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Verena Hofer: “Anche se la strada è lunga va fatto il primo passo” La ventenne tennista di Ortisei si racconta ai lettori di livetennis

14/03/2018 13:05 4 commenti
Verena Hofer classe 1997 e n.759 WTA
Verena Hofer classe 1997 e n.759 WTA

E’ il 23 marzo di quarantatre anni fa, siamo ad Ortisei. Gustav Thoeni, il campione silenzioso di Trafoi, uno dei più grandi sciatori di sempre, sta per giocarsi la Coppa del Mondo in uno slalom parallelo appassionante. L’avversario in finale è lo svedese Ingemar Stenmark, che dominerà negli anni a venire la scena mondiale dello sci alpino, dopo che “Kaiser” Franz Klammer, altro contendente alla Coppa, è stato eliminato nei turni precedenti. Grande campione il “Kaiser”: soltanto due mesi prima, il 18 gennaio, a Kitzbuhel in Austria, aveva sconfitto Gustav Thoeni in una discesa libera che sarebbe restata storica. Tre millesimi di secondo, arrotondati a un centesimo, avevano dato la vittoria all’austriaco, lasciando Gustav incredulo, ancor più senza parole. Ma ora, ad Ortisei, l’avversario è Stenmark e Thoeni resetta la mente, guarda le montagne che mai lo hanno tradito, e va giù, a mezzogiorno, sotto gli occhi di milioni di spettatori incollati alla televisione. Thoeni parte subito forte, lo svedese cerca di recuperare ma inforca un paletto a poche decine di metri dal traguardo. Ed è vittoria per Gustav, ancora una volta davanti alla sua gente.

E ad Ortisei, tra quelle montagne che hanno visto il coronamento di quell’impresa, è nata Verena Hofer, la ventenne tennista che incontriamo oggi.

Allora Verena, come di consueto nelle nostre interviste. iniziamo con una tua breve presentazione per i nostri lettori:

Ho iniziato all’età di 4 anni sui campi di casa del Circolo di Ortisei – Val Gardena. Siccome abito nella stessa struttura del tennis , da piccola osservavo i corsi per i bambini e così ho provato al muro i primi colpi. Dopo poco tempo mi sono trovata, praticamente tutti i giorni, con il maestro Lorenzo sui campi. Praticavo anche molti altri sport: sci, pattinaggio, nuoto, danza e atletica leggera. A 6 anni ho partecipato ai primi tornei giovanili VSS e poi al circuito FIT a livello provinciale e regionale. Non ho una preferenza speciale verso una giocatrice a livello mondiale ma seguo con attenzione Caroline Wozniacki perché ha giocato e vinto il torneo internazionale nel mio circolo ed io, allora, facevo da raccattapalle. Abito a Ortisei e mi alleno da sempre nei circoli della valle. Il match più bello che ho giocato è molto difficile da individuare ma la soddisfazione più grande è stata la prima vittoria ai Campionati italiani Under 14 a Parma contro Jessica Pieri.



Come descriveresti il tuo gioco e quali sono i tuoi colpi migliori e quelli da migliorare?

Sono una giocatrice da fondo campo ed il mio colpo preferito è il rovescio che gioco a due mani. Devo migliorare il servizio, avere più sicurezza sul dritto e comunque c’è ancora tanto da lavorare anche a livello atletico e mentale.



Chi è il tuo coach e su che cosa state lavorando per il 2018?

Il mio coach principale è Stefano Bassetto e stiamo lavorando sulla tecnica del dritto e sui movimenti in campo.



Hai iniziato la tua carriera da Pro a 16 anni. Come sono andate finora le cose, ti aspettavi di più?

Dopo due titoli italiani e delle belle soddisfazioni a livello junior sono partita con tante ambizioni ma ho visto che la strada da Pro e molto difficile e impegnativa e connessa con tanti alti e bassi.



Da junior sei stata tra le prime 100. Quali sono state le difficoltà principali che hai dovuto affrontare nel passaggio tra i professionisti?

Sicuramente il ritmo di gioco e l’esperienza. Uno sport praticato in tutto il mondo con tantissime giocatrici che vogliono arrivare in fondo pone delle difficoltà diverse rispetto al mondo junior.



Molti addetti ai lavori credono nel tuo tennis e nelle tue potenzialità. Che cosa ti manca per salire di livello?

Nei momenti importanti mi mancano sicuramente la sicurezza e l’esperienza. Poi serve ancora più grinta sul campo per vincere partite importanti.



Il tuo miglior risultato finora sono state le semifinali ad Ortisei lo scorso anno. Preferisci giocare in Italia o ti adatti bene anche all’estero?

Non sento una grande differenza riguardo ai paesi in cui gioco. Certamente le partite di Ortisei, nel mio circolo, sono comunque un’esperienza speciale.



Quest’anno sei partita da Hammamet con un buon terzo turno, poi le cose non sono andate benissimo. Qual è il tuo stato di forma attuale e quali sono i tuoi prossimi programmi?

Mi sento bene ed il primo torneo lo ha dimostrato. Devo trovare più continuità per raccogliere più punti possibili e migliorare il mio ranking. Dopo qualche settimana di allenamento parteciperò ad un’altra serie di tornei 15.000 $.



Finora nella tua bacheca ci sono due trofei in doppio: è un caso o ti esprimi particolarmente bene in questa disciplina?

Il doppio mi piace un po’ meno ma mi aiuta a trovare più sicurezza nelle volée e ad acquisire maggiore esperienza nel gioco. Quando siamo via, il doppio ci aiuta anche a fare squadra tra noi ragazze così da avere delle amicizie importanti.



Che tipo di giocatrice sei da un punto di vista mentale e come vivi i punti importanti di un match?

Sono sempre stata abbastanza forte mentalmente, anche se bisogna ammettere che, quando le cose non vanno troppo bene, la pressione per i risultati aumenta e cosi anche mentalmente soffro di più. Cerco di non pensare tanto nei momenti importanti e di giocare sempre il mio tennis migliore.



Che ruolo gioca nella tua carriera la tua famiglia e quanto ti segue?

La mia famiglia la sento sempre molto vicina. Cercano tutti di aiutarmi il più possibile e specialmente nelle trasferte lunghe e nei momenti difficili sono molto importanti per me.



Come ti descriveresti nella vita privata e che tipo di ragazza sei?

Sono una ragazza semplice, un po’ timida e non amo essere protagonista. Cerco di essere di compagnia con tutti e mi piace curare le amicizie importanti.



Tu sei altoatesina. Quanto della tua terra è nel tuo carattere?

Amo tanto la mia terra e mi ritengo fortunata di vivere in questi posti. Sicuramente la precisione e la voglia di arrivare fanno parte del carattere della nostra gente e sono qualità che sento mie.



Voi tenniste viaggiate quasi ogni settimana, spostandovi spesso da sole. Come si combatte la solitudine?

La solitudine si combatte con una famiglia che ti sta vicino e con amicizie vere con le quali rimanere in contatto. Poi ci sono, naturalmente, le ragazze che praticano lo stesso sport con cui si viaggia insieme e si condividono tutte le esperienze.



Cosa ami del tennis, qual è la sua magia che ti porta a sopportare i tanti sacrifici che bisogna fare?

Ho amato questo sport già da piccola e i risultati danno sempre la forza di continuare e di dare il meglio di se stessi.



E cosa detesti del tennis, che cosa ti fa stare male?

Il tennis e uno sport molto individuale e quando le cose non vanno come vorresti, specialmente durante i tornei, ti senti molto sola e abbandonata perché ti vengono tanti pensieri negativi e molte volte hai la sensazione di avere deluso allenatore, famiglia e amici.



Il vostro è un ambiente altamente competitivo. E’ possibile essere altruisti, generosi con le altre ragazze?

Va diviso il momento del gioco dal tempo libero. Bisogna sempre cercare di essere equilibrati e corretti. Specialmente fuori dal campo, il lato sportivo va lasciato da parte, ci sono altri valori molto più importanti.



Rebecca Marino è una tennista canadese che è da poco tornata a giocare dopo aver lasciato per una forte depressione. Può accadere che uno sport produca questa condizione di malessere?

Fortunatamente a questa domanda faccio fatica a rispondere perché questo sport, fino ad oggi, mi ha dato tante soddisfazioni .



C’è una tipologia di tenniste che non sopporti?

Le giocatrici che sbagliano poco non sono il mio forte. Mi piacciono di più le partite a viso aperto. Giocatrici di nome che non sopporto non ci sono, anche se ci sono tenniste che spero sempre di evitare.



E chi sono invece le tue migliori amiche in questo ambiente?

Nell’arco degli anni si fanno, naturalmente, amicizie molto strette con delle ragazze che praticano questo sport. Le mie amiche più importanti sono le sorelle Turati e Beatrice Torelli, perché con loro ho condiviso tutta la mia carriera dai 14 anni in su.



Qualche tennista ci ha raccontato quanto sia difficile, per mantenersi in forma, seguire un’alimentazione equilibrata, rinunciando talvolta a pizze e hamburger. Che rapporto hai col cibo?

Faccio molta fatica perché sono molto golosa e ho la pizzeria in casa. Abito proprio sopra il circolo del tennis e di sotto c’è il bar/pizzeria che gestiscono i miei…immagina! Naturalmente l’alimentazione ha un ruolo molto importante e cerco di seguire il più possibile una dieta adeguata.



E che rapporto hai invece con la moda e la bellezza, quanto ti piace essere apprezzata come una bella ragazza?

Essere apprezzati è sempre bello per una ragazza. Mi piace vestirmi bene ed uscire elegante in qualche occasione.



Pensi che il tennis, gli allenamenti, siano una minaccia per la femminilità talvolta?

Come in tutti gli sport praticati a livello professionistico, l’allenamento giornaliero porta anche a costruire i muscoli e tutto ciò può far sembrare qualche ragazza un po’ “maschia”. In generale ritengo il tennis però uno sport fine e bello anche esteticamente.



Oggi si parla molto di bullismo nelle scuole. Qual è il tuo pensiero in proposito e secondo te c’è anche nello sport, magari a livello under 14?

Il bullismo è purtroppo un problema generale diffuso tra i ragazzi di quell’età. Non posso però dire che in questo sport abbia visto anomalie o episodi del genere.



Bolzano si è classificata al terzo posto come ambiente e qualità della vita tra le città italiane. Tu vivi in quelle zone, confermi questo risutato?

Io vivo a 35 km da Bolzano in Val Gardena. Sicuramente vivere nella nostra provincia è una grande fortuna e mi trovo davvero bene. Non cambierei.



Quali sono i luoghi della città per te più cari e quelli che consigli di visitare?

Vivo in un paese abbastanza piccolo dove ci conosciamo quasi tutti e non vedo differenze nei luoghi dove muovermi. Per chi viene nella mia valle sicuramente le montagne patrimonio dell’UNESCO sono la cosa più speciale e affascinante sia d’estate che in inverno, con la neve.



Carolina Kostner è una delle atlete più famose nate a Bolzano e proprio dopo le Olimpiadi ha dichiarato di voler andare avanti dopo un quinto posto. Che immagine hai di Carolina e secondo te quando uno sportivo deve fermarsi?

Carolina Kostner abita proprio a Ortisei nel mio paese. E’ un esempio per tutti noi che pratichiamo sport a livello internazionale un esempio per tutti i giovani. Ritengo che se lo sport è praticato in modo pulito è possibile anche svolgerlo a quell’età (vedi Roger Federer). Penso che ogni atleta sente bene il momento quando smettere.



C’è una frase, un aforisma, cui sei molto legata?

“Anche se la strada è lunga va fatto il primo passo.”



Quali sono il tuo film ed il tuo libro preferiti?

Guardo poco la TV e per il cinema non c’è tempo, però mi piacciono i film d’amore e quello preferito è “Colpa delle stelle” di Josh Boone, tra i libri, invece, quello di Andrè Agassi mi ha colpito molto.



Qual è il tuo sogno più grande da realizzare nel tennis?

Da junior ho partecipato a tutti i gli Slam, poter tornare su uno di quei campi da professionista sarebbe un sogno grandissimo.



Ed i 3 desideri più belli da realizzare nella tua vita?

Sicuramente raggiungere un titolo importante nel tennis, poi avere una famiglia ed essere sempre in salute.


“Ci sono infiniti numeri tra 0 e 1”, scrive Hazel Grace Lanchaster, la protagonista del film preferito da Verena “Colpa delle stelle”. Ognuno costruisce il suo infinito, fatto di desideri, sogni, emozioni. Verena ha scelto di collocare il suo infinito nel tennis ed ha da tempo iniziato a contare…”va fatto il primo passo”, ci ha detto. Che le montagne ispirino la sua scalata verso il successo.


Antonio De Filippo


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4 commenti

pablox 14-03-2018 14:50

Brava Verena ti piace anche Carol ! 🙂
PErò è un po’ indietro in classifica per diventare una giocatrice di livello internazionale 🙁

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smash&lob (Guest) 14-03-2018 14:24

Sudtirol uber alles. Vai Verena!

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cataflic (Guest) 14-03-2018 14:07

Vista giocare l’anno scorso, mi è parsa un po’ poco esplosiva per la fisicità che esprime, ha una palla un po’troppo leggera per ambire alla wta.

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Peppo81 (Guest) 14-03-2018 13:45

Una ragazza sensibile Verena, bellissime le foto, tanti auguri!

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