Diario da Biella Challenger, Copertina

Diario da Biella- Day 4

27/07/2016 09:47 7 commenti
Nella foto Gianluigi Quinzi - Foto Fabio Lesca
Nella foto Gianluigi Quinzi - Foto Fabio Lesca

La giornata odierna presentava moltissime partite interessanti in programma, dato che si sono giocati tutti i primi turni del Main Draw per quanto riguarda il tabellone di singolo.

Io sono stato subito utilizzato sul campo centrale durante il match tra Alessandro Giannessi l’argentino Guido Andreozzi. Il primo set è stato molto equilibrato ed è stato deciso dall’unica palla break concessa da Alessandro e sfruttata dall’argentino, che nel quinto game ne aveva concesse a sua volta due, non sfruttate, all’azzurro. Come ha ricordato l’italiano con un ironico sorriso in volto verso il proprio angolo dopo aver perso il primo parziale, ormai il tennis di gioca su 2/3 punti a set. Il secondo parziale è cominciato con un game di servizio durissimo di Giannessi, che, dopo non essere riuscito a mantenere il fondamentale servizio, è andato totalmente in confusione ed ha aumentato esponenzialmente la quantità di errori non forzati, diminuendo contemporaneamente il numero di vincenti e l’aggressività mostrata nel primo parziale. In questo modo Andreozzi, grazie alla grande continuità dimostrata durante l’arco di tutta la partita, è riuscito a qualificarsi per un meritato secondo turno, nel quale dovrà fronteggiare il russo Aslan Karatsev. Quest’ultimo, infatti, ha estromesso dal torneo la testa di serie N.8 Daniel Brands con il punteggio di 6-1 6-7 6-1. Come si può evincere dallo score la partita è stata tale solamente nel secondo set, mentre il primo e il terzo parziale sono stati vinti con poche difficoltà dal giovane russo, che ha dimostrato di essere in un ottimo momento di forma, certificato dalla finale raggiunta a Tampere, in Finlandia, la scorsa settimana.

Sul campo 8, invece, il primo incontro è stato giocato e vinto da Federico Gaio contro il cileno Gonzalo Lama, il quale si è ritirato con il punteggio fermo sul 4-0 in favore dell’italiano, che aveva già portato a casa il primo set con lo score di 7-5. Non sono riuscito a vedere neanche uno scambio di questa partita poiché ero impegnato sul centrale, ma fortunatamente avrò la possibilità di vedere Federico al secondo turno, anche perché sarei rimasto molto sorpreso se avesse perso con un giocatore del livello di Lama.

Il primo match del campo 5 (utilizzato nella giornata di oggi vista la moltitudine di match in programma) ha visto affrontarsi la testa di serie N.7 Marco Trungelliti e il qualificato italiano di belle speranze (o almeno così mi auguro) Francisco “Panchito” Bahamonde. Io sono entrato in campo quando il punteggio era oramai compromesso per l’italo-argentino, che dopo aver perso un primo set molto lottato e probante dal punto di vista mentale, oltre che fisico, solo al tie break, si trovava sotto 5-2 nel secondo parziale. Trungelliti ha lasciato scorrere il game di servizio di Bahamonde, per poi andare a chiudere il match grazie a tre risposte scagliate in rete dall’italiano e ad un ultimo vincente di dritto.

La partita successivamente in programma sul medesimo campo è stata quella tutta latina tra lo spagnolo Lopez-Perez (che quest’anno ha già ben figurato in vari challenger nostrani) e il finalista dell’edizione 2015 Nicolas Kicker. Come prevedibile per due amanti della terra battuta, quali sono i giocatori in questione, la partita si è prolungata per oltre due ore e mezza ed è stata decisa solamente al tie break del parziale decisivo, vinto in rimonta dallo spagnolo (che al cambio di campo si trovava sotto nel punteggio 4-2), che, nonostante sia un terraiolo puro, non ha paura di tirare i suoi colpi cercando il vincente (gli 11 aces messi a segno oggi ne sono una dimostrazione) e, a mio parere, ha ben figurato oggi estromettendo il finalista dell’edizione 2015 del torneo.

Nel frattempo stava facendo il suo esordio sul campo centrale del circolo biellese il giocatore più atteso del torneo, Thomaz Bellucci, salvo poi uscire dal campo dopo soli 5 games, dato che il suo avversario di primo turno, lo sfortunato Salvatore Caruso, ha dovuto ritirarsi a causa di un guaio fisico.

Una grande e inaspettata delusione arriva dal remake di un primo turno dell’anno scorso, la sfida tra la attesa wild card Gianluigi Quinzi e il qualificato bosniaco Tomislav Brkic. Appena finito il mio turno da giudice di linea sul centrale (nel corso del match Lindell-Martin) mi sono catapultato sull’adiacente campo 7, dove Gianluigi aveva appena perso (non so come) il primo set 6-3. Preso posto in tribuna ho assistito con grande attenzione al match del marchigiano, cercando di capire una volta per tutte i suoi pregi e i suoi difetti, i possibili miglioramenti rispetto all’anno precedente e la sua capacità di rimanere dentro alla partita anche dopo aver perso un set inaspettatamente. Il secondo set mi ha rincuorato, facendomi credere che il primo parziale potesse essere stato solamente un passaggio a vuoto; infatti Gianluigi ha perso solamente un punto al servizio in tutto il set (nell’ultimo game) e ha sempre portato ai vantaggi il suo avversario duranti i turni di risposta, giocando profondo e comandando lo scambio fin dal principio. Dopo una prova del genere mi sarei aspettato un terzo parziale abbastanza comodo per l’azzurrino, che ha invece subito tutto il set la fisicità del bosniaco, andando a perdere con l’impietoso score di 6-1. Questa partita mi ha fatto capire che Quinzi non esiste mentalmente, alla prima insicurezza si scoraggia e non riesce quasi mai ad uscire dalle difficoltà; inoltre la sua palla sembrava viaggiare meno di quella di Brkic (che, intendiamoci, non è un fenomeno) e, quando era obbligato a giocare il rovescio, o questo rimbalzava due metri dietro la riga di fondo o dentro prima della linea del servizio. Penso che Quinzi possa e debba migliorare la sua attuale classifica, ma può fare ciò solo se cerca di correggere gli errori che fa partendo dalle basi, non cercando di affinare la volée o la palla corta, ma provando e riprovando a dare profondità e pesantezza a dei colpi in questo momento troppo leggeri per questo livello.

Nel mentre in cui Quinzi lasciava il torneo, il vincitore della passata edizione Andrej Martin rifilava un doppio 6-3 al gigante dagli occhi di ghiaccio Christian Lindell, che ha dimostrato di essere solo servizio e poco più. Il difensore del titolo e testa di serie N.6 passa quindi senza difficoltà al secondo turno, dove affronterà un altro big server: Viktor Galovic. Il croato ha infatti sconfitto, in rimonta, in tre set con il punteggio di 4-6 6-3 6-2 l’austriaco Michael Linzer.

Sullo stesso campo sono successivamente state giocate due partite che non ho potuto vedere a causa del mio contemporaneo impiego su altri campi e dalla presenza di altri match più allettanti. Sto parlando della vittoria di Carlos Berlocq (testa di serie N.4 e 74 del mondo nel ranking ATP) sul suo connazionale proveniente dalle qualificazioni (oltre che mio beniamino) Andrea Collarini con il punteggio di 7-5 6-3, e della vittoria in rimonta del promettente russo (in questo momento top 100 ATP) Karen Khachanov sul canturino Andrea Arnaboldi con il punteggio di 3-6 6-3 6-1.

La partita che ho preferito seguire rispetto alle due sopracitate è stata Dusan Lajovic-Andrey Rublev. A mio parere, infatti, questo incontro era il più equilibrato e soprattutto era la partita che presentava il tasso tecnico più alto di giornata. Il giovane e molto promettente russo mi ha impressionato sia in maniera positiva sia in maniera negativa; positivamente perché possiede colpi che pochi altri giocatori al mondo possono dire di avere (soprattutto un dritto che dal vivo è impressionante per la facilità e la scioltezza con cui esce dalle corde), d’altro canto, vista la giovane età, stacca la spina molto facilmente e si innervosisce per qualsiasi stupidaggine. Questo aspetto è stato fortemente penalizzante per il russo (e lo sarà ancora nel corso della sua carriera se non cerca di porvi rimedio) ed infatti il serbo testa di serie N.3 ha chiuso il match in due set. Il secondo parziale è stato interrotto durante il tie break, sul punteggio di 3-0 a favore di Rublev, a causa di un violento temporale che si è abbattuto sui campi del Thindown Challenger per circa un’ora. Alla ripresa del gioco il giovane Rublev è riuscito addirittura a portarsi sul 6-1, riuscendo però nell’impresa al contrario di non sfruttare 5 set point consecutivi e di permettere al più esperto serbo di chiudere il tie break per 9 punti a 7.

La partita di cartello di questo martedì sui campi del circolo “I Faggi” è stata ovviamente la sfida tra i due vecchietti italiani Paolino Lorenzi (reduce dal primo titolo ATP in carriera) e Filippo Volandri (finalista due anni fa proprio a Biella). Il primo set è stato un monologo di Lorenzi, che non ha lasciato nemmeno un game al malcapitato Volandri, sfruttando tutte le occasioni concessegli dal connazionale e variando il suo gioco in continuazione, prima provando qualche accelerazione, poi cercando un gioco più difensivo. Dopo l’interruzione per pioggia Volandri è entrato in campo con voglia di ricatto ed ha subito indirizzato il secondo parziale sui binari giusti, aggiustando la percentuale di prime in campo e cercando più vincenti sia con il dritto sua con il suo celeberrimo rovescio ad una mano di pregevole fattura. In questo modo è riuscito a portare a casa il secondo set con il punteggio di 6-2. Paolino oggi aveva però poca voglia di perdere e quindi, rientrato con il giusto piglio nel terzo parziale, ha subito fatto vedere la sua superiorità in campo, anche sfruttando una miriade di orripilanti palle corte da parte di Volandri, il quale ha abusato in maniera incosciente di questo colpo, su cui Paolino arrivava puntualmente chiudendo il punto subito dopo. Il risultato finale ci dice che Paolino, nonostante la grande fatica di settimana scorsa, vuole dare il massimo e provare a vincere anche questo torneo.

L’ultima partita che si è conclusa oggi ha visto il successo mai in discussione di un solido Donati, che ha regolato, senza strafare o faticare troppo, con il punteggio di 6-3 6-4 il cileno Podlipnick-Castillo. Buona prova di Matteo, che, con grande sicurezza, porta a casa la partita meritatamente e con l’atteggiamento da giocatore che sa di essere favorito e che non vuole tradire le aspettative.

Due partite sono state rimandate a domani per oscurità: Napolitano-Ymer 6-4 3-3 e Mager-Souza 5-7 7-6 (delle quali preferisco raccontarvi domani a match conclusi).

Oggi è stata una giornata di grandissimo tennis che non ha regalato troppe soddisfazioni ai tifosi italiani (aspettando Napolitano e Mager), ma ha mostrato un livello pregevole e ha messo in mostra talenti passati (ad esempio Lorenzi) e futuri (ad esempio Rublev, nonostante la sconfitta). A domani per un nuovo diario!!!


LORENZOJ


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7 commenti

cataflic (Guest) 27-07-2016 17:40

Scritto da stefanotrapp
Quinzi quando ha giocato con regolarità ha vinto molti incontri, adesso accettando tutte queste WC non riesce ad avere il giusto ritmo partita, sta perdendo scioltezza che gli davano gli incontri in serie, deve ripartire dalle qualificazioni!

non è un discorso di giocare con regolarità….è che GQ vince con la regolarit!
se non cambia qualcosa di significativo la sua regolarità è vincente a livello futures, ma già a livello di giocatori dentro i 200 inizia a far fatica e contro dei top è spuntato totalmente.
A prescindere che sia in fiducia fiducissima….così arriva al 150, non di più.

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Ross (Guest) 27-07-2016 12:58

Scritto da stefanotrapp
Quinzi quando ha giocato con regolarità ha vinto molti incontri, adesso accettando tutte queste WC non riesce ad avere il giusto ritmo partita, sta perdendo scioltezza che gli davano gli incontri in serie, deve ripartire dalle qualificazioni!

Hai centrato il punto. GQ se vuole fare i challenger deve partire dalle quali. Più match gioca meglio è. Negli ultimi 2 anni ha giocato pochissimo. Non è McEnroe, ad alti livelli deve arrivarci per gradi. Con tutte queste wc lo stanno solo danneggiando.

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stefanotrapp (Guest) 27-07-2016 11:51

Quinzi quando ha giocato con regolarità ha vinto molti incontri, adesso accettando tutte queste WC non riesce ad avere il giusto ritmo partita, sta perdendo scioltezza che gli davano gli incontri in serie, deve ripartire dalle qualificazioni!

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Roberto (Guest) 27-07-2016 11:02

@ kas (#1654382)

Ma scusa non riesco a capire : i margini di miglioramento li hanno e li possono avere tutti , anche un tennista oggi Nr 1528 può migliorare e diventare top 100 !!!! ….

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kas (Guest) 27-07-2016 10:36

riguardo a Quinzi, concordo con l’articolo. Aggiungo che GQ fa anche fatica a concretizzare la superiorità che spesso ottiene durante gli scambi. E’ comunque vero che il primo problema sembra essere di natura mentale, dato che per lunghi tratti Quinzi gioca bene e tende a prevalere (salvo il problema ulteriore del concretizzare), per poi passare a fasi più o meno prolungate di blackout, in cui spara a ripetizione fuori di due metri o affossa a metà della rete.

Pur mettendo tutto ciò sulla bilancia, Quinzi oggi vale circa il n.300 ATP: sembra ovvio che la risoluzione anche parziale dei due problemi principali lo porterebbe molto più in alto. In conclusione, credo che Quinzi sia tuttora il giovane italico con i più ampi margini di miglioramento.

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angelux79 (Guest) 27-07-2016 10:13

Bellissimo racconto. bravo.
Purtroppo confermi quello che dicevano tutti ieri su Quinzi: palla che viaggia poco e scarsa lucidità mentale. Ottimo Donati. Affidiamoci a lui a questo punto.

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Giorgino (Guest) 27-07-2016 10:03

Quinzi vittima delle smisurate ad ansiogene ambizioni del padre. Sa do non aver raggiunto l’obiettivo che il padre voleva ed è crollato di testa.

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