Marzo 2018, Djokovic: “Jelena, mi ritiro, dillo agli sponsor”
16/05/2020 09:28 
44 commenti
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Novak Djokovic con sua moglie Jelena Ristic
Marzo 2018, Masters 1000 di Miami. L’ex n.1 del mondo e dominatore del tennis mondiale Novak Djokovic sta attraversando un periodo nerissimo. E’ in tabellone come nona testa di serie, accede al 2°turno con un bye e affronta Benoit Paire. Il francese è un talento vero, ma il serbo gioca un match insulso, inconsistente, impalpabile. Un fantasma rispetto a quell’agonista feroce capace di dominare il tour in più stagioni. Perde 6-3 6-4 una partita in cui non è mai entrato, esce a testa bassa dal Centre court, e lasciando gli spogliatoi riunisce il suo team, inclusa la moglie Jelena. Il suo sguardo è perso nel vuoto, triste, e dice alla moglie: “Ho finito qua”. Lei incredula “Che???”, Novak continua “Voglio che tu parli con gli sponsor, con grande chiarezza. Non so se mi fermerò per sei mesi, un anno o per sempre. Digli da parte mia che se loro intendono stare con me, benissimo, altrimenti se preferiscono abbandonarmi, va bene così, sono felice lo stesso, e voglio esser chiaro con tutto il mondo del tennis”.
Questo racconto sportivamente e umanamente drammatico nella carriera e vita di Novak viene direttamente da Jelena Djokovic, raccontato al giornalista statunitense Graham Bensinger nel corso di una puntata del suo seguito talk show americano. Jelena ha raccontato i dettagli di uno dei momenti più neri nella carriera del marito, quel dopo partita di Miami in cui Novak è arrivato ad un passo dal ritiro, forse definitivo, incapace di ritrovare il suo miglior gioco dopo aver toccato l’apice completando il career Grand Slam e quindi “imploso”, complice anche un problema serio al braccio. Djokovic ha patito oltre due anni, passati tra pochi successi e cocenti delusioni.
Jelena racconta: “Dopo quelle parole mi sono messa a piangere, insieme a lui. Gli ho detto che non era il momento di gettare la spugna, e non così. Che era necessario prendersi del tempo, magari andare in vacanza per pensare e capire a freddo cosa volesse davvero. Mi ha ascoltato, e siamo andati una settimana lontani da tutti, tennis incluso”. Qua però qualcosa è successo, secondo il racconto di Jelena, abile a lasciargli spazio ma, al momento giusto, pungolarlo…
“Andammo in vacanza, e lui non voleva sapere assolutamente niente di tennis, ne guardarlo, ne parlarne, niente di niente. Giornate serene, in famiglia. Però alla fine anche a me il tennis piace molto… Lo amo, indipendentemente da Novak, così che al quarto giorno decisi di giocare da sola con la macchina spara palle, perché non avevo nessuno con cui giocare e non avevo alcuna intenzione di chiedere a mio marito di farlo. Lui mi osservava da lontano, e vedeva che mi stavo divertendo. Non era un allenamento, era solo il modo di passare del tempo con lo sport che amo. Probabilmente questo lo ha fatto riflettere sul fatto che il tennis è prima di tutto uno sport e un divertimento, ha visto le cose in modo diverso dopo tanto tempo. Novak ormai vedeva il suo tennis come qualcosa di molto, troppo serio, è un tipo assai competitivo, in tutto. All’improvviso si avvicinò a me, era scalzo e senza maglietta, e mi disse “posso prendere quella racchetta?”. Gli risposi “No, se ti vuoi ritirare lascia fare il tennis, e lasciami giocare in pace”. Quindi si avvicinò Stefan (il figlio) chiedendo al papà di giocare con lui. Allora Novak prese finalmente la racchetta e iniziò a tirare due palle col piccolo e quindi provò alcuni servizi. Era diverso, sembrava ritrovato, tanto che l’ultimo giorno di vacanza, la mattina presto, si vestì con la maglietta e scarpe da gioco e mi disse “Ho deciso di chiamare Marian (Vajda, il suo storico coach, con il quale aveva interrotto il rapporto di lavoro nel sua periodo di crisi, ndr) e gli chiederò di tornare ad essere il mio allenatore”.
Il racconto di Jelena continua, con le settimane seguenti al “nuovo” Djokovic: “Così ha ricominciato, ma il periodo da cui veniva era molto difficile e mettersi tutto alle spalle fu dura. Si era operato, desiderava tornare al suo livello ma non ci riusciva, perse più volte, alcune in modo pessimo, e divenne molto frustrato. Novak è un pessimo “perdente”, non gli piace perdere mai in quel che fa. Però quando tocca il fondo ritrova sempre la forza per rialzarsi. Quando tocca il fondo del pozzo, riparte e costruisce una nuova torre, ed è sempre un torre ancor più grande e bella”.
Così si conclude il racconto della moglie di Novak, parole accorate ma oggi rivissute col sorriso, visto che il marito ha avuto la forza di riprendere la sua straordinaria carriera vincendo (a sorpresa) Wimbledon 2018 e quindi continuando a trionfare, fino allo scorso Australian Open 2020, ultimo grande torneo disputato. Oggi Novak è impegnato in molte chat quasi filosofiche, sulle proprie convinzioni “no vax”, su di uno stile di vita più sano e naturale. Ha addirittura dichiarato che se la salute lo sorreggerà, potrebbe arrivare a giocare fino a 40 anni… Di sicuro, quando il tennis potrà finalmente ripartire, l’uomo da battere sarà ancora lui.
Marco Mazzoni
TAG: 2018, crisi Djokovic, Djokovic, Interviste, Jelena Djokovic, Marco Mazzoni, Novak Djokovic
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hahahaha il bue che dice cornuto all’asino. che coraggio
@ Il palpa (#2555197)
Credo che un appassionato di tennis, come tu ti dichiari, sport antico e da sempre caratterizzato da sani valori, dal rispetto per l’avversario e dalla salvaguardia di uno stile corretto, dovrebbe evitare commenti di questo tipo e magari prima di postarli calmarsi un attimo, rileggere e cercare di dare un senso coerente con i valori sportivi di cui sopra, dove ci sta’ il disaccordo ma non gli insulti gratuiti contro campioni ai quali, se veramente siamo appassionati, dobbiamo almeno portare rispetto per il loro impegno costante e non far prevalere un astio personale immotivato e senza senso.
@ dyoker (#2555245)
Guarda mi consola che finalmente gli odiatori di Nole, in generale, stanno drasticamente diminuendo, e questo da quando hanno scoperto, in ritardo ma vanno compatiti per questo, che lui ha una grande umanità e non è un freddo robot come ingiustamente veniva definito.Anzi ti dirò di più.A mio avviso non ha più nemmeno haters, i pochi che dicono scemenze temono solo che strappi via il record Slam a Roger.Sai come gli prudono certe parti dove non batte il sole, hanno bisogno delle pomate.
il erbivoro ? , questa è la conferma che non ci stai propio con la capa…. 😉
fatti controllare 😉
@ dyoker (#2555201)
E ti manca aggiungere che bisogna venerarlo perché è il amico di fiorello…sei fora!
@ dyoker (#2555201)@ dyoker (#2555201)
Cosa credi che regalando soldi diviene più amato il erbivoro?.. pensa alla tua testa che forse è meglio!
che non è amato lo dici tu, djokovic ha molti più tifosi di quanto pensi,
guarda screditare uno come nole chiamandolo veganetto già non è degno neanche di risposta, ma nella tua testa inceppata cerco ti farti connettere i neuroni con la particella di sodio, ora ti dico che solo col gesto che ha fatto per bergamo ha guadagnato stima di persone più di quanto tu possa conoscerne in tutta la tua vita.. 🙂
@ Almas (#2555160)
Ti faccio i complementi per avere occhi competenti per guardare Novak, ma credo il tuo commento sia fuori contesto e pieno di risentimento!
@ Annie (#2555162)
Innanzitutto sono appassionato di tennis, no di uno o d’altro, detto questo ti faccio i miei auguri per il tuo amore a Novak, del tutto rispettabile direi!, Puoi credo sia una differenza abissale tra baciare terra( lo fa anche il sumo pontifice, per dire) a mangiare erba, si va bene per la sua dieta allora sono d’accordo, anzi ti dirò, anche io no ho perso niente con quella finale, solo ho avuto conferma di un lupo vestito di pecora e credo si merita tutti i fischi che se prende, vedi Roma 19 con del potro, non aggiungo altro, buona giornata e auguri ancora per il tuo amore a novax!
@ Il palpa (#2555084)
Ma guarda, non sarà amato da te e probabilmente Nole non perde niente..io lo amo tantissimo e come me molti altri, quelli che lo seguono in campo non sono mai andati sopra le righe come è successo a Wimbledon con i tifosi di Federer che probabilmente in quell’occasione erano particolarmente nervosi per l’andamento della partita e hanno cercato di attuare la solita arma antisportiva di disturbare l’avversario, ma Nole sarà anche novax ma un suo vaccino personale contro il pubblico rogeriano se l’è ormai fatto!! Quanto a mangiare l’erba, mi ha ricordato la nostra Schiavo quando ha baciato la terra del RG e se fosse stata più gradevole come l’erba,forse..comunque per un vegano quale più normale testimonianza di piacimento per un torneo che gli ha dato le più grandi soddisfazioni..detto questo capisco la stizza, perché credo che WB 2019 rimarrà la più memorabile vittoria per Nole e la più bruciante sconfitta per Roger, il resto sono commenti di parte che non cancellano, anzi evidenziano, questa realtà
@ Il palpa (#2555084)
A parte il fatto che per Nole servono occhi competenti, a Roma ed in Australia o a Madrid,è stato un tripudio, io per esempio só per certo che NY neanche conoscono i giocatori, vanno li pieni di birra per fare casino, a WB sono pieni di rabbia perché gli girano che un player venga dalla povera Serbia, poi chiaramente i media spingono più volentieri chi viene da un paese ricco, ha più visibilità, ed ecco perché tanti tifosi antisportivi amano di più certi players, intanto guardati su supertennis Nole Vs Del Potro Roma 2019, qs è il tennis
Non c’entra nulla la retorica con quello che ho detto.
Il fatto del pubblico che disturba avviene spesso, purtroppo. Ad esempio durante la coppa Davis succede il fini mondo e c’è un disturbo continuo quando serve il giocatore ospite (con la nuova formula della coppa Davis, questo non avviene)
@ Almas (#2555078)@ Almas (#2555078)
Bisogna capire perché il pubblico si schiera in quella maniera… surreale vedere il veganetto mangiare la erba a fine match!..che esultanza!!dovresti farti due domanda del perché nn è amato!
@ Giuseppespartano (#2555071)
Che retorica da 2 soldi, certo che è così, se il pubblico è corretto, anche se è dalla parte Dell avversario è anche stimolante, discorso diverso quello che è successo a WB l anno scorso, con cori razzisti, fischi e urla qd serviva Nole, l hanno ammesso addirittura dei giornalisti inglesi, da parte del pubblico di WB è stata una brutta parentesi di sport, quindi non è il tifo contro, ma legittimamente i players in campo devono potere giocare senza essere disturbati, sport non ultrà
@ Almas (#2554983)
il pubblico non è spregevole perchè non tifa il tuo beniamino. non funziona così.
ognuno è libero di tifare chi vuole. non decidi tu. non è colpa di nessuno, se quasi tutto il pubblico di ogni stadio che ospita un incontro tra Federer e Novak è dalla parte dello svizzero.
La verita’ e l’ha dimostrato, senza Vajda esce subito dai top. Mah…..poi a vedere il suo allenatore in faccia, non sembra proprio un coach !
@ Roger Rose (#2554867)
Perché vincere un WB con 2 match point contro ed un pubblico spregevole avverso nel 2019 ed essere stato il giocatore che ha detta dei giornalisti sportivi ha fatto le 2 partite più belle del 2019, Roma e WB appunto non ha prezzo
Ogni essere umano ha il suo punto di rottura. Nella, vita, negli affetti, nello sport. Gli invincibili indistruttibili non esistono. Queste storie di sport dentro lo sport sono quelle che preferisco. Le debolezze sono la parte più bella degli esseri umani. Le paure, i tremori, i pianti. Si può risorgere davvero da ogni cosa e dopo è più bello. Dopo tanti anni di sport e arti marziali, sono fermamente convinto che il nemico più grande è quello che vedi nello specchio ogni mattina. Non c’è una vittoria che valga di più di quelle che ottieni su te stesso. Quelle nessuno può portartele più via. L’avversario è solo un tramite per andare dove ancora non hai avuto la forza o il coraggio di andare.
Personalmente ho compreso Nole quando l’ho visto piangere disperato dopo la sconfitta al RG contro Wawrinka. Il pubblico l’ha amato e applaudito più di ogni altra sua vittoria. Quella forza di aprirsi e accettare il momento è quella che l’ha poi portato a vincere tutto. Da quel giorno il serbo ha il mio, piccolo e inutile, rispetto.
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Il tennis è uno sport complesso e l’essere umano lo è ancora di più. Quando vedo Nole scendere in campo ho paura io e mi chiedo come farà lui a resistere per un tempo indefinito (3, 4 ..puo’ arrivare a 5 ore) con la stessa grinta e freddezza..non parliamo della ormai famosa finale di Wimbledon, non so dove ha attinto per utilizzare così puntualmente le sue armi vincenti e per annullare ben 2 matchpoint a Federer aspettando il cedimento (che c’è stato!!) dell’apparentemente imperturbabile avversario. Ricordo di aver pensato “non è umano..”. Invece credo che anche lui abbia bisogno di farci sapere, a noi che lo vediamo così, che invece è carne e ossa, paure e sentimenti, per alleggerirsi di un peso che altrimenti diventerebbe insopportabile e che stava per sovrastarlo come rivelato nell’articolo. Si spiegano allora le dichiarazioni affidate alla moglie, la presenza altalenante di guru più o meno disinteressati, il bisogno del figlio che gioca con lui per ridimensionare l’importanza del successo a tutti i costi rispetto al valore assoluto della famiglia e ritrovare la parte ludica del suo tennis. Si spiegano anche le criticate preghiere della madre, che conosce intimamente il figlio e sa che non è solo acciaio come appare ai più. Nonostante questo difficile equilibrio è il numero 1, tutta la mia incondizionata ammirazione!!
Fino al 2010 aveva vinto 18 tornei di cui 1 slam e 5 master 1000, cosa che molti tennisti se la sognano. Poi ha macinato il resto.
interessante, particolarmente la parte dove riprende a giocare con il figlio intravedendo nel tennis la parte del gioco, rispetto a quella della sfida/battaglia.
Forse insiste così tanto con guru et similia per stanare i falsi amici, magari ci crede pure, a livello personale e privato ci può anche stare, fin li son fatti suoi.
Magari il guru sarà pure un suo amico, ma difficile da credere che non noti in lui il paraguru
Con Thiem se la poteva giocare, con Nadal in quella condizione sul rosso no.
Crocevia del suo ritorno la semifinale di Wimbledon contro Rafa vinta 9 a 7 al quinto
A proposito, un po’ fuori tema: chissà che questa pausa forzata non faccia bene a cecchinato per fargli ritrovare serenità, forma fisica e fiducia nei colpi. Speriamo, potenzialmente è un campione capacissimo di stare nei primi 30, braccio potente, ottimo servizio, palle corte e gioco di volo. Forza ceck ti aspettiamo
@ il capitano (#2554903)
Va definito il più vincente del decennio 2011-20. Ogni considerazione ulteriore è meglio lasciarla a “sedicenti” opinionisti.
bè anche nadal e federer hanno avuto i loro fantasmi del ritiro, mi ricordo una dichiarazione di nadal in cui disse che si chiuse nella sua stanza , e per tutto il giorno penso di ritirarsi ma poi cambiò idea, di federer che dire se quante volte ha detto basta ma ci ha ripensato, sono mezzi alieni ma anche mezzi umani, quindi è naturale , comunque sono i tre più forti di sempre….
Ma Novak aveva bisogno della moglie x dirlo allo sponsor che si ritirava? Mah….
Questa è una storia bella da leggere, potete scommetterci che ci faranno un film.
Verissimo. Quella semi è stato un momento incredibile , ha fatto scattare fuoco sacro dentro molti. Per me ceck ritorna , vale senza alcun dubbio i primi 10 su tera edni primi 30 in generale, on Sartori potrà farcela.
@ Markux ft (#2554913)
Peccato che c’erano ancora Thiem e Nadal da affrontare, proprio sua non sarebbe stata
Lo Sport è essenzialmente ripetizione all’infinito dei drills acquisiti. Io nel mio piccolo non riuscivo a giocare per più di due ore. Dopo subentrava un specie di dissociazione ipnotica, il corpo lì, la testa altrove.
Non parliamo poi del nuoto. Ricordo Daniele Masala, olimpico nel pentathlon. Ebbe quasi una crisi di nervi, un esaurimento nervoso, tanto era logorato dalla monotonia dello stile libero. Poi però vinse l’oro.
Novak ha avuto solo la sfortuna di incontrare un giocatore come il Ceck altrimenti Parigi era sua…
Djokovic vuole superare Nadal e soprattutto Federer negli slam, (ce la potrebbe benissimo fare), se sente che c’è qualcosa che non va per raggiungere questo traguardo gli viene lo sconforto del ritiro.
Ripensaci!
Non tifo Nole, ma non si può negare che anche lui, come Federer e Nadal, ha fatto la storia del tennis dell’ultimo ventennio, perchè i risultati raggiunti da Djokovic parlano chiaro. Definirlo “l’incomodo” non ha senso, ma che abbia “rotto le uova nel paniere” ai rogeriani e nadaliani, quello si. 😥
Sicuramente l amore enorme per il tennis gli ha fatto cambiare idea. È anche vero che in ogni caso dopo quel periodo è tornato un nole diverso. La macchina da guerra che era fino a metà 2016 non si è più vista. Ha vinto ancora tanto ma in ogni caso il suo rapporto col tennis è cambiato notevolmente rispetto al quinquennio 2011-2016. E forse proprio questo cambiamento a livello mentale e fisico gli ha permesso di allungare la carriera(era arrivato a un punto di logoramento totale dopo il trionfo a Parigi).
Master 10.000???
Bel racconto, toccante. Anche chi appare invincibile ha il suo punto di rottura. “Robonole” è prima di tutto un uomo
Non c era con la testa…Basta pensare che qualche mese più tardi ha perso con cecchinato…..
Beh è un po’ altalenante con la testa..però uno della sua caratura non può staccare così e infatti è rimasto..devo dire che in questo gli altri 2 li vedo più stabili..e poi secondo me soprattutto Federer non abbandonerà finché non cederà fisicamente…anzi secondo me la forza che lo sta spingendo a proseguire è di vendicare la sconfitta bruciante di Wimbledon..e quella di non farsi acciuffare negli slam.
Dietro ogni grande donna c’e’sempre….
Perché non lo hai fatto davvero???
Un altro momento in cui toccò il fondo fu ai quarti di finale del Roland Garros. Perchè li aveva giá quasi ritrovato il suo tennis. Era già tornato al suo massimo ( un mese dopo avrebbe vinto wimbledon ) ma quel giorno non bastò per battere Cecchinato. E questo fu per lui sconfortante.
63 76 16 76
Il movimento tennistico maschile italiano ha un grosso debito col Ceck. E’ nato praticamente quel giorno.
dietro il feroce agonismo, in fondo in ognuno c’è sempre dietro l’uomo, con tutto il naturale e normale bagaglio di debolezze umane.