
Trofeo TNB Azimut Investimenti / Gianmarco Ferrari vince la finale dei record


Quasi quattro ore di lotta e sette matchpoint annullati: la nona edizione del Trofeo TNB Azimut va a Gianmarco Ferrari, la cui grande tenacia ha permesso di vincere in modo quasi miracoloso. Enorme delusione per Alessandro Pecci, ma entrambi hanno espresso una prestazione atletica straordinaria. E Bergamo si prepara a festeggiare il rientro in grande stile del suo Challenger: appuntamento a novembre.
Avessero giocato ancora qualche punto, avrebbero sforato il muro delle quattro ore. Gianmarco Ferrari e Alessandro Pecci hanno regalato la finale più lunga nella storia del Trofeo TNB Azimut Investimenti (15.000$, terra battuta). Per fortuna del toscano, e per la disperazione (sportiva) del romagnolo, hanno siglato un altro piccolo record: Ferrari si è imposto 4-6 7-6 7-6 dopo aver annullato la bellezza di sette matchpoint in una partita combattutissima, durissima, giocata sotto un sole cocente e con circa 35 gradi di temperatura. La cosa sorprendente è che non hanno avuto il minimo calo atletico, mantenendo un buon rendimento fino all’ultimo punto. La differenza l’hanno fatta i dettagli, tutti dalla parte del pratese, che da qualche tempo si allena a Roma con i coach Francesco Aldi e Giuseppe Fischetti. Dopo che uno sciagurato game di servizio nel decimo game del primo set aveva regalato il parziale a Pecci, non ci sono più stati break in una partita estenuante, fatta di duri scambi da fondo, con Ferrari che provava a fare più gioco ma con Pecci che non stava certo a guardare. Il primo momento chiave è arrivato sul 6-5 Pecci: con Ferrari al servizio, il romagnolo ha avuto tre matchpoint. Grandi rimpianti per il primo (una facile risposta tirata lunga di un paio di metri), mentre negli altri due Ferrari ha giocato un paio di punti straordinari. Al tie-break era il toscano a salire 6-3, Pecci recuperava ma commetteva un grave doppio fallo sul 6-6. Chi si aspettava un crollo di uno dei due è rimasto deluso: il terzo set è proseguito sulla falsariga dei primi due, senza che ci fossero palle break. Il match si è deciso da un folle tie-break. Un paio di errori di Ferrari e un servizio vincente di Pecci permettevano allo spilungone romagnolo (è alto quasi 2 metri) di prendere il largo: 6-2 e altri quattro matchpoint a favore. A quel punto, il braccio di Pecci si è improvvisamente rattrappito e i punti sono volati via tra un errore e l’altro. Il destino era ormai scritto: Pecci annullava un matchpoint, ma un dritto lungo al sedicesimo punto permetteva a Ferrari di intascare il terzo titolo in carriera, il primo dopo tre anni. Un urlo prolungato ha accompagnato gli attimi successivi all’ultimi punto.
LA RITROVATA ENERGIA DI FERRARI
“Non mi era mai successo di vincere dopo avere annullato 7 matchpoint – dice Ferrari, ancora stravolto dalla fatica – a un certo punto è diventata una lotta di nervi, non pensavo al punteggio ma soltanto a lottare. L’obiettivo era avere un briciolo di energie in più nei momenti importanti. È andata bene, ma avrebbe potuto terminare in altro modo”. Ex numero 387 ATP, il pratese compirà 25 anni a ottobre e sta provando a risollevarsi dopo un paio d’anni complicati. “Ho cambiato due volte allenatore, non è stato un periodo facile perché non mi sentivo sereno – racconta – inoltre l’anno scorso ho avuto un dolore alla schiena che mi ha allontanato dal campo per 4-5 mesi. Ho faticato a riprendere, ma adesso sto meglio dentro al campo, ho più energia e la gestisco al meglio”. A giudicare dalla tenuta atletica di una settimana molto dura, con quattro partite terminate al terzo set, si può dire che l’energia non gli manchi. “Questo successo mi dà grande fiducia, ma sarei andato via soddisfatto anche se avessi perso la finale. Vengo da un buon periodo, tre settimane fa avevo raggiunto la finale a Caltanissetta. In effetti, vincere aiuta a vincere. Obiettivi? Con il mio team ragioniamo mese per mese, cercando di giocare più partite possibili per avere una buona base. Chiaramente vorrei ritrovare il mio best ranking, ma fare sì che sia un punto di partenza”. Termina dunque così, con una finale record, la nona edizione del Trofeo TNB Azimut Investimenti. Durante la premiazione, i top manager TNB Azimut Fabio Arioldi e Riccardo Maffiuletti hanno confermato l’intenzione di proseguire con una sponsorizzazione ormai storica, così come sono state rassicuranti le parole di Marcella Messina, assessora a politiche sociali, longevità, salute e sport del Comune di Bergamo: le istituzioni sono vicine e resteranno tali sia al torneo diretto da Silvana Carrara, sia al grande evento di novembre, quando il grande tennis tornerà a Bergamo con la ventesima edizione dell’ATP Challenger che ritrova Bergamo dopo un anno di spostamento a Rovereto: si giocherà presso il nuovissimo Chorus Life e sarà una linea di passaggio storica per un evento tra i più longevi della sua categoria. Quanto al Trofeo TNB Azimut, l’anno prossimo entrerà in doppia cifra e si conferma l’evento che apre, metaforicamente, l’estate bergamasca. Sarà così anche in futuro.
TROFEO TNB AZIMUT INVESTIMENTI (15.000$, terra battuta)
Finale Singolare
Gianmarco Ferrari (ITA) b. Alessandro Pecci (ITA) 4-6 7-6(6) 7-6(7)
L’ALBO D’ORO
2015: Gianluca Naso (ITA)
2016: Adelchi Virgili (ITA)
2017: Andrea Collarini (ARG)
2018: Riccardo Bellotti (ITA)
2019/2020: Non disputato
2021: Federico Arnaboldi (ITA)
2022: Oleksandr Ovcharenko (UCR)
2023: Inaki Montes-De la Torre (SPA)
2024: Andrej Martin (SVK)
2025: Gianmarco Ferrari (ITA)
TAG: ITF Bergamo, ITF Bergamo 2025
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