Simone Vagnozzi rivela: “Con Sinner il vero clic è avvenuto a Pechino 2023”

18/04/2025 14:43 40 commenti
Simone Vagnozzi nella foto
Simone Vagnozzi nella foto

Il coach marchigiano Simone Vagnozzi, a tre anni dall’inizio della collaborazione con Jannik Sinner, rivela i segreti della scalata che ha portato il tennista altoatesino al vertice del ranking mondiale. In un’intervista rilasciata a Giorgia Mecca per Il Venerdì di Repubblica, Vagnozzi racconta come sia nato e si sia sviluppato il rapporto professionale e umano con il campione italiano.

“Il nostro è un vero lavoro di squadra, e nel tennis non è così scontato”, spiega Vagnozzi. “Quando ci siamo conosciuti Jannik era numero 10 al mondo. Oggi è il numero uno, ma il modo in cui lavoriamo non è cambiato di una virgola”. Una costanza che ha permesso a Sinner di crescere continuamente, mantenendo sempre gli stessi valori e la stessa etica del lavoro.
L’incontro tra i due risale al 2022, con un obiettivo chiaro fin dall’inizio: “Abbiamo messo tutto sul tavolo. L’obiettivo era chiaro: vincere gli Slam e arrivare in cima”. Un proposito ambizioso che si è concretizzato con la vittoria agli Australian Open 2024 e la conquista del numero uno mondiale.
Vagnozzi descrive il circuito come “una giostra che non si ferma mai” e rivela come il recente stop per la sospensione di Sinner, durato quasi tre mesi, sia stato gestito con intelligenza: “Ci ha fatto bene staccare. Ogni tanto è necessario scendere dalla giostra”. Una pausa che ha rafforzato ulteriormente il loro rapporto.

Sul tema del rapporto tra coach e giocatore, Vagnozzi ha idee chiare: “Viviamo insieme 24 ore su 24 per molte settimane all’anno. È inevitabile creare un rapporto che va oltre il professionale, ma è fondamentale non diventare troppo amici”. Una distinzione sottile ma cruciale, perché “l’amicizia può ostacolare certe decisioni, serve equilibrio. Empatia, sì. Ma anche lucidità. Bisogna poter dire le cose giuste anche quando fanno male”.
Sul nuovo coach al posto di Cahill: “Il nuovo coach dovrà essere una persona che sappia cosa significa stare accanto al numero uno del mondo, ma soprattutto, dovrà avere la stima di Jannik”.

A colpire è anche la calma che contraddistingue il box di Sinner durante i match. “Il nostro compito è trasmettere serenità. Il giocatore in campo ha già abbastanza caos dentro di sé”, spiega Vagnozzi, che ricorda con emozione la finale degli Australian Open contro Medvedev, rimontata da 0-2 a 3-2: “Gli ho dato un consiglio sulla posizione in risposta. All’inizio non lo ha seguito. Poi, da lì, la partita è girata. Ma quel dritto lungolinea con cui ha chiuso? Lì c’è solo Jannik. Nessun merito nostro”.

Il coach identifica in Pechino 2023 il momento della svolta: “Il vero clic è avvenuto nell’autunno del 2023. Contro Alcaraz e poi con Medvedev ha fatto cose che non gli avevo mai visto fare. Soprattutto la scelta di scendere a rete. Era uno dei nostri obiettivi”. E sui margini di miglioramento: “Quando l’ho conosciuto era un ottimo giocatore con poca visione tattica. Oggi ce l’ha, ha migliorato il servizio e la discesa verso rete. Può lavorare ancora su alcune variazioni sulla terra e diventare più sicuro quando scende a rete”.
Inevitabile il paragone con i grandi campioni: “Si difende come Djokovic, ma riesce a essere più aggressivo. E ha qualcosa di raro: non si prende troppo sul serio. Non si sente speciale”. E sulla rivalità con Alcaraz: “Lo vedremo solo alla fine, quando conteremo i titoli. Sono entrambi straordinari, ma ogni partita è un mondo a sé”.

Sulla vicenda sospensione che ha coinvolto Sinner, Vagnozzi è categorico: “È stato uno shock. Ma non abbiamo fatto nulla di sbagliato, chi ha letto i documenti lo sa. Ho detto a Jannik: dobbiamo andare in giro a testa alta”.
L’intervista si chiude con un aneddoto significativo sull’incontro con Roberto Baggio: “Mi piace parlare con i fuoriclasse, capire come ragionano. Baggio, guardandomi, mi ha detto una sola cosa: Fallo stare bene”. Un consiglio che sembra riassumere perfettamente la filosofia di Vagnozzi: creare le condizioni ideali perché il talento possa esprimersi al massimo.



Francesco Paolo Villarico


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40 commenti. Lasciane uno!

Francesco (Guest) 19-04-2025 21:38

Vagnozzi ha trasmesso a Jannik il concetto di gestire meglio il suo potenziale, l’individuazione continua dei suoi punti forti.
Il successo si basa sui punti forti, Sinner non e’ stato costruito, a differnza di Alcaraz, fin da piccolo 5,6 anni per diventare un tennista professionista.
Alcaraz ha avuto il nonno, il papa’ che lo hanno spinto in quella direzione, come Nadal.
Sinner e’ diverso, lui e’ nato campione, in qualsiasi sport si fosse cimentato sarebbe emerso. Lui sta creando il tennis moderno, e i giovani in tutto il mondo si ispirano a lui.
Cahill lo ha capito, voi italiani dovete essere orgogliosi di lui ha detto.
Lui ha investito di suo e vuole correre per la sua strada diritto verso il successo.
Anche dalla De Filippi ha fatto vedere di che termpra e’.
Piatti aveva detto fin dall’inizio che questo sara’ un numero 1, Vagnozzi ha capito che deve gestire un campione, cosi’ come gli ha detto Roberto Baggio, ” fallo stare bene” , cosi’ vanno seguiti i veri campioni, perche’ loro sentono che e’ il loro momento, la loro vita.
I campioni non si discutono, si amano, loro tracciano la strada per le nuove generazioni, lo sport italiano ha tanto bisogno di loro.

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antoniov 19-04-2025 12:33

Scritto da scriccio
“il nuovo coach… dovrà avere la stima di Jannik”
quindi dite che non c’è speranza per kyrgios?

Perché … c’è per caso qualcuno convinto che l’encomiabile australiano rifiuterebbe una “simile eventuale proposta” da parte di Jannik ?

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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l Occhio di Sauron 19-04-2025 06:28

Scritto da Andrea
Io invece sono convinto come ha detto anche Cahill che il punto di svolta da dove è partito tutto è stato a Rotterdam quando ha battuto quasi dominando Tsitsipas che solo la settimana prima lo aveva fatto fuori,sia da un punto di vista mentale perché a quel tempo era un top 3 ed era la sua bestia nera,li ha avuto lo slancio per fare altre 2 semifinali e una finale 1000 solo che mancava qualcosa ancora per battere più big nelle fasi finali di un torneo per vincerlo e a Pechino ha trovato quel qualcosa in più che con la vittoria su Djokovic in Davis ha definitivamente sbloccato il campione che conosciamo oggi

No è stato Pechino perché ha battuto Medvedev, l’unico assieme a Djokovic che avevano il gioco che lui ancora non riusciva a sfondare da fondo.
Quel giorno è iniziata la carriera di Jannik ma al contempo è pure finita quella di Medvedev

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l Occhio di Sauron 19-04-2025 06:24

Scritto da Markux
Sinner non era un buon giocatore quando Vagnozzi ha preso il posto di Piatti ma già un Fuoriclasse formato per essere Numero 1, e questo lavoro lo ha fatto Piatti.

Secondo me è vero, ma Jannik in quel momento non aveva più pazienza.
Ha voluto accelerare e io sono felice che abbia trovato chi e come farlo

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L’eradellevacchegrasse (Guest) 19-04-2025 00:30

Faccio lo screenshot di questa intervista che rileggerò tra qualche tempo quando apparirà il post: ci siamo separati senza rancore e auguro il meglio a lui e alla sua vita professionale.

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-1: Carlos Primero, Inox
Koko (Guest) 18-04-2025 23:44

Scritto da Tennista dastrapazzo

Scritto da Alex77
Grande tecnico e davvero bravo anche nella gestione del rapporto umano con una Ferrari come Jannik che, al di là di una certa riservatezza, mi sembra abbia anche una personalità “particolare”.. l’intelligenza di Vagnozzi sta anche nel rispettare molto bene i ruoli sapendo dare indicazioni a Jannik, non invasivamente, durante i match, ma anche “riprendendolo” quando serve.. rapporto stretto, ma non di troppa amicizia perché poi, magari, ti fai scrupoli ad intervenire in un certo modo e la relazione tra coach/ giocatore ed il rendimento di questo posso risentirne..bravo! Ps curioso veramente di vedere chi sarà il dopo Cahill

Scritto da Kenobi
Bello sapere che conferma ciò che ho sempre pensato e scritto , Pechino 2023 la vera svolta più che Djokovic.
Ho rivalutato tanto Vagnozzi, lo conoscevo poco e responsabilizzavo sul declino di Cecchinato.
Jannik ha sicuramente stima di Agassi, Agassi di lui, il problema più grande è coniugare l’aspetto logistico.
Norman e Ivanisevic sono altre due figure di spicco che lo stimano.

Vagnozzi responsabile del declino di Cecchinato?? L’unica sua responsabilità è il merito di averlo portato in semifinale al RG. In seguito fu Cecchinato a lasciare Vagnozzi. Credo che Vagnozzi esistesse molto e Marco non era molto propenso a continuare a lavorare con quei ritmi…

Un falso storico che il declino sia stato avviato da Vagnozzi: appena lo ha lasciato Cecchinato questi è crollato inevitabilmente. Se te ne vai dal coach che ti ha portato in alto facendo una scelta suicida perchè ti credi un divo della racchetta autonomo (si fece incidere la MC sulla maglietta da fenomeno) poi la colpa è solo tua se vai a declinare.

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+1: l Occhio di Sauron
Koko (Guest) 18-04-2025 23:38

Scritto da BattDeDom
Una cosa che spesso mi viene in mente pensando a Piatti è che d’accordo aveva per le mani un meraviglioso diamante grezzo ma tale sarebbe rimasto. Un diamante per diventare un brillante deve essere tagliato ( e non dal primo che passa…) ed è quello che ha fatto Vagnozzi e tutti quelli che con lui hanno aiutato Jannik a poter esprimere il suo vero potenziale.

In effetti uno alla Piatti attentissimo ai giovani rischia di rimanere innamorato del.. diamante grezzo alla Fiumani (Diaframma)! Un diamante raffinato e tagliato pone fine al suo lavoro originario di estrarre dal giovane di talento una possibilità teorica di eccellere. Piatti estrae un potenziale dai tanti dell’accademia non un prodotto finito da seguire puntualmente in esclusiva.

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Andrea (Guest) 18-04-2025 22:57

Io invece sono convinto come ha detto anche Cahill che il punto di svolta da dove è partito tutto è stato a Rotterdam quando ha battuto quasi dominando Tsitsipas che solo la settimana prima lo aveva fatto fuori,sia da un punto di vista mentale perché a quel tempo era un top 3 ed era la sua bestia nera,li ha avuto lo slancio per fare altre 2 semifinali e una finale 1000 solo che mancava qualcosa ancora per battere più big nelle fasi finali di un torneo per vincerlo e a Pechino ha trovato quel qualcosa in più che con la vittoria su Djokovic in Davis ha definitivamente sbloccato il campione che conosciamo oggi

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Di Passaggio 18-04-2025 22:49

Scritto da WinItaly_ex_Berga

Scritto da zedarioz
non si è più fermato (da pechino ’23 ha vinto circa 93 partite su 100)

100 su 108

Due numeri che fanno paura. E nel caso di alcuni suoi colleghi, nemmeno in senso figurato.

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kicks 18-04-2025 21:45

@ Gianlu (#4363730)

Voleva risparmiare e pensava di poter fare da solo.
Questo è quello che si leggeva ai tempi

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Armonica (Guest) 18-04-2025 21:19

Scritto da Markux
Sinner non era un buon giocatore quando Vagnozzi ha preso il posto di Piatti ma già un Fuoriclasse formato per essere Numero 1, e questo lavoro lo ha fatto Piatti.

Ma nessun Piatti o Vagnozzi fa diventare un asino un cavallo. I più grandi meriti sono di Sinner stesso e dei suoi genitori.

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Armonica (Guest) 18-04-2025 21:17

Sul fatto che si difende come Djokovic avrei qualche dubbio.

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Tennista dastrapazzo 18-04-2025 20:41

Scritto da Alex77
Grande tecnico e davvero bravo anche nella gestione del rapporto umano con una Ferrari come Jannik che, al di là di una certa riservatezza, mi sembra abbia anche una personalità “particolare”.. l’intelligenza di Vagnozzi sta anche nel rispettare molto bene i ruoli sapendo dare indicazioni a Jannik, non invasivamente, durante i match, ma anche “riprendendolo” quando serve.. rapporto stretto, ma non di troppa amicizia perché poi, magari, ti fai scrupoli ad intervenire in un certo modo e la relazione tra coach/ giocatore ed il rendimento di questo posso risentirne..bravo! Ps curioso veramente di vedere chi sarà il dopo Cahill

Scritto da Kenobi
Bello sapere che conferma ciò che ho sempre pensato e scritto , Pechino 2023 la vera svolta più che Djokovic.
Ho rivalutato tanto Vagnozzi, lo conoscevo poco e responsabilizzavo sul declino di Cecchinato.
Jannik ha sicuramente stima di Agassi, Agassi di lui, il problema più grande è coniugare l’aspetto logistico.
Norman e Ivanisevic sono altre due figure di spicco che lo stimano.

Vagnozzi responsabile del declino di Cecchinato?? L’unica sua responsabilità è il merito di averlo portato in semifinale al RG. In seguito fu Cecchinato a lasciare Vagnozzi. Credo che Vagnozzi esistesse molto e Marco non era molto propenso a continuare a lavorare con quei ritmi…

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Moreno (Guest) 18-04-2025 19:55

Della svolta al torneo di Pechino ne avevano già parlato, è in quel torneo che Sinner ha compreso che poteva battere chiunque.

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Losvizzero 18-04-2025 19:44

Il vero click è stato controbrekkare Djokovic e brekkarlo subito dopo vincendo la Davis.
Fino settembre giocava bene ma gli mancava sempre qualcosa nei tornei importanti e negli scontri diretti, dalla stagione indoor è cambiato.

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+1: il capitano, filouche8
Gianlu (Guest) 18-04-2025 19:35

Scritto da kicks
@ walden (#4363647)
Fu Cecchinato ad abbandonare Vagnozzi

Un genio :⁠-⁠)

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+1: Carlos Primero
Don Budge fathers 18-04-2025 19:13

Credo sia appropriato parlare di un percorso che ha portato Jannik step by step a maturare ed essere consapevole della propria forza e dei propri mezzi…
Riccardo piatti ha il grande merito di aver preparato il terreno,dando gli strumenti corretti e gettando le basi per il giovane “Benzinaio” già predestinato…

Dopo anni di proficua collaborazione con Riccardo,Jannik decide di crescere ulteriormente separandosi da Piatti, uccidendo metaforicamente il padre putativo,uscendo da quella zona di comfort che in definitiva gli stava stretta…, finisce comunque ai tempi della separazione AO 2022 N° 10 del rankig ATP.

Il resto è storia ,l’incontro con Vagnozzi presentato dall’amico fidato e mentore oggi amministratore del “Benzinaio” Alex Vittur(i due si conoscevano bene perchè entrambi ex giocatori professionisti) che iniziò ha seguire Jannik da Bordighera…,sembra tra l’altro che fu proprio Alex a condividere e sostenere la scelta di Jannik di lasciare lo sci e dedicarsi a tempo pieno al tennis.

Infine l’arrivo del “guru” Darren Cahill che completò il dream team…,portando al termine con perizia chirurgica il lavoro iniziato da Piatti facendo approdare Jannik al vertice mondiale e N° 1 ATP….

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+1: piper, Carota Senior, il capitano, filouche8, Sonj, antoniov
BattDeDom (Guest) 18-04-2025 19:07

Una cosa che spesso mi viene in mente pensando a Piatti è che d’accordo aveva per le mani un meraviglioso diamante grezzo ma tale sarebbe rimasto. Un diamante per diventare un brillante deve essere tagliato ( e non dal primo che passa…) ed è quello che ha fatto Vagnozzi e tutti quelli che con lui hanno aiutato Jannik a poter esprimere il suo vero potenziale.

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+1: Sonj, Carlos Primero
-1: Racchetta
kicks 18-04-2025 18:18

@ walden (#4363647)

Fu Cecchinato ad abbandonare Vagnozzi

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Jannik Über Alles (Guest) 18-04-2025 17:59

@ walden (#4363647)

Avete scritto tante verità e tanti appunti interessanti, ma personalmente credo che da Pechino si sia definitivamente “sbloccata” la battuta (la prima palla in particolare) di Jannik, permettendogli di difendere i propri servizi con maggiore autorità.

Lui era già diventato un ottimo “risponditore” ma subiva troppe palle-break.

Avevano lavorato molto sul movimento ma occorreva ancora il “click” mentale.

La battuta è un colpo che dipende solo da te e quindi la convinzione mentale diventa fondamentale.

C’è stato un favoloso “crescendo”, tanto che alle Finals recenti ha fatto più ace di Fritz, noto big-server.

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+1: Carlos Primero
Jannik Über Alles (Guest) 18-04-2025 17:52

Scritto da Markux
Sinner non era un buon giocatore quando Vagnozzi ha preso il posto di Piatti ma già un Fuoriclasse formato per essere Numero 1, e questo lavoro lo ha fatto Piatti.

Piatti ha costruito una “macchina” da F1 molto competitiva ma per arrivare ad essere definitivamente “vincente” occorreva un lavoro di fine-tuning, di accurata “messa a punto” che solo una persona totalmente dedicata poteva fare.

Per Riccardo Sinner era l’uomo di punta della sua accademia, ma c’era sempre un’organizzazione ed altri impegni che lo avrebbero distratto.

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+1: Carlos Primero
Jannik Über Alles (Guest) 18-04-2025 17:45

Quello che mi piace di Vagnoz è di essere un tipo tranquillo, per nulla montato e senza atteggiamenti da guru (tipo Mouratoglou), anche in presenza di un palmares di tutto rispetto.

Lo stesso si può dire di Cahill, che pure non ha rilasciato dichiarazioni tipo “Musetti dovrebbe iniziare a giocare il rovescio a 2 mani” o “Arnaldi dovrebbe provare il serve-volley” o altre genialate del genere. Anzi, si fa soltanto i fatti suoi!

Forse l’unico del team che se la tira un pochino (ma senza banfare) è Panichi, forse per il suo carattere naturalmente esuberante.

I 2 coach riescono sicuramente a trasmettere tranquillità a Jannik e credo che il nostro campione sia ormai ben conscio del suo livello (davvero superiore) e delle sue qualità (indubbie).

Lo sono anche i suoi avversari, che sanno che per batterlo devono sperare in un miracolo!

Sono convinto che Sinner ha imparato dai suoi “maestri” ma pure che i 2 abbiano imparato dal campione, che li assillerà ogni giorno con domande e dubbi, data la sua grande volontà di progredire.

Un peccato che Cahill voglia ritirarsi e “rompere” l’armonia di questo splendido gruppo, ma sono convinto che arriverà un altro personaggio speciale e (da come si capisce dalle parole di Vagnoz) con esperienza da #1.

Ti aspettiamo a Roma.

Forza J A N N I K !!!

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+1: Bonaldo, piper, Carlos Primero
giumart (Guest) 18-04-2025 17:36

Comunque a poco a poco Vagnozzi mi appare sempre più il supporto tecnico/umano più azzeccato per Jannik (serio, umile, preparato, paziente, molto sveglio nel captare le situazioni).

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+1: il capitano, Don Budge fathers, Carlos Primero, l Occhio di Sauron
Markux (Guest) 18-04-2025 17:19

Sinner non era un buon giocatore quando Vagnozzi ha preso il posto di Piatti ma già un Fuoriclasse formato per essere Numero 1, e questo lavoro lo ha fatto Piatti.

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+1: l Occhio di Sauron
walden 18-04-2025 17:16

Scritto da PensiamociBene
Qui è riportata gran parte dell’intervista a Vagnozzi, e manca proprio l’unica cosa che ha destato la mia curiosità.
Ho sentito ripetere più volte a Sinner una cosa che ha anche ripetuto Vagnozzi in questa intervista, ma che qui non troverete. Mi riferisco alla dichiarazine secondo la quale la sconfitta con Altmaier nel 2023 al Roland Garros ha fatto capire a Sinner qualcosa del suo atteggiamento che non andava bene. Anche Sinner ha più votle fatto riferimento a quella partita dicendo che in quel momento ha capito qualcosa di sé e si è impegnato per diventare diverso. In questa intervista Vagnozzi dice che di quella partita non gli era piaciuto l’atteggiamento di Sinner, e ha rivelato che è stato Vagnozzi stesso a voler confrontarsi lungamente con Sinner in quella circostanza mettendo tutte le cose in chiaro.
Quello che non dicono e non hanno mai detto Vagnozzi e Sinner è quale sarebbe questo atteggiamento da stigmatizzare. Io l’ho vista quella partita. E Sinner ha dato tutto per non perdere, nonostant sembrasse chiaramente in balia di Altmaier. Mi chiedo: cosa Sinner ha capito di se stesso in quella circostanza e si è impegnato per cambiare?
In genere si parla della partita con Tsitsipass in Australia del 2022 come sconfitta che ha aperto gli occhi a Sinner, facendogli capire che doveva andare oltre Piatti. Ma da quello che dice Sinner e ora anche Vagnozzi, la vera partita che ha fatto aprire gli occhi Sinner è quella con Altmaier. Ma aprire gli occhi su cosa?
Dalle parole che Vagnozzi usa in questa intervista, per come sono riportate nell’ordine cronologico, ossia se dove le ho lette non ci sono stati dei salti, lui subito dopo ha parlato del fatto che i tennisti devono avere una faccia da poker. Questo passaggio concettuale da un argomento all’altro mi fa intuire che l’atteggiamento di Sinner in quella circostanza è stato quello di palesare le sue difficoltà, e questo nella visione di Vagnozzi potrebbe aver aiutato Altmaier. Forse quello che ha capito Sinner di se stesso è che cercava l’approvazione del pubblico, voleva far capire che stava male per giustificare il fatto che stesse perdendo e questo ha dato convinzione al tedesco. Sono solo congetture le mie. La curiosità rimane per un “non detto” che ritorna, come se gli stessi Sinner e Vagnozzi non avessero del tutto superato quel confronto tra loro.

Cari PB, Kenobi e Zedarioz, mi ritrovo in molte delle vostre considerazioni, che confermano molte mie impressioni. Ai tempi del cambio di coach, pur rimanendo molto sorpreso, e, devo dire, molto perplesso per la separazione dal Team Piatti, soprattutto per la tempistica, fui invece molto convinto sulla scelta di vagnozzi, che aveva compiuto due autentici miracoli sportivi, prima con Cecchinato e poi con Travaglia, che, al di la delle motivazioni ufficiali, erano stati “mollati” perche evidentemnete non “adeguati” alle ambizioni del tecnico marchigiano. A questo punto non poteva non esserci il terzo miracolo. Ovviamente la mia convizione aumentò con l’arrivo di Cahill, uno dei più grandi degli ultimi trentanni, forse il più grande per risultati raggiunti sia con maschi che con femmine ed in contesti diversi.
Qualche giorno fa avevo scritto che la partita con Altmaier era stata l’ultima in cui mi ero arrabbiato con Jannik. Su cosa sia successo li, concordo quanto scritto da PB e Zedarioz, ma aggiungo che secondo me in quella partita Jannik ha anche capito cosa sia l’umiltà, che anche un top10 come lui, poteva perdere contro un buon tennista, che ha i mezzi per inserirsi nelle piccole crepe della prestazione di un avversario. Una cosa simile avvenne anche contro Cerundolo a Roma (ma li stava oggettivamnete male, era più comprensibile), da allora Sinner non ha più lasciato questo Jolly (per restare nella metafora di Vagnozzi) all’avversario.
Credo che Pechino sia stato un punto di svolta, anche perchè veniva dalla negativa esperienza sdegli AO (e credo che qualcuno ricordi quando rinunciò alla chiamata in Davis, con seguito di polemiche strumentali cavalcate soprattutto dalla Gazzetta dello Sport), ma anche la vittoria a Toronto, la prima in un Master è stata, a mio avviso, importante, perchè lo ha sbloccato su questo aspetto: all’epoca anche su queste pagine qualcuno scriveva della “distanza siderale” fra Sinner ed Alcaraz, rifacendosi alla differenza di “big titles” vinta dallo spagnolo, dimenticando le circostanze a favore dell’uno ed a sfavore dell’altro, che avevano creato questa distanza.

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+1: Carlos Primero
WinItaly_ex_Berga 18-04-2025 17:14

Scritto da zedarioz
@ PensiamociBene (#4363590)
A me sembra che Sinner abbia più o meno detto quello che ha imparato da quel periodo (aggiungici anche le partite con Shevchenko e Cerundolo a Roma). Ha detto che in quel periodo non si divertiva più in campo. Probabilmente sentiva troppo la pressione del risultato e ha sempre detto che Cahill ha sempre focalizzato Sinner sul fatto di godersi la competizione, il fatto di essere lì a giocarsela contro chiunque.
Sinner, come chiunque, ha bisogno di essere felice di quello che fa, e Vagnozzi in questa intervista lo ha riaffermato. Probabilmente in quel periodo ha imparato a contestualizzare tutto, lasciar stare le pressioni e imparare solo a concentrarsi su se stesso e su quello che sa fare. Poi da Pechino ha aggiunto quella sicurezza tecnica che gli ha fatto capire che può battere chiunque e in qualsiasi modo e di fatto non si è più fermato (da pechino ’23 ha vinto circa 93 partite su 100)

100 su 108

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+1: Carlos Primero
mattia saracino 18-04-2025 17:02

È vero il vero chic è annegato a Pechino di due anni fa.

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Silvy (Guest) 18-04-2025 16:53

Grande Vagno! Che bella la frase di Baggio “fallo stare bene”. Tre parole che racchiudono tutto.

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+1: il capitano, DANCAS, Don Budge fathers, Carlos Primero, Tennista dastrapazzo, l Occhio di Sauron, marcusmin
compagno di cella di Becker (Guest) 18-04-2025 16:50

vero!

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zedarioz 18-04-2025 16:27

@ PensiamociBene (#4363590)

A me sembra che Sinner abbia più o meno detto quello che ha imparato da quel periodo (aggiungici anche le partite con Shevchenko e Cerundolo a Roma). Ha detto che in quel periodo non si divertiva più in campo. Probabilmente sentiva troppo la pressione del risultato e ha sempre detto che Cahill ha sempre focalizzato Sinner sul fatto di godersi la competizione, il fatto di essere lì a giocarsela contro chiunque.
Sinner, come chiunque, ha bisogno di essere felice di quello che fa, e Vagnozzi in questa intervista lo ha riaffermato. Probabilmente in quel periodo ha imparato a contestualizzare tutto, lasciar stare le pressioni e imparare solo a concentrarsi su se stesso e su quello che sa fare. Poi da Pechino ha aggiunto quella sicurezza tecnica che gli ha fatto capire che può battere chiunque e in qualsiasi modo e di fatto non si è più fermato (da pechino ’23 ha vinto circa 93 partite su 100)

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+1: Carlos Primero, l Occhio di Sauron
Inox 18-04-2025 16:27

@ vittorio carlito (#4363572)

Purtroppo non si farà attendere

10
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Marta (Guest) 18-04-2025 16:03

Grande Vagnozzi !! L’uomo che ha fatto fare il salto di qualita’ al nostro rosso preferito (dopo il Barbaresco) . Altro che piatti

9
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Franco (Guest) 18-04-2025 15:58

Mi ricordo le critiche che erano piovute quando Sinner lasciò Piatti per Vagnozzi,allenatore troppo sottovalutato,non dimentichiamoci che ha portato Cecchinato al numero 16,senza di lui è completamente crollato non essendo competitivo neanche nei challenger

8
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+1: il capitano, Racchetta
Kenobi 18-04-2025 15:53

Bello sapere che conferma ciò che ho sempre pensato e scritto , Pechino 2023 la vera svolta più che Djokovic.

Ho rivalutato tanto Vagnozzi, lo conoscevo poco e responsabilizzavo sul declino di Cecchinato.

Jannik ha sicuramente stima di Agassi, Agassi di lui, il problema più grande è coniugare l’aspetto logistico.
Norman e Ivanisevic sono altre due figure di spicco che lo stimano.

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+1: MarcoP, l Occhio di Sauron
PensiamociBene 18-04-2025 15:14

Qui è riportata gran parte dell’intervista a Vagnozzi, e manca proprio l’unica cosa che ha destato la mia curiosità.

Ho sentito ripetere più volte a Sinner una cosa che ha anche ripetuto Vagnozzi in questa intervista, ma che qui non troverete. Mi riferisco alla dichiarazine secondo la quale la sconfitta con Altmaier nel 2023 al Roland Garros ha fatto capire a Sinner qualcosa del suo atteggiamento che non andava bene. Anche Sinner ha più votle fatto riferimento a quella partita dicendo che in quel momento ha capito qualcosa di sé e si è impegnato per diventare diverso. In questa intervista Vagnozzi dice che di quella partita non gli era piaciuto l’atteggiamento di Sinner, e ha rivelato che è stato Vagnozzi stesso a voler confrontarsi lungamente con Sinner in quella circostanza mettendo tutte le cose in chiaro.

Quello che non dicono e non hanno mai detto Vagnozzi e Sinner è quale sarebbe questo atteggiamento da stigmatizzare. Io l’ho vista quella partita. E Sinner ha dato tutto per non perdere, nonostant sembrasse chiaramente in balia di Altmaier. Mi chiedo: cosa Sinner ha capito di se stesso in quella circostanza e si è impegnato per cambiare?

In genere si parla della partita con Tsitsipass in Australia del 2022 come sconfitta che ha aperto gli occhi a Sinner, facendogli capire che doveva andare oltre Piatti. Ma da quello che dice Sinner e ora anche Vagnozzi, la vera partita che ha fatto aprire gli occhi Sinner è quella con Altmaier. Ma aprire gli occhi su cosa?

Dalle parole che Vagnozzi usa in questa intervista, per come sono riportate nell’ordine cronologico, ossia se dove le ho lette non ci sono stati dei salti, lui subito dopo ha parlato del fatto che i tennisti devono avere una faccia da poker. Questo passaggio concettuale da un argomento all’altro mi fa intuire che l’atteggiamento di Sinner in quella circostanza è stato quello di palesare le sue difficoltà, e questo nella visione di Vagnozzi potrebbe aver aiutato Altmaier. Forse quello che ha capito Sinner di se stesso è che cercava l’approvazione del pubblico, voleva far capire che stava male per giustificare il fatto che stesse perdendo e questo ha dato convinzione al tedesco. Sono solo congetture le mie. La curiosità rimane per un “non detto” che ritorna, come se gli stessi Sinner e Vagnozzi non avessero del tutto superato quel confronto tra loro.

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+1: ska, DANCAS, zawix, Carlos Primero
Chip Hooper 2025 18-04-2025 15:10

@ scriccio (#4363575)

😳 😆

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Alex77 (Guest) 18-04-2025 15:07

Grande tecnico e davvero bravo anche nella gestione del rapporto umano con una Ferrari come Jannik che, al di là di una certa riservatezza, mi sembra abbia anche una personalità “particolare”.. l’intelligenza di Vagnozzi sta anche nel rispettare molto bene i ruoli sapendo dare indicazioni a Jannik, non invasivamente, durante i match, ma anche “riprendendolo” quando serve.. rapporto stretto, ma non di troppa amicizia perché poi, magari, ti fai scrupoli ad intervenire in un certo modo e la relazione tra coach/ giocatore ed il rendimento di questo posso risentirne..bravo! Ps curioso veramente di vedere chi sarà il dopo Cahill

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+1: il capitano, Sonj, Tennista dastrapazzo, Carlos Primero, l Occhio di Sauron
scriccio 18-04-2025 14:58

“il nuovo coach… dovrà avere la stima di Jannik”

quindi dite che non c’è speranza per kyrgios?

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+1: Chip Hooper 2025, MarcoP, il capitano, Ice Man, filouche8, Boga88, Don Budge fathers, l Occhio di Sauron, antoniov
-1: Krik Kroc
Begu (Guest) 18-04-2025 14:49

Il famoso post-puke

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vittorio carlito (Guest) 18-04-2025 14:49

Marta non ha ancora commentato ? Mi meraviglio

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