Stefano Napolitano e un 2016 tutto all’attacco

15/11/2016 08:19 9 commenti
Stefano Napolitano classe 1995, n.173 ATP
Stefano Napolitano classe 1995, n.173 ATP

Di questi tempi l’anno scorso le attenzioni e le speranze di tutti i tifosi del tennis italiano erano rivolte a Matteo Donati: se il 2016 del giocatore alessandrino è stato travagliato e a tratti deludente, un altro tennista della new generation italiana è invece riuscito a farsi spazio nel tennis che conta, arrivando questa settimana al best ranking grazie a una convincente vittoria challenger, destando per buona parte dell’anno una più che piacevole impressione.
Stiamo parlando ovviamente di Stefano Napolitano, pochi giorni fa vittorioso a Ortisei e adesso incensato da tutti quei supporters che fanno presto a salire sul carro del vincitore: Stefano ha giocato un 2016 solido, in crescendo e che lo proietta direttamente a un 2017 che dovrà essere oltre che di conferma ancora di più giocato all’attacco. Chiuderà a Brescia ma la mente è già proiettata all’anno che verrà.

Per molti è il nostro miglior giovane, per tanti altri quello che è cresciuto di più a livello tennistico e maturato maggiormente: complessivamente è stato un anno fin qui da 41 vittorie e 30 sconfitte, con un segno + nel ranking rispetto alla chiusura del 2015 importante (primo segnale che una crescita rilevante c’è stata eccome). Praticamente la sua stagione è iniziata con 3 mesi abbondanti di ritardo: nella prima parte dell’anno Napolitano ha giocato male condizionato da diversi problemi e raccolto di conseguenza poco. È stato al challenger di Puebla in Messico a Marzo sul duro indoor che ha raggiunto il primo risultato degno di nota della stagione, partendo dalle qualificazioni e arrivando ai quarti di finale. Il passaggio sulla terra non ha dato immediatamente i suoi frutti ma a fine aprile a Ostrava, sulla terra rossa ceca, Napolitano supera ancora le quali e si issa fino alle semi.

Purtroppo con la classifica deficitaria che si ritrova Stefano deve cimentarsi spesso anche nei tabelloni di qualificazione, spendendo energie preziose: ciò non gli impedisce però a luglio di arrivare alla sua prima finale del circuito challenger, sulla terra rossa di Todi, dove non riesce a imporre il suo gioco dominante e perde contro Zekic. La buona prestazione in Umbria viene seguita da altri due piazzamenti di rilievo: quarti a San Benedetto e semi sulla terra casalinga di Biella (sconfitta più che onorevole contro Bellucci).

Non riesce ad accedere al main draw degli Us Open ma Napolitano ha ancora il tempo per altri due risultati significativi, soprattutto e logicamente uno: quarti sulla terra rossa polacca di Szczecin e la vittoria sul duro indoor di Ortisei contro Giannessi, una vittoria che lo proietta fra i grandi.
Giocatore serio e motivato, dedito al lavoro e al sudore in campo: da sempre viene indicato come uno di quelli con i mezzi più interessanti fra i giovani che cercano di diventare professionisti affermati della racchetta. Il 2016 è stato un anno a tratti d’oro, il 2017 si spera sia per Napolitano all’insegna della continuità e di una scalata in classifica dal sapore ancora più dolce.


Alessandro Orecchio


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9 commenti. Lasciane uno!

Becuzzi_style (Guest) 15-11-2016 23:38

@ Sottile (#1730655)

Infatti si è subito ritirato da Brescia…

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pastrocchio 15-11-2016 15:45

Scritto da Sottile
Speriamo che l’articolo di Orecchio non porti a Napo la solita sfiga

:mrgreen:

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Sottile 15-11-2016 14:47

Speriamo che l’articolo di Orecchio non porti a Napo la solita sfiga 😯

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pallettaro (Guest) 15-11-2016 14:21

Articolo più che condivisibile.
Su questo carro ci salgo volentieri.
Non sono mai solito sul carro di Cecchinato e Vanni dove la gente continua a dirmi che sono dei top 100.
Erano dei top 100, ma non ci sono rimasti e hanno dimostrato di non valere quella classifica. Se la vali ci rimani.
Detto questo Napolitano ha un tennis più congeniale al veloce anche se un pochino “sporco di terra” lo è anche il suo.
Soprattutto il diritto, troppe volte, è interlocutorio. In prevalenza dal centro si limita troppo a lavorare la palla mentre potrebbe essere più aggressivo. Per il resto mi pare stia lavorando più che bene anche se, come ovvio, non c’è un aspetto dove tutti i ragazzi così giovani devono lavorare.

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marvar (Guest) 15-11-2016 13:37

Napolitano e’davvero per caratteristiche di gioco..l’unica nostra speranza per il futuro…

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pastrocchio 15-11-2016 13:16

ottimo Napo, ma io ritengo ancora Donats come quello con più possibilità.
veloce analisi:
colpi, meglio matteo
fisico, meglio Napo, specie per la resistenza agli infortuni.
testa, al momento meglio Napo.

ciò detto ritengo che matteo se imbrocca il periodo ok con il fisico possa arrivare a picchi inarrivabili per Napo.
il quale essendo più contino potrebbe andare più avanti in classifica.
2017 la sentenza

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controcorrente (Guest) 15-11-2016 12:02

A parte che salire sul carro dei vincitori mi sembra, in generale, un mestiere praticato più frequentemente dai giornalisti che non dai supporters, temo che per Napolitano si stia verificando il solito meccanismo che negli anni ha condizionato tanti, troppi giocatori italiani: eccessivo entusiasmo di fronte ai primi risultati e successivo, altrettanto eccessivo pessimismo di fronte alle prime, quasi inevitabili, delusioni: così facendo, sai quante giovani promesse si sono perse per strada! Ma la “colpa”, sicuramente, è di chi tifa per loro e non di chi magari gli dedica titoloni a tutta pagina appena vincono un torneo giovanile, creando in loro e nell’ambiente aspettative superiori a quelle che il livello tecnico dei giocatori in questione autorizzerebbe…

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quentin81 (Guest) 15-11-2016 10:56

Ma salire sul carro de che?? Molti utenti hanno sempre sottolineato come Stefano esprima il tennis più completo tra i giovani italiani. Mancava la convinzione più qualche problema col dritto, di mobilità e la continuità col servizio. Per me entra nei primi 100 ed ha il tennis per rimanerci a lungo.

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Ghisallo (Guest) 15-11-2016 10:38

Non è questione di salire o no sul carro dei vincitore (a parte il fatto che non mi sembra il caso di esaltarsi per un challenger vinto) ma due o tre anni fa io lo avevo prospettato migliore di Quinzi, quando tutti mi davano del matto e dell’incompetente. Napolitano non è un fenomeno e soprattutto non può fare il salto di qualità se non si stacca dal padre, che pure è bravo e competente, ma può, e deve, fare ancora meglio di adesso.

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