Parola a Luca Pancaldi: “Vincere il primo titolo Futures è uno degli obiettivi che sto cercando di raggiungere, quest’anno ho raggiunto la prima finale ed è stato un piccolo passo avanti.”

29/09/2016 08:30 6 commenti
Luca Pancaldi classe 1993, n.590 ATP
Luca Pancaldi classe 1993, n.590 ATP

Luca Pancaldi, nato a Bologna il 21 giugno 1993, questa settimana ha migliorato il suo best ranking, entrando per la prima volta tra i primi seicento tennisti al mondo (n°590 Atp). Il 2016 non era iniziato nel migliore dei modi, infatti un problema al ginocchio lo ha frenato nella prima parte dell’anno, ma da giugno il bolognese ha iniziato ad esprimersi con continuità centrando discreti risultati, tra cui la prima finale in un torneo Futures, a luglio in Egitto sconfitto dal ceco Papik. Ora Luca è pronto ad un finale di stagione importante, alla ricerca del primo titolo a livello professionistico.

Ciao Luca e benvenuto su livetennis, come è nata la passione per il tennis e quando hai iniziato a giocare?

Ciao Antonio, ti ringrazio per l’intervista e colgo l’occasione per salutare tutti gli appassionati di tennis. Ho iniziato a giocare a tennis più o meno all’età di 4 anni. Mio padre, insieme ad alcuni suoi amici, gestisce un piccolo circolo tennis di due campi a Sala Bolognese, paese in cui abito, quindi così è nata la mia passione per questo sport.



Attualmente da chi sei allenato?

Mi alleno con la Max Tennis Time al circolo tennis Casalecchio. I miei allenatori sono Luca Sabbioni e Massimiliano Trevisan, mentre per la parte atletica sono seguito da Raoul Parisi, preparatore atletico della Fortitudo Basket, che ringrazio molto per l’impegno dimostrato mettendosi in gioco in uno sport a lui nuovo e difficile come il tennis. Mi alleno insieme a Filippo Leonardi e Fabio Mercuri e con Luca e Max stiamo cercando di migliorare il nostro gioco sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista mentale, per avanzare il più possibile nel ranking.



Descriviti come tennista. Pregi e difetti del tuo gioco e superficie prediletta.

Il mio gioco abbastanza piatto si adatta sicuramente meglio alle superfici rapide, dove scelgo di giocare la maggior parte dei tornei durante la stagione. Do molta importanza alla parte mentale che reputo uno dei miei punti di forza, cerco di render la vita il più difficile possibile al mio avversario, non mollando mai e tenendolo sempre sotto pressione soprattutto nei momenti di svantaggio per me. Dal punto di vista tennistico penso di dover migliorare il mio rovescio, colpo con il quale sento di aver meno soluzioni rispetto al dritto, soprattutto in fase d’attacco.



Cosa ti manca per vincere il tuo primo titolo Futures e fare il definitivo salto di qualità?

Vincere il primo titolo futures è uno degli obiettivi che sto cercando di raggiungere, quest’anno ho raggiunto la prima finale ed è stato un piccolo passo avanti. Devo abituarmi a giocare più partite di alto livello, una dietro l’altra senza calare d’intensità sia fisica che mentale, penso sia questa la chiave per avanzare uno step dopo l’altro.



Che voto dai alla tua stagione fino a questo momento? Sei soddisfatto o speravi di ottenere risultati migliori?

Per il momento alla mia stagione do un 6,5. Nella prima metà dell’anno ho raccolto molto poco in termini di risultati, anche a causa di un’infiammazione al ginocchio che mi ha tenuto lontano più di un mese dal campo. Quando ho iniziato a stare meglio ho deciso di ricominciare senza forzare, giocando qualche torneo di pre-qualificazione BNL e la gara a squadre, sacrificando quindi l’attività internazionale per qualche mese. Ora però mi sento bene e sono pronto per il finale di stagione.



Quali sono le passioni e gli interessi al di fuori del tennis?

Al di fuori del tennis una delle mie più grandi passioni è il calcio, sono un tifoso del Bologna e quando sono a casa spesso vado allo stadio. Mi piace molto la cucina giapponese, in particolare il sushi, e appena posso vado a mangiarlo con la mia ragazza o con i miei amici.



A livello economico, come riesci a sostenere la tua attività tennistica? A detta della maggioranza dei tuoi colleghi se giochi solo Futures si è in perdita, confermi?

È sicuramente impossibile coprire tutte le spese giocando solo tornei Futures, infatti la maggior parte dei giocatori sceglie di giocare il campionato a squadre (anche in diversi Paesi) e anche qualche torneo open, sacrificando l’attività internazionale per qualche settimana.



Qual è la programmazione per questo finale di stagione?

La settimana prossima partirò per 3 tornei consecutivi a Taipei, e penso che continuerò a giocare sempre sul duro fino a dicembre.



Sogno nel cassetto e obiettivi per il futuro?
Il mio unico obiettivo è quello di raccogliere il massimo settimana dopo settimana e alzare il mio livello sempre di più, senza obiettivi precisi di ranking. Il mio sogno nel cassetto, come quello di tanti altri, è la top 100, ma sono ancora molto lontano, quindi devo lavorare sodo per trasformare il sogno in un obiettivo fattibile.


Antonio Galizia


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6 commenti

El92 29-09-2016 14:03

Forza Luca!

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Nino Monopoli (Guest) 29-09-2016 13:13

Scritto da veggente90
Grande Lu mio ! Avanti così toro!!!

Galizia te l’aveva promessa questa intervista a Pancaldi, e lui è uno che le promesse le mantiene sempre. Forza Antonio!!

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Prince Conrad (Guest) 29-09-2016 12:59

In bocca al lupo a questo ragazzo.

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veggente90 29-09-2016 12:25

Grande Lu mio ! Avanti così toro!!!

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mariano (Guest) 29-09-2016 10:53

MMOH è un nuovo fenomeno dall’Arabia Saudita ma con passaporto americano. E’ ai quarti al challenger di Tiburon dopo aver battuto Kozlov, giovane campione ma più vecchio di lui.
In pochi mesi ha scalato quasi 400 posizioni e dopo Tiburon dovrebbe entrare nella top 100.

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obione (Guest) 29-09-2016 10:49

C’è sempre chi da dello spirito gratuito come se arrivare nei 500 600 al mondo fosse facile senza sapere giocare sul serio.

Il mio miglior augurio di raggiungere i risultati sperati a Luca.

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