
Djokovic: “Cobolli mi ha stupito. Ora testa e cuore sulla sfida con Sinner: è questo il tennis che amo”. Shelton: “Contro Sinner sembra tutto più veloce. Ho dato tutto, ma devo ancora imparare”


Novak Djokovic ha ancora una volta smentito tutti coloro che lo davano fuori dai giochi, confermandosi una leggenda che, nei grandi appuntamenti, trova sempre risorse nuove. Dopo la vittoria sofferta contro Flavio Cobolli nei quarti di finale di Wimbledon 2025, il campione serbo si è raccontato in conferenza stampa con grande onestà, alternando riflessioni sulla partita appena giocata, sulle sue motivazioni più profonde e sull’attesissima semifinale contro Jannik Sinner.
Cobolli, un avversario sorprendente
Djokovic ha voluto rendere subito omaggio al giovane italiano, che oggi ha saputo metterlo in difficoltà come pochi:
“Mi ha davvero sorpreso. Non mi aspettavo che servisse così bene. In certi momenti era quasi impossibile leggere la sua battuta, non riuscivo a rispondere. Ha fatto passi avanti enormi negli ultimi sei mesi: i risultati parlano chiaro, e per la prima volta è arrivato nei quarti di uno Slam. Alla stretta di mano gli ho detto di continuare così, se tiene questa strada il futuro è tutto dalla sua parte.”
L’età, la nuova generazione e la voglia di lottare
Novak non si nasconde dietro la carta d’identità, anzi:
“Non stavo scherzando quando dicevo che sono molto più vecchio degli altri in tabellone! Ma proprio questo mi stimola: voglio vedere fino a che punto posso spingermi ancora, sfidare le nuove stelle. Ho perso in tre set contro Jannik Sinner a Parigi, lui è stato semplicemente migliore nei momenti chiave. Adesso ho un’altra possibilità, e per me questa è la cosa più importante: essere ancora protagonista nelle fasi decisive dei tornei più importanti e affrontare i migliori.”
La semifinale contro Sinner
Parlando della semifinale, Djokovic è stato diretto:
“Non mi aspetto nulla di specifico, la mia priorità ora è recuperare energie. So che contro Sinner servirà una battaglia fisica e mentale, probabilmente anche di cinque set. Voglio essere pronto a lottare punto su punto. Jannik sta vivendo una stagione straordinaria, è il numero uno, ed è uno stimolo ulteriore misurarmi con lui a questi livelli. Voglio arrivare in campo nella miglior condizione possibile, sarà una sfida bellissima.”
La rincorsa al 25° Slam e la caduta
La domanda inevitabile sul traguardo del 25° Slam, però, non cambia l’approccio di Djokovic:
“Certamente, è una motivazione fortissima, ma non ho bisogno di pensarci ogni giorno per sentire l’importanza di questi momenti. Essere di nuovo in semifinale a Wimbledon, sfidando il numero uno del mondo, parla da sé. Oggi ho avuto anche una brutta caduta in campo, su questa superficie può succedere: domani vedrò come starò, ma spero che non sia nulla di serio e di poter essere al massimo tra due giorni.”
Sinner e Alcaraz: la nuova era del tennis
Il serbo riconosce che il ricambio generazionale è già iniziato:
“Jannik e Carlos sono oggi i veri leader del tennis mondiale. Se voglio vincere ancora, devo battere chi guida questa nuova era. Dal punto di vista fisico so che non sarà facile reggere il loro ritmo, ma sento di poter competere ancora ai massimi livelli. Quando sono in forma, posso dare fastidio a chiunque. Questo è ciò che mi spinge ogni giorno.”
Conclude Djokovic con un sorriso che tradisce tutta la sua passione per il tennis e la voglia di continuare a stupire:
“Per me è già una grande vittoria poter essere ancora qui, in semifinale, contro i migliori. Il resto si vedrà in campo.”
Shelton: “Contro Sinner sembra tutto più veloce. Ho dato tutto, ma devo ancora imparare”
Ben Shelton si è fermato ai quarti di finale di Wimbledon, sconfitto da un Jannik Sinner in versione dominante, ma la sua conferenza stampa non lascia spazio a rimpianti inutili. L’americano, ancora una volta tra i protagonisti dei grandi tornei, non nasconde la frustrazione per una sconfitta che, come altre nel suo 2025, è arrivata solo contro chi oggi domina il tennis mondiale: “Quest’anno, nei grandi appuntamenti, ho perso solo contro Sinner e Alcaraz. Due muri difficili da abbattere”.
Shelton non cerca scuse: “È stato un match molto duro. Jannik oggi ha giocato meglio di me, senza ombra di dubbio. Mi aspettavo che fosse al 100% – non si può mai pensare che il tuo avversario sia in difficoltà a questi livelli. La sua palla fa male, non c’è stato un momento in cui abbia visto una differenza rispetto al suo solito livello”.
Se Alcaraz è stato il suo ostacolo a Parigi, Sinner sta diventando una vera e propria bestia nera per Shelton: “Contro di lui tutto sembra andare a una velocità doppia. Riesce a colpire con grande potenza e costanza da ogni parte del campo, e oggi anche al servizio è stato impeccabile. Ero partito con la giusta mentalità, ho servito meglio che in Australia e ho cercato di essere più intelligente nelle scelte. Ma nei momenti importanti il mio servizio non ha funzionato come volevo, e forse sono stato troppo timido nei colpi di diritto. Devo ancora capire cosa funziona davvero sull’erba, oggi non sono riuscito a mettere Sinner in difficoltà”.
Shelton è anche autocritico sulla gestione della pressione nei punti chiave: “Contro un giocatore come Sinner senti pressione costante. Forse ho cercato di forzare troppo il servizio nei momenti decisivi, invece dovrei restare più calmo e fidarmi della mia meccanica. Ho fatto errori di tensione: a volte ho voluto forzare i 235 km/h quando sarebbe bastato essere fluidi”.
Sul fondamentale della risposta, invece, Shelton vede segnali positivi: “Ho migliorato molto il mio gioco in risposta, ma con uno come lui diventa dura. Raggiungevo il 30-30, ma poi non vedevo mai una seconda palla. Solo prime perfette e punto chiuso. Nei momenti chiave, Sinner mi ha semplicemente sovrastato”.
Guardando avanti, Shelton non si accontenta ma resta fiducioso: “Non posso dire di essere soddisfatto, ma nemmeno deluso. In tutti i tornei dello Slam quest’anno sono arrivato più lontano che nel 2024, ho fatto progressi. So di potermi giocare le fasi finali nei grandi appuntamenti, ma la mia testa è già proiettata sul lavoro che mi aspetta. Non mi fermo, sono affamato e voglio continuare a crescere”.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Ben Shelton, Novak Djokovic, Wimbledon, Wimbledon 2025
7 commenti
Per l’esattezza, solo due volte. Altre due volte ha fatto almeno 2 punti, ma senza passare per il 30-30.
Vai a fare lo sbruffoncello ed il fighetto in America.
Se Djokovic ha ancora qualche chances di battere il rosso è su questa superficie, vedremo
Sinner sta giocando come un giocatore maturo di 30 anni, un’autorevolezza impressionante, non vedo l’ora di seguire il duello fra lui e uno dei Titani del tennis, un monumentale Djokovic. Ho il dubbio che Sinner e Alcaraz sono proprio tranquilli prima che devono vederlo da l’altra parte del campo, con tutti gli vantaggi che l’hanno entrambi (qualità di gioco, l’età e determinazione basata sul proprio valore agonistico già verificato). Mi sembra che il tennis di oggi (da 2020) ‘ospita’ i Tre Grandi (Djokovic, Sinner e Alcaraz), simile a quello di ieri (2010-2020) con altri Tre Grandi (Federer, Nadal, Djokovic). Senz’ altro non vedo nessun ‘buco nero’ dopo l’addio di Federer e Nadal.
Il punteggio della partita di Sinner non rende giustizia al divario che si e’ visto in campo. Un abisso
Ben, sul 30-30 nel servizio di Sinner non ci sei arrivato tante volte.
Hai fatto solo 16 punti su 86 in risposta.
3 semifinali su 3 Slam disputati. E c’è ancora qualcuno che lo implora di ritirarsi…
Chapeau