Da Biella: Il resoconto di Giornata. Parla Federico Gaio “Mi sono svegliato con un forte dolore alla mano, cosa mai successa prima”

05/05/2021 23:35 Nessun commento
Federico Gaio ITA, 1992.03.05
Federico Gaio ITA, 1992.03.05

Al Thindown Challenger di Biella Federico Gaio resta in corsa. L’ultimo azzurro rimasto tra i sei al via del primo dei tre tornei su terra organizzati tra maggio e giugno dal direttore Cosimo Napolitano (quattro erano stati disputati indoor tra febbraio e marzo) ha superato in un’ora e 40 minuti il portoghese Joao Domingues: 6-4, 6-3 lo score.

Il faentino, quinta testa di serie e numero 138 del ranking, entra bene nel match, breccando subito il ventisettenne di Porto e costruendosi altre chance anche nel terzo gioco. Solido in battuta, tanto da non concedere nessuna palla break fino al nono gioco del secondo set, preciso nei colpi da fondo e puntuale nello sfruttare le chance concesse dal rivale, che era in vantaggio per 2-0 nei precedenti (entrambi i match giocati l’anno scorso nell’Atp 500 di Rio de Janeiro, quando Domingues s’impose nelle qualificazioni e poi al primo turno del main draw) Gaio ha giocato molto bene. «Sono contento per come ho gestito la partita, sia a livello tattico, sia dal punto di vista mentale – racconta l’azzurro, che nei quarti se la vedrà con Collarini -. Mi sono svegliato con un forte dolore alla mano, cosa mai successa prima. Questa vittoria mi può insegnare tanto: devo essere bravo a capirlo».

Rispetto all’esordio con Lorenzi «ho gestito meglio anche la palla corta e sono riuscito a portare a casa un buon match». I trascorsi di Gaio in città sono numerosi: quest’anno ha giocato due dei quattro tornei indoor, dove ha raggiunto una semifinale (stoppato dal vincitore Marchenko) e i quarti (eliminata la tds 1 Davidovich Fokina, poco aveva potuto contro il russo Donskoy). Il risultato migliore risale al 2016, quando s’impose nella prima edizione del Thindown Challenger, superando per 7-6, 6-2 il brasiliano Bellucci. «A Biella mi sono sempre trovato bene – conclude Gaio -. Napolitano organizza un torneo mettendo nelle condizioni migliori noi giocatori e non è una cosa facile da trovare in giro».
Tra le poche vittorie in due set degli ottavi spicca quella raccolta da Jay Clarke, abile a superare il tedesco Maximilian Marterer con un duplice 6-3. «La chiave del match è stata la mia aggressività – dice il ventiduenne di Derby -. Serve molto bene, ma anche nei suoi turni ho cercato di rimanere propositivo. Sapevo di doverlo essere, altrimenti avrei perso». Nel 2019 l’inglese ha avuto la possibilità di sfidare Roger Federer nel tempio di Wimbledon. «E’ stato fantastico – prosegue -. Una giornata speciale per me e la mia famiglia. Sono cresciuto guardando i suoi match e poterlo affrontare è stato un sogno che si è avverato. Ho avuto qualche chance e la partita è stata abbastanza combattuta, soprattutto nel secondo set. Di certo mi ha dato maggiore convinzione sui miei mezzi».

Pochi mesi fa Biella ha ospitato quattro Challenger indoor, nel primo dei quali è arrivato in finale Andy Murray. «Ho avuto spesso l’occasione di allenarmi con lui nel National Tennis Center di Londra. Mi ha aiutato, dato consigli e spiegato cosa occorre per diventare un professionista. E’ stato molto importante e questa è una delle ragioni per cui diversi ragazzi inglesi si stanno costruendo una buona classifica». Con un best ranking da numero 153 (ora è 233) Clarke guarda avanti. «Per entrare tra i top 100 bisogna vincere tante partite. Ho giocato ad un buon livello e vinto diversi match. Ma per essere tra i migliori serve un tennis fisico, perché in tanti giocano bene».
La terra si adatta bene alle caratteristiche dell’inglese. «Da ragazzo nel circuito europeo si gioca moltissimo sulla terra per cui mi sono abituato – conclude Clarke -. Diversi successi li ho ottenuti su questa superficie e ora posso dire che se non si tratta della preferita, poco ci manca».
Il match più lungo della giornata ha visto protagonisti il peruviano Juan Pablo Varillas (tds 7 e 150 Atp) e il bulgaro Dimitar Kuzmanov, rientrato come lucky looser e arrivato ad un passo dal raggiungere i quarti nei Campionati internazionali Città di Biella. Al 25enne di Lima sono occorse tre ore e 28 minuti per piegare il rivale: 6-1, 5-7, 7-6 (0) lo score. Quello più divertente ha avuto come protagonisti l’argentino Leonardo Mayer e lo statunitense Mackenzie McDonald (tds 3 e 127 Atp). Il 33enne di Buenos Aires (due volte vincitore dell’Atp 500 di Amburgo e salito sei anni fa fino al 21° posto nel ranking mondiale) ha lottato per 2ore e 44’ minuti per avere la meglio sul californiano, che ha vinto il tie-break del primo set a zero, ma poi ha iniziato a subire la maggiore classe del sudamericano. Mayer si è così imposto per 6-2, 6-4 annullando, quando si è portato a servire per il match, due palle break, con un ace a 210 km/h e un perfetto serve and volley.
Di lui sentiremo parlare. Il 17enne di Belgrado Hamad Medjedovic, wild card del circolo (775 Atp) ha lottato per due ore e mezza prima di cedere al 24enne brasiliano Joao Menezes, a segno con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-4.

RISULTATI SECONDO TURNO MAIN DRAW
[5] F. Gaio (ITA) b. J. Domingues (POR) 6-4, 6-3
L. Mayer (ARG) b. [3] M. McDonald (USA) 6-7 (0), 6-2, 6-4
[Alt] A. Collarini (ARG) b. [2] H. Dellien (BOL) 6-1, 7-5
J. Menezes (BRA) vs [WC] H. Medjedovic (SRB) 7-5, 2-6, 6-4
[7] J. Varillas (PER) b. [LL] D. Kuzmanov (BUL) 6-1, 5-7, 7-6 (0)
[Q] G. Andreozzi (ARG) vs [LL] M. Barrios Vera (CHI) 3-6, 6-3, 6-4
[Alt] J.. Clarke (GBR) b. [Q] M. Marterer (GER) 6-3, 6-3
A. Muller (FRA) b. Z. Zhang (CHN) 6-3, 6-7 (4), 7-5

RISULTATI PRIMO TURNO TABELLONE DI DOPPIO
G. Andreozzi (ARG) / G. Duran (ARG) vs J. Domingues (POR) / P. Sousa (POR)
L. Margaroli (SUI) / A. Shamasdin (CAN) vs H. Dellien (BOL) / F. Zeballos (BOL)
[3] S. Martos Gornes (ESP) / A. Sitak (NZL) b. L. Mayer (ARG) / J. Varillas (PER) 6-3, 7-6 (4)
2] R. Matos (BRA) / F. Meligeni Rodrigues Alves (BRA) b. [WC] T. Gabashvili (RUS) / L. Vanni (ITA) 6-4, 6-1


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