A 32 anni, mai recuperato un problema al polso ATP, Copertina

Dolgopolov annuncia il ritiro, un suo ricordo (di Marco Mazzoni)

01/05/2021 13:53 93 commenti
Sasha Dolgopolov
Sasha Dolgopolov

Alexandr Dolgopolov ha annunciato il ritiro dal tennis Pro. Lo comunica il sito ATP, con un ricordo del 32enne ucraino, che da moltissimo tempo era costretto ai box per colpa in un problema al polso destro, purtroppo mai superato. L’articolazione ha ceduto nella primavera 2018, e nonostante tanti tentativi di recupero (due operazioni) il suo ultimo match ufficiale sul tour maggiore risale agli Internazionali BNL d’Italia di quell’anno, quando perse nettamente all’esordio contro Djokovic. Tre mesi dopo il primo intervento al polso, poi un secondo, riposo e fisioterapia, tentativi di rientro agli allenamenti, mai sul tour per partite ufficiali. Lascia con 3 titoli vinti (Umag 2011, Washington 2012 e Buenos Aires 2017) e un best ranking al n.13 toccato il 16 gennaio 2012. Negli Slam vanta i quarti di finali agli Australian Open 2011. Ricordare “Dolgo” con i freddi numeri è quasi inutile. Non perché questi non contino, tutt’altro, ma l’ucraino, classe 1988, più che un giocatore è stato un “giocoliere”, un sorta di illusionista con racchetta, pronto a stupire gli avversari, il pubblico (…e forse anche se stesso) con colpi particolari, estemporanei, totalmente istintivi e creativi.

Dotato di un fisico da normotipo e un incedere a volte buffo, “Dolgo” è esploso nel grande tennis quasi all’improvviso, dopo una veloce gavetta nei Futures e Challenger. Ancora lo ricordano bene a Roma, dove esordì nel 2007 al Challenger che si disputava appena prima degli IBI. Con quel gioco spumeggiante, senza ritmo, colpendo in salto totalmente decontratto, arrivò nei quarti, sconfitto dal solido rumeno Victor Hanuecu dopo averlo quasi “umiliato” sul piano tecnico in un primo set vinto 6-0. Nello stesso anno vinse il Challenger di Sassuolo e poi semifinale a Mantova. L’esplosione nel 2010, con ottimi risultati nei Challenger ad inizio anno, l’ingresso nella top100 e quindi l’approdo nei tornei maggiori, dove valeva sempre il prezzo del biglietto. Al 1000 di Madrid passò le quali, sconfisse Andy Seppi e poi gioco una partita splendida contro il “tiranno” Nadal, sorpreso più volte dalle accelerazioni in salto, improvvise e perentorie di Sasha. Fu il suo vero “ingresso in società”, dopo quel match il suo nome era spesso cercato nei tabelloni e schedule giornalieri, perché ammirarlo (soprattutto nelle giornate sì) era un’esperienza diversa, appagante. Il suo momento magico resterà la corsa a Melbourne 2011, quando superò prima Tsonga (allora n.13 del mondo) e poi Soderling (quello vero, era n.4 in quel momento) con due partite splendide in 5 set. Perse da Murray in 4, ma giocando un’altra bella partita, con momenti di tennis notevoli.

Momenti è la parola esatta che descrive “Dolgo”. Oggi che annuncia il ritiro, posso dire che di Dolgopolov non ricordo tanto un match, una partita, un torneo, ma momenti del suo gioco. Perché lui alla fine giocava nel senso vero del termine, si divertiva a divertire se stesso e gli altri. Mai due colpi uguali, non uno schema rigido. Mai l’efficacia piegata alla vittoria, vincere era la conseguenza di uno stato di flusso tecnico che accompagnava la sua visione. Perché lui vedeva il campo in modo diverso. Quel rettangolo così ortogonale per lui era come una tela, da dipingere con palle una diversa dall’altra. Sentiva il momento, sentiva il rivale, lo osservava e quindi sparava palle lente, poi lunghe, quindi forti e velocissime, e infine di nuovo tagli e arrotate. Il tutto neanche per “fargli male” quanto per imporre il suo tennis. Non che non si difendesse, ma lo faceva a suo modo, senza forza bruta, senza palle a far sbagliare. Non ne aveva nemmeno il fisico per calarsi nei panni del pedalatore. Lui era diverso, in tutti sensi. E dice oggi nel momento del ritiro, “spero di aver divertito chi mi ha seguito”. Eccome se hai divertito… e proprio per questo ci mancherai, e già mancava il tuo estro, quel modo di porsi così differente in un mondo estremizzato su tutto, dall’atletismo all’agonismo.

Lo ricordo distintamente in un’edizione del torneo di Umag, edizione 2010. Pioveva a dirotto quella settimana, e appena il sole faceva capolino, tutti in campo ad allenarsi per preparare al meglio i match. Lui no. Quella mattina se ne stava a passeggio sulla laguna di Katoro, osservando le barche e sentendo il vento nei capelli con il suo fido coach Jack Reader, e sorseggiando una bibita. Il campo poteva aspettare perché era finalmente spuntato il sole, il panorama era splendido e quello era il momento di goderselo. Per la cronaca poi in campo ci andò, dopo un breve allenamento, e vinse giocando da Dio, strapazzando Skugor tra palle corte perfette ed accelerazioni di rovescio micidiali.

Del resto, quando hai un tennis così fondato sulle sensazioni, solo con un buon “mood” lo puoi esprimere. “Avevo bisogno di essere di buon umore per giocare il mio miglior tennis”, ammette oggi Dolgopolov, “Era così semplice. A volte ero stanco o di cattivo umore e non avevo davvero bisogno di competere. In generale avevo bisogno di essere sano, ma anche di lottare e competere, e a volte non è successo. Tutto era basato sulla sensazione”.

Molti gli hanno rimproverano, nei suoi anni migliori, di non aver espresso il massimo del suo potenziale. Lo pensa anche Reader, che oggi dichiara: “Una volta abbiamo avuto una conversazione che “mi ha ucciso”… Era nel momento migliore, gli dissi ‘Sei arrivato al numero 13 con talento, ma se tratti meglio il tuo corpo e la tua dieta possiamo andare oltre’. Sascha mi ha risposto: ‘Quindi devo lavorare di più Jack?’ guardandomi come se gli avessi detto chissà cosa. Quello fu come un calcio nel volto… Se avesse iniziato a fare le cose come fanno i ragazzi più forti, sarebbe potuto andare più in alto, aveva i mezzi per farcela”.

In un tennis sempre più spinto verso l’estremo per competizione, fisicità, intensità, la leggerezza di palla e di pensiero di Dolgopolov manca e mancherà terribilmente. Buona vita, genio.

Marco Mazzoni

 

 


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93 commenti. Lasciane uno!

Dolgopolov (Guest) 03-05-2021 00:52

Uno tra i miei giocatori preferiti, tutto genio e sregolatezza, per quello ho scelto il suo cognome come nickname.
Brutta notizia, ma non inaspettata data la situazione fisica del tennista di Kiev.
E dire che, senza essere “assatanato” è arrivato al numero 13 della classifica… alla fine il tennis deve essere un divertimento, quindi grazie di averci fatto divertire, Aleksandr!

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Tonellii (Guest) 02-05-2021 19:28

Verrà la morte e avrà il dritto di dolgopolov

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Adry (Guest) 02-05-2021 18:30

Complimenti per il bellissimo articolo dedicato a Dolgopolov…io l’ ho visto giocare al Torneo Avvenire quando era più che un ragazzino sconosciuto..ed era uno spettacolo già allora vederlo giocare..si vedeva che avrebbe fatto carriera nel Tennis..e un po’ dispiace non trovarlo più nel circuito ATP..

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LaTOCCOpiano (Guest) 02-05-2021 16:07

BUBLIK Raccoglierà il tuo scettro

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3.1 forte (Guest) 02-05-2021 13:04

Scritto da Puffo65

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da Ranuccio Tomassoni

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

@ il principe Filippotto (#2778104)
Va che ti sbagli capitan, era 12 anni fa ed erano quarti di finale.
Da ricordare anche che Dolgo aveva una malattia rara, sindrome di Gilbert (che non è quella del winning ugly), qualcosa che ha a che fare con il sangue e che creava problemi nell’ambientarsi dopo i lunghi viaggi in aereo.
Volendo scavare si potrebbero trovare anche dei panni sporchi, o poco puliti, ma preferisco ricordare il suo rovescio con taglio laterale.
Ottimo articolo, come al solito la firma è una garanzia!

12 anni vero!! ma non erano i quarti… ops… era il primo turno accidenti! ecco perché lho rimosso. Peccato che negli anni non ci siamo più incrociati! davvero classe sopraffina Dolgo. Auguri x un futuro da coach nel tennis ucraino, anche se non so se ne abbia le motivazioni.

Ho fatto una piccola ricerca. A Como dolgopolov batté ai quarti un tennista italiano di nome Filippo. Ma non fu l’ultima volta che si incontrarono. Invece al primo turno batté un altro italiano, e fu la prima e ultima volta che si incontrarono. E questo tennista, quasi coetaneo di dolgopolov, gioca ancora. E non si chiama Filippo

noooo ma sei Thomas Fabbiano?? Grande! anche tu sei un talento. certo non a livello di Dolgo, ma hai comunque una tecnica invidiabile! gran bel dritto. ciao ciao by un amico di Crugno M.

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Corrado Tschabuschnig (Guest) 02-05-2021 12:15

Bellissimo articolo Marco. L’ho appena tradotto e mandato a Alex e a Jack.

88
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Puffo65 (Guest) 02-05-2021 12:01

@ Forsecelafaccioadiventareterzacategoria (#2779019)

Bella testimonianza. Grazie

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Forsecelafaccioadiventareterzacategoria (Guest) 02-05-2021 10:31

Ciao Alexandr , ho avuto il piacere di arbitrarti alcune volte. Tutti vedevano la tua pazzia in campo ma nessuno notava il tuo porsi nei confronti di tutti : sfrontato con l’avversario, ruffiano col pubblico, un serio professionista con gli arbitri. Grazie ancora per quel punto chiamato in e che corressi in in con un overrule….mi guardasti incredulo e difatti avevi ragione …ti avvicinasti e mi dicesti piano piano : “ ora faccio subito punto, anche se toccherà di poco la riga o se la sfiorerà appena chiamala dentro …”. Tempo due minuti e la smorzata finì fuori di un millimetro, ti guardai e chiamai out. Al cambio campo mi guardasti di nuovo e con un sorriso mi dicesti che ero un buon arbitro perché credevo in ciò che facevo. Vincesti la partita sul filo di lana,quando ci stringemmo la mano vidi un ragazzo che si era divertito , per te il tennis era divertimento.

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Viva la pallina e la patata (Guest) 02-05-2021 10:21

Dolgopolov, un genio della racchetta come lui nessuno negli ultimi 15 anni. Un peccato che non abbia potuto esprimere appieno il suo potenziale. Era una bellezza vedereil suo gioco sempre diverso, fatto più per la ricerca del divertimento che della vittoria e vedere il suo sorriso dopo alcuni punti compiacendosi di ciò che aveva fatto. Stilisticamente brutto ma tremendamente efficace. Buona vita Dolgo.

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Arrotino (Guest) 02-05-2021 10:07

Talento assoluto, facilità di gioco impressionante, braccio da primi dieci del mondo….

84
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tonino (Guest) 02-05-2021 09:28

@ grandepaci (#2778609)

complimenti per lo stupendo articolo

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ItalyFirst (Guest) 02-05-2021 08:30

@ Rob67 (#2778846)

Scritto da Rob67

Scritto da e adesso applaudite me …

Scritto da Teo
Peccato veramente. Come dice Mazzoni: vederlo valeva sempre il prezzo del biglietto. Se penso che presto lascerà anche Federer, poi Fognini, Monfils, se vogliamo anche Gasquet… sob. Tempi duri

Hanno lasciato anche leconte e mc enroe e siamo sopravvissuti

Ma arrivarono i rafter e gli edberg…. Ora invece…

Il Musetti!

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+1: Domy1970
Puffo65 (Guest) 02-05-2021 03:12

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da Ranuccio Tomassoni

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

@ il principe Filippotto (#2778104)
Va che ti sbagli capitan, era 12 anni fa ed erano quarti di finale.
Da ricordare anche che Dolgo aveva una malattia rara, sindrome di Gilbert (che non è quella del winning ugly), qualcosa che ha a che fare con il sangue e che creava problemi nell’ambientarsi dopo i lunghi viaggi in aereo.
Volendo scavare si potrebbero trovare anche dei panni sporchi, o poco puliti, ma preferisco ricordare il suo rovescio con taglio laterale.
Ottimo articolo, come al solito la firma è una garanzia!

12 anni vero!! ma non erano i quarti… ops… era il primo turno accidenti! ecco perché lho rimosso. Peccato che negli anni non ci siamo più incrociati! davvero classe sopraffina Dolgo. Auguri x un futuro da coach nel tennis ucraino, anche se non so se ne abbia le motivazioni.

Ho fatto una piccola ricerca. A Como dolgopolov batté ai quarti un tennista italiano di nome Filippo. Ma non fu l’ultima volta che si incontrarono. Invece al primo turno batté un altro italiano, e fu la prima e ultima volta che si incontrarono. E questo tennista, quasi coetaneo di dolgopolov, gioca ancora. E non si chiama Filippo

81
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Marcus91 02-05-2021 02:04

Scritto da tacchino freddo
Bell’articolo commemorativo. Tuttavia è stato omesso un dettaglio importante: Dolgopolov, fin dalla pre adolescenza, soffriva della Sindrome di Gilbert, una patologia del fegato, che causa episodi di spossatezza, tant’è che a 12 anni i medici consigliarono ai suoi di evitargli la pratica sportiva. Questa malattia ne ha condizionato moltissimo il rendimento, minando la sua costanza negli allenamenti. Quando chiese al suo allenatore “quindi dovrei lavorare di più?” lo fece “legittimamente” dato che per lui l’odea della farica fisica non era assumibile come per gli altri atleti.
Ripeto, gran articolo di Mazzoni, ma ritengo che l’argomento malattia fosse abbastanza importante per spiegare la sua carriera “a momenti”.

Ottima correzione

80
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Marcus91 02-05-2021 02:03

Un giocatore eccezionale, le sue partite erano sempre appassionanti e assurde, come lui e il suo gioco dotato di fantasia, tecnica e grande esplosività. Rimane il rammarico per una carriera a metà, ma chi ama non potrà che ricordare l’ucraino nell’albo del “bel tennis”.
Nota particolare per l’articolo, davvero scritto in maniera passionale e trasportante. Bravissimo come sempre Mazzoni.

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Losvizzero 02-05-2021 01:59
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I love tennis (Guest) 02-05-2021 00:47

L’ho sempre ammirato, tennista poliedrico e istrionico.Mi mancheranno le sue giocate spettacolari.

77
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Alberto Bonimba (Guest) 02-05-2021 00:21

@ grandepaci (#2778609)

@ furborovescio (#2778483)

Bello

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Alberto Bonimba (Guest) 02-05-2021 00:14

Scritto da ThorHand
Se Clerici è il Federer della penna Mazzoni è il Dolgopolov, con la speranza che venga apprezzato il grande complimento.

Concordo

75
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Losvizzero 02-05-2021 00:08

Oggi è un giorno tristissimo per me, ma già ci avevo fatto l’abitudine, mancava da tantissimo tempo

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Rob67 (Guest) 01-05-2021 23:51

Scritto da e adesso applaudite me …

Scritto da Teo
Peccato veramente. Come dice Mazzoni: vederlo valeva sempre il prezzo del biglietto. Se penso che presto lascerà anche Federer, poi Fognini, Monfils, se vogliamo anche Gasquet… sob. Tempi duri

Hanno lasciato anche leconte e mc enroe e siamo sopravvissuti

Ma arrivarono i rafter e gli edberg…. Ora invece…

73
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tinapica 01-05-2021 23:04

@ grandepaci (#2778609)

Scusi, ma lei è il biografo ufficiale di Dolgopolov, quantomeno in Italia?
Questo commento (ma sembra più un articolo) è così zeppo di aneddoti, riferimenti precisi…però sembra scritto anni fa e poi tenuto in un una cartella (i cassetti non usano più quanto non usano più le macchine da scrivere) in attesa di un momento propizio che mai è arrivato. Arrivarono invece le parole fine-carriera a suggerire che forse fosse il momento di pubblicarlo?
Curioso il ruolo del piccolo centro sud-tirolese nella storia, forse minore, del tennis recente: oltre a Seppi adesso scopro che anche l’allenatore di riferimento di Dolgopolov vi trovò casa…chissà quali strane molecole gravitano in quell’aria compresa tra le vette dolomitiche?
Godevole l’episodio del volo scontato. Godevole per la furbizia adottata dai due “buontemponi”; perché se dovessi esprimere il mio vero sentimento riguardo al fatto che certe agevolazioni possano essere riservate ad un determinato orientamento sessuale (ma anche semplicemente a chi costituisca una coppia con palese e tranquilla discriminazione ai danni di chi viva, magari proprio malgrado, in solitudine) credo che in un fumetto i miei pensieri verrebbero simboleggiati da una serie di immagini (saette, forche, spirali) negative a censura delle parole.
Tutto questo per fare i complimenti a lei per il suo commento, a Mazzoni per la dichiarazione d’amore in forma d’articolo, a Dolgopolov per le giocate esibite e per la vita così vissuta.

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il principe Filippotto (Guest) 01-05-2021 23:03

Scritto da Ranuccio Tomassoni

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

@ il principe Filippotto (#2778104)
Va che ti sbagli capitan, era 12 anni fa ed erano quarti di finale.
Da ricordare anche che Dolgo aveva una malattia rara, sindrome di Gilbert (che non è quella del winning ugly), qualcosa che ha a che fare con il sangue e che creava problemi nell’ambientarsi dopo i lunghi viaggi in aereo.
Volendo scavare si potrebbero trovare anche dei panni sporchi, o poco puliti, ma preferisco ricordare il suo rovescio con taglio laterale.
Ottimo articolo, come al solito la firma è una garanzia!

12 anni vero!! ma non erano i quarti… ops… era il primo turno accidenti! ecco perché lho rimosso. Peccato che negli anni non ci siamo più incrociati! davvero classe sopraffina Dolgo. Auguri x un futuro da coach nel tennis ucraino, anche se non so se ne abbia le motivazioni.

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etberit (Guest) 01-05-2021 22:25

Quanto mi è piaciuto guardarlo, anche se solo sullo schermo. Buona vita, Dolgo!

70
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etberit (Guest) 01-05-2021 22:23

Scritto da ItalyFirst
@ il principe Filippotto (#2778104)
Perdonami, ma sei chi penso che tu sia, oppure trattasi di altro soggetto? Nel primo caso, uno screenshot del tuo commento al mio post non me lo leva nessuno…
Nel frattempo, mi inchino preventivamente…

Credo ci sia qualche inesattezza nel post di Sua Maestà, visto che Dolgo il challenger di Como lo vinse nel 2009, non 15 anni fa, e un Filippo lo batté sì, ma ai quarti…

69
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LaTOCCOpiano (Guest) 01-05-2021 22:11

Scritto da grandepaci
Vive e gioca fuori dagli schemi, anche per questo Dolgopolov ha un’anima difficile da capire. Per un lasso di tempo non c’è riuscito neppure il papà, Olexandr. Lo portava in giro per i campi quando il piccoletto aveva solo tre anni e lo lasciava palleggiare con Medvedev, Becker o Agassi.
“Sento dire in giro che Alexandr ha cominciato a giocare quando aveva tre anni, in realtà vive di tennis da quando stava nel passeggino. Non camminava e già si divertiva con racchetta e pallina” racconta la mamma.
Vedeva quei campioni in continuazione.
Avrà pensato che fosse quello l’unico modo di giocare.
Non erano esempi da seguire, erano amici che rendevano felice un bambino scambiando con lui qualche colpo. Poi li rivedeva in campo per una partita vera e credeva che quello strano gioco con una racchetta e la pallina si potesse fare soltanto così.
padre
In casa aveva due esempi che spingevano verso la concretezza estrema. La mamma Elena Devetyarova era stata una ginnasta di successo, per due volte sul podio agli Europei: oro e argento. E si sa quanta fatica, sudore e lacrime richieda quello sport. Il papà Olexandr era stato un discreto tennista e ora faceva il maestro.
Il bambino diventato ragazzo aveva imparato ad amare il gioco. Amava il tennis che si era costruito nella mente. Il padre era diventato il suo coach. Un tecnico che pretendeva applicazione, allenamenti rigidi, rispetto assoluto della strategia studiata a tavolino. Erano andati avanti così tra sorrisi e discussioni fino al 2008, quando era scoppiata l’ennesima lite. Per sei mesi non si erano parlati. Quando avevano ripreso a farlo, il distacco era diventato ufficiale.
Il giovane Dolgopovic nel tempo di un anno non era più Junior. Aveva un altro nome, nato Olexandr era diventato Alexandr. Ma soprattutto aveva trovato un altro allenatore. A 22 anni senti di avere il mondo in mano, soprattutto se pensi di poterti guadagnare da vivere facendo il tennista. Il ragazzo era convinto che il mondo andasse affrontato con la giusta filosofia. Niente pressione, rilassamento totale nei modi e nei gesti. Si era fatto crescere la coda di cavallo, aveva un atteggiamento quasi irriverente in campo. Il suo sorriso sfrontato dopo ogni punto aveva fatto scrivere a qualcuno (mi scuso, ma non mi ricordo dove l’ho letto): “E’ un freddo che non si entusiasma per un punto, ma quando lo porta a casa mostra al suo avversario quel sorriso da gatto che ha appena mangiato il canarino.”
JR
Il nuovo tecnico veniva da Adelaide, era un australiano che i giornalisti avevano dipinto come uno che girava con stecche di sigarette e cassette di birra al seguito. Capelli lunghi, ricci e biondi e faccia tagliata dal sole. Uno che lo faceva allenare mettendolo su una tavola da surf, lo faceva preparare facendo arrampicate sulle rocce, nuoto, lo assecondava nelle follie preferite: dodici di ore al volante di una Subaru per andare da Kiev a Mosca dove si giocava un torneo. E sì perché le macchine sono la seconda passione di Dolgopolov. Se non avesse fatto il tennista, il sogno nel cassetto era quello di diventare pilota di rally.
Tutto questo Jack Reader lo sapeva. Era anche il suo modo di concepire la vita. Aveva lasciato l’Australia e si era trasferito in Europa. Aveva giocato in Germania e in Italia. Gli amici lo descrivevano come uno che amava più vivere che giocare.
“Sembrava che in campo fosse perennemente con una mano sulla racchetta e l’altra sulla schiena di una ragazza.”
Due gaudenti che avevano avuto la fortuna di incrociare le loro strade. Folli al punto da non porsi limiti.
Ha fatto il giro del mondo del tennis la storia del loro trasferimento da Nizza a Parigi, dove Dolgopolov avrebbe giocato il Roland Garros del 2011.
Aeroporto della Costa Azzurra, al bancone di una compagnia aerea.
Hostess di terra: “Avete delle prove che siete una coppia?”
Jack: “Certamente.”
Aveva comprato su Internet un biglietto con il massimo dello sconto. Era un’offerta valida solo per coppie gay…
Stranezze a parte, il talento di Alexandr era sbocciato e nel 2012 lo aveva portato alla sua migliore classifica: numero 13 dell’Atp. C’era un nuovo ragazzo in città, uno per cui valeva la pena tifare.
Una straordinaria sensibilità di mano gli permette di cercare soluzioni che ad altri sembrano impossibili. Ha un gioco imprevedibile, dritto e rovescio di prima qualità, servizio di grande consistenza e soprattutto è uno dei pochi a possedere per intero la magia del drop shot, la smorzata.
Scherzando, Jack Reader diceva che era indispensabile allenare anche le dita del suo allievo. Bisognava, insisteva, abituarlo a suonare tutte le note dello sport che pratica. Gli altri usano un solo tono, con qualche eccezione.
Ma anche il rapporto con questo signore nato in Inghilterra, emigrato in Australia, trasferitosi a vent’anni sul Lago di Garda e poi a Caldaro (ha un figlio nato a Rovereto) è finito. The Dog, Dolgo, Alexandr Dolgopolov, chiamatelo come volete, è ancora alla ricerca della terra promessa.
E’ un luogo difficile da trovare. Lui ama giocare spensierato, ma per raccogliere risultati ha bisogno di maggiore continuità. A volte sembra che l’estrosità gli si rivolti contro sino a sconfinare nella follia. Sembra che non sappia cosa stia facendo in campo, come se fosse posseduto da un demone maligno.
In realtà l’unica a possedere il suo cuore per ora è Masha Fakina, la splendida fidanzata.
masha
Un talento ancora parzialmente espresso. E questo potrebbe essere un bene, se non si temesse che quello che si è visto finira non sia migliorabile.
Per colpa di qualche cedimento fisico? Potrebbe essere, visto che il giovanotto soffre della sindrome di Gilbert: un malattia ereditaria del fegato che produce stanchezza, debolezza improvvisa e dolori addominali. Ma anche a causa di una mancanza di continuità nel rendimento, anche all’interno della stessa partita.
Ucraino di nascita, anche se da tempo ha la residenza a Montecarlo, non ha mai voluto commentare la difficile situazione del suo Paese. Ma nei giorni degli scontri di piazza, ha giocato con una coccarda nera per onorare la memoria delle decine di morti che avevano macchiato di sangue le strade della sua città. Poi è tornato a parlare di tennis.
Lasciato Reader a fine 2012 si è rivolto per un brevissimo periodo di tempo rivolgersi a Fabrice Santoro, The Magician, l’illusionista. E’ durata lo spazio di un torneo, quello di Doha a inizio stagione. Poi è finito tutto.
A quel punto che è arrivato il colpo di scena. E’ tornato Olexandr, il papà. Forse proprio quello che ci voleva per dare un po’ d’ordine al talento.
Il grafico dei risultati è lì in attesa di capire dove possa arrivare il folletto di Kiev. Exploit nel 2011, migliore classifica nel 2012, calo nel 2013. Poi finale a Rio de Janeiro dopo avere sconfitto Ferrer e semifinale a Indian Wells dove ha eliminato tre Top 15 (Nadal, Raonic e il nostro Fognini), nuovamente tra i Top 25. Non può essere certo un traguardo per lui.

Complimenti per la prosa non prolissa, e complimenti oer l enorme mole di notizie ed informazioni in tuo possesso… Ma chi sei l addetto/a al check in del famoso volo nizza parigi?

Comunque grande articolo, e in effetti io anche ricordo grandi colpi e grandi spezzoni si partita di Dolgo ma non un torneo intero..altro tennista che sapeva come toccarla che lascia il circus del tennis. Spero di rivederlo in qualche torneo over…

68
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il principe Filippotto (Guest) 01-05-2021 21:19

Scritto da Givaldo Barbosa
Me ne dolgo.

67
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Gianfranco (Guest) 01-05-2021 21:06

“Dolgopolov gioca a caso” (cit.)

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e adesso applaudite me … (Guest) 01-05-2021 21:05

Scritto da Teo
Peccato veramente. Come dice Mazzoni: vederlo valeva sempre il prezzo del biglietto. Se penso che presto lascerà anche Federer, poi Fognini, Monfils, se vogliamo anche Gasquet… sob. Tempi duri

Hanno lasciato anche leconte e mc enroe e siamo sopravvissuti

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Patrik (Guest) 01-05-2021 20:47

Dolgopolov sei stato un funambolo della racchetta.
Nel circuito Ne restano pochi, se Fognini e Paire “facessero pace” col cervello ne godremmo ancora
ma forse il “pacchetto fantasia” ha questo rovescio della medaglia…

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mamma di umbert fanclub (Guest) 01-05-2021 20:26

lo avevo quasi dimenticato… ecco perchè era sparito

quali sono gli altri infortunati gravi oltre delpo?

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ThorHand (Guest) 01-05-2021 20:22

Se Clerici è il Federer della penna Mazzoni è il Dolgopolov, con la speranza che venga apprezzato il grande complimento.

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+1: Marcus91
grandepaci (Guest) 01-05-2021 19:20

Vive e gioca fuori dagli schemi, anche per questo Dolgopolov ha un’anima difficile da capire. Per un lasso di tempo non c’è riuscito neppure il papà, Olexandr. Lo portava in giro per i campi quando il piccoletto aveva solo tre anni e lo lasciava palleggiare con Medvedev, Becker o Agassi.

“Sento dire in giro che Alexandr ha cominciato a giocare quando aveva tre anni, in realtà vive di tennis da quando stava nel passeggino. Non camminava e già si divertiva con racchetta e pallina” racconta la mamma.

Vedeva quei campioni in continuazione.

Avrà pensato che fosse quello l’unico modo di giocare.

Non erano esempi da seguire, erano amici che rendevano felice un bambino scambiando con lui qualche colpo. Poi li rivedeva in campo per una partita vera e credeva che quello strano gioco con una racchetta e la pallina si potesse fare soltanto così.

padre

In casa aveva due esempi che spingevano verso la concretezza estrema. La mamma Elena Devetyarova era stata una ginnasta di successo, per due volte sul podio agli Europei: oro e argento. E si sa quanta fatica, sudore e lacrime richieda quello sport. Il papà Olexandr era stato un discreto tennista e ora faceva il maestro.

Il bambino diventato ragazzo aveva imparato ad amare il gioco. Amava il tennis che si era costruito nella mente. Il padre era diventato il suo coach. Un tecnico che pretendeva applicazione, allenamenti rigidi, rispetto assoluto della strategia studiata a tavolino. Erano andati avanti così tra sorrisi e discussioni fino al 2008, quando era scoppiata l’ennesima lite. Per sei mesi non si erano parlati. Quando avevano ripreso a farlo, il distacco era diventato ufficiale.

Il giovane Dolgopovic nel tempo di un anno non era più Junior. Aveva un altro nome, nato Olexandr era diventato Alexandr. Ma soprattutto aveva trovato un altro allenatore. A 22 anni senti di avere il mondo in mano, soprattutto se pensi di poterti guadagnare da vivere facendo il tennista. Il ragazzo era convinto che il mondo andasse affrontato con la giusta filosofia. Niente pressione, rilassamento totale nei modi e nei gesti. Si era fatto crescere la coda di cavallo, aveva un atteggiamento quasi irriverente in campo. Il suo sorriso sfrontato dopo ogni punto aveva fatto scrivere a qualcuno (mi scuso, ma non mi ricordo dove l’ho letto): “E’ un freddo che non si entusiasma per un punto, ma quando lo porta a casa mostra al suo avversario quel sorriso da gatto che ha appena mangiato il canarino.”

JR

Il nuovo tecnico veniva da Adelaide, era un australiano che i giornalisti avevano dipinto come uno che girava con stecche di sigarette e cassette di birra al seguito. Capelli lunghi, ricci e biondi e faccia tagliata dal sole. Uno che lo faceva allenare mettendolo su una tavola da surf, lo faceva preparare facendo arrampicate sulle rocce, nuoto, lo assecondava nelle follie preferite: dodici di ore al volante di una Subaru per andare da Kiev a Mosca dove si giocava un torneo. E sì perché le macchine sono la seconda passione di Dolgopolov. Se non avesse fatto il tennista, il sogno nel cassetto era quello di diventare pilota di rally.

Tutto questo Jack Reader lo sapeva. Era anche il suo modo di concepire la vita. Aveva lasciato l’Australia e si era trasferito in Europa. Aveva giocato in Germania e in Italia. Gli amici lo descrivevano come uno che amava più vivere che giocare.

“Sembrava che in campo fosse perennemente con una mano sulla racchetta e l’altra sulla schiena di una ragazza.”

Due gaudenti che avevano avuto la fortuna di incrociare le loro strade. Folli al punto da non porsi limiti.

Ha fatto il giro del mondo del tennis la storia del loro trasferimento da Nizza a Parigi, dove Dolgopolov avrebbe giocato il Roland Garros del 2011.

Aeroporto della Costa Azzurra, al bancone di una compagnia aerea.

Hostess di terra: “Avete delle prove che siete una coppia?”

Jack: “Certamente.”

Aveva comprato su Internet un biglietto con il massimo dello sconto. Era un’offerta valida solo per coppie gay…

Stranezze a parte, il talento di Alexandr era sbocciato e nel 2012 lo aveva portato alla sua migliore classifica: numero 13 dell’Atp. C’era un nuovo ragazzo in città, uno per cui valeva la pena tifare.

Una straordinaria sensibilità di mano gli permette di cercare soluzioni che ad altri sembrano impossibili. Ha un gioco imprevedibile, dritto e rovescio di prima qualità, servizio di grande consistenza e soprattutto è uno dei pochi a possedere per intero la magia del drop shot, la smorzata.

Scherzando, Jack Reader diceva che era indispensabile allenare anche le dita del suo allievo. Bisognava, insisteva, abituarlo a suonare tutte le note dello sport che pratica. Gli altri usano un solo tono, con qualche eccezione.

Ma anche il rapporto con questo signore nato in Inghilterra, emigrato in Australia, trasferitosi a vent’anni sul Lago di Garda e poi a Caldaro (ha un figlio nato a Rovereto) è finito. The Dog, Dolgo, Alexandr Dolgopolov, chiamatelo come volete, è ancora alla ricerca della terra promessa.

E’ un luogo difficile da trovare. Lui ama giocare spensierato, ma per raccogliere risultati ha bisogno di maggiore continuità. A volte sembra che l’estrosità gli si rivolti contro sino a sconfinare nella follia. Sembra che non sappia cosa stia facendo in campo, come se fosse posseduto da un demone maligno.

In realtà l’unica a possedere il suo cuore per ora è Masha Fakina, la splendida fidanzata.

masha

Un talento ancora parzialmente espresso. E questo potrebbe essere un bene, se non si temesse che quello che si è visto finira non sia migliorabile.

Per colpa di qualche cedimento fisico? Potrebbe essere, visto che il giovanotto soffre della sindrome di Gilbert: un malattia ereditaria del fegato che produce stanchezza, debolezza improvvisa e dolori addominali. Ma anche a causa di una mancanza di continuità nel rendimento, anche all’interno della stessa partita.

Ucraino di nascita, anche se da tempo ha la residenza a Montecarlo, non ha mai voluto commentare la difficile situazione del suo Paese. Ma nei giorni degli scontri di piazza, ha giocato con una coccarda nera per onorare la memoria delle decine di morti che avevano macchiato di sangue le strade della sua città. Poi è tornato a parlare di tennis.

Lasciato Reader a fine 2012 si è rivolto per un brevissimo periodo di tempo rivolgersi a Fabrice Santoro, The Magician, l’illusionista. E’ durata lo spazio di un torneo, quello di Doha a inizio stagione. Poi è finito tutto.

A quel punto che è arrivato il colpo di scena. E’ tornato Olexandr, il papà. Forse proprio quello che ci voleva per dare un po’ d’ordine al talento.

Il grafico dei risultati è lì in attesa di capire dove possa arrivare il folletto di Kiev. Exploit nel 2011, migliore classifica nel 2012, calo nel 2013. Poi finale a Rio de Janeiro dopo avere sconfitto Ferrer e semifinale a Indian Wells dove ha eliminato tre Top 15 (Nadal, Raonic e il nostro Fognini), nuovamente tra i Top 25. Non può essere certo un traguardo per lui.

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furborovescio 01-05-2021 19:13

Scritto da ItalyFirst
@ Angiolo (#2778378)
Ho letto che per 5/10 anni di tennis non ne vuol sentir parlare. Poi magari cambia idea.

È cresciuto, se ben ricordo, con la racchetta in mano da quando aveva due anni. Come accennavo nel mio commento qui sotto, e come sottolinea Mazzoni nell’articolo, credo che del tennis fosse già un po’ stufo quando si affacciò al professionismo.

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ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 18:43

Scritto da Insalatiera76

Scritto da ItalyFirst

Scritto da Dr Ivo

Scritto da Givaldo Barbosa
Me ne dolgo.

L’ho capita dopolov

Meglio dopolov, che mailov..

Non era meglio tardilov che mailov? O ricordo Malev?

Mhhh.. può darsilov…

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ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 18:41

@ Angiolo (#2778546)

Figurati..ho appena letto un articolo altrove..vuol far l’imprenditore. Forse aver abbandonato il tennis così brucia troppo e lo capisco.

58
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Angiolo (Guest) 01-05-2021 18:35

@ ItalyFirst (#2778532)

Perfetto….magari giusto così.
Non ci ho preso.
Ma è sempre stato un personaggio positivo, grazie per la doverosa precisazione.

57
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ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 18:21

@ Angiolo (#2778378)

Ho letto che per 5/10 anni di tennis non ne vuol sentir parlare. Poi magari cambia idea.

56
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Markuxo (Guest) 01-05-2021 18:21

La Numerologia in questo Forum non sarà molto conosciuta ma il povero Dolgopolov è solo l’ennesima vittima di un Numero famigerato già millenni fa.

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Christina Neild (Guest) 01-05-2021 18:19

You ‘ll be sorely missed,as a human being,not only a great tennis player

54
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Insalatiera76 01-05-2021 18:14

Scritto da ItalyFirst

Scritto da Dr Ivo

Scritto da Givaldo Barbosa
Me ne dolgo.

L’ho capita dopolov

Meglio dopolov, che mailov..

Non era meglio tardilov che mailov? O ricordo Malev?

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furborovescio 01-05-2021 17:50

Genio assoluto.

Visto dal vivo a Winston-Salem, dalla prima fila della tribunetta metallica allestita per l’allora “grand stand”. Non essendoci alcuna barriera, avevo i piedi sulla superficie di gioco, a non più di tre metri dalla riga del corridoio. Uno spettacolo unico! Giocava a ping pong sul campo da tennis: doti di anticipo e coordinazione che non ho mai visto in nessun altro. A fine match, estasiato, mi alzai e andai a stalkarlo direttamente alla sedia, osannandolo con dei paeana sul suo incredibile talento. Rimase un po’ stupito, ma gradì. Facemmo due chiacchiere e una foto – era veramente uno scricciolo. Tranquillo, disponibile, sorridente, dava un po’ l’impressione che del tennis gliene fregasse il giusto.

Lode a te, mitico Dog. Ci lasci con un ricordo ammaliante… oltre al grande rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato.

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+1: Lo Scriba, Marcus91
Wynograski (Guest) 01-05-2021 17:42

Ci mancherà dolgopolov,artista del tennis.

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stefre Innoway … (Guest) 01-05-2021 17:27

Il tennis avrà un artista in meno …

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M@ssimo (Guest) 01-05-2021 17:24

Non riesco a ricordare in che occasione, ma ricordo una partita con Kyrgios, con un tweener fatto a rete e con i due che se la ridevano di soddisfazione e quasi di complicità. Fantastico.

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Dr Ivo (Guest) 01-05-2021 17:24

Ho provato per un periodo a imitare la battuta di Dolgo, anche per fare di necessità virtù dato che il mio toss è sempre troppo basso… Un completo insuccesso!

A Dolgo bastava un lancio poco al di sopra della testa perché il braccio gli scattava come una leva ad aria compressa. La sua meccanica sembrava semplice, invece era tremendamente complessa tenendo presente che non è molto alto e che per lui la net clearance doveva essere un problema se non accompagnava con una roteazione velocissima.

Prenda esempio da lui il perticone Zverev… che ieri ha perso infilando una dozzina di doppi falli quasi tutti affossati nella rete 😮

48
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+1: Marcus91
ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 17:07

Scritto da Dr Ivo

Scritto da Givaldo Barbosa
Me ne dolgo.

L’ho capita dopolov

Meglio dopolov, che mailov..

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+1: tacchino freddo, bizzo
leprotto (Guest) 01-05-2021 16:59

me lo ricordo tanti anni fa, ad un torneo a monza. Era molto giovane,poco più che un adolescente e se ne stava in disparte,non parlava con nessuno.Perse subito,ma il suo modo di giocare stupì tutti.
”Con quel rovescio, dove vuoi che vada?”i commenti di alcuni espertoni,fuori campo.Abbiamo visto dove è arrivato

46
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Angiolo (Guest) 01-05-2021 16:58

Giocatore spettacolare, quanto impulsivo e molto corretto. Umoralissimo e discontinuo.
Imprevedibilità, genio e tanti problemi fisici che ne hanno bloccato la carriera.
Ricordo prendere a pallate Nole, le tante magie e le occasioni perse.
Quante partite ha buttato.
Certo, triste un ritiro a soli 32 anni.

Sembra che non si sia mai fermato.
Sarà difficile digerire questo ritiro. Gli auguro il meglio. Magari una carriera da allenatore, ed un nuovo Dolgo ucraino.

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+1: Marcus91
GIALAPPA SBANDY REMIX 01-05-2021 16:56

Scritto da fisherman
Lo vidi durante tutto l arco della settimana al Challenger del Circolo di Villa Olmo a Como nel 2009,dove vinse il titolo mettendo in mostra un tennis a tutto campo di livello assoluto..era un fenomeno e dopo solo pochi mesi approvava al circuito Atp.
Purtroppo ,un tennis dispendioso con una certa fragilità fisica ne hanno condizionato la carriera : con più continuità dotato di un talento così, avrebbe raccolto ben più di 3 titoli Atp e stare stabilmente,per molto tempo nella Top 10.
Sarà interessante vedere se si ritagliata un ruolo ,rimanendo nell ambiente,magari come coach.

Il tennis lariano. Ho scoperto che c’è stato un giocatore di Coppa Davis, di Lenno, che faceva proprio parte del TC Como, nel periodo mussoliniano ed aveva pure fatto un viaggio in automobile con il Duce stesso, quando comunque il Duce mi sembra fosse ancora socialista e non corrotto dalla mafia italo-nazista che ha causato i disastri che tutti cnosciamo.

44
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ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 16:54

@ il principe Filippotto (#2778104)

Perdonami, ma sei chi penso che tu sia, oppure trattasi di altro soggetto? Nel primo caso, uno screenshot del tuo commento al mio post non me lo leva nessuno…
Nel frattempo, mi inchino preventivamente…

43
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GIALAPPA SBANDY REMIX 01-05-2021 16:54

Scritto da Ranuccio Tomassoni

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

@ il principe Filippotto (#2778104)
Va che ti sbagli capitan, era 12 anni fa ed erano quarti di finale.
Da ricordare anche che Dolgo aveva una malattia rara, sindrome di Gilbert (che non è quella del winning ugly), qualcosa che ha a che fare con il sangue e che creava problemi nell’ambientarsi dopo i lunghi viaggi in aereo.
Volendo scavare si potrebbero trovare anche dei panni sporchi, o poco puliti, ma preferisco ricordare il suo rovescio con taglio laterale.
Ottimo articolo, come al solito la firma è una garanzia!

eh, appunto, non scaviamo … 😎

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GIALAPPA SBANDY REMIX 01-05-2021 16:52

Scritto da ItalyFirst

Scritto da Koko

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

Erano quarti Filippo!

Ahah! Son passati quindici anni…la memoria fa cilecca!

In che anno avete scritto ? Nel 2024 ? Io sono ancora nel 2021, sono passati solo 12 anni. Se mi dite un po’ di risultati dal 2021, al 2024, già che ci siete li gioco alle scommesse, ma non ditelo a nessuno, però.

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GIALAPPA SBANDY REMIX 01-05-2021 16:46

” se ” Se tutti avessero potuto fare il meglio che potevano fare, ogni top 100 sarebbe arrivato nei top 10, quindi discorsi che lasciano il tempo che trovano.
E’ come se io dicessi ” se avessi saputo i risultati della schedina, avrei fatto 13 ogni settimana e sarei ricco sfondato adesso “.
Ricordo Dolgopolov quando iniziava a giocare i challenger, a Sassuolo, e dappertutto in Italia e che sua sorella intanto dipingeva dei bellissimi disegni. Avevo conosciuto anche il padre.
Ma dall’atteggiamento in campo, non era ben sopportato dai suoi avversari. Però su questo non posso esprimere giudizi, è una cosa tra loro in campo.

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Robin Como (Guest) 01-05-2021 16:42

Davvero mi spiace. Ho da sempre apprezzato il suo impegno, dopo averlo conosciuto giovanissimo al torneo di Como all’inizio della carriera dove mi aveva davvero impressionato. Purtroppo non é stato fortunato nella sua carriera, contrassegnata da continui infortuni. Gli auguro buona fortuna

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ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 16:39

Scritto da Koko

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

Erano quarti Filippo!

Ahah! Son passati quindici anni…la memoria fa cilecca!

38
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Teo (Guest) 01-05-2021 16:23

Peccato veramente. Come dice Mazzoni: vederlo valeva sempre il prezzo del biglietto. Se penso che presto lascerà anche Federer, poi Fognini, Monfils, se vogliamo anche Gasquet… sob. Tempi duri

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friuli (Guest) 01-05-2021 16:22

per fortuna le sue gesta memorabili rimarranno sempre su youtube.

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Koko (Guest) 01-05-2021 16:14

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

Erano quarti Filippo! 😉

35
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gisva 01-05-2021 16:02

Visto quando vinse il challenger di Orbetello.
Che talento…

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tacchino freddo 01-05-2021 15:58

Bell’articolo commemorativo. Tuttavia è stato omesso un dettaglio importante: Dolgopolov, fin dalla pre adolescenza, soffriva della Sindrome di Gilbert, una patologia del fegato, che causa episodi di spossatezza, tant’è che a 12 anni i medici consigliarono ai suoi di evitargli la pratica sportiva. Questa malattia ne ha condizionato moltissimo il rendimento, minando la sua costanza negli allenamenti. Quando chiese al suo allenatore “quindi dovrei lavorare di più?” lo fece “legittimamente” dato che per lui l’odea della farica fisica non era assumibile come per gli altri atleti.
Ripeto, gran articolo di Mazzoni, ma ritengo che l’argomento malattia fosse abbastanza importante per spiegare la sua carriera “a momenti”.

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+1: Luca73, MarcoP, bizzo, Marcus91
Ranuccio Tomassoni 01-05-2021 15:48

Scritto da il principe Filippotto

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

@ il principe Filippotto (#2778104)

Va che ti sbagli capitan, era 12 anni fa ed erano quarti di finale.
Da ricordare anche che Dolgo aveva una malattia rara, sindrome di Gilbert (che non è quella del winning ugly), qualcosa che ha a che fare con il sangue e che creava problemi nell’ambientarsi dopo i lunghi viaggi in aereo.
Volendo scavare si potrebbero trovare anche dei panni sporchi, o poco puliti, ma preferisco ricordare il suo rovescio con taglio laterale.
Ottimo articolo, come al solito la firma è una garanzia!

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+1: Marcus91
Andy86 (Guest) 01-05-2021 15:43

Mi dispiace moltissimo, speravo potesse rientrare, sinceramente credo che sia stato il giocatore più divertente che io abbia mai visto giocare, forse anche più di Federer, perché nemmeno Federer variava il gioco e i colpi con la frequenza di Dolgo, lui era capace di fare 5 o 6 colpi diversi nello stesso game come giustamente ha spiegato Mazzoni, spero che ci ripensi e possa rientrare anche se credo sia impossibile ormai..

31
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Dr Ivo (Guest) 01-05-2021 15:38

Scritto da Givaldo Barbosa
Me ne dolgo.

L’ho capita dopolov 😆

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+1: il capitano, bizzo
Az67 (Guest) 01-05-2021 15:37

Scritto da Az67

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Sinceramente ci vedo la tipica sportività ed attinenza di fognini……niente di nuovo.

Arroganza

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Az67 (Guest) 01-05-2021 15:36

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Sinceramente ci vedo la tipica sportività ed attinenza di fognini……niente di nuovo.

28
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ASHTONEATON 01-05-2021 15:35

Grazie Dolgo per averci deliziato col tuo tennis Geniale!!!
Peccato non aver più la possibilità
di ammirare i tuoi colpi…

27
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+1: MarcoP, Marcus91
LEO (Guest) 01-05-2021 15:24

Tifavo per lui e ho chiesto sempre notizie sul suo eventuale rientro.Mi dispiace,tennis bello e vario, geniale. Bell’articolo di Mazzoni,condivido e quoto tutti i commenti

26
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Paky 71 01-05-2021 15:21

Bell’articolo. Dolgopolov davvero era un gran bel vedere, un gioco unico, tecnica ed estro allo stesso tempo.

25
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+1: MarcoP, Marcus91
Armonica (Guest) 01-05-2021 15:20

Un vero giocoliere del tennis. Uno che era bello da guardare anche quando perdeva.

24
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+1: MarcoP
Givaldo Barbosa (Guest) 01-05-2021 15:17

Me ne dolgo.

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+1: Ranuccio Tomassoni, il capitano, tinapica, Marcus91
Stefano (Guest) 01-05-2021 15:15

Dolgopolov, Un giocatore fantastico!

22
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+1: MarcoP
grandepaci (Guest) 01-05-2021 15:13

immenso dolgo mi mancherai

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+1: MarcoP
Demivolée (Guest) 01-05-2021 15:07

Marco Mazzoni si vede che ami il tennis!

20
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+1: Cancilla e Gaudo, Sgt.Pepper, Marcus91
M@ssimo (Guest) 01-05-2021 15:03

Uno degli ultimi TENNISTI rimasti che se ne va; troppo presto.
Peccato. Un inchino.

19
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+1: MarcoP
Nick Colionne Fans Club (Guest) 01-05-2021 14:55

Dopo… ‘viva il lupo’… viene ‘buona vita’ nella classifica delle espressioni più odiose usate dai quarantenni.

18
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SMPE (Guest) 01-05-2021 14:54

Uno forte!
Bello da vedere
Dispiace

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Alecon (Guest) 01-05-2021 14:49

Il polso è una brutta bestia. C’è bisogno di tanta tanta pazienza quando s’infiamma. Io ci sono passato, visto che una tendinite al polso mi aveva letteralmente bloccato per due anni. Non potevo neanche prendere la racchetta in mano, ma io potevo permettermi uno stop così prolungato, visto che giocavo a livello amatoriale, ma questi professionisti no, quindi accelerano il rientro, e si è visto anche con Delpo, che il rischio di ricadute è sempre dietro l’angolo.

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07Ancy 01-05-2021 14:45

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ah, secondo Fognini molti di quelli che giocano contro di lui tirano “a caso”. Chardy (“questo gioca a caso”), Rublev (“questo pare che gioca alla playstation”), non da ultimo Caruso (“non posso dirti che c’hai …?”).
Mai più azzeccato per uno come Dolgopolov, giocava veramente come gli pareva.

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+1: MarcoP
Alecon (Guest) 01-05-2021 14:45

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Eh sì, nelle giornate migliori era incontenibile, arrivavano fendenti da tutte le parti e poi tocchi felpati…anche Fognini, che pure quando sta bene infligge quel tipo di tennis agli avversari, doveva alzare bandiera bianca. Grande Dolgo.

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+1: Marcus91
El kid di Las Vegas (Guest) 01-05-2021 14:41

Sto ragazzo a me piaceva moltissimo…che peccato…

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+1: gene61, MarcoP
il principe Filippotto (Guest) 01-05-2021 14:37

Scritto da ItalyFirst
Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

Ottimo pezzo di Mazzoni… ottimo il tuo commento, ma d’altro canto cosa vuoi aspettarti da Fogna… Mi batté al secondo turno del Challenger di Como ormai 15 anni fa, dove poi vinse. Più che altro mi scherzò,con smorzate e sassate lungolinea di rovescio… si vedeva che sarebbe diventato qualcuno!

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+1: Cancilla e Gaudo, Sgt.Pepper
AlexDolgo 01-05-2021 14:31

La notizia (ufficiale) che mai avrei voluto leggere.

“BUONA VITA, GENIO”.

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+1: gene61
Luca Martin (Guest) 01-05-2021 14:31

Il classico genio che approda in uno sport dove spadroneggiano ormai le percentuali e le statistiche.
Il mio prof lo diceva che la matematica è importante…

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Avide 01-05-2021 14:28

Peccato. Comunque un giocatore positivo per il tennis. Buon proseguimento.

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+1: gene61, MarcoP
L’italiano Vero (Guest) 01-05-2021 14:28

No vabbè, innanzitutto volevo ringraziare il giornalista per come riesce a cesellare i suoi splendidi articoli con parole semplici e fluide, che rendono la lettura di un articolo anche lungo davvero molto piacevole. Passando all’oggetto, ovvero Dolgopolov, non avrei mai pensato di sentire di nuovo parlare di lui… Io, che ho cominciato a seguire il tennis nel 2015, all’età di 12 anni, non conoscendo nulla di questo sport (solo che si giocava con una pallina gialla e una racchetta), sono rimasto completamente ammaliato dal gioco assurdo e incredibile dell’ucraino, in quelle poche partite che l’ho potuto seguire… Ogni tanto, in questi anni, ritornavo col pensiero sulla sua battuta scattosa, velocissima perché alzava la pallina poco sopra la sua testa, che mi faceva morire dal ridere (ricordo una vittoria nel Queen’s contro Nadal, uno sconosciuto battere una leggenda, pensai). Proprio per il suo gioco personalissimo mi ero stampato il suo nome nella testa con il must di seguirlo sempre, ma poi di lui non si sentì più nulla fino ad oggi. Sono dispiaciutissimo per questa notizia, ma d’altronde se hai l’articolazione del polso compromessa non puoi combinare nulla nel tennis… Spero con tutto il mio cuore che continui nel mondo del tennis, magari dando in eredità il suo immenso patrimonio tennistico (che fa rima con artistico, in questo caso) a una giovane promessa ucraina, siccome il suo paese è completamente arido di giocatori in top 100… Forza Dolgo! Non ti dimenticherò mai e sarai sempre nella mia giovane memoria tennistica!!

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+1: gene61, Cancilla e Gaudo, 18gabri, Ranuccio Tomassoni, MarcoP, Alexpivi, bizzo
fisherman (Guest) 01-05-2021 14:26

Lo vidi durante tutto l arco della settimana al Challenger del Circolo di Villa Olmo a Como nel 2009,dove vinse il titolo mettendo in mostra un tennis a tutto campo di livello assoluto..era un fenomeno e dopo solo pochi mesi approvava al circuito Atp.
Purtroppo ,un tennis dispendioso con una certa fragilità fisica ne hanno condizionato la carriera : con più continuità dotato di un talento così, avrebbe raccolto ben più di 3 titoli Atp e stare stabilmente,per molto tempo nella Top 10.
Sarà interessante vedere se si ritagliata un ruolo ,rimanendo nell ambiente,magari come coach.

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+1: MarcoP
Teuz (Guest) 01-05-2021 14:24

Istinto anticipo e grande sensibilità. Di lui ricordo una partita allo Us Open dove mandò fuori palla Djokovic per un set e mezzo.. alla fine Nole la vinse ma nella prima ora aveva facce incredule a ogni cambio campo 😀

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Tibur (Guest) 01-05-2021 14:20

Dolgo si ritira.
Il suo tennis resterà.
Genio.

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+1: MarcoP
ItalyFirst (Guest) 01-05-2021 14:14

Bestia nera di Fabio, Fabio, dopo una sconfitta, di lui disse che tirava un po’ a caso. Secondo me, è stato un gran complimento involontario. Se un piccolo genietto del tennis come l’italiano non è in grado di capire il tennis del Dolgo, significa proprio che il suo è un tennis speciale. Mancano giocatori come lui nel circuito e mancheranno sempre di più.

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+1: MarcoP, Marcus91
David (Guest) 01-05-2021 14:07

Grande talento…ne sa qcosa fognini…

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Borg (Guest) 01-05-2021 14:04

Ci mancherà? A me si è tanto.
Un genio.

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+1: MarcoP
Giurasampras (Guest) 01-05-2021 14:03

Che talento!!!
Mi è sempre piaciuto!!!
Lode a lui, Forever.

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+1: MarcoP, Marcus91