Australian Open 2018 ATP, Copertina, Generica

Australian Open: iniziano le quali! L’addio in singolare di Sam Groth

11/01/2018 00:02 1 commento
Sam Groth nella foto
Sam Groth nella foto

È realmente cominciato un nuovo lungo anno tennistico, come sempre con gli Australian Open primo vero appuntamento top della lunga stagione che sarà: i primi a scendere in campo gli uomini, impegnati nel primo turno di qualificazione. Il tabellone cadetto si conferma una bellissima partita a poker in cui i valori dei giocatori che si confrontano vengono spesso sovvertiti da ciò che succede sul rettangolo di gioco. Sorprese in positivo ma anche in negativo, senza dimenticare qualche lacrimuccia di commozione per un saluto assai sentito sugli spalti.

Fra i tennisti che hanno lasciato un’impressione positiva tanti giocatori che avevano bisogno di conferme, di un’iniezione di fiducia ma anche dei veri e propri underdogs che hanno saputo sovvertire i pronostici della vigilia.
Segno più per il norvegese Casper Ruud, giovanissimo (ha appena 19 anni) ma secondo alcuni sopravvalutato e non all’altezza dei forti coetanei, bravo invece in questo caso a bagnare il suo esordio con una vittoria sofferta in 3 parziali contro il giapponese Ito. Vincono anche il croato d’Italia Viktor Galovic, un tennista per cui è impossibile non fare il tifo, vincitore in volata contro Kecmanovic, l’istrionico Dustin Brown anche lui in 3 set contro l’argentino Andreozzi, l’esperto francese Stephane Robert contro la speranza austriaca Ofner, con il francese classe ’80 che quando tocca il suolo di Melbourne tira fuori il meglio del suo tennis, potendo vantare gli ottavi di finale nel 2014.

Bernard Tomic si alza con il piede giusto e dopo le polemiche sulla wild card non concessa per il tabellone principale dimostra che a certi livelli ha una cilindrata maggiore e si sbarazza facilmente del francese Millot. Melbourne si conferma Slam giovane e terra di conquista per le nuove leve: superano infatti il primo turno delle quali il coreano Duckee Lee (classe ’98), Taylor Harry Fritz (classe ’97), lo spagnolo Jaume Munar (’97), lo svedese Elias Ymer (’96), il kazako Alexander Bublik (’97) e lo statunitense Stefan Kozlov nato nel 1998.
Non ci sono solo però tennisti che fanno bene: il primo turno delle quali australiane regala anche tanti musi lunghi. Teimuraz Gabashvili si dimostra lontano parente del giocatore che arrivò al best ranking di numero 43 ATP cedendo in 3 set al polacco Hurkacz, ma deludono anche il bielorusso Uladzmir Ignatik che tanto bene fa sul rapido dei challenger italiani, i francesi De Schepper e Nicolas Mahut (forse la sorpresa in negativo più grande), l’australiano Omar Jasika, il gigante statunitense Reilly Opelka (classe 1997 e 2.11 di altezza), il talentuoso ucraino Sergiy Stakhovsky, l’austriaco Ofner (21 anni) e le giovani speranze americane Noah Rubin e Michael Mmoh, rispettivamente classe ’96 e ’98: soprattutto da Mmoh ci si aspettava di più.

C’è spazio anche per una nota sentimentale: il tennista locale Sam Groth dice probabilmente addio al circuito di singolare (gli manca il doppio con Lleyton Hewitt) cedendo con onore a Fritz. Sarà addio a “soli” 30 anni per un giocatore australiano di cui si diceva un gran bene ma che ha parzialmente disatteso le aspettative (è comunque arrivato al numero 53 del ranking ATP).
Triste anche lo spagnolo Pablo Andujar, al tentativo di tornare dopo un lunghissimo infortunio, che ha trasformato la sua vita sportiva recente in un vero e proprio calvario con i ripetuti interventi al gomito: per lui la strada è decisamente in salita.


Alessandro Orecchio


TAG: ,

1 commento

Cecchinato uno di noi (Guest) 11-01-2018 13:08

Direi che Groth abbia ottenuto più di quanto preventivabile arrivando 53 del mondo.

1
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Marcus91