso anno oppure in stile Parigi.
Azz, quanta sicumera e spocchia, ma veramente parecchia…
Vedo la stessa identica certezza assoluta della pre finale olimpica.
Ma occhio…sull’assegnare prima i colori delle medaglie quando si gioca a quello che viene definito lo sport del diavolo 😉
E 1 batosta a testa tra RG e Wi, poi visto che Jannik deve recuperare: supremazia sul cemento.
Spero che questa rivalità non sia come quella tra Serena e Maria. Un 50% e 50% mi andrebbe bene.
Sarà di nuovo spettacolo… Forza Jannik, la rivincita è difficile, ma possibile:)
Jan questa volta schianterà tutti senza pietà.
Comunque oh… dove sono finiti tutti quelli che “Parigi si rivelerà una ferita incurabile”, “ora inizia il declino”, “da questa batosta non si riprenderà più” ecc?
Solita schiacciasassi infernale, poche chiacchiere e tanto lavoro. Risultato: poche settimane dopo rieccoci in finale. A Wimbledon.
Alcaraz sarà anche più talentuoso e spettacolare, ma nessuno è più granitico del Granitico.
Avanti tutta, meraviglioso Jannik, regala finalmente all’Italia il primo Wimbledon di sempre, tu sì che puoi farcela!