Wimbledon ‘14 e il tennis italiano: quante possibilità reali di fare bene?

Fabio Fognini classe 1987, n.15 del mondo

Presi in analisi i possibili vincitori al prossimo Slam londinese, è giunto il momento di valutare la concretezza delle ambizioni dei tennisti e delle tenniste di casa nostra.
Per galanteria partiamo innanzitutto dalle quote rosa: appare difficile se non praticamente impossibile, che si ripeta anche quest’anno l’eccellente prima settimana che le nostre atlete disputarono a Wimbledon nell’edizione passata. Ma andiamo ad analizzarle una per una.

Francesca Schiavone, battuta l’anno scorso in 2 rapidi set dalla futura finalista Sabine Lisicki al 1T, vanta a Wimbledon un QF nel 2009 e un 4T nel 2012 (ma anche diversi 1T/2T), è ammirevole per abnegazione e tenacia nel non mollare la sua vita tennistica, ma appare ormai sul finire di carriera e il verde prato londinese è decisamente diverso dalla sua amata terra rossa, dove la sua fisicità e il suo rovescio a una mano possono ancora regalarle qualche soddisfazione.

Flavia Pennetta, battuta al 4T l’anno scorso dalla Flipkens (2 set), ha ottenuto proprio nel 2013 il suo miglior risultato su erba inglese, eguagliando il 4T dei lontani 2005/2006: dopo l’exploit di Indian Wells e la rivelazione dell’affaire con il collega Fognini, è apparsa però scarica di motivazioni, con la parziale scusante di alcune noie fisiche, perdendo però la viva occasione di rientrare fra le top10. Se il polso e la testa la sorreggeranno, potrà arrivare grazie al buon tabellone dovuto all’alta testa di serie alla seconda settimana, ma le sensazioni non sono estremamente positive.

Karin Knapp sta vivendo una stagione tennistica difficile (eufemismo) e si troverà a difendere il suo 4T dell’anno scorso (sconfitta dalla Bartoli in 2 set): se passasse il 1T sarebbe già un evento da festeggiare, dato che quest’anno è un evento capitato di rado. Se ciò si verificasse potrebbe prendere fiducia e risentire magari le sensazioni provate lo scorso anno. È l’augurio migliore che si possa fare a una giocatrice così in difficoltà.

Roberta Vinci e Sara Errani, daranno battaglia nel doppio per vincere l’unico titolo Slam che manca nella loro ricca bacheca, ma approcceranno il singolare con motivazioni e aspettative differenti: la Errani l’anno scorso ha perso al 1T e sull’erba è decisamente un pesce fuor d’acqua ma se il sorteggio le offre un buon tabellone senza specialiste da incontrare, fare meglio dell’anno scorso non è un’utopia. La Vinci invece, 4T nel 2013 (e nel 2012) sconfitta contro la cinese Li in due velocissimi set, avrebbe tutte le carte in regola per fare nuovamente bene su una superficie che potrebbe esserle congeniale, ma una stagione al di sotto dei suoi standard che l’ha fatta uscire dalle top 20, è più di un campanello d’allarme, con la paura che di strada ne possa percorrere veramente poca.

Arriviamo infine alla Giorgi: Camila l’anno scorso ha raggiunto il 3T (4T nel 2012) perdendo contro la Bartoli, e in generale appare come la nostra rappresentante che meglio potrebbe comportarsi su erba. Dotata di un ottimo servizio che ben si adatta alla superficie e di fondamentali in grado di fare la differenza, quest’anno la tennista di Macerata era attesa dal definitivo salto di qualità, che purtroppo, tolte alcune vittorie di prestigio, a cui hanno fatto seguito sconfitte nelle classiche prove del nove successive, non è ancora arrivato. La Giorgi si presenta a Wimbledon palesando ancora i suoi limiti tattici e psicologici, con una tenuta mentale fragile che la porta per lunghi tratti di match a incappare in ripetuti doppi falli e in scelte scellerate in cui ogni dritto e ogni rovescio vengono tirati a tutta, uscendo però per la maggior parte delle volte mezzo metro fuori dal campo. A 22 anni (classe ’91) dovrebbe essere già giunta alla piena maturazione e la preoccupazione è, che anche in questo Slam londinese, manchi l’appuntamento che conta.
Spiace dirlo, e si spera ovviamente in una piacevole smentita, ma il plotone azzurro al femminile otterrebbe già un successo se passasse alcuni turni (puntiamo quindi su Pennetta, Vinci e Giorgi, se le prime due ritrovano condizione e motivazioni e la seconda rimane concentrata e fiduciosa sui suoi tanti mezzi).

Prendendo in considerazione i colleghi maschi e aspettando buone nuove dalle quali (Bolelli in primis), appare doveroso partire da Andreas Seppi: 4T nel 2013 (3T nel 2008/2009), l’altoatesino sembra attraversare l’ennesimo periodo no della stagione. Apparso in crisi di risultati in questo 2014 che lo ha visto uscire dai top30, Seppi è alle prese con problemi fisici che lo hanno costretto al forfait al torneo di Eastbourne: sinusite e un’infezione all’orecchio che non minano però la necessità di partecipare al 3° Slam della stagione, dati i troppi punti in scadenza.

Fabio Fognini (1T l’anno passato) ha deciso di non preparare la stagione su erba e giocherà il suo primo match ufficiale dell’anno su questa superficie proprio a Wimbledon: una scelta decisamente non condivisibile, viste le buone possibilità di fare un minimo di strada grazie a una tds che nel tabellone principale potrebbe regalargli un paio di turni accessibili.
Infine Filippo Volandri (1-8 a Wimbledon) e Paolo Lorenzi hanno davvero poche possibilità di vincere i loro 1T, a causa della loro scarsa adattabilità alla superficie che in passato gli ha portato pochissime soddisfazioni in questo periodo dell’anno.

Alessandro Orecchio