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Thanasi Kokkinakis stop di almeno 8 settimane

23/04/2018 13:50 10 commenti
Thanasi Kokkinakis nella foto
Thanasi Kokkinakis nella foto

Thanasi Kokkinakis e la sua rovinosa caduta negli ultimi centimetri del fondo campo a causa della presenza di un cartello pubblicitario nel torneo di Monte Carlo ha dato delle pessime conseguenze.

Secondo quanto riferito dall’ex capitano del team australiano di Coppa Davis Wally Masur, Kokkinakis ha una microfrattura al ginocchio e dovrebbe star fuori per un massimo di otto settimane.


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10 commenti. Lasciane uno!

PingPong 25-04-2018 14:24

che sfigato…c’è a dire che lombrosianamente la faccia da fantozzino che l’ha pure

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Forsecelafaccioadiventareterzacategoria (Guest) 24-04-2018 08:56

Scritto da Buon Rob
Il Direttore del Torneo di Montecarlo si è già difeso dicendo che ci sono sei metri tra la linea di fondo e i cartelloni, e che tale distanza rientra nella norma dell’ATP.
Prima di applicare il corrispettivo franco/monegasco del 2043 o 2049 c.c., bisognerebbe verificare se esiste una normativa sulla “distanza” e se davvero è minore di sei metri.
Onestamente io di analogie col caso Bouchard, a prima sommaria vista, ne vedo proprio poche. Lì la responsabilità della direzione del Torneo mi sembrava molto più palese.

I sei metri tra linea di fondo e rete/muro/cartellone pubblicitario che delimita l’out e quindi il campo nella sua interezza è una norma prevista per ottenere l’omologazione per lo svolgimento di un torneo di quel livello. Il problema si pone quando si pongono oggetti in campo che possano limitare od impedire lo svolgimento regolare della partita o peggio arrecare ( come in questo caso ) danno al giocatore. Quello su cui è inciampato Kokkinakis era ben dentro i limiti minimi e quindi non a norma; spetterebbe all’arbitro di sedia controllare se è tutto a norma ma così probabilmente non è stato fatto. Io una volta non ho fatto partire una partita perché ho ritenuto che gli attrezzi posti in un angolo potessero arrecare danno ai giocatore ed un altra ho fatto spostare il rullo posto in un angolo ………..parliamo di Challenger 😳 😳 Capisco che a quei livelli si pensa che dovrebbe essere tutto perfetto ma non è così, purtroppo.

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+1: Ken_Rosewall, Gualtiero
Shuzo (Guest) 23-04-2018 23:47

Scritto da Top 100

Scritto da Buon Rob
Il Direttore del Torneo di Montecarlo si è già difeso dicendo che ci sono sei metri tra la linea di fondo e i cartelloni, e che tale distanza rientra nella norma dell’ATP.
Prima di applicare il corrispettivo franco/monegasco del 2043 o 2049 c.c., bisognerebbe verificare se esiste una normativa sulla “distanza” e se davvero è minore di sei metri.
Onestamente io di analogie col caso Bouchard, a prima sommaria vista, ne vedo proprio poche. Lì la responsabilità della direzione del Torneo mi sembrava molto più palese.

La ‘normativa’ è ovvio che ci sia e suppongo si riferisca alle dimensioni per omologare un campo per le competizioni (luce libera minima dalla linea di fondocampo). Detto questo non centra una benemerita cippa il fatto di rispettare dei requisiti minimi dimensionali con il fatto di mettere dei ‘cunei’ pubblicitari al di là di una distanza minima… Allora organizziamo un bel torneo sul campo del Burj al Arab e se il giocatore cade nel vuoto dal grattacielo per recuperare una palla, affari suoi visto che le distanze regolamentari sono state rispettate… Bisogna essere degli emeriti de-menti per non immaginare le conseguenze delle azioni di gioco al di là di norme ESCLUSIVAMENTE dimensionali. E i de-menti dovrebbero pagare. Sempre. Personalmente è da qualche anno che sto aspettando il morto o il ferito grave – che sono certo prima o poi arriverà – nei campi da calcio in cui hanno iniziato a mettere le pubblicità hi-tech sugli schermi rigidi a tre o quattro metri dalle linee laterali o di fondo. Non è poi così difficile ipotizzare che un giocatore in corsa veloce possa cadere rincorrendo la palla e picchiarci la capoccia contro… Come dicevano i Depeche: “it’s just a question of time”… E allora dopo il morto, o il tetraplegico, vai di normativa. Perché il buon senso non è più sufficiente: per far andare avanti un mondo pieno di de-menti, servono le normative. Giustamente. Servono i cartelli che ti dicano che in uno spogliatoio sportivo dove gli atleti fanno le docce, c’è il rischio di scivolare. Perché il de-mente, da solo, non ci arriva.

Infatti esiste un principio che dice che quando si creano le regole, nasce l’ipocrisia. Per le regole vanno interpretato con buon senso ed elasticità.
In quel caso la grave responsabilità degli organizzatori era palese. Non si mettono cartelloni in un punto in cui un giocatore potrebbe inciampare, anche se la distanza è superiore a quella regolamentare!

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+1: Marcus91, Gualtiero
Top 100 (Guest) 23-04-2018 20:28

Scritto da Buon Rob
Il Direttore del Torneo di Montecarlo si è già difeso dicendo che ci sono sei metri tra la linea di fondo e i cartelloni, e che tale distanza rientra nella norma dell’ATP.
Prima di applicare il corrispettivo franco/monegasco del 2043 o 2049 c.c., bisognerebbe verificare se esiste una normativa sulla “distanza” e se davvero è minore di sei metri.
Onestamente io di analogie col caso Bouchard, a prima sommaria vista, ne vedo proprio poche. Lì la responsabilità della direzione del Torneo mi sembrava molto più palese.

La ‘normativa’ è ovvio che ci sia e suppongo si riferisca alle dimensioni per omologare un campo per le competizioni (luce libera minima dalla linea di fondocampo). Detto questo non centra una benemerita cippa il fatto di rispettare dei requisiti minimi dimensionali con il fatto di mettere dei ‘cunei’ pubblicitari al di là di una distanza minima… Allora organizziamo un bel torneo sul campo del Burj al Arab e se il giocatore cade nel vuoto dal grattacielo per recuperare una palla, affari suoi visto che le distanze regolamentari sono state rispettate… Bisogna essere degli emeriti de-menti per non immaginare le conseguenze delle azioni di gioco al di là di norme ESCLUSIVAMENTE dimensionali. E i de-menti dovrebbero pagare. Sempre. Personalmente è da qualche anno che sto aspettando il morto o il ferito grave – che sono certo prima o poi arriverà – nei campi da calcio in cui hanno iniziato a mettere le pubblicità hi-tech sugli schermi rigidi a tre o quattro metri dalle linee laterali o di fondo. Non è poi così difficile ipotizzare che un giocatore in corsa veloce possa cadere rincorrendo la palla e picchiarci la capoccia contro… Come dicevano i Depeche: “it’s just a question of time”… E allora dopo il morto, o il tetraplegico, vai di normativa. Perché il buon senso non è più sufficiente: per far andare avanti un mondo pieno di de-menti, servono le normative. Giustamente. Servono i cartelli che ti dicano che in uno spogliatoio sportivo dove gli atleti fanno le docce, c’è il rischio di scivolare. Perché il de-mente, da solo, non ci arriva.

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+1: Gualtiero
Buon Rob (Guest) 23-04-2018 18:20

Il Direttore del Torneo di Montecarlo si è già difeso dicendo che ci sono sei metri tra la linea di fondo e i cartelloni, e che tale distanza rientra nella norma dell’ATP.
Prima di applicare il corrispettivo franco/monegasco del 2043 o 2049 c.c., bisognerebbe verificare se esiste una normativa sulla “distanza” e se davvero è minore di sei metri.
Onestamente io di analogie col caso Bouchard, a prima sommaria vista, ne vedo proprio poche. Lì la responsabilità della direzione del Torneo mi sembrava molto più palese.

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Shuzo (Guest) 23-04-2018 16:22

Scritto da ste.nirvana
Troppo sfortunato sto ragazzo…prevedo una richiesta danni stile Bouchard

Sarebbe decisamente sacrosanta!

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+1: Marcus91
Sottile 23-04-2018 16:12

Potrà rientrare in prossimità di Wimbledon. In queste settimane che sarà fermo avrà tempo per rivolgersi allo studio legale della Bouchard e fare causa agli sprovveduti organizzatori di Monte Carlo 😡

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Ken_Rosewall 23-04-2018 16:06

Forza Attanasio

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ste.nirvana 23-04-2018 15:31

Troppo sfortunato sto ragazzo…prevedo una richiesta danni stile Bouchard

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+1: MarcoP
Tomax (Guest) 23-04-2018 14:07

Quando sei sfigato lo sei sempre

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