Resoconto da Bergamo Challenger, Copertina

Brands e la telefonata a mezzanotte

12/02/2015 22:13 2 commenti
Daniel Brands classe 1987, n.421 ATP - (Credit Antonio Milesi / Mario Rota).
Daniel Brands classe 1987, n.421 ATP - (Credit Antonio Milesi / Mario Rota).

Il tedesco era rimasto addirittura fuori dalle qualificazioni, poi lo hanno bloccato quando aveva già prenotato il volo per tornare a casa. 86 ace dopo, è nei quarti di finale. Un anno e mezzo fa batteva Federer, poi è stato colpito dalla mononucleosi. “Ma ora rivoglio i top-50”.

Le valigie di Daniel Brands erano già pronte. Un anno e mezzo fa, il gigante tedesco batteva Roger Federer e saliva al numero 51 ATP. Poi la mononucleosi lo ha bloccato per mezza stagione e lo ha fatto precipitare in classifica. E così, venerdì scorso, si è presentato al TC Bergamo per registrare la sua presenza, sperando di giocare le qualificazioni. E’ rimasto fuori di un posto e ormai era convinto di aver viaggiato a vuoto. “Ero deluso, perchè in questo periodo ho bisogno di giocare più partite possibili. Venerdì sera ho prenotato il volo per tornare a casa, poi verso mezzanotte ho ricevuto la chiamata dal supervisor Carmelo Di Dio: mi ha avvisato che avrei giocato”. E’ così iniziata un’avventura che gli ha già fatto vincere cinque partite, condite da 86 ace. Il gigante di Deggendorf ha centrato i quarti al Trofeo FAIP-Perrel battendo con un doppio 7-6 Konstantin Kravchuk, killer della prima testa di serie, l’altro tedesco Andreas Beck. “Sono molto contento di questa partita – ha detto Brands – è difficile giocare su questi campi, sono molto rapidi. Bisogna essere sempre aggressivi. Ho servito bene e alla fine si è deciso tutto su pochi punti”. Nel 2013, Brands aveva raggiunto la piena maturità, giocando due partite eccezionali: la sfida a Nadal al Roland Garros e la vittoria su Federer al torneo ATP di Gstaad. “Difficile paragonare le due esperienze – racconta – giocare a Parigi contro Nadal è una sfida pazzesca, ci ha vinto nove volte. Credo di aver giocato i due migliori set della mia vita. Forse avrei potuto vincere, ma sono stato ugualmente contento della mia prestazione Roger Federer è il mio idolo: giocare con lui e batterlo è stato eccezionale, ero contento anche solo di giocarci. Affrontarlo in Svizzera è stato un onore. Il mio obiettivo è tornare a giocare contro tennisti di quel livello”.

Brands sogna il futuro perchè è ancora scottato dal recente passato. Come detto, lo scorso anno ha avuto una fastidiosa mononucleosi che gli ha fatto perdere un mucchio di tornei. “E’ stato un periodo molto complicato. Quando sei stanco tutte le settimane non puoi fare sport, non hai chance di attivare il corpo. Mi sono preso un break di quattro settimane, poi ho giocato Roland Garros e Wimbledon, ma ho capito di aver bisogno di altro riposo e mi sono fermato per ulteriori sei. Riprendere è stato complicato, lavorare e allenarsi duramente dopo essere stati fermi è sempre un problema. Non è stato il periodo più bello della mia vita, ma adesso sono in piena salute e proverò a tornare tra i top-100, forse anche più in alto, magari i top-50”. Tornare in alto vorrebbe dire tornare nel giro della Coppa Davis, che in Germania sta vivendo un periodo tumultuoso. Indirettamente, sono stati protagonisti Brands e il torneo di Bergamo. Dopo le dimissioni di Carsten Arriens, la DTB (la federtennis tedesca) ha nominato Michael Kohlmann dopo che si era fatto il nome di Boris Becker. “La vicenda di Carsten mi è dispiaciuta – dice Brands – perchè ha fatto un buon lavoro. Secondo me ha fatto del suo meglio e sono contento di aver fatto il mio esordio con lui. Sono un po’ triste del fatto che non sia più il capitano. Tuttavia Kohlmann è una buona soluzione, è un’ottima persona e ha una buona esperienza nel tour. Sono contento per lui. Tra l’altro era qui con me a Bergamo, mi ha allenato fino a ieri poi è tornato in Germania per il nuovo incarico. Becker? Credo che non avrebbe avuto tempo, si dedica a tempo pieno a Novak Djokovic”.

In virtù del suo passato e del tennis espresso fino ad oggi, Brands potrebbe essere il favorito del torneo. “Ah, non lo so. E’ un traguardo ancora lontano. Di certo, su queste superfici, se giochi bene hai sempre una chance. Non so se sono competitivo per la vittoria, adesso penso solo al prossimo turno. In questo momento voglio giocare partita dopo partita, niente di più e niente di meno”. Nei quarti, il tedesco se la vedrà con l’ucraino Illya Marchenko, che si conferma in gran forma nel periodo. In realtà si è distratto per un set contro il francese Axel Michon, ma poi ha dominato al terzo. In chiusura di giornata è arrivato il successo di Lucas Pouille, sempre più convincente. Nel 7-6 6-3 con cui ha superato Mirza Basic ha confermato quanto di buono si dice di lui. Preciso, potente, nonostante la giovane età ha già l’atteggiamento da giocatore maturo. E in tribuna sono stati avvistati manager importanti. Chissà che qualcuno non lo abbia già messo nel mirino. Nei quarti, il francese se la vedrà con l’estone Jurgen Zopp.


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2 commenti

goran2001 13-02-2015 13:37

Ma c’è un untore del virus della mononucleosi nel circuito ATP? Ce l’avranno avuta in 30 negli ultimi anni; Soderling addirittura si è ritirato dal tennis per questo virus.

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Antony_65 (Guest) 13-02-2015 00:25

Quando si dice…il destino

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