La svolta di Sinner, una scommessa su se stesso (di Marco Mazzoni)
Il dado è tratto. Come largamente anticipato, Jannik Sinner ha voltato pagina. Addio a Riccardo Piatti, coach che l’ha preso ragazzo e trasformato in tennista e giovane uomo, Addio a tutto il suo team, che ha lavorato assai bene negli anni, dando forza e tecnica ad un talento naturale, tanto da portarlo a vincere tornei, approdare alle ATP Finals ed entrare nella top 10 a 20 anni. Benvenuto a Simone Vagnozzi, suo nuovo coach, assai vicino al manager (e amico) Vittur, pronto a mettere del suo con l’obiettivo di migliorare il gioco e rendimento di Sinner.
Una rottura netta, che ha stupito il mondo della racchetta in Italia e soprattutto all’estero, dove il talento di Jannik è molto apprezzato e poco hanno capito delle dinamiche che hanno portato alla frazione, al ripensamento, al divorzio.
Adesso non ha senso continuare a scrivere sui motivi che hanno portato Sinner a questa drastica decisione. I comunicati scritti da lui e Piatti sono stati dei telex. Corti, senza dettagli specifici. Cordiali ma glaciali. La sensazione è che i due non si siano lascitati così “bene” come le scarne parole cercano di rassicurare. Solo Jan e Riccardo sanno come sono andate davvero le cose, insistere su voci e spifferi non confermati è inutile. Meglio guardare avanti, al gioco e carriera del nostro grande talento. Se vorrà al prossimo torneo (Dubai) o più avanti, starà a lui vuotare il sacco. Quel che a noi deve interessare adesso è il campo, il suo tennis, che è già una meraviglia ma che necessita di un salto in molti aspetti per arrivare al livello dei primissimi. Questo è il vero nocciolo della questione.
Cosa potrà dare Vagnozzi a Sinner? Criticare a prescindere il lavoro di Simone sarebbe ingiusto e senza senso. Dobbiamo aspettare qualche settimana o mese, vedere il gioco di Jannik, capire come i due stanno intervenendo e progettando il futuro prossimo. Se davvero Sinner non era più convinto della direzione tecnica portata avanti da Piatti, a breve dovremmo vedere un gioco diverso. Forse più libero, meno schematico? Meno ancorato a quella progressione di ritmo che è stata finora il suo marchio di fabbrica? Vedremo. Non resta che aspettare.
Sarà necessario avere pazienza. Un divorzio così profondo, che ti priva dei punti di riferimento avuti per anni e anni, sui quali hai costruito gioco e mentalità, difficilmente sarà indolore. Possibile che possano arrivare sconfitte, alla ricerca di nuovi schemi. Sconfitte eventuali che, spiace dirlo, metteranno ancor più pressione a Jannik che, inutile negarlo, adesso avrà tutti gli occhi puntati contro. È evidente che il divorzio da Riccardo sia quasi esclusivamente farina del suo sacco. Una svolta che probabilmente lui sentiva come necessaria, ma che lo espone a grandi rischi e feroci critiche, visto che il nostro italtennis ha ormai sdoganato da un ristretto cerchio di aficionados, diventando argomento sulla bocca di tutti.
Sarà davvero un bel test per Sinner, come riuscirà a gestire il nuovo corso. Mentalmente finora in campo ha dato segnali spesso confortanti (non molla sino alla fine), ma non privi dubbi (difficoltà nel girare match in cui si trova sotto, trovare una chiave diversa al suo solito tennis). Questo sarà uno degli aspetti più delicati. Vedremo se sarà in grado di fare un salto di qualità, come Vagnozzi potrà accompagnarlo in questo complicato passaggio tecnico e umano. Il team Piatti era esperto, forte, ben nutrito. Difficile ipotizzare che Vagnozzi faccia tutto da solo…. anche la costruzione di nuovo team è argomento delicatissimo, direi cruciale.
Vedremo se arriverà il “famoso” super coach. Vagnozzi non ha mai lavorato con un talento così importante, è tutto da scoprire se e come riuscirà a valorizzarlo, a cancellare i difetti e far esplodere le qualità. Forse un Magnus Norman sarebbe la persona giusta a fianco, uno che il talento lo conosce in prima persona e che è stato in grado far vincere a Wawrinka e Dimitrov grandissimi trofei, elevando in modo esponenziale le loro prestazioni.
Il principale punto di domanda di questa svolta di Sinner è proprio relativo ai tempi e costruzione del gioco. Jannik è già fortissimo, ma tutt’altro che completo, sia dal punto di vista fisico (e con Piatti i preparatori erano al top), che tecnico. Nelle sconfitte patite contro big nell’ultimo periodo, Jannik ha mostrato che il suo tennis ha ancora bisogno di svariati miglioramenti tecnici. La seconda di servizio, la sicurezza nella spinta col diritto su palle complesse, la transizione verso la rete e la posizione, i tempi di gioco, una risposta più stabile e continua. Ripeto, parlo di lavori necessari a raggiungere il vertice, cose che si affinano dopo averle ben costruite. La sensazione dal campo è che Jannik sia ancora in fase di costruzione e consolidamento, non in fase di “cesello”, per questo interrompere un percorso di crescita continua che lo ha portato nella top 10 pare un grande azzardo. Probablemente lui sentiva di non crescere abbastanza, o che qualcosa non andava come sperato. Forse era meglio aspettare un’altra stagione intera per lo strappo, per andare avanti sul progetto di costruzione e così completare vari aspetti?
Ha avuto coraggio nel cercare una nuova via verso la vetta. Esplorare nuovi territori è affascinante, può portare a grandi scoperte, ma ci si espone a nuovi problemi e situazioni da gestire. Il tennis è sport complesso per eccellenza, saper ottimizzare e semplificare la complessità è la virtù dei grandi. Ha scommesso su se stesso, sulla propria voglia di autodeterminazione, di mettersi in gioco totalmente senza il parafulmine di un coach con diverse rughe. Una scelta non banale, ma rischiosa.
Quanta carne al fuoco… Non resta che aspettare, vedere come si presenterà di nuovo in campo. Abbiamo bisogno di un grande Jannik Sinner per continuare a divertirci e sognare. Noi appassionati non possiamo che augurargli di aver scelto bene, ed avere pazienza in questa fase. La crescita umana e professionale è la principale sfida della vita, ancor più quando vivi di corsa, rincorrendo una pallina velocissima e sogni di gloria.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Riccardo Piatti, Simone Vagnozzi
piatti non è un top allenatore ,non ha mai portato sa vicnere nulla di slam un giocatore ,dunque il suo apprendimento di allenatore che viene dato al suo giocatore non è livello slam ,un allenaore di classe fa vicnere uno slam al suo assistito ,piatti riccardo è solo un buon allenatore tutto li
giocatore buono di livello ,ma non un fuoriclasse come rafa ,roger e nole ,o anche andy,sinner un buon rovescio ,un buon dritto ,ma non è un campione davanti a lui ci sono gente migliore ,forse vincera uno slam ,quando i zverev ,i tsitipas ,i medvedev Hanno 35 anni ,cosi li puo vinvere per sfinimento fisico ma secondo me è sopravalutato e basta è un bolelli buon giocatore ma nulla di sansazionle,nadal a 16 anni batteva i numeri 1 caro il mio piatti
@ Luce nella notte (#3080622)
Ah se lo dici tu allora sarà sicuramente così.
Mi fa morire dal ridere la gente che spaccia i propri (discutibili) pareri come se fossero la verità assoluta.
Un bel bagno di umiltà non ti farebbe male.
SINNER NON E’ UN GIOCATORE DI “TALENTO”
SINNER E’ UN GIOCATORE COSTRUITO , CO-STRU-I-TO
Adriano Panatta,
John McEnroe,
Henry Legonte,
…
Roger Federer
hanno lavorato su un dono ineguagliabile, inalienabile, innato.
IVAN LENDL ERA “COSTRUITO”, per fare un esempio.
Non riuscì mai ad ammorbidire la volete, neanche con 8 ore al giorno per mesi e mesi…
Qui, come e’ giusto che sia, si leggono valanghe di idiozie.
Per Sinner, passare da 80′ al mondo (vittoria al next generation) a 9′ (TOP 10 !!!!!!) in due anni, da 18 a 20 anni, significa avere COSTRUITO miglioramenti STRABILIANTI, IMMENSI, INIMMAGINABILI, nella tecnica, nel gioco, ecc. ecc.
Ora se un “Top 10” mette su un kilogrammo di peso di troppo… esce dai “Top 10” e ciao (solo per fare un esempio) non sara’ piu’ in anticipo sulla palla, come necessario, per essere “TOP10” COSTRUITO , CO-STRU-I-TO.
Non so se mi spiego.
Tanti auguri.
Un buon articolo e in generale ottimi commenti.
La vicenda è delicata e complessa…
Credo cmq che, sebbene “il ragazzo” sia mediamente più maturo della sua età, a 20 anni non può decidere tutto da soli fino in fondo e che certamente ci sia qualcuno che lo aiuta a destreggiarsi nelle importanti e complicate decisioni relative al futuro della sua carriera.
Il tema principale, a mio modesto avviso, è che sbagliando si impara e dunque bene fa Sinner a tentare in qualsiasi modo di realizzare le proprie legittime ambizioni. Poi solo il tempo gli farà capire se oggi stia sbagliando le scelte…
Così è la vita…
Quanto al discorso tecnico-sportivo è già stato detto tutto…
Aldilà dei dati statistici, roba per addetti ai lavori, sui quali è difficile entrare nel merito più di tanto, direi che allo stato attuale la differenza con i migliori c’è tutta e mi sembra evidente che ci sia da lavorare e costruire… È presto per poter cesellare…
Piatti, Vagnozzi, Norman, Be ker, McEnroe, ognuno ha pregi e difetti, l’importante è fare una scelta e verificare periodicamente se sia quella giusta…Cambiare è sempre possibile come dimostrano i big three…
@ Koko (#3080407)
Non sono d’accordo, se “ti prendono in giro” il problema è la maleducazione e la pochezza di spirito di questi tennisti top o non top
Ma cosa giustifichi?
Hai mai visto Federer o Nadal o Del Potro prendere in giro l’avversario?
@ Berna (#3080543)
Secondo me è difficile giudicare un allenatore senza prima aver visto la fine del suo lavoro, Sinner è giovane e in fase di piena costruzione, la strategia di un allenatore Top come Piatti noi non la possiamo capire, probabilmente lui deve far crescere lentamente e gradualmente un campione in modo che possa aver fiducia sui suoi colpi senza strafare in modo da costruire un giocatore solido non solo nel gioco ma anche di testa, non per niente è considerato come uno dei migliori al mondo, con un Team dei migliori professioniste al seguito, certo si farà pagare e costerà di più, ma credo che alla fine ti farà raggiungere altissimi traguardi.
Come avrà fatto un giocatore dilettante come Gilles Cervara’,diventato allenatore,a portare Medvedev quasi sul tetto del mondo.
E un allenatore come Santopadre,discreto giocatore,a portare al numero 6 nel Ranking un ragazzo di scarso talento come Berrettini?
Mazzini hai fatto un articolo perfetto su rischi e benefici della scelta, e condivido il fatto che forse jannik doveva attendere almeno un’altra stagione prima di una eventuale separazione, anche a me sembra prematura vista la sua fase di crescita soprattutto a livello fisico visto che non è certo un Aliassime.
Ho sbagliato sito:leggo commenti di tanti allenatori di vincitori di slam, mentre pensavo di leggere commenti di appassionati e tifosi di tennis Sono tra questi ultimi e voglio solo :Al Sinner del 2018 che tira va tranvate con un timing mostruoso proprio dono naturale, mancava la discesa a rete e la volè oltre ad un servizio carente;Al Sinner di oggi manca la volè ed il servizio e non vediamo più le tranvate che aprivano il campo;credo che abbia fatto bene a cambiare team
Quando Jannik ha vinto il Next Gen a Milano, giocava sicuramente non peggio di adesso.
Quindi mi domando cosa ha saputo fare il team Piatti negli ultimi due anni.
O niente o particolari di scarsa importanza.
E mi domando anche cosa ha saputo fare Piatti di tanto rilevante in trent’anni di attività…….
Passare da Piatti a Vagnozzi credo sarà un bel salto nel vuoto, spero per lui ma un giocatore che si è fermato ai challenger e n° 173 al mondo non possa avere una mentalità e un talento da vincenti, forse come puro allenatore ma affiancato da un Magnus Norman per esempio. Il rischio di un rilassamento a livello mentale è troppo elevato..
Capisco che bisogna scrivere sempre qualcosa per contratto ma qui si è ormai diventati stucchevoli.
Basta con questo tormentone.
Il problema è che se vuoi essere il top basta a far crollare tutto che ti prendano in giro a ragione tre o quattro super-rivali! Chiaro che tanti altri non se lo potrebbero permettere.
Riferisco quello che ho visto: se un big ti scherza ritenendoti medio non è colpa mia. Poi magari con gente meno forte le vinci tutte e arrivi anche più in alto ma lo scherno è avvenuto sul campo in alcune occasioni e non l’ho provocato io! Anzi spero che sia fatto rimangiare a breve.
Beh il Sinner 17-enne giocava a tennis da tre anni e mezzo e doveva ancora migliorare parecchio per cui è facile che non mi apparisse allora un fenomeno da ATP grandi fatto e finito. Almeno avevo intuito che sarebbe stato soprattutto da indoors rapidi! Il dritto spesso non mi piace anche oggi soprattutto quando lo alza in top mettendolo lungo e incontrollato che è un assurdo per un colpo in top. Insomma il ragazzo ha da migliorare anche da top ten. Si veda qualche video di Soderling per apprendere come si toppa incisivamente col dritto.
Sinner è bravo
Ad esempio, e poi chiudo, il Peque è un giocatore eccezionale che paga tantissimo la sua statura. Ma la sua qualità la vedi in risposta dove ha numeri quasi comparabili a Quelli di Diokovic e Nadal e superiori a Federer. Se il servizio fosse, che so, una rimessa in gioco il Peque sarebbe stato un giocatore fortissimo perché nello scambio non va sotto con nessuno. Viceversa tutti i giocatori che fondano il loro gioco sul servizio, tanti del passato e molti di oggi farebbero fatica a stare nelle prime 20 30 posizioni. Altri meno talentuosi come isner, Querry, Opelka neanche ci sarebbero arrivati nei 100.
C’è del vero
Oddio, due quarti e due ottavi nei pochi slam giocati….e comunque i numeri sono gli stessi per tutti i giocatori. I numeri raccontano in modo oggettivo le caratteristiche e le qualità positive e negative di un giocatore. Ad esempio Berrettini al servizio, ed in particolare sulla prima ha dei numeri eccezionali superiori a quasi tutti gli altri giocatori Medvedev e Zverev compresi. Al contrario in risposta sono molto scadenti anche rispetto ad un giocatore medio. Altro esempio, Zverev raccoglie poco in risposta in particolare sulla seconda dove è, mi pare al 48%. Cosa significa? Significa che nello scambio va sotto. I suoi avversari fanno più punti in modo significativo. Cosa significa? Significa che è un giocatore che dipende molto dal servizio. Se trova la giornata storta nei turni di servizio, in risposta non è molto efficiente e rischia di perdere anche con giocatori di medio livello. Tu, io e la maggior parte degli altri utenti di queste cose ne sappiamo poco e niente ma se chiedi ad un allenatore e un giocatore vedrai che non solo conoscono benissimo queste statistiche ma anche molte altre, tipo efficacia del dritto e del rovescio peecentuali di vincenti e gratuiti su questi fondamentali e via dicendo….noi siamo solo spettatori che parliamo spesso senza neanche sapere di cosa stiamo parlando ma con tanta presunzione spariamo giudizi, facciamo previsioni..
Ed hanno messo dislike ad un commento come questo.
Chi è in disaccordo dovrebbe essere censurato
Ok, ma questi numeri e risultati super-fantastici strabilianti come sono arrivati ? E con chi ?
Adesso si e’ cacciato in una situazione ultra problematica, senza una squadra (necessaria) a disposizione e con aspettative snervanti, asfissianti, di fare ancora meglio di cosi’.
Eppoi smettiamola di fare paragoni scomodi con Federer, Djokovic ecc. Sinner ha bisogno di tenere i piedi per terra e di continuare come ha sempre fatto finora con umiltà e sacrificio. L’esaltazione esagerata non è mai stata d’aiuto per un ragazzo molto talentuoso che può e che soprattutto vuole crescere.