Open Court - 26 ATP, Copertina

Open Court: intensità, la crescita di Dominic Thiem (di Marco Mazzoni)

30/07/2015 08:00 19 commenti
Dominic Thiem classe 1993, n.24 del mondo
Dominic Thiem classe 1993, n.24 del mondo

Il dopo Wimbledon spesso riserva qualche discreta sorpresa, in campo e fuori. Alcuni giocatori hanno approfittato del break per sposarsi (Berdych, Rosol, anche il playboy del circuito Feliciano Lopez!?!), alcuni rapporti di collaborazione si sono interrotti (vedi Dimitrov con Rasheed tra gli altri), pure rapporti di coppia ad alto tasso tennistico sono andati in frantumi (ancora Dimitrov, con la superfidanzata Sharapova). Tra le foto più curiose arrivate dopo i Championships spiccano quelle stupende di Federer attorniato dai tanti bambini africani che aiuta attraverso la sua fondazione, con donazioni a molti zeri per sostenere la loro vita ed istruzione, bravo Roger! Di tutt’altro tenore le istantanee di Dominic Thiem nei primi allenamenti sulla terra: un cambio di look “violento” per il talento austriaco, grazie ad un taglio di capelli geometrico su di un biondo platinato. Wow. Appena vista la foto è stato immediato un piccolo flashback personale a quasi 30 anni fa, quando Dave Gahan, frontman del gruppo alternative britannico Depeche Mode, si presentò con look rinnovato e praticamente identico a quello di Thiem (pure i tratti del volto lo ricordano) per il lancio della pietra miliare “Black Celebration”. Un Thiem quindi scatenato in vacanza, con la testa altrove, più pronto a far baldoria che pensare alla carriera? Sembra proprio di no. Il buon Dominic ha passato le vacanze alle Baleari, e con l’entusiasmo dei suoi vent’anni ha pensato bene di “darci un taglio”, insieme ai suoi amici di viaggio. Una settimana spassosa, in cui ha staccato la spina, s’è rigenerato, e poi via in campo con la determinazione teutonica che lo contraddistingue ad affinare colpi e condizione per le tre settimane di tennis sul rosso in Europa, per lui potenzialmente molto fertili.

Il primo colpo l’ha sparato alla grande, centrando il bersaglio pieno ad Umag. Thiem ha vinto un buonissimo torneo, approfittando anche di due ritiri (ma con i match già saldamente nelle sue mani) e con l’ottima semifinale vinta vs. Monfils, forse il vero favorito. Più facile la finale, dove ha dato una dimostrazione di forza notevole lasciando solo 5 games al lusitano Sousa.

Forza. Questa resta la chiave del tennis di Thiem. Un gioco molto basato sulla spinta, sull’efficienza muscolare, sull’esplosività atletica a sostenere un pressing da fondo poderoso con cui guadagna campo, apre l’angolo e quindi chiude con l’ennesima bordata. Dritto e rovescio, da ogni posizione, anche se proprio la posizione è l’altro aspetto chiave nel suo gioco, questa volta però in chiaroscuro. Approfondiamo l’analisi, per capire come sta crescendo il talento austriaco e dove ancora deve migliorare per alzare l’asticella delle sue ambizioni.

Thiem nel 2015 è cresciuto, lo dicono chiaramente i numeri. Umag è stato il secondo torneo ATP vinto, che l’ha portato lunedì scorso al best ranking n.24. A Nizza, la settimana precedente a Parigi, aveva vinto un torneo molto qualificato sconfiggendo uno dopo l’altro lo splendido “cagnaccio” Estrella Burgos, poi Kyrgios, Gulbis, Isner ed in finale Leo Mayer. 4 giocatori top30 battuti, e battuti anche piuttosto bene, con un tennis assai consistente ed aggressivo, da terra battuta nel pieno senso del termine. Mi sarei aspettato qualcosina in più a Parigi, ma il sorteggio non è stato affatto benevolo, visto che Cuevas era una delle mine vaganti più temute, anche dai big. Contro il forte uruguaiano ha lottato fino all’ultima palla, perdendo in 4 durissimi set, tutti finiti tra tiebreak o 7-5. Anche sul cemento di Miami aveva disputato un torneo importante, strappando un set a Murray nei quarti dopo aver battuto tra gli altri Lopez e Sock. Male invece a Monte Carlo, sconfitta netta vs. Pouille. I classici alti e bassi figli della crescita, della mancanza di una base ancora solida ad altissimo livello che ti fa compiere l’impresa nei momenti top ma anche ti porta a momenti di vuoto, blackout in cui tutto va in tilt.

Sarà molto interessante vederlo questa settimana a Gstaad per valutare se il successo l’avrà un po’ scaricato mentalmente, oppure se sulla scia positiva riuscirà a tenere giù l’acceleratore a tutta per provare a vincere anche sulle Alpi, dove il tabellone è tutt’altro che impossibile. In caso di altro torneo positivo, la top20 si avvicinerà non poco (la prossima settimana sconterà però i punti della finale di Kitzbuhel del 2014) e sarebbe un segnale di crescita molto importante. Infatti dove Thiem è decisamente migliorato rispetto alla passata stagione è nell’intensità generale del suo gioco. Eccetto le giornate no, quelle in cui tutto gira male (e che ancora a tratti soffre), mediamente il suo tennis è diventato più consistente e continuo, sia nella partita che all’interno del singolo scambio. Spinge con più convinzione, con maggior forza e continuità, palla dopo palla. Questo fa enorme differenza a livello di prestazione, per alcuni motivi fondamentali. Intanto Thiem resta e sempre sarà un produttore di gioco, più forte in attacco che in difesa; quando riesce a tenere in mano lo scambio e governare il ritmo esalta i suoi punti di forza e copre le debolezze. Visto che tende a spingere da una posizione non così avanzata, quando perde il possesso dello scambio e finisce in difesa è costretto a coprire moltissimo campo; questa è una situazione per niente comoda nel tennis di oggi, dove i tempi di gioco sono rapidi – anche sul rosso – e tutti tirano molto forte, con fondamentali assai equilibrati. Inoltre il suo resta un gioco estremamente fisico, in cui la capacità di pestare la palla a tutta è la sua vera differenza tecnica, abbinata al rischio che sa prendersi cercando di colpire l’angolo scoperto, o spaccare lo scambio con improvvisi e bellissimi rovesci lungo linea. Potenza + precisione nella spinta, abbinata ad alta percentuale di rischio = tennis aggressivo e spettacolare. Questa l’equazione del gioco di Dominic, capace di produrre grandi risultati, ma ancora non così sicura perché si basa su due elementi “scarsi” come la Potenza (che è difficile tenere al massimo) ed il Rischio (commette errori). Per riuscire a spingere con continuità nei grandi tornei (ancor più 3 su 5) e contro i grandi rivali che non mollano mai, Thiem deve essere assai resistente per reggere l’impatto di un gioco che chiede tanto al fisico. Anche perché difficilmente attacca e chiude al primo colpo, tende a costruire lo scambio e quindi attaccare dopo alcune bordate, quando ha spostato il rivale o si è aperto l’angolo, magari con un contro piede. Uno schema che soprattutto su terra è molto positivo, ma richiede applicazione, concentrazione, forza e resistenza; non è facile perseguirlo sulla lunga distanza, con la stessa lucidità e freschezza. Lui fisicamente è bello tosto, ma visto che spinge da una posizione non così vicina alla riga di fondo fa ancor più fatica nonostante la dinamite che ha nel braccio. E la percentuale di rischio tirando una serie di colpi in massima spinta è alta.

Come ovviare? Sarebbe un vero scatto di crescita tecnica (e quindi tattica) riuscire a tenere una posizione di campo leggermente più avanzata, coi piedi più vicini alla riga di fondo quando è in controllo. Questo lo porterebbe a fare meno fatica, anticipando di più i colpi e quindi rubando tempo e spazio agli avversari, andando in spinta di puro timing senza dover spaccare la palla ad ogni colpo. Sarebbe la strada ideale per un salto di qualità, sicuramente ci starà lavorando ma non è un passo scontato. I suoi movimenti sono belli quanto ampi. Ha bisogno di spazio di manovra, per girare lo swing e quindi entrare di forza nella palla. Questo lo porta ad arretrare di quel poco necessario a guadagnare qualche frazione di secondo per caricare e sparare. Tutto giusto nella sua dimensione attuale, ma si torna al problema sopra esposto: è un modo di colpire che lo porta a faticare di più e prendersi più rischi. Se Thiem riuscirà a migliorare in questo aspetto, ossia velocizzare il gesto quando attacca, in modo da avvicinarsi alla riga di fondo e quindi trovare un maggior anticipo, il suo tennis potrebbe sbocciare definitivamente e diventare assai competitivo anche sul cemento, dove oggi paga la posizione arretrata ed il tempo che concede ai rivali.

Nella settimana di Umag ha anche servito discretamente bene, senza eccellere ma con risultati migliori a livello di rendimento del colpo e di precisione. Una battuta che gli porti più punti è l’altro nodo da sciogliere per entrare definitivamente nei top20 e tentare la scalata alla top10. Con un tennis così propositivo e rischioso, ricavare punti comodi con la battuta è indispensabile; come è importantissimo avere un atteggiamento più propositivo ed aggressivo alla risposta. Qua viene fuori il suo DNA di giocatore nato sul rosso: non risponde affatto male Thiem, ma difficilmente la sua risposta diventa così insidiosa da metterlo in condizione di vantaggio. A volte, sulle seconde, tira la botta a tutta ottenendo qualche vincente; ma in genere non cerca al primo colpo quella aggressività che la qualità del suo braccio ed il suo istinto potrebbero consentirgli.

Questi sono solo alcuni aspetti del gioco di Thiem, un puzzle sopraffino fatto di enormi qualità ma con qualche spigolo assai acuto da limare. Dominic è uno dei giovani più interessanti e divertenti da vedere. Ha grandi mezzi fisici, è un ragazzo volonteroso e pronto a lavorare duro. Il destino è nelle sue mani, nella sua volontà di crescere ancora rimettendo in discussione alcune certezze tecniche per migliorare. E terminare quel puzzle.

 

Marco Mazzoni

@marcomazz


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19 commenti. Lasciane uno!

Emilio (Guest) 31-07-2015 15:03

Thiem è uno tra i giovani migliori potrebbe davvero diventare numero 1 soprattutto perchè mi sembra il più forte insieme a zverev e a coric sulla terra rossa

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alexalex 31-07-2015 12:46

Grande Dominic! spero presto di vederlo ad altissimi livelli! Fra i giovani lo trovo il migliore da vedere giocare!

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pastrocchio (Guest) 30-07-2015 22:44

@ Max (#1409906)

ma quali consigli ai nostri…sono PERFETTI !!! 😉

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pastrocchio (Guest) 30-07-2015 22:42

l’ho visto a Umag in semi contro Monfils: impressionante dimostrazione di potenza , fondamentali davvero ottimi, gran carattere, ha demolito Gael alla distanza. bravo anche a rialzarsi dopo un primo set stellare del francese

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Max 30-07-2015 22:34

Caro Mazzoni, io apprezzo sempre molto i suoi articoli. Su questo, proprio perché è anche migliore degli altri, però ho una critica: visto che ne ha le capacità tecniche, perché non dà buoni consigli su come crescere a Quinzi, Donati, Berrettini, Napolitano… Lasci che sia qualche giornalista austriaco a spiegare a Thiem cosa deve migliorare per andare in top 10!
Se vuole faccia un articolo su Coric con suggerimenti tutti sbagliati: noi capiremo e scriveremo osannanti: bene, bravo, bis!
Sperando che Coric ci legga!

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Fab (Guest) 30-07-2015 21:38

@ gruff27 (#1409256)

D’accordo al 100%!!

Perchè anche tecnicamente e da un punto di vista di talento naturale è più dotato degli altri tre che hai nominato!!

Gli indizi sono a suo favore!!

Si vedrà!!

Ciao! Fab

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Grande Mazzoni (Guest) 30-07-2015 16:02

Articolo stupendo, come del resto tutti gli altri.
Continua così Marco Mazzoni.
E grazie.

Per chi non ha tempo e ha caldo c’è sempre il Cucciolone con le sue freddure.

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Gabriele da Ragusa 30-07-2015 15:32

@ Luca da Sondrio (#1409487)

E quindi? Non ho capito cosa intendi. O forse si. Cioe dici e’ una schiappa, quanto meno rispetto a Federer?
Tu lo sai che Sampras ha sempre convissuto cn una forte anemia che ne pregiudicava le performance sulla distanza? E cn tt cio, senza rovescio, e nel periodo piu zeppo di campioni ha vinto 14 slam. Dopo di che ognuno tifi per chi crede, ammesso che il tennis si presti ad essere uno sport in cui si possa tifare accanitamente. Mi limitavo semplicemente ad evidenziare che giocatori che giocavano piatto o cmq meno arrotato giocavano e vincevano fino a 10-13 anni fa.
Tt qua

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marco (Guest) 30-07-2015 15:31

Articoli più corti Mazzoni….Ma il dono della sintesi a scuola non te l’hanno mai insegnato? Ma dimmi tu…Il 30 luglio con questo caldo chi si legge per intero il tuo papiro? Articoli più brevi ed essenziali, ribadisco

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Luca da Sondrio (Guest) 30-07-2015 15:07

Scritto da Gabriele da Ragusa
@ pallettaro (#1409342)
Sn d’accordo cn te. Riflettevo semplicemente sul fatto che efficace o meno nn e’ a mio modesto avviso un giocatore spettacolare. Cmq Sampras e Agassi si sn ritirati da poco piu di 10 anni il primo e da 9 io secondo eh! Evitiamo di trastullarci cn Federer dimenticando chi e’ stato altrettanto grande!

Sampras si è ritirato a 31 anni e 1 mese.

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cataflic (Guest) 30-07-2015 14:41

A me sembra Wawrinka 10 anni dopo e penso che sarà sul suo stesso livello…qualche torneone, qualche sgambetto ai supertop e magari 1/2 slam a fine carriera.
Se devo pensare alla top 5 rimangono favoriti i vari Zverev Coric&co

9
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Gabriele da Ragusa 30-07-2015 14:01

@ pallettaro (#1409342)

Sn d’accordo cn te. Riflettevo semplicemente sul fatto che efficace o meno nn e’ a mio modesto avviso un giocatore spettacolare. Cmq Sampras e Agassi si sn ritirati da poco piu di 10 anni il primo e da 9 io secondo eh! Evitiamo di trastullarci cn Federer dimenticando chi e’ stato altrettanto grande!

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pallettaro (Guest) 30-07-2015 12:08

@ Gabriele da Ragusa (#1409275)

Purtroppo, se non sei Federer, con un tennis champagne è già dura entrare nella top 10.
Per essere forti ed avvicinarsi alla prima posizione mondiale non basta più essere dei picchiatori, tantomeno dei Karlovic (Isner, Anderson e comapgnia) o figuriamoci dei Robredo. Serve un pò di tutto.
E’ 20 anni che non c’è più nessuno che gioca piatto, almeno a grande livello. Tutti giocano il top spin, ma per stare a certi livelli, e per giocare su erba serbe anche il back spin. Non si può sempre lasciar fermi gli avversari, quindi giocatori come Thiem sono avvantaggiati.

7
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ForeverMecir 30-07-2015 11:25

Come al solito precisa ed eccellente l’analisi dell’ottimo Mazzoni, ben poco da aggiungere su un buonissimo giocatore come Dominic

6
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pallettaro (Guest) 30-07-2015 10:51

Un gran bel giocatore. Qualcuno diceva che è sopravvalutato. Peccato.

5
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Gabriele da Ragusa 30-07-2015 09:51

Oddio tennis spettacolare nn proprio direi. Gioca tre metri dietro e picchia anche se molto ma molto arrotato. Ma definirlo spettacolare insomma. Sul resto, personalmente, sn d’accordo

4
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ChristianG. (Guest) 30-07-2015 09:35

complimenti per la citazione look Gahan in occasione dell’album DM Black Celebration. il flash back mi ha dato un piccolo brivido lungo la schiena.

3
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gruff27 (Guest) 30-07-2015 09:11

Io lo dico da un po lui potrebbe diventare il prossimo numero 1 altro che i vari kyrgios , coric, zverev ecc

2
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Matteo (Guest) 30-07-2015 09:03

Ancora complimenti!!
Oltre a quanto già spiegato al meglio nell’articolo, guardando le partite di Thiem (non da tecnico ma da semplice appassionato di tennis) ho sempre pensato che fosse un gran talento, bel tennis, diverte, spettacolare ma non sufficiente per vincere uno Slam o per ambire ai primi tre della classe..

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