Intervista a Gianluca Mager: “Sarebbe bello entrare e giocare le quali degli Australian Open, ma dovrei fare ancora troppi punti. L’obiettivo che ci siamo posti non era tanto la classifica, quanto alzare il livello di gioco”

27/09/2015 15:57 14 commenti
Gianluca Mager classe 1994, n.384 ATP
Gianluca Mager classe 1994, n.384 ATP

Gianluca Mager, classe 1994 di Sanremo, è una della rivelazioni o se volete una delle conferme di questa annata tennistica.

Dopo aver iniziato nel 2014 a pieno regime a fare la vita del tennista professionista, con tante aspettative sul suo talento ancora inespresso.

Sotto la guida dell’ex davis man Diego Nargiso, Gianluca dopo essere partito da circa numero 900 al mondo a fine 2013, si è issato sino alla posizione di 451 ATP, non male per un ragazzo al primo anno da professionista. Lo scorso anno il ligure infatti dopo varie finali perse, si è aggiudicato il suo primo titolo future in Georgia.

Quest’anno ha pure iniziato a calcare i palcoscenici dei tornei challenger, giocando praticamente sempre alla pari e ottenendo vittorie di prestigio, una su tutte con l’argentino ex top 100 Gonzalez.

Dopo la vittoria nel future di Santa Margherita di Pula due settimane fa, la scorsa settimana, entrato nel tabellone del challenger di Sibiu (in Romania), Mager ha centrato per la prima volta i quarti di finale in un challenger e adesso con un best ranking di 327, ma che potrebbe essere leggermente migliorato dalla prossima settimana, il giovane azzurro è pronto a far sul serio, ripartendo proprio dal torneo challenger di Roma2, dove grazie ad un Wild Card delle federazione, potrà ottenere altri importanti risultati.

Di seguito l’intervista che ho realizzato alla vigilia del torneo challenger di Roma2.




1) Quali sono i tuoi obiettivi per il finale di questo anno 2015?

“Con il mio team non ci siamo posti obiettivi per questo finale di stagione. Certo, sarebbe bello entrare e giocare le quali degli Australian Open, ma dovrei fare ancora troppi punti. L’obiettivo che ci siamo posti non era tanto la classifica, quanto alzare il livello di gioco,cioè giocare qualche challenger in più e sempre meno futures. Ho perso tante partite combattute nei challenger che ho giocato quest’anno e contro giocatori veri.  Direi quindi che l’obiettivo sia quasi raggiunto. Inoltre, la scorsa settimana per la prima volta ho fatto quarti in un challenger, quindi credo di essere sempre più vicino al mio obiettivo di questo 2015. “




2) Hai già idee su come imposterai la prossima stagione 2016?

“Non ho ancora idea di come imposterò il 2016 perché credo che, salvo miracoli o infortuni, giocherò fino a dicembre quest’anno, quindi ci sarà tempo per parlarne.”




3)Molti si chiedono, date le tue caratteristiche tecniche e di gioco, perché non disputi mai tornei sul cemento, nonostante sia la tua superficie preferita. Puoi spiegarci il perché della scelta?

“Ci tengo a precisare che io stesso in primis al momento ho molta più sicurezza sulla terra, in quanto ho sempre giocato fin da piccolo su questa superficie. Credo che adesso non sia importante la superficie sulla quale gioco, ma cercare di recuperare quei due/tre anni che ho perso, giocando tante partite. Per fare ciò, sicuramente è meglio farlo su una superficie su cui al momento rendo di più (perché sul veloce non mi sono quasi mai allenato). Detto questo dal prossimo anno che avrò preso un po’ più di esperienza si inizierà a pensare alla superficie e senza dubbio sono sicuro che con il mio team faremo le scelte giuste”.




4) Come ti trovi sotto la guida di Diego Nargiso? Su cosa state lavorando?

“Con Diego mi trovo molto bene. In questo momento stiamo lavorando molto alla risposta al servizio.”




5) Qual è la partita più bella che hai giocato, al momento, nella tua carriera?

“La partita più bella credo che sia stata quella vinta contro l’argentino Maximo Gonzalez a Todi.”




6) Il tuo obiettivo nella tua carriera tennistica? Ogni giorni ti alleni duramente per arrivare dove?

“Mi alleno ogni giorno per arrivare ad essere un giocatore professionista, che riesca a vivere senza alcuna difficoltà economica grazie allo sport che pratica.”


Luigi Calvo


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14 commenti. Lasciane uno!

Anni80 28-09-2015 11:12

@ nere (#1458706)

Donati quest’anno sta facendo cosi, l’anno prossimo lo farà Mager…
Io sono ottimista 😛
Credo sia giusto giocare ancora sul rosso deve prima imparare a non sparare le risposte sui teloni!!!Immagina sul cemento su una palla piu veloce dell’avversario si becca un warning perche la pallina la spara fuori dal campo :mrgreen:
Facciamolo migliorare un altro po!!
Su Nargiso non sono molto d’accordo come suo allenatore perchè lui era un giocatore con poca testa e no so quanta tranquillità possa infondere ad un tennista cresciuto tardi e che ha fretta di risalire la china per questo non capisco in che proporzione i miglioramenti siano frutto del suo talento o del suo tecnico, ma se lui ha fiducia bene cosi…non è un matrimonio a vita stiamo ad aspettare e forza magerino!!!!

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paoloz (Guest) 28-09-2015 10:52

Avete visto come ha giocato vanni oggi? Ha un potenziale da isner italiano, ha giocato da di mauro. Che va benissimo se sei di Mauro, ma se sei vanni non puoi giocare cosi. É un limite che acquisì giocando troppo su v terra quando ti formi come giocatori

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cataflic (Guest) 28-09-2015 07:52

Scritto da Fred Gay
@ cataflic (#1458716)
È per questo che è necessario giocare sulla terra: per imparare a costruirsi il quindici, per migliorare nella cosiddetta “shot selection”, per imparare dei movimenti corretti e completi.
Mager è, nonostante l’età, “tennisticamente” quasi un junior, e queste cose le deve imparare ancora.

Secondo me è più una questione logistica, in realtà se un tennista ha delle doti sarebbe meglio svilupparle sul terreno dove sono più esaltate e non mortificarle con rotoloni di ritorno.Comunque Diego saprà lui che fare e in che ordine.

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Casco (Guest) 28-09-2015 00:56

@ Fred Gay (#1458731)

E vero che sulla terra si imparano a giocare tutti i colpi e con angoli diversi,ma giocare sul veloce è fondamentale per imparare l’anticipo sulle palle,lo schema servizio più colpo a chiudere ed a mantenere una distanza corta dalla linea di fondo…
Se si gioca solo sulla terra si diventa troppo difensivi e pallettari come la scuola Spagnola!
Bravo comunque Mager a riconoscere che non bisogna avere una programmazione fissa ma basata sul proprio stato di forma.

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manuel (Guest) 27-09-2015 20:58

ottima intervista che ci fa capire la programmazione e molto altro su una promessa comme mager.

in questo caso,l’intervistaatore ha cercato di far dare a mager molte informazioni su di se stesso e c’è riuscito…se gianluca volesse ora entrare alle quali degli aus open. dovrebbe fare itf e dei challenger cosi,in cui sa di poter andare bene.
capitolo superficie…logicamente lui dice di trovarsi meglio sulla terra rossa,e direi che lo testimoniano anche i risultati,ma col suo ottimo servizio,perchè non provare a giocare di più sul cemento,come hanno fatto i vari bega,crepaldi e ghedin,considerando che gli australian open sono sul cemento.

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Fred Gay (Guest) 27-09-2015 18:58

@ cataflic (#1458716)

È per questo che è necessario giocare sulla terra: per imparare a costruirsi il quindici, per migliorare nella cosiddetta “shot selection”, per imparare dei movimenti corretti e completi.
Mager è, nonostante l’età, “tennisticamente” quasi un junior, e queste cose le deve imparare ancora.

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Paoloz (Guest) 27-09-2015 18:29

è vero che è utile giocare su terra, ma in italia si esagera
gli italiani sono quelli che al mondo giocano di piu su terra, molto molto piu ad esempio che gli spagnoli (analisi statistica) e questo è un enorme limite.
gli statunitensi cercano di far giocare i propri giocatori su terra? vero ma perchè la si esagera in senso inverso, è necessario equilibrio.
mager deve giocare necessariamente di piu su duro, se vuole completarsi come giocatore. che non si alleni quasi mai è impropnobile

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cataflic (Guest) 27-09-2015 18:19

Scritto da Gabriele da Ragusa
Insopportabile cm ogni giornalista o cmq ogni intervistatore parta sempre dal presupposto che sulla base di nn si sa bene che cosa, solo perche uno serva bene abbia cm superficie preferita il duro. Ma la finiamo?! Idem cn Naso. Ma insomma, c’era anche gente su qst sito che riteneva l’erba la superficie preferita di Bolelli. Diamine, piaccia o no ( a me si, molto) in italia quasi tutti sn nati sulla terra, punto e basta. E tutti potendo scegliere fanno tornei sulla terra.

È sulla base che quando vedi un tennista che tira forte senza tanti margini e gioca su 3/4 colpi in velocità viene a mente una naturale predisposizione per il veloce. Naso è un’ altra cosa.

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nere 27-09-2015 17:44

Scritto da Gabriele da Ragusa
Insopportabile cm ogni giornalista o cmq ogni intervistatore parta sempre dal presupposto che sulla base di nn si sa bene che cosa, solo perche uno serva bene abbia cm superficie preferita il duro. Ma la finiamo?! Idem cn Naso. Ma insomma, c’era anche gente su qst sito che riteneva l’erba la superficie preferita di Bolelli. Diamine, piaccia o no ( a me si, molto) in italia quasi tutti sn nati sulla terra, punto e basta. E tutti potendo scegliere fanno tornei sulla terra.

In una intervista rilasciata un anno fa a Genova era mager stesso che diceva di preferire giocare sul veloce. Se lo vedi giocare credo che difficilmente si possa negare che abbia un’attitudine più da veloce. Il discorso di mager sulla fiducia nel giocare sulla terra perché c’è abituato lo capisco a metà. Comprendo la parte sul recuperare gli anni perduti ma credo che imparare a giocare anche sulle altre superfici sia fondamentale per aspirare ad una carriera di livello alto. Donati sta facendo così. Altri giovani italiani, da eremin a berrettini, assecondano la propria predilezione per il veloce. Io spero che mager l’anno prossimo provi a giocarci di più.

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Gabriele da Ragusa 27-09-2015 17:31

Scritto da Fred Gay
@ Gabriele da Ragusa (#1458676)
Piace perchè il tennis lo si impara a giocare davvero sulla terra. E lo hanno capito anche gli americani.

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Fred Gay (Guest) 27-09-2015 17:17

@ Gabriele da Ragusa (#1458676)

Piace perchè il tennis lo si impara a giocare davvero sulla terra. E lo hanno capito anche gli americani.

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Gabriele da Ragusa 27-09-2015 16:40

Insopportabile cm ogni giornalista o cmq ogni intervistatore parta sempre dal presupposto che sulla base di nn si sa bene che cosa, solo perche uno serva bene abbia cm superficie preferita il duro. Ma la finiamo?! Idem cn Naso. Ma insomma, c’era anche gente su qst sito che riteneva l’erba la superficie preferita di Bolelli. Diamine, piaccia o no ( a me si, molto) in italia quasi tutti sn nati sulla terra, punto e basta. E tutti potendo scegliere fanno tornei sulla terra.

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GIANCA5152 (Guest) 27-09-2015 16:35

GRANDE GUERRIERO !!!!!!

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non_sono_un_pallettaro 27-09-2015 16:19

Mmmh, ma quello che fuoriesce dalla maglia è un rotolo adiposo?? Farsi allenare da Nargiso, di per sé, non è che deponga in favore della professionalità di un atleta. Speriamo bene…

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