Pennetta granitica, Radwanska demolita e vittoria ad Indian Wells. Da domani sarà al n.12 del mondo (Con Video della Premiazione)

16/03/2014 23:43

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Flavia Pennetta classe 1982, da domani al n.12 del mondo

Una Pennetta granitica annichilisce la n.3 del mondo Agnieszka Radwanska infliggendole un perentorio 6-2 6-1 e vincendo così più il importante titolo in carriera, il decimo (e prima italiana in assoluto a vincere un Premier mandatory). Va detto che la polacca almeno dal secondo set è stata evidentemente limitata negli spostamenti per via di un problema al ginocchio (già fasciato all’avvio), ma questo non toglie assolutamente nulla al valore del successo della brindisina, perché il tennis solido e vincente di Flavia l’ha portata subito avanti, quando la rivale pareva in buona efficienza. E sono convinto che avrebbe portato a casa lo stesso questo successo anche con una “Aga” in ottima forma, perché il suo tennis esuberante oggi era molto molto molto difficile da scardinare, e inoltre aveva battuto la polacca poche settimane fa.

E’ il coronamento di una settimana da favola. Anzi, di un periodo fantastico, che premia la voglia e la costanza di Flavia, la capacità nel crederci ancora. Se pensiamo che la “Penna” era al numero 158 del mondo 10 mesi fa, ad un passo dall’appendere la racchetta al chiodo per sua stessa ammissione, tutto quello che ha combinato da lì in poi ha qualcosa di sportivamente miracoloso per una ragazza di 32 anni. Poi qualcosa è scattato. Un nuovo fuoco, una consapevolezza, una vera e propria seconda giovinezza per una giovane donna che ha saputo soffrire e ripartire, ancor più forte, lucida e sportivamente “cattiva”. In passato molti le hanno rimproverato di non saper cogliere le occasioni, e di fermarsi “ad un passo” dalla gloria. Ho sempre reputato ingiuste queste critiche, perché quando ti trovi davanti la miglior Serena Williams non basta un cannone per abbattere cotanta corazzata… ancor più per una col gioco di Flavia, un tennis elegante in progressione, pulito, ma non sostenuto da una potenza così devastante da travolgere le rivali, ed anzi paradossalmente “metterle in palla”. Ha dovuto anche reinventarsi Flavia, trovare ancor più forza fisica e compattezza, e maggior lucidità tattica; ha saputo aggiungere un colpo molto importante nel suo tennis, un dritto improvviso forte e carico, che anche oggi e spesso (contro Li Na in questo torneo) ha fatto anche la differenza. E’ maturata ed è ancor più forte e sportivamente bella. E’ stata bravissima a cavalcare la sua onda fantastica fino al deserto della California, dove ha strappato un torneo importante, il suo migliore in carriera, battendo la n.2 e la n.3 del mondo, oltre ad una lanciatissima Giorgi, alla Stephens. S’è dimostrata semplicemente la più forte di tutte sul piano del gioco, della efficienza fisica e della convinzione.

Il match all’avvio era molto insidioso, e non solo per l’indubbio valore della rivale ma perché durante questo torneo aveva incontrato altri tipi di giocatrici, più potenti e con molto ritmo, non una sorta di “incantatrice di serpenti” dotata di mano eccelsa come la Ranwanska.
Da parte della Pennetta serviva una prestazione quasi perfetta, fondata su lucidità, pazienza e grinta. Lucidità per servire bene e porsi in posizione di vantaggio nello scambio; pazienza per colpire forte e in progressione ma senza esagerare, perché regalare molti errori gratuiti ad Aga voleva dire perdere; grinta perché alla nostra serviva intensità, fisica e mentale, per costruirsi ogni punto con esuberanza atletica ed agonistica ma senza esagerare, perché tirare una pallata scoprendo parte di campo voleva dire rischiare di essere “infilata” dalla polacca, oltre che aumentare di molto la probabilità di commettere un errore non forzato. E lucidità unita a pazienza anche nel seguire in avanti gli scambi la cui inerzia l’avrebbe portata verso la rete, visto che il passing di Aga è uno dei migliori del tour rosa; come il suo contrattacco, la forza nel girare uno scambio con un angolo magico e quindi prendersi il campo, ed il punto.

E la Pennetta è stata bravissima in tutto questo, nell’intero incontro ma soprattutto nel primo set, quando la polacca pareva ancora ben presente in campo anche fisicamente. Flavia ha saputo dosare forza e tattica a seconda del momento, sfidando anche i tocchi sotto rete di Aga (dove è tra le più forti), spingendo forte ma senza esagerare. Una determinazione e sicurezza che ha evidentemente innervosito la rivale, costretta a forzare qualche colpo più del suo solito e a commettere più errori, perché Flavia è stata ancora una volta “un muro”.
Inizia la partita con Flavia che cerca subito di essere aggressiva, già dalla risposta, e lunga nel palleggio. Del resto giocare “sotto ritmo” vuol dire fare il gioco della polacca, bravissima ad addormentare il gioco e quindi trovare angoli improvvisi cambiando ritmo.

Subito due palle break nel primo gioco per la Pennetta, che Aga annulla (un dritto vincente, risposta larga di Flavia). Radwanska non serve lungo, soprattutto la seconda, e Flavia ha una posizione molto aggressiva con i piedi ben dentro al campo, cercando di impattare la palla subito con forza per prendere una posizione di vantaggio.
Radwanska ha provato infastidire all’avvio la nostra con il suo back improvviso di rovescio, molto lungo e senza peso, che diventa una palla insidiosa e molto complicata da rigiocare lunga e forte, anche per una tennista sensibile come Flavia ma che ama il ritmo. Inoltre è stato chiaro il canovaccio tattico della rivale: giocare centrale e aprire ben poco gli angoli, con un atteggiamento di sfida alla nostra del tipo “apri tu il gioco, io ti rimando tutto…”. E appoggiandosi molto bene ai colpi piatti della brindisina ha cercato di allungare gli scambi il più possibile, visto che in difesa è molto forte e sensibile. Con un paio di contrattacchi molto efficaci Radwanska si procura la prima palla break sul 1-2, che la “Penna” annulla fermando il gioco un rischiosissimo challenger, vinto grazie ad una palla lunga della polacca non chiamata.
Il tentativo di forcing tattico della polacca dura un alito di vento. Sul 2 pari Flavia “azzanna” il match, e non lo lascia più, tenendo sempre in mano il gioco fino al match point. Vola 0-40 forzando ad errori Aga. Annulla la prima, ma sale la tensione, serve corto e Flavia lascia andare un drittone maligno, profondo e per la prima volta molto carico di spin, che la Radwanska non si aspetta e che gestisce male nonostante la sua mano. La Pennetta mette la testa in avanti, un break importante.

Flavia tiene bene il servizio, il suo sguardo diventa sempre più fiero e infuocato dopo ogni scambio vinto, mentre Aga china sovente il capo, nascondendo inquietudine ed insicurezza sotto la visiera, e nemmeno la sua “poker face” riesce a celare la preoccupazione per il match, che inizia a prendere una strada precisa con il secondo break, strappato da Flavia con palle sempre più forti, continue, precise, a solleticare gli errori di una polacca che in questa fase del match non sa come fare il punto a Flavia. Si iniziano a vedere i primi limiti di spostamento della polacca.
Serve per il primo set Flavia sul 5-2; va sotto 0-30 ma la battuta la sostiene, come il rovescio, potente e lungo. Proprio con un rovescio lungo linea identico a quello del match point contro Li Na chiude il primo set per 6-2. Una bellezza per il tempo sulla palla, con i piedi veloci ad aggiustare il corpo, le ginocchia che quasi vanno a sfiorare il suolo e le spalle che ruotano splendidamente a rilasciare la testa della racchetta, che impatta e lascia andare una palla sicurissima e veloce. Imprendibile.

La Radwanska si siede, ascolta il suo coach con un faccia a metà tra lo scocciata e l’incredulo. Il secondo set inizia con un doppio fallo per la polacca, che tiene il servizio e poi “la classica” chiamata del trainer ad interrompere il gioco con la Pennetta poi al servizio, quando avrebbe potuto chiamarlo alla fine del primo set, un modus operandi purtroppo tristemente noto nel tour rosa (e non solo…) e che i regolamenti dovrebbero non permettere. Il trainer lavora sul ginocchio.
Si innervosisce Flavia, concede una palla break con un paio di errori di troppo, ma oggi è più forte di tutto, anche dei mezzucci… Servizio, dritto potente e piedi vicino alla riga di fondo, a menare le danze; e ancora quel drittone carico e forte, che tira fuori nei momenti più delicati e controlla benissimo nonostante il suo polso più volte malandato. Un colpo che pur non essendo un winner destabilizza la Radwanska, perché le arriva improvviso dopo una serie di colpi forti e piatti, e quindi gestisce male.

Ancor più in una giornata in cui le gambe della polacca sono meno veloci e reattive dei giorni migliori. La mobilità di Aga non è parsa la migliore fin dall’inizio, ma per tutto il primo set la sua efficienza è parsa discreta, se non ottimale. Invece nel secondo set su alcune palle molto angolate e potenti Aga non ha nemmeno provato ad andarci, o con un footwork disordinato, segno evidente della menomazione che poi è diventata ingestibile, e definitiva. Ne approfitta la nostra, che è brava a non curarsene e tira dritta, mulinando il suo tennis oggi praticamente perfetto, forzando la n.3 del mondo a sbagliare.

Si porta avanti di un break anche nel secondo set, quindi 3-1 e 4-1 con il secondo break! La Radwanska è ormai praticamente scomparsa dal campo, menomata al ginocchio e totalmente sfiduciata, costretta a tirare qualche sporadica pallata per reagire al forcing di una Flavia che concede ben poco e sprizza energia da tutti i pori.

Salta di gioia Flavia sul match point trasformato, è un successo straordinario, non tanto per questa finale purtroppo “deludente” (e non per colpa sua) ma per la settimana di tennis pazzesco di cui si è resa protagonista. Pare incredibile dirlo per una donna di 32 anni, ma il treno Pennetta sembra tutt’altro che arrivato, ma appena partito. Destinazione? Grande tennis e forti emozioni, guai a porre limiti adesso.

Marco Mazzoni

Video Premiazione

Flavia Pennetta – Premiazione Indian Wells di livetennisit

Le ultime fasi della partita

Flavia Pennetta Vittoria di livetennisit

La partita punto per punto

WTA Indian Wells

Flavia Pennetta [20]

Agnieszka Radwanska [2]

Vincitore: F. PENNETTA

Mostra dettagli

F. Pennetta – A. Radwanska
3 Aces 1
0 Double Faults 4
54% 1st Serve % 63%
22/29 (76%) 1st Serve Points Won 16/35 (46%)
12/25 (48%) 2nd Serve Points Won 9/21 (43%)
2/2 (100%) Break Points Saved 4/9 (44%)
7 Service Games Played 8
19/35 (54%) 1st Return Points Won 7/29 (24%)
12/21 (57%) 2nd Return Points Won 13/25 (52%)
5/9 (56%) Break Points Won 0/2 (0%)
8 Return Games Played 7
34/54 (63%) Total Service Points Won 25/56 (45%)
31/56 (55%) Total Return Points Won 20/54 (37%)
65/110 (59%) Total Points Won 45/110 (41%)

TAG: Agnieszka Radwanska, Flavia Pennetta, Pennetta, WTA Indian Wells, WTA Indian Wells 2014

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gas (Guest) 16-03-2014 23:03

@ Boris (#1023314)

Hai dimenticato almeno due finali slam

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