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Tamara Zidansek: dalle grotte di Postojna al sogno di uno Slam. La ventenne tennista slovena si racconta ai lettori di livetennis

02/02/2018 15:48 3 commenti
Tamara Zidansek classe 1997 e n.168 WTA
Tamara Zidansek classe 1997 e n.168 WTA

Mancano pochi giorni al Natale e con la redazione di livetennis abbiamo appena raccolto 25 dediche natalizie scritte da altrettante tenniste, scelte tra le circa quaranta intervistate nel 2017: fuori tempo massimo, ossia con l’articolo già pubblicato, arrivano gli auguri di Angelica Moratelli e Tereza Mrdeza. La croata ha una simpatia di impatto immediato che ci è parsa evidente fin da quando la abbiamo conosciuta; questa qualità è ancora più visibile nel linguaggio diretto. Tereza si esprime in italiano e ci tiene a farlo, ha una buona ricchezza di vocaboli ma, ovviamente, è un linguaggio un po’ “arrangiato” che strappa più di un sorriso in chi legge. E quando le comunichiamo che, purtroppo, non potremo più pubblicare i suoi auguri natalizi Tereza si scusa per il ritardo con cui ci ha risposto e scrive furbetta: “Buon Natale a più forte intervista al mondo”; e poi ancora “per farmi perdono ti metto contatta con mia amica Tamara”. Una volta “perdonata” Tereza è stata di parola e, grazie alle sue indicazioni, ci mettiamo in contatto con Tamara Zidansek, la tennista slovena che presentiamo oggi. L’intervista è stata realizzata a fine dicembre scorso.

Allora Tamara introduci una tua piccola scheda di presentazione:

Ho iniziato a giocare a tennis a 8 anni. All’inizio è stato mio padre ad incoraggiarmi a giocare. Quando ero più piccola sciavo e durante l’estate il club di sci aveva un campo da tennis ed è lì che ho cominciato ad allenarmi. Facevo anche snowboard e atletica. Ho capito che volevo concentrarmi solamente sul tennis quando avevo circa 13 anni. I miei idoli del tennis sono sempre stati Rafael Nadal e Kim Clijsters. Il mio colpo preferito è il dritto. Ho giocato molte belle partite ma credo che, se dovessi scegliere, la mia preferita sarebbe quella in cui ho vinto contro la Ostapenko alla Junior Championship europea a Klosters in Svizzera. Vivo a Slovenske Konjice, in Slovenia, e mi alleno a Ptuj che è a 30 minuti da casa.



Partiamo dalla tua ultima vittoria nel 60.000K di Bendigo, in Australia. Una marcia trionfale:

Mi è piaciuta molto l’esperienza di Bendigo. Mi sono sentita bene dal primo giorno che ero lì. Costruivo e miglioravo il mio gioco di partita in partita e alla fine tutto ciò mi ha ripagata.



Subito dopo, hai sfiorato la doppietta in Giappone, fermandoti soltanto in finale contro la rumena Buzarnescu. Cosa è successo?

Si, sono arrivata in finale dove ho giocato contro Buzarnescu. E’ stata dura per me. Lei in quel momento era all’incirca la n.60 al mondo e sarei dovuta stare al meglio se avessi voluto vincere. E’ una tennista in ascesa. Ha giocato un’ottima partita, vincendo con merito, e io non sono stata in grado di produrre i risultati che stavo ottenendo prima di quel match.



A settembre scorso ti abbiamo visto in Italia vincere il 25.000 di Santa Margherita di Pula battendo la Hercog e la nostra amica Mrdeza, che ci ha messo in contatto. Anche questa una bella vittoria:

E’ stata una vittoria importante per me. Tornavo dalla mia pausa di 3 mesi a causa di un infortunio, quindi la vittoria mi ha aiutato molto a ritrovare la fiducia.



Come ti trovi in Italia a giocare nei tornei? Ed in generale ti piace l’Italia e cosa in particolare? Dalla Slovenia è un attimo venire qui da noi..

Trovo i tornei italiani molto ben organizzati e con un piacevole clima amichevole. Ci sono sempre persone gentili e buon cibo. Mi piacciono l’Italia e gli italiani. E’ un paese conosciuto in tutto il mondo ed è molto vicino a dove vivo quindi ci vengo spesso con piacere.



Nel 2017 non hai giocato tanti tornei, eppure hai ottenuto degli ottimi risultati. Immaginiamo cosa sarebbe potuto essere se avessi giocato di più. Hai avuto dei problemi fisici e come stai?

Ho avuto problemi fisici, un infortunio che per 3 mesi mi ha fermata e non ho potuto giocare. Ora è tutto risolto.



Nel 2017 hai raggiunto il tuo best ranking 132. Sei soddisfatta? E quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Sono sicuramente felice per questo. Mi sto avvicinando pian piano alla top 100 e questo ranking mi sta aprendo molte porte per il nuovo anno.



Non ti pesa dover lavorare e viaggiare tanto mentre le tue coetanee hanno più tempo libero e magari fanno shopping nei centri commerciali?

Si, credo che le persone della mia età passino davvero molto tempo a fare shopping nei centri commerciali ahahah!…per fortuna non mi piace fare shopping…ma il tempo per fare altre cose si trova se davvero vuoi farle. Devi solo organizzare la giornata nel modo che vuoi.



Chi è il tuo coach e come definisci il vostro rapporto?

Il mio coach è Zoran Krajnc. Lavoriamo insieme da quando avevo 10 anni, quindi mi conosce abbastanza bene. Abbiamo un ottimo rapporto. Ridiamo molto e scherziamo, ma quando si tratta di lavoro siamo concentrati e sappiamo dove vogliamo arrivare.



Tu sei stata n. 16 al mondo da Junior. Cosa è cambiato nel tuo modo di giocare e nel tuo approccio alle gare?

Beh ho iniziato ad essere più concentrata sul campo. Stavo iniziando ad essere più disciplinata, ho iniziato a lavorare più sul mio corpo e sulla preparazione fisica e tutto ciò mi ha ripagata, consentendomi di mantenere il livello.



Che tipo di giocatrice sei in campo e come vivi i momenti di tensione?

Sento di essere una giocatrice abbastanza calma sul campo. Non mi arrabbio facilmente e cerco di trovare soluzioni per ogni tipo di problema che potrebbe presentarsi durante una partita: infatti non ho un mental coach.



Talento, allenamento, concentrazione: quanto sono importanti per avere successo nel tennis?

Il talento probabilmente serve ma è utile solo in piccola parte per diventare un giocatore completo. Se hai talento e non lavori costantemente non ti aiuta. La concentrazione è importante al fine di mostrare il tuo miglior gioco nei momenti importanti.



Il tennis è uno sport in cui si perde in continuazione, visto che ogni torneo ha un unico vincitore. Come si affrontano le sconfitte?

La sconfitta fa parte di ogni sport e non solo dello sport…anche della vita in generale. Quindi devi imparare ad accettarla ed imparare da essa. Non è facile, ma è qualcosa che bisogna affrontare.



Tre slovene tra le prime 200: Hercog, Jakupovic e te. Lo giudichi un risultato soddisfacente per il tuo paese?

E’ sicuramente molto positivo avere qualcuno del tuo paese al tuo stesso livello. E ci sono anche giocatrici giovani che hanno ancora molto da mostrare quindi è eccitante.



Hai giocato in Fed Cup? E che tipo di sensazioni ti ha suscitato?

Ho giocato la Fed Cup per la prima volta quest’anno. La Fed Cup non è una competizione individuale ma una team competition, che significa che i giocatori devono lavorare come una squadra. L’ho adorata subito! Siamo riusciti a entrare nel primo gruppo afro-europeo ed è stato un successo.



La Federazione slovena ti aiuta a sostenere le spese per partecipare ai tornei?

La nostra federazione slovena cerca di aiutare i giocatori il più possibile. Mi hanno aiutata quando ero in Junior ma ora che sono professionista ho sponsor che mi finanziano.



Come gestisci il rapporto con gli sponsor?

Sono in buoni rapporti con tutti i miei sponsor. Fino ad ora tutti sono stati d’aiuto e sono molto grata loro per tutto.



Quanto è seguito il tennis in Slovenia e di che tipo di popolarità godi?

Penso che in Slovenia il tennis sia abbastanza seguito. Sinceramente non so quanto io sia popolare. Le persone che giocano a tennis probabilmente mi conoscono.



Tu sei slovena di Postojna famosa per le sue grotte. Vuoi descriverle ai nostri lettori?

Sono nata a Postojna ma non vivo li. Però le grotte di Postojna sono senza dubbio qualcosa da vedere se ci si trova li. C’è un fiume che passa attraverso le grotte che si chiama Pivka. Se sei fortunato riuscirai a vedere “Proteus” che è un “pesce umano”.



Quanto sei legata alla tua terra e quanto vivi durante l’anno la nostalgia di casa?

Penso onestamente che la Slovenia sia uno dei paesi più belli. Non avrei potuto desiderare di crescere da nessun’altra parte. E’ piccola ma è al centro dell’Europa, quindi è vicina a molte grandi citta’…ed è molto sicura. Non direi che sento nostalgia di casa, ma è sempre bello tornare.



“Evviva tutti i popoli che il giorno anelano veder, che ovunque splenda il sole, all’odio e liti ponga fin; Che in Libertà ognun vivrà e amico con il suo vicin”. Sono alcuni versi di France Preseren che costituiscono l’inno nazionale sloveno. A cosa ti fanno pensare?

Penso che posso parlare a nome della maggior parte della popolazione quando dico che quando ascoltiamo l’inno nazionale sentiamo come se ci appartenesse. E’ questo il modo in cui mi fa sentire. E’ qualcosa di speciale perché contraddistingue il paese, quindi sento le farfalle allo stomaco quando lo ascolto durante alcuni tornei.



Sei fidanzata?

Al momento non sono fidanzata ma prometto che vi informerò nel caso lo diventassi…ahahaha!



Film e libri preferiti?

Il mio film preferito è la trilogia di “Ritorno al futuro”. Mi piacciono molto i libri di Harry Potter.



Il tuo desiderio più importante da realizzare nel tennis?

Il mio obiettivo più grande è quello di vincere un torneo del Grande Slam, credo sia il sogno di tutti i tennisti.



Ed i 3 desideri maggiuori da realizzare nella vita?

Nella mia vita voglio raggiungere il massimo nel tennis, avere una famiglia mia e viaggiare per il mondo con i miei figli 🙂


“E Tamara sogna…
“Jennifer: Allora non stavate scherzando! Possiamo veramente vedere il nostro futuro! Doc, senti, hai detto che eravamo sposati, vero?
Doc: Ehm, sì.
Jennifer: Sì, è stato un bel matrimonio? Marty, potremo vedere il nostro matrimonio!
Marty: Wow.
Jennifer: Potrò vedere il mio vestito da sposa!
Marty: Wow.
Jennifer: Dio, chissà dove abitiamo! Scommetto che è una casa grande con molti bambini! E quanti bambini…”
(da Ritorno al Futuro 2)


Antonio De Filippo


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3 commenti

Luca96 02-02-2018 22:59

Bellissima intervista come sempre 😉 questa ragazza slovena farà sicuramente strada.

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Carl 02-02-2018 22:23

Fa strano pensare che per un breve periodo, poco più di vent’anni, Postojna è stata italiana, ribattezzata Postumia, poi Postumia Grotte, in omaggio alla più famosa attrattiva.
Comunque era una forzatura.

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Peppo81 (Guest) 02-02-2018 20:32

Davvero una bella persona Tamara, la Slovenia è molto bella e se ci capito ci provo a vedere Proteus, grazie per quest’altra intervista

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